3. Spunti riflessivi
mariani condivisi
su Porta fidei e sugli
Orientamenti pastorali
diocesani
Chiamati a diventare
comunità di credenti
nella corresponsabilità
tenendo presente la
Costituzione dogmatica
Lumen Gentium
4.
5. Dio non può dare di meno di se stesso. Grazia (charitóō) indica il
chinarsi amoroso di Dio, il venire di Dio che porta pienezza.
La Kecharitōménē ha liberamente corrisposto alla volontà del Padre
conformandosì (2 Cor 3,18) così immediatamente al Figlio suo e di Dio
Per far ciò si è autodefinita la serva del Signore (Lc 1,38.48)
7. Sap 9,17
Chi ha conosciuto il tuo pensiero,
se tu non gli hai concesso la sapienza
e non gli hai inviato il tuo Santo Spirito dall’alto?
8. At 16,14
C’era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia,
commerciante di porpora, della città di Tiàtira,
una credente in Dio,
e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo
9. Secondo ciò che s. Paolo
ha compreso al centro del
mistero della volontà di
Dio c’è il progetto di
ricapitolare in Cristo
tutte le cose del cielo e
della terra (Ef 1,10).
Perciò i cristiani sono figli
adottivi ed eredi di Dio.
Essi ascoltano la parola di
verità del vangelo di
salvezza e gli credono
quindi ricevono il suggello
dello Spirito Santo (Ef 1,13).
10. Il Signore è lo Spirito
e dove c'è lo Spirito
del Signore c'è
libertà. E noi tutti, a
viso scoperto,
riflettendo come in
uno specchio la gloria
del Signore, veniamo
trasformati in quella
medesima
immagine, di gloria in
gloria, secondo
l'azione dello Spirito
del Signore (2 Cor 3, 17-
18).
11. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo,
Ma trasformatevi rinnovando la vostra mente,
Per poter discernere la volontà di Dio,
Ciò che è buono, a lui gradito e perfetto Rm 12,2 .
12. Come figli obbedienti non conformatevi ai desideri di un tempo,
quando eravate nell’ignoranza,
ma ad immagine del Santo che vi ha chiamati,
diventate santi anche voi anche voi in tutta la vostra condotta;
Poiché sta scritto: Voi sarete santi, perché io sono santo 1 Pt 1,14
13. La nostra patria invece è nei cieli
e di là aspettiamo come Salvatore il Signore Gesù Cristo,
il quale trasfigurerà il nostro misero corpo
per conformarlo al suo corpo glorioso,
In virtù del potere che ha di sottomettere a sé tutte le cose Fil 3, 20-21
14. Come un sapiente ebreo, Maria
“custodisce nell’animo quell’enigma,
con silenzio riverente e attivo.
Ella è protesa a decifrarne il senso
rimane aperta al mistero e se ne lascia coinvolgere”
15. Lc 2,51:
Sua madre conservava tutte le parole in cuor suo
Lc 12,19:
Maria, da parte sua, serbava tutti gli eventi
meditandoli nel suo cuore
16. I densi versetti lucani (Lc 2,29.51)
lasciano intravedere l’ attiva
interiorità della madre di
Gesù in relazione con la sua
apparente passività di fronte
agli eventi. La sua “attività
ermeneutica” comportava il
ricordo di quanto le accadeva
e la sollecitava a mettere
insieme in un confronto
riflessivo il senso di quanto
andava scoprendo.
17. LG 58. Così anche la beata
Vergine avanzò nella
peregrinazione della fede e serbò
fedelmente la sua unione col
Figlio sino alla croce, dove, non
senza un disegno divino, se ne
stette (cfr. Gv 19,25), soffrendo
profondamente col suo
Unigenito e associandosi con
animo materno al suo sacrifico,
amorosamente consenziente
all'immolazione della vittima da
lei generata; e finalmente dallo
stesso Gesù morente in croce fu
data quale madre al discepolo
con queste parole: Donna, ecco
tuo figlio (cfr. Gv 19,26-27).
18. La stessa Vergine Maria, pur
essendo tra tutte le creature
umane la più vicina a Dio, ha
camminato giorno dopo
giorno come in un
pellegrinaggio della fede (cfr
Lumen Gentium, 58), custodendo e
meditando costantemente
nel suo cuore la Parola che
Dio le rivolgeva, sia
attraverso le Sacre Scritture
sia mediante gli avvenimenti
della vita del suo Figlio, nei
quali riconosceva e
accoglieva la misteriosa voce
del Signore.
19. Risignificare interiormente gli
accadimenti esterni, secondo
l’esempio di lei che serbava
nel suo cuore ciò che
accadeva a Gesù e nella sua
famiglia. “Il serbare nel suo
cuore” manifesta la necessità
di una memoria, una
riflessione e una
comprensione dei fatti
illuminata dallo Spirito
20. Sul piano della grazia
Maria di Nazareth è
in sinergia con lo
Spirito Santo nella
preghiera, nella
volontà, nella
coscienza e
nell’azione. Lo Spirito
Santo sarebbe il
principio delle azioni
di Maria, come di
ogni altro cristiano in
ordine alla propria
santificazione.
21. Così Paolo insegna riguardo alla preghiera:
anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza,
perché nemmeno sappiamo cosa sia conveniente domandare,
ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi,
con gemiti inesprimibili (Rm 8,26)
E che voi siete figli ne è prova il fatto che Dio ha mandato nei
nostri cuori lo Spirito del suo Figlio che grida: Abbà, Padre (Gal
4,6)
22. Infatti Gesù promette
agli apostoli :
Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi
E mi sarete testimoni a Gerusalemme,
in tutta la Giudea e la Samaria
E fino agli estremi confini della terra (At 1,8)
Io effonderò il mio Spirito sopra ogni persona (At 2,17b)
23. Pietro e i fedeli circoncisi
prendono coscienza che lo
Spirito Santo è per tutti
E i fedeli circoncisi, che erano
venuti con Pietro, si
meravigliavano che anche sopra
i pagani
si effondesse il dono dello
Spirito Santo; li sentivano
infatti parlare lingue e
glorificare Dio. Allora Pietro
disse: "Forse che si
può proibire che siano
battezzati con l’acqua questi
che hanno ricevuto lo Spirito
Santo al pari di noi?". (At 10,45-47)
24. LG 65. Mentre la Chiesa ha già raggiunto nella
beatissima Vergine quella perfezione, che la rende
senza macchia e senza ruga (cfr. Ef 5,27), i fedeli del
Cristo si sforzano ancora di crescere nella santità per
la vittoria sul peccato; e per questo innalzano gli occhi
a Maria, la quale rifulge come modello di virtù
davanti a tutta la comunità degli eletti.
25.
26. LG 58. Nella
vita pubblica di Gesù la madre
sua appare distintamente fin da principio,
quando alle nozze in Cana di Galilea, mossa
a compassione, indusse con la sua
intercessione Gesù Messia a dar inizio ai
miracoli (cfr. Gv 2 1-11).
27. LG 58. Durante la predicazione di lui raccolse le
parole con le quali egli, mettendo il Regno al di
sopra delle considerazioni e dei vincoli della carne
e del sangue, proclamò beati quelli che ascoltano e
custodiscono la parola di Dio (cfr Mc 3,35; Lc 11,27-28), come
ella stessa fedelmente faceva (cfr. Lc 2,19 e 51)
28. Solo dopo Pasqua,
Maria raggiunge la
comprensione matura del
mistero di cui è parte.
La sua fede cresce,
ma non passivamente,
non a basso prezzo, bensì
nella fatica e nell’esercizio
dell’interpretazione
continua delle poche
parole e del molto
silenzio di Dio.
29.
30. LG 42 Ma perché la carità, come
buon seme, cresca e nidifichi, ogni
fedele deve ascoltare volentieri la
parola di Dio e con l'aiuto della sua
grazia compiere con le opere la sua
volontà, partecipare
frequentemente ai sacramenti,
soprattutto all'eucaristia, e alle
azioni liturgiche; applicarsi
costantemente alla preghiera,
all'abnegazione di se stesso,
all'attivo servizio dei fratelli e
all'esercizio di tutte le virtù.
31. Nella morale cristiana, disposizione a praticare le virtù contrarie
all’egoismo e atte a raggiungere il perfetto amore di Dio e del
prossimo. È richiesta dalle parole di Gesù «Se uno vuol venire dietro
a me, rinneghi sé stesso» (Matteo16, 24; Luca 9, 23) e si fonda sul principio
secondo cui l’uomo, essendo essenzialmente dipendente da Dio e
dalla sua provvidenza, deve collaborare al conseguimento del bene
comune, subordinando a questo il proprio interesse.
32. LG 12 E invero, per quel senso
della fede, che è suscitato e
sorretto dallo Spirito di verità, e
sotto la guida del sacro
magistero, il quale permette, se
gli si obbedisce fedelmente, di
ricevere non più una parola
umana, ma veramente la parola
di Dio (cfr. 1 Ts 2,13), il popolo di
Dio aderisce indefettibilmente
alla fede trasmessa ai santi una
volta per tutte (cfr. Gdc 3), con
retto giudizio penetra in essa più
a fondo e più pienamente
l'applica nella vita.
33. I cristiani sono
predestinati ad
essere conformi
all’immagine di
Gesù Cristo per
poter discernere
la volontà di Dio
al fine di
diventare santi.
34. Del resto, noi sappiamo che
tutto concorre al ben di
coloro che amano Dio, che
sono stati chiamati secondo
il suo disegno. Poiché quelli
che egli da sempre ha
conosciuto li ha anche
predestinati ad essere
conformi all’immagine del
Figlio suo, perché egli sia il
primogenito tra molti fratelli;
quelli poi che ha predestinati
li ha anche chiamati; quelli
che ha chiamati li ha anche
giustificati; quelli che ha
giustificati li ha anche
glorificati (Rm 8,28-30).
35. Ecco allora il dono e l’impegno
per ognuno di noi …:
ascoltare Cristo, come Maria.
Ascoltarlo nella sua Parola,
custodita nella Sacra Scrittura.
Ascoltarlo negli eventi stessi della
nostra vita cercando di leggere in
essi i messaggi della
Provvidenza.
Ascoltarlo, infine, nei fratelli,
specialmente nei piccoli e nei
poveri, in cui Gesù stesso
domanda il nostro amore
concreto.
Ascoltare Cristo e ubbidire alla
sua voce: è questa la via maestra,
l’unica, che conduce alla pienezza
della gioia e dell’amore.
36.
37. Rigenerati dalla
Parola del Dio vivo,
quale seme
incorruttibile, (cfr. 1 Pt
1,23)-LG 9- i cristiani sono
chiamati alla
pienezza della vita
cristiana e alla
perfezione della
carità –LG 40 -: Quello
che un tempo non
era neppure popolo,
ora invece è popolo
di Dio (1 Pt 2,9-10)
38. LG 64. Orbene,la Chiesa
contemplando la santità
misteriosa della Vergine,
imitandone la carità e
adempiendo fedelmente la
volontà del Padre, per mezzo
della parola di Dio accolta con
fedeltà diventa essa pure madre,
poiché con la predicazione e il
battesimo genera a una vita
nuova e immortale i figli,
concepiti ad opera dello Spirito
Santo e nati da Dio.
39. LG 64. Essa
pure è
vergine, che
custodisce integra e
pura la fede data allo
sposo; imitando la
madre del suo
Signore, con la virtù
dello Spirito Santo
conserva
verginalmente integra
la fede, salda la
speranza, sincera la
carità.
40. LG 40 È dunque evidente
per tutti, che tutti
coloro che credono nel
Cristo di qualsiasi stato
o rango, sono chiamati
alla pienezza della vita
cristiana e alla
perfezione della carità e
che tale santità
promuove nella stessa
società terrena un
tenore di vita più
umano.
41. LG 40.
Per raggiungere questa
perfezione i fedeli usino le forze
ricevute secondo la misura con cui
Cristo volle donarle, affinché,
seguendo l'esempio di lui e
diventati conformi alla sua
immagine, in tutto obbedienti alla
volontà del Padre, con piena
generosità si consacrino alla gloria
di Dio e al servizio del prossimo.
Così la santità del popolo di Dio
crescerà in frutti abbondanti,
come è splendidamente dimostrato
nella storia della Chiesa dalla vita
di tanti santi.
42.
43. LG 37. I laici, come tutti i fedeli, hanno il diritto
di ricevere abbondantemente dai sacri pastori i
beni spirituali della Chiesa, soprattutto gli aiuti
della parola di Dio e dei sacramenti; ad essi
quindi manifestino le loro necessità e i loro
desideri con quella libertà e fiducia che si
addice ai figli di Dio e ai fratelli in Cristo
44. LG 11 Col sacramento della confermazione
vengono vincolati più perfettamente alla
Chiesa, sono arricchiti di una speciale forza
dallo Spirito Santo e in questo modo sono più
strettamente obbligati a diffondere e a
difendere la fede con la parola e con l'opera,
come veri testimoni di Cristo.
45. Come si comporta
un vero credente
ebreo ?
1. Osserva
2. Fa silenzio
3. Ascolta
4. Obbedisce
5. Mette in pratica
46. «Si tratta, più
radicalmente,
di aderire alla
persona stessa di
Gesù,
di condividere la sua
vita e il suo destino,
di partecipare alla
sua obbedienza libera
ed amorosa al Padre»