Da molti decenni il lean management viene applicato nelle aziende, spesso con risultati clamorosi, in termini di recupero di efficienza ed anche e soprattutto di espansione del business. Oggi è anche riconosciuto come un valido approccio per accompagnare anche la social e digital transformation. Recentemente il successo del "Lean Startup" di Eric Ries, si è esteso a tutto il comparto delle startup, diventando uno standard de facto nel supporto alla definizione di nuovi modelli di business. In questo modo si è riportata la giusta attenzione sul valore strategico della lean, per qualunque tipo di organizzazione, siano esse aziende in fase di ristrutturazione, startup, o altri organismi che fanno innovazione sociale. In questo seminario sarà effettuata una sintesi e si dimostrerà come si può applicare il lean thinking strategico al modo delle imprese già avviate, dando nuova energia al lean management, la stessa che caratterizza le startup.
Come rilanciare l'impresa col lean thinking imparato nelle startup
1. Titolo della presentazione
Gino Tocchetti
gino.tocchetti@gmail.com
Come rilanciare l'impresa col
lean thinking imparato nelle
startup
2. 2
Agenda
1) Cosa sta succedendo? 3
2) La gestione dell'incertezza: apprendere
3) Business Model e Business Model Canvas
4) L'Environment Model 33
5) Focalizzare sul cliente e sull'ecosistema 68
6) Metodi a supporto della stesura del BM Canvas 90
7) La Lean Startup nelle imprese: Lean Enterprise
8) La mappatura della catena del valore 96
4. 4
Innovazione nel significato
fonte: Daniele Lago, AD di LAGO
“Vogliamo trasferire l’esperienza acquisita
nella progettazione della vita domestica negli
spazi di lavoro per costruire ambienti di
benessere individuale e collettivo, nei quali
l’efficienza della ragione e l’intuizione
emozionale lavorino insieme”
7. 7
Innovazione nella soluzione
Se la regola d'oro è ”il prodotto giusto, nel
posto giusto, al momento giusto”, allora
“spostare” è per forza un business in crescita
dati: Simone Vicentini, General Manager di GLS-Italy
8. 8
Innovazione nelle risorse umane
fonte: Bill Gore, CEO di W. L. Gore & Associates,
depositaria del marchio GORE-TEX.
“Se non sai cosa dovresti fare,
esamina ciò per cui vorresti
impegnarti, e le opportunità
aziendali”»
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M&A di aziende con prospettive
- Bulgari a LVMH per 4,4B euro
- Loro Piana a LVMH per 2B euro
- Valentino, Krizia, PalZileri...
- Parmalat a Lactalis per 3,7B euro
- Avio a General Electric per 1,9B euro
- Edison a EdF per 1,9B euro
- Ansaldo Energia a FirstReserve per 1B euro
- Pirelli a ChemChina per 7B euro
- ItalCementi a ChemChina per 7B euro
- Alitalia a Etihad per 560M euro
11. 11
M&A di aziende con prospettive
fonte: EconomyUp
- FIAT acquisisce Chrysler per 3650B$
- Lavazza acquisisce CarteNoire per 800M euro
- Exor (Fiat) acquisisce Economist Group per 469M euro
- Ferrero acquisisce Thorntons (UK) per 112M euro
- Luxottica acquisisce glasses.com (USA)
- Suba seeds (Bologna) acquisisce Condor Seeds (USA) per 6,5M$
- Chiesi Farmaceutici acquisisce Cornerstone Theraupetics (USA)
- Campari acquisisce Forty Creek Distillery (Canada) per 120M euro(eq.)
- Amplifon ha concluso importanti acquisizioni in Israele e Brasile
- Fincantieri acquisisce STX Canada Marine (Canada) per 8M euro
- Buzzi Unicem acquisisce Ural Cement (URSS) per 104M euro(eq.)
12. 12
Purtroppo in un mondo
sempre più complesso e
in veloce trasformazione,
le aziende finiscono per adottare
una navigazione “a vista”
13. 13
Per chi non sa a che porto è diretto,
nessun vento è favorevole - Seneca
14. 14
L'unico modo per contrastare
l'incertezza,
e ridurre i rischi che comporta, è
invece
apprendere
18. il rischio è l'effetto dell'incertezza sugli obiettivi
fonte: ISO 31000 (2009) /ISO Guide 73:2002
[ISO 31000 è una famiglia di standard ISO sul Risk Management]
INCERTEZZA:
Non si conoscono i possibili
eventi che potranno accadere
(“distribuzione sconosciuta”)
RISCHIO:
Si conoscono i possibili eventi
futuri, ma non quale accadrà
(“distribuzione conosciuta”, tutti
con probabilità < 100%)
incertezza
problema rischio
eventi
ignoti
eventi
noti
eventi futuri
probabilità
nota
probabilità
ignota
Rischio e incertezza
19. Se sono percepiti come “minacce” li devo “combattere”:
MITIGARE EVITARE
ACCETTARE TRASFERIRE
Alta
probabilità
Bassa
probabilità
Azioni
Piccolo
impatto
Grande
impatto
Strategie di gestione del rischio
20. Se sono invece “opportunità” conviene che li “gestisca” come tali:
CONSIDERARE
COME UNA
OPPORTUNITA'
INNOVARE
IGNORARE TRASFERIRE
Alta
probabilità
Bassa
probabilità
Azioni
Piccolo
impatto
Grande
impatto
Strategie di gestione del rischio
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Eventi futuri con probabilità ignota
rischio
gestito
apprendimento
e innovazione
rischio non
gestito
incoscienza
noto
(rischio)
ignoto
(incertezza)
Soluzione
noto
ignoto
La gestione dell'incertezza (ignoto)
24. 24
Trovano la “propria” rotta
più facilmente le aziende che
si concentrano sui loro “interi”
business model
25. 25
Cos'è il Business Model?
Il business model è uno schema concettuale in supporto
all'esecuzione di un business. Include il suo scopo, gli obiettivi, e
i meccanismi da attuare per ottenerne il loro raggiungimento. I
principali processi di business, e le policiy che ne regolano il
funzionamento, sono anche descritti come parte del modello.
Schematicamente, secondo Peter Drucker, risponde alle
domande: Chi è il cliente?
Qual'è il valore trasferito?
Come viene trasferito ad un costo appropriato?
Un business plan differisce da un business model, perché comprende una
previsione dell'esecuzione del business nei successivi 3 anni (circa),
evidenziandone la parte economica: il fabbisogno finanziario, il flusso di
cassa e il punto di break event. In definitiva ne dimostra la probabilità di
successo, e la sostenibilità nel tempo.
fonte: Techtarget
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Per lavorare sul Business Model,
in una startup o azienda avviata,
lo strumento di riferimento è il
business model canvas
fonte: Alex Osterwalder
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Cos'è il BM Canvas?
Il Business Model Canvas è un
template usato nell'ambito del
metodo “Lean Startup” (*), con
finalità strategiche e
gestionali, per sviluppare nuovi modelli di business, o
ducumentarne di esistenti.
E' un diagramma visuale composto da 9 elementi,
ciascuno indispensabile per definire un intero business
model. E' particolarmente adatto a facilitare i processi
creativi, collaborativi e comunicativi necessari all'analisi
del business model.
Durante lo sviluppo di un business model, ne vengono prodotti diverse
versioni.
fonte: Wikipedia
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BM Canvas: istruzioni per l'uso
Il Business Model Canvas va compreso, utilizzato come
stimolo all'analisi del Business Model, e poi ADATTATO
se e quanto serve
Il Business Model Canvas va iniziato dalla componente
“Valori” o “Clienti” a seconda che per il caso in esame la
dimensione valoriale del business sia prevalente
Il Business Model Canvas va diviso in diversi canvas (a
maggior ragione se nel caso di azienda già avviata, con
molte linee di business e target differenziati)
Il Business Model Canvas va affiancato ad una serie di
test opportuni su ognuna delle “ipotesi” indicate nel
canvas (vedi “Lean Startup”), e da altri strumenti e
metodi di aiuto alla sua compilazione
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Cos'è ”Lean Startup”?
Il metodo “Lean Startup è
documentato nell'omonimo
libro di Eric Ries (2011), è noto
anche con il nome “Build
Measure Learn”, o
dell'”Apprendimento Validato”.
E' un metodo iterattivo adattativo, che si basa sui principi del
lean thinking, per sviluppare rapidamente modelli di business,
sempre più robusti perché in grado di trasferire il valore
percepito dal cliente.
Eliminando gli sprechi nel processo di apprendimento,
anticipando il più possibile i test presso i potenziali clienti, il
metodo garantisce, oltre alla velocità, anche bassi costi di
sviluppo e il coinvolgimento del cliente nelle prime fasi di
progettazione.
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Lean Startup: istruzioni per l'uso
La fase di generazione di nuove idee richiede strumenti
appropriati, spesso raccolti sotto il nome di altre
metodologie: Design Thinking, Value Proposition
Canvas, Business Environment Analysis, Persona, …
Il Minimum Viable Product deve permettere test efficaci
delle ipotesi in discussione, e non rappresentare
necessariamente una versione in piccolo, o prototipale
del prodotto/servizio finale
L'esecuzione dei test richiede un'organizzazione
adeguata per non renderli inefficaci (The Javelin Board)
La verifica dei test richiede metriche appropriate,
confrontabili e significative. Un cliente pagante è
sempre il migliore indicatore della bontà delle ipotesi
assunte
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Esempi di fattori macroeconomici
Globalizzazione
Esaurimento Risorse Naturali
Invecchiamento della popolazione (in occidente)
Conflitti bellici
Grandi flussi migratori
Scarsità (da crisi) e Abbondanza
Infrastrutture sempre più distribuite ed efficienti
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Esempi di trend di grande portata
Diffusione e pervasività del paradigma “social”
Digital transformation in aziende e società
Disintermediazione
Servification (nei paesi sviluppati)
Maggiore tutela del consumatore e del lavoratore
Maggiore sensibilità per l'ambiente (green)
Maggiore potere (e attenzione) al cliente
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Esempi di fattori di mercato
Richiesta di customizzazione spinta (perdita di
senso dei segmenti tradizionali)
Il prodotto/servizio giusto, nel posto giusto al
momento giusto
Radicali cambiamenti nei modelli di consumo
Forte spinta all'innovazione
Rottura di barriere all'ingresso dei mercati
Nuovi bisogni, latenti o indotti
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Esempi di fattori di segmento produttivo
Nuovi concorrenti, da nuove aree e nuovi settori
Innovazione tecnologica (o di materiali o di
processo) “disruptive”
Innovazione a livello di modello di business
Flessibilità e velocità
Scarsità di competenza, nuovi modelli
organizzativi
Creazione di piattaforme di disintermediazione, o
che abilitano nuovi operatori “privati”
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Definire il Valore
percepito dal Cliente
Mappare la Catena
del Valore
Creare
e stabilizzare
il Flusso
eliminando
gli sprechi
Far tirare
il cliente
Puntare alla
perfezione
I principi del Lean Thinking
60 anni, e la storia continua
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Il cliente è re
1) Il cliente ha sempre ragione
Anche se non è vero, l'onere di
convincerlo del contrario spetta
all'azienda
2) E' più facile soddisfare un cliente già acquisito che
conquistarne uno nuovo
Vale sia nel senso di preservare le quote di mercato raggiunte, sia nel senso
di favorire un passaparola positivo che potebbe farle aumentare
3) Ogni lamentela su internet è una catastrofe
L'unico livello di qualità accettabile è la perfezione (zero difetti)
4) Nessun cliente, nessun business
Fare qualcosa che nessuno vuole, è uno spreco enorme. E porta al
fallimento.
5) Il criterio di successo è stupire il cliente (Effetto WOW)
Mettersi nelle scarpe del cliente, e superare le sue aspettative
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Il poteri del cliente re
paradigma
“social”
switching cost
azzerati
accesso alle
informazioni
bisogni sempre
più sofisticati
maturità e
autoconsapevolezza
tutele del
consumatore
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Sulla spinta di questi fattori,
il maggiore potere contrattuale
dei clienti, porta ad un
ritrovato allineamento
tra economia e società
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La Empathy Map
fonte: Alex Osterwlader
Un modo per esplorare i bisogni del cliente è studiarne un
rappresentante (persona), mettendosi nei suoi panni, nella vita reale
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Il modello di Kano
Permette di rappresentare i bisogni secondo le dimensioni
“soddisfazione del bisogno” e “soddisfazione percepita dal
cliente”
fonte: Craft
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Il modello di Kano - le 5 fasi
1) Elenco delle caratteristiche del prodotto/servizio
2) Selezione delle caratteristiche prioritarie
per esempio con l'aiuto di una matrice impatto vs impegno
3) Preparazione del questionario
le domande vanno poste con la formula “se e se non”
4) Analisi delle risposte
ottenendo un indice di soddisfazione e di insoddisfazione
5) Composizione del diagramma
fonte: Craft
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Value Proposition Canvas
Customer Profile
Jobs
Quello che i clienti stanno cercando di fare nel loro lavoro (o
nelle loro vite)
Pains
Potenziali errori, ostacoli, e rischi che i clienti incontrano nel
loro lavoro (o vita)
Gains
I criteri di successo che i clienti applicano, e i benefici e i premi
che cercano di raggiungere
fonte: Alex Osterwalder
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Value Proposition Canvas
Value Map
Products and Services
I prodotti e servizi intorno alla quale è costruita la Value
Proposition
Pain relievers
In che modo i prodotti e i servizi alleviano le preoccupazioni e
mitigano i rischi dei clienti
Gain Creators
Come i prodotti e i servizi concorrono al successo così come lo
intendono i clienti
fonte: Alex Osterwalder
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Lean Startup in azienda
(Lean Enterprise)
- Rispetto alla startup, non dobbiamo
solo costruire, ma “migliorare”
- Occorrono quindi “cantieri” (kaizen) di trasformazione
- Il Business Model Canvas indica gli obiettivi strategici
della trasformazione
- Le sperimentazioni si traducono nella realizzazione di
prodotti/servizi sperimentali (in una logica MVP) e nel
loro test sul mercato
- L'anello di collegamento tra gli obiettivi della
sperimentazione e la disponibilità dei prodotti/servizi
sperimentali è ottenuto col metodo Hoshin Kanri
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Customer Focus
- Occorre ritrovare la tensione al
cliente tipica della fase sorgente
dell'impresa
- Il cliente potrebbe essere stato
trovato dopo la realizzazione del
prodotto
- Nel frattempo il cliente (il mercato)
è cambiato: occorre capire in che
direzione si sta muovendo
- Occorre dimostrare di comprendere le nuove sensibilità e
necessità, saperle corrispondere, e parlare al cliente con un
linguaggio nuovo
- Il mercato presenta insidie che un tempo erano perfino
impensabili: vincoli, ostacoli e nuovi concorrenti
- Nello stesso tempo si sono aperte probabilmente opportunità
insperate, che vanno identificate e colte
- Non è più sufficiente avere un buon prodotto: la competizione è a
livello di business model
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Il Business Model Canvas e la
social/digital transformation
social /
digital
social /
digital
social /
digitalsocial /
digital
social /
digital
social /
digital
social /
digital
62. 62
Il metodo Hoshin Kanri
E' uno strumento di pianificazione
(bussola) che, a fronte di una stategia
permette di declinare gli obiettivi di alto
livello in obiettivi appropriati per i livelli
più operativi
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La catena del valore (*) comprende
tutti i passaggi, a valore aggiunto e non,
richiesti per
realizzare un prodotto o erogare un servizio,
dall'inizio alla fine,
eseguendo così il business model predefinito
(*) Da non confondere con la Catena del Valore di Michael Porter, che è un modello
organizzativo per processi
La catena del valore (value stream)
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Occorre focalizzare:
- sul processo più che sul prodotto/servizio
- sui numerosi clienti interni ed esterni
- sul “valore reale” e non su quello che dettato
dall'abitudine
- su singoli (sotto)processi collegati tra loro
La catena del valore: istruzioni
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In un contesto di grande
incertezza,
in cui sarà sempre più forte la
focalizzazione sul cliente,
non fare quello che il cliente
apprezza,
sarà la peggiore forma di
spreco