2. Censimento 2011 in pillole - Piemonte
Più femmine che maschi
In Piemonte ci sono 93,2 uomini ogni 100 donne (2.104.988 uomini,
2.258.928 donne).
Il rapporto di mascolinità regionale è solo di poco inferiore a quello
nazionale (93,7): esso è pari a 91,0% nella provincia di Biella (86.821 uomini e
95.371 donne), si attesta a 96,4 nella provincia di Cuneo (287.786 uomini e
298.592 donne) mentre nelle altre province è vicino alla media piemontese.
Nei capoluoghi di provincia il numero di maschi per 100 femmine presenta
valori massimi a Cuneo (90,7) e Novara (90,5). I valori minimi si riscontrano a
Biella (85,9) e Verbania (87,9). Il comune di Torino (89,7) presenta un valore
intermedio.
A due centri del cuneese spetta il primato nazionale nello sbilanciamento del
rapporto di mascolinità a favore della componente maschile: Castelmagno
(182,8 uomini ogni 100 donne) e Valmala (190,9 uomini ogni 100 donne).
11. Offerta di lavoro sul web
• Analisi degli annunci web (pag. 79): 170.000
annunci di lavoro da febbraio ad aprile 2013
per 3 regioni (Piemonte, Lombardia, Emilia
Romagna)
• Confronto con i dati delle Comunicazioni
Obbligatorie
12. Social recruiting
• Nuova forma di incontro domanda offerta su
web
• L’88% dei recruiter italiani dichiara di usare un
canale Internet per trovare informazioni sui
candidati, il 42% usa LinkedIn
• Circa la metà usa anche Facebook, un po’
meno quelli che usano Twitter
13. Fonti usate per l’indagine
• Vengono oggi fortemente usati i motori di
ricerca specializzati che permettono di trovare
in rete le posizioni aperte e sono usate dai
selezionatori per trovare i candidati
• Per l’indagine si sono usati:
– Principali motori di intermediazione
– Siti di testate giornalistiche nazionali specializzate
nella diffusione di offerte di lavoro
– Agenzie per il lavoro più rilevanti
20. Skill mismatch
1. Scenario di «crescita senza occupazione»
dagli inizi anni ’90
2. Scenario poi aggravato dalla crisi finanziaria
3. Timore di una «ripresa senza occupazione»
Difficile quindi promuovere l’ «occupabilità»
Punto cruciale è lo «Skill mismatch» mancata
corrispondenza tra skill dell’individuo e skill
richiesti nel mondo del lavoro
• http://www.cedefop.europa.eu/EN/about-cedefop/projects/analysing-skill-
mismatch/index.aspx voro
21. 2 tipi di skill mismatch
1. Quantitativo: meno giovani che entrano
rispetto a persone che vanno in pensione
2. Qualitativo: differenze tra le caratteristiche
della domanda di lavoro e l’offerta; differenza
tra skill e competenze del lavoratore rispetto
a quelle richieste dal lavoro (qs spesso è
causa di scarsa produttività)
22. Skill survey vs analisi dati web
• Spesso usate le skill survey per catturare le
competenze associate ad ogni occupazione
• Nello studio invece si usa l’analisi dei dati web
(non classificazioni predefinite, ma analisi più
sfumate): metodo più veloce, più tempestivo,
ma parziale
27. Quale aiuto dal web?
Il dato qualitativo che emerge dalle domande di
lavoro postate su web fornisce una descrizione
più ricca dei job requirements.
Quindi
– Chi cerca lavoro….può comprendere meglio quali
skill servono per la professione ricercata
– Chi offre lavoro…. Può rendere più efficace la
ricerca del candidato ideale
– Chi si occupa di formazione …può indirizzare il
percorso di apprendimento in modo mirato
29. Su stimolo di Agenzia per l’Italia Digitale avviati i lavori per il
"Piano nazionale per la Cultura, la Formazione e le Competenze
digitali« (24/09/2013).
Obiettivo: produrre linee guida di indirizzo e attuazione di azioni
per contribuire al raggiungimento degli obiettivi di crescita
socio-economica e occupazionale, previsti dalle strategie
europee e nazionali.
Le Linee guida:
vision, obiettivi strategici e indicatori; contesto di riferimento a
livello regionale, nazionale, internazionale; requisiti e destinatari;
azioni progettuali da attuare, strumenti, risorse; attori coinvolti;
dovranno servire sia per avviare iniziative ex novo sia per
assumere a livello di sistema le iniziative esistenti di maggior
valore;
A proposito di competenze digitali
30. Il percorso di lavoro prevede due livelli di operatività:
Il tavolo di coordinamento è una struttura permanente che opera in
ambito pre-competitivo, con compiti di governance complessiva
dell’iniziativa grazie ai rappresentanti istituzionali di PA, mondo della
formazione, imprese, scuola e università, parti sociali.
I gruppi di lavoro tematici sono strutture flessibili per favorire il
confronto da un punto di vista operativo tra i diversi stakeholder in
maniera continuativa, traguardando la prima fase di Horizon 2020.
Compito dei GdL è quello di elaborare le indicazioni operative da
inserire nel piano nazionale.
Avvio attività nazionali
31. Sono stati attivati 3 gruppi di lavoro:
1. Competenze di base, alfabetizzanti, e-inclusion, cultura digitale,
utilizzo servizi di cittadinanza digitale, sia e-gov sia privati
2. Competenze professionali specialistiche (con corredo di
certificazioni) per professionisti ICT presenti e futuri
3. Competenze informatiche digitali trasversali per tutti i lavoratori
(non professionisti ICT)
Oltre ad un gruppo di lavoro trasversale sulle risorse finanziarie
Avvio attività nazionali
32. La rapida evoluzione degli skill
• Un esempio: le figure focalizzate sui «Dati»
• Da «manuale»
34. Figure professionali che ruotano
attorno ai «dati»
• Business intelligence specialist
• GIS specialist
• Data steward
• ….
E ora anche ….
• Infodesigner
• Data journalist
• Storyteller
• Data scientist
• …..
35. Data Science: studio EMC (2011)
• Tratto da “Career of the Future: Data Scientist INFOGRAPHIC]”
41. Roadmap per diventare Data Scientist
http://nirvacana.com/thoughts/wp-content/uploads/2013/07/RoadToDataScientist1.png
42. Prendersi i dati e farsi le proprie
idee…
• Un esempio?
• Piemonte Visual Contest e
Piemonte Visual Storython
43. Quindi?
Non fare troppo affidamento sul profili
standard
Usare il web e saper leggere i dati
Non fermarsi mai ed aggiornarsi
continuamente formazione, non solo quella
tradizionale…. V. esempio MOOC