1. Risultati del primo studio epidemiologico sulla mortalità per linfomi e leucemie nel
Comune di Gioia del Colle e sulle possibili cause ambientali
• Nel quinquennio 2012-2016 si sono registrati 402 decessi per le cause di morte per
tumore, verificatesi nei residenti del Comune di Gioia del Colle (circa 80 l'anno), pari a
144 morti ogni 10.000 abitanti rispetto ai 133 nazionali, 113 nella Provincia di Bari e 119
in quella di Taranto (Figura 1a). In particolare, nello stesso quinquennio 2012-2016, ci
sono stati 40 decessi per tumori al sistema linfatico, verificatisi nei residenti del Comune
di Gioia del Colle (circa 8 l'anno), pari a 14 morti ogni 10.000 abitanti rispetto ai 9,5
nazionali e 9 nella Provincia di Bari e di Taranto (Figura 1b).
Figura 1 Numero di decessi su 10.000 residenti per tutte le tipologie di (a) e per i tumori
del sistema linfatico (b) registrati nel comune di Gioia del Colle tra il 2012 e il 2016
• Dal calcolo del tasso standardizzato di mortalità (SMR), ove il valore standard di
riferimento (=100) è basato sui valori di mortalità nazionali corretti per l'età, risulta che
Gioia del Colle registra un tasso di mortalità per linfomi e leucemie di molto superiore a
quello nazionale nel quinquennio 2012-2016 e superiore anche ai tassi di mortalità delle
Province di Bari e Taranto (Figura 2). Inoltre, per cercare di comprendere meglio la
specificità territoriale dell'elevato numero di decessi osservati a Gioia del Colle per questi
tumori del sistema linfatico, è stato effettuato anche un confronto con 3 comuni limitrofi
della provincia di Bari (Putignano, Acquaviva delle Fonti e Santeramo in Colle) e 3 comuni
limitrofi della provincia di Taranto (Castellaneta, Massafra e Taranto). Da tale
comparazione risulta che il tasso di mortalità per leucemie e tumori a Gioia del Colle è
significativamente superiore a quello di tutti e 3 i comuni della provincia di Bari e del
comune di Castellaneta, nella provincia di Taranto (i quali mostrano tutti tassi nella norma,
vicini al livello nazionale) ed è di poco superiore persino a quello dei comuni di Taranto e
Massafra (che registrano come Gioia valori notevolmente più elevati rispetto alla media
nazionale, molto probabilmente dovuti alla presenza di rilevante inquinamento di origine
industriale e da impianti d'incenerimento dei rifiuti).
2. Figura 2 Tasso standardizzato di mortalità (Standardized Mortality Ratio, SMR) per
linfomi e leucemie registrati nel comune di Gioia del Colle tra il 2012 e il 2016
confrontato con i valori delle Province di Bari e Taranto e a 3 comuni per ogni provincia.
La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore nazionale di riferimento =100
• Dal calcolo del numero di decessi osservati rispetto agli attesi (ovvero nei casi in cui il
tasso standardizzato di mortalità sul livello nazionale all'intervallo di confidenza inferiore,
SMRinf, sia >100), risulta che Gioia del Colle ha un tasso di mortalità per linfomi superiore
ai valori attesi ogni anno del quinquennio 2012-2016, con tassi particolarmente elevati in
4 anni su 5 e in particolare nel 2016 (81% di mortalità in più rispetto a quella attesa) e un
tasso di mortalità per leucemie superiore ai valori attesi in 3 anni su 5 (dal 2013 al 2015)
con valori particolarmente elevati in tutto il triennio e in particolare nel 2015 (111%
mortalità in più rispetto a quella attesa) (Tabella 1).
Tabella 1 Eccesso (in %) di casi di linfomi e leucemie osservati nel Comune di Gioia del
Colle rispetto ai valori attesi nel periodo 2012-2016
3. • Da un'analisi preliminare, ancora in corso, sembrerebbe che il tasso di mortalità per
leucemie e linfomi nel quinquennio 2012-2016 sia aumentato rispetto al quinquennio
2007-2011 solo nel Comune di Gioia del Colle, mentre è notevolmente diminuito nei
comuni della Provincia di Bari e lievemente diminuito persino nei comuni della Provincia
di Taranto (Figura 3).
Figura 3 Variazione del tasso di mortalità standardizzato (SMR) per leucemie e linfomi
tra il quinquennio 2007-2011 e il quinquennio 2012-2016 nel Comune di Gioia del Colle,
e nelle Province di Bari e Taranto. La linea rossa tratteggiata rappresenta il valore
nazionale di riferimento =100
• Secondo una stima che considera il rapporto mortalità/incidenza dei principali tumori
(Ferlay et al. 2018 European Journal of Cancer, 103, 356-387), i 402 decessi per tumore
nel quinquennio 2012-2016 (ovvero di circa 1 gioiese ogni 70) potrebbero corrispondere
a 893 (circa 1 gioiese ogni 30) persone che si sono ammalate di tumore in 5 anni a Gioia
del Colle.
• Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e i principali istituti per la ricerca
sui tumori, oltre a una componente genetica prevalentemente sconosciuta, esistono
conclamati fattori ambientali che aumentano il rischio di sviluppare linfomi e leucemie
come le radiazioni ionizzanti e l'esposizione a sostanze tossiche quali i pesticidi agricoli
e i prodotti derivati dal benzene, tra cui il metilbenzene (meglio noto come toluene).
• Per quanto, dai risultati di questo studio epidemiologico, appaia rilevante la conferma
che il tasso di mortalità per linfomi e leucemie nei comuni di Massafra (TA) e Taranto sia
notevolmente superiore alla media nazionale, il dato non sorprende quanto quello di Gioia
del Colle (BA), ove - al contrario dei due comuni del tarantino - apparentemente non
sussistono realtà industriali o fonti di inquinamento tali da spiegare un tasso di mortalità
così elevato. In realtà, molti cittadini gioiesi - oltre all'apprensione riguardante la
4. dispersione di inquinanti dall'inceneritore di Massafra e dalla zona industriale di Taranto
nei giorni di vento da sud – sembrano, da tempo, preoccupati del possibile inquinamento
derivante da un impianto di sperimentazione sulla combustione dei rifiuti (DISMO) gestito
dall'azienda ITEA presso l'Ansaldo (posizionato a poche centinaia di metri dalle abitazioni
del centro urbano) che, da oltre un decennio, sperimenta a Gioia (senza che la
cittadinanza sia messa a conoscenza di emissioni e risultati degli esperimenti) la
combustione di varie tipologie di rifiuti - tra cui ha richiesto di sperimentare la combustione
anche su rifiuti speciali e radioattivi (stando a quanto documentato da ARPA Puglia e
ARPA Piemonte nel 2017
[http://www.regione.puglia.it/documents/10192/8447931/Bollettino+numero+42+-+Ordinario+-
+anno+2017/2bbfcd85-4712-49ab-88ef-
9a56b66fe459;jsessionid=7222BDF541A85766946B037510896426 - pag. 16799 e pag.
16817; http://www.gioianet.it/politica/11311-a-gioia-del-colle-sperimentazioni-sui-rifiuti-
nucleari.html] e confermato da un sequestro preventivo che ha "accertato lo smaltimento
di rifiuti pericolosi in presenza di composti chimici cancerogeni e mutageni del feto
materno, fanghi acidi, rifiuti macinati con acqua, residui di reazioni chimiche industriali”
[http://www.gioianet.it/cronaca/16589-sperimentazioni-pericolose-a-gioia-posto-sotto-sequestro-
impianto-itea.html]). Inoltre, l'estrema vicinanza al centro abitato dell'aeroporto militare del
36° Stormo, dove sono stati stoccati armamenti radioattivi
[https://it.wikipedia.org/wiki/Programma_nucleare_militare_italiano] e transitano scorie
nucleari derivanti dalle sperimentazioni effettuate in Basilicata
[https://www.ilfattoquotidiano.it/2013/07/29/basilicata-sospetti-su-trasporto-speciale-notturno-
m5s-forse-scorie-nucleari/670856/], e dal quale decollano quotidianamente velivoli da
combattimento per esercitazioni che sorvolano le aree limitrofe alla cittadina e possono
rilasciare enormi quantitativi di gas di scarico contenenti anche sostanze cancerogene
[https://www.idahostatesman.com/opinion/readers-opinion/article143713174.html], desta da
sempre grande inquietudine nella popolazione locale.
• Da recenti analisi effettuate da ARPA Puglia sulla qualità dell'aria del centro urbano di
Gioia del Colle emerge, in effetti, un dato indicativo riguardante il rapporto
toluene/benzene che permette di distinguere le fonti di inquinamento chimico/industriale
da quello veicolare/stradale. Valori superiori a 4,5 e inferiori a 1,5 di questo rapporto sono
stati rilevati in oltre il 70% dei giorni di monitoraggio sul territorio gioiese, con un elevata
oscillazione nel periodo di campionamento, tra dicembre 2018 e giugno 2019 (ovvero con
valori anomali registrati prevalentemente nei giorni feriali e molto bassi in quelli festivi) e
potrebbero essere indicatori di una sorgente intermittente d'inquinamento
chimico/industriale, come una fabbrica che lavora a giorni alterni (sperimentazione
DISMO?) o un aeroporto operativo prevalentemente nei giorni lavorativi (aeroporto
militare? - Il toluene è, infatti, un componente rilevante nei carburanti dei jet militari, in
quanto è in grado di aumentare il numero di ottano e, dunque, la potenza dei velivoli
[https://www.hillandponton.com/toluene-va-disability-claim/;
https://www.atsdr.cdc.gov/ToxProfiles/tp76-c5.pdf]).
• Proprio per far luce sulle problematiche che legano l'ambiente e la salute e sulla relazione
evidente tra inquinamento e incidenza di alcune gravi malattie, in particolare dei tumori
del sistema linfatico sulla popolazione locale, i cittadini gioiesi si stanno organizzando in
questi giorni per costituire un comitato «Ambiente e Salute a Gioia del Colle» che finanzi
campagne indipendenti di monitoraggio annuale di aria (con analisi degli inquinanti
atmosferici chimico/industriali come IPA, Diossine, PCB, PM2.5, etc. e dell’inquinamento
elettromagnetico), acqua (con analisi della presenza di metalli pesanti e radioattività
nell'acqua potabile pubblica); e suolo (con analisi dei contaminanti chimici, pesticidi, IPA,
PCB, diossine, metalli pesanti etc. a campione sul suolo e sui prodotti alimentari locali e
della radioattività del suolo).
5. Metodologia impiegata per l'analisi dei dati epidemiologici:
• Sono stati utilizzati i dati forniti dall'ISTAT della popolazione residente ad ogni inizio anno,
per genere e fasce d'età (0;1-4; 5-9;10-14; … ; 95+), dal 01/01/2012 al 01/01/2016 in
Italia, nelle Province di Bari e di Taranto e nel territorio del comune di Gioia del Colle.
• Per lo studio epidemiologico, sono stati, inoltre, utilizzati dati annui forniti dall'ISTAT (del
quinquennio disponibile più recente), per territorio di residenza e per genere, dei decessi
negli anni dal 2012 al 2016, per causa di morte a livello provinciale e comunale e per
causa di morte e fasce d'età (0;1-4; 5-9;10-14; … ; 95+) italiani.
• L'analisi è state effettuata mediante il software statistico R (R Development Core
Team 2019) su dataset in formato csv.
• La standardizzazione del numero di morti ogni 10.000 residenti (Fig. 1) si basa sulla
comparazione tra le curve di mortalità per classi quinquennali di mortalità a livello
nazionale e comunale. Poiché le curve mostrano una distribuzione normale intorno a
mediane comuni e varianza simile (ovvero combaciano quasi del tutto; Figura 4) e le
curve di strutture per età delle popolazioni dei territori analizzati si distribuiscono in
maniera similare (Figura 5), la standardizzazione su 10.000 residenti può essere ritenuta
statisticamente affidabile per fornire, almeno, un dato preliminare e indicativo.
Figura 4 Comparazione tra le curve di mortalità per classi quinquennali di mortalità a
livello nazionale (Italia) e comunale (Gioia del Colle)
6. Figura 5 Comparazione della distribuzione % delle classi d’età dei territori analizzati
(fasce: 0-14 anni; 15-64 anni; 65+ anni)
• Come da procedura comune e ampiamente utilizzata in letteratura, per effettuare un
confronto statisticamente significativo fra le diverse popolazioni residenti (Fig. 2, Fig. 2 e
Tab. 1), neutralizzando gli effetti derivanti dalle loro diverse strutture per età, i risultati sono
stati ulteriormente standardizzati mediante l'utilizzo del metodo indiretto. Il metodo indiretto,
definito Rapporto Standardizzato di Mortalità (Standardized Mortality Ratio, SMR), si basa
sul rapporto fra i decessi osservati in un territorio e quelli attesi nello stesso. I decessi attesi
sono calcolati applicando alla popolazione media annua per classi d'età e sesso di ogni
unità territoriale in analisi i corrispondenti quozienti specifici di mortalità della popolazione
assunta come standard (quella nazionale per questa analisi). L'SMR esprime, pertanto, il
rapporto fra i decessi osservati in uno specifico territorio e i decessi attesi qualora nello
stesso si sperimentasse annualmente la mortalità, specifica per genere e fasce d'età, della
popolazione usata come standard. Gli intervalli di confidenza dei rapporti standardizzati di
mortalità sono stati calcolati al 90% avvalendosi del modello di Poisson.
Autore: Prof. Roberto Cazzolla Gatti, Ph.D., Biologo Ambientale ed Evolutivo, Tomsk State
University, Russia
Fonte dei dati: ISTAT 2019 e fonti varie citate nel rapporto