Gd f dati lotta evasione fiscale 2011 e previsioni 2012
1. Guardia di Finanza
COMANDO REGIONALE PUGLIA
Ufficio Operazioni
COMUNICATO STAMPA Bari, 3 febbraio 2012
LA MISSIONE ISTITUZIONALE DEL CORPO E LE LINEE D’AZIONE PER IL 2012
La Guardia di Finanza della Puglia si conferma nuovamente quale indispensabile
strumento a disposizione della società civile che, nella piena consapevolezza delle
attribuzioni ad essa conferite - in quanto unico organo di polizia giudiziaria con
competenze specialistiche in campo tributario - si rende protagonista sul vasto fronte
della lotta all’evasione e all’elusione fiscale, del controllo della spesa pubblica, della
tutela del mercato dei capitali e di quello dei beni e dei servizi, nonché nella lotta alla
criminalità economica e a quella organizzata.
L’azione del Corpo continuerà incessante anche nell’anno in corso, in linea con le
direttive emanate dal Ministro dell’Economia e delle Finanze, al fine di perseguire gli
obiettivi strategici prioritari fissati dall’Autorità di Governo: lotta all’evasione e
all’elusione, stabilizzazione dei mercati finanziari e della situazione economica, ripresa
della crescita e riduzione dell’incidenza del debito pubblico.
Per la Guardia di Finanza, questi obiettivi strategici si tradurranno operativamente nelle
seguenti linee d’azione:
- “trasversalità” della lotta all’evasione, parola d’ordine che significa non limitarsi a
scoprire le basi imponibili sottratte a tassazione - che, nel 2011 e nella sola Puglia,
ammontano a circa 1,6 miliardi di Euro, con violazioni in materia di I.V.A. che
sfiorano il mezzo miliardo - ma riuscire a cogliere tutti gli altri illeciti economico
finanziari che a queste sono connessi o ne siano presupposto (il riciclaggio e il
reimpiego dei proventi da evasione, l’indebita percezione di fondi pubblici o la
commissione di reati di borsa); questi fenomeni possono essere scoperti solo
attraverso l’esecuzione di complesse indagini di polizia giudiziaria e di polizia
tributaria, caratteristiche che confermano le peculiarità e le potenzialità di una
moderna polizia economico finanziaria;
- capacità di “effettivo recupero” dell’evasione fiscale nel campo delle entrate
nonché delle risorse conseguenti le truffe in materia di spesa pubblica. Ciò
attraverso la solidità dell’impianto probatorio e l’adozione degli strumenti cautelari
di natura reale. In questo, è ben chiaro che l’attività della Guardia di Finanza è
parte di un processo più ampio, che coinvolge anche altri soggetti istituzionali;
l’attività dei Reparti del Corpo rappresenta un anello importante di questa “catena”,
ma perché risulti efficace non si può prescindere da un’adeguata analisi e da una
attenta valutazione degli esiti finali dei procedimenti avviati;
- contrasto al crimine organizzato: si conferma l’altissimo impegno dei reparti
delle Fiamme Gialle pugliesi, primi fra tutti i Gruppi di Investigazione sulla
criminalità organizzata, finalizzato alla repressione dei traffici illegali di maggior
spessore ed all’aggressione dei patrimoni illecitamente costituiti dalle
organizzazioni criminali di stampo mafioso, nonché al sequestro delle aziende
finanziate con l’apporto di capitali mafiosi. Un ruolo centrale nella strategia
operativa del Corpo è rivestito dalle investigazioni patrimoniali antimafia, grazie
alle quali è possibile scovare patrimoni illeciti accumulati nel tempo e
2. contemporaneamente sfruttare i poteri di polizia tributaria per agire sul fronte
fiscale;
- tutela delle uscite di bilancio, un settore che riveste importanza strategica, a
tutela delle imprese e delle famiglie, specie nell’attuale periodo di congiuntura
economica e contenimento della spesa pubblica. Significative risorse verranno
dedicate agli interventi in materia di frodi alle uscite di bilancio comunitario,
nazionale e locale, di controllo della spesa sanitaria, di accertamento di danni
erariali, e di lotta alla corruzione nel sistema pubblico. Grande attenzione sarà
quindi rivolta:
- al settore dei reati contro la Pubblica Amministrazione, illeciti che minacciano il
prestigio e la credibilità delle istituzioni, inquinano e distorcono gravemente
l'economia, sottraendo risorse destinate al bene della comunità;
- al settore della spesa pubblica ed in particolare sanitaria, anche avvalendosi
delle sinergie derivanti dai protocolli d’intesa stipulati con la Regione Puglia;
- non ultimo, ai fenomeni dei “finti poveri” (ovvero coloro che, attestando
falsamente condizioni economiche disagiate, acquisiscono illecitamente il diritto
di percepire benefici economici destinati a categorie di cittadini più deboli, di
fatto danneggiando gravemente chi ne aveva realmente diritto) e delle indebite
percezioni pensionistiche (“falsi invalidi” e riscossione di “pensioni dei
defunti”).
Peraltro, in uno scenario nazionale e internazionale complesso c ome quello attuale, è
necessario che ogni attore istituzionale profonda il massimo sforzo affinché vengano
rimossi gli ostacoli che frenano la crescita e la partecipazione alla ripresa globale, quali
principalmente l’evasione fiscale, la corruzione, l’illegalità economico finanziaria diffusa
in ampie aree del territorio.
In tal senso l’azione della Guardia di Finanza si svilupperà anche in sinergia con tutte le
altre istituzioni del sistema tributario e di quello economico finanziario, caratterizzandosi
per un approccio investigativo ed operativo di carattere trasversale rispetto alle tipologie
di illecito che mettono contemporaneamente a rischio più interessi, economico e
finanziari.
Per il 2012 l’azione operativa sarà quindi improntata su strategie operative moderne e
flessibili, che puntino alla qualità degli interventi e che confermino lo straordinario
impegno profuso dalle Fiamme Gialle pugliesi per il conseguimento della mission
istituzionale.
La motivazione e la professionalità dei militari, gli strumenti messi a disposizione
dall’Autorità di Governo ed un rinnovato sentimento di fiducia da parte dell’opinione
pubblica, contribuiranno sinergicamente alla formazione di un nuovo sentimento e di un
profondo cambiamento culturale in cui la Guardia di Finanza sarà pronta a confermare il
proprio ruolo a difesa della collettività, in un’azione a tutto campo per favorire il pieno e
corretto dispiegarsi delle forze di mercato e per garantire la tutela e la certezza delle
regole che caratterizzano i rapporti economici.
I contribuenti, da parte loro, sono quindi chiamati a rispondere all’esigenza di
realizzazione di una nuova “morale fiscale”, e di un costruttivo dialogo tra cittadini e
Autorità, che consenta di perseguire ed affermare l’equità fiscale a vantaggio di tutti,
e di percepire l’evasore non più come un modello di riferimento, un furbo da imitare, ma
un peso intollerabile ed un pericolo per la collettività.
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3. RISULTATI NEL COMPARTO FISCALE – ANNO 2011
La lotta all’elusione e all’evasione fiscale e la tutela della legalità rappresenteranno la
costante priorità dell’attività operativa svolta dalla Guardia di Finanza in Puglia anche
per il 2012.
Evasione che, oltre a ledere le imprese rispettose delle regole, che subiscono la
concorrenza sleale di chi - ponendosi al di fuori della legalità - sovverte l’etica di
mercato, lede soprattutto quei contribuenti, invece, rispettosi dei paradigmi fiscali a
fondamento della collettività, considerando che sottrae risorse ai bilanci dello Stato,
delle Regioni e degli Enti locali destinate ai servizi pubblici essenziali, a beneficio di tutti
i cittadini.
Con queste premesse, l’attività di contrasto all’evasione fiscale assicurata nel 2011
dalla Guardia di Finanza pugliese, indispensabile per il conseguimento e l’affermazione
dei principi di equità fiscale, ha nuovamente confermato un’attenta presenza ispettiva
dell’Istituzione nei confronti di un’ampia platea di contribuenti, che ha consentito di
attestare i risultati su livelli di assoluta rilevanza che, comunque, evidenziano una
tendenza all’evasione, in Puglia, sostanzialmente in linea con il dato nazionale.
Per garantire tali livelli di efficienza, i 59 reparti del Corpo dislocati sul territorio
regionale hanno svolto una intensa attività di intelligence, di analisi di rischio e di
controllo economico del territorio, che si è connotata per la sua proiezione bivalente, in
quanto mirata alla ricerca delle ricchezze nascoste originate non solo da condotte di
evasione fiscale, ma anche da attività criminali e da fenomeni di riciclaggio o reimpiego
di proventi illeciti.
In dettaglio, l’attività condotta dalle Fiamme Gialle nel 2011 ha consentito di pervenire
alla:
- esecuzione di 1.600 verifiche e circa 12.900 controlli fiscali;
- scoperta di maggiori redditi sottratti a tassazione per circa 1,578 miliardi di
Euro (con un incremento dell’11% rispetto al 2010);
- constatazione di violazioni all’IVA per 491 milioni (con un incremento del 14%
rispetto all’anno precedente);
- scoperta di ritenute non operate e/o non versate per quasi 17 milioni;
- denuncia all’Autorità Giudiziaria di 613 soggetti per reati di natura fiscale.
Con particolare riguardo al contrasto all’economia sommersa - costituita da tutte
quelle attività economiche non rilevate dalle statistiche ufficiali - sono stati individuati in
Puglia circa 500 evasori totali e paratotali (intendendo per i primi, quei soggetti
completamente sconosciuti al Fisco e per i secondi, quelli che hanno occultato oltre il
50% del proprio reddito) con conseguente recupero a tassazione, nei loro confronti, di
oltre 800 milioni di Euro di basi imponibili e pervenendo a segnalazioni di violazioni
all’IVA per quasi 180 milioni.
Il dato sugli evasori totali e paratotali è indice di una situazione altamente significativa,
se si considera che il dato medio rileva una evasione di base imponibile per singolo
evasore totale/paratotale di ben 1,6 milioni, a testimonianza che l’attività condotta ha
consentito di individuare in Puglia grandi evasori e non evasori minimali o non solvibili,
a conferma della efficacia dell’azione di individuazione dei soggetti da perseguire e
della qualità degli interventi.
Efficacia e qualità testimoniate pure dal fatto che, con specifico riferimento alle sole
1.600 verifiche fiscali effettuate nel 2011, si sono registrate di 163 adesioni
spontanee integrali a verbali di constatazione (D.L. 112/2008), pari al 10% del totale
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4. - dato peraltro in linea con la tendenza nazionale – da parte dei contribuenti interessati
che hanno inteso definire la loro posizione pagando subito quanto dovuto.
A questi dati occorre aggiungere anche gli oltre 244 milioni di euro che sono stati
proposti per il sequestro ovvero già sequestrati ai responsabili di reati tributari, in
prospettiva della successiva confisca dei valori corrispondenti alle imposte evase.
Tutto ciò evidenzia come l’attività di verifica è stata e sarà indirizzata sui soggetti e sulle
categorie economiche a più alto indice di evasione, mediante l’impiego di criteri che
tengano conto, ad esempio e come citato in precedenza, anche della efficienza
dell’azione operativa circa le emergenti possibilità di recuperi di basi imponibili rilevanti;
per comprendere questo concetto, basti pensare che esiste la cosiddetta evasione
diffusa, o di massa, realizzata da un’ampia platea di piccole imprese e lavoratori
autonomi, nell’ambito della quale è possibile rinvenire contribuenti che non ottemperano
agli obblighi tributari anche in ragione di evidenti contingenti difficoltà economico-
finanziarie. Si tratta della cosiddetta evasione “di sopravvivenza”, che può avere diverse
motivazioni; accanto a imprese economicamente inefficienti o che versano in momenti
di crisi ci sono imprenditori capaci e onesti, spinti fuori dal mercato da forme di
concorrenza sleale, poste in essere da soggetti coinvolti in frodi fiscali, e proprio per
questo la Guardia di Finanza, nelle sue analisi, mette in conto la solvibilità del
contribuente come un parametro di cui tener conto per la selezione dei soggetti da
verificare.
Di sicuro rilievo anche i dati afferenti il contrasto al sommerso da lavoro, fenomeno
frenante la crescita dell’economia legale e che favorisce la proliferazione di forme
criminali pericolose, non ultime l’immigrazione clandestina; nel dettaglio, sono stati
individuati 3.102 lavoratori irregolari o in nero, taluni anche minori.
L’attività di contrasto all’evasione è stata inoltre implementata mediante il rilevamento
dei cc.dd. “indici di capacità contributiva”, ovvero quei beni mobili ed immobili (auto,
imbarcazioni da diporto e abitazioni ad alto valore commerciale) espressivi di elevata
capacità contributiva, che dovrà trovare adeguato riscontro nella posizione fiscale dei
relativi proprietari/possessori; al riguardo sono in corso approfondimenti sulle circa
4.500 rilevazioni effettuate, essendo già emerse in taluni casi situazioni di
macroscopica incoerenza, come nel caso del proprietario di uno yacht del valore di un
milione di euro a fronte di redditi dichiarati mai oltre i 10.000 euro.
Quanto infine alla verifica degli obblighi strumentali relativi all’emissione di scontrini e
ricevute fiscali, in capo a specifiche categorie di contribuenti, sono stati effettuati circa
37.500 controlli, riscontrando oltre 10.000 violazioni (pari a circa il 26%, ovvero 1
caso su 4).
Si tratta di controlli importantissimi e non fini a se stessi, in quanto, oltre ad assolvere
alla funzione sanzionatoria in caso di omissioni, hanno un’importante valenza sotto il
profilo della deterrenza alla reiterazione dell’illecito, ovvero di convincimento del
contribuente ad assumere un atteggiamento maggiormente virtuoso in relazione
all’obbligo di emissione del documento fiscale.
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