2. “Un originale approccio
metodologico a carattere
terapeutico-riabilitativo
e/o socio-educativo,
finalizzato alla
prevenzione secondaria,
alla cura e alla
riabilitazione degli
individui portatori di
differenti problematiche,
patologie o disabilità; esso
é progettato per svolgersi,
attraverso il lavoro sulle
dinamiche di gruppo,
nell'ambiente culturale,
naturale e artificiale della
montagna”
Montagnaterapia...
che cos’è?
3. Questa pratica riabilitativa è basata sull’incontro e
l’interazione tra la persona e l’ambiente montano,
in tutte le sue molteplici possibilità:
•trekking
•arrampicata sportiva
•alpinismo
•speleologia
•sport invernali...
4. Parallelamente, in Italia stanno nascendo percorsi terapeutici di
Montagnaterapia rivolti a persone ipo- o non-vedenti o rivolte a
riabilitazioni cardiologiche, diabetiche, oncologiche e ortopediche.
In campo sociale numerose sono le “sperimentazioni”con gruppi di
adolescenti problematici, o volti a favorire una miglior integrazione
sociale
I campi d’azione
Ambito
sanitario
(salute
mentale)
Ambito della
disabilità
psico-fisica
Ambito della
tossicodipendenza
5. E’ un approccio nato recentemente, a partire dagli inizi del 2000 nella
Provincia di Trento
Dal 2008 si svolge, ogni due anni, un Convegno Nazionale,
aperto anche a volontari e pubblico
Dal 2004 sono stati organizzati diversi convegni (Rifugio Pernici,
presso Riva del Garda, e Passo Pordoi)
Un po’ di storia...
6. A livello organizzativo, l’Italia è stata suddivisa in macrozone,
ognuna delle quali ha uno specifico referente:
macrozona Nord Ovest, comprendente le regioni Valle d'Aosta, Piemonte e Liguria
macrozona Lombardia
macrozona Trentino Alto Adige
macrozona Nord Est VFG, comprendente le regioni Veneto e Friuli Venezia Giulia
macrozona Emilia Romagna e Toscana
macrozona Centro Italia, comprendente le regioni Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche e
Molise
macrozona Sud, comprendente le regioni Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e
Puglia
macrozona Sardegna
L’organizzazione in Italia
7. Quali sono i benefici?
E’ ottima in
ambito
riabilitativo
Previene numerose
malattie non trasmissibili
(diabete, tumore della
mammella e del colon...)
Fa bene alla salute, sia sul piano
fisico che motorio (es. migliora la
funzionalità cardiorespiratoria
Riduce i
sintomi
psicopatologici
Agisce su varie “dimensioni” della
persona: socio-relazionale,
individuale, gruppale...
Influisce positivamente sui disturbi
mentali (promuove le capacità adattative,
riduce i comportamenti-problema e
l’iperattività e sviluppa maggior
indipendenza
8. L’esperienza in montagna è accompagnata da un valore metaforico
che genera un ponte tra esperienza particolare e generale, che trova
riscontro nella vita di tutti i giorni.
Questo approccio è davvero peculiare in quanto implica un
coinvolgimento totale della persona, che investe il piano fisico, ma
anche quello emotivo, cognitivo e relazionale.
L’ambiente, l’adulto e il gruppo vanno a creare
una preziosa sinergia.
Perché è speciale la montagna?
9. Un po’ più nello
specifico...Arrampicata terapeutica!
L’arrampicata pone fin da subito la persona di fronte a se
stessa, ai propri limiti, alle proprie paure e incertezze; è
in grado di stimolare sia il corpo che la mente.
L’Arrampicata Terapeutica, in particolare, utilizza il
possibile parallelismo esistente tra la propria
esperienza di vita e quella di una via di arrampicata:
attraverso un’esperienza reale e trasformativa, viene
data un’alternativa, la possibilità per ciascuno di
avere una diversa prospettiva nel modello di
affrontare i passaggi difficili della vita e soprattutto
mette in luce delle soluzioni concretamente
alternative.
L’obiettivo è quello di affrontare i passaggi difficili,
quelli di una parete e quelli della propria vita!
10. Nel Nord è particolarmente attiva la regione Trentino Alto Adige, che
ha avviato nel 2003 il progetto “Sopraimille”, a cura degli operatori
del Centro di Salute Mentale di Arco, nello specifico ambito della
riabilitazione psichiatrica.
A Roma nel 2000 è nato il “Gruppo di Lavoro per la Montagnaterapia” a
partire da un gruppo di operatori delle Aziende Sanitarie Locali operanti
come soci, volontari, o Istruttori nel Club Alpino Italiano. Successivamente,
nel settembre del 2009, è nata a Roma l’Associazione Montagnaterapia
Italiana ONLUS
Ma le realtà che si occupano di Montagnaterapia sono in continua crescita!
La realtà Italiana
11. Più montagna per tutti!
Ritornare “alle origini”, percorrendo infiniti sentieri
fuori e dentro di sé, per riscoprirsi e risanarsi...
ecco il segreto della Montagnaterapia!
12. “Si sale da soli, riconoscendosi come interpreti della propria vita, ma si
prova anche una condizione di legame con chi si condivide l’esperienza.
(...) Attraversando la montagna si traccia una via per sé.
G. Saglio, C. Zola “In su e in sé. Alpinismo e psicologia”
Un percorso di cura e di crescita. Una via che altri hanno già compiuto, ma
che ripropone l’essenza dell’atto, contenuta nell’esperienza emotiva
individuale continuamente confrontata e condivisa”.