4. Fattori climaticiFattori climatici
latitudine: Poli<-> Equatore
altitudine:-0,5 °C ogni 100m
vicinanza al mare: si raffredda piùlentamente
esposizione ai raggi del sole: solatio
presenza vegetazione: ombra
5. Alta e bassa pressioneAlta e bassa pressione
Le differenze di pressione tra due zone causano spostamenti di
masse d’aria chiamati venti
6. LE ZONE CLIMATICHELE ZONE CLIMATICHE
Bioma Complesso degli
ecosistemi di una
particolare area geografica
del pianeta, generalmente
definiti in base al tipo di
vegetazione dominante.
La conformazione dei
biomi terrestri dipende
dalla geografia e dal clima
delle diverse zone, in
particolare dalla latitudine,
dall’altitudine, dai ritmi
stagionali,
dall’abbondanza delle
precipitazioni e dalla
temperatura.
7. CLIMA TEMPERATOCLIMA TEMPERATO
Le precipitazioni che possono
mutare da una minima di 300mm fino
ad un valore massimo di 1200mm.
Gli inverni sono generalmente miti,
con temperature minime giornaliere
giungono poco sotto lo zero.
Le estati sono calde
La vegetazione tipica è formata da
piante ad alto fusto, generalmente
decidue. Si possono trovare quasi
sempre specie arboree a latifoglie
quali querce, betulle, faggi, aceri.
8. CLIMACLIMA
MEDITERRANEOMEDITERRANEO
estati secche con inverni
piovosi. La scarsità di
precipitazioni nel semestre
caldo non favorisce
l'agricoltura
Il mare contribuisce a determinare il
clima, il quale è temperato caldo, con
escursioni termiche giornaliere ed annue
modeste (inferiori a 20 °C): infatti il mare
trattiene il calore estivo e lo rilascia
durante l'inverno
9. MACCHIA MEDITERRANEAMACCHIA MEDITERRANEA
La macchia è uno dei principali ecosistemi mediterranei È una
formazione vegetale arbustiva costituita tipicamente da specie
sclerofille, cioè con foglie persistenti poco ampie, coriacee e lucide,
di altezza media variabile dai 50 cm ai 4 metri: spesso si tratta di
formazioni di degradazione della foresta mediterranea
10. IL CLIMA CONTINENTALEIL CLIMA CONTINENTALE
È caratterizzato da significative
escursioni termiche tra inverno ed
estate.
Spesso è accompagnato da
temperature invernali piuttosto
basse che permettono il persistere
della coltre nevosa, mentre le estati
possono essere estremamente calde,
spesso afose.
La lontananza dal mare non
consente poi di avere un'elevata
umidità e di conseguenza le
precipitazioni sono generalmente
limitate.
11. CLIMACLIMA
ATLANTICOATLANTICO Presenta inverni miti grazie alla corrente
del golfo, mentre le estati sono fresche, per
cui l' escursione termica annua è modesta.
Le piogge sono abbondanti e ben distribuite
durante tutto l'anno grazie ai venti
occidentali che, provenendo dall'oceano
atlantico sono carichi di umidità.
La vegetazione associata a questo tipo di
clima è la foresta di latifoglie, castagni,
querce.
Vicino al mare, dove l'aria è carica e il
vento soffia forte c'è di solito la Brughiera
(prateria dove crescono l'erica, il brugo,
l'assaggina)
12. CLIMA NIVALECLIMA NIVALE
Con clima nivale s'intende una tipologia di clima molto freddo,
con precipitazioni (generalmente scarse) prevalentemente nevose e
temperature rigidissime durante tutto l'anno.
13. CLIMA POLARECLIMA POLARE
Il clima polare è presente ai poli terrestri e nelle regioni
all'interno dei circoli polari. La principale caratteristica dei
climi polari sta nella temperatura di queste zone, che
raramente supera i 10 gradi anche nei più caldi giorni
d'estate.
14. CLIMA ALPINOCLIMA ALPINO
Il clima alpino è presente al di sopra della linea degli alberi, è
tipico delle catene montuose più importanti, come le Alpi.
Il clima diventa più freddo a quote più elevate, scende di circa
1 °C ogni 100m in altitudine: l'aria diventa più fredda quanto più ci
s'innalza, in quanto meno densa
15. TUNDRATUNDRA
La Tundra si trova nelle regioni subpolari ed è caratterizzata dalla
mancanza di specie arboree, poiché la crescita degli alberi è
ostacolata dalle basse temperature e dalla breve stagione estiva.
Il termine deriva dal lappone tunturia, che significa "pianura senza
alberi". Al suo limite settentrionale sono i ghiacci polari perenni,
mentre a Sud essa si arresta alle prime formazioni forestali della
Taiga.
16. TAIGATAIGA
La Taiga è formata da foreste di conifere, costituendo un terzo della
massa forestale mondiale. È limitata a settentrione dalla Tundra artica
e a meridione dalla foresta temperata di latifoglie, caducifoglie e dalla
steppa alberata.
Il sottobosco è discontinuo, a volte occupato da specie arbustive, a
volte da muschi, licheni o ericacee, ma comunque sempre scarso o
addirittura assente.
17. STEPPASTEPPA
La steppa (in russo: significa "pianura secca") è un paesaggio
naturale, caratteristico delle regioni a clima continentale con elevate
escursioni termiche, inverni freddi e secchi ed estati calde e
moderatamente piovose (anche da -40 °C a 40 °C).
La vegetazione è costituita da una prateria composta per lo più da
graminacee ed arbusti; gli alberi sono pressoché assenti, ad
eccezione di zone più umide in prossimità di fiumi e laghi. La fauna
è costituita da ungulati, roditori, rettili e insetti.
18. PRATERIAPRATERIA
La prateria è un'area di terra con rilievi topografici bassi con una
vegetazione composta prevalentemente da piante basse
(soprattutto graminacee) ed erbe più o meno alte a seconda delle
precipitazioni annue.
Alle medie altitudini, la prateria occupa le zone interne dei
continenti e le precipitazioni non sono sufficienti per lo sviluppo
delle foreste di latifoglie.
19. CLIMA TROPICALECLIMA TROPICALE
Il clima tropicale è il clima tipico della zona torrida della Terra, ovvero la fascia
compresa dentro i due tropici del Cancro e del Capricorno. In questo clima si
sviluppano le foreste tropicali e le savane
I climi tropicali con i relativi biomi sono caratterizzati da elevate temperature
durante tutto l'anno: neppure nel mese più freddo la temperatura scende al di sotto
dei 15 °C. Le precipitazioni possono anche raggiungere e superare i 10.000 mm
annui.
20. FORESTA PLUVIALEFORESTA PLUVIALE
La foresta pluviale è una foresta caratterizzata da elevata piovosità, e per
definizione si considera tale con un minimo di precipitazioni annue
comprese tra i 1.750 e i 2.000 millimetri.
Nelle foreste pluviali si trovano i due terzi di tutte le specie viventi
animali e vegetali della Terra. Generalmente il sottobosco in una foresta
pluviale è limitato solo a pochi settori causa la mancanza di luce solare a
livello del suolo.
21. LA GIUNGLALA GIUNGLA
Quando il tessuto forestale è interrotto, il suolo è rapidamente
colonizzato da piante pioniere e da un fitto intreccio di liane e
giovani alberi denominato giungla. E' particolarmente
sviluppata nelle regioni che si affacciano sull'Oceano Indiano e
che sono battute dai monsoni. Si tratta di una foresta tropicale
decidua, in cui gli alberi perdono le foglie nella stagione secca.
22. SAVANASAVANA
La savana è un bioma tropicale e subtropicale, caratterizzato
da una vegetazione a prevalenza erbosa, con arbusti e alberi
abbastanza distanziati.
Questo tipo di ambiente si trova in molte zone di transizione fra
la foresta pluviale e il deserto o la steppa, ma può essere
presente anche ad altre latitudini.
23. CLIMA DESERTICOCLIMA DESERTICO
il deserto è definito come un'area della superficie terrestre
quasi o del tutto disabitata, in cui le precipitazioni difficilmente
superano i 250 millimetri l'anno e il terreno è prevalentemente
arido, con scarsa vegetazione Tra i deserti, in base a questa
definizione, vanno annoverate anche le Regioni polari, oltre
alle più familiari zone aride che si incontrano alle medie e basse
latitudini.
24. DESERTO CALDODESERTO CALDO
Il deserto caldo può essere roccioso, dove il suolo è costituito da
pietre o ciottoli, ghiaioso oppure sabbioso a dune; è caratterizzato da
accentuata aridità, vegetazione ridotta o assente, mancanza di corsi
d'acqua perenni, tendenza alla siccità.
25. DESERTO FREDDODESERTO FREDDO
E’ presente nelle regioni temperate più continentali, caratterizzate
da fortissima aridità e da notevolissime escursioni termiche annue
di temperatura, con estati caldissime e inverni freddissimi; sono
considerate desertiche anche le zone del clima polare.
26. CLIMA MONSONICOCLIMA MONSONICO
Il monsone è un vento ciclico, caldo,
tipico dell'Oceano Indiano,. Il nome deriva
dall'arabo mawsim che significa "stagione".
Questi venti soffiano per 6 mesi estivi
dal mare verso terra perché la terraferma si
riscalda e, creando un sistema di bassa
pressione sopra di sé, attira i venti dal
mare.
Nei 6 mesi invernali, la terraferma,
raffreddandosi più dell’oceano, viene
interessata da un sistema di alta pressione,
che spinge i venti dal continente verso il
mare.
Il cambiamento di direzione del vento, che
avviene in maggio e in ottobre, è
accompagnato da cicloni tropicali molto
violenti, i tifonii tifoni, che hanno spesso effetti
devastante sulle coste dell'Oceano Indiano.
27. CLIMA SINICOCLIMA SINICO
Sinico perché particolarmente diffuso in varie zone della Cina, .
È caratterizzato da un inverno secco con piogge concentrate
soprattutto in estate; per questo si tratta di un tipo di clima
particolarmente favorevole all'agricoltura. Per l'abbondanza di
precipitazion sSi registrano di solito tra 1000 e 2000 mm di pioggia
all'anno, con escursioni termiche abbastanza accentuate, specie
nelle zone più distanti dal mare.