SlideShare ist ein Scribd-Unternehmen logo
1 von 59
Downloaden Sie, um offline zu lesen
L‟Italia unita,
       I
 1861 - 1890
L‟Italia prima   e   dopo l‟unificazione




L‟Italia alla vigilia
dell‟unificazioe
Dati statistici al momento dell‟unificazione


   abitanti: 22 milioni

   istruzione elementare: 5 milioni

   tasso di analfabetismo: 78% (90% territori ex pontifici,
    Mezzogiorno, Sicilia e Sardegna)

   Uso corrente della lingua italiana: 200.000
   lingua di comunicazione: dialetti
Le città




           Città più popolose

           Napoli: 450.000
           Milano: 200.000
           Torino: 200.000
           Palermo: 200.000


           Popolazione urbana:
           20% del totale
Popolazione e attività in Italia al momento
             dell‟unificazione




   Popolazione                          attività
                           settore
                           terziario
                             12%

   città
   20 %
                             settore
                           secondario
                               18%
           campagna
             80 %                               settore
                                               primario
                                                  70%
Le specializzazione agricole

                 Nord: agricoltura cerealicola
                           piccola proprietà
                           agricoltura capitalistica
                           (Pianura padana)

                          Centro: mezzadria


                  Sud e isole: latifondo
                   (più alcune zone di agricoltura
                            specializzata)
Agricoltura al Nord

L‟agricoltura era diversificata, ma povera
al Nord, esistevano
 aziende agricole moderne che univano agricoltura e
   allevamento bovino, erano condotte con criteri
   capitalistici e impiegavano lavoratori salariati (in Pianura
   Padana)
 grandi proprietà dedite alla cerealicoltura(diffuse)
 piccole proprietà a conduzione famigliare (zone
   collinari di Piemonte e Lombardia)
Agricoltura meridionale e isolana
Nel Sud e isole
 poche aree in Sicilia, Puglia e Campania erano dedite alle
  colture specializzate (frutta, ortaggi,vite)
 prevaleva il latifondo
 grandi aree coltivate a cereali (grano) e popolazione
  concentrata in grandi borghi rurali
 contratti agrari arcaici e basati sullo scambio in
  natura
 rapporti tra signori e contadini fondati sulla
  dipendenza personale (l‟ordinamento feudale era stato
  abolito solo all‟inizio dell‟800)
La mezzadria in Italia centrale
   Nell‟Italia centrale prevaleva la mezzadria

   terra divisa in poderi piccoli o medio – piccoli
   colture cerealicole e arboree (olivo,vite, alberi da frutto)
   oneri e ricavi ripartiti tra proprietario e coltivatore: il
    coltivatore dà al proprietario metà del prodotto e concorre
    alle spese per attrezzi e bestiame, ai lavori di manutenzione e
    agli oneri aggiuntivi

    La mezzadria era un sistema che ostacolava la
    modernizzazione produttiva, ma garantiva una certa
    pace sociale
Condizioni dei contadini italiani
   I contadini italiani vivevano in maggioranza in
    condizioni pessime
   Autoconsumo e scambio in natura prevalevano
   Le condizioni di vita erano al livello della sussistenza
   Il cibo: pane (nero) e pochi legumi
   Erano diffuse le malattie da denutrizione, specie la
    pellagra
   L‟abitazione era costituita spesso da case piccole e
    malsane, oppure da capanne o grotte, soprattutto nel
    Mezzogiorno
Gli elettori in Italia
   Il diritto di voto era molto selettivo e creava un
    elettorato assai ristretto
   Bisognava essere maschi,
   avere 25 anni,
   sapere leggere e scrivere e
   si dovevano pagare almeno 40 lire di imposte
    all‟anno
                             elettori rispetto alle popolazione
           elettori
           400.000
          pari al 2%


                                               popolazione
                                                22.000.000
Gli uomini politici italiani
   Il tasso di astensione era altissimo (fino al 50%)
   Il sistema elettorale era uninominale: ogni circoscrizione
    elettorale (in genere piccola) eleggeva un solo deputato
   Un deputato poteva essere eletto con solo qualche
    centinaio o addirittura qualche decina di voti
   La vita politica era basata sull‟operato e l‟ascendente
    di singole personalità, e non su partiti, che non esistevano, o
    su programmi definiti
   I leader politici erano pochi notabili, e il governo riusciva a
    far eleggere i deputati che si impegnavano a sostenerlo
   In queste condizioni la classe dirigente era isolata
    rispetto alla popolazione
La Destra storica
                                         Lo schieramento politico che governò l‟Italia
                                          dal 1861 al 1876 fu la cosiddetta Destra
                                          storica (dalla posizione del Parlamento che
                                          occuparono solitamente)

                                         Era un gruppo dirigente formato da membri
Quintino                                  provenienti da famiglie di grandi
Sella (Piemonte)                          proprietari terrieri, spesso aristocratici
                   Stefano Jacini        Essi provenivano soprattutto da Piemonte,
                   (Lombardia)            Lombardia,Toscana, mentre era minore la
                                          presenza politica dei meridionali

                                         Politicamente la Destra storica rappresentava
                                          un centro moderato-conservatore
Marco Minghetti
(Emilia – Rom.)                          I veri conservatori erano tuttavia rimasti
                                          fuori dalle istituzioni: erano i clericali e i
                   Bettino Ricasoli       nostalgici dei regimi rovesciati dall‟unificazione
                   (Toscana)
Le idee della Destra storica
   Gli uomini della Destra erano convinti di essere la parte
    migliore del paese
   Erano sicuramente onesti e rigorosi
   Il loro errore politico fu di considerare le sorti della loro
    parte politica indistinguibili da quella della nazione e delle
    istituzioni statali
   Ritenevano che esse andassero difese contro i “neri”, cioè
    i sostenitori della Chiesa cattolica, e i “rossi”, i
    repubblicani più accesi
   Non comprendevano il significato delle inquietudini e dei
    fermenti sociali, che consideravano solo minacce all‟unità
    d‟Italia.
La Sinistra storica
                                              Lo schieramento avversario fu la Sinistra
                                               I suoi deputati erano gli esponenti della
                                               “sinistra piemontese”e
                                              ex mazziniani e sostenitori di
                                               Garibaldi, che avevano rinunciato al loro
                                               repubblicanesimo e deciso di inserirsi nelle
Agostino Depretis
(sinistra piemontese)                          istituzioni monarchiche
                                              I sostenitori della Sinistra erano la piccola
                                               e media borghesia cittadina
                                               (professionisti, intellettuali, commercianti,
                        Francesco Crispi       imprenditori), artigiani e operai del
                        (Sicilia,
                        ex garibaldino)
                                               Nord (che non votavano)
                                              I punti qualificanti del suo programma:
                                               suffragio universale, decentramento
                                               amministrativo e completamento
                                               dell‟Unità (Roma e il Triveneto)
 Benedetto Cairoli
 (Lombardia,
 ex garibaldino)
Il forte accentramento amministrativo
   La strategia della Destra storica perseguì un forte
    accentramento politico e amministrativo per avere un
    controllo strettissimo sull‟intero paese
   Il motivo più pressante che spinse i governanti a attuare questa
    strategia fu la situazione del Mezzogiorno
   Qui il disagio sociale dei contadini si unì al
    malcontento subentrato alle speranze suscitate dal processo
    di unificazione nazionale: il nuovo stato unitario non aveva
    migliorato le condizioni di vita e i rapporti sociali tra
    proprietari e masse rurali
   La pesantezza delle tasse e la leva obbligatoria imposta
    dal governo unitario resero il Mezzogiorno sempre più
    incontrollabile
Il brigantaggio

                                      Un moto di rivolta esteso a tutta l‟Italia
                                       meridionale continentale durò per alcuni
                                       anni
                                      Esso era sostenuto da una parte del
Il brigante abruzzese Fasanella        clero e sostenuto economicamente
messo in posa dopo la cattura          anche da membri della corte
                                       borbonica, in esilio a Roma
                                      Il moto era animato da bande di
                                       “briganti”, composte da malviventi,
                                       contadini insorti, ex soldati
                                       dell‟esercito borbonico e cospiratori
                                       anti-unitari
                                      Il modus operandi di queste bande era
                                       l‟assalto a piccoli centri, l‟assassinio
                                       dei notabili liberali, l‟incendio degli
                                       archivi comunali e la fuga successiva tra
                                       le montagne
    Il brigante campano Michele
    Caruso, detto “colonnello”
La repressione del brigantaggio
                                           I governi repressero il brigantaggio con
                                            notevole violenza
                                           Nel 1863 circa metà dell‟esercito
                                            italiano fu impiegato per
                                            combattere il fenomeno
                                           Nello stesso anno fu approvata
                                            una legge che imponeva il regime
                                            di guerra alle regioni dichiarate
La brigante             Il brigante
                                            “in stato di brigantaggio” : tribunali
Michelina di Cesare     Napolitano          militari e fucilazioni immediate per chi
                        ucciso da un        avesse resistito all‟arresto
                        bersagliere
                                           Il brigantaggio venne debellato
 Cifre(1861-1863) :                         entro il 1865, sia grazie all‟efficacia
 briganti1038 fucilati; 2413 morti in       dell‟azione repressiva, sia per la
 conflitto; 2768 arrestati; 932             stanchezza della popolazione coinvolta
 costituitisi.                             Il bilancio finale: 5200 morti e 5000
 Esercito: 307 morti, 91 feriti, 6          arrestati
 prigionieri,19 dispersi
Problemi economico - sociali
I problemi economici aperti al momento dell‟unificazione
   erano
 uniformare sistemi monetari e fiscali diversi
 rimuovere le barriere doganali esistenti tra gli Stati
   preunitari
 costruire infrastrutture di comunicazione efficienti
   in modo da avvicinare i territori del paese, affinchè si
   formasse un mercato nazionale (fine pratico) e per
   dare l‟impressione ai cittadini di vivere in un un
   paese moderno e progredito (fine “simbolico”)
Una politica economica liberista
   I governi della destra storica operarono secondo una
    mentalità liberista e
   vedevano per l‟Italia un solo modello di sviluppo
    possibile. quello legato all‟agricoltura, in quanto
    ritenevano che dovessero essere sfruttate al massimo
    le potenzialità naturali del paese
   I settori più evoluti e strategici per uno sviluppo
    futuro (industria meccanica, siderurgia) non
    ebbero sostegni da parte governativa
   Inoltre i primi governi post-unitari si dovettero
    confrontare con problemi strutturali gravi: mercato
    interno ristretto e difficoltà finanziarie notevoli
Legislazione doganale e interscambi
   La legislazione doganale, liberista (bassi dazi) del
    Piemonte fu estesa a tutta Italia
   Le vie di comunicazione furono rafforzate, in
    particolare vennero fatti da governo e privati notevoli
    investimenti nel settore ferroviario per collegare le
    principali città del Regno da Nord a Sud
   L‟interscambio commerciale tra le diverse zone
    del paese crebbe, soprattutto giovando alle popolazioni
    abituate a produrre per l‟autoconsumo
   La produzione agricola ebbe una decisa crescita
Il settore industriale
Il settore industriale non ebbe effetti positivi dall‟unificazione
 Il settore più florido fu la produzione della seta
   (tradizionalmente export – oriented)
 La produzione laniera arretrò
 Settori strategici, la siderurgia e la meccanica,
   entrarono in crisi: erano troppo deboli per partecipare al
   business ferroviario (il governo dovette affidarsi a imprese
   straniere per costruire binari e vagoni)
 La scarsa industria del sud fu soffocata dalla politica
   libero-scambista e le lavorazioni artigianali con cui le
   famiglie integravano lo scarso reddito agricolo furono messe in
   crisi dalla penetrazione dei rapporti di mercato nelle campagne
Integrazione europea e tasse
   La politica liberista determinò l‟integrazione dell‟Italia nel
    sistema economico d‟Europa
   Lo sviluppo agricolo degli anni 1860/70 permise una modesta
    accumulazione di ricchezza da poter reinvestire
   Tali capitali furono in parte prelevati dal governo sotto
    forma di tasse e sostennero la costruzione delle
    infrastrutture,oltre che pagare le spese correnti del nuovo
    Stato
   La tassazione si mantenne relativamente equilibrata
    per cinque anni, 1861-1866:imposte dirette, sui redditi e
    sulle proprietà terriere; imposte indirette, sul sale, i tabacchi,
    sui generi alimentari, su ipoteche, successioni, imposte di bollo
    e registro
   La situazione fiscale si aggravò dopo la III Guerra di
    indipendenza, nel 1866, a causa del conflitto e di una crisi
    economica internazionale
Corso forzoso e tassa sul macinato

                          Lo Stato dovette reperire soldi in grande quantità e
                           avviò alcune misure decisamente pesanti
                          Nel 1867 venne introdotto il corso forzoso: lo
                           Stato non era obbligato a convertire in oro i
                           biglietti di carta emessi dalle banche e permetteva
                           la stampa di questi in stock maggiori
                          Le imposte indirette furono inasprite, in particolare
                           fu introdotta nel 1868 dal ministro Sella
                           l‟odiatissima tassa sul macinato: un‟imposta da
                           pagare al mugnaio al momento del ritiro della
                           farina, e che colpiva in pratica il pane, cibo
                           popolare per eccellenza
Il ministro Quintino      Si ebbero,in conseguenza di essa, grandi
         Sella             agitazioni sociali specie nella campagne
                           padane, dove la repressione governativa calò
                           pesantemente (i morti a livello nazionale furono
                           250)
Breccia a Porta Pia, Roma

Il completamento dell‟unità
       (1866 – 1871)
Il problema di Roma
   Era aperto il problema dell‟unificazione non
    completa, in quanto esistevano territori abitati da
    popolazioni italiane, ma rimasti esclusi dal processo di
    unità nazionale
   Si trattava di Roma (e del Lazio) e del Triveneto
   La questione più problematica riguardava Roma, che lo
    stesso Cavour rivendicò come capitale d‟Italia poco prima
    di morire
   La Destra intendeva raggiungere l‟obiettivo –
    Roma per via diplomatica
   La Sinistra avrebbe voluto invece una guerra
    popolare, che sarebbe stata anche una via di iniziativa
    politica
La questione romana: la posizione di
          Cavour e Pio IX
              La questione centrale per giungere a
               Roma capitale era costituita dalla
               presenza in essa del papa
              Cavour aveva portato avanti trattative
               segrete per giungere a una soluzione
               di compromesso: lo Stato italiano
               avrebbe lasciato a papa e clero la
               libera facoltà di esercitare
               pienamente il loro magistero
               spirituale e in cambio il pontefice
               avrebbe dovuto rinunciare al potere
               temporale e riconoscere l‟Italia
              Papa Pio IX però rifiutava ogni idea
               di compromesso
Il tentativo fallito dell‟Aspromonte

                         Garibaldi nel 1862 in Sicilia annunciò la sua volontà di
                          attaccare lo Stato pontificio alla guida di volontari,
                          sperando che il governo italiano non sarebbe intervenuto per
                          bloccarlo o impedire il raduno dei volontari
                         Napoleone III, protettore del papa, fece però intendere
                          a Vittorio Emanuele II che non avrebbe accettato
                          un‟altra iniziativa come quelle del 1859-1860
                         Il re d‟Italia proclamò lo stato d‟assedio per l‟intero
                          Mezzogiorno e la Sicilia
                         Alla fine di agosto 1862 i volontari di Garibaldi
                          radunatisi in Calabria furono affrontati dall‟esercito
                          regolare sull‟Aspromonte
                         Il confronto armato si concluse con il ritiro dei
                          volontari, alcuni morti da entrambi le parti e il ferimento di
                          Garibaldi, che fu deportato in una fortezza militare e poi si
                          ritirò nell‟isola di Caprera
                         Il governo italiano con la “convenzione di settembre” del
Garibaldi ferito          1864, si impegnò con Napoleone III a rispettare i confini dello
                          Stato pontificio, in cambio del ritiro della guarnigione francese
visitato dal medico       dal Lazio. Come garanzia del suo impegno, il governo Minghetti
inglese Partridge         trasferì la capitale da Torino a Firenze
La III Guerra di indipendenza
                        L‟altro fronte aperto per completare l‟unificazione era il
                         Triveneto, considerato parte indispensabile d‟Italia per
                         completare il territorio nazionale secondo i suoi “confini
                         naturali” (le Alpi)
                        L‟occasione per annetterlo fu l‟offerta di Bismarck al
                         governo italiano: alleanza con la Prussia nella guerra
                         contro gli Asburgo in cambio del Veneto, 1866
                        La guerra contro gli Asburgo, ricordata come III Guerra
                         di indipendenza, fu militarmente negativa: l‟esercito
                         italiano mal guidato da ufficiali non all‟altezza perse due
                         battaglie, una di terra a Custoza, vicino a Verona, l‟altra
Ossario di Custoza       per mare presso l‟isola di Lissa (di fronte all‟attuale
                         Crozia)
                        La pace di Vienna fu un parziale insuccesso per
                         l‟Italia, che ebbe solo il Veneto, e non Venezia Giulia e
                         Trentino, da allora chiamate “terre irredente”
                        Altre conseguenze negative: il grande dispendio
                         finanziario e la crisi morale dell‟opinione pubblica
                         italiana, che sentiva il nuovo Stato come indadeguato
                         rispetto alle altre grandi nazioni europee
Battaglia di Lissa
La presa di Roma
                                                   L‟ultimo tentativo di riprendere Roma attraverso il
                                                    volontarismo fu messo in atto da Garibaldi, organizzò l
                                                    un corpo di volontari radunatosi in Toscana .
                                                   i garibaldini furono respinti a Mentana da un corpo di
                                                    spedizione francese intervenuto a difesa del papa
                                                   Nel 1870, dopo la sconfitta della Francia a
                                                    Sedan, il governo italiano mandò in Lazio
                                                    un corpo di spedizione e cercò di aprire
  L‟apertura della breccia a Porta Pia              una trattativa con Pio IX, che però rifiutò
                                                   il 20 settembre 1870 truppe italiane
                                                    aprirono con l‟artiglieria una breccia a
                                                    Porta Pia, nella cinta muraria di Roma, e
                                                    dopo un breve combattimento con le truppe
                                                    pontificie, entrarono a Roma.
                                                   Gli abitanti di Roma e del Lazio con un
                                                    plebiscito votato a larghissima
                                                    maggioranza, approvarono l‟annessione
                                                    al regno d‟Italia

La breccia a Porta Pia in una foto dell‟epoca
L‟Italia nel 1870
La legge “delle guarentigie”

           Lo Stato italiano regolò i rapporti con il
            papato attraverso una legge chiamata “delle
            guarentigie” (cioè delle garanzie), 13
            settembre 1871
           La legge prevedeva che lo Stato italiano
            garantisse al papa le condizioni per lo
            svolgimento libero del suo magistero spirituale
           Il papa avrebbe avuto onori sovrani, la facoltà
            di tenere un suo corpo di guardie armate,
            diritto di rappresentanza diplomatica,
            extraterritorialità per i palazzi del Vaticano e
            del Laterano, libertà di comunicazione di ogni
            tipo con il resto del mondo
           Inoltre lo Stato offrì al pontefice una
            dotazione annua alla corte papale pari alla cifra
            stabilita nel bilancio dello Stato della Chiesa,
            ma il papa rifiutò
Il non expedit


     Già nel 1861 il clero cattolico aveva
      rivolto ai cittadini italiani un invito
      non ufficiale a non partecipare alla
      vita politica del nuovo Stato
     Il papa Pio IX ampliò la frattura con
      lo Stato italiano nel 1874
     In questa data la Curia romana
      pronunciò il divieto esplicito di
      partecipare alle elezioni
      politiche per i cattolici
     Tale invito fu pronunciato con la
      formula «non expedit»,cioè “non
      giova”, “non è opportuno”
Dalla Destra alla Sinistra
Il governo della Sinistra
                        La Destra entrò in crisi nella prima metà degli
                         anni ‟70 A a causa delle divisioni interne tra
                         gruppi regionali
                        La sua caduta avvenne nel 1876, quando
                         durante una votazione sul progetto di legge
                         relativo alla gestione statale delle ferrovie il
                         governo Minghetti fu battuto e si dimise
                        Vittorio Emanuele II affidò l‟incarico di
                         Presidente del Consiglio a Agostino
                         Depretis, leader della Sinistra
                        La Sinistra aveva moderato le sue
Agostino Depretis        posizioni politiche, in parte come
                         conseguenza del timore suscitato in Italia dalla
                         Comune di Parigi
                        In parte per l‟allargamento dello
                         schieramento di Depretis alla “sinistra
                         giovane”, deputati moderati che non avevano
                         interesse ai valori risorgimentali, ma invece
                         intendevano difendere i propri interessi
                         territoriali o personali
Riforma elettorale
   Altra riforma del governo Depretis fu quella del suffragio
   I nuovi requisiti per votare erano:
   avere compiuto 21 anni
   avere completato l‟obbligo scolastico (o sapere leggere e scrivere)
   il censo era alternativo all‟istruzione, ma era abbassato a 20 lire
    di reddito annuo


                          Elettori (dal 1882)

                       2.000.000


                                             popolazione
                              28.500.000
                                             votanti
Mutamenti del corpo elettorale

                               Il corpo elettorale aveva una
                                composizione più ampia e
                                variegata rispetto a quanto
                                accadeva in precedenza
                               Acquisirono diritto di voto sia una
                                parte della piccola borghesia
                                urbana, sia una frazione non
                                trascurabile di operai e artigiani
                                del Nord
                               Fatto notevole fu che nelle prime
                                elezioni a suffragio allargato venne
Andrea Costa,                   eletto il primo deputato
primo deputato
socialista del Parlamento       dichiaratamente socialista, l‟ex
italiano
                                anarchico Andrea Costa
Legge Coppino sulla scuola
                                       Depretis guidò la politica italiana per
                                        più di dieci anni, tra 1878 e 1887
                                        (tranne quando guidò il governo
                                        Benedetto Cairoli, tra 1878 e 1871)
                                       Il programma della Sinistra non mantenuto
                                        del tutto: rinunciò al decentramento
                                        amministrativo
                                       Riformò l‟istruzione elementare,
                           1901         almeno sulla carta, portando l‟obbligo
                           1881         scolastico a nove anni con la legge
                                        Coppino (secondo la precedente legge
                           1871         Casati, del 1859, era di otto anni): 1877
                                       Sia la povertà di molti italiani, sia
analfabet        50%                    l‟incapacità dei comuni di far rispettare
                  63%                   l‟obbligo, resero la legge poco efficace per
  ismo             70%
                                        contrastare in tempi brevi il problema
            0%       50%     100%
                                        dell‟analfabetismo, che scese al 50% solo
                                        all‟inizio del „900
La pratica del trasformismo
                         Depretis temeva che l‟allargamento del
                          suffragio rafforzasse l‟estrema sinistra
                         Decise quindi di cercare una convergenza
                          politica con uomini della Destra, guidati da
                          Minghetti, stringendo con essi un‟alleanza
                          elettorale
Marco Minghetti          Questa convergenza elettorale trasformò la
protagonista del          politica italiana: da un bipartitismo all‟inglese
trasformismo              (destra/sinistra, conservatori/progressisti) si passò
                          a un nuovo equilibrio politico dominato da
                          un grande centro, che spinse ai margini della
                          lotta politica gli schieramenti estremi
                          (conservatori e estrema sinistra, definita
                          “radicale”)
                         La maggioranza non era basata su precise
                          distinzioni programmatiche, ma veniva
                          costruita attraverso compromessi e
                          patteggiamenti
Felice Cavallotti,
leader dei radicali      Questa pratica politica fu definita spregiativamente
                          dai contemporanei “trasformismo”
I miglioramenti relativi dell‟agricoltura
           L‟inchiesta Jacini
            L‟agricoltura italiana era migliorata nel
             ventennio 1860-1880 per le quantità
             prodotte, mentre sia i rapporti di lavoro, sia le
             tecniche impiegate erano rimasti invariati
            Gli unici progressi qualitativi riguardarono
             le zone agricole e i settori produttivi più
             moderni: Pianura padana e coltivazioni
             specializzate nel Sud Italia
            Una famosa inchiesta condotta dal Parlamento
             italiano e guidata dal senatore della Destra
             Stefano Jacini mise in luce la situazione
             miseranda di buona parte dei contadini
             della penisola: analfabeti, sottopagati,
             malnutriti
            L‟inchiesta, lunga e difficile (1877-1882) chiese
             ai proprietari e al governo stesso di introdurre
             riforme: attuare bonifiche, migliorare i sistemi di
             irrigazione, avvicendare le colture con maggiore
             raziocinio, e variarle
La crisi agraria degli anni „80
   La crisi agraria cominciò all‟inizio degli anni „80,
    quando i prodotti agricoli statunitensi, giunti sulle
    navi a vapore in Europa grazie ai progressi della
    navigazione, determinarono uno shock sui mercati
    europei per i loro prezzi bassi
   La concorrenza statunitense costrinse i produttori italiani
    a abbattere i prezzi, soprattutto dei cereali e in
    seguito a diminuire la produzione (25% in dieci anni)
   La conseguenza della crisi furono forti tensioni sociali
    nelle campagne e una forte emigrazione dalle
    campagne verso le città e soprattutto verso l‟estero
Un cambiamento di politica economica
      La tariffa protezionistica del 1887
   L‟effetto positivo della crisi fu che essa costrinse gli
    uomini politici italiani a cambiare le loro idee
    sull‟economia, che non poteva imperniarsi solo
    sull‟agricoltura
   Gli esponenti della Sinistra decisero di attuare una
    politica meno liberista e più attenta a tutelare la
    produzione industriale italiana attraverso appositi dazi
   Nel 1887 fu introdotta dall‟ultimo governo Depretis
    una tariffa generale che proteggeva dalla concorrenza
    straniera i prodotti di alcuni settori industriali e
    agricoli: siderurgia, lana, cotone e zucchero (industria)
    e cereali (agricoltura)
   Tale tariffa nacque da una esplicita convergenza di interessi
    tra gli imprenditori industriali del Nord, titolari di
    industrie protette, e i grandi proprietari terrieri di Nord
    e Sud
Gli effetti negativi della tariffa del 1887
Effetti negativi della nuova tariffa dell‟ 87
 Non veniva protetta l‟industria meccanica
 Non veniva sostenuta l‟industria della seta (export
  oriented)
 il dazio sul grano fece crescere i prezzi dei cereali: questo
  andava a vantaggio dei produttori (maggiori ricavi),ma
  danneggiava i consumatori
 Le colture specializzate del Sud entrarono in crisi,perché
  ad esse si chiusero molti sbocchi di mercato all‟estero,
  specie in Francia (con la quale l‟Italia cominciò una dura e
  lunga guerra doganale)
Debolezza e isolamento dell‟Italia

   L‟Italia aveva una posizione internazionale debole, e era
    sostanzialmente isolata rispetto alle grandi potenze europee:
    Gran Bretagna, Germania, Francia, Impero Asburgo
   Durante il congresso diplomatico di Berlino del 1878,
    voluto da Bismarck per sistemare gli equilibri europei in modo
    da rendere inoffensiva la Francia, l‟Italia non ottenne nulla,
    mentre l‟Impero Asburgo ebbe la possibilità di espandersi nei
    Balcani senza cedere nè Trentino, né Venezia Giulia
   Nel 1881, la Francia aveva conquistato militarmente la
    Tunisia, che l‟Italia sperava diventasse la sua prima colonia, in
    quanto in essa era presente una nutrita comunità italiana
    (soprattutto siciliana)
Il congresso di Berlino, 1878
La Triplice Alleanza: un accordo
                        difensivo (1882)
                                     L‟isolamento spinse la diplomazia italiana
                                      a firmare con Impero Asburgo e
                                      Germania la Triplice Alleanza nel maggio
                                      1882
                                     Era un‟alleanza difensiva in cui gli Stati
                                      coinvolti avrebbero dovuto garantirsi aiuto
                                      reciproco se fossero state attaccati da altri Stati
                                     L‟Italia diventava in questo modo parte
                                      del sistema di Bismarck, in cui non otteneva
                                      alcun vantaggio plausibile: essa era garantita solo
                                      contro un (improbabile) attacco francese, e
                                      doveva rinunciare a qualsiasi pretesa sulla
Fazzoletto che celebra la
Triplice Alleanza:
                                      Venezia Giulia e il Trentino
Umberto I (sn), stringe la mano      L‟alleanza era stata caldeggiata dal nuovo
a Francesco Giuseppe (centro),
che tiene stretta la mano di
                                      re Umberto I e dagli ambienti militari per
Guglielmo I (dx)                      dare stabilità alle istituzioni dello Stato che
                                      avrebbero tratto giovamento dal sostegno delle
                                      nazioni conservatrici d‟Europa
Gli Stati che firmarono la Triplice
          alleanza (1882)
Il rinnovo della “Triplice”
                                      Rimase aperto il problema delle terre
                                       “irredente”, che fece nascere associazioni
                                       “irredentistiche” di matrice radicale e
                                       repubblicana
                                      Nel 1887, l‟Italia rinnovò la Triplice
                                       ottenendo due nuove clausole
                                       migliorative
                                      1. Modifiche territoriali nei Balcani
Cartolina commemorativa
                                       sarebbero state concordate tra Austria e
di Guglielmo Oberdan,                  Italia e eventuali vantaggi per uno Stato
irredentista triestino                 avrebbero fatto scattare “compensi” per
che cercò di attentare alla vita
dell‟imperatore Francesco              l‟altro
Giuseppe e per questo fu
condannato a morte dal
                                      2. La Germania avrebbe aiutato
governo austriaco                      militarmente l‟Italia in caso di guerra
                                       provocata da un attacco della Francia
                                       contro i territori di Marocco e Tripolitania
La penetrazione in Eritrea (1882-1885)

   Il governo di Depretis diede inizio a una penetrazione in Africa
    Orientale, in una zona scelta per la presunta facilità della sua
    conquista
   Nel 1882 l‟Italia aveva acquistato una baia sul Mar Rosso, Assab
    (da una compagnia di navigazione italiana, la Rubattino) e nel
    1885 era stato mandato qui un corpo di spedizione, che
    occupò un‟area tra Assab e la città di Massaua, mettendo sotto
    controllo il porto della città, nella regione dell‟Eritrea, al
    confine con l‟impero Etiopico
   In questa zona però non esistevano interessi economici o
    strategici che motivassero un intervento
   L‟impero d‟Etiopia (detta Abissinia) era un vasto dominio
    territoriale guidato dal negus(imperatore) Giovanni IV e
    controllato da signorotti locali (ras): povero, di prevalente
    religione cristiana copta, viveva di pastorizia
La zona di stanziamento italiano in
              Eritrea



               1885

                      1882
Eccidio di Dogali
                                             Gli italiani cercarono di entrare
                                              militarmente dalle coste nell‟interno,
                                              di fatto sconfinando nel territorio
                                              dell‟impero etiopico con l‟uso della forza
                                             Il negus e soprattutto i ras si opposero
                                              militarmente a quella che si configurava
                                              come un‟invasione
                                             All‟inizio del 1887, a Dogali, una
                                              colonna di soldati italiani subì
                                              un‟imboscata e venne sterminata dai
                                              soldati etiopi di ras Allula
                                             L‟episodio determinò durissime reazioni in
                                              Italia, sia da parte dell‟estrema sinistra,
                                              contraria alle iniziative coloniali, che scese in
La colonna di 540 soldati italiani e 50
eritrei fu sorpresa da 5000 soldati           piazza per protestare
etiopici mentre portava aiuto a un
presidio militare italiano.
                                             Sia da parte della Camera, che decise uno
Morirono in 433, gli altri rimasero           stanziamento straordinario per sostenere la
gravemente feriti                             presenza militare italiana nella zona
Il governo di Francesco Crispi

         Francesco Crispi, ministro dell‟interno,
          succedette a Depretis quando questi
          scomparve nell‟estate del 1887
         Crispi sembrava mettere d‟accordo tutti: era
          ben visto a sinistra in quanto ex mazziniano e
          garibaldino
         Era guardato con fiducia dai conservatori,
          perché promise un governo autorevole, se
          non autoritario, e deciso, sul modello di
          Bismarck
         Era sorretto da una maggioranza assai
          ampia e occupò tutti i ruoli chiave del governo:
          Presidenza del consiglio, ministero
          dell‟Interno, ministero degli Esteri
         Il suo governo equilibrò autoritarismo,
          razionalizzazione dell‟apparato statale e
          aperture sociali
Tra progressismo e conservatorismo
Significativo il caso di leggi come
 1. la legge che allargò il suffragio delle elezioni amministrative
   (tutti i maschi maggiorenni che sapessero leggere e scrivere o
   pagassero 5 lire di tasse) e rese elettivi (e non scelti dal governo) i
   sindaci delle città superiori a 10.000 abitanti
 Il codice penale Zanardelli, che abolì la pena di morte e
   riconobbe (anche se non nella lettera delle leggi) il diritto di
   sciopero
equilibrato da
 la nuova legge di Pubblica Sicurezza, che limitava le libertà
   sindacali e permetteva alla polizia, senza autorizzazione della
   magistratura, di inviare al domicilio coatto preventivo gli elementi
   “pericolosi”
 Tale legge servì a Crispi come strumento repressivo contro il
   movimento operaio, le organizzazioni cattoliche e gli ambienti
   repubblicani irredentisti
Fine del governo Crispi
                          Crispi impostò e attuò una politica estera
                           aggressiva, con l‟obiettivo di affermare il ruolo
                           dell‟Italia come grande potenza internazionale
                          Per ottenere questo risultato volle rafforzare i legami
                           tra Italia e Germania, nell‟ambito della Triplice
                           Alleanza
                          Inoltre,sulla base di questo legame con la Germania,
                           volle continuare e consolidare l‟iniziativa coloniale
                           nella zona del Corno d‟Africa
 Antonio di Rudinì
                          Fece mandare a Massaua un corpo di spedizione
                           più poderoso, riorganizzò con il nome di Colonia
                           Eritrea i territori controllati dagli italiani e progettò
                           una ulteriore espansione verso la Somalia
                          La politica coloniale era però malvista in Italia a
                           causa dei suoi costi economici, e la crescente
                           avversione nei confronti della sua azione lo costrinse
                           alle dimissioni dopo un voto di sfiducia
                          Gli succedettero prima il marchese di Rudinì, quindi
                           Giovanni Giolitti
Giovanni Giolitti
Giolitti: idee fiscali e sociali
   Giolitti, nato nel 1842, fu il primo Presidente del
    Consiglio a non essere stato coinvolto nel
    Risorgimento
   Era stato un alto funzionario statale e come politico si era
    distinto per le critiche alla gestione economica della
    Sinistra
   Le sue idee fiscali erano “progressiste” per l‟epoca: riteneva
    che il carico fiscale andasse ripartito in modo più equo
    così da pesare meno sulle classi sociali meno abbienti,
    mentre le aliquote “progressive” avrebbero dovuto essere più
    alte per i redditi maggiori
   Rivestendo anche la carica di ministro degli Interni preferì una
    strategia di contenimento del movimento operaio e
    delle organizzazioni popolari, anziché un‟azione
    indiscriminatamente repressiva
I fasci siciliani, 1892 -1893

           Durante il suo primo governo si verificò un
            episodio di grande peso, i cosiddetti Fasci
            Siciliani, 1892-1893
           Si trattò di un ampio movimento di protesta
            sociale scoppiato in Sicilia
           I suoi obiettivi erano: la diminuzione delle
            tasse, la denuncia del malgoverno locale
           Le sue richieste: terre per i contadini e patti
            agrari meno favorevoli ai grandi latifondisti
           Il movimento era guidato da uomini di
            tendenza socialista e durante le sue
            manifestazioni si verificarono episodi anche
            molto violente
           Nonostante la pressione degli ambienti
            conservatori sia del Parlamento, sia della corte
            umbertina, Giolitti decise di controllare il
            movimento senza adottare leggi eccezionali, ma
            solo attraverso l‟intervento della forza pubblica
Lo scandalo della Banca Romana, 1893
                              Il governo di Giolitti fu però indebolito dall‟episodio
                               dei Fasci, tanto che non sopravvisse ad uno scandalo
                               che lo travolse
                              Tale scandalo era legato alla Banca Romana, un
                               grande istituto di credito che dopo essersi
                               arricchito durante gli anni della speculazione
                               edilizia nella Roma post-unitaria, aveva subito
                               le conseguenze della crisi economica
La Banca Romana fu anche
istituto di emissione         I debitori della Banca erano soprattutto costruttori,
                               che, con il fallimento delle proprie imprese edilizie,
                               non potevano onorare i loro impegni
                              La Banca tenne nascoste le sue vere condizioni
                               di difficoltà attraverso operazioni contabili e
                               finanziarie illegali, coperte dai governi
                               dell‟epoca, soprattutto quando ministro del
Un‟immagine del processo
                               Tesoro, responsabile di vigilare sulle irregolarità, nel
ad alcuni responsabili         governo Crispi era proprio Giolitti
dello scandalo della          Lo scandalo scoppiato nel 1893 costrinse
Banca Romana                   Giolitti alle dimissioni da Presidente del
                               Consiglio
Il ritorno al governo di Crispi
   Una commissione d‟inchiesta parlamentare scoprì che in realtà
    esistevano legami stretti e molto pericolosi che
    univano da anni molti politici e giornalisti italiani alla
    Banca
   Essa finanziava questi politici e giornalisti per averne
    adeguata copertura, e i governi sia di Crispi, sia di Giolitti
    avevano ricevuto anticipazioni di denaro che veniva
    utilizzato per comprare la stampa e influenzare così
    l‟opinione pubblica durante le campagne elettorali
   Paradossalmente, successore di Giolitti alla Presidenza
    del Consiglio fu Crispi, che era implicato nello scandalo allo
    stesso modo del politico piemontese
   Tale scelta fu dovuta alle pressioni su Umberto I fatte dai
    gruppi conservatori e da Crispi stesso, che volevano
    eliminare dalla scena politica un uomo ritenuto debole come
    Giolitti
Bibliografia


   G. Sabbatucci – V.Vidotto, Storia contemporanea.
    “L‟Ottocento”, Roma – Bari, Laterza, 2002

   G.Candeloro, Storia dell’Italia moderna, vol.VI, “Lo sviluppo
    del capitalismo e del movimento operaio”, Milano,
    Feltrinelli, 1970

Weitere ähnliche Inhalte

Was ist angesagt?

Was ist angesagt? (20)

Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
Il Risorgimento italiano, 1831- 1848Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
Il Risorgimento italiano, 1831- 1848
 
Risorgimento e Unità d'Italia
Risorgimento e Unità d'ItaliaRisorgimento e Unità d'Italia
Risorgimento e Unità d'Italia
 
Fascismo
FascismoFascismo
Fascismo
 
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
Mussolini e il fascismo [salvato automaticamente]
 
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
Il Risorgimento italiano 1848 - 1861
 
Napoleone
NapoleoneNapoleone
Napoleone
 
La restaurazione
La restaurazioneLa restaurazione
La restaurazione
 
l'età giolittiana
l'età giolittianal'età giolittiana
l'età giolittiana
 
Ugo Foscolo
Ugo FoscoloUgo Foscolo
Ugo Foscolo
 
La Grande crisi del 1929
La Grande crisi del 1929La Grande crisi del 1929
La Grande crisi del 1929
 
La rivoluzione francese
La rivoluzione franceseLa rivoluzione francese
La rivoluzione francese
 
L'italia fascista
L'italia fascistaL'italia fascista
L'italia fascista
 
Alessandro Manzoni
Alessandro ManzoniAlessandro Manzoni
Alessandro Manzoni
 
La seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondialeLa seconda guerra mondiale
La seconda guerra mondiale
 
Destra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaDestra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storica
 
La rivoluzione francese
La rivoluzione franceseLa rivoluzione francese
La rivoluzione francese
 
1. Il Congresso di Vienna e la Restaurazione
1. Il Congresso di Vienna e la Restaurazione1. Il Congresso di Vienna e la Restaurazione
1. Il Congresso di Vienna e la Restaurazione
 
La rivoluzione francese
La rivoluzione franceseLa rivoluzione francese
La rivoluzione francese
 
L’illuminismo
L’illuminismoL’illuminismo
L’illuminismo
 
Rivoluzione Americana
Rivoluzione AmericanaRivoluzione Americana
Rivoluzione Americana
 

Andere mochten auch

L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)
L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)
L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)Giorgio Scudeletti
 
I Protagonisti del Risorgimento
I Protagonisti del RisorgimentoI Protagonisti del Risorgimento
I Protagonisti del RisorgimentoLa Scuoleria
 
15 sinistra crisi_fine_secolo
15 sinistra crisi_fine_secolo15 sinistra crisi_fine_secolo
15 sinistra crisi_fine_secoloAngelo Cappetta
 
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaAgrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaGiorgio Scudeletti
 
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Giorgio Scudeletti
 
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Giorgio Scudeletti
 
Le origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaLe origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaGiorgio Scudeletti
 
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoPrussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoGiorgio Scudeletti
 
Neoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoNeoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoGiorgio Scudeletti
 
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoUngari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoGiorgio Scudeletti
 
150 UNITA' D'ITALIA
150 UNITA' D'ITALIA150 UNITA' D'ITALIA
150 UNITA' D'ITALIAsusannaspina
 
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patria
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patriaCs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patria
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patriaredazione gioianet
 

Andere mochten auch (20)

Destra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storicaDestra e Sinistra storica
Destra e Sinistra storica
 
L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)
L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)
L’Europa di Bismarck, gli Usa della Guerra di secessione (1850-1880)
 
I Protagonisti del Risorgimento
I Protagonisti del RisorgimentoI Protagonisti del Risorgimento
I Protagonisti del Risorgimento
 
Il Risorgimento
Il RisorgimentoIl Risorgimento
Il Risorgimento
 
Imperialismo
ImperialismoImperialismo
Imperialismo
 
15 sinistra crisi_fine_secolo
15 sinistra crisi_fine_secolo15 sinistra crisi_fine_secolo
15 sinistra crisi_fine_secolo
 
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a RomaAgrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
Agrippina, Giulia Domna, Zenobia: tre donne in cerca del potere a Roma
 
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
Come non si uccide Nerone: la congiura di Pisone, 65 d.C.
 
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
Europa nel secondo '500: Lepanto, Invencible Armada...
 
Le origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in ItaliaLe origini della lingua in Italia
Le origini della lingua in Italia
 
La controriforma
La controriformaLa controriforma
La controriforma
 
Le donne del primo imperatore
Le donne del primo imperatoreLe donne del primo imperatore
Le donne del primo imperatore
 
Le rivoluzioni inglesi
Le rivoluzioni inglesiLe rivoluzioni inglesi
Le rivoluzioni inglesi
 
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e SettecentoPrussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
Prussia, Russia e Austria tra Seicento e Settecento
 
Il feudalesimo
Il feudalesimoIl feudalesimo
Il feudalesimo
 
Neoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismoNeoclassicismo e preromanticismo
Neoclassicismo e preromanticismo
 
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso MedioevoUngari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
Ungari, normanni e saraceni, tra alto e basso Medioevo
 
Il romanticismo
Il romanticismoIl romanticismo
Il romanticismo
 
150 UNITA' D'ITALIA
150 UNITA' D'ITALIA150 UNITA' D'ITALIA
150 UNITA' D'ITALIA
 
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patria
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patriaCs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patria
Cs 03 -iis da vinci - galilei - esuli in patria
 

Ähnlich wie L'Italia unita, 1861-1890

I governi della sinistra da Depretis a Crispi
I governi della sinistra da Depretis a CrispiI governi della sinistra da Depretis a Crispi
I governi della sinistra da Depretis a CrispiSimona Martini
 
L'Italia di Crispi e Giolitti
L'Italia di Crispi e GiolittiL'Italia di Crispi e Giolitti
L'Italia di Crispi e Giolittifrantex
 
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptx
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptxSINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptx
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptxClaudia Stacchiotti
 
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco “Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco INSMLI
 
02 fifi lezione-quadro_e
02 fifi lezione-quadro_e02 fifi lezione-quadro_e
02 fifi lezione-quadro_eDidaSfera
 
Il secondo dopoguerra
Il secondo dopoguerraIl secondo dopoguerra
Il secondo dopoguerrafrantex
 
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la culturaIl sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la culturaValdichiana Media
 
Italia presentazione
Italia presentazioneItalia presentazione
Italia presentazioneVieni Dapaj
 
05 gli stati indipendenti
05 gli stati indipendenti05 gli stati indipendenti
05 gli stati indipendentiSofia Venturoli
 
Unità e divisione nella storia della Valsesia
Unità e divisione nella storia della ValsesiaUnità e divisione nella storia della Valsesia
Unità e divisione nella storia della Valsesiacampustralenuvole
 
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...movcactus
 
Storia Europea E Regionale
Storia Europea E  RegionaleStoria Europea E  Regionale
Storia Europea E Regionalemaria.cammarella
 

Ähnlich wie L'Italia unita, 1861-1890 (20)

I governi della sinistra da Depretis a Crispi
I governi della sinistra da Depretis a CrispiI governi della sinistra da Depretis a Crispi
I governi della sinistra da Depretis a Crispi
 
Il fascismo in Italia
Il fascismo in ItaliaIl fascismo in Italia
Il fascismo in Italia
 
L'Italia di Crispi e Giolitti
L'Italia di Crispi e GiolittiL'Italia di Crispi e Giolitti
L'Italia di Crispi e Giolitti
 
I comuni
I comuniI comuni
I comuni
 
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptx
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptxSINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptx
SINISTRA STORICA_CRISI DI FINE SECOLO.pptx
 
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco “Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco
“Pionieri del progresso”: l’impresa Borsari in Terra del Fuoco
 
02 fifi lezione-quadro_e
02 fifi lezione-quadro_e02 fifi lezione-quadro_e
02 fifi lezione-quadro_e
 
Italia XIX sec
Italia XIX secItalia XIX sec
Italia XIX sec
 
Il secondo dopoguerra
Il secondo dopoguerraIl secondo dopoguerra
Il secondo dopoguerra
 
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la culturaIl sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura
Il sapore della nostra terra: il paesaggio, la mezzadria, la cultura
 
Italia presentazione
Italia presentazioneItalia presentazione
Italia presentazione
 
Fascismo (1)
Fascismo (1)Fascismo (1)
Fascismo (1)
 
20 avvento fascismo
20 avvento fascismo20 avvento fascismo
20 avvento fascismo
 
Dai gabellotti alla Mano Nera
Dai gabellotti alla Mano NeraDai gabellotti alla Mano Nera
Dai gabellotti alla Mano Nera
 
05 gli stati indipendenti
05 gli stati indipendenti05 gli stati indipendenti
05 gli stati indipendenti
 
Unità e divisione nella storia della Valsesia
Unità e divisione nella storia della ValsesiaUnità e divisione nella storia della Valsesia
Unità e divisione nella storia della Valsesia
 
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...
L’estrema destra in lombardia alla prova del voto. tendenze mappa cronologie ...
 
Risorgimento
RisorgimentoRisorgimento
Risorgimento
 
Storia Europea E Regionale
Storia Europea E  RegionaleStoria Europea E  Regionale
Storia Europea E Regionale
 
LA QUESTIONE VENETA
LA QUESTIONE VENETALA QUESTIONE VENETA
LA QUESTIONE VENETA
 

Mehr von Giorgio Scudeletti

Alessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoAlessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoGiorgio Scudeletti
 
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Giorgio Scudeletti
 
Guerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGuerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGiorgio Scudeletti
 
La crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliLa crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliGiorgio Scudeletti
 
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateL'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateGiorgio Scudeletti
 
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXL'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXGiorgio Scudeletti
 
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoI Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoGiorgio Scudeletti
 
Il secondo dopoguerra (1945-1953)
Il secondo dopoguerra (1945-1953)Il secondo dopoguerra (1945-1953)
Il secondo dopoguerra (1945-1953)Giorgio Scudeletti
 
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)Giorgio Scudeletti
 
La Riforma: Lutero, Zwingli, Calvino
La Riforma: Lutero, Zwingli, CalvinoLa Riforma: Lutero, Zwingli, Calvino
La Riforma: Lutero, Zwingli, CalvinoGiorgio Scudeletti
 

Mehr von Giorgio Scudeletti (12)

Alessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismoAlessandro Magno e l'ellenismo
Alessandro Magno e l'ellenismo
 
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
Dalla guerra del Peloponneso all'ascesa macedone:431-336
 
Guerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età pericleaGuerre persiane e età periclea
Guerre persiane e età periclea
 
La crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universaliLa crisi dei poteri universali
La crisi dei poteri universali
 
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le CrociateL'Impero romano d'oriente e le Crociate
L'Impero romano d'oriente e le Crociate
 
La "Scuola siciliana"
La "Scuola siciliana"La "Scuola siciliana"
La "Scuola siciliana"
 
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IXL'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
L'affermazione dell'Islam, secc. VII-IX
 
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo MagnoI Franchi, dalle origini a Carlo Magno
I Franchi, dalle origini a Carlo Magno
 
Il secondo dopoguerra (1945-1953)
Il secondo dopoguerra (1945-1953)Il secondo dopoguerra (1945-1953)
Il secondo dopoguerra (1945-1953)
 
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
La decolonizzazione in Asia e Africa (1949-1975)
 
La Riforma: Lutero, Zwingli, Calvino
La Riforma: Lutero, Zwingli, CalvinoLa Riforma: Lutero, Zwingli, Calvino
La Riforma: Lutero, Zwingli, Calvino
 
Esplorazioni geografiche
Esplorazioni geograficheEsplorazioni geografiche
Esplorazioni geografiche
 

L'Italia unita, 1861-1890

  • 1. L‟Italia unita, I 1861 - 1890
  • 2. L‟Italia prima e dopo l‟unificazione L‟Italia alla vigilia dell‟unificazioe
  • 3. Dati statistici al momento dell‟unificazione  abitanti: 22 milioni  istruzione elementare: 5 milioni  tasso di analfabetismo: 78% (90% territori ex pontifici, Mezzogiorno, Sicilia e Sardegna)  Uso corrente della lingua italiana: 200.000  lingua di comunicazione: dialetti
  • 4. Le città Città più popolose Napoli: 450.000 Milano: 200.000 Torino: 200.000 Palermo: 200.000 Popolazione urbana: 20% del totale
  • 5. Popolazione e attività in Italia al momento dell‟unificazione Popolazione attività settore terziario 12% città 20 % settore secondario 18% campagna 80 % settore primario 70%
  • 6. Le specializzazione agricole Nord: agricoltura cerealicola piccola proprietà agricoltura capitalistica (Pianura padana) Centro: mezzadria Sud e isole: latifondo (più alcune zone di agricoltura specializzata)
  • 7. Agricoltura al Nord L‟agricoltura era diversificata, ma povera al Nord, esistevano  aziende agricole moderne che univano agricoltura e allevamento bovino, erano condotte con criteri capitalistici e impiegavano lavoratori salariati (in Pianura Padana)  grandi proprietà dedite alla cerealicoltura(diffuse)  piccole proprietà a conduzione famigliare (zone collinari di Piemonte e Lombardia)
  • 8. Agricoltura meridionale e isolana Nel Sud e isole  poche aree in Sicilia, Puglia e Campania erano dedite alle colture specializzate (frutta, ortaggi,vite)  prevaleva il latifondo  grandi aree coltivate a cereali (grano) e popolazione concentrata in grandi borghi rurali  contratti agrari arcaici e basati sullo scambio in natura  rapporti tra signori e contadini fondati sulla dipendenza personale (l‟ordinamento feudale era stato abolito solo all‟inizio dell‟800)
  • 9. La mezzadria in Italia centrale  Nell‟Italia centrale prevaleva la mezzadria  terra divisa in poderi piccoli o medio – piccoli  colture cerealicole e arboree (olivo,vite, alberi da frutto)  oneri e ricavi ripartiti tra proprietario e coltivatore: il coltivatore dà al proprietario metà del prodotto e concorre alle spese per attrezzi e bestiame, ai lavori di manutenzione e agli oneri aggiuntivi La mezzadria era un sistema che ostacolava la modernizzazione produttiva, ma garantiva una certa pace sociale
  • 10. Condizioni dei contadini italiani  I contadini italiani vivevano in maggioranza in condizioni pessime  Autoconsumo e scambio in natura prevalevano  Le condizioni di vita erano al livello della sussistenza  Il cibo: pane (nero) e pochi legumi  Erano diffuse le malattie da denutrizione, specie la pellagra  L‟abitazione era costituita spesso da case piccole e malsane, oppure da capanne o grotte, soprattutto nel Mezzogiorno
  • 11. Gli elettori in Italia  Il diritto di voto era molto selettivo e creava un elettorato assai ristretto  Bisognava essere maschi,  avere 25 anni,  sapere leggere e scrivere e  si dovevano pagare almeno 40 lire di imposte all‟anno elettori rispetto alle popolazione elettori 400.000 pari al 2% popolazione 22.000.000
  • 12. Gli uomini politici italiani  Il tasso di astensione era altissimo (fino al 50%)  Il sistema elettorale era uninominale: ogni circoscrizione elettorale (in genere piccola) eleggeva un solo deputato  Un deputato poteva essere eletto con solo qualche centinaio o addirittura qualche decina di voti  La vita politica era basata sull‟operato e l‟ascendente di singole personalità, e non su partiti, che non esistevano, o su programmi definiti  I leader politici erano pochi notabili, e il governo riusciva a far eleggere i deputati che si impegnavano a sostenerlo  In queste condizioni la classe dirigente era isolata rispetto alla popolazione
  • 13. La Destra storica  Lo schieramento politico che governò l‟Italia dal 1861 al 1876 fu la cosiddetta Destra storica (dalla posizione del Parlamento che occuparono solitamente)  Era un gruppo dirigente formato da membri Quintino provenienti da famiglie di grandi Sella (Piemonte) proprietari terrieri, spesso aristocratici Stefano Jacini  Essi provenivano soprattutto da Piemonte, (Lombardia) Lombardia,Toscana, mentre era minore la presenza politica dei meridionali  Politicamente la Destra storica rappresentava un centro moderato-conservatore Marco Minghetti (Emilia – Rom.)  I veri conservatori erano tuttavia rimasti fuori dalle istituzioni: erano i clericali e i Bettino Ricasoli nostalgici dei regimi rovesciati dall‟unificazione (Toscana)
  • 14. Le idee della Destra storica  Gli uomini della Destra erano convinti di essere la parte migliore del paese  Erano sicuramente onesti e rigorosi  Il loro errore politico fu di considerare le sorti della loro parte politica indistinguibili da quella della nazione e delle istituzioni statali  Ritenevano che esse andassero difese contro i “neri”, cioè i sostenitori della Chiesa cattolica, e i “rossi”, i repubblicani più accesi  Non comprendevano il significato delle inquietudini e dei fermenti sociali, che consideravano solo minacce all‟unità d‟Italia.
  • 15. La Sinistra storica  Lo schieramento avversario fu la Sinistra  I suoi deputati erano gli esponenti della “sinistra piemontese”e  ex mazziniani e sostenitori di Garibaldi, che avevano rinunciato al loro repubblicanesimo e deciso di inserirsi nelle Agostino Depretis (sinistra piemontese) istituzioni monarchiche  I sostenitori della Sinistra erano la piccola e media borghesia cittadina (professionisti, intellettuali, commercianti, Francesco Crispi imprenditori), artigiani e operai del (Sicilia, ex garibaldino) Nord (che non votavano)  I punti qualificanti del suo programma: suffragio universale, decentramento amministrativo e completamento dell‟Unità (Roma e il Triveneto) Benedetto Cairoli (Lombardia, ex garibaldino)
  • 16. Il forte accentramento amministrativo  La strategia della Destra storica perseguì un forte accentramento politico e amministrativo per avere un controllo strettissimo sull‟intero paese  Il motivo più pressante che spinse i governanti a attuare questa strategia fu la situazione del Mezzogiorno  Qui il disagio sociale dei contadini si unì al malcontento subentrato alle speranze suscitate dal processo di unificazione nazionale: il nuovo stato unitario non aveva migliorato le condizioni di vita e i rapporti sociali tra proprietari e masse rurali  La pesantezza delle tasse e la leva obbligatoria imposta dal governo unitario resero il Mezzogiorno sempre più incontrollabile
  • 17. Il brigantaggio  Un moto di rivolta esteso a tutta l‟Italia meridionale continentale durò per alcuni anni  Esso era sostenuto da una parte del Il brigante abruzzese Fasanella clero e sostenuto economicamente messo in posa dopo la cattura anche da membri della corte borbonica, in esilio a Roma  Il moto era animato da bande di “briganti”, composte da malviventi, contadini insorti, ex soldati dell‟esercito borbonico e cospiratori anti-unitari  Il modus operandi di queste bande era l‟assalto a piccoli centri, l‟assassinio dei notabili liberali, l‟incendio degli archivi comunali e la fuga successiva tra le montagne Il brigante campano Michele Caruso, detto “colonnello”
  • 18. La repressione del brigantaggio  I governi repressero il brigantaggio con notevole violenza  Nel 1863 circa metà dell‟esercito italiano fu impiegato per combattere il fenomeno  Nello stesso anno fu approvata una legge che imponeva il regime di guerra alle regioni dichiarate La brigante Il brigante “in stato di brigantaggio” : tribunali Michelina di Cesare Napolitano militari e fucilazioni immediate per chi ucciso da un avesse resistito all‟arresto bersagliere  Il brigantaggio venne debellato Cifre(1861-1863) : entro il 1865, sia grazie all‟efficacia briganti1038 fucilati; 2413 morti in dell‟azione repressiva, sia per la conflitto; 2768 arrestati; 932 stanchezza della popolazione coinvolta costituitisi.  Il bilancio finale: 5200 morti e 5000 Esercito: 307 morti, 91 feriti, 6 arrestati prigionieri,19 dispersi
  • 19. Problemi economico - sociali I problemi economici aperti al momento dell‟unificazione erano  uniformare sistemi monetari e fiscali diversi  rimuovere le barriere doganali esistenti tra gli Stati preunitari  costruire infrastrutture di comunicazione efficienti in modo da avvicinare i territori del paese, affinchè si formasse un mercato nazionale (fine pratico) e per dare l‟impressione ai cittadini di vivere in un un paese moderno e progredito (fine “simbolico”)
  • 20. Una politica economica liberista  I governi della destra storica operarono secondo una mentalità liberista e  vedevano per l‟Italia un solo modello di sviluppo possibile. quello legato all‟agricoltura, in quanto ritenevano che dovessero essere sfruttate al massimo le potenzialità naturali del paese  I settori più evoluti e strategici per uno sviluppo futuro (industria meccanica, siderurgia) non ebbero sostegni da parte governativa  Inoltre i primi governi post-unitari si dovettero confrontare con problemi strutturali gravi: mercato interno ristretto e difficoltà finanziarie notevoli
  • 21. Legislazione doganale e interscambi  La legislazione doganale, liberista (bassi dazi) del Piemonte fu estesa a tutta Italia  Le vie di comunicazione furono rafforzate, in particolare vennero fatti da governo e privati notevoli investimenti nel settore ferroviario per collegare le principali città del Regno da Nord a Sud  L‟interscambio commerciale tra le diverse zone del paese crebbe, soprattutto giovando alle popolazioni abituate a produrre per l‟autoconsumo  La produzione agricola ebbe una decisa crescita
  • 22. Il settore industriale Il settore industriale non ebbe effetti positivi dall‟unificazione  Il settore più florido fu la produzione della seta (tradizionalmente export – oriented)  La produzione laniera arretrò  Settori strategici, la siderurgia e la meccanica, entrarono in crisi: erano troppo deboli per partecipare al business ferroviario (il governo dovette affidarsi a imprese straniere per costruire binari e vagoni)  La scarsa industria del sud fu soffocata dalla politica libero-scambista e le lavorazioni artigianali con cui le famiglie integravano lo scarso reddito agricolo furono messe in crisi dalla penetrazione dei rapporti di mercato nelle campagne
  • 23. Integrazione europea e tasse  La politica liberista determinò l‟integrazione dell‟Italia nel sistema economico d‟Europa  Lo sviluppo agricolo degli anni 1860/70 permise una modesta accumulazione di ricchezza da poter reinvestire  Tali capitali furono in parte prelevati dal governo sotto forma di tasse e sostennero la costruzione delle infrastrutture,oltre che pagare le spese correnti del nuovo Stato  La tassazione si mantenne relativamente equilibrata per cinque anni, 1861-1866:imposte dirette, sui redditi e sulle proprietà terriere; imposte indirette, sul sale, i tabacchi, sui generi alimentari, su ipoteche, successioni, imposte di bollo e registro  La situazione fiscale si aggravò dopo la III Guerra di indipendenza, nel 1866, a causa del conflitto e di una crisi economica internazionale
  • 24. Corso forzoso e tassa sul macinato  Lo Stato dovette reperire soldi in grande quantità e avviò alcune misure decisamente pesanti  Nel 1867 venne introdotto il corso forzoso: lo Stato non era obbligato a convertire in oro i biglietti di carta emessi dalle banche e permetteva la stampa di questi in stock maggiori  Le imposte indirette furono inasprite, in particolare fu introdotta nel 1868 dal ministro Sella l‟odiatissima tassa sul macinato: un‟imposta da pagare al mugnaio al momento del ritiro della farina, e che colpiva in pratica il pane, cibo popolare per eccellenza Il ministro Quintino  Si ebbero,in conseguenza di essa, grandi Sella agitazioni sociali specie nella campagne padane, dove la repressione governativa calò pesantemente (i morti a livello nazionale furono 250)
  • 25. Breccia a Porta Pia, Roma Il completamento dell‟unità (1866 – 1871)
  • 26. Il problema di Roma  Era aperto il problema dell‟unificazione non completa, in quanto esistevano territori abitati da popolazioni italiane, ma rimasti esclusi dal processo di unità nazionale  Si trattava di Roma (e del Lazio) e del Triveneto  La questione più problematica riguardava Roma, che lo stesso Cavour rivendicò come capitale d‟Italia poco prima di morire  La Destra intendeva raggiungere l‟obiettivo – Roma per via diplomatica  La Sinistra avrebbe voluto invece una guerra popolare, che sarebbe stata anche una via di iniziativa politica
  • 27. La questione romana: la posizione di Cavour e Pio IX  La questione centrale per giungere a Roma capitale era costituita dalla presenza in essa del papa  Cavour aveva portato avanti trattative segrete per giungere a una soluzione di compromesso: lo Stato italiano avrebbe lasciato a papa e clero la libera facoltà di esercitare pienamente il loro magistero spirituale e in cambio il pontefice avrebbe dovuto rinunciare al potere temporale e riconoscere l‟Italia  Papa Pio IX però rifiutava ogni idea di compromesso
  • 28. Il tentativo fallito dell‟Aspromonte  Garibaldi nel 1862 in Sicilia annunciò la sua volontà di attaccare lo Stato pontificio alla guida di volontari, sperando che il governo italiano non sarebbe intervenuto per bloccarlo o impedire il raduno dei volontari  Napoleone III, protettore del papa, fece però intendere a Vittorio Emanuele II che non avrebbe accettato un‟altra iniziativa come quelle del 1859-1860  Il re d‟Italia proclamò lo stato d‟assedio per l‟intero Mezzogiorno e la Sicilia  Alla fine di agosto 1862 i volontari di Garibaldi radunatisi in Calabria furono affrontati dall‟esercito regolare sull‟Aspromonte  Il confronto armato si concluse con il ritiro dei volontari, alcuni morti da entrambi le parti e il ferimento di Garibaldi, che fu deportato in una fortezza militare e poi si ritirò nell‟isola di Caprera  Il governo italiano con la “convenzione di settembre” del Garibaldi ferito 1864, si impegnò con Napoleone III a rispettare i confini dello Stato pontificio, in cambio del ritiro della guarnigione francese visitato dal medico dal Lazio. Come garanzia del suo impegno, il governo Minghetti inglese Partridge trasferì la capitale da Torino a Firenze
  • 29. La III Guerra di indipendenza  L‟altro fronte aperto per completare l‟unificazione era il Triveneto, considerato parte indispensabile d‟Italia per completare il territorio nazionale secondo i suoi “confini naturali” (le Alpi)  L‟occasione per annetterlo fu l‟offerta di Bismarck al governo italiano: alleanza con la Prussia nella guerra contro gli Asburgo in cambio del Veneto, 1866  La guerra contro gli Asburgo, ricordata come III Guerra di indipendenza, fu militarmente negativa: l‟esercito italiano mal guidato da ufficiali non all‟altezza perse due battaglie, una di terra a Custoza, vicino a Verona, l‟altra Ossario di Custoza per mare presso l‟isola di Lissa (di fronte all‟attuale Crozia)  La pace di Vienna fu un parziale insuccesso per l‟Italia, che ebbe solo il Veneto, e non Venezia Giulia e Trentino, da allora chiamate “terre irredente”  Altre conseguenze negative: il grande dispendio finanziario e la crisi morale dell‟opinione pubblica italiana, che sentiva il nuovo Stato come indadeguato rispetto alle altre grandi nazioni europee Battaglia di Lissa
  • 30. La presa di Roma  L‟ultimo tentativo di riprendere Roma attraverso il volontarismo fu messo in atto da Garibaldi, organizzò l un corpo di volontari radunatosi in Toscana .  i garibaldini furono respinti a Mentana da un corpo di spedizione francese intervenuto a difesa del papa  Nel 1870, dopo la sconfitta della Francia a Sedan, il governo italiano mandò in Lazio un corpo di spedizione e cercò di aprire L‟apertura della breccia a Porta Pia una trattativa con Pio IX, che però rifiutò  il 20 settembre 1870 truppe italiane aprirono con l‟artiglieria una breccia a Porta Pia, nella cinta muraria di Roma, e dopo un breve combattimento con le truppe pontificie, entrarono a Roma.  Gli abitanti di Roma e del Lazio con un plebiscito votato a larghissima maggioranza, approvarono l‟annessione al regno d‟Italia La breccia a Porta Pia in una foto dell‟epoca
  • 32. La legge “delle guarentigie”  Lo Stato italiano regolò i rapporti con il papato attraverso una legge chiamata “delle guarentigie” (cioè delle garanzie), 13 settembre 1871  La legge prevedeva che lo Stato italiano garantisse al papa le condizioni per lo svolgimento libero del suo magistero spirituale  Il papa avrebbe avuto onori sovrani, la facoltà di tenere un suo corpo di guardie armate, diritto di rappresentanza diplomatica, extraterritorialità per i palazzi del Vaticano e del Laterano, libertà di comunicazione di ogni tipo con il resto del mondo  Inoltre lo Stato offrì al pontefice una dotazione annua alla corte papale pari alla cifra stabilita nel bilancio dello Stato della Chiesa, ma il papa rifiutò
  • 33. Il non expedit  Già nel 1861 il clero cattolico aveva rivolto ai cittadini italiani un invito non ufficiale a non partecipare alla vita politica del nuovo Stato  Il papa Pio IX ampliò la frattura con lo Stato italiano nel 1874  In questa data la Curia romana pronunciò il divieto esplicito di partecipare alle elezioni politiche per i cattolici  Tale invito fu pronunciato con la formula «non expedit»,cioè “non giova”, “non è opportuno”
  • 34. Dalla Destra alla Sinistra
  • 35. Il governo della Sinistra  La Destra entrò in crisi nella prima metà degli anni ‟70 A a causa delle divisioni interne tra gruppi regionali  La sua caduta avvenne nel 1876, quando durante una votazione sul progetto di legge relativo alla gestione statale delle ferrovie il governo Minghetti fu battuto e si dimise  Vittorio Emanuele II affidò l‟incarico di Presidente del Consiglio a Agostino Depretis, leader della Sinistra  La Sinistra aveva moderato le sue Agostino Depretis posizioni politiche, in parte come conseguenza del timore suscitato in Italia dalla Comune di Parigi  In parte per l‟allargamento dello schieramento di Depretis alla “sinistra giovane”, deputati moderati che non avevano interesse ai valori risorgimentali, ma invece intendevano difendere i propri interessi territoriali o personali
  • 36. Riforma elettorale  Altra riforma del governo Depretis fu quella del suffragio  I nuovi requisiti per votare erano:  avere compiuto 21 anni  avere completato l‟obbligo scolastico (o sapere leggere e scrivere)  il censo era alternativo all‟istruzione, ma era abbassato a 20 lire di reddito annuo Elettori (dal 1882) 2.000.000 popolazione 28.500.000 votanti
  • 37. Mutamenti del corpo elettorale  Il corpo elettorale aveva una composizione più ampia e variegata rispetto a quanto accadeva in precedenza  Acquisirono diritto di voto sia una parte della piccola borghesia urbana, sia una frazione non trascurabile di operai e artigiani del Nord  Fatto notevole fu che nelle prime elezioni a suffragio allargato venne Andrea Costa, eletto il primo deputato primo deputato socialista del Parlamento dichiaratamente socialista, l‟ex italiano anarchico Andrea Costa
  • 38. Legge Coppino sulla scuola  Depretis guidò la politica italiana per più di dieci anni, tra 1878 e 1887 (tranne quando guidò il governo Benedetto Cairoli, tra 1878 e 1871)  Il programma della Sinistra non mantenuto del tutto: rinunciò al decentramento amministrativo  Riformò l‟istruzione elementare, 1901 almeno sulla carta, portando l‟obbligo 1881 scolastico a nove anni con la legge Coppino (secondo la precedente legge 1871 Casati, del 1859, era di otto anni): 1877  Sia la povertà di molti italiani, sia analfabet 50% l‟incapacità dei comuni di far rispettare 63% l‟obbligo, resero la legge poco efficace per ismo 70% contrastare in tempi brevi il problema 0% 50% 100% dell‟analfabetismo, che scese al 50% solo all‟inizio del „900
  • 39. La pratica del trasformismo  Depretis temeva che l‟allargamento del suffragio rafforzasse l‟estrema sinistra  Decise quindi di cercare una convergenza politica con uomini della Destra, guidati da Minghetti, stringendo con essi un‟alleanza elettorale Marco Minghetti  Questa convergenza elettorale trasformò la protagonista del politica italiana: da un bipartitismo all‟inglese trasformismo (destra/sinistra, conservatori/progressisti) si passò a un nuovo equilibrio politico dominato da un grande centro, che spinse ai margini della lotta politica gli schieramenti estremi (conservatori e estrema sinistra, definita “radicale”)  La maggioranza non era basata su precise distinzioni programmatiche, ma veniva costruita attraverso compromessi e patteggiamenti Felice Cavallotti, leader dei radicali  Questa pratica politica fu definita spregiativamente dai contemporanei “trasformismo”
  • 40. I miglioramenti relativi dell‟agricoltura L‟inchiesta Jacini  L‟agricoltura italiana era migliorata nel ventennio 1860-1880 per le quantità prodotte, mentre sia i rapporti di lavoro, sia le tecniche impiegate erano rimasti invariati  Gli unici progressi qualitativi riguardarono le zone agricole e i settori produttivi più moderni: Pianura padana e coltivazioni specializzate nel Sud Italia  Una famosa inchiesta condotta dal Parlamento italiano e guidata dal senatore della Destra Stefano Jacini mise in luce la situazione miseranda di buona parte dei contadini della penisola: analfabeti, sottopagati, malnutriti  L‟inchiesta, lunga e difficile (1877-1882) chiese ai proprietari e al governo stesso di introdurre riforme: attuare bonifiche, migliorare i sistemi di irrigazione, avvicendare le colture con maggiore raziocinio, e variarle
  • 41. La crisi agraria degli anni „80  La crisi agraria cominciò all‟inizio degli anni „80, quando i prodotti agricoli statunitensi, giunti sulle navi a vapore in Europa grazie ai progressi della navigazione, determinarono uno shock sui mercati europei per i loro prezzi bassi  La concorrenza statunitense costrinse i produttori italiani a abbattere i prezzi, soprattutto dei cereali e in seguito a diminuire la produzione (25% in dieci anni)  La conseguenza della crisi furono forti tensioni sociali nelle campagne e una forte emigrazione dalle campagne verso le città e soprattutto verso l‟estero
  • 42. Un cambiamento di politica economica La tariffa protezionistica del 1887  L‟effetto positivo della crisi fu che essa costrinse gli uomini politici italiani a cambiare le loro idee sull‟economia, che non poteva imperniarsi solo sull‟agricoltura  Gli esponenti della Sinistra decisero di attuare una politica meno liberista e più attenta a tutelare la produzione industriale italiana attraverso appositi dazi  Nel 1887 fu introdotta dall‟ultimo governo Depretis una tariffa generale che proteggeva dalla concorrenza straniera i prodotti di alcuni settori industriali e agricoli: siderurgia, lana, cotone e zucchero (industria) e cereali (agricoltura)  Tale tariffa nacque da una esplicita convergenza di interessi tra gli imprenditori industriali del Nord, titolari di industrie protette, e i grandi proprietari terrieri di Nord e Sud
  • 43. Gli effetti negativi della tariffa del 1887 Effetti negativi della nuova tariffa dell‟ 87  Non veniva protetta l‟industria meccanica  Non veniva sostenuta l‟industria della seta (export oriented)  il dazio sul grano fece crescere i prezzi dei cereali: questo andava a vantaggio dei produttori (maggiori ricavi),ma danneggiava i consumatori  Le colture specializzate del Sud entrarono in crisi,perché ad esse si chiusero molti sbocchi di mercato all‟estero, specie in Francia (con la quale l‟Italia cominciò una dura e lunga guerra doganale)
  • 44. Debolezza e isolamento dell‟Italia  L‟Italia aveva una posizione internazionale debole, e era sostanzialmente isolata rispetto alle grandi potenze europee: Gran Bretagna, Germania, Francia, Impero Asburgo  Durante il congresso diplomatico di Berlino del 1878, voluto da Bismarck per sistemare gli equilibri europei in modo da rendere inoffensiva la Francia, l‟Italia non ottenne nulla, mentre l‟Impero Asburgo ebbe la possibilità di espandersi nei Balcani senza cedere nè Trentino, né Venezia Giulia  Nel 1881, la Francia aveva conquistato militarmente la Tunisia, che l‟Italia sperava diventasse la sua prima colonia, in quanto in essa era presente una nutrita comunità italiana (soprattutto siciliana)
  • 45. Il congresso di Berlino, 1878
  • 46. La Triplice Alleanza: un accordo difensivo (1882)  L‟isolamento spinse la diplomazia italiana a firmare con Impero Asburgo e Germania la Triplice Alleanza nel maggio 1882  Era un‟alleanza difensiva in cui gli Stati coinvolti avrebbero dovuto garantirsi aiuto reciproco se fossero state attaccati da altri Stati  L‟Italia diventava in questo modo parte del sistema di Bismarck, in cui non otteneva alcun vantaggio plausibile: essa era garantita solo contro un (improbabile) attacco francese, e doveva rinunciare a qualsiasi pretesa sulla Fazzoletto che celebra la Triplice Alleanza: Venezia Giulia e il Trentino Umberto I (sn), stringe la mano  L‟alleanza era stata caldeggiata dal nuovo a Francesco Giuseppe (centro), che tiene stretta la mano di re Umberto I e dagli ambienti militari per Guglielmo I (dx) dare stabilità alle istituzioni dello Stato che avrebbero tratto giovamento dal sostegno delle nazioni conservatrici d‟Europa
  • 47. Gli Stati che firmarono la Triplice alleanza (1882)
  • 48. Il rinnovo della “Triplice”  Rimase aperto il problema delle terre “irredente”, che fece nascere associazioni “irredentistiche” di matrice radicale e repubblicana  Nel 1887, l‟Italia rinnovò la Triplice ottenendo due nuove clausole migliorative  1. Modifiche territoriali nei Balcani Cartolina commemorativa sarebbero state concordate tra Austria e di Guglielmo Oberdan, Italia e eventuali vantaggi per uno Stato irredentista triestino avrebbero fatto scattare “compensi” per che cercò di attentare alla vita dell‟imperatore Francesco l‟altro Giuseppe e per questo fu condannato a morte dal  2. La Germania avrebbe aiutato governo austriaco militarmente l‟Italia in caso di guerra provocata da un attacco della Francia contro i territori di Marocco e Tripolitania
  • 49. La penetrazione in Eritrea (1882-1885)  Il governo di Depretis diede inizio a una penetrazione in Africa Orientale, in una zona scelta per la presunta facilità della sua conquista  Nel 1882 l‟Italia aveva acquistato una baia sul Mar Rosso, Assab (da una compagnia di navigazione italiana, la Rubattino) e nel 1885 era stato mandato qui un corpo di spedizione, che occupò un‟area tra Assab e la città di Massaua, mettendo sotto controllo il porto della città, nella regione dell‟Eritrea, al confine con l‟impero Etiopico  In questa zona però non esistevano interessi economici o strategici che motivassero un intervento  L‟impero d‟Etiopia (detta Abissinia) era un vasto dominio territoriale guidato dal negus(imperatore) Giovanni IV e controllato da signorotti locali (ras): povero, di prevalente religione cristiana copta, viveva di pastorizia
  • 50. La zona di stanziamento italiano in Eritrea 1885 1882
  • 51. Eccidio di Dogali  Gli italiani cercarono di entrare militarmente dalle coste nell‟interno, di fatto sconfinando nel territorio dell‟impero etiopico con l‟uso della forza  Il negus e soprattutto i ras si opposero militarmente a quella che si configurava come un‟invasione  All‟inizio del 1887, a Dogali, una colonna di soldati italiani subì un‟imboscata e venne sterminata dai soldati etiopi di ras Allula  L‟episodio determinò durissime reazioni in Italia, sia da parte dell‟estrema sinistra, contraria alle iniziative coloniali, che scese in La colonna di 540 soldati italiani e 50 eritrei fu sorpresa da 5000 soldati piazza per protestare etiopici mentre portava aiuto a un presidio militare italiano.  Sia da parte della Camera, che decise uno Morirono in 433, gli altri rimasero stanziamento straordinario per sostenere la gravemente feriti presenza militare italiana nella zona
  • 52. Il governo di Francesco Crispi  Francesco Crispi, ministro dell‟interno, succedette a Depretis quando questi scomparve nell‟estate del 1887  Crispi sembrava mettere d‟accordo tutti: era ben visto a sinistra in quanto ex mazziniano e garibaldino  Era guardato con fiducia dai conservatori, perché promise un governo autorevole, se non autoritario, e deciso, sul modello di Bismarck  Era sorretto da una maggioranza assai ampia e occupò tutti i ruoli chiave del governo: Presidenza del consiglio, ministero dell‟Interno, ministero degli Esteri  Il suo governo equilibrò autoritarismo, razionalizzazione dell‟apparato statale e aperture sociali
  • 53. Tra progressismo e conservatorismo Significativo il caso di leggi come  1. la legge che allargò il suffragio delle elezioni amministrative (tutti i maschi maggiorenni che sapessero leggere e scrivere o pagassero 5 lire di tasse) e rese elettivi (e non scelti dal governo) i sindaci delle città superiori a 10.000 abitanti  Il codice penale Zanardelli, che abolì la pena di morte e riconobbe (anche se non nella lettera delle leggi) il diritto di sciopero equilibrato da  la nuova legge di Pubblica Sicurezza, che limitava le libertà sindacali e permetteva alla polizia, senza autorizzazione della magistratura, di inviare al domicilio coatto preventivo gli elementi “pericolosi”  Tale legge servì a Crispi come strumento repressivo contro il movimento operaio, le organizzazioni cattoliche e gli ambienti repubblicani irredentisti
  • 54. Fine del governo Crispi  Crispi impostò e attuò una politica estera aggressiva, con l‟obiettivo di affermare il ruolo dell‟Italia come grande potenza internazionale  Per ottenere questo risultato volle rafforzare i legami tra Italia e Germania, nell‟ambito della Triplice Alleanza  Inoltre,sulla base di questo legame con la Germania, volle continuare e consolidare l‟iniziativa coloniale nella zona del Corno d‟Africa Antonio di Rudinì  Fece mandare a Massaua un corpo di spedizione più poderoso, riorganizzò con il nome di Colonia Eritrea i territori controllati dagli italiani e progettò una ulteriore espansione verso la Somalia  La politica coloniale era però malvista in Italia a causa dei suoi costi economici, e la crescente avversione nei confronti della sua azione lo costrinse alle dimissioni dopo un voto di sfiducia  Gli succedettero prima il marchese di Rudinì, quindi Giovanni Giolitti Giovanni Giolitti
  • 55. Giolitti: idee fiscali e sociali  Giolitti, nato nel 1842, fu il primo Presidente del Consiglio a non essere stato coinvolto nel Risorgimento  Era stato un alto funzionario statale e come politico si era distinto per le critiche alla gestione economica della Sinistra  Le sue idee fiscali erano “progressiste” per l‟epoca: riteneva che il carico fiscale andasse ripartito in modo più equo così da pesare meno sulle classi sociali meno abbienti, mentre le aliquote “progressive” avrebbero dovuto essere più alte per i redditi maggiori  Rivestendo anche la carica di ministro degli Interni preferì una strategia di contenimento del movimento operaio e delle organizzazioni popolari, anziché un‟azione indiscriminatamente repressiva
  • 56. I fasci siciliani, 1892 -1893  Durante il suo primo governo si verificò un episodio di grande peso, i cosiddetti Fasci Siciliani, 1892-1893  Si trattò di un ampio movimento di protesta sociale scoppiato in Sicilia  I suoi obiettivi erano: la diminuzione delle tasse, la denuncia del malgoverno locale  Le sue richieste: terre per i contadini e patti agrari meno favorevoli ai grandi latifondisti  Il movimento era guidato da uomini di tendenza socialista e durante le sue manifestazioni si verificarono episodi anche molto violente  Nonostante la pressione degli ambienti conservatori sia del Parlamento, sia della corte umbertina, Giolitti decise di controllare il movimento senza adottare leggi eccezionali, ma solo attraverso l‟intervento della forza pubblica
  • 57. Lo scandalo della Banca Romana, 1893  Il governo di Giolitti fu però indebolito dall‟episodio dei Fasci, tanto che non sopravvisse ad uno scandalo che lo travolse  Tale scandalo era legato alla Banca Romana, un grande istituto di credito che dopo essersi arricchito durante gli anni della speculazione edilizia nella Roma post-unitaria, aveva subito le conseguenze della crisi economica La Banca Romana fu anche istituto di emissione  I debitori della Banca erano soprattutto costruttori, che, con il fallimento delle proprie imprese edilizie, non potevano onorare i loro impegni  La Banca tenne nascoste le sue vere condizioni di difficoltà attraverso operazioni contabili e finanziarie illegali, coperte dai governi dell‟epoca, soprattutto quando ministro del Un‟immagine del processo Tesoro, responsabile di vigilare sulle irregolarità, nel ad alcuni responsabili governo Crispi era proprio Giolitti dello scandalo della  Lo scandalo scoppiato nel 1893 costrinse Banca Romana Giolitti alle dimissioni da Presidente del Consiglio
  • 58. Il ritorno al governo di Crispi  Una commissione d‟inchiesta parlamentare scoprì che in realtà esistevano legami stretti e molto pericolosi che univano da anni molti politici e giornalisti italiani alla Banca  Essa finanziava questi politici e giornalisti per averne adeguata copertura, e i governi sia di Crispi, sia di Giolitti avevano ricevuto anticipazioni di denaro che veniva utilizzato per comprare la stampa e influenzare così l‟opinione pubblica durante le campagne elettorali  Paradossalmente, successore di Giolitti alla Presidenza del Consiglio fu Crispi, che era implicato nello scandalo allo stesso modo del politico piemontese  Tale scelta fu dovuta alle pressioni su Umberto I fatte dai gruppi conservatori e da Crispi stesso, che volevano eliminare dalla scena politica un uomo ritenuto debole come Giolitti
  • 59. Bibliografia  G. Sabbatucci – V.Vidotto, Storia contemporanea. “L‟Ottocento”, Roma – Bari, Laterza, 2002  G.Candeloro, Storia dell’Italia moderna, vol.VI, “Lo sviluppo del capitalismo e del movimento operaio”, Milano, Feltrinelli, 1970