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Le esplorazioni geografiche,
      dal 1400 al 1500
Premessa:
la reconquista nella penisola iberica




      La battaglia di Las Navas de Tolosa (1212)
Il dominio arabo nell’Alto Medioevo

                        • Durante l’Alto Medioevo la Spagna fu
                          dominata dagli Arabi e solo due regni,
                          Asturie e Navarra non furono conquistati
                          da questi
                        • Nel 755, la penisola iberica divenne un
                          califfato arabo, la cui capitale era Cordoba
                        • Gli arabi portarono la penisola a un livello
                          culturale e economico assai elevato
                        • La crisi del dominio arabo cominciò con la
La moschea di Cordoba
                          morte del più importante sovrano arabo,
                          al-Mansur il Vittorioso, nel 1002
La reconquista, sec. XII

Durante il XII secolo, la parte settentrionale della
 Penisola iberica era controllata da regni cristiani
                    Portogallo
                     Castiglia
                     Navarra
                     Aragona
Essi avevano attuato un’azione di reconquista
 verso i territori meridionali della penisola iberica,
 in cui stavano perdendo terreno i musulmani
I successi cristiani (XI secolo)

               • Le comunità cristiane si rafforzarono
               • Poco dopo il 1000, Sancio, re di Navarra, riuscì a unire i
                 regni cristiani ma solo finchè visse
               • Dopo la sua scomparsa, i territori su cui dominava si
                 divisero in tre regni
                                   • Castiglia (e León)
                                       • Navarra
                                       • Aragona
El Cid         • Gli Arabi persero Toledo, quindi Valencia, che fu
Campeador,       conquistata dal Cid Campeador, eroe nazionale spagnolo
eroe             (1094)
medievale
               • Il primo re del Portogallo fu Alfonso il Conquistatore,
spagnolo
                 che si rese indipendente dalla Castiglia
I successivi mutamenti territoriali nella penisola
             iberica tra X e XII secolo
La reconquista
                da Las Navas de Tolosa in avanti
                              Il 1212 fu un anno decisivo, quando
                               eserciti dei regni di Castiglia e Aragona,
                               con l’aiuto di cavalieri cristiani di tutta
                               Europa, sconfissero l’esercito musulmano
                               nella battaglia di Las Navas de Tolosa, nel
                               sud della Spagna
                             Dopo questa vittoria,
                              la Castiglia conquistò Cordova e Siviglia
                              l’Aragona, con la Catalogna, riprese
                               Valencia e le Baleari
La battaglia di Las Navas     il Portogallo si rafforzò lungo le coste
                 de Tolosa     atlantiche
                              I musulmani mantennero il solo regno
                               dell’estremo sud incentrato sulla città di
                               Granada
Caratteri della Castiglia

 La Castiglia era estesa soprattutto nelle grandi pianure
  interne della penisola iberica, ed aveva un’economia
  prevalentemente agricola e pastorale
 In queste pianure, i sovrani castigliani promossero gli
  insediamenti di abitanti nelle zone urbane attraverso
  concessioni di terre e di franchigie
 Le zone rurali erano controllate da grandi proprietari laici e
  ecclesiastici, per lo più nobili
 I nobili erano spesso in contrasto con i re di Castiglia, per
  questioni come la giurisdizione e le tasse
 Re e nobili trovavano un punto d’incontro alle reciproche
  pretese nelle cortes, parlamenti con cui i due poteri si
  controllavano reciprocamente
L’Aragona

 Il regno di Aragona era formato da regioni dominate da una
  nobiltà forte
 La sua economia era parte agricola, parte commerciale,
  legata ai traffici che si svolgevano lungo il Mediterraneo
 Il re comandava sul regno in base a un giuramento che
  veniva fatto insieme ai gruppi sociali dominanti
 Entrambi, re e gruppi dominanti, dovevano mantenere e
  rispettare le leggi consuetudinarie
 Le cortes territoriali controllavano che le decisioni del re
  rispettassero queste leggi e potevano opporsi al sovrano se
  ritenevano che questo rispetto non esistesse
La progressiva reconquista
della penisola iberica (secc. XII-XIII)
Il matrimonio di Castiglia e Aragona

                          • I regni di Aragona e Castiglia erano
                            travagliati da crisi dinastiche e una forte
                            instabilità economica
                          • Nel Quattrocento furono poste le basi
                            della formazione di un regno spagnolo
                            unitario quando Isabella, erede al trono
                            di Castiglia, sposò Ferdinando, erede del
                            regno di Aragona, 1469
                          • L’integrazione dei due regni fu difficile,
Isabella di Castiglia e     per le diversità economiche, istituzionali
Ferdinando di Aragona
                            e culturali che li caratterizzavano
Unità cristiana dei due regni

• L’unità tra i due regni era possibile in quella fase
  iniziale soprattutto sulla base della religione cristiana
• In particolare, lo spirito di crociata contro gli
  avversari di Cristo, cioè i musulmani (ma anche gli
  ebrei) fu un collante di grande importanza per
  Castigliani e Aragonesi
• Nel 1492, gli ebrei furono espulsi dai due regni e
  nello stesso anno l’ultima presenza araba in Spagna,
  il regno di Granada fu conquistato dalla corona
  unitaria
La presa di Granada,
               conclusione della reconquista

                            • Oggi, secondo giorno di gennaio del presente
                              anno novantadue, la città di Granada si è
                              arresa a noi con l'Alhambra e tutte le
                              fortificazioni che la costituiscono [...].
                              Comunico a Vostra Santità una così grande
                              fortuna, ossia che dopo tante pene, spese,
                              sacrifici di vite e di sangue dei nostri sudditi e
                              regnicoli, questo regno di Granada, che per
                              settecentottanta anni è stato occupato dagli
                              Infedeli, sotto il vostro regno e col vostro aiuto
Alhambra (fortezza araba)     è stato conquistato.
di Granada
                            • Questo il messaggio che Ferdinando di
                              Aragona fece recapitare al papa Innocenzo VII
                              per annunciargli la caduta di Granada
I viaggi di commercio
  e di esplorazione,
genovesi e portoghesi
I traffici commerciali della penisola iberica


              All’inizio del Basso Medioevo i traffici
               commerciali sul Mediterraneo erano
               controllati da Genova e, soprattutto, Venezia
              I commerci tra le due Repubbliche marinare e
               i porti dell’Europa settentrionale si
               svolgevano sull’Oceano Atlantico e favorirono
               lo sviluppo di due città costiere: Lisbona
               (Portogallo) e Cadiz (Spagna)
              I mercanti portoghesi e i gruppi mercantili
               della Catalogna, inoltre, erano fin dal XII
               secolo attivi nei traffici tra Mediterraneo e
               Atlantico
              Essi esportavano vino, olio e sale e
               importavano tessuti, metalli, cereali e corallo
La ricerca di rotte alternative verso Asia e Africa



• Nel corso del Trecento navigatori catalani e
  genovesi cercarono delle rotte che
  permettessero loro di circumnavigare l’Africa
  per commerciare liberamente
• Verso Oriente, infatti, i traffici commerciali di
  spezie erano controllati dai veneziani
• Verso le coste dell’Africa settentrionale,
  invece, gli arabi monopolizzavano il traffico
  dell’oro
I miglioramenti tecnici
                    1: vele e timone

• Per lo sviluppo della navigazione furono molto
  importanti una serie di migliorie tecniche che resero
  più sicure le rotte atlantiche
• La navigazione basata soprattutto sui remi non
  bastava per i viaggi atlantici
Prime due innovazioni furono:
1. la velatura composta: formata da più di un albero
  e di una vela
2. il timone unico dritto a poppa, che sostituì il remo
Le nuove imbarcazioni

• Le nuove imbarcazioni, a loro volta, ebbero un
  ruolo importante per gli sviluppi mercantili
• I genovesi cominciano a costruire navi di grande
  stazza per rendere la navigazione con carichi
  ingenti più sicura lungo rotte in cui prevalevano
  grandi onde, come accade sull’Atlantico

• Tali imbarcazioni si rivelarono decisive per
  permettere i viaggi oceanici di esplorazione
Imbarcazioni di nuova concezione
            Le nuove navi sono dotate di

            Un sistema complesso di vele
            di cannoni, per contrastare le
             aggressioni piratesche
            grandi capacità di carico
Caravella




            Si tratta della caravella (tre
              alberi) e del galeone (quattro
              alberi)
Galeone
I miglioramenti tecnici
                    2: strumenti nautici
                Gli strumenti nautici vengono usati con
                grande intensità per il mutare delle
                condizioni di navigazione

              La bussola, dotata di un ago
               magnetico che indica il Nord
               (magnetico, non geografico, tuttavia)
  Bussola     L’astrolabio, che misura l’altezza
               delle stella polare e del sole lungo
               l’orizzonte
              I navigatori effettuano con questi
               strumenti la triangolazione rispetto al
               punto nel quale si trovano e in questo     Portolano
               modo comprendono la loro latitudine        della fine
              Altro strumento utile, anche se non        del ‘400
               preciso, per supportare la navigazione è
               il portolano, carta che descrive le
Astrolabio     coste del Mediterraneo
Il Portogallo alla conquista
        delle Indie




                           Vasco da Gama
Le cause dell’espansione portoghese sui mari


              • Il Portogallo fu spinto a incrementare le sue
                esplorazioni marine dalle difficoltà legate alla
                crisi del Trecento e alle guerre interne
              • I mercanti, in seguito alla crisi trecentesca,
                assunsero un ruolo economico e sociale di
                grande importanza, mentre la nobiltà feudale,
                legata all’agricoltura e all’allevamento, era in
 Enrico il      difficoltà
Navigatore    • Il principe della dinastia regnante, gli Aviz,
                Enrico il Navigatore, investì il proprio denaro
                in traffici commerciali e esplorazioni
Ceuta, Madera, isole Azzorre


      • Le esplorazioni portoghesi si rivolsero verso
        l’Africa
      • Prima verso l’Africa settentrionale: Ceuta (di
        fronte allo Stretto di Gibilterra), Madera e isole
        Azzorre
      • A Madera viene introdotta la coltivazione della
        canna da zucchero, che era considerato una
        spezia e fino a quel momento era
        monopolizzato dai veneziani (coltivazioni a Creta
        e Cipro)
      • I navigatori portoghesi si diressero poi verso
        Sud, perché volevano acquisire oro e schiavi
      • Gli schiavi venivano impiegati nella coltivazione
        della canna da zucchero
La rotta orientale

   • Le navi portoghesi si spinsero
     sempre più a sud lungo le coste
     africane
   • Nel 1482 il Portogallo costruisce la
     base commerciale di São Josè de
     Mina, nel golfo di Guinea, per
     controllare i traffici d’oro all’interno
     del continente africano
   • Da queste premesse si comincia a
     diffondere l’idea di raggiungere le
     Indie lungo la rotta orientale
     aggirando l’Africa per mare
   • Le reali dimensioni del continente
     sono però sconosciute
Le basi commerciali dei portoghesi in Africa

                   • Basi commerciali costiere vengono
                     fondate dai portoghesi con due
                     finalità: l’attività di interscambio e
                     il rifornimento di cibo e acqua
                     dolce per le loro navi
                   • Il ritorno in Europa delle
                     imbarcazioni è difficile a causa dei
                     venti e delle bonacce stagionali
                   • I navigatori sono costretti a
                     studiare per tornare in Portogallo
                     rotte diverse da quelle seguite nel
                     viaggio di andata e meno vicine
                     alle coste
Il progetto di circumnavigazione dell’Africa

Le informazioni ottenute e le esperienze fatte dai
 navigatori portoghesi esplorando le coste africane
 e l’Oceano Atlantico li spingono a pensare che sia
 possibile circumnavigare l’Africa
L’obiettivo dei portoghesi è giungere alle Indie,
 per poter controllare il commercio delle spezie
 (pepe, cannella, ecc)
Per questo iniziano una serie di tentativi per
 raggiungere e superare l’estremità del
 continente africano spostandosi verso Est
Bartolomeo Diaz e Vasco da Gama:
la circumnavigazione dell’Africa fino alle Indie

                  • Nel 1487 Bartolomeo Diaz guida una
                    spedizione navale a doppiare (cioè superare)
                    la punta estrema dell’Africa, che viene
                    chiamata dall’ammiraglio portoghese Capo di
Bartolomeo Diaz     Buona Speranza

                  • Tra il 1497 e il 1498 una flotta di quattro navi
                    il cui ammiraglio è Vasco da Gama, dopo
                    essere partita da Lisbona, circumnaviga
                    l’Africa,attraversa l’Oceano Indiano e giunge
                    fino alla località mercantile indiana di Calicut
 Vasco da Gama
L’itinerario di Vasco da Gama
La progressiva espansione del Portogallo
      attraverso l’Oceano Indiano
L’approdo in America
La Terra: piatta o rotonda ?


• Gli uomini medievali si rappresentavano il
  mondo come un disco, piatto
• Sia i navigatori, che gli scienziati manifestavano
  dubbi su questa idea
• I navigatori avevano constatato che avvicinandosi
  a una costa, prima avvistavano le cime delle
  montagne, e solo in un secondo momento le
  pendici, osservazione che metteva in discussione
  l’idea di una Terra piatta
La rotta occidentale verso le Indie:
            l’idea di Cristoforo Colombo

              • Se la Terra fosse stata sferica sarebbe stato
                possibile giungere in Asia, continente dell’oro
                e delle spezie, navigando verso Ovest,
                anziché circumnavigando l’Africa
              • Questa idea era sostenuta con convinzione
                dal navigatore genovese Cristoforo Colombo ,
                che viveva dal 1476 in Portogallo, dopo avere
 Cristoforo
                trascorso la giovinezza al seguito del padre,
 Colombo,       commerciante di vino e olio
1451 - 1506
Arrivare a “Cipango”




• Colombo era in contatto con il cosmografo fiorentino Paolo
  Toscanelli, il quale aveva ipotizzato che tra le coste
  dell’Europa e l’isola di Cipango, cioè il Giappone, vi fosse una
  distanza non ampia, che avrebbe reso possibile percorrere la
  rotta Occidentale verso le Indie
La ricerca di rotte alternative

• Tale rotta avrebbe dato al paese che avesse deciso
  di percorrerla grossi vantaggi commerciali, in
  quanto più breve rispetto alla circumnavigazione
  dell’Africa
• Colombo chiese al re di Portogallo di finanziare
  questa rotta (anni ‘80 del 1400), ma questi
  rifiutò, sia perché gli esperti della corte
  portoghese erano scettici sull’ipotesi delle via
  occidentale delle Indie, sia perché l’impresa di
  Bartolomeo Diaz aveva mostrato che la via
  orientale delle Indie era percorribile
Le capitolazioni di Santa Fè


     • Colombo cercò collaborazione e finanziamenti
       nella monarchia spagnola
     • Il suo progetto fu accolto dalla regina Isabella,
       che nel clima di esaltazione per la fine della
       reconquista (1492) decise di finanziare il viaggio
       propostogli dal navigatore di Cogoleto
     • Vennero firmate le capitolazioni di Santa Fè
       (aprile 1492) con cui Colombo era nominato
       “ammiraglio del mare Oceano” e gli veniva
       concesso il titolo di vicerè e governatore e una
       compartecipazione degli utili che avesse
       eventualmente ottenuto
Gli obiettivi di Colombo

• Colombo era spinto essenzialmente da tre
  obiettivi
• 1. dimostrare con i fatti la validità della teoria
  sulla sfericità della terra
• un blando desiderio di evangelizzazione delle
  popolazioni “senza Cristo”
• la prospettiva di raggiungere oro e spezie, le
  merci che avrebbero dato significato concreto
  alla navigazione lungo la rotta orientale.
L’approdo in America,
                       12 ottobre 1492




• Il 3 agosto del 1492, Colombo partì da Palos, sull’Atlantico,
  con tre caravelle e circa cento uomini
• Dopo avere sostato alle Canarie per circa un mese, la flotta
  proseguì a ponente per trentasei giorni e il 12 ottobre 1492
  approdò nelle odierne Bahamas, nell’isola di Watling, che
  Colombo chiamò San Salvador
Il viaggio di Colombo
     nel 1492-1493




                   L’isola di
            Watling, dove Colombo
              sbarcò nel 1492
I viaggi successivi, tra insuccessi concreti e successi
                       geografici

• Colombo era convinto di essere sbarcato in Asia e di avere
  dimostrato con questa impresa la validità della sua teoria e
• In seguito, nella medesima spedizione esplorò anche altre
  due isole, Cuba e Haiti (“Hispaniola” per lui)
• Il 14 marzo 1493 tornò in Spagna portando alcuni indios,
  pappagalli e un po’ d’oro degli indigeni
• La regina Isabella finanziò altri tre viaggi di Colombo, 1493-
  1496; 1498-1500 (scoperta delle foci dell’Orinoco); 1502-
  1504 (coste di Honduras e Nicaragua), meno fortunati per i
  risultati concreti ottenuti e molto più problematici per
  Colombo, accusato di malgoverno e poi esautorato e
  emarginato
Altre spedizioni:
       Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci

• La notizia del viaggio di Colombo stimolò altre spedizioni,
  successive, di Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci
• Caboto, veneziano, al servizio del re inglese, compì due viaggi di
  esplorazione (1496-1497) giungendo a Terranova, al Labrador e
  alla baia del fiume Hudson
• Amerigo Vespucci, al servizio di Spagna prima (1499-1500), e
  Portogallo poi (1501-1502), esplorò quasi tutta la costa
  meridionale del continente, e intuì di avere raggiunto non l’Asia,
  ma un nuovo continente


• In suo onore, un geografo tedesco propose di dare al continente
  appena scoperto il nome di America
Le esplorazioni di Giovanni Caboto
          e Amerigo Vespucci




Viaggi di Giovanni Caboto
       (1496-1497)
                            Viaggi di Amerigo Vespucci
                                   (1501-1502)
Il Trattato di Tordesillas (1494)

           • Spagna e Portogallo aprirono una disputa
             per l’appartenenza dei territori di nuova
             scoperta, anche per il diritto-dovere di
             evangelizzarli
           • Per questo intervenne nella disputa come
             arbitroil papa Alessandro VI (spagnolo),
             che dopo avere favorito la Spagna, fu
             spinto dal re del Portogallo a rivedere la
             sua decisione
           • Nel 1494, le due monarchie firmarono il
             Trattato di Tordesillas, i cui effetti principali
             furono l’affidamento alla Spagna di buona
             parte del Sudamerica e la possibilità per il
             Portogallo di rivendicare la proprietà del
             Brasile, esplorato da Cabral nel 1500
Una rotta che porti all’Asia

• I navigatori non avevano abbandonato l’idea di
  raggiungere l’Asia
• Il nuovo obiettivo che si ponevano era di trovare
  un passaggio che permettesse di oltrepassare il
  nuovo continente appena scoperto per trovare
  una nuova rotta che giungesse alle Indie
• La direzione poteva essere duplice: a nord,
  oppure a sud
• In un primo momento si cercò un passaggio a
  nord-ovest, senza successo
La circumnavigazione del globo
                        di Magellano
                      • Nel 1519, Fernão de Magalhães (Ferdinando
                        Magellano), un ammiraglio portoghese al
                        servizio del re di Spagna, salpa dalla città di
                        Siviglia
                      • Dopo avere costeggiato il Sudamerica fino
                        alla Tierra del Fuego (Patagonia), superò la
                        sua punta meridionale, che prese il suo
                        nome, Stretto di Magellano (1520), e nel
Fernão de Magalhães     1521giunse nell’arcipelago chiamato poi
                        Filippine
                      • Fu un viaggio massacrante in cui lo stesso
                        Magellano perse la vita. Nel 1522 solo una
                        nave tornò in Spagna, a Siviglia, dopo avere
                        compiuto la circumnavigazione del globo
La circumnavigazione del globo di Magellano
Le civiltà americane
Le origini del continente americano
                                   • Il continente americano
                                     cominciò a essere abitato più di
                                     14.000 anni fa
                                   • Il popolamento si dovette a
                                     piccoli gruppi nomadi
                                     provenienti dalla Siberia, che
                                     attraversarono lo stretto di
                                     Bering gelato
                                   • Quando la fine dell’ultima
                                     glaciazione interruppe i rapporti
                                     territoriali tra Asia e America,
                                     circa 15.000 anni fa, le
                                     popolazioni americane si
                                     svilupparono in isolamento
Direttrici del primo popolamento
                                     rispetto agli altri continenti
            americano
Gli indigeni dell’America settentrionale

• Quando gli europei raggiunsero il Nuovo Mondo,
  gli indigeni della zona nordamericana avevano un
  modo di vita basato su caccia, pesca e raccolta di
  , mentre l’agricoltura era poco sviluppata
• La densità abitativa era molto bassa
• Più a sud, tra gli odierni Messico e Perù erano
  presenti grandi imperi, Maya, Aztechi e Incas
• In queste zone costumi, economia e cultura erano
  molto avanzati
I prodotti americani
                                                              cacao

               • La coltura più importante era il mais, un
                 cereale ignoto in Europa, base della dieta
                 di questi popoli
                                                              pomodoro
manioca        • Esso è più povero di altri cereali per
                 apporto calorico,ma richiede cure
                 modeste e una forza lavoro non eccessiva,
                 se coltivato nelle condizioni ambientali
                 adeguate                                     avocado

                 Inoltre in queste zone del centro-sud
  patate         America crescevano: manioca, patata,
                 patata dolce, fagioli, pomodori, peperoni,
                 zucche, avocado, ananas, cacao
                                                                ananas
       patate dolci
Risorse animali


          • Le risorse animali erano ridotte, e questo
            determinò carenze sia nella dieta (apporto
            ridotto di proteine animali) sia nelle attività
            agricole, visto che non esistevano animali
            da adibire alle coltivazioni e ai trasporti
          • Non esistevano bovini, equini, pecore e
            suini
   lama
          • In Perù c’era il lama, un animale utile per la
            lana, ma poco utile per i trasporti e lento,
            nonché poco commestibile per la carne, e
            inoltre alpaca e vigogna
          • L’unico animale utile per l’alimentazione era
alpaca
            il tacchino
Le grandi civiltà mesoamericane
Agricoltura semievoluta,
          lavorazione dei materiali preziosi


• L’agricoltura dei grandi imperi era evoluta per
  quanto riguarda le attrezzature idrauliche ma
  arretrata per le tecniche e gli strumenti di
  coltivazione
• Non esisteva l’aratro, i semi erano piantati in
  terra dentro fori aperti da bastoni
• La metallurgia riguardava solo le lavorazioni di
  oro e argento, mentre il ferro era sconosciuto
Caratteri generali degli imperi mesoamericani


• Aztechi, Maya e Incas avevano una società
  urbana molto evoluta, le loro città potevano
  superare i 100.000 abitanti
• Non avevano monete, e, a parte gli aztechi
  dopo il 1300, non avevano nemmeno
  un’economia di mercato
• Non esistevano flotte marittime
• Erano assenti i veicoli a ruote, quindi
  controllavano con difficoltà gli spazi terrestri
La civiltà dei Maya
             • La civiltà maya si sviluppò tra VIII e IX secolo in
               un’area compresa tra gli attuali Honduras,
               Guatemala, El Salvador e penisola dello Yucatan
               (Messico)
             • Le grandi città maya, che erano soprattutto grandi
               centri religiosi, furono abbandonate per cause
               ignote e furono ritrovate intatte nella giungla da
               parte degli spagnoli durante il 1500
             • I Maya si ritirarono nello Yucatan, sulla spinta di
               altri popoli bellicosi che restrinsero l’area dei loro
               insediamenti
             • Formavano una società complessa, in cui
Città Maya     l’agricoltura era primitiva, ma astronomia e
               aritmetica erano estremamente evolute
La civiltà azteca

                         • Gli aztechi erano un popolo di invasori
                           giunto nell’altopiano del Messico nel XIII
                           secolo
                         • La loro espansione territoriale a danno
                           dei Maya iniziò nel XIV secolo e al
                           momento dell’arrivo europeo, l’impero
                           azteco si stava ancora ampliando sotto
                           la guida di Montezuma II, con un
                           popolazione di 25 milioni di abitanti
Tenochtitlan, capitale
degli Aztechi            • La capitale azteca era Tenochtitlan
                           (odierna Ciudad de Mexico)
Tributi,
                                          e sacrifici umani

                                         • Gli aztechi erano frequentemente
                                           impegnati in guerre, che servivano per
                                           sottomettere altri popoli obbligati a
                                           pagare tributi, in natura o con prestazioni
                                           di lavoro
                                         • Questi tributi mantenevano il re e la sua
                                           corte, la burocrazia statale e i sacerdoti
Durante il sacrificio 4 sacerdoti        • Molti prigionieri venivano sacrificati agli
aztechi tenevano ferma la vittima
sdraiata su una lastra di pietra, ed       dei durante cerimonie pubbliche
un altro sacerdote con un coltello di
selce praticava una profonda             • Tali sacrifici dovevano placare le divinità
incisione per estrarre il cuore
dall'addome, reciderlo, ed offrirlo in
sacrificio al loro Dio
Una senso religioso drammatico
                    • La religione azteca era basata sull’idea che
                      l’ordine cosmico fosse estremamente
                      fragile, in quanto le catastrofi naturali e
                      l’ira divina lo mettevano continuamente in
                      pericolo
                    • Il dio Sole ogni giorno doveva combattere
                      contro forze nemiche e andava sostenuto
                      con il sangue umano, per evitare la
                      scomparsa dell’umanità
                    • Il tempo era ciclico, si svolgeva secondo
Huitzilopochtli,
il dio del Sole       periodi di cinquantadue anni al termine
degli aztechi         dei quali l’umanità sarebbe scomparsa a
                      causa di cataclismi
L’organizzazione sociale degli aztechi

• I destini di ogni uomo erano determinati fin
  dalla nascita
• Questa convinzione rendeva sopportabili e
  inevitabili le differenze di condizione
  (ricchezza e potere) tra gli uomini
• La terra apparteneva a re e nobili, tra cui
  erano scelti i sacerdoti
• Essa era coltivata da servi legati per la vita alla
  terra che lavoravano
L’impero inca
              • L’impero degli incas si formò nel XIV secolo,
                ampliandosi territorialmente intorno alla
                capitale Cuzco (città situata a 3500 m. di
                altezza)
              • La società degli incas era strutturata in modo
                rigido
              • L’imperatore era l’Inca, considerato un semi-
                dio e dotato di poteri politici, religiosi e
                militari
              • L’aristocrazia era composta dalla nobiltà
                indigena e dai figli dei capi delle tribù
                sottomesse
              • I contadini vivevano in comunità, che
                amministravano la giustizia e distribuivano le
                terre
Athauallpa,
ultimo Inca
Religione e società incas

            • Anche gli incas adoravano una divinità solare
              Inti e Viracocha, il creatore del mondo
            • Quando gli spagnoli giungeranno a contatto
              con essi, verranno scambiati per lui, di cui si
              aspettava il ritorno da secoli
            • Il potere degli incas ebbe basi solide, in
    Inti
              quanto inviavano governatori a guidare i
              diversi territori e deportavano i popoli meno
              disposti a piegarsi
            • Gli operai necessari alla costruzione di strade,
              edifici pubblici e opere agricole erano costretti
              a lavorare per l’impero e da esso sfamati
Viracocha
Le conquiste spagnole
La prima espansione spagnola:
               lavoro forzato e epidemie

• Gli spagnoli per almeno venticinque anni limitarono la
  loro espansione nel nuovo continente solo alle isole
  dei Caraibi e cercarono soprattutto l’oro, presente nei
  fiumi in bassissime quantità

• Gli indigeni subirono conseguenze molto dure da
  questa presenza, sia per lo sfruttamento a cui furono
  sottoposti, in una vera e propria campagna di lavori
  forzati, sia a causa delle malattie sconosciute portate
  dall’Europa
• I morti furono migliaia, sia per la fatica, sia per
  epidemie
Gli hidalgos diventano conquistadores

                • A partire dal 1517 gli spagnoli
                  iniziarono la sottomissione
                  dell’America continentale
                • A essa si dedicarono esponenti della
                  piccola nobiltà militare, hidalgos, in
                  cerca di ricchezza personale e di
                  affermazione sociale
                • Il primo a tentare una spedizione fu
                  un hidalgo di nome Hernan Cortes,
                  nel febbraio 1519
Hernan Cortes
                • Egli partì da Cuba con qualche
                  centinaio di uomini, cavalli e cannoni
                  e si diresse verso i territori aztechi
Prima spedizione fallita da Cortes

      • Cortes giunse con discreta facilità fino alla
        capitale azteca Tenochtitlan, allora abitata
        da circa 500.000 persone
      • Qui venne accolto in modo rispettoso dal
        sovrano Montezuma II, che vide in lui
        l’incarnazione del dio Quezalcoatl, il
        serpente piumato che avrebbe dovuto
        tornare tra il popolo azteco proprio nel
        1519
      • Cortes imprigionò Montezuma, ma poi una
        rivolta degli aztechi lo costrinse a ritirarsi,
        anche se il sovrano azteco nel tumulto morì
La distruzione di Tenochtitlan
           imposizione del dominio spagnolo, 1521


                        • Cortes decise di ritentare la conquista, e
                          due anni dopo, meglio armato e
                          sfruttando l’ostilità di alcune tribù indie
                          alla dominazione atzeca, tornò a
                          Tenochtitlan
                        • In questa circostanza, la città fu assediata
                          e distrutta e gli abitanti massacrati,sia
La seconda spedizione     dalle armi spagnole,che dalle malattie
      di Cortes
                        • Sulle macerie della capitale azteca fu
                          costruita una nuova città, Mexico, simile
                          a quelle spagnole
Cause della sconfitta azteca

• Una prima causa della vittoria spagnola contro una
  popolazione decisamente superiore fu l’uso delle
  armi da fuoco,sconosciute agli aztechi, così come i
  cavalli
• Fu importante che tra Cortes e le tribù ribelli al
  dominio azteco si stabilisse un’alleanza che indebolì
  il potere dell’impero
• Infine la diffusione del vaiolo portato dagli invasori
  spagnoli sull’altopiano messicano ebbe conseguenze
  disastrose, provocando molti morti, effetto che rese
  ulteriormente fragile la resistenza indigena
La spedizione di Pizarro e Almagro verso l’impero
                         incas
                        • Gli spagnoli avevano saputo
                          dell’esistenza di un grande impero
                          all’interno del continente sudamericano
                        • Esplorando la costa dell’Ecuador
                          constatarono che effettivamente
                          esistevano città fiorenti e una struttura
Francisco Pizarro         statale evoluta
                        • Per conquistare questo regno, fu
                          approntata una spedizione guidata da
                          Francisco Pizarro (via terra) e Diego
                          Almagro (per mare) che partirono da
                          Panama, la prima città fondata dagli
                          spagnoli sul Pacifico: 1531
     Diego de Almagro
Sconfitta e morte di Atahuallpa
                              • I due condottieri vennero a sapere che
                                Atahuallpa aveva ucciso il fratello Huascar
                                per avere il titolo di Inca
                              • Atahuallpa era stanziato sulle Ande
                                dell’odierno Perù con un esercito di 40.000
                                uomini
  La prigione di Atahuallpa
                              • Nel 1532 incas e spagnoli vennero a
                                contatto
                              • L’incontro divenne uno scontro feroce
                                vinto dagli spagnoli, pur molto inferiori di
                                numero rispetto agli incas
                              • Atahuallpa fu imprigionato e dovette
                                pagare un grande riscatto in oro
                              • Poi gli spagnoli decisero di ucciderlo
L’esecuzione di Atahuallpa
La difficile sottomissione degli incas
                     Le lotte interne tra gli spagnoli


                             • La sottomissione degli incas fu per gli
                               spagnoli più difficile di quanto fosse stata
                               quella degli aztechi
                             • Nel 1533 fu assalita la capitale Cuzco, ma gli
                               indigeni resistettero con forza e tra i capi
                               spagnoli si crearono divisioni e lotte
                               violente
                             • La città, conquistata dagli spagnoli, fu
                               violentemente saccheggiata e semidistrutta
                             • Pizarro e Almagro morirono durante le
                               reciproche lotte per il potere, che nacquero
Cuzco in una immagine          dal desiderio di oro e anche da una ferocia
ideale della fine del ‘500     incontrollabile
                             • Fu creato al termine della campagna di
                               conquista il vicereame di Perù
Il trauma della fine di un mondo

• A parte le cause legate all’uso di armi da fuoco e
  alle divisioni interne tra le popolazioni
  sottomesse, che aiutarono gli spagnoli, la
  sconfitta rapida di questi imperi si può attribuire
• al trauma che nacque in loro dalla sensazione di
  essere stati abbandonati dagli dei e dall’idea che
  il loro mondo fosse finito, come dimostrava nel
  caso degli incas l’uccisione del sovrano, che era la
  garanzia della vita del suo popolo
• Non a caso si moltiplicarono i suicidi
Il genocidio delle popolazioni indigene
                         del Sudamerica
                                                                              Il calo della
               25.000.000                                   Il calo della     popolazione
25.000.000                                                  popolazione       degli incas
                                                            degli aztechi     tra 1530 e
20.000.000                                                  tra 1521 e 1571   1630

15.000.000
10.000.000
 5.000.000               2.600.000
                                                             milioni di
        0                                                    persone
                                     popolazione nel 1571
              popolazione nel 1521
Il genocidio delle popolazioni indigene
                   del Sudamerica

• Uno degli effetti più negativi della conquista spagnola
  per gli ex imperi aztechi e incas fu il gigantesco calo
  della popolazione
• Questo fu determinato dallo sfruttamento a cui gli
  indios furono sottoposti
• dalle malattie portate dagli spagnoli, per le quali gli
  indios non avevano adeguate misure immunitarie
• e dalla degradazione ambientale, per cui gli spagnoli
  abbandonarono le grandi opera di irrigazione e
  preferirono l’allevamento rispetto all’agricoltura
• Questa situazione si configurò come un vero e proprio
  genocidio, cioè come eliminazione di interi popoli
La colonizzazione del Sudamerica

• Gli spagnoli dovettero organizzare controllo e
  sfruttamento dei nuovi domini
• Essi li estesero fino agli attuali California e
  Florida, verso Nord
• Fino ai confini dell’odierna Argentina
  settentrionale, verso Sud
• Gli immigrati spagnoli dall’Europa furono circa
  200.000 nel corso del 1500, più 30.000 schiavi
  deportati dall’Africa
• Vennero creati due vicereami: Nuova Spagna
  (nord) e Perù (sud)
I possedimenti spagnoli in America latina
Il processo di colonizzazione: le città

• La colonizzazione fu realizzata attraverso la costruzione
  di città e il sistema dell’encomienda
• La fondazione di città era un modo di controllare il
  territorio già usato nella Spagna della reconquista
• La città si sviluppava a partire da una grande plaza
  mayor, su cui si affacciavano la chiesa e gli edifici
  pubblici
• Da qui si ripartivano le strade, che si intersecavano a
  angolo retto
• Il consiglio municipale e la giunta ristretta (regimiento)
  guidavano la città, due giudici amministravano la
  giustizia
• Il territorio intorno alla città era diviso tra i cittadini
Il sistema dell’encomienda
                          • L’encomienda era una circoscrizione
                            territoriale che veniva assegnata a un
                            conquistador o a un colono spagnolo,
                            chiamati encomenderos
                          • Essi non erano proprietari del suolo
                            della circoscrizione
                          • Avevano però diritto di esigere tributi
                            e prestazioni di lavoro dagli indigeni
                          • In cambio gli indigeni dovevano
                            essere protetti dagli encomenderos,
Indios al lavoro in         che li dovevano anche evangelizzare
una encomienda
                          • L’encomienda, che formalmente non
                            era ereditaria, diventò il mezzo per
                            uno sfruttamento massiccio del
                            lavoro indigeno
Il Consiglio delle Indie e l’opera degli ordini regolari

                         • La corona spagnola riuscì faticosamente a
                           controllare e limitare i soprusi e l’ingordigia dei
                           coloni, il cui obiettivo era il guadagno e
                           l’acquisizione di prestigio sociale
                         • In questa direzione operarono sia il Consiglio delle
                           Indie (dal 1524) che aveva il compito di
Bartolomè de Las Casas     sopraintendere il governo dei territori americani
                         • sia gli ordini regolari, francescani, domenicani,
                           gesuiti. Questi ordini non si occuparono solo
                           dell’evangelizzazione dei nativi americani, ma
                           anche di denunciare le forme di sfruttamento a
                           cui essi erano sottoposti dai coloni spagnoli
                         • L’opera di denuncia più nota fu la “Brevissima
                           relazione sulla distruzione delle Indie” del
                           domenicano B. de Las Casas (1542)
“Conquistadores torturano gli indios”,
immagine tratta da un’edizione seicentesca dell’opera
                    di Las Casas
Bibliografia



• Francesco Benigno, Storia moderna, Roma-
  Bari, Laterza
• C. Capra, G. Chittolini, F. Della Peruta, Corso di
  storia, Firenze, Le Monnier, vol. 2, “L’età
  moderna”
• Scipione Guarracino, Storia, vol. 1,
  Milano,Bruno Mondadori

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Esplorazioni geografiche

  • 1. Le esplorazioni geografiche, dal 1400 al 1500
  • 2. Premessa: la reconquista nella penisola iberica La battaglia di Las Navas de Tolosa (1212)
  • 3. Il dominio arabo nell’Alto Medioevo • Durante l’Alto Medioevo la Spagna fu dominata dagli Arabi e solo due regni, Asturie e Navarra non furono conquistati da questi • Nel 755, la penisola iberica divenne un califfato arabo, la cui capitale era Cordoba • Gli arabi portarono la penisola a un livello culturale e economico assai elevato • La crisi del dominio arabo cominciò con la La moschea di Cordoba morte del più importante sovrano arabo, al-Mansur il Vittorioso, nel 1002
  • 4. La reconquista, sec. XII Durante il XII secolo, la parte settentrionale della Penisola iberica era controllata da regni cristiani Portogallo Castiglia Navarra Aragona Essi avevano attuato un’azione di reconquista verso i territori meridionali della penisola iberica, in cui stavano perdendo terreno i musulmani
  • 5. I successi cristiani (XI secolo) • Le comunità cristiane si rafforzarono • Poco dopo il 1000, Sancio, re di Navarra, riuscì a unire i regni cristiani ma solo finchè visse • Dopo la sua scomparsa, i territori su cui dominava si divisero in tre regni • Castiglia (e León) • Navarra • Aragona El Cid • Gli Arabi persero Toledo, quindi Valencia, che fu Campeador, conquistata dal Cid Campeador, eroe nazionale spagnolo eroe (1094) medievale • Il primo re del Portogallo fu Alfonso il Conquistatore, spagnolo che si rese indipendente dalla Castiglia
  • 6. I successivi mutamenti territoriali nella penisola iberica tra X e XII secolo
  • 7. La reconquista da Las Navas de Tolosa in avanti  Il 1212 fu un anno decisivo, quando eserciti dei regni di Castiglia e Aragona, con l’aiuto di cavalieri cristiani di tutta Europa, sconfissero l’esercito musulmano nella battaglia di Las Navas de Tolosa, nel sud della Spagna Dopo questa vittoria,  la Castiglia conquistò Cordova e Siviglia  l’Aragona, con la Catalogna, riprese Valencia e le Baleari La battaglia di Las Navas  il Portogallo si rafforzò lungo le coste de Tolosa atlantiche  I musulmani mantennero il solo regno dell’estremo sud incentrato sulla città di Granada
  • 8. Caratteri della Castiglia  La Castiglia era estesa soprattutto nelle grandi pianure interne della penisola iberica, ed aveva un’economia prevalentemente agricola e pastorale  In queste pianure, i sovrani castigliani promossero gli insediamenti di abitanti nelle zone urbane attraverso concessioni di terre e di franchigie  Le zone rurali erano controllate da grandi proprietari laici e ecclesiastici, per lo più nobili  I nobili erano spesso in contrasto con i re di Castiglia, per questioni come la giurisdizione e le tasse  Re e nobili trovavano un punto d’incontro alle reciproche pretese nelle cortes, parlamenti con cui i due poteri si controllavano reciprocamente
  • 9. L’Aragona  Il regno di Aragona era formato da regioni dominate da una nobiltà forte  La sua economia era parte agricola, parte commerciale, legata ai traffici che si svolgevano lungo il Mediterraneo  Il re comandava sul regno in base a un giuramento che veniva fatto insieme ai gruppi sociali dominanti  Entrambi, re e gruppi dominanti, dovevano mantenere e rispettare le leggi consuetudinarie  Le cortes territoriali controllavano che le decisioni del re rispettassero queste leggi e potevano opporsi al sovrano se ritenevano che questo rispetto non esistesse
  • 10. La progressiva reconquista della penisola iberica (secc. XII-XIII)
  • 11. Il matrimonio di Castiglia e Aragona • I regni di Aragona e Castiglia erano travagliati da crisi dinastiche e una forte instabilità economica • Nel Quattrocento furono poste le basi della formazione di un regno spagnolo unitario quando Isabella, erede al trono di Castiglia, sposò Ferdinando, erede del regno di Aragona, 1469 • L’integrazione dei due regni fu difficile, Isabella di Castiglia e per le diversità economiche, istituzionali Ferdinando di Aragona e culturali che li caratterizzavano
  • 12. Unità cristiana dei due regni • L’unità tra i due regni era possibile in quella fase iniziale soprattutto sulla base della religione cristiana • In particolare, lo spirito di crociata contro gli avversari di Cristo, cioè i musulmani (ma anche gli ebrei) fu un collante di grande importanza per Castigliani e Aragonesi • Nel 1492, gli ebrei furono espulsi dai due regni e nello stesso anno l’ultima presenza araba in Spagna, il regno di Granada fu conquistato dalla corona unitaria
  • 13. La presa di Granada, conclusione della reconquista • Oggi, secondo giorno di gennaio del presente anno novantadue, la città di Granada si è arresa a noi con l'Alhambra e tutte le fortificazioni che la costituiscono [...]. Comunico a Vostra Santità una così grande fortuna, ossia che dopo tante pene, spese, sacrifici di vite e di sangue dei nostri sudditi e regnicoli, questo regno di Granada, che per settecentottanta anni è stato occupato dagli Infedeli, sotto il vostro regno e col vostro aiuto Alhambra (fortezza araba) è stato conquistato. di Granada • Questo il messaggio che Ferdinando di Aragona fece recapitare al papa Innocenzo VII per annunciargli la caduta di Granada
  • 14. I viaggi di commercio e di esplorazione, genovesi e portoghesi
  • 15. I traffici commerciali della penisola iberica  All’inizio del Basso Medioevo i traffici commerciali sul Mediterraneo erano controllati da Genova e, soprattutto, Venezia  I commerci tra le due Repubbliche marinare e i porti dell’Europa settentrionale si svolgevano sull’Oceano Atlantico e favorirono lo sviluppo di due città costiere: Lisbona (Portogallo) e Cadiz (Spagna)  I mercanti portoghesi e i gruppi mercantili della Catalogna, inoltre, erano fin dal XII secolo attivi nei traffici tra Mediterraneo e Atlantico  Essi esportavano vino, olio e sale e importavano tessuti, metalli, cereali e corallo
  • 16. La ricerca di rotte alternative verso Asia e Africa • Nel corso del Trecento navigatori catalani e genovesi cercarono delle rotte che permettessero loro di circumnavigare l’Africa per commerciare liberamente • Verso Oriente, infatti, i traffici commerciali di spezie erano controllati dai veneziani • Verso le coste dell’Africa settentrionale, invece, gli arabi monopolizzavano il traffico dell’oro
  • 17. I miglioramenti tecnici 1: vele e timone • Per lo sviluppo della navigazione furono molto importanti una serie di migliorie tecniche che resero più sicure le rotte atlantiche • La navigazione basata soprattutto sui remi non bastava per i viaggi atlantici Prime due innovazioni furono: 1. la velatura composta: formata da più di un albero e di una vela 2. il timone unico dritto a poppa, che sostituì il remo
  • 18. Le nuove imbarcazioni • Le nuove imbarcazioni, a loro volta, ebbero un ruolo importante per gli sviluppi mercantili • I genovesi cominciano a costruire navi di grande stazza per rendere la navigazione con carichi ingenti più sicura lungo rotte in cui prevalevano grandi onde, come accade sull’Atlantico • Tali imbarcazioni si rivelarono decisive per permettere i viaggi oceanici di esplorazione
  • 19. Imbarcazioni di nuova concezione Le nuove navi sono dotate di Un sistema complesso di vele di cannoni, per contrastare le aggressioni piratesche grandi capacità di carico Caravella Si tratta della caravella (tre alberi) e del galeone (quattro alberi) Galeone
  • 20. I miglioramenti tecnici 2: strumenti nautici Gli strumenti nautici vengono usati con grande intensità per il mutare delle condizioni di navigazione  La bussola, dotata di un ago magnetico che indica il Nord (magnetico, non geografico, tuttavia) Bussola  L’astrolabio, che misura l’altezza delle stella polare e del sole lungo l’orizzonte  I navigatori effettuano con questi strumenti la triangolazione rispetto al punto nel quale si trovano e in questo Portolano modo comprendono la loro latitudine della fine  Altro strumento utile, anche se non del ‘400 preciso, per supportare la navigazione è il portolano, carta che descrive le Astrolabio coste del Mediterraneo
  • 21. Il Portogallo alla conquista delle Indie Vasco da Gama
  • 22. Le cause dell’espansione portoghese sui mari • Il Portogallo fu spinto a incrementare le sue esplorazioni marine dalle difficoltà legate alla crisi del Trecento e alle guerre interne • I mercanti, in seguito alla crisi trecentesca, assunsero un ruolo economico e sociale di grande importanza, mentre la nobiltà feudale, legata all’agricoltura e all’allevamento, era in Enrico il difficoltà Navigatore • Il principe della dinastia regnante, gli Aviz, Enrico il Navigatore, investì il proprio denaro in traffici commerciali e esplorazioni
  • 23. Ceuta, Madera, isole Azzorre • Le esplorazioni portoghesi si rivolsero verso l’Africa • Prima verso l’Africa settentrionale: Ceuta (di fronte allo Stretto di Gibilterra), Madera e isole Azzorre • A Madera viene introdotta la coltivazione della canna da zucchero, che era considerato una spezia e fino a quel momento era monopolizzato dai veneziani (coltivazioni a Creta e Cipro) • I navigatori portoghesi si diressero poi verso Sud, perché volevano acquisire oro e schiavi • Gli schiavi venivano impiegati nella coltivazione della canna da zucchero
  • 24. La rotta orientale • Le navi portoghesi si spinsero sempre più a sud lungo le coste africane • Nel 1482 il Portogallo costruisce la base commerciale di São Josè de Mina, nel golfo di Guinea, per controllare i traffici d’oro all’interno del continente africano • Da queste premesse si comincia a diffondere l’idea di raggiungere le Indie lungo la rotta orientale aggirando l’Africa per mare • Le reali dimensioni del continente sono però sconosciute
  • 25. Le basi commerciali dei portoghesi in Africa • Basi commerciali costiere vengono fondate dai portoghesi con due finalità: l’attività di interscambio e il rifornimento di cibo e acqua dolce per le loro navi • Il ritorno in Europa delle imbarcazioni è difficile a causa dei venti e delle bonacce stagionali • I navigatori sono costretti a studiare per tornare in Portogallo rotte diverse da quelle seguite nel viaggio di andata e meno vicine alle coste
  • 26. Il progetto di circumnavigazione dell’Africa Le informazioni ottenute e le esperienze fatte dai navigatori portoghesi esplorando le coste africane e l’Oceano Atlantico li spingono a pensare che sia possibile circumnavigare l’Africa L’obiettivo dei portoghesi è giungere alle Indie, per poter controllare il commercio delle spezie (pepe, cannella, ecc) Per questo iniziano una serie di tentativi per raggiungere e superare l’estremità del continente africano spostandosi verso Est
  • 27. Bartolomeo Diaz e Vasco da Gama: la circumnavigazione dell’Africa fino alle Indie • Nel 1487 Bartolomeo Diaz guida una spedizione navale a doppiare (cioè superare) la punta estrema dell’Africa, che viene chiamata dall’ammiraglio portoghese Capo di Bartolomeo Diaz Buona Speranza • Tra il 1497 e il 1498 una flotta di quattro navi il cui ammiraglio è Vasco da Gama, dopo essere partita da Lisbona, circumnaviga l’Africa,attraversa l’Oceano Indiano e giunge fino alla località mercantile indiana di Calicut Vasco da Gama
  • 29. La progressiva espansione del Portogallo attraverso l’Oceano Indiano
  • 31. La Terra: piatta o rotonda ? • Gli uomini medievali si rappresentavano il mondo come un disco, piatto • Sia i navigatori, che gli scienziati manifestavano dubbi su questa idea • I navigatori avevano constatato che avvicinandosi a una costa, prima avvistavano le cime delle montagne, e solo in un secondo momento le pendici, osservazione che metteva in discussione l’idea di una Terra piatta
  • 32. La rotta occidentale verso le Indie: l’idea di Cristoforo Colombo • Se la Terra fosse stata sferica sarebbe stato possibile giungere in Asia, continente dell’oro e delle spezie, navigando verso Ovest, anziché circumnavigando l’Africa • Questa idea era sostenuta con convinzione dal navigatore genovese Cristoforo Colombo , che viveva dal 1476 in Portogallo, dopo avere Cristoforo trascorso la giovinezza al seguito del padre, Colombo, commerciante di vino e olio 1451 - 1506
  • 33. Arrivare a “Cipango” • Colombo era in contatto con il cosmografo fiorentino Paolo Toscanelli, il quale aveva ipotizzato che tra le coste dell’Europa e l’isola di Cipango, cioè il Giappone, vi fosse una distanza non ampia, che avrebbe reso possibile percorrere la rotta Occidentale verso le Indie
  • 34. La ricerca di rotte alternative • Tale rotta avrebbe dato al paese che avesse deciso di percorrerla grossi vantaggi commerciali, in quanto più breve rispetto alla circumnavigazione dell’Africa • Colombo chiese al re di Portogallo di finanziare questa rotta (anni ‘80 del 1400), ma questi rifiutò, sia perché gli esperti della corte portoghese erano scettici sull’ipotesi delle via occidentale delle Indie, sia perché l’impresa di Bartolomeo Diaz aveva mostrato che la via orientale delle Indie era percorribile
  • 35. Le capitolazioni di Santa Fè • Colombo cercò collaborazione e finanziamenti nella monarchia spagnola • Il suo progetto fu accolto dalla regina Isabella, che nel clima di esaltazione per la fine della reconquista (1492) decise di finanziare il viaggio propostogli dal navigatore di Cogoleto • Vennero firmate le capitolazioni di Santa Fè (aprile 1492) con cui Colombo era nominato “ammiraglio del mare Oceano” e gli veniva concesso il titolo di vicerè e governatore e una compartecipazione degli utili che avesse eventualmente ottenuto
  • 36. Gli obiettivi di Colombo • Colombo era spinto essenzialmente da tre obiettivi • 1. dimostrare con i fatti la validità della teoria sulla sfericità della terra • un blando desiderio di evangelizzazione delle popolazioni “senza Cristo” • la prospettiva di raggiungere oro e spezie, le merci che avrebbero dato significato concreto alla navigazione lungo la rotta orientale.
  • 37. L’approdo in America, 12 ottobre 1492 • Il 3 agosto del 1492, Colombo partì da Palos, sull’Atlantico, con tre caravelle e circa cento uomini • Dopo avere sostato alle Canarie per circa un mese, la flotta proseguì a ponente per trentasei giorni e il 12 ottobre 1492 approdò nelle odierne Bahamas, nell’isola di Watling, che Colombo chiamò San Salvador
  • 38. Il viaggio di Colombo nel 1492-1493 L’isola di Watling, dove Colombo sbarcò nel 1492
  • 39. I viaggi successivi, tra insuccessi concreti e successi geografici • Colombo era convinto di essere sbarcato in Asia e di avere dimostrato con questa impresa la validità della sua teoria e • In seguito, nella medesima spedizione esplorò anche altre due isole, Cuba e Haiti (“Hispaniola” per lui) • Il 14 marzo 1493 tornò in Spagna portando alcuni indios, pappagalli e un po’ d’oro degli indigeni • La regina Isabella finanziò altri tre viaggi di Colombo, 1493- 1496; 1498-1500 (scoperta delle foci dell’Orinoco); 1502- 1504 (coste di Honduras e Nicaragua), meno fortunati per i risultati concreti ottenuti e molto più problematici per Colombo, accusato di malgoverno e poi esautorato e emarginato
  • 40. Altre spedizioni: Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci • La notizia del viaggio di Colombo stimolò altre spedizioni, successive, di Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci • Caboto, veneziano, al servizio del re inglese, compì due viaggi di esplorazione (1496-1497) giungendo a Terranova, al Labrador e alla baia del fiume Hudson • Amerigo Vespucci, al servizio di Spagna prima (1499-1500), e Portogallo poi (1501-1502), esplorò quasi tutta la costa meridionale del continente, e intuì di avere raggiunto non l’Asia, ma un nuovo continente • In suo onore, un geografo tedesco propose di dare al continente appena scoperto il nome di America
  • 41. Le esplorazioni di Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci Viaggi di Giovanni Caboto (1496-1497) Viaggi di Amerigo Vespucci (1501-1502)
  • 42. Il Trattato di Tordesillas (1494) • Spagna e Portogallo aprirono una disputa per l’appartenenza dei territori di nuova scoperta, anche per il diritto-dovere di evangelizzarli • Per questo intervenne nella disputa come arbitroil papa Alessandro VI (spagnolo), che dopo avere favorito la Spagna, fu spinto dal re del Portogallo a rivedere la sua decisione • Nel 1494, le due monarchie firmarono il Trattato di Tordesillas, i cui effetti principali furono l’affidamento alla Spagna di buona parte del Sudamerica e la possibilità per il Portogallo di rivendicare la proprietà del Brasile, esplorato da Cabral nel 1500
  • 43. Una rotta che porti all’Asia • I navigatori non avevano abbandonato l’idea di raggiungere l’Asia • Il nuovo obiettivo che si ponevano era di trovare un passaggio che permettesse di oltrepassare il nuovo continente appena scoperto per trovare una nuova rotta che giungesse alle Indie • La direzione poteva essere duplice: a nord, oppure a sud • In un primo momento si cercò un passaggio a nord-ovest, senza successo
  • 44. La circumnavigazione del globo di Magellano • Nel 1519, Fernão de Magalhães (Ferdinando Magellano), un ammiraglio portoghese al servizio del re di Spagna, salpa dalla città di Siviglia • Dopo avere costeggiato il Sudamerica fino alla Tierra del Fuego (Patagonia), superò la sua punta meridionale, che prese il suo nome, Stretto di Magellano (1520), e nel Fernão de Magalhães 1521giunse nell’arcipelago chiamato poi Filippine • Fu un viaggio massacrante in cui lo stesso Magellano perse la vita. Nel 1522 solo una nave tornò in Spagna, a Siviglia, dopo avere compiuto la circumnavigazione del globo
  • 45. La circumnavigazione del globo di Magellano
  • 47. Le origini del continente americano • Il continente americano cominciò a essere abitato più di 14.000 anni fa • Il popolamento si dovette a piccoli gruppi nomadi provenienti dalla Siberia, che attraversarono lo stretto di Bering gelato • Quando la fine dell’ultima glaciazione interruppe i rapporti territoriali tra Asia e America, circa 15.000 anni fa, le popolazioni americane si svilupparono in isolamento Direttrici del primo popolamento rispetto agli altri continenti americano
  • 48. Gli indigeni dell’America settentrionale • Quando gli europei raggiunsero il Nuovo Mondo, gli indigeni della zona nordamericana avevano un modo di vita basato su caccia, pesca e raccolta di , mentre l’agricoltura era poco sviluppata • La densità abitativa era molto bassa • Più a sud, tra gli odierni Messico e Perù erano presenti grandi imperi, Maya, Aztechi e Incas • In queste zone costumi, economia e cultura erano molto avanzati
  • 49. I prodotti americani cacao • La coltura più importante era il mais, un cereale ignoto in Europa, base della dieta di questi popoli pomodoro manioca • Esso è più povero di altri cereali per apporto calorico,ma richiede cure modeste e una forza lavoro non eccessiva, se coltivato nelle condizioni ambientali adeguate avocado Inoltre in queste zone del centro-sud patate America crescevano: manioca, patata, patata dolce, fagioli, pomodori, peperoni, zucche, avocado, ananas, cacao ananas patate dolci
  • 50. Risorse animali • Le risorse animali erano ridotte, e questo determinò carenze sia nella dieta (apporto ridotto di proteine animali) sia nelle attività agricole, visto che non esistevano animali da adibire alle coltivazioni e ai trasporti • Non esistevano bovini, equini, pecore e suini lama • In Perù c’era il lama, un animale utile per la lana, ma poco utile per i trasporti e lento, nonché poco commestibile per la carne, e inoltre alpaca e vigogna • L’unico animale utile per l’alimentazione era alpaca il tacchino
  • 51. Le grandi civiltà mesoamericane
  • 52. Agricoltura semievoluta, lavorazione dei materiali preziosi • L’agricoltura dei grandi imperi era evoluta per quanto riguarda le attrezzature idrauliche ma arretrata per le tecniche e gli strumenti di coltivazione • Non esisteva l’aratro, i semi erano piantati in terra dentro fori aperti da bastoni • La metallurgia riguardava solo le lavorazioni di oro e argento, mentre il ferro era sconosciuto
  • 53. Caratteri generali degli imperi mesoamericani • Aztechi, Maya e Incas avevano una società urbana molto evoluta, le loro città potevano superare i 100.000 abitanti • Non avevano monete, e, a parte gli aztechi dopo il 1300, non avevano nemmeno un’economia di mercato • Non esistevano flotte marittime • Erano assenti i veicoli a ruote, quindi controllavano con difficoltà gli spazi terrestri
  • 54. La civiltà dei Maya • La civiltà maya si sviluppò tra VIII e IX secolo in un’area compresa tra gli attuali Honduras, Guatemala, El Salvador e penisola dello Yucatan (Messico) • Le grandi città maya, che erano soprattutto grandi centri religiosi, furono abbandonate per cause ignote e furono ritrovate intatte nella giungla da parte degli spagnoli durante il 1500 • I Maya si ritirarono nello Yucatan, sulla spinta di altri popoli bellicosi che restrinsero l’area dei loro insediamenti • Formavano una società complessa, in cui Città Maya l’agricoltura era primitiva, ma astronomia e aritmetica erano estremamente evolute
  • 55. La civiltà azteca • Gli aztechi erano un popolo di invasori giunto nell’altopiano del Messico nel XIII secolo • La loro espansione territoriale a danno dei Maya iniziò nel XIV secolo e al momento dell’arrivo europeo, l’impero azteco si stava ancora ampliando sotto la guida di Montezuma II, con un popolazione di 25 milioni di abitanti Tenochtitlan, capitale degli Aztechi • La capitale azteca era Tenochtitlan (odierna Ciudad de Mexico)
  • 56. Tributi, e sacrifici umani • Gli aztechi erano frequentemente impegnati in guerre, che servivano per sottomettere altri popoli obbligati a pagare tributi, in natura o con prestazioni di lavoro • Questi tributi mantenevano il re e la sua corte, la burocrazia statale e i sacerdoti Durante il sacrificio 4 sacerdoti • Molti prigionieri venivano sacrificati agli aztechi tenevano ferma la vittima sdraiata su una lastra di pietra, ed dei durante cerimonie pubbliche un altro sacerdote con un coltello di selce praticava una profonda • Tali sacrifici dovevano placare le divinità incisione per estrarre il cuore dall'addome, reciderlo, ed offrirlo in sacrificio al loro Dio
  • 57. Una senso religioso drammatico • La religione azteca era basata sull’idea che l’ordine cosmico fosse estremamente fragile, in quanto le catastrofi naturali e l’ira divina lo mettevano continuamente in pericolo • Il dio Sole ogni giorno doveva combattere contro forze nemiche e andava sostenuto con il sangue umano, per evitare la scomparsa dell’umanità • Il tempo era ciclico, si svolgeva secondo Huitzilopochtli, il dio del Sole periodi di cinquantadue anni al termine degli aztechi dei quali l’umanità sarebbe scomparsa a causa di cataclismi
  • 58. L’organizzazione sociale degli aztechi • I destini di ogni uomo erano determinati fin dalla nascita • Questa convinzione rendeva sopportabili e inevitabili le differenze di condizione (ricchezza e potere) tra gli uomini • La terra apparteneva a re e nobili, tra cui erano scelti i sacerdoti • Essa era coltivata da servi legati per la vita alla terra che lavoravano
  • 59. L’impero inca • L’impero degli incas si formò nel XIV secolo, ampliandosi territorialmente intorno alla capitale Cuzco (città situata a 3500 m. di altezza) • La società degli incas era strutturata in modo rigido • L’imperatore era l’Inca, considerato un semi- dio e dotato di poteri politici, religiosi e militari • L’aristocrazia era composta dalla nobiltà indigena e dai figli dei capi delle tribù sottomesse • I contadini vivevano in comunità, che amministravano la giustizia e distribuivano le terre Athauallpa, ultimo Inca
  • 60. Religione e società incas • Anche gli incas adoravano una divinità solare Inti e Viracocha, il creatore del mondo • Quando gli spagnoli giungeranno a contatto con essi, verranno scambiati per lui, di cui si aspettava il ritorno da secoli • Il potere degli incas ebbe basi solide, in Inti quanto inviavano governatori a guidare i diversi territori e deportavano i popoli meno disposti a piegarsi • Gli operai necessari alla costruzione di strade, edifici pubblici e opere agricole erano costretti a lavorare per l’impero e da esso sfamati Viracocha
  • 62. La prima espansione spagnola: lavoro forzato e epidemie • Gli spagnoli per almeno venticinque anni limitarono la loro espansione nel nuovo continente solo alle isole dei Caraibi e cercarono soprattutto l’oro, presente nei fiumi in bassissime quantità • Gli indigeni subirono conseguenze molto dure da questa presenza, sia per lo sfruttamento a cui furono sottoposti, in una vera e propria campagna di lavori forzati, sia a causa delle malattie sconosciute portate dall’Europa • I morti furono migliaia, sia per la fatica, sia per epidemie
  • 63. Gli hidalgos diventano conquistadores • A partire dal 1517 gli spagnoli iniziarono la sottomissione dell’America continentale • A essa si dedicarono esponenti della piccola nobiltà militare, hidalgos, in cerca di ricchezza personale e di affermazione sociale • Il primo a tentare una spedizione fu un hidalgo di nome Hernan Cortes, nel febbraio 1519 Hernan Cortes • Egli partì da Cuba con qualche centinaio di uomini, cavalli e cannoni e si diresse verso i territori aztechi
  • 64. Prima spedizione fallita da Cortes • Cortes giunse con discreta facilità fino alla capitale azteca Tenochtitlan, allora abitata da circa 500.000 persone • Qui venne accolto in modo rispettoso dal sovrano Montezuma II, che vide in lui l’incarnazione del dio Quezalcoatl, il serpente piumato che avrebbe dovuto tornare tra il popolo azteco proprio nel 1519 • Cortes imprigionò Montezuma, ma poi una rivolta degli aztechi lo costrinse a ritirarsi, anche se il sovrano azteco nel tumulto morì
  • 65. La distruzione di Tenochtitlan imposizione del dominio spagnolo, 1521 • Cortes decise di ritentare la conquista, e due anni dopo, meglio armato e sfruttando l’ostilità di alcune tribù indie alla dominazione atzeca, tornò a Tenochtitlan • In questa circostanza, la città fu assediata e distrutta e gli abitanti massacrati,sia La seconda spedizione dalle armi spagnole,che dalle malattie di Cortes • Sulle macerie della capitale azteca fu costruita una nuova città, Mexico, simile a quelle spagnole
  • 66. Cause della sconfitta azteca • Una prima causa della vittoria spagnola contro una popolazione decisamente superiore fu l’uso delle armi da fuoco,sconosciute agli aztechi, così come i cavalli • Fu importante che tra Cortes e le tribù ribelli al dominio azteco si stabilisse un’alleanza che indebolì il potere dell’impero • Infine la diffusione del vaiolo portato dagli invasori spagnoli sull’altopiano messicano ebbe conseguenze disastrose, provocando molti morti, effetto che rese ulteriormente fragile la resistenza indigena
  • 67. La spedizione di Pizarro e Almagro verso l’impero incas • Gli spagnoli avevano saputo dell’esistenza di un grande impero all’interno del continente sudamericano • Esplorando la costa dell’Ecuador constatarono che effettivamente esistevano città fiorenti e una struttura Francisco Pizarro statale evoluta • Per conquistare questo regno, fu approntata una spedizione guidata da Francisco Pizarro (via terra) e Diego Almagro (per mare) che partirono da Panama, la prima città fondata dagli spagnoli sul Pacifico: 1531 Diego de Almagro
  • 68. Sconfitta e morte di Atahuallpa • I due condottieri vennero a sapere che Atahuallpa aveva ucciso il fratello Huascar per avere il titolo di Inca • Atahuallpa era stanziato sulle Ande dell’odierno Perù con un esercito di 40.000 uomini La prigione di Atahuallpa • Nel 1532 incas e spagnoli vennero a contatto • L’incontro divenne uno scontro feroce vinto dagli spagnoli, pur molto inferiori di numero rispetto agli incas • Atahuallpa fu imprigionato e dovette pagare un grande riscatto in oro • Poi gli spagnoli decisero di ucciderlo L’esecuzione di Atahuallpa
  • 69. La difficile sottomissione degli incas Le lotte interne tra gli spagnoli • La sottomissione degli incas fu per gli spagnoli più difficile di quanto fosse stata quella degli aztechi • Nel 1533 fu assalita la capitale Cuzco, ma gli indigeni resistettero con forza e tra i capi spagnoli si crearono divisioni e lotte violente • La città, conquistata dagli spagnoli, fu violentemente saccheggiata e semidistrutta • Pizarro e Almagro morirono durante le reciproche lotte per il potere, che nacquero Cuzco in una immagine dal desiderio di oro e anche da una ferocia ideale della fine del ‘500 incontrollabile • Fu creato al termine della campagna di conquista il vicereame di Perù
  • 70. Il trauma della fine di un mondo • A parte le cause legate all’uso di armi da fuoco e alle divisioni interne tra le popolazioni sottomesse, che aiutarono gli spagnoli, la sconfitta rapida di questi imperi si può attribuire • al trauma che nacque in loro dalla sensazione di essere stati abbandonati dagli dei e dall’idea che il loro mondo fosse finito, come dimostrava nel caso degli incas l’uccisione del sovrano, che era la garanzia della vita del suo popolo • Non a caso si moltiplicarono i suicidi
  • 71. Il genocidio delle popolazioni indigene del Sudamerica Il calo della 25.000.000 Il calo della popolazione 25.000.000 popolazione degli incas degli aztechi tra 1530 e 20.000.000 tra 1521 e 1571 1630 15.000.000 10.000.000 5.000.000 2.600.000 milioni di 0 persone popolazione nel 1571 popolazione nel 1521
  • 72. Il genocidio delle popolazioni indigene del Sudamerica • Uno degli effetti più negativi della conquista spagnola per gli ex imperi aztechi e incas fu il gigantesco calo della popolazione • Questo fu determinato dallo sfruttamento a cui gli indios furono sottoposti • dalle malattie portate dagli spagnoli, per le quali gli indios non avevano adeguate misure immunitarie • e dalla degradazione ambientale, per cui gli spagnoli abbandonarono le grandi opera di irrigazione e preferirono l’allevamento rispetto all’agricoltura • Questa situazione si configurò come un vero e proprio genocidio, cioè come eliminazione di interi popoli
  • 73. La colonizzazione del Sudamerica • Gli spagnoli dovettero organizzare controllo e sfruttamento dei nuovi domini • Essi li estesero fino agli attuali California e Florida, verso Nord • Fino ai confini dell’odierna Argentina settentrionale, verso Sud • Gli immigrati spagnoli dall’Europa furono circa 200.000 nel corso del 1500, più 30.000 schiavi deportati dall’Africa • Vennero creati due vicereami: Nuova Spagna (nord) e Perù (sud)
  • 74. I possedimenti spagnoli in America latina
  • 75. Il processo di colonizzazione: le città • La colonizzazione fu realizzata attraverso la costruzione di città e il sistema dell’encomienda • La fondazione di città era un modo di controllare il territorio già usato nella Spagna della reconquista • La città si sviluppava a partire da una grande plaza mayor, su cui si affacciavano la chiesa e gli edifici pubblici • Da qui si ripartivano le strade, che si intersecavano a angolo retto • Il consiglio municipale e la giunta ristretta (regimiento) guidavano la città, due giudici amministravano la giustizia • Il territorio intorno alla città era diviso tra i cittadini
  • 76. Il sistema dell’encomienda • L’encomienda era una circoscrizione territoriale che veniva assegnata a un conquistador o a un colono spagnolo, chiamati encomenderos • Essi non erano proprietari del suolo della circoscrizione • Avevano però diritto di esigere tributi e prestazioni di lavoro dagli indigeni • In cambio gli indigeni dovevano essere protetti dagli encomenderos, Indios al lavoro in che li dovevano anche evangelizzare una encomienda • L’encomienda, che formalmente non era ereditaria, diventò il mezzo per uno sfruttamento massiccio del lavoro indigeno
  • 77. Il Consiglio delle Indie e l’opera degli ordini regolari • La corona spagnola riuscì faticosamente a controllare e limitare i soprusi e l’ingordigia dei coloni, il cui obiettivo era il guadagno e l’acquisizione di prestigio sociale • In questa direzione operarono sia il Consiglio delle Indie (dal 1524) che aveva il compito di Bartolomè de Las Casas sopraintendere il governo dei territori americani • sia gli ordini regolari, francescani, domenicani, gesuiti. Questi ordini non si occuparono solo dell’evangelizzazione dei nativi americani, ma anche di denunciare le forme di sfruttamento a cui essi erano sottoposti dai coloni spagnoli • L’opera di denuncia più nota fu la “Brevissima relazione sulla distruzione delle Indie” del domenicano B. de Las Casas (1542)
  • 78. “Conquistadores torturano gli indios”, immagine tratta da un’edizione seicentesca dell’opera di Las Casas
  • 79. Bibliografia • Francesco Benigno, Storia moderna, Roma- Bari, Laterza • C. Capra, G. Chittolini, F. Della Peruta, Corso di storia, Firenze, Le Monnier, vol. 2, “L’età moderna” • Scipione Guarracino, Storia, vol. 1, Milano,Bruno Mondadori