3. Il dominio arabo nell’Alto Medioevo
• Durante l’Alto Medioevo la Spagna fu
dominata dagli Arabi e solo due regni,
Asturie e Navarra non furono conquistati
da questi
• Nel 755, la penisola iberica divenne un
califfato arabo, la cui capitale era Cordoba
• Gli arabi portarono la penisola a un livello
culturale e economico assai elevato
• La crisi del dominio arabo cominciò con la
La moschea di Cordoba
morte del più importante sovrano arabo,
al-Mansur il Vittorioso, nel 1002
4. La reconquista, sec. XII
Durante il XII secolo, la parte settentrionale della
Penisola iberica era controllata da regni cristiani
Portogallo
Castiglia
Navarra
Aragona
Essi avevano attuato un’azione di reconquista
verso i territori meridionali della penisola iberica,
in cui stavano perdendo terreno i musulmani
5. I successi cristiani (XI secolo)
• Le comunità cristiane si rafforzarono
• Poco dopo il 1000, Sancio, re di Navarra, riuscì a unire i
regni cristiani ma solo finchè visse
• Dopo la sua scomparsa, i territori su cui dominava si
divisero in tre regni
• Castiglia (e León)
• Navarra
• Aragona
El Cid • Gli Arabi persero Toledo, quindi Valencia, che fu
Campeador, conquistata dal Cid Campeador, eroe nazionale spagnolo
eroe (1094)
medievale
• Il primo re del Portogallo fu Alfonso il Conquistatore,
spagnolo
che si rese indipendente dalla Castiglia
7. La reconquista
da Las Navas de Tolosa in avanti
Il 1212 fu un anno decisivo, quando
eserciti dei regni di Castiglia e Aragona,
con l’aiuto di cavalieri cristiani di tutta
Europa, sconfissero l’esercito musulmano
nella battaglia di Las Navas de Tolosa, nel
sud della Spagna
Dopo questa vittoria,
la Castiglia conquistò Cordova e Siviglia
l’Aragona, con la Catalogna, riprese
Valencia e le Baleari
La battaglia di Las Navas il Portogallo si rafforzò lungo le coste
de Tolosa atlantiche
I musulmani mantennero il solo regno
dell’estremo sud incentrato sulla città di
Granada
8. Caratteri della Castiglia
La Castiglia era estesa soprattutto nelle grandi pianure
interne della penisola iberica, ed aveva un’economia
prevalentemente agricola e pastorale
In queste pianure, i sovrani castigliani promossero gli
insediamenti di abitanti nelle zone urbane attraverso
concessioni di terre e di franchigie
Le zone rurali erano controllate da grandi proprietari laici e
ecclesiastici, per lo più nobili
I nobili erano spesso in contrasto con i re di Castiglia, per
questioni come la giurisdizione e le tasse
Re e nobili trovavano un punto d’incontro alle reciproche
pretese nelle cortes, parlamenti con cui i due poteri si
controllavano reciprocamente
9. L’Aragona
Il regno di Aragona era formato da regioni dominate da una
nobiltà forte
La sua economia era parte agricola, parte commerciale,
legata ai traffici che si svolgevano lungo il Mediterraneo
Il re comandava sul regno in base a un giuramento che
veniva fatto insieme ai gruppi sociali dominanti
Entrambi, re e gruppi dominanti, dovevano mantenere e
rispettare le leggi consuetudinarie
Le cortes territoriali controllavano che le decisioni del re
rispettassero queste leggi e potevano opporsi al sovrano se
ritenevano che questo rispetto non esistesse
11. Il matrimonio di Castiglia e Aragona
• I regni di Aragona e Castiglia erano
travagliati da crisi dinastiche e una forte
instabilità economica
• Nel Quattrocento furono poste le basi
della formazione di un regno spagnolo
unitario quando Isabella, erede al trono
di Castiglia, sposò Ferdinando, erede del
regno di Aragona, 1469
• L’integrazione dei due regni fu difficile,
Isabella di Castiglia e per le diversità economiche, istituzionali
Ferdinando di Aragona
e culturali che li caratterizzavano
12. Unità cristiana dei due regni
• L’unità tra i due regni era possibile in quella fase
iniziale soprattutto sulla base della religione cristiana
• In particolare, lo spirito di crociata contro gli
avversari di Cristo, cioè i musulmani (ma anche gli
ebrei) fu un collante di grande importanza per
Castigliani e Aragonesi
• Nel 1492, gli ebrei furono espulsi dai due regni e
nello stesso anno l’ultima presenza araba in Spagna,
il regno di Granada fu conquistato dalla corona
unitaria
13. La presa di Granada,
conclusione della reconquista
• Oggi, secondo giorno di gennaio del presente
anno novantadue, la città di Granada si è
arresa a noi con l'Alhambra e tutte le
fortificazioni che la costituiscono [...].
Comunico a Vostra Santità una così grande
fortuna, ossia che dopo tante pene, spese,
sacrifici di vite e di sangue dei nostri sudditi e
regnicoli, questo regno di Granada, che per
settecentottanta anni è stato occupato dagli
Infedeli, sotto il vostro regno e col vostro aiuto
Alhambra (fortezza araba) è stato conquistato.
di Granada
• Questo il messaggio che Ferdinando di
Aragona fece recapitare al papa Innocenzo VII
per annunciargli la caduta di Granada
14. I viaggi di commercio
e di esplorazione,
genovesi e portoghesi
15. I traffici commerciali della penisola iberica
All’inizio del Basso Medioevo i traffici
commerciali sul Mediterraneo erano
controllati da Genova e, soprattutto, Venezia
I commerci tra le due Repubbliche marinare e
i porti dell’Europa settentrionale si
svolgevano sull’Oceano Atlantico e favorirono
lo sviluppo di due città costiere: Lisbona
(Portogallo) e Cadiz (Spagna)
I mercanti portoghesi e i gruppi mercantili
della Catalogna, inoltre, erano fin dal XII
secolo attivi nei traffici tra Mediterraneo e
Atlantico
Essi esportavano vino, olio e sale e
importavano tessuti, metalli, cereali e corallo
16. La ricerca di rotte alternative verso Asia e Africa
• Nel corso del Trecento navigatori catalani e
genovesi cercarono delle rotte che
permettessero loro di circumnavigare l’Africa
per commerciare liberamente
• Verso Oriente, infatti, i traffici commerciali di
spezie erano controllati dai veneziani
• Verso le coste dell’Africa settentrionale,
invece, gli arabi monopolizzavano il traffico
dell’oro
17. I miglioramenti tecnici
1: vele e timone
• Per lo sviluppo della navigazione furono molto
importanti una serie di migliorie tecniche che resero
più sicure le rotte atlantiche
• La navigazione basata soprattutto sui remi non
bastava per i viaggi atlantici
Prime due innovazioni furono:
1. la velatura composta: formata da più di un albero
e di una vela
2. il timone unico dritto a poppa, che sostituì il remo
18. Le nuove imbarcazioni
• Le nuove imbarcazioni, a loro volta, ebbero un
ruolo importante per gli sviluppi mercantili
• I genovesi cominciano a costruire navi di grande
stazza per rendere la navigazione con carichi
ingenti più sicura lungo rotte in cui prevalevano
grandi onde, come accade sull’Atlantico
• Tali imbarcazioni si rivelarono decisive per
permettere i viaggi oceanici di esplorazione
19. Imbarcazioni di nuova concezione
Le nuove navi sono dotate di
Un sistema complesso di vele
di cannoni, per contrastare le
aggressioni piratesche
grandi capacità di carico
Caravella
Si tratta della caravella (tre
alberi) e del galeone (quattro
alberi)
Galeone
20. I miglioramenti tecnici
2: strumenti nautici
Gli strumenti nautici vengono usati con
grande intensità per il mutare delle
condizioni di navigazione
La bussola, dotata di un ago
magnetico che indica il Nord
(magnetico, non geografico, tuttavia)
Bussola L’astrolabio, che misura l’altezza
delle stella polare e del sole lungo
l’orizzonte
I navigatori effettuano con questi
strumenti la triangolazione rispetto al
punto nel quale si trovano e in questo Portolano
modo comprendono la loro latitudine della fine
Altro strumento utile, anche se non del ‘400
preciso, per supportare la navigazione è
il portolano, carta che descrive le
Astrolabio coste del Mediterraneo
22. Le cause dell’espansione portoghese sui mari
• Il Portogallo fu spinto a incrementare le sue
esplorazioni marine dalle difficoltà legate alla
crisi del Trecento e alle guerre interne
• I mercanti, in seguito alla crisi trecentesca,
assunsero un ruolo economico e sociale di
grande importanza, mentre la nobiltà feudale,
legata all’agricoltura e all’allevamento, era in
Enrico il difficoltà
Navigatore • Il principe della dinastia regnante, gli Aviz,
Enrico il Navigatore, investì il proprio denaro
in traffici commerciali e esplorazioni
23. Ceuta, Madera, isole Azzorre
• Le esplorazioni portoghesi si rivolsero verso
l’Africa
• Prima verso l’Africa settentrionale: Ceuta (di
fronte allo Stretto di Gibilterra), Madera e isole
Azzorre
• A Madera viene introdotta la coltivazione della
canna da zucchero, che era considerato una
spezia e fino a quel momento era
monopolizzato dai veneziani (coltivazioni a Creta
e Cipro)
• I navigatori portoghesi si diressero poi verso
Sud, perché volevano acquisire oro e schiavi
• Gli schiavi venivano impiegati nella coltivazione
della canna da zucchero
24. La rotta orientale
• Le navi portoghesi si spinsero
sempre più a sud lungo le coste
africane
• Nel 1482 il Portogallo costruisce la
base commerciale di São Josè de
Mina, nel golfo di Guinea, per
controllare i traffici d’oro all’interno
del continente africano
• Da queste premesse si comincia a
diffondere l’idea di raggiungere le
Indie lungo la rotta orientale
aggirando l’Africa per mare
• Le reali dimensioni del continente
sono però sconosciute
25. Le basi commerciali dei portoghesi in Africa
• Basi commerciali costiere vengono
fondate dai portoghesi con due
finalità: l’attività di interscambio e
il rifornimento di cibo e acqua
dolce per le loro navi
• Il ritorno in Europa delle
imbarcazioni è difficile a causa dei
venti e delle bonacce stagionali
• I navigatori sono costretti a
studiare per tornare in Portogallo
rotte diverse da quelle seguite nel
viaggio di andata e meno vicine
alle coste
26. Il progetto di circumnavigazione dell’Africa
Le informazioni ottenute e le esperienze fatte dai
navigatori portoghesi esplorando le coste africane
e l’Oceano Atlantico li spingono a pensare che sia
possibile circumnavigare l’Africa
L’obiettivo dei portoghesi è giungere alle Indie,
per poter controllare il commercio delle spezie
(pepe, cannella, ecc)
Per questo iniziano una serie di tentativi per
raggiungere e superare l’estremità del
continente africano spostandosi verso Est
27. Bartolomeo Diaz e Vasco da Gama:
la circumnavigazione dell’Africa fino alle Indie
• Nel 1487 Bartolomeo Diaz guida una
spedizione navale a doppiare (cioè superare)
la punta estrema dell’Africa, che viene
chiamata dall’ammiraglio portoghese Capo di
Bartolomeo Diaz Buona Speranza
• Tra il 1497 e il 1498 una flotta di quattro navi
il cui ammiraglio è Vasco da Gama, dopo
essere partita da Lisbona, circumnaviga
l’Africa,attraversa l’Oceano Indiano e giunge
fino alla località mercantile indiana di Calicut
Vasco da Gama
31. La Terra: piatta o rotonda ?
• Gli uomini medievali si rappresentavano il
mondo come un disco, piatto
• Sia i navigatori, che gli scienziati manifestavano
dubbi su questa idea
• I navigatori avevano constatato che avvicinandosi
a una costa, prima avvistavano le cime delle
montagne, e solo in un secondo momento le
pendici, osservazione che metteva in discussione
l’idea di una Terra piatta
32. La rotta occidentale verso le Indie:
l’idea di Cristoforo Colombo
• Se la Terra fosse stata sferica sarebbe stato
possibile giungere in Asia, continente dell’oro
e delle spezie, navigando verso Ovest,
anziché circumnavigando l’Africa
• Questa idea era sostenuta con convinzione
dal navigatore genovese Cristoforo Colombo ,
che viveva dal 1476 in Portogallo, dopo avere
Cristoforo
trascorso la giovinezza al seguito del padre,
Colombo, commerciante di vino e olio
1451 - 1506
33. Arrivare a “Cipango”
• Colombo era in contatto con il cosmografo fiorentino Paolo
Toscanelli, il quale aveva ipotizzato che tra le coste
dell’Europa e l’isola di Cipango, cioè il Giappone, vi fosse una
distanza non ampia, che avrebbe reso possibile percorrere la
rotta Occidentale verso le Indie
34. La ricerca di rotte alternative
• Tale rotta avrebbe dato al paese che avesse deciso
di percorrerla grossi vantaggi commerciali, in
quanto più breve rispetto alla circumnavigazione
dell’Africa
• Colombo chiese al re di Portogallo di finanziare
questa rotta (anni ‘80 del 1400), ma questi
rifiutò, sia perché gli esperti della corte
portoghese erano scettici sull’ipotesi delle via
occidentale delle Indie, sia perché l’impresa di
Bartolomeo Diaz aveva mostrato che la via
orientale delle Indie era percorribile
35. Le capitolazioni di Santa Fè
• Colombo cercò collaborazione e finanziamenti
nella monarchia spagnola
• Il suo progetto fu accolto dalla regina Isabella,
che nel clima di esaltazione per la fine della
reconquista (1492) decise di finanziare il viaggio
propostogli dal navigatore di Cogoleto
• Vennero firmate le capitolazioni di Santa Fè
(aprile 1492) con cui Colombo era nominato
“ammiraglio del mare Oceano” e gli veniva
concesso il titolo di vicerè e governatore e una
compartecipazione degli utili che avesse
eventualmente ottenuto
36. Gli obiettivi di Colombo
• Colombo era spinto essenzialmente da tre
obiettivi
• 1. dimostrare con i fatti la validità della teoria
sulla sfericità della terra
• un blando desiderio di evangelizzazione delle
popolazioni “senza Cristo”
• la prospettiva di raggiungere oro e spezie, le
merci che avrebbero dato significato concreto
alla navigazione lungo la rotta orientale.
37. L’approdo in America,
12 ottobre 1492
• Il 3 agosto del 1492, Colombo partì da Palos, sull’Atlantico,
con tre caravelle e circa cento uomini
• Dopo avere sostato alle Canarie per circa un mese, la flotta
proseguì a ponente per trentasei giorni e il 12 ottobre 1492
approdò nelle odierne Bahamas, nell’isola di Watling, che
Colombo chiamò San Salvador
38. Il viaggio di Colombo
nel 1492-1493
L’isola di
Watling, dove Colombo
sbarcò nel 1492
39. I viaggi successivi, tra insuccessi concreti e successi
geografici
• Colombo era convinto di essere sbarcato in Asia e di avere
dimostrato con questa impresa la validità della sua teoria e
• In seguito, nella medesima spedizione esplorò anche altre
due isole, Cuba e Haiti (“Hispaniola” per lui)
• Il 14 marzo 1493 tornò in Spagna portando alcuni indios,
pappagalli e un po’ d’oro degli indigeni
• La regina Isabella finanziò altri tre viaggi di Colombo, 1493-
1496; 1498-1500 (scoperta delle foci dell’Orinoco); 1502-
1504 (coste di Honduras e Nicaragua), meno fortunati per i
risultati concreti ottenuti e molto più problematici per
Colombo, accusato di malgoverno e poi esautorato e
emarginato
40. Altre spedizioni:
Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci
• La notizia del viaggio di Colombo stimolò altre spedizioni,
successive, di Giovanni Caboto e Amerigo Vespucci
• Caboto, veneziano, al servizio del re inglese, compì due viaggi di
esplorazione (1496-1497) giungendo a Terranova, al Labrador e
alla baia del fiume Hudson
• Amerigo Vespucci, al servizio di Spagna prima (1499-1500), e
Portogallo poi (1501-1502), esplorò quasi tutta la costa
meridionale del continente, e intuì di avere raggiunto non l’Asia,
ma un nuovo continente
• In suo onore, un geografo tedesco propose di dare al continente
appena scoperto il nome di America
41. Le esplorazioni di Giovanni Caboto
e Amerigo Vespucci
Viaggi di Giovanni Caboto
(1496-1497)
Viaggi di Amerigo Vespucci
(1501-1502)
42. Il Trattato di Tordesillas (1494)
• Spagna e Portogallo aprirono una disputa
per l’appartenenza dei territori di nuova
scoperta, anche per il diritto-dovere di
evangelizzarli
• Per questo intervenne nella disputa come
arbitroil papa Alessandro VI (spagnolo),
che dopo avere favorito la Spagna, fu
spinto dal re del Portogallo a rivedere la
sua decisione
• Nel 1494, le due monarchie firmarono il
Trattato di Tordesillas, i cui effetti principali
furono l’affidamento alla Spagna di buona
parte del Sudamerica e la possibilità per il
Portogallo di rivendicare la proprietà del
Brasile, esplorato da Cabral nel 1500
43. Una rotta che porti all’Asia
• I navigatori non avevano abbandonato l’idea di
raggiungere l’Asia
• Il nuovo obiettivo che si ponevano era di trovare
un passaggio che permettesse di oltrepassare il
nuovo continente appena scoperto per trovare
una nuova rotta che giungesse alle Indie
• La direzione poteva essere duplice: a nord,
oppure a sud
• In un primo momento si cercò un passaggio a
nord-ovest, senza successo
44. La circumnavigazione del globo
di Magellano
• Nel 1519, Fernão de Magalhães (Ferdinando
Magellano), un ammiraglio portoghese al
servizio del re di Spagna, salpa dalla città di
Siviglia
• Dopo avere costeggiato il Sudamerica fino
alla Tierra del Fuego (Patagonia), superò la
sua punta meridionale, che prese il suo
nome, Stretto di Magellano (1520), e nel
Fernão de Magalhães 1521giunse nell’arcipelago chiamato poi
Filippine
• Fu un viaggio massacrante in cui lo stesso
Magellano perse la vita. Nel 1522 solo una
nave tornò in Spagna, a Siviglia, dopo avere
compiuto la circumnavigazione del globo
47. Le origini del continente americano
• Il continente americano
cominciò a essere abitato più di
14.000 anni fa
• Il popolamento si dovette a
piccoli gruppi nomadi
provenienti dalla Siberia, che
attraversarono lo stretto di
Bering gelato
• Quando la fine dell’ultima
glaciazione interruppe i rapporti
territoriali tra Asia e America,
circa 15.000 anni fa, le
popolazioni americane si
svilupparono in isolamento
Direttrici del primo popolamento
rispetto agli altri continenti
americano
48. Gli indigeni dell’America settentrionale
• Quando gli europei raggiunsero il Nuovo Mondo,
gli indigeni della zona nordamericana avevano un
modo di vita basato su caccia, pesca e raccolta di
, mentre l’agricoltura era poco sviluppata
• La densità abitativa era molto bassa
• Più a sud, tra gli odierni Messico e Perù erano
presenti grandi imperi, Maya, Aztechi e Incas
• In queste zone costumi, economia e cultura erano
molto avanzati
49. I prodotti americani
cacao
• La coltura più importante era il mais, un
cereale ignoto in Europa, base della dieta
di questi popoli
pomodoro
manioca • Esso è più povero di altri cereali per
apporto calorico,ma richiede cure
modeste e una forza lavoro non eccessiva,
se coltivato nelle condizioni ambientali
adeguate avocado
Inoltre in queste zone del centro-sud
patate America crescevano: manioca, patata,
patata dolce, fagioli, pomodori, peperoni,
zucche, avocado, ananas, cacao
ananas
patate dolci
50. Risorse animali
• Le risorse animali erano ridotte, e questo
determinò carenze sia nella dieta (apporto
ridotto di proteine animali) sia nelle attività
agricole, visto che non esistevano animali
da adibire alle coltivazioni e ai trasporti
• Non esistevano bovini, equini, pecore e
suini
lama
• In Perù c’era il lama, un animale utile per la
lana, ma poco utile per i trasporti e lento,
nonché poco commestibile per la carne, e
inoltre alpaca e vigogna
• L’unico animale utile per l’alimentazione era
alpaca
il tacchino
52. Agricoltura semievoluta,
lavorazione dei materiali preziosi
• L’agricoltura dei grandi imperi era evoluta per
quanto riguarda le attrezzature idrauliche ma
arretrata per le tecniche e gli strumenti di
coltivazione
• Non esisteva l’aratro, i semi erano piantati in
terra dentro fori aperti da bastoni
• La metallurgia riguardava solo le lavorazioni di
oro e argento, mentre il ferro era sconosciuto
53. Caratteri generali degli imperi mesoamericani
• Aztechi, Maya e Incas avevano una società
urbana molto evoluta, le loro città potevano
superare i 100.000 abitanti
• Non avevano monete, e, a parte gli aztechi
dopo il 1300, non avevano nemmeno
un’economia di mercato
• Non esistevano flotte marittime
• Erano assenti i veicoli a ruote, quindi
controllavano con difficoltà gli spazi terrestri
54. La civiltà dei Maya
• La civiltà maya si sviluppò tra VIII e IX secolo in
un’area compresa tra gli attuali Honduras,
Guatemala, El Salvador e penisola dello Yucatan
(Messico)
• Le grandi città maya, che erano soprattutto grandi
centri religiosi, furono abbandonate per cause
ignote e furono ritrovate intatte nella giungla da
parte degli spagnoli durante il 1500
• I Maya si ritirarono nello Yucatan, sulla spinta di
altri popoli bellicosi che restrinsero l’area dei loro
insediamenti
• Formavano una società complessa, in cui
Città Maya l’agricoltura era primitiva, ma astronomia e
aritmetica erano estremamente evolute
55. La civiltà azteca
• Gli aztechi erano un popolo di invasori
giunto nell’altopiano del Messico nel XIII
secolo
• La loro espansione territoriale a danno
dei Maya iniziò nel XIV secolo e al
momento dell’arrivo europeo, l’impero
azteco si stava ancora ampliando sotto
la guida di Montezuma II, con un
popolazione di 25 milioni di abitanti
Tenochtitlan, capitale
degli Aztechi • La capitale azteca era Tenochtitlan
(odierna Ciudad de Mexico)
56. Tributi,
e sacrifici umani
• Gli aztechi erano frequentemente
impegnati in guerre, che servivano per
sottomettere altri popoli obbligati a
pagare tributi, in natura o con prestazioni
di lavoro
• Questi tributi mantenevano il re e la sua
corte, la burocrazia statale e i sacerdoti
Durante il sacrificio 4 sacerdoti • Molti prigionieri venivano sacrificati agli
aztechi tenevano ferma la vittima
sdraiata su una lastra di pietra, ed dei durante cerimonie pubbliche
un altro sacerdote con un coltello di
selce praticava una profonda • Tali sacrifici dovevano placare le divinità
incisione per estrarre il cuore
dall'addome, reciderlo, ed offrirlo in
sacrificio al loro Dio
57. Una senso religioso drammatico
• La religione azteca era basata sull’idea che
l’ordine cosmico fosse estremamente
fragile, in quanto le catastrofi naturali e
l’ira divina lo mettevano continuamente in
pericolo
• Il dio Sole ogni giorno doveva combattere
contro forze nemiche e andava sostenuto
con il sangue umano, per evitare la
scomparsa dell’umanità
• Il tempo era ciclico, si svolgeva secondo
Huitzilopochtli,
il dio del Sole periodi di cinquantadue anni al termine
degli aztechi dei quali l’umanità sarebbe scomparsa a
causa di cataclismi
58. L’organizzazione sociale degli aztechi
• I destini di ogni uomo erano determinati fin
dalla nascita
• Questa convinzione rendeva sopportabili e
inevitabili le differenze di condizione
(ricchezza e potere) tra gli uomini
• La terra apparteneva a re e nobili, tra cui
erano scelti i sacerdoti
• Essa era coltivata da servi legati per la vita alla
terra che lavoravano
59. L’impero inca
• L’impero degli incas si formò nel XIV secolo,
ampliandosi territorialmente intorno alla
capitale Cuzco (città situata a 3500 m. di
altezza)
• La società degli incas era strutturata in modo
rigido
• L’imperatore era l’Inca, considerato un semi-
dio e dotato di poteri politici, religiosi e
militari
• L’aristocrazia era composta dalla nobiltà
indigena e dai figli dei capi delle tribù
sottomesse
• I contadini vivevano in comunità, che
amministravano la giustizia e distribuivano le
terre
Athauallpa,
ultimo Inca
60. Religione e società incas
• Anche gli incas adoravano una divinità solare
Inti e Viracocha, il creatore del mondo
• Quando gli spagnoli giungeranno a contatto
con essi, verranno scambiati per lui, di cui si
aspettava il ritorno da secoli
• Il potere degli incas ebbe basi solide, in
Inti
quanto inviavano governatori a guidare i
diversi territori e deportavano i popoli meno
disposti a piegarsi
• Gli operai necessari alla costruzione di strade,
edifici pubblici e opere agricole erano costretti
a lavorare per l’impero e da esso sfamati
Viracocha
62. La prima espansione spagnola:
lavoro forzato e epidemie
• Gli spagnoli per almeno venticinque anni limitarono la
loro espansione nel nuovo continente solo alle isole
dei Caraibi e cercarono soprattutto l’oro, presente nei
fiumi in bassissime quantità
• Gli indigeni subirono conseguenze molto dure da
questa presenza, sia per lo sfruttamento a cui furono
sottoposti, in una vera e propria campagna di lavori
forzati, sia a causa delle malattie sconosciute portate
dall’Europa
• I morti furono migliaia, sia per la fatica, sia per
epidemie
63. Gli hidalgos diventano conquistadores
• A partire dal 1517 gli spagnoli
iniziarono la sottomissione
dell’America continentale
• A essa si dedicarono esponenti della
piccola nobiltà militare, hidalgos, in
cerca di ricchezza personale e di
affermazione sociale
• Il primo a tentare una spedizione fu
un hidalgo di nome Hernan Cortes,
nel febbraio 1519
Hernan Cortes
• Egli partì da Cuba con qualche
centinaio di uomini, cavalli e cannoni
e si diresse verso i territori aztechi
64. Prima spedizione fallita da Cortes
• Cortes giunse con discreta facilità fino alla
capitale azteca Tenochtitlan, allora abitata
da circa 500.000 persone
• Qui venne accolto in modo rispettoso dal
sovrano Montezuma II, che vide in lui
l’incarnazione del dio Quezalcoatl, il
serpente piumato che avrebbe dovuto
tornare tra il popolo azteco proprio nel
1519
• Cortes imprigionò Montezuma, ma poi una
rivolta degli aztechi lo costrinse a ritirarsi,
anche se il sovrano azteco nel tumulto morì
65. La distruzione di Tenochtitlan
imposizione del dominio spagnolo, 1521
• Cortes decise di ritentare la conquista, e
due anni dopo, meglio armato e
sfruttando l’ostilità di alcune tribù indie
alla dominazione atzeca, tornò a
Tenochtitlan
• In questa circostanza, la città fu assediata
e distrutta e gli abitanti massacrati,sia
La seconda spedizione dalle armi spagnole,che dalle malattie
di Cortes
• Sulle macerie della capitale azteca fu
costruita una nuova città, Mexico, simile
a quelle spagnole
66. Cause della sconfitta azteca
• Una prima causa della vittoria spagnola contro una
popolazione decisamente superiore fu l’uso delle
armi da fuoco,sconosciute agli aztechi, così come i
cavalli
• Fu importante che tra Cortes e le tribù ribelli al
dominio azteco si stabilisse un’alleanza che indebolì
il potere dell’impero
• Infine la diffusione del vaiolo portato dagli invasori
spagnoli sull’altopiano messicano ebbe conseguenze
disastrose, provocando molti morti, effetto che rese
ulteriormente fragile la resistenza indigena
67. La spedizione di Pizarro e Almagro verso l’impero
incas
• Gli spagnoli avevano saputo
dell’esistenza di un grande impero
all’interno del continente sudamericano
• Esplorando la costa dell’Ecuador
constatarono che effettivamente
esistevano città fiorenti e una struttura
Francisco Pizarro statale evoluta
• Per conquistare questo regno, fu
approntata una spedizione guidata da
Francisco Pizarro (via terra) e Diego
Almagro (per mare) che partirono da
Panama, la prima città fondata dagli
spagnoli sul Pacifico: 1531
Diego de Almagro
68. Sconfitta e morte di Atahuallpa
• I due condottieri vennero a sapere che
Atahuallpa aveva ucciso il fratello Huascar
per avere il titolo di Inca
• Atahuallpa era stanziato sulle Ande
dell’odierno Perù con un esercito di 40.000
uomini
La prigione di Atahuallpa
• Nel 1532 incas e spagnoli vennero a
contatto
• L’incontro divenne uno scontro feroce
vinto dagli spagnoli, pur molto inferiori di
numero rispetto agli incas
• Atahuallpa fu imprigionato e dovette
pagare un grande riscatto in oro
• Poi gli spagnoli decisero di ucciderlo
L’esecuzione di Atahuallpa
69. La difficile sottomissione degli incas
Le lotte interne tra gli spagnoli
• La sottomissione degli incas fu per gli
spagnoli più difficile di quanto fosse stata
quella degli aztechi
• Nel 1533 fu assalita la capitale Cuzco, ma gli
indigeni resistettero con forza e tra i capi
spagnoli si crearono divisioni e lotte
violente
• La città, conquistata dagli spagnoli, fu
violentemente saccheggiata e semidistrutta
• Pizarro e Almagro morirono durante le
reciproche lotte per il potere, che nacquero
Cuzco in una immagine dal desiderio di oro e anche da una ferocia
ideale della fine del ‘500 incontrollabile
• Fu creato al termine della campagna di
conquista il vicereame di Perù
70. Il trauma della fine di un mondo
• A parte le cause legate all’uso di armi da fuoco e
alle divisioni interne tra le popolazioni
sottomesse, che aiutarono gli spagnoli, la
sconfitta rapida di questi imperi si può attribuire
• al trauma che nacque in loro dalla sensazione di
essere stati abbandonati dagli dei e dall’idea che
il loro mondo fosse finito, come dimostrava nel
caso degli incas l’uccisione del sovrano, che era la
garanzia della vita del suo popolo
• Non a caso si moltiplicarono i suicidi
71. Il genocidio delle popolazioni indigene
del Sudamerica
Il calo della
25.000.000 Il calo della popolazione
25.000.000 popolazione degli incas
degli aztechi tra 1530 e
20.000.000 tra 1521 e 1571 1630
15.000.000
10.000.000
5.000.000 2.600.000
milioni di
0 persone
popolazione nel 1571
popolazione nel 1521
72. Il genocidio delle popolazioni indigene
del Sudamerica
• Uno degli effetti più negativi della conquista spagnola
per gli ex imperi aztechi e incas fu il gigantesco calo
della popolazione
• Questo fu determinato dallo sfruttamento a cui gli
indios furono sottoposti
• dalle malattie portate dagli spagnoli, per le quali gli
indios non avevano adeguate misure immunitarie
• e dalla degradazione ambientale, per cui gli spagnoli
abbandonarono le grandi opera di irrigazione e
preferirono l’allevamento rispetto all’agricoltura
• Questa situazione si configurò come un vero e proprio
genocidio, cioè come eliminazione di interi popoli
73. La colonizzazione del Sudamerica
• Gli spagnoli dovettero organizzare controllo e
sfruttamento dei nuovi domini
• Essi li estesero fino agli attuali California e
Florida, verso Nord
• Fino ai confini dell’odierna Argentina
settentrionale, verso Sud
• Gli immigrati spagnoli dall’Europa furono circa
200.000 nel corso del 1500, più 30.000 schiavi
deportati dall’Africa
• Vennero creati due vicereami: Nuova Spagna
(nord) e Perù (sud)
75. Il processo di colonizzazione: le città
• La colonizzazione fu realizzata attraverso la costruzione
di città e il sistema dell’encomienda
• La fondazione di città era un modo di controllare il
territorio già usato nella Spagna della reconquista
• La città si sviluppava a partire da una grande plaza
mayor, su cui si affacciavano la chiesa e gli edifici
pubblici
• Da qui si ripartivano le strade, che si intersecavano a
angolo retto
• Il consiglio municipale e la giunta ristretta (regimiento)
guidavano la città, due giudici amministravano la
giustizia
• Il territorio intorno alla città era diviso tra i cittadini
76. Il sistema dell’encomienda
• L’encomienda era una circoscrizione
territoriale che veniva assegnata a un
conquistador o a un colono spagnolo,
chiamati encomenderos
• Essi non erano proprietari del suolo
della circoscrizione
• Avevano però diritto di esigere tributi
e prestazioni di lavoro dagli indigeni
• In cambio gli indigeni dovevano
essere protetti dagli encomenderos,
Indios al lavoro in che li dovevano anche evangelizzare
una encomienda
• L’encomienda, che formalmente non
era ereditaria, diventò il mezzo per
uno sfruttamento massiccio del
lavoro indigeno
77. Il Consiglio delle Indie e l’opera degli ordini regolari
• La corona spagnola riuscì faticosamente a
controllare e limitare i soprusi e l’ingordigia dei
coloni, il cui obiettivo era il guadagno e
l’acquisizione di prestigio sociale
• In questa direzione operarono sia il Consiglio delle
Indie (dal 1524) che aveva il compito di
Bartolomè de Las Casas sopraintendere il governo dei territori americani
• sia gli ordini regolari, francescani, domenicani,
gesuiti. Questi ordini non si occuparono solo
dell’evangelizzazione dei nativi americani, ma
anche di denunciare le forme di sfruttamento a
cui essi erano sottoposti dai coloni spagnoli
• L’opera di denuncia più nota fu la “Brevissima
relazione sulla distruzione delle Indie” del
domenicano B. de Las Casas (1542)
79. Bibliografia
• Francesco Benigno, Storia moderna, Roma-
Bari, Laterza
• C. Capra, G. Chittolini, F. Della Peruta, Corso di
storia, Firenze, Le Monnier, vol. 2, “L’età
moderna”
• Scipione Guarracino, Storia, vol. 1,
Milano,Bruno Mondadori