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Roma e il suo impero dal secolo di ferro all’ingresso
               nella Tarda Antichità.
   La morte di Commodo determinò un periodo
    estremamente difficile per l’impero romano, durante il
    quale si verificò una situazione molto simile a quella
    creatasi durante l’anno dei quattro imperatori.

   La lotta per il potere riguardava coloro che
    controllavano gli eserciti più numerosi, mentre sul
    trono salivano imperatori di scarso peso politico.
   Dal contrasto tra Pescennio Nigro, governatore della
    Siria, Clodio Albino, governatore della Britannia, e
    Settimio Severo, legato in Pannonia, uscì vincitore
    Settimio Severo, che salì al trono nel 197.
   Settimio Severo era originario dell’Africa
                      (Leptis Magna, nell’odierna Libia).

                     Dopo una carriera piuttosto lunga
                      nell’esercito, quando era legato
                      (governatore) della Pannonia il suo
                      esercito lo proclamò imperatore, mentre
                      era sul trono Didio Giuliano (193).

                     La sua effettiva ascesa al trono risale però
                      al 197, quando sconfisse Albino a Lione. Il
                      Senato era dalla sua parte, quindi la salita
                      al trono fu abbastanza agevole
                      politicamente.
Settimio Severo
                     Trascorse il suo periodo imperiale tra
                      Roma e le provincie da riorganizzare o
                      difendere .
   Settimio conservò la mentalità da
                                 soldato nel modo di governare.
                                Rafforzò l’esercito, soprattutto con
                                 donativi e privilegi, mentre il Senato
                                 rimase un organo politico del tutto
                                 privo di importanza.
                                Ottenne una vittoria importante
                                 contro i Parti (198-99), che fece
                                 celebrare con la costruzione di un arco
                                 (203), tuttora esistente a Roma .
L’ arco di Settimio Severo      I donativi però costavano molto alle
                                 casse dello Stato.
                                Settimio cercò di risolvere il problema
                                 economico riducendo la quantità di
                                 argento presente nelle monete, in
                                 modo da poterne coniare in quantità
                                 maggiore.
                                Questo tuttavia provocò una forte
                                 inflazione
Monete fatte coniare
daSettimio Severo
   La vittoria contro i Sassanidi diede
                                   all’imperatore la possibilità di ottenere
                                   l’associazione al trono imperiale dei
                                   suoi due figli, nati da matrimoni
                                   diversi: Caracalla, il primogenito, fu
                                   proclamato Augusto dall’esercito, e
                                   Geta, il secondogenito, fu designato
                                   come Cesare.
                                  Devoto a divinità solari,molto popolari
                                   tra i soldati soprattutto in Oriente,
                                   Settimio cercò di diffondere questi culti
                                   anche a Roma.
                                  Nel 208 l’imperatore decise di
Settimio Severo con la prima       organizzare una spedizione militare in
moglie                             Britannia, attaccata ai confini dai
e il figlio Caracalla
                                   Caledoni.
                                  Durante questa spedizione morì nel
                                   211 a York.
   Si racconta che Settimio Severo, in punto
                            di morte, avesse raccomandato ai figli di
                            «andare d’accordo , arricchire i soldati e
                            non preoccuparsi di altro».

                           In realtà tra Caracalla e Geta esisteva una
                            forte rivalità, che rese impossibile la
   Marco Aurelio
                            diarchia voluta dal padre.
Severo Antonino detto      Geta fu assassinato nel212 dai pretoriani,
     Caracalla              corrotti da Caracalla (il cui soprannome
                            derivava dal mantello con cappuccio che
                            era solito portare), che fin da adolescente
                            aveva dato segni di scarso equilibrio
                            caratteriale.

                           Terminata precocemente la diarchia,
                            Caracalla governò fino al 217.

       Geta
Caracalla decise nel 212 l’estensione della cittadinanza
    romana a tutti i coloro che risiedessero nel territorio
    dell’impero e avessero la condizione di uomini
    liberi,esclusi i dediticii (gli abitanti di città straniere che, dopo
    aver combattuto il popolo romano, erano state vinte e si erano arrese )
    Il provvedimento ebbe il nome di constitutio
    antoniniana,ma è più noto come “editto di Caracalla”.
         L’”editto di Caracalla” fu originato da due cause:
       1. La concessione della cittadinanza romana estendeva diritti e
    doveri fino allora propri soltanto dei cittadini romani a tutti i gli
    abitanti liberi dell’impero organizzati in comunità cittadine, quindi
    tutti erano tenuti a pagare le tasse, necessarie per mantenere
    efficiente un esercito ampio e molto costoso.
       2. La constitutio Antoniana era l’implicito riconoscimento che la
    distinzione tra italici e provinciali era superata, visto il contributo
    economico, militare e culturale che da decenni offrivano i provinciali
    all’impero.
   Caracalla aumentò il salario di legionari
                                e pretoriani, quindi il solo incremento
                                delle tasse non bastava a sostenere una
                                politica militare così dispendiosa.
                               Egli decise di far coniare una nuova
                                moneta, chiamata “antoniniano”, che
                                aveva un valore nominale di due denari,
            L’antoniniano       anche se quello effettivo (determinato
                                dalla quantità di argento in esso
                                contenuta) era di un denario e mezzo:
                                questa decisione aumentava la quantità
                                di monete in circolazione e doveva
                                sostenere in questo modo le spese
                                militari.
                               L’imperatore portò a termine la
                                costruzione delle Terme presso Roma
                                iniziate da suo padre, un grande
                                complesso architettonico che però prese il
                                suo nome.
Ricostruzione delle
Terme di Caracalla.
Caracalla condusse due spedizioni
              contro i Parti, ma durante la seconda
              di queste fu assassinato in una
              congiura militare a Carre,in Siria,nel
              217.
             Macrino, prefetto del pretorio, fu allora
              acclamato imperatore.
             Macrino fu il primo imperatore di
              origine equestre nella storia di Roma,
              e questa scelta premiava il fatto che da
              anni gli equites avessero ruoli di
Macrino
              comando nelle province e nell’esercito.
             Macrino però fu ucciso dai suoi stessi
              soldati nel 218, a causa della pace da
              lui firmata con i Parti.
   Gli stessi soldati che avevano ucciso Macrino
                 proclamarono imperatore il nipote quattordicenne di
                 Caracalla, Marco Aurelio Antonino.
                Nonostante la giovane età, il ragazzo era sacerdote del
                 Dio Sole, che aveva un tempio nella città siriaca di
                 Emesa. In questa località il Sole era chiamato El - Gabal,
                 e da tale denominazione il nuovo imperatore su
                 chiamato«Eliogabalo».
                Eliogabalo cercò di imporre una riforma religiosa a
                 Roma, in cui fece trasportare la pietra sacra di El
                 Gabal.
                Il suo regno fu caratterizzato da stranezze, come la creazione di
                 un senaculum (senato femminile) o la nomina di un ballerino
                 come prefetto del pretorio.
                In realtà egli era manovrato da sua nonna e da sua
Eliogabalo       madre che volevano farlo sembrare il detentore di un
                 potere assoluto come sommo sacerdote dello Stato, un
                 imperatore per grazia divina.
                Ma nel 222 Eliogabalo fu ucciso dai pretoriani in
                 accordo con la famiglia stessa dei Severi. Gli fu
                 comminata dal Senato la damnatio memoriae.
   Severo Alessandro, cugino di Eliogabalo, era
                        giovane quanto il suo predecessore quando
                        giunse sul trono imperiale, nel 222.
                       Gli diede un supporto importante il giurista
                        Ulpiano, che fu scelto dal nuovo imperatore
                        come prefetto del pretorio.
                       Ulpiano credeva nell’utilità di una
                        collaborazione tra impero e senato, e quindi egli
                        operò affinché i rapporti tra imperatore e senatori
                        fossero più stretti, anche se in questo modo la
                        relazione consolidata tra esercito e dinastia dei
                        Severi si fece sempre più conflittuale
                       Nel 224 il regno persiano subì un cambio
                        dinastico che portò al potere i Sassanidi, decisi a
                        riconquistare il dominio sul territorio che ebbe
Severo Alessandro       come imperatori Ciro, Serse e Dario.
                       Subito i nuovi sovrani cominciarono
                        un’offensiva bellica per conquistare la
                        Mesopotamia Romana.
   La minaccia Sassanide ai territori romani
                               d’Oriente costrinse Severo Alessandro a
                               intervenire in guerra in prima persona.
                              L’esercito romano riuscì solo a bloccare
                               l’avanzata dei nemici, senza riuscire a
                               respingerli.
                              Subito dopo egli dovette spostarsi nella
                               Gallia, a causa di altre incursioni
                               barbariche.
                              In Gallia, tuttavia, Severo Alessandro pagò
                               il deterioramento dei rapporti con l’esercito,
L’avanzata dei Sassanidi
                               e fu assassinato insieme a sua madre dai
 verso i confini romani        militari che lo accusavano di voler trattare
                               con i nemici, anziché impegnarsi per
                               sconfiggerli.
                              Finiva così nel 235, dopo circa quaranta
                               anni la dinastia dei Severi.
   Massimino Trace fu il primo imperatore del
                      periodo chiamato dell’”anarchia militare”,
                      in quanto durante gli anni 235 – 284 si
                      successero sul trono imperiale ufficiali o
                      comandanti imposti dall’esercito alla guida
                      dell’impero.
                     Privo di doti politiche e poco brillante come
                      militare, Massimino era popolare solo per la
                      sua smisurata forza fisica.
                     Impose all’impero un regime fiscale molto
                      duro, che rese il Senato coeso contro di lui al
                      punto di dichiararlo hostis publicus.
                     Dopo alcuni torbidi eventi politici,
                      Massimino fu assassinato dai suoi stessi
                      soldati mentre assediava la città di Aquileia,
Massimino Trace       che non volle farlo passare dal suo territorio
                      quando Massimino intendeva riprendersi
                      militarmente il trono.
   Tra gli altri imperatori di questo periodo
            confuso e sanguinoso, si distinse Decio, che
            governò per soli due anni, dal 249 al 251.
           Decio sentiva come propria missione la difesa
            delle frontiere imperiali e il rafforzamento
            dell’unità dell’impero.
           Impose un rispetto rigoroso per i culti
            tradizionali, tra cui quello per l’imperatore
            come “dio” sulla terra: questo per rafforzare
            l’unità dei territori imperiali sotto un unico
            culto.
           Chi non accettava di sacrificare agli dèi e al
            genio dell’imperatore veniva condannato a
            morte.
Decio
           I cristiani, che non volevano sottomettersi a
            questa imposizione, furono duramente
            perseguitati nel periodo 250 – 251.
           Decio morì nei Balcani combattendo contro i
            Goti
Le zone imperiali a rischio erano: il confine gallico e quello germanico
su cui premevano Alamanni e Franchi; la zona del basso Danubio, in cui si
muovevano i Goti; e la Persia, in cui erano molto aggressivi i Sassanidi di re
Sapore
   Valeriano, un senatore ormai anziano, giunse
                                 al trono nel 253 dopo una serie di imperatori
                                 militari di scarso valore.
                                Associò subito al potere suo figlio Gallieno,
                                 a cui affidò la guida delle provincie
                                 occidentali.
                                Valeriano mantenne la guida militare e
                                 politica della zona orientale, in cui era
                                 fortissima la minaccia sassanide

         Valeriano              Anch’egli, come Decio, scatenò una violenta
                                 persecuzione contro i cristiani

                                L’esercito romano fu sconfitto a Edessa dai
                                 Sassanidi, e Valeriano fu catturato dal re
                                 Sapore.
                                Nel 260 morì da prigioniero e schiavo,
                                 grande umiliazione per un imperatore
                                 romano.
Sapore cattura Valeriano,
cameo conservato al Louvre
   Gallieno, alla morte del padre, gestì da solo
               l’impero e dovette bloccare l’avanzata di
               Alamanni e Goti.
              La nuova linea di confine dell’impero
               romano in Europa orientale fu posta sul
               Danubio, la Dacia era persa.
              Le legioni furono affidate al comando di
               cavalieri
              Cambiò la tattica difensiva: le truppe
               vennero concentrate in unità mobili che si
               muovevano nei luoghi più instabili, anziché
               essere dislocate sull’intera frontiera.
              Si formarono due regni separatisti:
Gallieno           le Gallie(Gallie, Spagna, Britannia)
                   Palmira (Siria, Palestina, Mesopotamia)
                                   [vedi diapositiva 14]


               Gallieno fu ucciso dai suoi ufficiali nel 268
    Morto Gallieno, si
                                                       successero sul trono
                                                       imperiale imperatori di
                                                       matrice militare tutti
                                                       provenienti dall’Illirico.
                                                      Il primo fu Claudio II,
L’Illirico era una zona da cui
provennero molti ufficiali
                                                       che vinse battaglie
                                                       decisive contro
                                                       Alamanni(in Pianura
                                                       Padana) e Goti (che
                                                       avevano occupato
                                                       Atene)

                           Claudio II fu chiamato “il Gotico” dopo la sua vittoria contro i Goti
   Aureliano completò
                                     l’opera di Claudio II
                                     (morto di peste nel 270).
                                    Vinse tutte le popolazioni
                                     barbariche penetrate
                                     nella Pianura Padana.
          Aureliano
                                    Fece costruire una cinta
                                     muraria a protezione
                                     della città di Roma,
                                     lunga 18 Km e tuttora
                                     visibile. Essa porta il suo
                                     nome.
Un tratto delle mura aureliane
   Aureliano, ricostituìl’unità dell’impero.
                            Pose fine ai regni separatisti delle Gallie
                            e di Palmira
                           Cercò di riorganizzare lo Stato e di
                            restituire prestigio all’imperatore.
   Palmira                 Fece organizzare in associazioni di
                            mestiere coloro che fornivano servizi allo
                            stato, come gli armatori (costruttori) di
                            navi.
                           Fece coniare una nuova moneta, l’
               Il dio       “antoniniano”, che sostituisse la
               Mitra        precedente dello stesso nome che aveva
                            perso valore.
                           Impose il culto del Sol Invictus,
                            identificato con Mitra, culto molto
                            diffuso tra i soldati e il culto del sole si
                            identificava con quello dell’imperatore
                           L’autocrazia militare diventava così una
                            specie di teocrazia
Emblema del                Fu ucciso nel 275.
Sol Invictus
   Dopo Aureliano imperatori
                  furono Tacito (275-76), Probo
                  (276-82), che più volte
                  sconfisse i barbari, e Caro
                  (282-283), che sconfisse i Parti.
                 Probo e Caro furono uccisi dai
                  loro stessi soldati, e nel 284 i
                  militari da lui comandati
                  spinsero al potere
                  Diocleziano.
Diocleziano
                 Nel 285, Diocleziano fu
                  investito dal Senato
                  dell’autorità di imperatore.
Diocleziano decise di stabilire la propria sede non a
Roma, bensì a
Nicomedia, in Bitinia (zona dell’odierna Turchia), per
controllare meglio la frontiera orientale, una delle meno
stabili. La zona orientale dell’impero era la più
importante da preservare perché era la più ricca.
   Diocleziano nominò
                              Massimiano come Cesare per
                              sedare una rivolta nelle
                              Gallie, e
                             nel 286 lo elevò al ruolo di
                              Augusto, condividendo con
                              lui il potere.
                              Massimiano governava
                              l’Occidente
                             Era l’inizio della struttura
                              politica chiamata
    Gli AUGUSTI
 Diocleziano (sinistra)
e Massimiano (destra)              TETRARCHIA
   Diocleziano costruì un sistema di poteri in cui al
    vertice dell’impero vi erano quattro MONARCHI,
    detti
   TETRARCHI.
   Due erano di rango superiore: gli AUGUSTI
   Due erano di livello inferiore: i CESARI.

   Il SISTEMA                 PER CONTROLLARE MEGLIO IL
 TETRARCHICO                        TERRITORIO IMPERIALE
 FU CONCEPITO                             IN CASO DI CRISI
DA DIOCLEZIANO
                              PER GARANTIRE UNA SUCCESSIONE
                              ORDINATA SENZA GUERRE INTESTINE
                              ATTRAVERSO LA COOPTAZIONE→
    →I due Augusti cooptavano, cioè associavano al potere, i due Cesari
Le sedi di Augusti e
                                          Cesari furono scelte
                                          per ragioni militari
                                          in base alla vicinanza
                                          delle città ai confini
Prefettura
delle Gallie


                          Prefettura
               Prefettura dell’Illirico
               d’Italia
                                                 Prefettura
                                                 d’Oriente
   Diocleziano cercò di rendere l’unità dello
                     Stato più salda, attraverso un rafforzamento
                     del potere imperiale, che diventava una vera
                     e propria monarchia assoluta.
                           Augusto aveva reso l’imperatore
                                    PRINCEPS
                           (primo magistrato dello Stato)

                        Diocleziano trasformò l’imperatore in
                                    DOMINUS
                               (signore) dell’Impero

                 La corte dell’imperatore era il luogo in cui si
Scultura che
                    decideva la politica imperiale, e l’imperatore
rappresenta
I Tetrarchi, a      emanava leggi e editti senza rendere conto a
   Venezia          nessuno.
   Diocleziano riordinò
                               l’esercito per prevenire le
                               ribellioni.
                              Diminuì il numero dei
Massimiano   Diocleziano       soldati per ogni legione, per
                               evitare a ogni comandante di
                               avere a disposizione grandi
                               masse di uomini.
                              Aumentò il numero delle
Costanzo                       legioni.
Cloro        Galerio
   L’esercito fu diviso in due parti.
                     I LIMITANEI

         stanziati appena al di là del “limes”
                  controllavano i confini
                  I COMITATENSES

    erano schierati nelle retrovie, sotto il comando
         diretto dell’imperatore, e erano pronti a
       intervenire dove e quando fosse necessario.
   Questa riforma diede efficienza all’esercito,ma
    era molto costosa: dovevano essere armati e
    mantenuti in servizio 600.000 uomini che non
    producevano nulla.
 Il mantenimento dell’esercito richiese una
  tassazione molto più efficiente e capillare, che
  andò a pesare sulle proprietà agricole.
 Il reddito da tassare era stabilito sulla base di
  un sistema di calcolo fondato sul rapporto
IUGUM (estensione di terra)/ CAPUT (cittadino
                     da tassare)



   Nelle città, gli abitanti liberi, curiales, erano
    responsabili del pagamento delle imposte.
   Il calcolo del tributo poteva essere fatto solo grazie a un
    censimento molto preciso dei terreni e delle persone che
    vi lavoravano.
   Lo Stato aveva bisogno di proventi fissi per regolare le
    spese.
   Per realizzare quest’ opera
           l’intero territorio dell’Impero fu suddiviso in

                  12 unità regionali chiamate
                           DIOCESI

    Anche l’Italia entrò a far parte di questa divisione,
    diventando Diocesis Italiae, e perse così il suo privilegio
    di non essere parte del sistema delle provincie.
    L’Italia diventò una regione pari alle altre.
Diocesis     6
    Britanniarum

                  Diocesis
                  Galliarum

           Diocesis         5                  Diocesis
           Viennensis                          Pannoniorum
                                    Diocesis         7
                        4           Italiae
    Diocesis                                                         Diocesis
                                                                     Thraciae
                                                                                      Diocesis
    Hispaniarum                          1                                            Pontica
                                                                       9                         11
                                                         Diocesis          Diocesis
3                                                        Moesiarum         Asiana

                                                             8                  10
           Diocesis
           Africae
                                2




                                                                                     12

                                                                                Diocesis
                                                                                Orientalis
   Il denario, che nei secoli prosperi di
                                            Roma era d’argento. era la moneta
                                            che circolava più ampiamente, ma
                                            esso aveva un valore nominale che
                                            nel III secolo d.C. che non
                                            corrispondeva a quello effettivo: era
Denario d’argento di Antonino Pio, II
                                            una moneta di bronzo rivestita
sec. d.C.                                   superficialmente d’argento.
                                           Diocleziano per avvicinare il costo
                                            della vita effettivo a quello
                                            monetario, cercò di ridurre la
                                            circolazione del denario, facendo
                                            coniare monete ad alta percentuale
                                            di oro e d’argento, ma esse
                                            scomparvero rapidamente dal
                                            mercato perché chi ne entrava in
                                            possesso preferiva tesaurizzarle.
     Denario d’oro di Diocleziano          In questo modo il problema
                                            dell’inflazione rimaneva irrisolto.
   L’inflazione, ovvero il costo della vita,
                   continuava a crescere, particolarmente il
                   prezzo dei generi di prima necessità,
                   soprattutto alimentari e utensili.
                  Diocleziano nel 301 emanò un
                   provvedimento, edictum de pretiis, un
                   “calmiere” con il quale fissò il prezzo
                   massimo di circa mille prodotti.
                  Le merci sottoposte a questo
                   provvedimento scomparvero dal
                   mercato, poiché produttori e
                   commercianti non avevano interesse a
                   venderle sotto costo.
                  Ne nacque un mercato di contrabbando,
Frammento          con prezzi molto più alti di quelli
dell’Edictum       praticati prima dell’editto, e Diocleziano
de pretiis         fu costretto a abolire il decreto.
La politica economica di Domiziano si rivelò poco
   incisiva perché le cause della povertà erano
   profonde e legate alla struttura dell’economia
   romana:
 lo Stato, burocrazia e esercito, costava molto

 il modo di produzione con cui era gestita
   l’agricoltura da parte dei grandi proprietari era il
   latifondo, un modo poco produttivo che spesso
   impoveriva i terreni da coltivare.
 i piccoli proprietari terrieri erano molto penalizzati

 le campagne, a causa delle frequenti guerre e
   epidemie, si spopolavano e la produzione agricola
   ne risentiva
   Diocleziano volle rafforzare l’unità
                                 imperiale attraverso il culto della figura
                                 imperiale, facendosi chiamare Iovius,
                                 cioè figlio di Giove.
                                Chi rifiutava questo culto, veniva
                                 perseguitato.
                                Diocleziano iniziò una azione forte di
                                 persecuzione contro i cristiani, e contro la
                                 setta di origine persiana dei manichei.
   Persecuzioni contro
   i cristiani                  La persecuzione contro i cristiani iniziò
                                 nel 303 e 304 con due editti, emanati da
                                 Diocleziano per l’Oriente, e Massimiano
                                 per l’Occidente.
                                Numerosi furono arresti e condanne a
                                 morte.
                                In Occidente le persecuzioni
Diffusione del manicheismo
                                 terminarono in pochi anni,in Oriente
                                 proseguirono fino al 313.
   G. Geraci – A. Marcone (a cura di), Storia
    romana, Firenze, Le Monnier, 2004.
   A. Giardina – A. Schiavone (a cura di), Storia di
    Roma,Torino, Einaudi, 1999.
   E. Cantarella – G.Guidorizzi, Polis. Società e
    storia, Torino,Einaudi Scuola, 2010, vol. 2, “Da
    Augusto all’anno Mille”.
   Diana Bowder (a cura di), Dizionario dei
    personaggi dell’antica Roma,Roma, Newton
    Compton, 1990.
   www. romanemperors. com

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Dai Severi a Diocleziano

  • 1. Roma e il suo impero dal secolo di ferro all’ingresso nella Tarda Antichità.
  • 2. La morte di Commodo determinò un periodo estremamente difficile per l’impero romano, durante il quale si verificò una situazione molto simile a quella creatasi durante l’anno dei quattro imperatori.  La lotta per il potere riguardava coloro che controllavano gli eserciti più numerosi, mentre sul trono salivano imperatori di scarso peso politico.  Dal contrasto tra Pescennio Nigro, governatore della Siria, Clodio Albino, governatore della Britannia, e Settimio Severo, legato in Pannonia, uscì vincitore Settimio Severo, che salì al trono nel 197.
  • 3.
  • 4. Settimio Severo era originario dell’Africa (Leptis Magna, nell’odierna Libia).  Dopo una carriera piuttosto lunga nell’esercito, quando era legato (governatore) della Pannonia il suo esercito lo proclamò imperatore, mentre era sul trono Didio Giuliano (193).  La sua effettiva ascesa al trono risale però al 197, quando sconfisse Albino a Lione. Il Senato era dalla sua parte, quindi la salita al trono fu abbastanza agevole politicamente. Settimio Severo  Trascorse il suo periodo imperiale tra Roma e le provincie da riorganizzare o difendere .
  • 5. Settimio conservò la mentalità da soldato nel modo di governare.  Rafforzò l’esercito, soprattutto con donativi e privilegi, mentre il Senato rimase un organo politico del tutto privo di importanza.  Ottenne una vittoria importante contro i Parti (198-99), che fece celebrare con la costruzione di un arco (203), tuttora esistente a Roma . L’ arco di Settimio Severo  I donativi però costavano molto alle casse dello Stato.  Settimio cercò di risolvere il problema economico riducendo la quantità di argento presente nelle monete, in modo da poterne coniare in quantità maggiore.  Questo tuttavia provocò una forte inflazione Monete fatte coniare daSettimio Severo
  • 6. La vittoria contro i Sassanidi diede all’imperatore la possibilità di ottenere l’associazione al trono imperiale dei suoi due figli, nati da matrimoni diversi: Caracalla, il primogenito, fu proclamato Augusto dall’esercito, e Geta, il secondogenito, fu designato come Cesare.  Devoto a divinità solari,molto popolari tra i soldati soprattutto in Oriente, Settimio cercò di diffondere questi culti anche a Roma.  Nel 208 l’imperatore decise di Settimio Severo con la prima organizzare una spedizione militare in moglie Britannia, attaccata ai confini dai e il figlio Caracalla Caledoni.  Durante questa spedizione morì nel 211 a York.
  • 7. Si racconta che Settimio Severo, in punto di morte, avesse raccomandato ai figli di «andare d’accordo , arricchire i soldati e non preoccuparsi di altro».  In realtà tra Caracalla e Geta esisteva una forte rivalità, che rese impossibile la Marco Aurelio diarchia voluta dal padre. Severo Antonino detto  Geta fu assassinato nel212 dai pretoriani, Caracalla corrotti da Caracalla (il cui soprannome derivava dal mantello con cappuccio che era solito portare), che fin da adolescente aveva dato segni di scarso equilibrio caratteriale.  Terminata precocemente la diarchia, Caracalla governò fino al 217. Geta
  • 8. Caracalla decise nel 212 l’estensione della cittadinanza romana a tutti i coloro che risiedessero nel territorio dell’impero e avessero la condizione di uomini liberi,esclusi i dediticii (gli abitanti di città straniere che, dopo aver combattuto il popolo romano, erano state vinte e si erano arrese ) Il provvedimento ebbe il nome di constitutio antoniniana,ma è più noto come “editto di Caracalla”. L’”editto di Caracalla” fu originato da due cause:  1. La concessione della cittadinanza romana estendeva diritti e doveri fino allora propri soltanto dei cittadini romani a tutti i gli abitanti liberi dell’impero organizzati in comunità cittadine, quindi tutti erano tenuti a pagare le tasse, necessarie per mantenere efficiente un esercito ampio e molto costoso.  2. La constitutio Antoniana era l’implicito riconoscimento che la distinzione tra italici e provinciali era superata, visto il contributo economico, militare e culturale che da decenni offrivano i provinciali all’impero.
  • 9. Caracalla aumentò il salario di legionari e pretoriani, quindi il solo incremento delle tasse non bastava a sostenere una politica militare così dispendiosa.  Egli decise di far coniare una nuova moneta, chiamata “antoniniano”, che aveva un valore nominale di due denari, L’antoniniano anche se quello effettivo (determinato dalla quantità di argento in esso contenuta) era di un denario e mezzo: questa decisione aumentava la quantità di monete in circolazione e doveva sostenere in questo modo le spese militari.  L’imperatore portò a termine la costruzione delle Terme presso Roma iniziate da suo padre, un grande complesso architettonico che però prese il suo nome. Ricostruzione delle Terme di Caracalla.
  • 10. Caracalla condusse due spedizioni contro i Parti, ma durante la seconda di queste fu assassinato in una congiura militare a Carre,in Siria,nel 217.  Macrino, prefetto del pretorio, fu allora acclamato imperatore.  Macrino fu il primo imperatore di origine equestre nella storia di Roma, e questa scelta premiava il fatto che da anni gli equites avessero ruoli di Macrino comando nelle province e nell’esercito.  Macrino però fu ucciso dai suoi stessi soldati nel 218, a causa della pace da lui firmata con i Parti.
  • 11. Gli stessi soldati che avevano ucciso Macrino proclamarono imperatore il nipote quattordicenne di Caracalla, Marco Aurelio Antonino.  Nonostante la giovane età, il ragazzo era sacerdote del Dio Sole, che aveva un tempio nella città siriaca di Emesa. In questa località il Sole era chiamato El - Gabal, e da tale denominazione il nuovo imperatore su chiamato«Eliogabalo».  Eliogabalo cercò di imporre una riforma religiosa a Roma, in cui fece trasportare la pietra sacra di El Gabal.  Il suo regno fu caratterizzato da stranezze, come la creazione di un senaculum (senato femminile) o la nomina di un ballerino come prefetto del pretorio.  In realtà egli era manovrato da sua nonna e da sua Eliogabalo madre che volevano farlo sembrare il detentore di un potere assoluto come sommo sacerdote dello Stato, un imperatore per grazia divina.  Ma nel 222 Eliogabalo fu ucciso dai pretoriani in accordo con la famiglia stessa dei Severi. Gli fu comminata dal Senato la damnatio memoriae.
  • 12. Severo Alessandro, cugino di Eliogabalo, era giovane quanto il suo predecessore quando giunse sul trono imperiale, nel 222.  Gli diede un supporto importante il giurista Ulpiano, che fu scelto dal nuovo imperatore come prefetto del pretorio.  Ulpiano credeva nell’utilità di una collaborazione tra impero e senato, e quindi egli operò affinché i rapporti tra imperatore e senatori fossero più stretti, anche se in questo modo la relazione consolidata tra esercito e dinastia dei Severi si fece sempre più conflittuale  Nel 224 il regno persiano subì un cambio dinastico che portò al potere i Sassanidi, decisi a riconquistare il dominio sul territorio che ebbe Severo Alessandro come imperatori Ciro, Serse e Dario.  Subito i nuovi sovrani cominciarono un’offensiva bellica per conquistare la Mesopotamia Romana.
  • 13. La minaccia Sassanide ai territori romani d’Oriente costrinse Severo Alessandro a intervenire in guerra in prima persona.  L’esercito romano riuscì solo a bloccare l’avanzata dei nemici, senza riuscire a respingerli.  Subito dopo egli dovette spostarsi nella Gallia, a causa di altre incursioni barbariche.  In Gallia, tuttavia, Severo Alessandro pagò il deterioramento dei rapporti con l’esercito, L’avanzata dei Sassanidi e fu assassinato insieme a sua madre dai verso i confini romani militari che lo accusavano di voler trattare con i nemici, anziché impegnarsi per sconfiggerli.  Finiva così nel 235, dopo circa quaranta anni la dinastia dei Severi.
  • 14.
  • 15. Massimino Trace fu il primo imperatore del periodo chiamato dell’”anarchia militare”, in quanto durante gli anni 235 – 284 si successero sul trono imperiale ufficiali o comandanti imposti dall’esercito alla guida dell’impero.  Privo di doti politiche e poco brillante come militare, Massimino era popolare solo per la sua smisurata forza fisica.  Impose all’impero un regime fiscale molto duro, che rese il Senato coeso contro di lui al punto di dichiararlo hostis publicus.  Dopo alcuni torbidi eventi politici, Massimino fu assassinato dai suoi stessi soldati mentre assediava la città di Aquileia, Massimino Trace che non volle farlo passare dal suo territorio quando Massimino intendeva riprendersi militarmente il trono.
  • 16. Tra gli altri imperatori di questo periodo confuso e sanguinoso, si distinse Decio, che governò per soli due anni, dal 249 al 251.  Decio sentiva come propria missione la difesa delle frontiere imperiali e il rafforzamento dell’unità dell’impero.  Impose un rispetto rigoroso per i culti tradizionali, tra cui quello per l’imperatore come “dio” sulla terra: questo per rafforzare l’unità dei territori imperiali sotto un unico culto.  Chi non accettava di sacrificare agli dèi e al genio dell’imperatore veniva condannato a morte. Decio  I cristiani, che non volevano sottomettersi a questa imposizione, furono duramente perseguitati nel periodo 250 – 251.  Decio morì nei Balcani combattendo contro i Goti
  • 17. Le zone imperiali a rischio erano: il confine gallico e quello germanico su cui premevano Alamanni e Franchi; la zona del basso Danubio, in cui si muovevano i Goti; e la Persia, in cui erano molto aggressivi i Sassanidi di re Sapore
  • 18. Valeriano, un senatore ormai anziano, giunse al trono nel 253 dopo una serie di imperatori militari di scarso valore.  Associò subito al potere suo figlio Gallieno, a cui affidò la guida delle provincie occidentali.  Valeriano mantenne la guida militare e politica della zona orientale, in cui era fortissima la minaccia sassanide Valeriano  Anch’egli, come Decio, scatenò una violenta persecuzione contro i cristiani  L’esercito romano fu sconfitto a Edessa dai Sassanidi, e Valeriano fu catturato dal re Sapore.  Nel 260 morì da prigioniero e schiavo, grande umiliazione per un imperatore romano. Sapore cattura Valeriano, cameo conservato al Louvre
  • 19. Gallieno, alla morte del padre, gestì da solo l’impero e dovette bloccare l’avanzata di Alamanni e Goti.  La nuova linea di confine dell’impero romano in Europa orientale fu posta sul Danubio, la Dacia era persa.  Le legioni furono affidate al comando di cavalieri  Cambiò la tattica difensiva: le truppe vennero concentrate in unità mobili che si muovevano nei luoghi più instabili, anziché essere dislocate sull’intera frontiera.  Si formarono due regni separatisti: Gallieno le Gallie(Gallie, Spagna, Britannia) Palmira (Siria, Palestina, Mesopotamia) [vedi diapositiva 14] Gallieno fu ucciso dai suoi ufficiali nel 268
  • 20. Morto Gallieno, si successero sul trono imperiale imperatori di matrice militare tutti provenienti dall’Illirico.  Il primo fu Claudio II, L’Illirico era una zona da cui provennero molti ufficiali che vinse battaglie decisive contro Alamanni(in Pianura Padana) e Goti (che avevano occupato Atene) Claudio II fu chiamato “il Gotico” dopo la sua vittoria contro i Goti
  • 21. Aureliano completò l’opera di Claudio II (morto di peste nel 270).  Vinse tutte le popolazioni barbariche penetrate nella Pianura Padana. Aureliano  Fece costruire una cinta muraria a protezione della città di Roma, lunga 18 Km e tuttora visibile. Essa porta il suo nome. Un tratto delle mura aureliane
  • 22. Aureliano, ricostituìl’unità dell’impero. Pose fine ai regni separatisti delle Gallie e di Palmira  Cercò di riorganizzare lo Stato e di restituire prestigio all’imperatore. Palmira  Fece organizzare in associazioni di mestiere coloro che fornivano servizi allo stato, come gli armatori (costruttori) di navi.  Fece coniare una nuova moneta, l’ Il dio “antoniniano”, che sostituisse la Mitra precedente dello stesso nome che aveva perso valore.  Impose il culto del Sol Invictus, identificato con Mitra, culto molto diffuso tra i soldati e il culto del sole si identificava con quello dell’imperatore  L’autocrazia militare diventava così una specie di teocrazia Emblema del  Fu ucciso nel 275. Sol Invictus
  • 23.
  • 24. Dopo Aureliano imperatori furono Tacito (275-76), Probo (276-82), che più volte sconfisse i barbari, e Caro (282-283), che sconfisse i Parti.  Probo e Caro furono uccisi dai loro stessi soldati, e nel 284 i militari da lui comandati spinsero al potere Diocleziano. Diocleziano  Nel 285, Diocleziano fu investito dal Senato dell’autorità di imperatore.
  • 25. Diocleziano decise di stabilire la propria sede non a Roma, bensì a Nicomedia, in Bitinia (zona dell’odierna Turchia), per controllare meglio la frontiera orientale, una delle meno stabili. La zona orientale dell’impero era la più importante da preservare perché era la più ricca.
  • 26. Diocleziano nominò Massimiano come Cesare per sedare una rivolta nelle Gallie, e  nel 286 lo elevò al ruolo di Augusto, condividendo con lui il potere. Massimiano governava l’Occidente  Era l’inizio della struttura politica chiamata Gli AUGUSTI Diocleziano (sinistra) e Massimiano (destra) TETRARCHIA
  • 27. Diocleziano costruì un sistema di poteri in cui al vertice dell’impero vi erano quattro MONARCHI, detti  TETRARCHI.  Due erano di rango superiore: gli AUGUSTI  Due erano di livello inferiore: i CESARI. Il SISTEMA PER CONTROLLARE MEGLIO IL TETRARCHICO TERRITORIO IMPERIALE FU CONCEPITO IN CASO DI CRISI DA DIOCLEZIANO PER GARANTIRE UNA SUCCESSIONE ORDINATA SENZA GUERRE INTESTINE ATTRAVERSO LA COOPTAZIONE→ →I due Augusti cooptavano, cioè associavano al potere, i due Cesari
  • 28. Le sedi di Augusti e Cesari furono scelte per ragioni militari in base alla vicinanza delle città ai confini Prefettura delle Gallie Prefettura Prefettura dell’Illirico d’Italia Prefettura d’Oriente
  • 29. Diocleziano cercò di rendere l’unità dello Stato più salda, attraverso un rafforzamento del potere imperiale, che diventava una vera e propria monarchia assoluta.  Augusto aveva reso l’imperatore PRINCEPS (primo magistrato dello Stato)  Diocleziano trasformò l’imperatore in DOMINUS (signore) dell’Impero La corte dell’imperatore era il luogo in cui si Scultura che decideva la politica imperiale, e l’imperatore rappresenta I Tetrarchi, a emanava leggi e editti senza rendere conto a Venezia nessuno.
  • 30. Diocleziano riordinò l’esercito per prevenire le ribellioni.  Diminuì il numero dei Massimiano Diocleziano soldati per ogni legione, per evitare a ogni comandante di avere a disposizione grandi masse di uomini.  Aumentò il numero delle Costanzo legioni. Cloro Galerio
  • 31. L’esercito fu diviso in due parti.  I LIMITANEI  stanziati appena al di là del “limes” controllavano i confini  I COMITATENSES  erano schierati nelle retrovie, sotto il comando diretto dell’imperatore, e erano pronti a intervenire dove e quando fosse necessario.  Questa riforma diede efficienza all’esercito,ma era molto costosa: dovevano essere armati e mantenuti in servizio 600.000 uomini che non producevano nulla.
  • 32.  Il mantenimento dell’esercito richiese una tassazione molto più efficiente e capillare, che andò a pesare sulle proprietà agricole.  Il reddito da tassare era stabilito sulla base di un sistema di calcolo fondato sul rapporto IUGUM (estensione di terra)/ CAPUT (cittadino da tassare)  Nelle città, gli abitanti liberi, curiales, erano responsabili del pagamento delle imposte.
  • 33. Il calcolo del tributo poteva essere fatto solo grazie a un censimento molto preciso dei terreni e delle persone che vi lavoravano.  Lo Stato aveva bisogno di proventi fissi per regolare le spese.  Per realizzare quest’ opera l’intero territorio dell’Impero fu suddiviso in 12 unità regionali chiamate DIOCESI Anche l’Italia entrò a far parte di questa divisione, diventando Diocesis Italiae, e perse così il suo privilegio di non essere parte del sistema delle provincie. L’Italia diventò una regione pari alle altre.
  • 34. Diocesis 6 Britanniarum Diocesis Galliarum Diocesis 5 Diocesis Viennensis Pannoniorum Diocesis 7 4 Italiae Diocesis Diocesis Thraciae Diocesis Hispaniarum 1 Pontica 9 11 Diocesis Diocesis 3 Moesiarum Asiana 8 10 Diocesis Africae 2 12 Diocesis Orientalis
  • 35. Il denario, che nei secoli prosperi di Roma era d’argento. era la moneta che circolava più ampiamente, ma esso aveva un valore nominale che nel III secolo d.C. che non corrispondeva a quello effettivo: era Denario d’argento di Antonino Pio, II una moneta di bronzo rivestita sec. d.C. superficialmente d’argento.  Diocleziano per avvicinare il costo della vita effettivo a quello monetario, cercò di ridurre la circolazione del denario, facendo coniare monete ad alta percentuale di oro e d’argento, ma esse scomparvero rapidamente dal mercato perché chi ne entrava in possesso preferiva tesaurizzarle. Denario d’oro di Diocleziano  In questo modo il problema dell’inflazione rimaneva irrisolto.
  • 36. L’inflazione, ovvero il costo della vita, continuava a crescere, particolarmente il prezzo dei generi di prima necessità, soprattutto alimentari e utensili.  Diocleziano nel 301 emanò un provvedimento, edictum de pretiis, un “calmiere” con il quale fissò il prezzo massimo di circa mille prodotti.  Le merci sottoposte a questo provvedimento scomparvero dal mercato, poiché produttori e commercianti non avevano interesse a venderle sotto costo.  Ne nacque un mercato di contrabbando, Frammento con prezzi molto più alti di quelli dell’Edictum praticati prima dell’editto, e Diocleziano de pretiis fu costretto a abolire il decreto.
  • 37. La politica economica di Domiziano si rivelò poco incisiva perché le cause della povertà erano profonde e legate alla struttura dell’economia romana:  lo Stato, burocrazia e esercito, costava molto  il modo di produzione con cui era gestita l’agricoltura da parte dei grandi proprietari era il latifondo, un modo poco produttivo che spesso impoveriva i terreni da coltivare.  i piccoli proprietari terrieri erano molto penalizzati  le campagne, a causa delle frequenti guerre e epidemie, si spopolavano e la produzione agricola ne risentiva
  • 38. Diocleziano volle rafforzare l’unità imperiale attraverso il culto della figura imperiale, facendosi chiamare Iovius, cioè figlio di Giove.  Chi rifiutava questo culto, veniva perseguitato.  Diocleziano iniziò una azione forte di persecuzione contro i cristiani, e contro la setta di origine persiana dei manichei. Persecuzioni contro i cristiani  La persecuzione contro i cristiani iniziò nel 303 e 304 con due editti, emanati da Diocleziano per l’Oriente, e Massimiano per l’Occidente.  Numerosi furono arresti e condanne a morte.  In Occidente le persecuzioni Diffusione del manicheismo terminarono in pochi anni,in Oriente proseguirono fino al 313.
  • 39. G. Geraci – A. Marcone (a cura di), Storia romana, Firenze, Le Monnier, 2004.  A. Giardina – A. Schiavone (a cura di), Storia di Roma,Torino, Einaudi, 1999.  E. Cantarella – G.Guidorizzi, Polis. Società e storia, Torino,Einaudi Scuola, 2010, vol. 2, “Da Augusto all’anno Mille”.  Diana Bowder (a cura di), Dizionario dei personaggi dell’antica Roma,Roma, Newton Compton, 1990.  www. romanemperors. com