Ensemble at Education 2.0 - Firenze, 23 aprile 2010
Siel Macerata 2007
1. Facoltà di Scienze della Formazione
I learning object nella
prospettiva dell’eLearning 2.0
Macerata, 5 luglio 2007
Congresso SIe-L
Dott. Giovanni Bonaiuti
DSEPCF - Dipartimento di Scienze dell’Educazione
e dei Processi Culturali e Formativi, Università di Firenze
2. Si dice in giro …
Che l’e-learning tradizionale sia in crisi …
•
Che i “learning object” siano una contraddizione in termini:
•
l’apprendimento è un processo, non un oggetto
Che gli LMS (le piattaforme) siano dei “recinti” che limitano la
•
naturale propensione degli individui ad apprendere
Che il web abbia potenzialità ben maggiori che non quelle
•
offerte dal così detto “eLearning 1.0”
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3. L’eLearning è morto? Evviva il 2.0 !
Una grande rivoluzione che, in una parola, possiamo definire:
•
PERSONALIZzAzIone
meLearning!
ovvero, il
•
Attorno al quale sono già attivi
nuovi profeti, molti guru, tanto folklore, decine di fans …
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4. La grande visione
Solo per me:
•
– Quando serve (tempi, spazi)
– Con il mezzo più opportuno (differenti device)
– Con flessibilità e interattività (modi, azioni, strumenti)
Apprendimento in tutte le forme:
•
– Formale e informale
– Non solo online, non solo in presenza
– Non solo con il PC ma con qualsiasi altro dispositivo digitale
– In ogni contesto, ad ogni occasione
– Con o senza insegnanti
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5. L’ideale è “just right”….
Just the right CONTENT, to
•
Just the right PERSON, with
•
Just the right PARTNERS, at
•
Just the right TIME, on
•
Just the right DEVICE, in
•
Just the right CONTEXT, and
•
Just the right WAY ………
•
Slide courtesy Wayne Hodgins, autodesk.com
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6. È tutto un fiorire di servizi…
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10. ADL sembra si stia accorgendo…
Della quantità di contenuti non-SCORM esistenti
•
Del fatto che trattare gli SCO come “black box” è un limite
•
Che è necessario superare la navigazione lineare dei contenuti
•
Della grande eterogeneità di formati proprietari degli asset
•
Che i contenuti sono conservati localmente
•
Che SCORM opera solo sul contenuto e non sull’esperienza
•
….
•
Per questo sono in corso
dei progetti di sviluppo… vedremo…
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11. Nel frattempo stiamo assistendo …
… ad una vera e propria esplosione di tipologie e formati di presentazione
•
diversi di contenuti didattici multimediali presenti in rete
– filmati e animazioni
– giochi
– simulazioni
– risorse visive, musicali, linguistiche
– Applicazioni software
– modelli dinamici di oggetti e fenomeni (2D e 3D)
– …
Molte delle quali disponibili in rete,
fuori dalle piattaforme,
utilizzabili liberamente
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16. Nuovi spazi: le IWBs
Il fenomeno delle IWBs (interactive
whiteboards) favorisce lo sviluppo di
nuove e specifiche tipologie di materiali
didattici multimediali e interattivi…
… capaci di lasciare spazio alla
loro manipolazione da parte di
docenti e studenti …
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17. Nuovi spazi: il podcast
Il podcast rappresenta un modo diverso
di proporre contenuti didattici …
… capaci di sfruttare il tempo
libero e quello inutilizzato …
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18. Ma, accanto alle opportunità…
Troppe risorse, instabilità, estemporaneità, molto “rumore”
•
Assenza di controllo scientifico disciplinare
•
Difficile riconducibilità a CFU o ad altre misure
•
L’apprendimento è soprattutto “incidentale”
•
Utile soprattutto per la formazione continua (contesto informale)
•
Si adatta meglio ad alcune tipologie di knowledge worker
•
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19. Quali sviluppi auspicare?
Di materiali di studio ne abbiamo bisogno…
…nella scuola, nell’università (ma anche in azienda):
non è pensabile fare del tutto a meno di “contenuti strutturati”
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20. Tre problemi nei LO, tre ipotesi …
RigiditA’ e metadatazione
•
DifficoltA’ nella ricerca dei materiali
•
Quali contenuti, quale ruolo degli utenti?
•
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21. 1) Rigidità e metadatazione
Il modello SCORM per assicurare il dialogo tra LMS e SCO impone:
– Il rispetto di protocolli di comunicazione
– La puntuale metadatazione degli oggetti componenti
Learning Management System (LMS)
LMS
LMS
Server
Server
Server Side
Client Side
Browser
Data Model
Actual data sent
back and forth Launch
Asset
between SCO
SCO
and LMS
API
API JavaScript
JavaScript
Adapter
Adapter
API (Communications
Link between SCO
and LMS)
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22. Ipotesi
Il punto di forza del 2.0 e’ nella
semplicita’ e velocita’
con cui si creano risorse
Gli LMS dovranno
“accontentarsi” di
lanciare URL
I metadata
dovranno comporsi
progressivamente
con forme “social”
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23. 2) La ricerca di materiali specializzati
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Us sit
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24. I limiti dei repository
Sono vincolati alla capacità di ricerca degli utenti finali
•
Si limitano a cercare su “parola chiave” o attraverso dizionari controllati
•
Non riescono quindi ad adattarsi al contesto di uso o al linguaggio
•
Sono troppo manuali, poco flessibili, basati su rigide “form”
•
Non ci sono (ancora) ausili visivi o altre utility oltre al testo
•
Non sfruttano (ancora) “social tools” ad aumentarne il valore
•
Costringono l’utente ad effettuare la stessa (faticosa) ricerca su più repository
Soluzioni ?
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25. Federated Metadata
Slide courtesy Erik Duval, KU Leuven
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26. Nuove ricerche e visualizzazioni
http://ariadne.cs.kuleuven.be/infovis/
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27. 3) La qualità dei materiali
Dagli anni Ottanta si fanno sperimentazioni su materiali didattici digitali
•
Ancora non è emersa chiaramente la loro specificità
•
L’oggetto da “battere” resta ancora il libro
•
la multimedialitA’ di per sE’ non
determina efficacia formativa...
(Merrill, 1997)
L’efficacia e’ data dalla
condizione che il medium sia
rilevante per l’obiettivo specifico
e che sia coerente con la
strategia didattica complessiva.
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28. Come garantire il risultato?
Due possibilità immediatamente disponibili:
Produzione federata dei contenuti
•
Sistemi di valutazione ex-post
•
Molte altre sono naturalmente possibili…
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29. Produzione federata
ad esempio con l’editor Web
del learnExact 4 di GiuntiLabs
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30. Sistemi di valutazione ex‐post
L’utente effettua una ricerca.
I risultati sono presentati
tenendo conto anche delle
preferenze espresse da
precedenti utilizzi
feedback
Metadata
Ricerca di
Utilizzo Valutazione
materiali
Scelta
ricerca
Wayne Hodgins (autodesk) definisce questi
indicatori come “metadata” dell’attenzione
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31. Sfruttare il feedback dell’utente
Slide courtesy Erik Duval, KU Leuven
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32. giovanni.bonaiuti@unifi.it
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/it/
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