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L’eco-Doppler o Doppler dei vasi è un esame non invasivo basato sugli stessi principi della comune
ecografia. A differenza di questa, però l’eco-Doppler non studia strutture solide o liquide ferme, ma
sfrutta le modalità con cui vengono riflessi gli ultrasuoni dal sangue in movimento per verificare la
forma di arterie e vene, quanto sangue vi passa, se vi sono malformazioni, restringimenti od occlusioni.
A volte si parla anche di ecocolorDoppler, facendo riferimento a una tecnica di rappresentazione grafica
dei dati per cui la modalità di flusso del sangue è indicata con colori diversi nell’immagine ecografica
dell'arteria.
Quando serve? Può essere utilizzato in molti casi diversi per indagare una lunga serie di disturbi delle
arterie e delle vene, offrendo informazioni che determinano quale sia il migliore approccio per curarli.
Per le arterie l’eco-Doppler si esegue:
•a livello della testa (eco-Doppler transcranico, in sigla TC), per verificare il flusso nelle arterie cerebrali,
per esempio durante un ictus o un intervento di neurochirurgia;
•a livello del collo (Eco-Doppler dei vasi del collo, anche detti tronchi sovraortici, da cui la sigla TSA),
per individuare e seguire nel tempo occlusioni a livello dell'arteria carotide o vertebrale, che possono
provocare vertigini, disturbi ischemici transitori (TIA) o ictus;
•a livello dell’aorta (Eco-Doppler aortico) per diagnosticare calcificazioni o aneurismi, cioè dilatazioni
che rischiano di rompersi. L’esame consente di valutare lo stato dell'arteria, misurarne le dimensioni e
seguire nel tempo l'aumento dei suoi diametri, per decidere quando è opportuno sottoporre il paziente a
un intervento chirurgico. In questo caso, però, è meglio fare anche una TAC per confermare la diagnosi.
Il Doppler sarà poi fondamentale per seguire l’andamento postoperatorio;
•a livello dell’addome (Eco-Doppler della arterie renali e mesenteriche) per identificare la presenza di
un restringimento di un'arteria renale, che può essere una causa di ipertensione arteriosa e per valutare
la perfusione degli altri organi addominali. Non è sempre di facile esecuzione a causa della presenza di
grasso, ma è facilitato se il paziente è a digiuno;
•a livello degli arti inferiori (Eco-Doppler degli arti inferiori) per capire se il dolore alle gambe quando si
cammina o anche se si sta a riposo può dipendere da un restringimento delle arterie che portano il
sangue alle gambe. L’esame, oltre a definire l'entità dell’eventuale restringimento, la sua progressione e
la necessità di un intervento, permette anche di seguire il decorso del malato dopo l’operazione.
Per le vene si esegue per diagnosticare:
•l'insufficienza venosa, che è una delle principali cause delle dilatazioni delle vene degli arti inferiori
chiamate varici e delle infiammazioni delle vene stesse dette flebiti;
• le trombosi venose in cui il vaso è occluso da un trombo e le tromboflebiti, in cui all’occlusione si
associa una reazione infiammatoria.
Come si fa?
Per effettuare l’eco-Doppler dei vasi, il paziente viene di solito fatto sdraiare su un lettino, anche se in
alcuni casi è più utile che rimanga in piedi. Sulla parte del corpo da esaminare, liberata da eventuali
indumenti che stringano, il medico spalma un gel che facilita il passaggio degli ultrasuoni e poi passa
una sonda simile a quella di un qualunque ecografo. Gli ultrasuoni vengono riflessi dalle varie strutture
del corpo e, ritornando alla sonda, creano sul monitor l'immagine del vaso e del flusso di sangue al suo
interno.
Che cosa si prova?
L’esame è del tutto indolore; il gel spalmato sulla pelle dà solo una sensazione di fresco.
Quali sono i vantaggi?
L’introduzione dell’eco-Doppler ha permesso di limitare i casi in cui occorrono esami più invasivi e
pericolosi come l’arteriografia e la flebografia, in cui rispettivamente arterie e vene sono rese visibili ai
raggi X tramite l’iniezione di un mezzo di contrasto. L’eco-Doppler ha il vantaggio di essere innocuo,
economico e pratico, perché può essere effettuato in un comune ambulatorio così come al letto di un
malato grave. I suoi risultati sono interpretabili immediatamente. Inoltre dura solo 15-20 minuti circa, a
seconda delle caratteristiche del soggetto e della malattia da studiare. Per tutte queste ragioni può
essere facilmente ripetuto ogni volta che sia necessario.
Quali sono i rischi?
Nessuno noto. L’unico limite della metodica -- oltre al fatto che, come ogni ecografia dipende dall’abilità
di chi la esegue -- è che, soprattutto nelle persone obese, sovrappeso o gonfie per accumulo di molto
liquido a livello cutaneo (edema) alcuni vasi possono essere difficili da vedere. In questi casi, in
particolar modo in presenza dell'indicazione all'intervento chirurgico, si rende necessario eseguire
l'angiografia dei vasi interessati.
L'ecocolordoppler è un esame eseguito per studiare i vasi sanguigni (arterie e vene).
E' basato su un fenomeno fisico, chiamato effetto Doppler, generato da uno strumento
che emette ultrasuoni: se si dirige un suono verso un corpo in movimento (com'è il
sangue nei vasi sanguigni), esso rimbalza, generando un suono diverso (il cosiddetto
suono riflesso) le cui caratteristiche dipendono dalla velocità del corpo in movimento.
L'ecocolordoppler è una tecnica molto precisa, non dolorosa e non invasiva che
fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi interni del nostro corpo. Evidenzia
bene anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi e consente di valutarne
accuratamente l'entità. L'apparecchio (ecografo) è formato da un monitor, un
computer ed una sonda collegata all'apparecchio con un cavo.
Il medico che svolge l'esame spalma un gel denso sulla pelle nella regione del corpo
da esaminare e vi appoggia la sonda (uno strumento piccolo come una saponetta)
facendo una certa pressione. La sonda emette gli ultrasuoni e raccoglie i suoni riflessi.
L'ecografo rielabora i segnali ricevuti dagli organi esaminati e li riproduce sul monitor
in forma di immagini, alcune delle quali sono fotografate. Gli ultrasuoni non sono
dannosi, né provocano dolore.
L'ecocolordoppler dei tronchi sovraortici riguarda le arterie carotidi (che
distribuiscono il sangue al collo ed alla testa), succlavia (grosso vaso che passa al di
sotto del collo) e vertebrali (che apportano sangue al cervello). E' utile per
l'inquadramento di un paziente che ha avuto un ictus (sofferenza di un tessuto
provocata da carenza di ossigeno, a sua volta conseguente ad un insufficiente afflusso
di sangue; solitamente è la conseguenza del blocco dell'arteria che porta sangue ad
un tessuto) e per le diagnosi di aneurisma (dilatazione di forma variabile di un
segmento di arteria dovuta ad un cedimento della parete del vaso) e delle malattie
delle coronarie (i vasi che portano il sangue al cuore). Nei bambini è utile per lo studio
degli aneurismi congeniti (cioè presenti dalla nascita), che sono localizzati per lo più
alla base cranica e possono rompersi all'improvviso provocando gravi emorragie
cerebrali.
Metodo NASCET (stenosi sintomatiche): lume residuo(diametro) a livello della
stenosi/diametro lume ACI distale (indenne da patologia)
Metodo ECST (stenosi sintomatiche): lume residuo (diametro)a livello della stenosi/diametro
presunto del vaso a livello della stenosi
Il metodo ECST, confrontato con il NASCET, fornisce un valore di stenosi mediamente maggiore, tanto che l’iniziale
cutt-off70% è stato elavato al 80%.
- Tabella di equivalenza di percentuali stenosi
ECST NASCET
50%20%
70%50%
75%60%
80%70%
Criteri di Strandness per la classificazione di stenosi
“Broadening”: ampliamento/allargamento. “boundary layer”:strato di confine
Stenosi espresse in percentuali secondo i metodi impiegati
Stenosi espresse in percentuali secondo i metodi impiegati
Metodo ECST (studio Europeo)C - A x 100%
C
Metodo NASCET (studio Nord Americano)B - A x 100%
B
Metodo Carotide ComuneD - A x 100%
D
Calibro
ACCnella norma tra 7 e 10 mm
ACItra 6 8 mm
ACEtra 6 8 mm
GRADO DI STENOSI
• NASCET (sintomatici): rischio a due aa
stroke disabilitante o fatale per
stenosi> 70% del 13.1%
• ACAS (asintomatici):analogo rischio a
due anni per stenosi > 60% del 2.4%
IMT V.N: ≤ 0.90 mmIMT: 1-1.49mm, ispessimento Placca ≥ 1.5 mm
Morfologia della Arterie Vertebrali
(velocità flusso media: 56 cm/sec (19-98 cm/sec); > 100 cm/sec, indicativa di stenosi)
V0: tratto ostiale (dall’origine al foro trasverso di C6)
V1: tratto pretrasversario (da C6 a C2)
V2: tratto intertrasversario (da forame trasverso di C2 fino all’ingresso del forame Magno)
V3: “atlasloop”
V4: intracranico
Quali sono le caratteristiche ecografiche della placca carotidea?
• ecogenicità (anecogena, ipoecogena, isoecogena, iperecogena – classificazione
secondo Lusby);
• aspetto (omogeneo, disomogeneo);
• superficie (regolare, lievemente irregolare, fortemente irregolare-ulcerata > 2 mm in
profondità e larghezza).
PROPOSTA DI REFERTAZIONE DI ESAME ECODOPPLER DEI TRONCHI EPIAORTICI
Cognome, Nome ………………………………………… età data …../…./……../
L’esame viene eseguito con
• Apparecchio …………………………………………………………………………….
• Tipo sonda ………………………………………………………………………………
Carotide destra:
• descrizione morfologica della parete (caratteristiche - spessore)
………………………………………………………………………………………………
caratteristiche della placca
• ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena) ………………… ………
• superficie (liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) ……………… Ø ulcera ………
• localizzazione (carotide comune, carotide Interna al bulbo - estensione oltre il bulbo)
• Diametro del lume della ACC ….Ø bulbo …. Ø CI distale ….Stenosi …% in sezione longitudinale
• percentuale di stenosi ____% (in sezione trasversa)
• area residua …… %Ø minimo lume residuo …..mm
• PSV sulla stenosi…….. cm/sec - (valori dell’angolo ..… °)
• EDV sulla stenosi…….. cm/sec -
• Carotide interna valutabile per …. cm - inversione anatomica carotide interna/esterna si no
Carotide sinistra:
• descrizione morfologica della parete (caratteristiche - spessore)
………………………………………………………………………………………………
caratteristiche della placca
• ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena) ………………… ………
• superficie (liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) ……………… Ø ulcera ………
• localizzazione (carotide comune, carotide Interna al bulbo - estensione oltre il bulbo)
• Diametro del lume della ACC …. Ø bulbo …. Ø CI distale …. Stenosi …% in sezione longitudinale
• percentuale di stenosi ____% (in sezione trasversa)
• area residua …… %Ø minimo lume residuo …..mm
• PSV sulla stenosi…….. cm/sec - (valori dell’angolo ..… °)
• EDV sulla stenosi…….. cm/sec -
• Carotide interna valutabile per …. cm - inversione anatomica carotide interna/esterna si no
Vertebrale Dx:presente-assente-dominante; stenosi ostiale …% diametro, direzione flusso
Vertebrale Sn:presente-assente-dominante;, stenosi ostiale …% diametro, direzione flusso
Succlavia Dx: descrizione…………. ……….. ……….. ………. …………. .
stenosi …% diametro, localizzazione pre- vertebrale, post-vertebrale
Succlavia Sn: descrizione…………. ……….. ……….. ………. …………. .
stenosi …% diametro, localizzazione pre- vertebrale, post-vertebrale
Anonima:descrizione (parete - spessore) ………… …………………….. …………......
• Difficoltà interpretative se presenti ………………………………………………….....….
• Eventuale valutazione power-Doppler …………………………………………….......…..
• Eventuale valutazione con Ecocontrasto ……………………………………………..........
• Conclusioni diagnostiche: ………………………… …………………………….......…….……………………. ………………. ………………….. ………..
…………………...….……………………. ………………. ………………….. ……….. ……………………....
Referto Personale
IMT ACC dx (max. V.N< 0.9 mm):
IMT ACC sx (max.V.N< 0.9 mm):
1. Spessore parietale ACC nei limiti; non placche evidenti bilateralmente né
alterazioni emodinamiche del flusso.
2. Lieve ispessimento parietale ACC bilaterale; non placche evidenti né alterazioni
emodinamiche del flusso.
3. A dx su bulbo/ACI prox, placca ecogenicità1
(omogenea, disomogenea, iperecogena,
ipoecogena),superficie(liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm )(tipo ), determinante stenosi %
(metodo longitudinaleECST ) con flusso laminare/emodinamicamente turbolento.
A sx su bulbo/ACI prox, placca ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena),
superficie(liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) (tipo ), determinante stenosi lineare %
(metodo longitudinale ECST ); % di area stenotica,con flusso
laminare/emodinamicamente turbolento (PVS:... PVD:…. PVS/PVD:..)
A su bulbo/ACI non sievidenzano di placche né alterazioni emodinamiche del
flusso.
Piccole placche focali, ipercocogene, non stenosanti con flusso laminare.
4. Assi vertebrali (tratto V2, sx predominante) pervi con flusso in direzione
fisiologica.
Andamento tortuoso della ACI con “coiling” (anse spiraliformi con curvature ampie e
dolci); “kinking” (angolature molto nette)
5. Placca eccentrica adecostruttura disomogenea prevalentemente iperecogena , a
profilo regolare. Placca adecostruttura disomogenea prevalentemente
ipoecogena e profilo irregolare
Placca adecostrutturaomogenea anecogena (tipo I°), a profilo regolare/irregolare
Placca adecostrutturadisomogenea previpoecogena (ecolucente) (tipo II°), a profilo regolare/irregolare
Placca adecostrutturadisomogenea previperecogena (tipo III°), a profilo regolare/irregolare
Placca adecostrutturaomogeneaiperecogena (tipo IV°),a profilo regolare/irregolare
Placca con cono d’ombra (calcifica) (tipo V°),a profilo regolare/irregolare
1
Ecogenicità:
-Anecogena(tipo I°)
-Disomogenea previpoecogena (ecolucente) (tipo II°)
-Disomogenea previperecogena(tipo III°)
-Iperecogena (tipo IV°)
-Cono d’ombra (calcifica) (tipo V°)

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Apestti generali ecocolor doppler tsa

  • 1. L’eco-Doppler o Doppler dei vasi è un esame non invasivo basato sugli stessi principi della comune ecografia. A differenza di questa, però l’eco-Doppler non studia strutture solide o liquide ferme, ma sfrutta le modalità con cui vengono riflessi gli ultrasuoni dal sangue in movimento per verificare la forma di arterie e vene, quanto sangue vi passa, se vi sono malformazioni, restringimenti od occlusioni. A volte si parla anche di ecocolorDoppler, facendo riferimento a una tecnica di rappresentazione grafica dei dati per cui la modalità di flusso del sangue è indicata con colori diversi nell’immagine ecografica dell'arteria. Quando serve? Può essere utilizzato in molti casi diversi per indagare una lunga serie di disturbi delle arterie e delle vene, offrendo informazioni che determinano quale sia il migliore approccio per curarli. Per le arterie l’eco-Doppler si esegue: •a livello della testa (eco-Doppler transcranico, in sigla TC), per verificare il flusso nelle arterie cerebrali, per esempio durante un ictus o un intervento di neurochirurgia; •a livello del collo (Eco-Doppler dei vasi del collo, anche detti tronchi sovraortici, da cui la sigla TSA), per individuare e seguire nel tempo occlusioni a livello dell'arteria carotide o vertebrale, che possono provocare vertigini, disturbi ischemici transitori (TIA) o ictus; •a livello dell’aorta (Eco-Doppler aortico) per diagnosticare calcificazioni o aneurismi, cioè dilatazioni che rischiano di rompersi. L’esame consente di valutare lo stato dell'arteria, misurarne le dimensioni e seguire nel tempo l'aumento dei suoi diametri, per decidere quando è opportuno sottoporre il paziente a un intervento chirurgico. In questo caso, però, è meglio fare anche una TAC per confermare la diagnosi. Il Doppler sarà poi fondamentale per seguire l’andamento postoperatorio; •a livello dell’addome (Eco-Doppler della arterie renali e mesenteriche) per identificare la presenza di un restringimento di un'arteria renale, che può essere una causa di ipertensione arteriosa e per valutare la perfusione degli altri organi addominali. Non è sempre di facile esecuzione a causa della presenza di grasso, ma è facilitato se il paziente è a digiuno; •a livello degli arti inferiori (Eco-Doppler degli arti inferiori) per capire se il dolore alle gambe quando si cammina o anche se si sta a riposo può dipendere da un restringimento delle arterie che portano il sangue alle gambe. L’esame, oltre a definire l'entità dell’eventuale restringimento, la sua progressione e la necessità di un intervento, permette anche di seguire il decorso del malato dopo l’operazione. Per le vene si esegue per diagnosticare: •l'insufficienza venosa, che è una delle principali cause delle dilatazioni delle vene degli arti inferiori chiamate varici e delle infiammazioni delle vene stesse dette flebiti; • le trombosi venose in cui il vaso è occluso da un trombo e le tromboflebiti, in cui all’occlusione si associa una reazione infiammatoria. Come si fa? Per effettuare l’eco-Doppler dei vasi, il paziente viene di solito fatto sdraiare su un lettino, anche se in alcuni casi è più utile che rimanga in piedi. Sulla parte del corpo da esaminare, liberata da eventuali indumenti che stringano, il medico spalma un gel che facilita il passaggio degli ultrasuoni e poi passa una sonda simile a quella di un qualunque ecografo. Gli ultrasuoni vengono riflessi dalle varie strutture del corpo e, ritornando alla sonda, creano sul monitor l'immagine del vaso e del flusso di sangue al suo interno.
  • 2. Che cosa si prova? L’esame è del tutto indolore; il gel spalmato sulla pelle dà solo una sensazione di fresco. Quali sono i vantaggi? L’introduzione dell’eco-Doppler ha permesso di limitare i casi in cui occorrono esami più invasivi e pericolosi come l’arteriografia e la flebografia, in cui rispettivamente arterie e vene sono rese visibili ai raggi X tramite l’iniezione di un mezzo di contrasto. L’eco-Doppler ha il vantaggio di essere innocuo, economico e pratico, perché può essere effettuato in un comune ambulatorio così come al letto di un malato grave. I suoi risultati sono interpretabili immediatamente. Inoltre dura solo 15-20 minuti circa, a seconda delle caratteristiche del soggetto e della malattia da studiare. Per tutte queste ragioni può essere facilmente ripetuto ogni volta che sia necessario. Quali sono i rischi? Nessuno noto. L’unico limite della metodica -- oltre al fatto che, come ogni ecografia dipende dall’abilità di chi la esegue -- è che, soprattutto nelle persone obese, sovrappeso o gonfie per accumulo di molto liquido a livello cutaneo (edema) alcuni vasi possono essere difficili da vedere. In questi casi, in particolar modo in presenza dell'indicazione all'intervento chirurgico, si rende necessario eseguire l'angiografia dei vasi interessati. L'ecocolordoppler è un esame eseguito per studiare i vasi sanguigni (arterie e vene). E' basato su un fenomeno fisico, chiamato effetto Doppler, generato da uno strumento che emette ultrasuoni: se si dirige un suono verso un corpo in movimento (com'è il sangue nei vasi sanguigni), esso rimbalza, generando un suono diverso (il cosiddetto suono riflesso) le cui caratteristiche dipendono dalla velocità del corpo in movimento. L'ecocolordoppler è una tecnica molto precisa, non dolorosa e non invasiva che fornisce immagini a colori (rosso e blu) dei flussi interni del nostro corpo. Evidenzia bene anche le più piccole lesioni delle pareti dei vasi e consente di valutarne accuratamente l'entità. L'apparecchio (ecografo) è formato da un monitor, un computer ed una sonda collegata all'apparecchio con un cavo. Il medico che svolge l'esame spalma un gel denso sulla pelle nella regione del corpo da esaminare e vi appoggia la sonda (uno strumento piccolo come una saponetta) facendo una certa pressione. La sonda emette gli ultrasuoni e raccoglie i suoni riflessi. L'ecografo rielabora i segnali ricevuti dagli organi esaminati e li riproduce sul monitor in forma di immagini, alcune delle quali sono fotografate. Gli ultrasuoni non sono dannosi, né provocano dolore. L'ecocolordoppler dei tronchi sovraortici riguarda le arterie carotidi (che distribuiscono il sangue al collo ed alla testa), succlavia (grosso vaso che passa al di sotto del collo) e vertebrali (che apportano sangue al cervello). E' utile per l'inquadramento di un paziente che ha avuto un ictus (sofferenza di un tessuto provocata da carenza di ossigeno, a sua volta conseguente ad un insufficiente afflusso di sangue; solitamente è la conseguenza del blocco dell'arteria che porta sangue ad un tessuto) e per le diagnosi di aneurisma (dilatazione di forma variabile di un
  • 3. segmento di arteria dovuta ad un cedimento della parete del vaso) e delle malattie delle coronarie (i vasi che portano il sangue al cuore). Nei bambini è utile per lo studio degli aneurismi congeniti (cioè presenti dalla nascita), che sono localizzati per lo più alla base cranica e possono rompersi all'improvviso provocando gravi emorragie cerebrali.
  • 4. Metodo NASCET (stenosi sintomatiche): lume residuo(diametro) a livello della stenosi/diametro lume ACI distale (indenne da patologia) Metodo ECST (stenosi sintomatiche): lume residuo (diametro)a livello della stenosi/diametro presunto del vaso a livello della stenosi Il metodo ECST, confrontato con il NASCET, fornisce un valore di stenosi mediamente maggiore, tanto che l’iniziale cutt-off70% è stato elavato al 80%. - Tabella di equivalenza di percentuali stenosi ECST NASCET 50%20% 70%50% 75%60% 80%70%
  • 5.
  • 6. Criteri di Strandness per la classificazione di stenosi “Broadening”: ampliamento/allargamento. “boundary layer”:strato di confine
  • 7. Stenosi espresse in percentuali secondo i metodi impiegati Stenosi espresse in percentuali secondo i metodi impiegati Metodo ECST (studio Europeo)C - A x 100% C Metodo NASCET (studio Nord Americano)B - A x 100% B Metodo Carotide ComuneD - A x 100% D Calibro ACCnella norma tra 7 e 10 mm ACItra 6 8 mm ACEtra 6 8 mm GRADO DI STENOSI • NASCET (sintomatici): rischio a due aa stroke disabilitante o fatale per stenosi> 70% del 13.1% • ACAS (asintomatici):analogo rischio a due anni per stenosi > 60% del 2.4%
  • 8. IMT V.N: ≤ 0.90 mmIMT: 1-1.49mm, ispessimento Placca ≥ 1.5 mm
  • 9.
  • 10. Morfologia della Arterie Vertebrali (velocità flusso media: 56 cm/sec (19-98 cm/sec); > 100 cm/sec, indicativa di stenosi) V0: tratto ostiale (dall’origine al foro trasverso di C6) V1: tratto pretrasversario (da C6 a C2) V2: tratto intertrasversario (da forame trasverso di C2 fino all’ingresso del forame Magno) V3: “atlasloop” V4: intracranico Quali sono le caratteristiche ecografiche della placca carotidea? • ecogenicità (anecogena, ipoecogena, isoecogena, iperecogena – classificazione secondo Lusby); • aspetto (omogeneo, disomogeneo); • superficie (regolare, lievemente irregolare, fortemente irregolare-ulcerata > 2 mm in profondità e larghezza). PROPOSTA DI REFERTAZIONE DI ESAME ECODOPPLER DEI TRONCHI EPIAORTICI Cognome, Nome ………………………………………… età data …../…./……../ L’esame viene eseguito con • Apparecchio ……………………………………………………………………………. • Tipo sonda ……………………………………………………………………………… Carotide destra: • descrizione morfologica della parete (caratteristiche - spessore) ……………………………………………………………………………………………… caratteristiche della placca • ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena) ………………… ……… • superficie (liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) ……………… Ø ulcera ……… • localizzazione (carotide comune, carotide Interna al bulbo - estensione oltre il bulbo) • Diametro del lume della ACC ….Ø bulbo …. Ø CI distale ….Stenosi …% in sezione longitudinale • percentuale di stenosi ____% (in sezione trasversa) • area residua …… %Ø minimo lume residuo …..mm • PSV sulla stenosi…….. cm/sec - (valori dell’angolo ..… °) • EDV sulla stenosi…….. cm/sec - • Carotide interna valutabile per …. cm - inversione anatomica carotide interna/esterna si no
  • 11. Carotide sinistra: • descrizione morfologica della parete (caratteristiche - spessore) ……………………………………………………………………………………………… caratteristiche della placca • ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena) ………………… ……… • superficie (liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) ……………… Ø ulcera ……… • localizzazione (carotide comune, carotide Interna al bulbo - estensione oltre il bulbo) • Diametro del lume della ACC …. Ø bulbo …. Ø CI distale …. Stenosi …% in sezione longitudinale • percentuale di stenosi ____% (in sezione trasversa) • area residua …… %Ø minimo lume residuo …..mm • PSV sulla stenosi…….. cm/sec - (valori dell’angolo ..… °) • EDV sulla stenosi…….. cm/sec - • Carotide interna valutabile per …. cm - inversione anatomica carotide interna/esterna si no Vertebrale Dx:presente-assente-dominante; stenosi ostiale …% diametro, direzione flusso Vertebrale Sn:presente-assente-dominante;, stenosi ostiale …% diametro, direzione flusso Succlavia Dx: descrizione…………. ……….. ……….. ………. …………. . stenosi …% diametro, localizzazione pre- vertebrale, post-vertebrale Succlavia Sn: descrizione…………. ……….. ……….. ………. …………. . stenosi …% diametro, localizzazione pre- vertebrale, post-vertebrale Anonima:descrizione (parete - spessore) ………… …………………….. …………...... • Difficoltà interpretative se presenti ………………………………………………….....…. • Eventuale valutazione power-Doppler …………………………………………….......….. • Eventuale valutazione con Ecocontrasto …………………………………………….......... • Conclusioni diagnostiche: ………………………… …………………………….......…….……………………. ………………. ………………….. ……….. …………………...….……………………. ………………. ………………….. ……….. ……………………....
  • 12. Referto Personale IMT ACC dx (max. V.N< 0.9 mm): IMT ACC sx (max.V.N< 0.9 mm): 1. Spessore parietale ACC nei limiti; non placche evidenti bilateralmente né alterazioni emodinamiche del flusso. 2. Lieve ispessimento parietale ACC bilaterale; non placche evidenti né alterazioni emodinamiche del flusso. 3. A dx su bulbo/ACI prox, placca ecogenicità1 (omogenea, disomogenea, iperecogena, ipoecogena),superficie(liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm )(tipo ), determinante stenosi % (metodo longitudinaleECST ) con flusso laminare/emodinamicamente turbolento. A sx su bulbo/ACI prox, placca ecogenicità (omogenea, disomogenea, iperecogena,ipoecogena), superficie(liscia, irregolare, ulcerata > 2 mm ) (tipo ), determinante stenosi lineare % (metodo longitudinale ECST ); % di area stenotica,con flusso laminare/emodinamicamente turbolento (PVS:... PVD:…. PVS/PVD:..) A su bulbo/ACI non sievidenzano di placche né alterazioni emodinamiche del flusso. Piccole placche focali, ipercocogene, non stenosanti con flusso laminare. 4. Assi vertebrali (tratto V2, sx predominante) pervi con flusso in direzione fisiologica. Andamento tortuoso della ACI con “coiling” (anse spiraliformi con curvature ampie e dolci); “kinking” (angolature molto nette) 5. Placca eccentrica adecostruttura disomogenea prevalentemente iperecogena , a profilo regolare. Placca adecostruttura disomogenea prevalentemente ipoecogena e profilo irregolare Placca adecostrutturaomogenea anecogena (tipo I°), a profilo regolare/irregolare Placca adecostrutturadisomogenea previpoecogena (ecolucente) (tipo II°), a profilo regolare/irregolare Placca adecostrutturadisomogenea previperecogena (tipo III°), a profilo regolare/irregolare Placca adecostrutturaomogeneaiperecogena (tipo IV°),a profilo regolare/irregolare Placca con cono d’ombra (calcifica) (tipo V°),a profilo regolare/irregolare 1 Ecogenicità: -Anecogena(tipo I°) -Disomogenea previpoecogena (ecolucente) (tipo II°) -Disomogenea previperecogena(tipo III°) -Iperecogena (tipo IV°) -Cono d’ombra (calcifica) (tipo V°)