Elaborato presentato dall'ITC Satta Turistico Macomer al concorso "Raccontiamo i segni identitari del Marghine" organizzato dal GAL Marghine - Fondazione di partecipazione
Per maggiori info: www.galmarghine.it
2. Nei paesi e nei territori di Sindia e Silanus sono
presenti importantissime testimonianze della
presenza benedettina cistercense:
In agro di Sindia si trovano gli antichi resti
dell’Abbazia cistercense di Santa Maria di Corte
(o di Cabuabbas);(o di Cabuabbas);
nel centro abitato si conserva la Chiesa di San
Pietro;
Nel centro abitato di Silanus si trova in la Chiesa
di San Lorenzo.
3. Santa Maria di Corte di Sindia
E’ la 59ª ed ultima abbazia fondata da San Bernardo di
Chiaravalle (1090-1153)
I monaci benedettini arrivarono a Sindia per volontà
del giudice di Torres Gonario II (che probabilmentedel giudice di Torres Gonario II (che probabilmente
conobbe San Bernardo a Montecassino al rientro dalla
Terrasanta in cui si era recato per la seconda crociata);
Gonario, sulla scia del suo predecessore Barisone fece
donazione ai monaci francesi di un grande territorio
che comprendeva tutta la Planargia e parte del
Marghine.
4. Conseguenze sul piano religioso
della presenza dei cistercensi:
La chiesa sarda ormai da secoli, fin dalla conquista di
Giustiniano nel 534 d.C., era legata ai riti della chiesa
greco-ortodossa;
a partire dalla seconda metà del XI sec. (in seguito alloa partire dalla seconda metà del XI sec. (in seguito allo
scisma d’Oriente) la presenza dei monaci benedettini
di Montecassino (1065), dei monaci di San Vittore di
Marsiglia (1089), dei Camaldolesi (1112) e appunto dei
Cistercensi (1149) la chiesa sarda, anche per via della
politica-culturale dei Giudici, rientra nell’alveo del
culto latino e della Chiesa di Roma.
5. Conseguenze sul piano socio-
economico:
Dalle fonti storiche sappiamo che la presenza
dell’Abbazia ebbe un’influenza rilevante nella vita
sociale e nell’economia del territorio circostante;
I monaci costruirono nei centri vicini delle aziendeI monaci costruirono nei centri vicini delle aziende
agricole pastorali (le grangie) dipendenti dal
monastero (San Pietro, Santa Barbara, San Michele
Furrighesu nel territorio di Sindia, Sant’ Ippolito,
Santa Sofia nel territorio di Suni, San Lorenzo a
Silanus e presso Campeda.
6. L'Abbazia nonostante la sua importanza non conobbe vita molto lunga.
Già nel 1205 vi fu una diminuzione dei monaci presenti, di sicuro meno
di 60. Il numero dei monaci andò sempre più scemando fino all"anno
1398 anno in cui il Monastero inizia ad essere disabitato. E" Papa Callisto
III che con una bolla sopprime l"Abbazia e devolve i beni all"allora
vescovo di Bosa Giovanni Cosso. Quali furono le cause di una così rapida
decadenza? Esse furono molteplici: da una parte fu determinante la
caduta dello stesso Giudicato di Torres, che perse l"autonomia nel 1273, icaduta dello stesso Giudicato di Torres, che perse l"autonomia nel 1273, i
cui territori vennero spartiti; importanti furono la sensibile diminuzione
delle vocazioni, e l"ascesa degli ordini mendicanti tali erano quello
Francescano e Domenicano, che meglio rispondevano alle esigenze
spirituali del popolo dell"epoca;
7. determinante fu comunque, a partire dal 1323, l"occupazione e la
successiva dominazione della Sardegna da parte degli Aragonesi, che
non tolleravano in genere nei monasteri Sardi, la presenza di monaci
stranieri, fossero essi italiani o francesi. Possiamo comunque constatare
che di un così grande complesso architettonico quale era l"Abbazia di
N.S di Cabuabbas, oggigiorno non rimangono che poche rovine; ciò si
può spiegare se si pensa a tutta la serie di spoliazioni e devastazioni di
N.S di Cabuabbas, oggigiorno non rimangono che poche rovine; ciò si
può spiegare se si pensa a tutta la serie di spoliazioni e devastazioni di
cui il monastero nei secoli è stato oggetto: utilizzato letteralmente
come "cava" le cui pietre squadrate sono servite per edificare numerosi
edifici: un caso indicativo è quello della chiesa di San Demetrio a
Sindia, il cui rosone si ritiene con tutta probabilità sia appartenuto in
origine all'Abbazia di Corte. Si aggiungano le incursioni dei pirati che
da sempre tormentavano i territori vicini alle coste dell"isola, e l"ultima
in ordine di tempo, quando alla fine dell"800 venne costruita la ferrovia
che collegava le città di Macomer e Bosa.
13. Particolare della monofora
a doppio strombo (interno
ed esterno)
Un particolare di una
colonnina tortile del chiostro
14. Secondo alcuni studiosi il rosone della facciata della Chiesa di
San Demetrio a Sindia potrebbe essere stato prelevato
dall’Abbazia di Santa Maria di Corte
15. Chiesa di San Pietro a Sindia
Pianta mononavata con
abside semicircolare
Facciata a capanna con portale
architravato e lunettato e campaniletto
a vela
19. Silanus Chiesa di San Lorenzo
Descrizione
Non sono state finora rintracciate attestazioni documentarie sulla data di
erezione della chiesa di San Lorenzo di Silanus, che per via dei suoi caratteri
formali rimanda alle maestranze cistercensi attive nell'abbazia di Santa Maria
di Corte attorno alla metà del XII secolo.di Corte attorno alla metà del XII secolo.
La chiesa è ad aula unica, con abside orientata e copertura lignea, ed è
interamente realizzata in scura pietra vulcanica. Una serie di monofore e una
luce cruciforme nel frontone a est lasciano penetrare la luce nell'aula. Robuste
paraste angolari rinserrano i prospetti.
La facciata, conclusa da campanile a vela, ha portale architravato sormontato
da un arco di scarico a sesto acuto. A metà dello specchio corre una cornice
orizzontale sotto cui si trovano sette archetti su peducci variamente lavorati,
che continuano nei fianchi e nell'abside. All'interno si conservano lacerti di
affresco ascritti alla prima metà del XIII secolo.
21. Affreschi romanici nella
chiesa di San Lorenzo a
Silanus: nella scena centrale
San Cristoforo con Gesù
bambino, ai lati un santo
vescovo e un santo monaco.
22. Gonario II
Gonario II de Lacon-Gunale, nato Gonario de
Lacon-Gunale (1113 – Clairvaux, 1182 circa), fu judike
del Giudicato di Torres dal 1127. Le vicende della sua
vita descritte nel Libellus Judicum Turritanorum,vita descritte nel Libellus Judicum Turritanorum,
consentono di tracciare un quadro rappresentativo
della storia del XII secolo in Sardegna.
23. San Bernardo di Chiaravalle
Bernardo di Chiaravalle, in latino Bernardus
Claravallensis, in francese Bernard de Clairvaux (Fontaine-
lès-Dijon, 1090 – Abbazia di Clairvaux, 20 agosto 1153), fu
un monaco e abate francese dell'ordine cistercense,un monaco e abate francese dell'ordine cistercense,
fondatore della celebre abbazia di Clairvaux e di altri
monasteri.
Viene venerato come santo da Chiesa cattolica, Chiesa
anglicana e Chiesa luterana. Canonizzato nel 1174 da papa
Alessandro III nella cattedrale di Anagni, fu dichiarato
Dottore della Chiesa, da papa Pio VIII nel 1830. Nel 1953
papa Pio XII gli dedicò l'enciclica Doctor Mellifluus.
24. La grangia
“La parola grangia o grancia deriva da un antico
termine di origine francese, granche (granaio) e
indicava originariamente una struttura edilizia
utilizzata per la conservazione del grano e delleutilizzata per la conservazione del grano e delle
sementi. Più tardi il termine fu usato per definire il
complesso di edifici costituenti un'antica azienda
agricola e solo in seguito assunse il valore di una vasta
azienda produttiva, per lo più monastica.” da
Wikipedia