In questa presentazione sono descritti i principi della neuroplasticità e del potenziamento cognitivo e il possibile ruolo delle nuove tecnologie nel supportare questi processi
2. Sommario
• Cos’è
la
neuroplasticità?
• In
cosa
consistono
gli
interventi
di
potenziamento
cognitivo?
• Qual
è
il
ruolo
delle
psicotecnologie
nel
potenziamento
cognitivo?
4. Potenziamento
cognitivo
Lo
scopo
del
potenziamento
cognitivo
è
migliorare
le
prestazioni
cognitive
di
una
persona
sana
Questo
scopo
si
persegue:
-‐ contrastando
il
declino
cognitivo
conseguente
all’invecchiamento
cerebrale
(brain
fitness)
-‐
stimolando
il
cervello
a
migliorare
le
prestazioni
cognitive
(brain
training)
5. • I
geni
determinano
il
destino
del
nostro
cervello
• L’invecchiamento
implica
un
declino
cognitivo
automatico
e
irreversibile
• Avremo
presto
una
“pillola
magica”
per
potenziare
la
mente
• Tutta
l’attività
mentale
è
equivalente
• L’età
cerebrale
può
essere
“ringiovanita”
di
10,
20,
30
anni
• Tutti
i
cervelli
umani
hanno
bisogno
della
stessa
quantità
di
esercizio
Potenziamento
cognitivo:
alcuni
miti
da
sfatare
7. Anatomia di un neurone
Tutta la superficie dei dendriti
è cosparsa da piccole
espansioni simili a gemme,
dette spine dendritiche
Le ramificazioni dendritiche
espandono enormemente la
superficie recettoriale del
neurone
9. La
neuroplasticità
1/2
Plas%cità
neuronale
Plas%cità
cogni%va
esperienza
supporta
s%mola
La
plasticità
neuronale
(neurogenesi,
sinaptogenesi,
riorganizzazione
corticale)
si
riferisce
ai
cambiamenti
a
livello
neurale
che
possono
essere
stimolati
dall’esperienza
La
plasticità
cognitiva
si
riferisce
a
cambiamenti
adattativi
che
riguardano
i
processi
cognitivi
10. La
neuroplasticità
2/2
• E’ un processo che avviene continuamente, come
risposta alle azioni che svolgiamo, alle nostre sensazioni
e percezioni, e a ciò che pensiamo e immaginiamo
• A lungo si è creduto che il cervello si modificasse solo
durante i “periodi critici”
• In realtà anche il cervello adulto è capace di notevole
plasticità sia a livello neurale che a livello cognitivo
– l’esposizione a nuove esperienze, incluse
l’educazione e l’apprendimento, stimola la plasticità
– lo stile di vita (dieta ed esercizio fisico) influenzano la
plasticità
– gli effetti migliori si hanno combinando le due
strategie
11. Le
basi
neurobiologiche
della
neuroplasticità
• Potatura sinaptica (synaptic
pruning)
Le connessioni cerebrali sono
costantemente eliminate e ricreate in
funzione dell’uso
• “Fire together-wire together, fire
apart, wire apart”
Neuroni che si attivano
simultaneamente si legano tra loro e
tendono a formare mappe comuni,
viceversa separate (principio di Hebb,
1949)
12. Le
mappe
corticali
• Insiemi
di
minicolonne
specializzate
per
l’elaborazione
di
informazioni
specifiche
• Scoperte
da
Wilder
Penfield
a
Montreal
negli
anni
’30
con
la
“sonda
elettrica”
(stereotassi)
• La
rappresentazione
degli
input
sensoriali
alla
corteccia
è
somatotopica
(homunculus)
13. Mappe corticali e plasticità
• Utilizzando la mappatura
con microelettrodi, Hubel e
Wiesel hanno dimostrato
che le colonne della
dominanza oculare nella
area corticale visiva V1
sono immodificabili dopo il
periodo critico di sviluppo
(3-8 settimane)
• La plasticità è osservabile
solo nei periodi critici o
anche nell’adulto?
14. Gli
esperimenti
di
Merzenich
• Michael Merzenich usò il metodo
della micromappatura su cavie
animali (scimmie) deafferentate
per verificare se le mappe variano
in funzione dell’esperienza
• Merzenich e John Kaas hanno
scoperto che una mappa
deafferentata si ricabla
“attivandosi” in risposta a input
adiacenti
Michael Merzenich
15. Constraint-‐Induced
Therapy
• I contestati esperimenti di
Taub hanno condotto allo
sviluppo di una terapia
riabilitativa dell’ictus che ha
ottenuto notevoli risultati
terapeutici e ha dato l’avvio
alla riabilitazione basata
sulla neuroplasticità
16. Gli
studi
di
V.
I.
Ramachandran
sull’arto
fantasma
20. 20
La procedura VR Mirror
1. Il movimento è registrato
dall’arto sano
2. Il movimento è ricostruito in
3D è simulato sul lato plegico
3. Il paziente osserva il
movimento simulato e
immagina di eseguirlo con
l’arto plegico
4. Il paziente esegue fisicamente
il movimento con l’arto
plegico, seguendo la
simulazione
21. Plasticità
e
invecchiamento
1/2
• Anche in età avanzata, il
cervello umano è capace di
generare nuove cellule
(neurogenesi) e di
“ricablarsi” (ad esempio
reclutando i neuroni adiacenti
all’area lesionata)
• Questa capacità può essere
sfruttata per limitare e
posticipare gli effetti del
deterioramento cognitivo
collegato all’età
22. Plasticità
e
invecchiamento
2/2
La
plasticità
del
cervello
adulto
è
mediata
da
quattro
meccanismi
principali:
1. Riparazione
del
DNA
e
rilascio
di
fattori
neurotrofici
2. Sinaptogenesi
3. Riorganizzazione
funzionale
delle
reti
nervose
4. Neurogenesi
23. QUALI
CONDIZIONI
STIMOLANO
E
FAVORISCONO
LA
PLASTICITÀ
NEURONALE?
24. Fattori
che
stimolano
la
NP
1. L’esposizione a nuovi stimoli ed esperienze in
animali giovani (inclusi gli uomini) promuove
l’integrità cognitiva e cerebrale
2. Il “training cognitivo” negli adulti può modificare
l’integrità a livello cognitivo e cerebrale
3. I comportamenti che aumentano la NP (come
dieta equilibrata ed esercizio fisico) preservano
e consolidano anche l’integrità cognitiva
25. Fattori
che
stimolano
la
NP
1. L’esposizione a nuovi stimoli ed esperienze
in animali giovani (inclusi gli uomini)
promuove l’integrità cognitiva e cerebrale
2. Il training cognitivo negli adulti può modificare
l’integrità a livello cognitivo e cerebrale
3. I comportamenti che aumentano la NP (come
dieta equilibrata ed esercizio fisico) preservano
e consolidano anche l’integrità cognitiva
26. Ambien%
arricchi%
Rosenzweig,
M.R.,
Bennet,
E.L.,
and
Diamond,
M.C.
(1972).
Brain
Changes
in
response
to
experience,
Scien%fic
American,
226
(2),
22-‐29.
27. EffeO
degli
ambien%
arricchi%
sulle
cavie
animali
• Inspessimento
(fino
al
7%)
e
aumento
ponderale
della
corteccia
• Aumento
del’estensione
dendri%ca
e
della
densità
sinap%ca
(fino
al
25%
di
sinapsi
in
più)
• Aumento
dell’abilità
cogni%va
• L’effeUo
dura
fino
a
sei
mesi
(questo
suggerisce
il
ruolo
della
novità
dell’esperienza)
• Nei
raO
adul%
l’effeUo
persiste
anche
quando
vengono
trasferi%
in
ambien%
impoveri%
per
30
gg
28. EffeO
cerebrali
dell’educazione
formale
negli
esseri
umani
• L’educazione
formale
è
considerata,
negli
esseri
umani,
equivalente
agli
ambien%
arricchi%
• In
effeO,
le
persone
che
ricevono
una
maggiore
educazione
durante
l’infanzia
sono
soggeUe
a
minore
declino
cogni%vo
nell’età
senile
(Colsher
&
Wallace,
1991)
e
sono
soUoposte
a
minore
rischio
di
Alzheimer
• Una
maggiore
educazione
è
associata,
in
età
senile,
a
una
maggiore
aOvazione
delle
regioni
frontali
a
livello
bilaterale
(Springer,
McIntosh,
Winocur,
&
Grady,
2005)
29. Le
ricerche
sulla
deprivazione
di
contaUo
di
Spitz
• Spitz
ha
compiuto
una
ricerca
sugli
effeO
neurofisiologici
da
deprivazione
di
contaUo
su
bambini
ospedalizza%
o
is%tuzionalizza%
• il
bambino
deprivato
subisce
un
mancato
sviluppo
della
connessione
tra
corteccia
cerebrale
e
diencefalo,
che
ha
conseguenze
sullo
sviluppo
della
relazione
emozionale
• la
deprivazione
genera
dei
disturbi
evolu%vi
che
si
manifestano
sul
piano
affeOvo,
motorio,
cogni%vo
e
linguis%co:
il
60%
dei
bambini
con
meno
di
un
anno
di
età
va
incontro
alla
morte
per
inedia
(“marasma”)
René Spitz
1887-1974
30. Fattori
che
stimolano
la
NP
1. L’esposizione a nuovi stimoli ed esperienze in
animali giovani (inclusi gli uomini) promuove
l’integrità cognitiva e cerebrale
2. Il training cognitivo negli adulti può
modificare l’integrità a livello cognitivo e
cerebrale
3. I comportamenti che aumentano la NP (come
dieta equilibrata ed esercizio fisico) preservano
e consolidano anche l’integrità cognitiva
31. L’apprendimento
plasma
il
cervello
1/5
• L’apprendimento
senso-‐
motorio
modifica
l’organizzazione
cor-cale
• Ad
esempio,
apprendere
l’alfabeto
Braille
estende
l’area
cor%cale
somatosensoriale
del
dito
indice
destro
32. Come
l’esperienza
plasma
il
cervello
2/5
• Apprendere
a
suonare
il
violino
aumenta
l’area
cor%cale
delle
dita
della
mano
sinistra
• I
musicis%
hanno
il
25%
in
più
di
spazio
cor%cale
nelle
mappe
udi%ve
per
i
toni
del
pianoforte
• I
violinis%
hanno
più
spazio
cor%cale
per
i
toni
di
violino,
mentre
i
suonatori
di
tromba
hanno
più
spazio
cor%cale
per
i
toni
della
tromba
33. Come
l’esperienza
plasma
il
cervello
3/5
• La
pra%ca
del
giocoliere
estende
le
aree
della
corteccia
visiva
deputate
alla
detezione
del
movimento
34. Come
l’esperienza
plasma
il
cervello
4/5
• Uno
studio
MRI
ha
evidenziato
che
i
tassis%
di
Londra
l’ippocampo
posteriore
più
sviluppato
rispeUo
ai
controlli
(Maguire
et
coll.
1999)
• L’ippocampo
non
è
“l’organo
della
navigazione”
ma
è
deputato
alla
registrazione
e
l’uso
delle
mappe
spaziali
35. Come
l’esperienza
plasma
il
cervello
5/5
• Lo
stesso
studio
MRI
è
stato
ripetuto
confrontando
i
tassis%
e
gli
au%s%
di
bus
(Maguire
et
coll.
2006)
• Nei
tassis%
l’area
mediale-‐
posteriore
dell’ippocampo
è
più
voluminosa
e
la
parte
anteriore
è
meno
voluminosa
che
nei
bus
driver
• Perchè??
36. Effetti
del
training
cognitivo
negli
anziani
• Tutte
le
evidenze
finora
raccolte
depongono
a
favore
dell’ipotesi
che
il
training
cognitivo
beneficia
le
funzioni
cognitive
che
sono
allenate
(Ball
et
al.,
2002;
Willis
et
al.,
2006).
• Non
è
ancora
chiaro
fino
a
che
punto
questi
benefici
si
estendano
a
compiti
non
allenati
o
siano
generalizzabili
alle
attività
di
vita
quotidiana
(ad
esempio,
se
faccio
degli
eservizi
per
la
memoria
poi
mi
ricordo
la
lista
della
spesa?)
37. Fattori
che
stimolano
la
NP
1. L’esposizione a nuovi stimoli ed esperienze in
animali giovani (inclusi gli uomini) promuove
l’integrità cognitiva e cerebrale
2. Il training cognitivo negli adulti può modificare
l’integrità a livello cognitivo e cerebrale
3. I comportamenti che aumentano la NP (come
dieta equilibrata ed esercizio fisico)
preservano e consolidano anche l’integrità
cognitiva
38. Il
ruolo
dell’esercizio
fisico
• Un
numero
consistente
di
studi
animali
ha
dimostrato
gli
effetti
positivi
dell’EF
sulla
cognizione
e
sul
funzionamento
cerebrale
(Cotman
&
Berchtold,
2002)
• Diverse
ricerche
su
individui
adulti
dimostrano
gli
effetti
benefici
dell’attività
aerobica
a
livello
cognitivo
e
cerebrale
(Hillman,
Erickson,
&
Kramer,
2008)
39. Il
ruolo
dell’esercizio
fisico
• Gli
effetti
neuroplastici
dell’EF
sono
stati
studiati
a
livello
animale:
– NEUROGENESI:
EF
aumenta
la
proliferazione
e
la
sopravvivenza
di
nuovi
neuroni
nel
giro
dentato
dell’ippocampo
di
ratti
adulti
(Naylor
et
al,
2008)
– SINAPTOGENESI:
EF
aumenta
la
lunghezza
e
la
complessità
dei
dendriti
e
la
densità
delle
spine
dendritiche,
migliorando
l’efficienza
della
comunicazione
tra
i
neuroni
(Eadie,
Redila,
&
Christie,
2005)
40. Il
ruolo
di
una
dieta
equilibrata
• La
dieta,
al
di
là
degli
aspetti
meramente
nutrizionali,
ha
un
effetto
dimostrato
sul
funzionamento
cognitivo
e
cerebrale.
Ad
esempio:
– gli
acidi
grassi
Omega-‐3
(presenti
nel
pesce)
influenzano
la
permeabilità
ionica
delle
membrane
plasmatiche
presso
le
regioni
sinaptiche,
con
effetti
diretti
sulle
funzioni
cognitive
(Freeman
et
al,
2006)
– diete
ricche
di
grassi
saturi
influenzano
negativamente
i
processi
cognitivi
e
aumentano
il
rischio
di
disfunzioni
neurologiche
(Greenwood
&
Winocur,
2005)
41. Il
ruolo
del
sonno
• Nella nostra cultura 24/7, il sonno è stato confinato a
«perdita di tempo»
• In media, nei paesi occidentali si dorme 45 minuti in
meno che 25 anni fa
• Le attività cerebrali non «cessano» o «rallentano»
durante il sonno, che non ha solo un ruolo
«ristorativo», ma anche «ristrutturativo»
• Diverse attività di tipo neuroplastico avvengono
durante il sonno: servono soprattutto a consolidare gli
apprendimenti effettuati durante la veglia
43. Potenziamento
cognitivo
1/2
• Perchè
il
PC
è
importante?
1. Invecchiamento
popolazione!
2. Prevenire
e
fronteggiare
il
declino
cognitivo
3. “Lifelong
learning”
4. Il
cervello
è
come
un
giardino
da
coltivare
44. Potenziamento
cognitivo
2/2
• Non
ci
sono
limiti
al
miglioramento:
più
uno
si
esercita,
maggiori
i
benefici
• PC
=
dieta
bilanciata
+
esercizio
fisico
+
stress
management
+
brain
training
• Nessuna
di
queste
cose
funziona
da
sola
ma
in
combinazione,
come
gli
attrezzi
di
una
palestra
• La
stimolazione
mentale
riduce
del
40%
il
rischio
di
Alzheimer!
45. Interventi
di
potenziamento
TECNICHE
• Meditazione
• Terapia
cognitiva
(es
stress)
• Mental
practice
• Esercizio
fisico
TECNOLOGIE
• Farmaci
neurostimolanti
• “Tecnologie
positive”
(biofeedback,
neurofeedback,
realtà
virtuale,
brain
training
games,
TMS,
BCI..)
46.
Tecnologie
Positive:
i
vantaggi
– Consentono
di
creare
“ambienti
arricchiti”
attraverso
la
stimolazione
sensoriale
multimodale
(es.
realtà
virtuale)
– Permettono
di
sviluppare
esercizi
interattivi
adeguando
la
difficoltà
ai
miglioramenti
delle
prestazioni
– Consentono
di
aumentare
la
motivazione
attraverso
esercizi
divertenti
e
coinvolgenti
– Permettono
di
esercitarsi
quando
si
vuole
e
dove
si
vuole
– Consentono
di
registrare
e
quantificare
la
performance
47. Come
agiscono
le
Tecnologie
Positive
nell’empowerment
cognitivo?
1/2
Plas%cità
neuronale
Plas%cità
cogni%va
Tecnologie
Posi%ve
supporta
s%mola
(A) In modo DIRETTO, stimolando la plasticità cognitiva e neuronale
(brain training)
48. (B) In modo INDIRETTO (brain fitness), ad es promuovendo stili di vita più
salutari
Tecnologie
per
il
fitness
Più
esercizio
fisico
Potenziamento
cogni%vo
Come
agiscono
le
Tecnologie
Positive
nell’empowerment
cognitivo?
2/2
49. Tecnologie
Positive
per
l’empowerment
cognitivo:
esempi
Brain
fitness
Brain
training
Ges%one
stress