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1. L’immagine. Quale è il valore più importante che ha un ospedale? E’ l’immagine
che la popolazione percepisce. Il Salesi ha una immagine significativa come ospedale
nella intera regione ed in parte anche fuori della regione. Un’immagine di ospedale
regionale affidabile che si è costruita in decenni di lavoro di ottimi professionisti.
L’aggregazione del Salesi all’ospedale di Torrette senza la realizzazione dell’edificio
autonomo farebbe perdere in poco tempo l’immagine che si è costruita nel tempo.
Non ci sarebbe un peggioramento dell’immagine. Ma sarebbe un’immagine generica
ed indotta da quella dell’ospedale di Torrette. Si perderebbe la specificità materno-
infantile dell’immagine percepita. Sarebbe l’annullamento della sua storia. La
perdita di un grande valore. Ci sarebbero meno famiglie che partirebbero dalle loro
città per far riferimento (per avere una seconda opinione, una visita specialistica,
per essere curato, ecc) ad un ospedale che non ci sarebbe più. Certo, rimarebbero le
singole unità operative che però hanno un’immagine percepita molto più debole ma
non rimarrebbe il logo Salesi che ha detto qualcosa nella storia della salute materno
infantile di questa regione.
Anche per questo la realizzazione dell’edificio dedicato al Salesi è indispensabile.
2. La qualità della struttura ospedaliera. La qualità della struttura ospedaliera è
importante, ancora di più in una struttura ospedaliera per bambini. Contribuisce alla
qualità dell’assistenza. Oggi è la scarsa qualità della struttura ospedaliera attuale a
motivare il trasferimento del Salesi, oltre ai vantaggi che deriverebbero da una
integrazione con le unità operative dell’ospedale di Torrette (ma questo argomento
è passato in secondo piano nel dibattito). Sulla qualità strutturale ha puntato tutto il
nuovo ospedale pediatrico di Parma. La stessa cosa ha fatto il nuovo Meyer di
Firenze con soluzioni molto innovative.
In questi ultimi anni il Salesi è stato abbandonato per la difficoltà di reperire
finanziamenti per investimenti e perché “tanto si deve trasferire”…. . adesso
occorrono investimenti molto importanti (21 milioni?) per l’adeguamento della
struttura ma che sarebbero poco incisivi nella vecchia struttura.
Questi argomenti giustificano abbondantemente la realizzazione di una nuova
struttura ospedaliera qualificata ed innovativa.
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Il trasferimento del Salesi in alcuni spazi dell’ospedale di Torrette va in direzione
contraria. Riduce spazi ai reparti per adulti e ai reparti del Salesi.
Questa ipotesi ha delle giustificazioni valide solo se il trasferimento “arrangiato” è
davvero temporaneo ed in previsione di una collocazione qualificata, diversa e
definitiva.
Ma quando si hanno serie difficoltà a reperire i finanziamenti per costruire il nuovo
Salesi e si spendono circa 5 milioni di euro per il trasferimento “provvisorio” (un
ottavo del costo del nuovo Salesi) del Salesi, possiamo serenamente credere alla
costruzione del nuovo Salesi? Se fossi direttore dell’AO “Ospedali Riuniti” non so se
avrei il coraggio di deliberare una spesa di 5 milioni di euro per un trasferimento
provvisorio di 3-4 anni.
Questo porta ad una conclusione ovvia e banale: il trasferimento provvisorio può
avvenire se in contemporanea si avviano le procedure per la costruzione del nuovo
ospedale. Ci possono essere dei sacrifici condivisi e temporanei in previsione di un
obiettivo futuro e certo di miglioramento.
3. Il nuovo progetto. Un ospedale moderno ha necessità diverse da quelle concepite
solo venti o trenta anni fa. Oggi un ospedale moderno ha bisogno di grandi spazi ma
questi non servono più nelle aree tradizionali (la degenza ordinaria). Gli spazi per la
diagnosi e cura e le degenze ordinarie non costituiscono più la maggioranza degli
spazi. Il progetto di ospedale moderno elaborato dal ministro Veronesi nel 2003
prevedeva al massimo il 43% degli spazi ospedalieri alle aree di diagnosi e cura e le
degenze ordinarie. In particolare un ospedale materno-infantile ha bisogno di
maggiori spazi ambulatoriali e di degenza diurna. Perché con i bambini questa è la
modalità di cura ordinaria (questo significa che servono anche spazi esterni per
l’ospitalità delle famiglie con i bambini).
Anche l’area del punto nascita deve essere progettato sulla base di orientamenti
ormai consolidati anche a livello del Ministero della salute. Il momento della nascita
deve essere inteso come un momento familiare intimo garantito dalla sicurezza
della struttura ospedaliera. Occorre partire dal presupposto che la maternità non è
una malattia privilegiando l’identificazione di modelli alternativi alla classica unità di
degenza e al classico blocco parto finora realizzato con una tipologia simile a quella
del blocco operatorio.
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Il progetto di nuovo Salesi prevede una dimensione pari a 20.000 mq e cioè 100 mq.
per posto letto. Può essere una dimensione adeguata. A solo titolo informativo si
rileva che il nuovo ospedale pediatrico di Parma prevede 140 mq a posto letto.
Adesso è importante vedere come si organizza il nuovo ospedale e che cosa ci si
mette dentro.
4. Umanizzazione. Centralità della persona. La progettazione del nuovo Salesi deve
mettere al punto centrale la realizzazione di un ambiente a misura d’uomo, e in
particolare di bambino, confortevole e amico. Architettura, arredi, colori,
segnaletica, suoni, odori, temperatura, ventilazione, luminosità, vista: tuto deve
comunicare calore e accoglienza (non freddezza tecnica, ostilità e paura). Attenzione
alla privacy, comfort, accoglienza, ascolto, orientamento, trasparenza. Lotta al
dolore in tutte le sue forme. Contrasto dell’ansia, specie se inutile. Trasformare il
concetto corrente di ospedale in quello di luogo di speranza, di lotta al dolore e
sollievo alla sofferenza, di guarigione o cura.
5. Il Salesi di domani. Il nuovo progetto e la programmazione sanitaria regionale
devono guardare al futuro. Alle nuove tendenze e necessità della popolazione per
svolgere la sua funzione con tempestività e competenza. Quali le linee di sviluppo
futuro, oltre alle buone cose attuali?
1) La cronicità pediatrica. Si parla sempre di cronicità per gli anziani e molti non
si sono accorti che in questi ultimissimi anni c’è stato il sorpasso anche nei
bambini. Il numero di giornate di degenza erogate a bambini con patologie
croniche ha superato il numero delle giornate di degenza erogate a bambini
con patologia acuta.
2) Gli adolescenti. Occorre una linea di intervento integrato multidisciplinare per
seguire le problematiche degli adolescenti che non sono mai state al centro
dell’attività del Salesi. In passato era un’area che sembrava avere meno
bisogno di intervento. Adesso invece cresce il disagio fra gli adolescenti
(pensiamo alle patologie legate all’alimentazione, alla sessualità, pensiamo
che la seconda causa di morte fra gli adolescenti, dopo gli incidenti stradali, è
il suicidio, ecc.) ed è importante che ci sia un punto di riferimento sanitario
per questo tipo di problemi.
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3) La terapia fetale. La terapia fetale rappresenta oggi la frontiera più avanzata
dell’ostetricia: diagnosi prenatale, genetica, terapia fetale. Attività queste che
vengono già realizzate che vanno valorizzate e sviluppate ulteriormente.
4) Hub and spoke. (L’ospedale Salesi è il perno di una rete di ospedali che
trattano patologie pediatriche d ostetriche. Il paziente a basso rischio è
trattato nel luogo più idoneo secondo protocolli standardizzati e condivisi. Se
necessario, il paziente è prontamente trasferito in una sede più idonea – il
Salesi – quando il rischio dovesse aggravarsi. Poi il paziente torna ad avere
come punto di riferimento l’ospedale del suo territorio). Il sistema hub and
spoke previsto dalla regione Marche stenta a decollare. Quello che funziona si
regge sui rapporti dei singoli medici e dei reparti. Bisogna sviluppare e far
funzionare il sistema. Il Salesi ne ha bisogno.