La nuova legge sulla riorganizzazione della sanità elimina una delle tre aree macro-aree organizzative della sanità: Dipartimento di prevenzione, distretto sanitario, ospedale.
LEPS: IL PERCORSO ASSISTENZIALE INTEGRATO. Parte 2
LA RIFORMA SANITARIA NELLE MARCHE: LA RETROCESSIONE DELLA PREVENZIONE
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Redazione sossanita agosto 4, 2022
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Riforma sanitaria nelle Marche: la retrocessione della
prevenzione. di Franco Pesaresi
sossanita.org/archives/17739
Il Servizio Sanitario nazionale è organizzato in
tre grandi aree:
1. Prevenzione collettiva e sanità pubblica;
2. Assistenza distrettuale;
3. Assistenza ospedaliera.
Lo stabilisce la L. 833/78 e lo ribadisce l’art. 1, comma 6, del D. Lgs. 502/1992. I Livelli
essenziali di assistenza (LEA) sono organizzati conseguentemente. Il DPCM 12/1/2017
sui LEA proprio con l’art. 1 rammenta che questa è l’organizzazione e che i LEA
garantiscono i servizi in queste tre aree di offerta[1]. Anche il testo del DPCM è
organizzato seguendo queste tre aree di intervento.
I contenitori delle tre aree che devono essere organizzate e governate sono, come è
noto:
1. Il dipartimento di prevenzione;
2. Il distretto sanitario;
3. L’ospedale.
La Giunta Regionale delle Marche che recentemente[2] che ha presentato al Consiglio
regionale la proposta di legge concernente la nuova “Organizzazione del servizio
sanitario regionale” su questi decisivi aspetti sembra non conoscere o non condividere il
quadro normativo nazionale.
Infatti, la proposta di legge regionale, nel presentare l’organizzazione delle aziende
sanitarie territoriali (AST), all’art. 23 (comma 6), dispone che la stessa AST “si articola
in:
1. a) distretti;
2. b) dipartimenti;
3. c) uno o più presìdi ospedalieri.”
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Attenzione: si dice che tra le articolazioni dell’Azienda sanitaria vi sono tutti i dipartimenti
e non il Dipartimento di prevenzione. Il Dipartimento di prevenzione è uno dei diversi
dipartimenti dell’Azienda sanitaria. Questo aspetto è poi confermato dal resto
dell’articolato di legge.
Questa organizzazione prevista dalla proposta di legge comporta che tra le tre macro
aree di organizzazione della sanità scompaia l’area della prevenzione ridotta ad uno dei
tanti dipartimenti.
Gli estensori della proposta di legge non hanno compreso che il Dipartimento di
prevenzione, diversamente dagli altri dipartimenti, non è l’articolazione di qualcosa di più
grande (per esempio l’ospedale) ma è il contenitore organizzativo obbligatorio preposto
ad erogare tutte le prestazioni di prevenzione per il territorio. Una delle tre aree di
intervento da prevedere obbligatoriamente a cui spetta la stessa dignità e lo stesso rilievo
delle altre aree organizzative che sono il distretto sanitario e l’ospedale, come previsto
dalle leggi statali.
E’ stato un errore? Le norme nazionali sull’organizzazione sanitaria sono così conosciute,
soprattutto per gli addetti ai lavori, che mi sentirei di escluderlo. Ma se così fosse
bisognerebbe correggere la proposta di legge prevedendo il Dipartimento di prevenzione
tra le articolazioni principali delle Aziende sanitarie territoriali (al posto della parola
“dipartimenti).
La cosa sarebbe più preoccupante se invece si è trattato di una scelta deliberata; cioè la
scelta di retrocedere l’area della prevenzione da una delle tre articolazioni principali ad
uno dei numerosi dipartimenti esistenti in modo da sminuirne l’importanza strategica.
Qualcuno potrebbe dire per una operazione di questo tipo, così discutibile, mancherebbe
il movente. In realtà un possibile movente c’è ed è il finanziamento che ogni regione
dovrebbe garantire ai Dipartimenti di prevenzione per le loro attività di prevenzione.
Attualmente, la regione Marche spende circa la metà di quello che dovrebbe per le attività
di prevenzione e dover adeguare la propria spesa ai parametri nazionali significherebbe
reperire risorse che la Giunta Regionale potrebbe preferire erogare ad altri settori.
Retrocedere i Dipartimenti di prevenzione significherebbe toglierli dalla prima linea e
dall’evidenza delle macro aree permettendo alla regione di finanziarli più liberamente (e
cioè meno di quel che dovrebbe).
Vediamo i dettagli della spesa per la prevenzione nelle Marche.
La spesa per la prevenzione nelle Marche
Nel 2010 il Patto per la salute 2010-2012 ha stabilito la corretta allocazione della spesa
sanitaria nei tre macro-settori: prevenzione 5%, territorio 51% ed ospedale 44% della
spesa complessiva.
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Da allora il parametro non è più cambiato e la spesa delle regioni ha cercato di
avvicinarsi sempre più a tali parametri ed oggi in Italia tali indicatori sono molto vicini a
quanto raccomandato soprattutto per quel che riguarda la percentuale della spesa per
l’assistenza territoriale e per l’assistenza ospedaliera (Cfr. Tab. 1).
La Regione Marche, invece, è molto lontana dai parametri indicati nazionalmente . La
spesa per la prevenzione è poco più della metà (2,8%) di quella indicata dalle norme
nazionali, la spesa per l’assistenza territoriale è molto più bassa (-16%) di quanto
raccomandato e la spesa ospedaliera è molto più alta (+17%) (Cfr. Tab. 1).
Tab. 1 – Spesa sanitaria in % ripartita nelle 3 macro aree: prevenzione, territorio,
ospedale
% SPESA
Prevenzione Territorio ospedale
Patto per la salute 2010-2012 5% 51% 44%
Italia 4,3% 52,1% 43,6%
Marche 2,8% 44,7% 52,6%
Fonte: ns elaborazione da Bilanci aziende sanitarie Marche, MEF (Open data), Patto per
la salute 2010-2012. I dati italiani e della Regione Marche si riferiscono al 2019.
Siccome la tendenza a cui dovrebbe tendere la regione Marche dovrebbe essere quella
di adeguarsi alle norme nazionali questo vorrebbe dire assegnare annualmente almeno
80 milioni in più alla prevenzione, almeno 230 milioni in più all’assistenza territoriale e
sottrarre conseguentemente oltre 300 milioni dall’assistenza ospedaliera.
Intanto, a causa dei pochi finanziamenti di cui gode il Dipartimento di prevenzione ha
ridotto radicalmente le attività di prevenzione ed opera quasi sempre in “modalità
sopravvivenza” come la vicenda del Covid-19 ha ampiamente dimostrato.
Un riequilibrio della spesa sanitaria è assolutamente necessario per far funzionare tutto il
sistema sanitario. Gli squilibri e le difficoltà sono evidenti e sono sotto gli occhi di tutti. La
pandemia li ha evidenziati ancor di più.
Qualche valutazione
La retrocessione dei Dipartimenti di prevenzione da articolazione principale delle aziende
sanitarie, insieme ai distretti e all’ospedale, ad uno dei tanti dipartimenti aziendali suscita
grande preoccupazione perché la prevenzione è una delle attività fondamentali del
Servizio sanitario nazionale ed è l’aspetto più importante per la salvaguardia della nostra
salute.
[3]
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Semmai ce ne fosse bisogno, la recente vicenda del Covid-19 ha dimostrato ancor di più
l’importanza ed anche l’inadeguatezza dei nostri Dipartimenti di prevenzione che vanno
invece rinforzati e non retrocessi.
Per cui la proposta di legge regionale va modificata collocando i Dipartimenti di
prevenzione al ruolo che spetta loro con la conseguente valorizzazione delle attività di
prevenzione che sono le uniche che possono prevenire le malattie e mantenerci sani
dotando i Dipartimenti di prevenzione delle risorse necessarie per svolgere
adeguatamente tutte le loro attività.
Bibliografia
Regione Marche, D.G.R. 4/7/2022, n. 847: Proposta di legge concernente la nuova
“Organizzazione del servizio sanitario regionale”. In Consiglio Regionale ha assunto la
denominazione di PDL n. 128/2022.
[1] DPCM 12/1/2017: Art. 1.
“1. Il Servizio sanitario nazionale assicura, attraverso le risorse finanziarie pubbliche e
in coerenza con i principi e i criteri
indicati dalla legge 23 dicembre 1978, n. 833 e dal decreto legislativo 30
dicembre 1992, n. 502, e successive modifiche e integrazioni, i seguenti livelli
essenziali di assistenza:
1. a) Prevenzione collettiva e sanità pubblica;
2. b) Assistenza distrettuale;
3. c) Assistenza ospedaliera.”
[2] il 4 luglio 2022
[3] I dati della regione Marche si sono calcolati nel modo seguente: la ripartizione della
spesa nelle tre grandi voci è stata effettuata dall’ASUR (DG Asur 70/21) a cui si sono
aggiunti alla sola area ospedaliera i costi (desumibili dai bilanci 2019) delle tre aziende
ospedaliere ( AO università Ancona, Marche Nord, INRCA Ancona).
fonte: https://francopesaresi.blogspot.com/2022/07/riforma-sanitaria-nelle-marche-la.html