2. PEDAGOGIA CLINICA
2
La pedagogia clinica nasce a
Firenze nel 1974 ad opera di un
gruppo di ortopedagogisti
contrari alla politica di
sanitarizzazione della loro
categoria professionale.
3. PEDAGOGIA CLINICA
3
Questa nuova scienza
segna
l’incipit
di un’azione pedagogica
4. PEDAGOGIA CLINICA
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in alternativa
al codice terapeutico inteso come cura della
malattia e come
trattamento necessario per guarirla
in opposizione
alla suggestione dell'uomo malato curato
con interventi legati alla concezione
patologico-terapeutica
5. PEDAGOGIA CLINICA
5
L’accezione di clinico (aver cura
della persona) viene considerato
il focus della pedagogia clinica
chiamata a rispondere alle
esigenze delle persone di ogni
età e dei gruppi con interventi di
aiuto per mezzo di attenzioni
educative.
6. PEDAGOGIA CLINICA
6
Dal 1974 la componente
associazionistica dei pedagogisti
clinici si è andata rafforzando grazie
alla capacità di aggregazione e
all’intesa sulla definizione
dell’identità scientifica e sui comuni
orientamenti nell’esercizio della
professione, uniti dai principi
ispiratori.
7. PEDAGOGIA CLINICA
7
La pratica associativa è vissuta
come un’esperienza esistenziale e
gli aderenti sono aggregati da un
progetto condiviso, sostenuto
dallo sviluppo culturale e
scientifico di questa categoria
professionale, dalla ricerca e la
verifica su nuovi metodi, nuove
tecniche e nuove tecnologie.
8. PEDAGOGIA CLINICA
8
Grazie all’instancabile attività di ricerca in
sei anni (1974-1980)
la pedagogia clinica si è arricchita di tanti
contributi scientifici, di nuove teorie, di
numerosi metodi, tecniche e tecnologie
aggiornati
che hanno risposto positivamente alla
verifica, incontrando importanti successi;
un tessuto teorico e modalità pratiche che
sostanziano l’operato del Movimento dei
Pedagogisti Clinici.
9. PEDAGOGIA CLINICA
9
Gli entusiasmi, l’impegno e il sacrificio
dei colleghi del Movimento dei Pedagogisti
Clinici,
hanno contribuito
• a consolidare le basi della pedagogia clinica
• a conseguire rilevanti successi
• a raggiungere importanti obiettivi
professionali
10. PEDAGOGIA CLINICA
10
Tutto ciò ha prodotto ulteriori slanci
e stimoli a continuare
sentendo vivo
l’obbligo morale di andare oltre
l’esigenza di potenziare ancora di più la ricerca
per rispondere con maggiori attenzioni e condotte
sempre più efficaci alle necessità dell’uomo e della
società.
11. PEDAGOGIA CLINICA
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La formazione del pedagogista
clinico fino agli anni ’90 avviene
presso il nuovo Centro Studi di
Pedagogia Clinica di Firenze sotto
la direzione scientifica di Guido
Pesci basandosi sul sistema del
tirocinio-apprendistato
12. PEDAGOGIA CLINICA
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Un tirocinio-apprendistato che
permetteva di sostare all’interno
del Centro, collaborare e
abilitarsi facendo esperienze
dirette, da ciò è nata la
formazione di tanti specialisti
che hanno avuto un notevole
rilievo e credibilità sociale.
13. PEDAGOGIA CLINCIA
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La pedagogia clinica viene definita dagli
aderenti al Movimento
una scienza d'indole sociale,
razionalmente teleologica, illuminata,
evoluta, ed essenzialmente
sperimentale,
che indaga i mezzi e propone le modalità
necessarie per accompagnare l'uomo
verso la libertà personale, considerata la
sua parte più intima e più nobile.
14. PEDAGOGIA CLINICA
14
“Fautori di nuove idee, con la pedagogia
clinica proponiamo un'educazione
dell'uomo che attinge alla sorgente
operativa del bene e il cui sguardo è rivolto
all'ideale della vita con l'intento di favorire
l'armonia tra il pensiero e l'azione…
15. PEDAGOGIA CLINICA
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Un individuo proteso nella sua nuda
essenza,
nelle sue vive individualità
fra le contingenze della vita,
che trova risposte idonee ai suoi peculiari
bisogni dalle abilità del pedagogista
clinico” (Pesci, 2004, p. 14).
16. PEDAGOGIA CLINICA
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Dal 1997, per far fronte alle tante
richieste di formazione per la
professione di pedagogista clinico, e
raggiungere un più vasto impegno e una
crescita scientifica e culturale
il Movimento individua nell’ISFAR®
Istituto Superiore Formazione
Aggiornamento Ricerca, che ha sede a
Firenze,
l’ente utile per soddisfare le esigenze.
17. PEDAGOGIA CLINICA
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Nel 1997 il movimento dei pedagogisti clinici fonda
l’ANPEC
(Associazione Nazionale Pedagogisti Clinici)
costituita a Firenze il 16 aprile 1997 con atto
pubblico registrata al n. 2423,
L’Associazione si convenziona con l’ISFAR® e lo
riconosce come unico Istituto formativo per la
professione dei pedagogisti clinici a cui richiede
di investire solide sostanze economiche. Il titolo
professionale di Pedagogista Clinico da questa
data viene ad essere protetto da marchio
registrato.
18. PEDAGOGIA CLINICA
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L’ISFAR® attiva per questo nuovo
impegno un apposito Istituto di
Ricerca, l’Istituto Internazionale
di Pedagogia Clinica® in cui
impiega e coinvolge un nutrito
gruppo di ricercatori che
garantiscono metodi, tecniche e
strumentari pedagogico clinici.
19. PEDAGOGIA CLINICA
19
La testimonianza della professione di pedagogista
clinico trova riconoscimento istituzionale:
in Italia presso il CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e
del Lavoro)
in Belgio dove viene costituita nel 2002 l’Association
Nationale Pédagogues Cliniciens (ANPC), atto pubblicato sul
“Moniteur Belge-Belgisch Staadsblad”, ovvero la “Gazzetta
Ufficiale” del Governo Belga. (Statuto allegato in atti n. 10)
in Europa con la costituzione della Federazione Europea dei
Pedagogisti Clinici (Reg.Unione Europea al n°198364-2004).
20. PEDAGOGIA CLINICA
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La pedagogia clinica dall’Italia si sta ormai
diffondendo in tutto il mondo
Il carattere assunto costituisce la risposta al
labirinto dei fondamenti epistemologici, la
base su cui poggiano nuove solide radici per
una educazione efficace
Non più irrequieta e incerta di sé bensì con un
nuovo abito e forma di un’episteme, la
pedagogia clinica ha principi e metodi
efficaci, sicuri e universalmente riconosciuti.
21. PEDAGOGIA CLINICA
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Essa propone un'educazione dell'essere umano che attinge
alla sorgente operativa del bene e il cui sguardo è rivolto
alla vita con l'intento di favorire l'armonia tra il pensiero e
l'azione.
Una disciplina orientata all’uomo e alla società
Un individuo proteso nella sua nuda essenza, nella sua
individualità, fra le contingenze dell’esistenza, che trova
risposte idonee ai suoi peculiari bisogni grazie alle abilità
del pedagogista clinico,
lo specialista che si avvale di tecniche e metodologie
esclusive.
22. PEDAGOGIA CLINICA
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Gli esempi di aiuto analizzati e documentati,
sono testimonianza del progresso
scientifico compiuto e della efficacia della
pedagogia clinica
Alla luce di questo si potrebbe incontrare
qualche difficoltà nel ricondurre entro
l’ambito delle scienze ormai acquisite e
riconosciute, la pedagogia clinica.
È psicologia? È sociologia? È antropologia?
È neurologia? È fisiologia? O che altro?
23. PEDAGOGIA CLINICA
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L’unica risposta concreta a queste domande è
che lo studio della pedagogia clinica implica
la conoscenza di tutte queste scienze e di
altre poiché è incentrata su un problema più
vasto dal quale dipendono gli equilibri del
singolo e del tessuto sociale.
La pedagogia clinica consta di una
concentrazione di orientamenti che si
focalizzano su una tematica sola, pur ampia e
varia ma perfettamente denotata.
24. PEDAGOGIA CLINICA
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Questa scienza si distingue
dalle altre per:
• la quantità dei metodi adottati
• la qualità dell’approccio
poiché ha un modo diverso di
rapportarsi all’individuo.
25. PEDAGOGIA CLINICA
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L’idea-chiave per una politica nuova è
la prevenzione
La pedagogia clinica legata a un progetto
di valorizzazione del singolo uomo
è tendente perciò ad agevolare
il recupero di energie e di capacità vitali
di conseguenza ridurre i bisogni sanitari.
26. PEDAGOGIA CLINICA
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Una prevenzione che interessi
ogni età e qualsiasi tipo di
bisogno e solleciti uno
svecchiamento globale e
necessario all’autorealizzazione
dell’individuo.
27. PEDAGOGIA CLINICA
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Muovendosi su questa linea si comprende
quanto sia stato
necessario battersi
per ridurre gli orientamenti cristallizzati
nell’ambito degli interventi sanitari
per riassorbire dai canali naturali tutte
quelle necessità che generano dépistage
nei quali molti soggetti possono invece
trovare soluzioni ai loro problemi.
28. PEDAGOGIA CLINICA
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I pedagogisti clinici nella loro battaglia
sono affiancati dalle componenti
attive e progressive del nostro paese
dalle quali,in seguito a un paziente e
coraggioso lavoro che ne ha
sviluppato la sensibilità,
giunge un riconoscimento sempre più
ampio al compito dell’educazione.
29. PEDAGOGIA CLINICA
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Si tratta del primo passo di
un’esperienza viva per una nuova
pedagogia umana
non formale, non irrigidita in forme
fisse e immobili
ma adeguata allo sviluppo e al
progresso, e sempre protratta verso
un reale rinnovamento sociale.
30. PEDAGOGIA CLINICA
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Una pedagogia che si propone
la comprensione dei processi
individuali nella loro globalità
specifica e delle possibilità di
aiuto educativo.
31. PEDAGOGIA CLINICA
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La pedagogia clinica
non più relegata alle manifestazioni
morbose della malattia,
all’area scolastica e dell’infanzia,
ha il compito specifico
di rispondere al vasto panorama dei
bisogni educativi della persona
durante tutta la sua vita.
32. PEDAGOGIA CLINICA
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Educare, per il pedagogista clinico, significa
rendere operativi il corollario scientifico di
cui dispone, ossia offrire ad ogni persona
l’opportunità di una crescita e garantirle
l’integrazione in questa complessa società.
L’educazione deve rendere l’uomo abile nel
governare i propri sentimenti, dare seguito
ai propri propositi, utilizzare la propria
volontà fino a volere davvero, e passare
così, liberamente e facilmente, all’azione.
33. PEDAGOGIA CLINICA
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La pedagogia clinica
si propone
di mantenere vive nell’individuo
la facoltà di ricezione di sensazioni
la capacità di diffondere piacere,
di stimolare immagini, idee e ragionamenti,
che possono permettergli di contemplare il mondo
che lo circonda e di realizzare l’”age quod agis”…
34. PEDAGOGIA CLINICA
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…ovvero quel prestare attenzione a ciò
che egli sta facendo affinchè possa
conseguire il dominio dei pensieri,
rischiarare l’intelligenza,
irrobustire la volontà,
mantenersi padrone di se stesso e
superare tutto ciò che lo infastidisce o
lo pregiudica.