1. LICEO LINGUISTICO EUROPEO paritario
“Beata Vergine”
D.M. 28.02.2001
Via F. Cavallotti, 25 – CREMONA
Tel. 0372/21285 – fax 0372/37898
e-mail: segreteriabeatavergine@gmail.com
http://www.beatavergine.it
Moduli di letteratura comparata:
Letteratura Italiana e Letteratura Francese
Le rire à théâtre:
Goldoni e
Molière
a cura delle
prof.sse:
Giusy Rosato e Francesca
2. L’Illuminismo … e …
la funzione sociale dell’arte
L’intellettuale illuminista
= le philosophe engagé
- portavoce delle istanze della società
- aderenza alla realtà
- critica e denuncia
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3. Improvvisazione
COMMEDIA Canovaccio
DELL’ARTE
Mappa Maschere fisse
Concettuale VERITÀ E
TEATRALITÀ
GOLDONI «Mondo» e «Teatro»
Venezia 1707
Francia 1793
Aderenza alla realtà
• Chiari
Illuminismo Riforma Polemica • Gozzi
• Baretti
Critica sociale Azione che si “fa”
DRAMMA BORGHESE Testo scritto
Caratteri
Analisi Psicologica
Intreccio regolato Virtù borghesi:
e funzionante • buon senso
Linguaggio semplice “Correggere i vizi e mettere • misura negli affetti
e familiare in ridicolo i cattivi costumi” • equilibrio personale
• senso degli affari
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4. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
1748 ÷ 1753: teatro Sant’Angelo, compagnia Medebach
celebrazione del mercante veneziano
critica alla nobiltà
definizione della «riforma» e poetica del “carattere”: Il Teatro Comico e le sedici
commedie nuove
l’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
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5. Premessa
Quadro storico, socio-politico della Venezia del ‘700:
Venezia: città della prospera e gioiosa socialità (Mémoires I, 7, 35)
Venezia: Repubblica oligarchica
oligarchia nobiliare al potere: forte conservatorismo (ostacolo politico alla
riforma)
i “Barnaboti”: nobiltà decaduta (“bersaglio critico” di Goldoni)
borghesia mercantile: classe in ascesa, floridezza economica (almeno nella prima
parte del secolo)
borghesi veneziani = condizione necessaria della riforma del Goldoni
duplice ufficio di ispiratori/destinatari –
protagonisti/pubblico
decadenza della Serenissima:
indebolimento sul piano politico ed economico (perdita delle colonie)
pace obbligata dopo le dispendiose guerre con i turchi, in una posizione stabile
tra le grandi potenze, Francia e Austria
rinuncia ai programmi di espansione nel Mediterraneo
crisi della borghesia (cfr. la trilogia dei “vecchi”)
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6. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
La celebrazione del Mercante veneziano
ceto rispettabile de’ Mercadanti, che sono il profitto ed il decoro delle nazioni
(da L’autore a chi legge di La bancarotta)
La «filosofia» dei mercanti:
Celebrazione del mercante veneziano in quanto figura positiva, portatrice di
valori: schiettezza, puntualità, rispetto degli impegni, buon senso, concretezza,
laboriosità, senso dell’economia, culto della reputazione, del buon nome,
dell’onorabilità.
schiettezza e moderazione come norme di vita:
Con chi conosce la roba, non si domanda più del giusto. Il solito è di domandar
venti lire, per poi discendere ad una lira alla volta sino alle undici. A me piace
l'usanza inglese: vale quindici lire, e non le domando di più (La bancarotta II,2)
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7. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
La celebrazione del Mercante veneziano
«mercante onorato» «omo civil»
L'omo civil no se destingue dalla nascita, ma dalle azion. El credito del marcante
consiste in dir sempre la verità. La fede xè el nostro mazor capital. Se no gh'avè fede, se
no gh'avè reputazion, sarè sempre un omo sospetto, un cattivo mercante, indegno de sta
piazza, indegno della mia casa, indegno de vantar l'onorato cognome dei Bisognosi
(Il Bugiardo, III, 5)
Un omo civil stima più la reputazion de tutti i bezzi del mondo. I bezzi i va e i vien.
L’onor, perso una volta, nol se acquista mai più. Tiolè la vostra borsa: ve la butto in
terra, per mostrarve con quanto desprezzo tratto l’oro e l’arzento che no xe mio; anzi
vorave che in quella borsa ghe fusse tutto l’oro del mondo, per farve veder che no lo
stimo, che no lo curo, e che più de tutti i tesori stimo l’onor de casa Bisognosi, la fama
dei cortesani, la reputazion della patria, per la qual saverave morir, come Curzio e
Caton xe morti per la so Roma (Due gemelli veneziani, III,9)
Ciascun uomo è filosofo; anzi il vero filosofo è quello che non facendosi
schiavo delle altrui opinioni, seconda i stimoli ed i suggerimenti della propria innata
filosofia. Leggo anch’io i filosofi antichi e moderni, ma ho il mio sistema particolare. /Su
che è fondato questo sistema?/…Su tre principi infallibili, onestà, ragione ed esperienza.
(Le donne curiose, I, 1)
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8. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
Critica alla nobiltà
La putta onorata (1748 ÷ 1749)
La buona moglie (1749)
Contrapposizione polemica alla nobiltà
La famiglia dell’antiquario (1749)
Il cavaliere e la dama (1749)
La mercatura è una professione industriosa, che è sempre stata ed è anco al dì d'oggi esercitata da
cavalieri di rango molto più di lei. La mercatura è utile al mondo, necessaria al commercio delle
nazioni, e a chi l'esercita onoratamente, come fo io, non si dice uomo plebeo; ma più plebeo è
quegli che per avere ereditato un titolo e poche terre, consuma i giorni nell'ozio e crede che gli sia
lecito di calpestare tutti e di viver di prepotenza. L'uomo vile è quello che non sa conoscere i suoi
doveri, e che volendo a forza d'ingiustizie incensata la sua superbia, fa altrui conoscere che è nato
nobile per accidente, e meritava di nascer plebeo.
(Il cavaliere e la dama, II, 11)
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9. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
Al servizio della Commedia dell’Arte: Il Servitore di due
padroni
L’autore a chi legge di Il Servitore di due padroni
Atto II, scena 15
dal canovaccio [ Sacchi «Truffaldino»](1745)… …al copione (1753)
meccanismi farseschi della Commedia dell’Arte:
- servitore sciocco ed astuto nel medesimo tempo
- commedia giocosa, …rassomiglia alle commedie usuali degl’Istrioni, se non che
scevra mi pare di improprietà grossolane
- perizia, intreccio
- sali del Truffaldino, facezie, vivezze (da L’autore a chi legge)
il teatro «si fa» in presa diretta:
la parola si fa diretta indicazione del movimento scenico
corrispondenza tra rapidissimi scambi di battute e agili mosse della
maschera
abilità, movimento, esilarante comicità spassoso divertimento ≠ riflessione morale
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11. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
«Manifesto» della nuova poetica teatrale: Il Teatro
Comico
L’autore a chi legge di Il Teatro Comico
Atto II, scene 1 ÷ 3
Questa, ch’io intitolo Il Teatro Comico, piuttosto che una Commedia, prefazione può dirsi
alle mie Commedie.
Lezione di teatro in atto: espediente del «metateatro»
1. Fine morale della commedia in quanto “specchio della vita”:
l'è stada inventada per corregger i vizi, e metter in ridicolo i cattivi costumi; e
quando le commedie dai antighi se faceva così, tuto el popolo decideva, perché
vedendo la copia d'un carattere in scena, ognun trovava, o in se stesso, o in
qualchedun'altro l'original. Quando le commedie son deventade meramente
ridicole, nissun ghe abbadava più, perché, col pretesto de far rider, se ammetteva i
più alti, i più sonori spropositi. Adesso che se torna a pescar le commedie nel mare
magnum della natura, i omeni se sente a bisegar in tel cor, e investindose della
passion, o del carattere, che se rappresenta, i sa discerner se la passion sia ben
sostegnuda, se il carattere sia ben condotto, e osservà.
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12. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
«Manifesto» della nuova poetica teatrale: Il Teatro
Comico
Lezione di teatro in atto: espediente del «metateatro»
2. Stile della commedia: stil familiare, naturale, e facile, per non distaccarsi dal verisimile ≠
stile antico, pieno d'"antitesi", e di "traslati“
3. Due temi messi a fuoco:
a) commedia «di carattere»: naturalezza, necessità di più caratteri
I nostri Italiani vogliono molto più. Vogliono, che il carattere principale sia
forte, originale, e conosciuto, che quasi tutte le persone, che formano gli
episodi siano altrettanti caratteri; che l'intreccio sia mediocremente fecondo
d'accidenti, e di novità. Vogliono la morale mescolata coi sali, e colle facezie.
Vogliono il fine inaspettato, ma bene originato dalla condotta della
commedia. Vogliono tante infinite cose, che troppo lungo sarebbe il dirle, e
solamente, coll'uso, colla pratica, e col tempo si può arrivar a conoscerle, e ad
eseguirle.
b) questione dell’unità di luogo: buon senso, rifiuto dell’improprietà
…se la commedia senza stiracchiature, o improprietà può farsi in iscena stabile,
si faccia; ma se per l'unità della scena, si hanno a introdurre degli assurdi, è
meglio cambiar la scena, e osservare le regole del verisimile.
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13. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
L’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
L’autore a chi legge di La Locandiera
lettura integrale della commedia, con analisi in classe di Atto I, scena 1, 9 e Atto II,
scena 4
Fra tutte le Commedie da me sinora composte, starei per dire essere questa la più morale, la
più utile, la più istruttiva.
Realizzazione di tutti i punti qualificanti del progetto di «riforma» del teatro comico:
a) la commedia «riformata» secondo canoni di verosimiglianza e di moralità
b) il personaggio ripreso dalla tradizione precedente, ma dotato di un «carattere»
perfettamente individualizzato e coerente
c) il linguaggio appropriato alla scena rappresentata, “capace di rappresentare una
società di nobili e di borghesi e di criticarla”
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14. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
L’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
Trasformazione del «tipo» della servetta nel «carattere» della locandiera :
Corallina / Colombina: maschera-cardine della Commedia dell’Arte
modernizzazione della figura della servetta in quella della donna di garbo (1743)
tipo umano ben diverso: doti di intelligenza e spregiudicatezza
trasformazione e nobilitazione della figura femminile: La vedova scaltra (1748) e La
castalda (1751)
arma della parola, che crea relazioni, convince, conquista, seduce
il tipo della «serva padrona»: opera buffa di Pergolesi (1752)
ulteriore tassello al tipo della servetta «di garbo» e «scaltra»: La serva amorosa (1752)
la servetta che suscita amore e che s’innamora
culmine dell’evoluzione: La Locandiera (1753)
Mirandolina: donna di garbo, serva padrona e amorosa
emblema di una nuova idea del personaggio femminile: un tipo di donna
capace d dominare un microcosmo sociale (la locanda)
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15. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
L’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
La locanda: luogo emblematico della differenza sociale
La Locandiera: commedia di «carattere» e commedia «d’ambiente»
Prima scena come mini-spaccato della società settecentesca:
Marchese di Forlipopoli: nobiltà decaduta che “non ha altro strumento per
affermare se stessa che la parola, ma la parola vuota, maniacale, ridotta a tic
ossessivo” (Io so chi sono)
Conte di Albafiorita: il parvenu che, non potendo contare sul prestigio del
sangue, cerca una rivalsa nell’ostentazione smaccata della ricchezza
Dialogo teatrale capace di:
costruire un mondo di caratteri, rapporti, situazioni
disegnare dal vivo i suoi personaggi
immettere subito lo spettatore in medias res
Impostazione della vicenda su:
una mancanza iniziale (il desiderio dei due avventori)
un oggetto del desiderio contrastato (Mirandolina)
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16. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
L’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
Atto I, scena 9: il monologo di Mirandolina, personaggio popolare e «borghese»
«fuga di notizie»: ritratto a tutto tondo del personaggio
Monologo finalizzato all’azione teatrale ≠ “commento” dei fatti
Complessità psicologica del personaggio
elementi prevalenti: praticità, intraprendenza, astuzia
sa sempre ciò che vuole: l'arrosto, e non il fumo
civetteria: tutto il mio piacere consiste in vedermi servita, vagheggiata, adorata.
orgoglio femminile: É nemico delle donne? Non le può vedere? Povero pazzo!
sfida (Con questi per l'appunto mi ci metto di picca) strumento di autoconoscenza
autoconoscimento, che porta a esiti inattesi: la commedia si concluderà ben
diversamente da come ella stessa si immagina (A maritarmi non ci penso nemmeno; non
ho bisogno di nessuno; vivo onestamente, e godo la mia libertà. Tratto con tutti, ma non
m'innamoro mai di nessuno. Voglio burlarmi di tante caricature di amanti spasimati; e voglio
usar tutta l'arte per vincere, abbattere e conquassare quei cuori barbari e duri che son nemici
di noi, che siamo la miglior cosa che abbia prodotto al mondo la bella madre natura).
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17. Vicende biografiche e fasi della produzione letteraria:
l’itinerario della commedia goldoniana
L’akmé della riforma: La Locandiera (1753)
Atto II, scena 4: il gioco della seduzione
l’astuzia femminile prevale sull’orgoglio maschile
La tattica di Mirandolina: l’arma della dissimulazione (dirà anzi non aver io dipinto altrove una
donna più lusinghiera, più pericolosa di questa)
Conquista dello spazio scenico:
dall’ingresso fisico di lei nella stanza del Cavaliere… …al brindisi finale
trionfo di Mirandolina:
esempio vivissimo della presunzione avvilita
Il Cavaliere-antagonista (alterigia nobiliare e disprezzo autoritario per i subalterni: il tipo
psicologico del misogino burbero e scontroso):
si comporta con lei in modo stranamente gentile: Voi siete di buon gusto in tutto
manifesta i propri timori: Non vorrei che voi mi faceste mutar natura
a parte che sembra riportare ad un’origine soprannaturale la superiorità di
Mirandolina: Sarebbe meglio che io mi ubbriacassi. Un diavolo scaccerebbe l'altro
idea della femmina-«diavolo»; un «don Giovanni in gonnella»
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