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1
SSPAZI CONFINATI EDPAZI CONFINATI ED
AMBIENTI SOSTETTI DI INQUINAMENTOAMBIENTI SOSTETTI DI INQUINAMENTO
Corrado Cigaina
corrado_cigaina@asl.pavia.it
2
GLI AMBIENTI CONFINATI
Infortuni molto gravi , spesso mortali
Difficoltà nei soccorsi
Difficile valutare i rischi

Siamo sicuri di averli individuati
correttamente?

Con quale criterio vengono individuati?

Sono oggetto di valutazione dei rischi?

E' definito un corretto approccio per gestire i
rischi?
3
SPAZIO CONFINATO?
4
SPAZIO CONFINATO?
5
SPAZIO CONFINATO?
6
SPAZIO CONFINATO?
7
SPAZIO CONFINATO
Possiamo affermare che si è più d'accordo su
ciò che uno spazio confinato è, piuttosto che
su una sua possibile definizione
(Baruch Fischhoff)
8
ISPESL: SPAZIO CONFINATO

Spazio circoscritto

Limitate aperture d'accesso

Ventilazione naturale sfavorevole

Presenza di agenti chimici pericolosi

Rischio alto infortuni gravi e /o mortali
9
NIOSH- OSHA: AMBIENTE CONFINATO
Niosh - “ambiente confinato”

Limitate aperture d'accesso e d'uscita

Ventilazione naturale sfavorevole

Non progettato per un lavoro in continuo
OSHA – ambiente confinato, oltre a sopra:

Sufficientemente largo per consentire ad un
lavoratore di svolgere il suo lavoro

Necessita di un permesso di lavoro per
accedervi

Rischio agenti chimici pericolosi
10
AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO
Art 66 - Lavori in ambienti sospetti di inquinamento
È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi
neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in
ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili,
ove sia possibile il rilascio di gas deleteri
11
AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08
TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO - ALLEGATO IV
VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI,
SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS
Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali
vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare
lavoratori per operazioni di controllo, riparazione,
manutenzione …... devono essere provvisti di
aperture di accesso aventi dimensioni tali da poter
consentire l’agevole recupero di un lavoratore
privo di sensi
12
AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08
TITOLO IV – CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI
Art 121 – presenza di gas negli scavi
Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne,
cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere
adottate idonee misure contro i pericoli derivanti
dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti,
infiammabili o esplosivi......
13
“AMBIENTE CONFINATO” D.LGS 81/08
●
ambienti sospetti d'inquinamento (luoghi di
lavoro)
●
spazi confinati (luoghi di lavoro)
●
lavori in presenza di gas negli scavi (cantieri e
luoghi di lavoro)
Un ambiente sospetto di inquinamento non è
necessariamente uno spazio confinato
14
INDIVIDUAZIONE
Per individuare un “ambiente confinato” è
necessario considerare:
●
Caratteriste del luogo spazio limitato,
dimensioni ridotte,apertura limitata
●
L'uso: spazio realizzato per la permanenza
non stabile dei lavoratori
●
Aerazione naturale
●
Rischio infortunio grave o mortale
È necessario...definire dei criteri per l'individuazione
15
ESEMPIO CRITERI INDIVIDUAZIONE
16
ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE
TIPOLOGIA 1 Ambiente sospetto di
inquinamento:

ambiente a ventilazione naturale sfavorevole

il sospetto di inquinamento è determinato da
eventuali infiltrazioni nel terreno causate da
perdite di reti di sottoservizi o da gas
endogeni.

Dopo verifica iniziale con esito positivo, non è
ipotizzabile a breve termine (1 turno di
lavoro), la formazione di atmosfere
potenzialmente pericolose
17
ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE
TIPOLOGIA 1 Ambiente Confinato, ambiente:

Con limitazioni per l’accesso,

non presenta ostacoli strutturali/impiantistici
tali da impedire il libero movimento,dei
lavoratori

Non impedire la visibilità/contatto diretto :
Esempio: bacini , gallerie di servizio (via tubi), locali
tecnici seminterrati, vasche di prima pioggia,
fosse di manutenzione autoveicoli, gallerie
autostradali e ferroviarie
18
ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE
TIPOLOGIA 2 Ambiente sospetto di
inquinamento:

ambiente a ventilazione naturale sfavorevole
il sospetto di inquinamento è determinato da
eventuali infiltrazioni nel terreno causate da
perdite di reti di sottoservizi o da gas endogeni

non si può escludere il contributo proveniente da
sostanze o processi di lavorazione

Dopo verifica iniziale, non può essere esclusa la
formazione accidentale di atmosfere
potenzialmente pericolose
19
ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE
TIPOLOGIA 2 Ambiente Confinato
Ambiente:

con limitazioni nell’accesso

non consente libertà di movimento all'interno

risulta ostacolato/impedito il contatto visivo
diretto con l'operatore.
Esempio: pozzetti e fognature, vasche trattamento
acque in esercizio, silos, cisterne serbatoi
20
ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE
TIPOLOGIA 3 ambiente sospetto di inquinamento
ambiente in cui, indipendentemente dalla possibile
sorgente di inquinamento e dopo verifica iniziale, è
accertata o prevedibile la presenza di atmosfere
pericolose anche in relazione alle attività previste
da svolgersi.
Esempio: apparecchiature di impianto non
bonificate,vasche trattamento acque in fase di
bonifica, serbatoi e cisterne non bonificate, fosse
settiche , silos , vasche interrate
21
CRITERI PER INDIVIDUAZIONE
22
CRITERI PER INDIVIDUAZIONE
In base alla tipologia di ambienti individuati è utile
stabilire anche:
quando serve il permesso di lavoro

Ambiente di lavoro che può costituire un alto
rischio per i lavoratori
quando NON serve il permesso di lavoro ma una
semplice autorizzazione

Ambiente in cui i rischi sono minimi o
trascurabili
23
DPR 14/09/2011 nr. 177
Norme per la qualificazione delle imprese e dei
lavoratori autonomi operanti in ambienti confinati o
sospetti d'inquinamento
●
Si applica indistintamente ad ambienti confinati e
luoghi sospetti d'inquinamento
●
norma transitoria; si è in attesa di una
regolamentazione complessiva del sistema di
qualificazione delle imprese
24
DPR 14/09/2011 nr. 177
Sono previsti obblighi che si applicano:

Nel caso di lavoratori chiamati ad operare in
spazi confinati all'interno della propria azienda

In caso in cui vengano appaltato ed
eventualmente sub-appaltati i lavori all'interno
degli spazi confinati
25
LA QUALIFICAZIONE
Qualsiasi attività lavorativa negli ambienti sospetti
di inquinamento o confinati puo' essere svolta
unicamente da imprese o lavoratori autonomi
qualificati
Sistema di qualificazione basato su:

Specifica esperienza

Conoscenze e competenze 8formazione-
addestramento)
EFFICACE PREVENZIONE = scelta di un
adeguata organizzazione
26
ELEMENTI QUALIFICATORI
Per la sicurezza di :
●
applicazione delle misure generali di prevenzione-
protezione (valutazione rischi, etc.,,)
●
Sorveglianza sanitaria e formazione anche per i
lavoratori di cui all'art 21 D.Lgs 81/08
●
Informazione, formazione di tutti (anche DL) con
verifica di apprendimento
●
Possesso di adeguati DPI
●
Addestramento all'uso dei DPI
27
ELEMENTI QUALIFICATORI
Per la tutela del lavoro :

Rispetto delle vigenti previsioni sul DURC

integrale applicazione della parte economica e
normativa del CCNL

personale, in percentuale ≥ 30 % con esperienza
almeno triennale - obbligatoria per il preposto
IN CASO DI APPALTO
Verifica idoneità tecnico professionale
All'interno di un'attività (art 26 D.Lgs 81/08) :

Visura camerale

Autocertificazione del possesso dei requisiti
In un cantiere edile(art 90 D.Lgs 81/08) :

documentazione prevista da allegato XVIII
A cui si aggiungono i requisiti previsti dal DPR 177/11
se il lavoro è svolto in ambienti sospetti
d'inquinamento o spazi confinati
29
ELEMENTI QUALIFICATORI
In caso di appalto DPR 177/11 prevede:

NO subappalto se non autorizzato dal DLC
e certificato (Titolo VIII, Capo I D.Lgs 276/03)

DL committente fornisce puntuali e
dettagliate informazioni a tutti i lavoratori
impiegati compreso il DL , non alle imprese
(art 26 )

DL committente individua un proprio
rappresentante
30
IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC
Deve :

Essere in possesso di adeguate competenze-
formazione

Essere a conoscenza dei rischi presenti nei
luoghi in cui si svolgono le attività lavorative

Avere esperienza almeno triennale lavori
ambienti confinati

Avere addestrato ad operare in attività
lavorative in ambienti confinati
31
IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC
Figura concettualmente simile “all'incaricato” art 26 c.3
D.lgs 81/08, dovrà:

ai fini probatori essere individuato per iscritto,
meglio se con data certa

Sovraintendere la cooperazione ed il
coordinamento tra i lavoratori impiegati

verifica l’applicazione, da parte dei lavoratori
delle indicazioni contenute nella procedura di
lavoro art 3 c. 3 DPR 177/11
32
IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC
opportuno che:

In alcune situazioni ve ne sia più di uno

venga individuata una figura operativa che
conosca il luogo di lavoro, il lavoro da
svolgere,i rischi

In caso di cantiere con più imprese sia il
CSE
33
IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC
Interpello 23/2014
Il “rappresentante” deve essere sempre presente?
Risposta:
Spetterà al DLC la scelta della persona più idonea
e delle modalità operative più corrette per
svolgere tali compiti specificando nella procedura
adottata e ed eventualmente quando sia
necessaria la presenza del proprio
rappresentante direttamente su luogo di lavoro
34
CONTENUTI DELLA FORMAZIONE
contenuti e modalita' della formazione individuati
entro e non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore
del D.P.R 177/11 – ad oggi non ancora
pubblicato.
ci si chiede:

Che argomenti trattare?

Che durata deve avere un corso di
formazione?

Chi può effettuare le docenze?

Etc..etc....
35
CONTENUTI DELLA FORMAZIONE
Indipendentemente dalla durata, dai docenti
etc...etc....I lavoratori devono comprendere :

tutti i rischi associati con lo spazio confinato

misure di prevenzione e protezione adottate

quali DPI usare e come usarli

Il contenuto dei permessi di lavoro

procedure di lavoro e d'emergenza
36
CONTENUTI DELLA FORMAZIONE
E' indispensabile che la formazione comprenda
esercitazioni pratiche:

sull'uso delle attrezzature di sicurezza,

le apparecchiature di allarme,

l'uso degli analizzatori,

le strutture per il recupero

DPI
37
L'INFORMAZIONE IN “APPALTO”
All'interno di un'attività (art 26 D.Lgs 81/08) :
DLC fornisce all'appaltante:

dettagliate informazioni sui rischi specifici
esistenti nell’ambiente in cui sono destinati
ad operare e sulle misure di prevenzione e di
emergenza adottate in relazione alla propria
attività
Aggiuntiva e specifica all'informazione art 36
38
INFORMAZIONE DPR 177/11
Il DLC informa preventivamente e dettagliatamente
tutti i lavoratori impiegati su:

caratteristiche dei luoghi

tutti i rischi esistenti in tali ambienti

misure di prevenzione ed emergenza
adottate in relazione all’attività
attività informativa per tempo sufficiente e adeguato,
non inferiore ad un giorno.
Con la formazione si fa anche informazione
39
INFORMAZIONE DPR 177/11
In caso di appalto:

Acquisire documentazione comprovante la
formazione di ogni lavoratore

Individuare i lavoratori con > 3 anni/esperienza e
quelli < 3anni/esperienza
informazione erogata attraverso:

Trasmissione all'appaltatore delle schede di
valutazione

lezioni frontali - opuscoli
40
INFORMAZIONE DPR 177/11
Erogata:

Da personale del DLC

Docenti “terzi” (consulente)
Importante il possesso di idonee:

competenze (non sono previsti i requisiti
D.M. 06/03/13)

conoscenze luoghi, procedure e rischi
specifici
Costituisce “costo per la sicurezza”
LA “CERTIFICAZIONE”
requisito obbligatorio previsto dal DPR 177/2011
Rimando al D.Lgs 276/03
Serve quando:

si utilizzano lavoratori con contratti di lavoro
diversi da quello subordinato a tempo
indeterminato;

Vengono appaltati o sub appaltati lavori negli
“spazi confinati” ai sensi (art 26 D.Lgs 81/08)
LA “CERTIFICAZIONE”
Si presenta una richiesta ad uno degli organismi
previsti:

D.T.L.

Enti Bilaterali

Università
circolare MLPS 48/2004 per modello di richiesta
In caso di rifiuto-mancata richiesta si perde la
qualificazione ad operare negli “spazi confinati”
43
LA PROCEDURA
Indipendentemente da un appalto, in qualunque
attività in “ambienti confinati” è obbligatorio
adottare ed attuare una procedura di lavoro
Obbiettivo della procedura:

Eliminare e/o ridurre i rischi

Definire modalità d'attuazione delle
emergenze

Definire le modalità di coordinamento con
enti esterni (es VDF)
44
PROCEDURA DI LAVORO
semplici regole per elaborare una procedura:

Giustificazione - motivo per cui si scrive una
procedura.

Identificare utente - Chi sarà la persona che
dovrà svolgere i compiti indicati.

Format procedura- definire ed utilizzare un
metodo semplice e chiaro.

Stile di scrittura – scrivere la procedura
pensando chi è l'utente finale.

Documenti previsti
45
PROCEDURA DI LAVORO
“procedura di sicurezza”: fase importante e delicata
per la pianificazione degli specifici lavori
• descrivere in modo ordinato le fasi di un lavoro, in
ordine temporale e spaziale, in condizioni di
sicurezza individuale e collettiva;
• stabilire, attraverso valutazioni di criticità del
sistema e delle condizioni di lavoro, ciò che si
deve e non si deve fare durante l’attività lavorativa
46
PROCEDURA DI LAVORO
La procedura deve:

descrivere le fasi di lavoro, in condizioni di
sicurezza individuale e collettiva

stabilire, ciò che si deve e non si deve fare
durante l’attività lavorativa;

definire in modo rigoroso i vari ruoli del personale
coinvolto nei lavori, ovvero “chi fa che cosa”.
deve essere riferita agli specifici lavori da eseguire,
e non può essere di carattere generico o
generale,
47
PROCEDURA DI LAVORO

Individuare ed analizzare strutturalmente il luogo

Valutare i rischi e definire le azioni

Riunione preventiva

Informare i lavoratori (appalto)

Adottare le misure di prevenzione (ventilazione etc..)

Compilare permesso di lavoro autorizzazione

Monitorare i lavoratori che operano all'interno

Chiusura dei lavori e del permesso di lavoro

Riunione finale

Restituire permesso di lavoro
48
PROCEDURA D'EMERGENZA
Attrezzature d'emergenza

Che tipo di situazioni d'emergenza potrebbero
insorgere e quanto scatta l'emergenza?

attrezzature scelte in base alle emergenze
individuate

attrezzature disponibili sul luogo di lavoro
soccorsi

Soccorritori: sono formati-addestrati?

In che modo è assicurata la sicurezza dei
soccorritori?
49
PROCEDURA D'EMERGENZA
Localizzazione

Dov'è localizzato geograficamente l'ambiente?

Com'è possibile accedere in caso di
emergenza?

Qual'è la distanza dalle strutture mediche?
Comunicazione

I lavoratori all'interno come comunicano con
l'esterno?

Chi e come attiva l'allarme?
50
PROCEDURA D'EMERGENZA
Primo soccorso

Presidi sono adeguati ed immediatamente
disponibili?

Addetti al primo soccorso sanno come
intervenire?
Coordinamento con enti esterni

In che modo sono allertati i VDF e P.S?

Quali sono le prime informazioni da fornire al
loro arrivo?
51
RUOLI E RESPONSABILITA'
Indispensabile definire in modo chiaro e preciso i
ruoli e le responsabilità di:

Datore di lavoro

Preposti

Rappresentate del datore di lavoro (appalto)

RSPP e ASPP

Lavoratori impegnati all'interno

Lavoratori che vigilano dall'esterno
52
PROCEDURA
Nasce da un'attenta valutazione dei rischi:

Individuare TUTTI i luoghi di lavoro

Individuare i pericoli e valutare i rischi

Individuare le misure preventive-protettive

definire specifiche procedure operative

Stabilire la gestione di eventuali emergenze

Informare, formare ed addestrare i lavoratori
coinvolti
53
VALUTAZIONE DEI RISCHI
Valutazione “generica”

Valutazione stessa tipologia di ambienti confinati

azioni comuni da adottare per tipologia di
ambiente
Valutazione “specifica”

Valutazione da effettuarsi in presenza di rischi
diversi e/o aggiuntivi per singolo ambiente

azioni specifiche
54
ELEMENTI DA VALUTARE

ambiente di lavoro (geometria, presenza di
ostacoli,

attività da eseguire

sostanze contenute in precedenza;

adeguata ventilazione-necessità di incrementarla

necessità, tipo e frequenza dei monitoraggi
ambientali

rischi indotti dalle lavorazioni previste o dal
contesto in cui si opera
55
ELEMENTI DA VALUTARE

necessità modalità per isolare (da fluidi e fonti di
energia) l’ambiente confinato

via di accesso/uscita al fine di garantire l’efficacia
dell’evacuazione

modalità di gestione delle emergenze e del
soccorso;

opportuna segnaletica e cartellonistica
d'avvertimento;

modalità di verifica dell’idoneità e funzionalità:
attrezzature di lavoro e di soccorso; DPC e dei
DPI.
56
RISCHI DA VALUTARE

Asfissia e soffocamento;

Incendio ed esplosione;

avvelenamento per contatto o respirazione
agenti chimici letali;

esposizione ad agenti chimici (sopra il TLV);

corrosione;

elettrocuzione;

microclima (caldo, freddo, umidità, ecc.)

stress psicofisico
57
RISCHIO ATMOSFERA

Che tipo di sostanze sono-possono essere
presenti

Le sostanze come possono entrare nel corpo del
lavoratore

Gli effetti acuti e cronici

Limiti di esposizione

UEL/LEL

Densità dei vapori

concentrazione
58
RISCHIO ATMOSFERA
Misure di prevenzione:

Monitoraggio dell'aria (preventivo ed
eventualmente continuativo)

Ventilazione

Aspirazione

isolamento

DPI – solo dopo aver adottato le misure
tecniche
59
MONITORAGGI
secondo la valutazione dei rischi monitorare :
1) ossigeno
2) gas infiammabili
3) gas tossici, vapori e polveri
Monitoraggi:

effettuati da personale competente

Prima di accedere e a seconda dei casi
anche durante l'esecuzione dei lavori
Registrare e rendere disponibili i risultati dei
monitoraggi .
60
RISCHIO DA AGENTI CHIMICI
Sostanze tossiche, irritanti sensibilizzanti asfisianti
esplodenti etc....
Misure di prevenzione :

lettura delle SDS

Individuazione dei rischi per la salute e
sicurezza

Ventilazione, isolamento, rimozione

Adeguati DPI
61
RISCHIO DA AGENTI CHIMICI
rischio di incendio e esplosione per presenza di:
●
gas e vapori infiammabili

liquidi infiammabili

polveri disperse nell’aria in alta
concentrazione (farine nei silos),

eccesso di ossigeno o di ossidanti in genere
62
MISURE DI PREVENZIONE
1.Eliminare il pericolo/rischio
Effettuare il lavoro senza accedere allo spazio
confinato
2. ridurre al minimo il rischio
implementando misure di prevenzione di tipo
tecnico-organizzativo
3. fornire adeguati DPI
In ambienti confinati alcune misure di prevenzione
sono “obbligate”
DPI DELLE VIE RESPIRATORIE
Dispositivi filtranti
Purificano l'aria ambiente da respirare
utilizzando appositi filtri in grado
di rimuovere gli inquinanti presenti nell'aria
Respiratori
Forniscono al lavoratore aria respirabile
o gas respirabile (ossigeno)
da una sorgente incontaminata
64
RESPIRATORI A FILTRO
NON devono essere utilizzati :

ossigeno < al 17% in volume

Presenza di inquinanti non filtrabili

concentrazione dei contaminanti > al limite di
utilizzo dei respiratori a filtro

non si conosca la natura dei contaminanti

Presenza di gas/vapori di cui non si possa
percepire l’odore e pertanto non si abbia segnale
di esaurimenti della capacità dei filtri (soglia
olfattiva > TLV/TWA)
65
CRITERI SCELTA FILTRI ANTIGAS
Verificare l'idoneità del filtro al tipo di sostanze da
cui si deve essere protetti.
In presenza di più tipi di sostanze utilizzare i filtri
combinati
corretta selezione in base al FPO:
concentrazioni < 30xTLV semimaschera
concentrazioni > 30xTLV maschera a pieno
facciale
66
SCHEDE DI VALUTAZIONE
schede operative che definiscano:

caratteristiche del luogo di lavoro

Indicazione e durata dei lavori da svolgere

attrezzature macchine da utilizzare

analisi e valutazione dei rischi

modalità rilascio dei permessi di
lavoro/accesso

modalità delimitazione dell’area di lavoro-
segnaletica
67
SCHEDE DI VALUTAZIONE

modalità per accertare l’assenza di pericoli (es
sostanze pericolose)

modalità di bonifica delle sostanze pericolose
eventualmente presenti;

modalità di isolamento dagli impianti/linee di
processo;

modalità di gestione delle emergenze e del
soccorso
68
REGISTRAZIONI

Permessi di lavoro

Rapporti di intervento

attestazione avvenuta formazione

Attestazione avvenuta informazione

Attestazione informazione, formazione e
addestramento per il Rappresentante del DLC

Taratura strumenti

Verifiche e controlli dei DPI

Verifiche e controlli durante l'esecuzione dei
lavori
69
ESEMPIO RIASSUNTIVO
70
ESEMPIO RIASSUNTIVO
71
PROCEDURA DEL PERMESSO DI LAVORO
processo scritto:

formalizzato per prevenire infortuni durante il
lavoro in luoghi ”pericolosi” preventivamente
individuati

autorizza il lavoro da svolgere solo dopo aver
adottato le dovute misure di prevenzione
protezione.
Riassunto della valutazione dei rischi
Documento della procedura di lavoro
72
PERMESSI DI LAVORO
Sistema di controllo documentato finalizzato a
prevenire infortuni durante l'esecuzione di attività
ad alto rischio.
Permesso di lavoro (PL) è:

la certificazione della pianificazione,
programmazione ed attuazione della procedura di
lavoro

l'informazione dettagliata da fornire agli
appaltatori

solitamente una check list
73
PERMESSO DI LAVORO

Individuazione del luogo soggetto a permesso

Le persone autorizzate ad entrare

Nome e firma responsabile che autorizza
l'ingresso

Risultati di eventuali indagini ambientali

Pericoli e rischi individuati

Le misure di prevenzione adottate

Numeri telefono soccorsi

Data e durata dell'autorizzazione al lavoro

DPI necessari ed attrezzature di lavoro
74
GESTIONE DEL LAVORO
È possibile eseguire
il lavoro senza entrare?
Analizzare tutti i rischi
Ragionevolmente prevedibili
Vi è un rischio significativo
Per la salute-sicurezza?
Definire una procedura
di lavoro e misure
d'emergenza
Compilare il
Permesso di lavoro Effettuare il lavoro
Chiudere il
Permesso di lavoro
Effettuare il lavoro
Effettuare il lavoro
si
no
no
si
75
PER UNA CORRETTA GESTIONE
È uno spazio confinato o ambiente sospetto
d'inquinamento?
Cantiere o ditta, siamo in regime d'appalto?
Serve un permesso di lavoro o un'autorizzazione?
I rischi possono essere eliminati o devono essere
controllati ?
Quali DPI servono per entrare?
Quali attrezzature possono essere introdotte?
Chi entra è formato, informato ed addestrato?
76

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Ambienti confinati e luoghi sospetti d'inquinamento

  • 1. 1 SSPAZI CONFINATI EDPAZI CONFINATI ED AMBIENTI SOSTETTI DI INQUINAMENTOAMBIENTI SOSTETTI DI INQUINAMENTO Corrado Cigaina corrado_cigaina@asl.pavia.it
  • 2. 2 GLI AMBIENTI CONFINATI Infortuni molto gravi , spesso mortali Difficoltà nei soccorsi Difficile valutare i rischi  Siamo sicuri di averli individuati correttamente?  Con quale criterio vengono individuati?  Sono oggetto di valutazione dei rischi?  E' definito un corretto approccio per gestire i rischi?
  • 7. 7 SPAZIO CONFINATO Possiamo affermare che si è più d'accordo su ciò che uno spazio confinato è, piuttosto che su una sua possibile definizione (Baruch Fischhoff)
  • 8. 8 ISPESL: SPAZIO CONFINATO  Spazio circoscritto  Limitate aperture d'accesso  Ventilazione naturale sfavorevole  Presenza di agenti chimici pericolosi  Rischio alto infortuni gravi e /o mortali
  • 9. 9 NIOSH- OSHA: AMBIENTE CONFINATO Niosh - “ambiente confinato”  Limitate aperture d'accesso e d'uscita  Ventilazione naturale sfavorevole  Non progettato per un lavoro in continuo OSHA – ambiente confinato, oltre a sopra:  Sufficientemente largo per consentire ad un lavoratore di svolgere il suo lavoro  Necessita di un permesso di lavoro per accedervi  Rischio agenti chimici pericolosi
  • 10. 10 AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08 TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO Art 66 - Lavori in ambienti sospetti di inquinamento È vietato consentire l’accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri
  • 11. 11 AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08 TITOLO II - LUOGHI DI LAVORO - ALLEGATO IV VASCHE, CANALIZZAZIONI, TUBAZIONI, SERBATOI, RECIPIENTI, SILOS Le tubazioni, le canalizzazioni e i recipienti, quali vasche, serbatoi e simili, in cui debbano entrare lavoratori per operazioni di controllo, riparazione, manutenzione …... devono essere provvisti di aperture di accesso aventi dimensioni tali da poter consentire l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi
  • 12. 12 AMBIENTE CONFINATO D.LGS 81/08 TITOLO IV – CANTIERI TEMPORANEI O MOBILI Art 121 – presenza di gas negli scavi Quando si eseguono lavori entro pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere, devono essere adottate idonee misure contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi......
  • 13. 13 “AMBIENTE CONFINATO” D.LGS 81/08 ● ambienti sospetti d'inquinamento (luoghi di lavoro) ● spazi confinati (luoghi di lavoro) ● lavori in presenza di gas negli scavi (cantieri e luoghi di lavoro) Un ambiente sospetto di inquinamento non è necessariamente uno spazio confinato
  • 14. 14 INDIVIDUAZIONE Per individuare un “ambiente confinato” è necessario considerare: ● Caratteriste del luogo spazio limitato, dimensioni ridotte,apertura limitata ● L'uso: spazio realizzato per la permanenza non stabile dei lavoratori ● Aerazione naturale ● Rischio infortunio grave o mortale È necessario...definire dei criteri per l'individuazione
  • 16. 16 ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE TIPOLOGIA 1 Ambiente sospetto di inquinamento:  ambiente a ventilazione naturale sfavorevole  il sospetto di inquinamento è determinato da eventuali infiltrazioni nel terreno causate da perdite di reti di sottoservizi o da gas endogeni.  Dopo verifica iniziale con esito positivo, non è ipotizzabile a breve termine (1 turno di lavoro), la formazione di atmosfere potenzialmente pericolose
  • 17. 17 ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE TIPOLOGIA 1 Ambiente Confinato, ambiente:  Con limitazioni per l’accesso,  non presenta ostacoli strutturali/impiantistici tali da impedire il libero movimento,dei lavoratori  Non impedire la visibilità/contatto diretto : Esempio: bacini , gallerie di servizio (via tubi), locali tecnici seminterrati, vasche di prima pioggia, fosse di manutenzione autoveicoli, gallerie autostradali e ferroviarie
  • 18. 18 ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE TIPOLOGIA 2 Ambiente sospetto di inquinamento:  ambiente a ventilazione naturale sfavorevole il sospetto di inquinamento è determinato da eventuali infiltrazioni nel terreno causate da perdite di reti di sottoservizi o da gas endogeni  non si può escludere il contributo proveniente da sostanze o processi di lavorazione  Dopo verifica iniziale, non può essere esclusa la formazione accidentale di atmosfere potenzialmente pericolose
  • 19. 19 ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE TIPOLOGIA 2 Ambiente Confinato Ambiente:  con limitazioni nell’accesso  non consente libertà di movimento all'interno  risulta ostacolato/impedito il contatto visivo diretto con l'operatore. Esempio: pozzetti e fognature, vasche trattamento acque in esercizio, silos, cisterne serbatoi
  • 20. 20 ESEMPIO CRITERI IDENTIFICAZIONE TIPOLOGIA 3 ambiente sospetto di inquinamento ambiente in cui, indipendentemente dalla possibile sorgente di inquinamento e dopo verifica iniziale, è accertata o prevedibile la presenza di atmosfere pericolose anche in relazione alle attività previste da svolgersi. Esempio: apparecchiature di impianto non bonificate,vasche trattamento acque in fase di bonifica, serbatoi e cisterne non bonificate, fosse settiche , silos , vasche interrate
  • 22. 22 CRITERI PER INDIVIDUAZIONE In base alla tipologia di ambienti individuati è utile stabilire anche: quando serve il permesso di lavoro  Ambiente di lavoro che può costituire un alto rischio per i lavoratori quando NON serve il permesso di lavoro ma una semplice autorizzazione  Ambiente in cui i rischi sono minimi o trascurabili
  • 23. 23 DPR 14/09/2011 nr. 177 Norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti confinati o sospetti d'inquinamento ● Si applica indistintamente ad ambienti confinati e luoghi sospetti d'inquinamento ● norma transitoria; si è in attesa di una regolamentazione complessiva del sistema di qualificazione delle imprese
  • 24. 24 DPR 14/09/2011 nr. 177 Sono previsti obblighi che si applicano:  Nel caso di lavoratori chiamati ad operare in spazi confinati all'interno della propria azienda  In caso in cui vengano appaltato ed eventualmente sub-appaltati i lavori all'interno degli spazi confinati
  • 25. 25 LA QUALIFICAZIONE Qualsiasi attività lavorativa negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati puo' essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati Sistema di qualificazione basato su:  Specifica esperienza  Conoscenze e competenze 8formazione- addestramento) EFFICACE PREVENZIONE = scelta di un adeguata organizzazione
  • 26. 26 ELEMENTI QUALIFICATORI Per la sicurezza di : ● applicazione delle misure generali di prevenzione- protezione (valutazione rischi, etc.,,) ● Sorveglianza sanitaria e formazione anche per i lavoratori di cui all'art 21 D.Lgs 81/08 ● Informazione, formazione di tutti (anche DL) con verifica di apprendimento ● Possesso di adeguati DPI ● Addestramento all'uso dei DPI
  • 27. 27 ELEMENTI QUALIFICATORI Per la tutela del lavoro :  Rispetto delle vigenti previsioni sul DURC  integrale applicazione della parte economica e normativa del CCNL  personale, in percentuale ≥ 30 % con esperienza almeno triennale - obbligatoria per il preposto
  • 28. IN CASO DI APPALTO Verifica idoneità tecnico professionale All'interno di un'attività (art 26 D.Lgs 81/08) :  Visura camerale  Autocertificazione del possesso dei requisiti In un cantiere edile(art 90 D.Lgs 81/08) :  documentazione prevista da allegato XVIII A cui si aggiungono i requisiti previsti dal DPR 177/11 se il lavoro è svolto in ambienti sospetti d'inquinamento o spazi confinati
  • 29. 29 ELEMENTI QUALIFICATORI In caso di appalto DPR 177/11 prevede:  NO subappalto se non autorizzato dal DLC e certificato (Titolo VIII, Capo I D.Lgs 276/03)  DL committente fornisce puntuali e dettagliate informazioni a tutti i lavoratori impiegati compreso il DL , non alle imprese (art 26 )  DL committente individua un proprio rappresentante
  • 30. 30 IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC Deve :  Essere in possesso di adeguate competenze- formazione  Essere a conoscenza dei rischi presenti nei luoghi in cui si svolgono le attività lavorative  Avere esperienza almeno triennale lavori ambienti confinati  Avere addestrato ad operare in attività lavorative in ambienti confinati
  • 31. 31 IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC Figura concettualmente simile “all'incaricato” art 26 c.3 D.lgs 81/08, dovrà:  ai fini probatori essere individuato per iscritto, meglio se con data certa  Sovraintendere la cooperazione ed il coordinamento tra i lavoratori impiegati  verifica l’applicazione, da parte dei lavoratori delle indicazioni contenute nella procedura di lavoro art 3 c. 3 DPR 177/11
  • 32. 32 IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC opportuno che:  In alcune situazioni ve ne sia più di uno  venga individuata una figura operativa che conosca il luogo di lavoro, il lavoro da svolgere,i rischi  In caso di cantiere con più imprese sia il CSE
  • 33. 33 IL “RAPRPESENTANTE” DEL DLC Interpello 23/2014 Il “rappresentante” deve essere sempre presente? Risposta: Spetterà al DLC la scelta della persona più idonea e delle modalità operative più corrette per svolgere tali compiti specificando nella procedura adottata e ed eventualmente quando sia necessaria la presenza del proprio rappresentante direttamente su luogo di lavoro
  • 34. 34 CONTENUTI DELLA FORMAZIONE contenuti e modalita' della formazione individuati entro e non oltre 90 giorni dall'entrata in vigore del D.P.R 177/11 – ad oggi non ancora pubblicato. ci si chiede:  Che argomenti trattare?  Che durata deve avere un corso di formazione?  Chi può effettuare le docenze?  Etc..etc....
  • 35. 35 CONTENUTI DELLA FORMAZIONE Indipendentemente dalla durata, dai docenti etc...etc....I lavoratori devono comprendere :  tutti i rischi associati con lo spazio confinato  misure di prevenzione e protezione adottate  quali DPI usare e come usarli  Il contenuto dei permessi di lavoro  procedure di lavoro e d'emergenza
  • 36. 36 CONTENUTI DELLA FORMAZIONE E' indispensabile che la formazione comprenda esercitazioni pratiche:  sull'uso delle attrezzature di sicurezza,  le apparecchiature di allarme,  l'uso degli analizzatori,  le strutture per il recupero  DPI
  • 37. 37 L'INFORMAZIONE IN “APPALTO” All'interno di un'attività (art 26 D.Lgs 81/08) : DLC fornisce all'appaltante:  dettagliate informazioni sui rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui sono destinati ad operare e sulle misure di prevenzione e di emergenza adottate in relazione alla propria attività Aggiuntiva e specifica all'informazione art 36
  • 38. 38 INFORMAZIONE DPR 177/11 Il DLC informa preventivamente e dettagliatamente tutti i lavoratori impiegati su:  caratteristiche dei luoghi  tutti i rischi esistenti in tali ambienti  misure di prevenzione ed emergenza adottate in relazione all’attività attività informativa per tempo sufficiente e adeguato, non inferiore ad un giorno. Con la formazione si fa anche informazione
  • 39. 39 INFORMAZIONE DPR 177/11 In caso di appalto:  Acquisire documentazione comprovante la formazione di ogni lavoratore  Individuare i lavoratori con > 3 anni/esperienza e quelli < 3anni/esperienza informazione erogata attraverso:  Trasmissione all'appaltatore delle schede di valutazione  lezioni frontali - opuscoli
  • 40. 40 INFORMAZIONE DPR 177/11 Erogata:  Da personale del DLC  Docenti “terzi” (consulente) Importante il possesso di idonee:  competenze (non sono previsti i requisiti D.M. 06/03/13)  conoscenze luoghi, procedure e rischi specifici Costituisce “costo per la sicurezza”
  • 41. LA “CERTIFICAZIONE” requisito obbligatorio previsto dal DPR 177/2011 Rimando al D.Lgs 276/03 Serve quando:  si utilizzano lavoratori con contratti di lavoro diversi da quello subordinato a tempo indeterminato;  Vengono appaltati o sub appaltati lavori negli “spazi confinati” ai sensi (art 26 D.Lgs 81/08)
  • 42. LA “CERTIFICAZIONE” Si presenta una richiesta ad uno degli organismi previsti:  D.T.L.  Enti Bilaterali  Università circolare MLPS 48/2004 per modello di richiesta In caso di rifiuto-mancata richiesta si perde la qualificazione ad operare negli “spazi confinati”
  • 43. 43 LA PROCEDURA Indipendentemente da un appalto, in qualunque attività in “ambienti confinati” è obbligatorio adottare ed attuare una procedura di lavoro Obbiettivo della procedura:  Eliminare e/o ridurre i rischi  Definire modalità d'attuazione delle emergenze  Definire le modalità di coordinamento con enti esterni (es VDF)
  • 44. 44 PROCEDURA DI LAVORO semplici regole per elaborare una procedura:  Giustificazione - motivo per cui si scrive una procedura.  Identificare utente - Chi sarà la persona che dovrà svolgere i compiti indicati.  Format procedura- definire ed utilizzare un metodo semplice e chiaro.  Stile di scrittura – scrivere la procedura pensando chi è l'utente finale.  Documenti previsti
  • 45. 45 PROCEDURA DI LAVORO “procedura di sicurezza”: fase importante e delicata per la pianificazione degli specifici lavori • descrivere in modo ordinato le fasi di un lavoro, in ordine temporale e spaziale, in condizioni di sicurezza individuale e collettiva; • stabilire, attraverso valutazioni di criticità del sistema e delle condizioni di lavoro, ciò che si deve e non si deve fare durante l’attività lavorativa
  • 46. 46 PROCEDURA DI LAVORO La procedura deve:  descrivere le fasi di lavoro, in condizioni di sicurezza individuale e collettiva  stabilire, ciò che si deve e non si deve fare durante l’attività lavorativa;  definire in modo rigoroso i vari ruoli del personale coinvolto nei lavori, ovvero “chi fa che cosa”. deve essere riferita agli specifici lavori da eseguire, e non può essere di carattere generico o generale,
  • 47. 47 PROCEDURA DI LAVORO  Individuare ed analizzare strutturalmente il luogo  Valutare i rischi e definire le azioni  Riunione preventiva  Informare i lavoratori (appalto)  Adottare le misure di prevenzione (ventilazione etc..)  Compilare permesso di lavoro autorizzazione  Monitorare i lavoratori che operano all'interno  Chiusura dei lavori e del permesso di lavoro  Riunione finale  Restituire permesso di lavoro
  • 48. 48 PROCEDURA D'EMERGENZA Attrezzature d'emergenza  Che tipo di situazioni d'emergenza potrebbero insorgere e quanto scatta l'emergenza?  attrezzature scelte in base alle emergenze individuate  attrezzature disponibili sul luogo di lavoro soccorsi  Soccorritori: sono formati-addestrati?  In che modo è assicurata la sicurezza dei soccorritori?
  • 49. 49 PROCEDURA D'EMERGENZA Localizzazione  Dov'è localizzato geograficamente l'ambiente?  Com'è possibile accedere in caso di emergenza?  Qual'è la distanza dalle strutture mediche? Comunicazione  I lavoratori all'interno come comunicano con l'esterno?  Chi e come attiva l'allarme?
  • 50. 50 PROCEDURA D'EMERGENZA Primo soccorso  Presidi sono adeguati ed immediatamente disponibili?  Addetti al primo soccorso sanno come intervenire? Coordinamento con enti esterni  In che modo sono allertati i VDF e P.S?  Quali sono le prime informazioni da fornire al loro arrivo?
  • 51. 51 RUOLI E RESPONSABILITA' Indispensabile definire in modo chiaro e preciso i ruoli e le responsabilità di:  Datore di lavoro  Preposti  Rappresentate del datore di lavoro (appalto)  RSPP e ASPP  Lavoratori impegnati all'interno  Lavoratori che vigilano dall'esterno
  • 52. 52 PROCEDURA Nasce da un'attenta valutazione dei rischi:  Individuare TUTTI i luoghi di lavoro  Individuare i pericoli e valutare i rischi  Individuare le misure preventive-protettive  definire specifiche procedure operative  Stabilire la gestione di eventuali emergenze  Informare, formare ed addestrare i lavoratori coinvolti
  • 53. 53 VALUTAZIONE DEI RISCHI Valutazione “generica”  Valutazione stessa tipologia di ambienti confinati  azioni comuni da adottare per tipologia di ambiente Valutazione “specifica”  Valutazione da effettuarsi in presenza di rischi diversi e/o aggiuntivi per singolo ambiente  azioni specifiche
  • 54. 54 ELEMENTI DA VALUTARE  ambiente di lavoro (geometria, presenza di ostacoli,  attività da eseguire  sostanze contenute in precedenza;  adeguata ventilazione-necessità di incrementarla  necessità, tipo e frequenza dei monitoraggi ambientali  rischi indotti dalle lavorazioni previste o dal contesto in cui si opera
  • 55. 55 ELEMENTI DA VALUTARE  necessità modalità per isolare (da fluidi e fonti di energia) l’ambiente confinato  via di accesso/uscita al fine di garantire l’efficacia dell’evacuazione  modalità di gestione delle emergenze e del soccorso;  opportuna segnaletica e cartellonistica d'avvertimento;  modalità di verifica dell’idoneità e funzionalità: attrezzature di lavoro e di soccorso; DPC e dei DPI.
  • 56. 56 RISCHI DA VALUTARE  Asfissia e soffocamento;  Incendio ed esplosione;  avvelenamento per contatto o respirazione agenti chimici letali;  esposizione ad agenti chimici (sopra il TLV);  corrosione;  elettrocuzione;  microclima (caldo, freddo, umidità, ecc.)  stress psicofisico
  • 57. 57 RISCHIO ATMOSFERA  Che tipo di sostanze sono-possono essere presenti  Le sostanze come possono entrare nel corpo del lavoratore  Gli effetti acuti e cronici  Limiti di esposizione  UEL/LEL  Densità dei vapori  concentrazione
  • 58. 58 RISCHIO ATMOSFERA Misure di prevenzione:  Monitoraggio dell'aria (preventivo ed eventualmente continuativo)  Ventilazione  Aspirazione  isolamento  DPI – solo dopo aver adottato le misure tecniche
  • 59. 59 MONITORAGGI secondo la valutazione dei rischi monitorare : 1) ossigeno 2) gas infiammabili 3) gas tossici, vapori e polveri Monitoraggi:  effettuati da personale competente  Prima di accedere e a seconda dei casi anche durante l'esecuzione dei lavori Registrare e rendere disponibili i risultati dei monitoraggi .
  • 60. 60 RISCHIO DA AGENTI CHIMICI Sostanze tossiche, irritanti sensibilizzanti asfisianti esplodenti etc.... Misure di prevenzione :  lettura delle SDS  Individuazione dei rischi per la salute e sicurezza  Ventilazione, isolamento, rimozione  Adeguati DPI
  • 61. 61 RISCHIO DA AGENTI CHIMICI rischio di incendio e esplosione per presenza di: ● gas e vapori infiammabili  liquidi infiammabili  polveri disperse nell’aria in alta concentrazione (farine nei silos),  eccesso di ossigeno o di ossidanti in genere
  • 62. 62 MISURE DI PREVENZIONE 1.Eliminare il pericolo/rischio Effettuare il lavoro senza accedere allo spazio confinato 2. ridurre al minimo il rischio implementando misure di prevenzione di tipo tecnico-organizzativo 3. fornire adeguati DPI In ambienti confinati alcune misure di prevenzione sono “obbligate”
  • 63. DPI DELLE VIE RESPIRATORIE Dispositivi filtranti Purificano l'aria ambiente da respirare utilizzando appositi filtri in grado di rimuovere gli inquinanti presenti nell'aria Respiratori Forniscono al lavoratore aria respirabile o gas respirabile (ossigeno) da una sorgente incontaminata
  • 64. 64 RESPIRATORI A FILTRO NON devono essere utilizzati :  ossigeno < al 17% in volume  Presenza di inquinanti non filtrabili  concentrazione dei contaminanti > al limite di utilizzo dei respiratori a filtro  non si conosca la natura dei contaminanti  Presenza di gas/vapori di cui non si possa percepire l’odore e pertanto non si abbia segnale di esaurimenti della capacità dei filtri (soglia olfattiva > TLV/TWA)
  • 65. 65 CRITERI SCELTA FILTRI ANTIGAS Verificare l'idoneità del filtro al tipo di sostanze da cui si deve essere protetti. In presenza di più tipi di sostanze utilizzare i filtri combinati corretta selezione in base al FPO: concentrazioni < 30xTLV semimaschera concentrazioni > 30xTLV maschera a pieno facciale
  • 66. 66 SCHEDE DI VALUTAZIONE schede operative che definiscano:  caratteristiche del luogo di lavoro  Indicazione e durata dei lavori da svolgere  attrezzature macchine da utilizzare  analisi e valutazione dei rischi  modalità rilascio dei permessi di lavoro/accesso  modalità delimitazione dell’area di lavoro- segnaletica
  • 67. 67 SCHEDE DI VALUTAZIONE  modalità per accertare l’assenza di pericoli (es sostanze pericolose)  modalità di bonifica delle sostanze pericolose eventualmente presenti;  modalità di isolamento dagli impianti/linee di processo;  modalità di gestione delle emergenze e del soccorso
  • 68. 68 REGISTRAZIONI  Permessi di lavoro  Rapporti di intervento  attestazione avvenuta formazione  Attestazione avvenuta informazione  Attestazione informazione, formazione e addestramento per il Rappresentante del DLC  Taratura strumenti  Verifiche e controlli dei DPI  Verifiche e controlli durante l'esecuzione dei lavori
  • 71. 71 PROCEDURA DEL PERMESSO DI LAVORO processo scritto:  formalizzato per prevenire infortuni durante il lavoro in luoghi ”pericolosi” preventivamente individuati  autorizza il lavoro da svolgere solo dopo aver adottato le dovute misure di prevenzione protezione. Riassunto della valutazione dei rischi Documento della procedura di lavoro
  • 72. 72 PERMESSI DI LAVORO Sistema di controllo documentato finalizzato a prevenire infortuni durante l'esecuzione di attività ad alto rischio. Permesso di lavoro (PL) è:  la certificazione della pianificazione, programmazione ed attuazione della procedura di lavoro  l'informazione dettagliata da fornire agli appaltatori  solitamente una check list
  • 73. 73 PERMESSO DI LAVORO  Individuazione del luogo soggetto a permesso  Le persone autorizzate ad entrare  Nome e firma responsabile che autorizza l'ingresso  Risultati di eventuali indagini ambientali  Pericoli e rischi individuati  Le misure di prevenzione adottate  Numeri telefono soccorsi  Data e durata dell'autorizzazione al lavoro  DPI necessari ed attrezzature di lavoro
  • 74. 74 GESTIONE DEL LAVORO È possibile eseguire il lavoro senza entrare? Analizzare tutti i rischi Ragionevolmente prevedibili Vi è un rischio significativo Per la salute-sicurezza? Definire una procedura di lavoro e misure d'emergenza Compilare il Permesso di lavoro Effettuare il lavoro Chiudere il Permesso di lavoro Effettuare il lavoro Effettuare il lavoro si no no si
  • 75. 75 PER UNA CORRETTA GESTIONE È uno spazio confinato o ambiente sospetto d'inquinamento? Cantiere o ditta, siamo in regime d'appalto? Serve un permesso di lavoro o un'autorizzazione? I rischi possono essere eliminati o devono essere controllati ? Quali DPI servono per entrare? Quali attrezzature possono essere introdotte? Chi entra è formato, informato ed addestrato?
  • 76. 76