Your Future Festival 2015
Piceno d'Autore 2015
San Benedetto del Tronto
Venerdì 22 maggio 2015
“Made in Italy made in Expo: il turismo”.
NUOVI FINANZIAMENTI E STRUMENTI
PER RILANCIARE LA COMPETITIVITA’
DEL TURISMO ITALIANO
Bartolomei Giuliano, Presidente Fideas Srl
10. I PUNTI DI FORZA DEL TURISMO ITALIANO
• L’Italia si trova all’8° posto nel mondo e al 6° posto in
Europa.
• Nota per le sue città pittoresche, monumenti e
panorami, nonché per i suoi siti appartenenti al
Patrimonio dell’Umanità (1° posto).
• La forza del paese è rappresentata dalla sua cultura e
storia – si trova in alto per richiesta digitale di cultura
e intrattenimento (6°) e turismo naturale (2°).
• L’Italia offre servizi e strutture turistiche eccellenti
(3°) e salute ed igiene affidabile (20°).
• L’Italia è il 5° paese più visitato al mondo, con un
notevole potenziale di sviluppo.
11.
12. Straordinaria eredità materiale della storia italiana
Qualità della vita individuale e collettiva
49 siti “Patrimonio dell’umanità”
Buono stato di conservazione degli edifici storici
Spesa limitata per la tutela e la valorizzazione
Un italiano su cinque pensa che il paesaggio del
luogo di abitazione sia “affetto da evidente
degrado”
TURISMO
SOSTENIBILE
Turismo correlato con “paesaggio e patrimonio culturale"
13. LE DEBOLEZZE DEL TURISMO ITALIANO
1) Prezzi. L’Italia è meno competitiva in termini di
prezzo (133°) rispetto a gran parte dei paesi nel
Mediterraneo tra cui Spagna (105°) e Grecia (113°).
2) L’ambiente di business (127°) ostacola gli
investimenti privati per una serie di ragioni, tra cui:
- un quadro giuridico inefficiente,
- un’elevata tassazione e
- norme che disincentivano gli investimenti esteri.
Potrebbe migliorare ulteriormente vari fattori come:
- Infrastrutture (trasporto aereo e terrestre)
- marketing/branding,
- cura dell’ambiente,
- capitale umano e formazione
14. Promozione di attività che non
compromettano le condizioni e gli equilibri
degli ecosistemi naturali
Ruolo centrale del patrimonio
naturale
Turismo sostenibile
correlato con l’Ambiente
15. Un modello di rilancio: i distretti turistici
Area più o meno ampia caratterizzata da:
• un contesto ambientale omogeneo ed integrato e predisposto al turismo
• un buon numero di insediamenti ricettivi
• un efficiente sistema di comunicazione ferroviario e stradale
• la presenza di un aeroporto ad una distanza max di 50 Km
Area in cui si ha la presenza di:
• master plan
• marchio comune
• sistema di servizi al turista
• rete distributiva unica ed internazionale
• sistema di monitoraggio della qualità
• attività organizzative e di marketing
Rendere turisticamente viva ed attraente una determinata area
territoriale rispetto a target diversificati di lientela italiana ed
internazionale
Obiettivo
Distretto turistico integrato
16. Opportunità Europee
COSME– Il bando per il sostegno al settore turistico europeo
La Commissione ha pubblicato in un unico invito
1) Il bando sul tema 1 intende agevolare il turismo in media e
bassa stagione per anziani e giovani;
2) Il bando sul tema 2 ha l’obiettivo di promuovere prodotti
turistici tematici transnazionali con l’intento diversificare
l’offerta;
3) il bando sul tema 3 è dedicato al turismo accessibile.
Il budget complessivo del bando ammonta a 4.300.000
euro: 1.700.000 euro ciascuno per i temi 1 e 2 e 900.000
euro per il tema 3.
La scadenza, comune per tutti i temi, è il 30 giugno e una
proposta progettuale deve riferirsi a un solo tema.
18. Interreg Europe
• Il Programma di Cooperazione territoriale europea che
coinvolge i 28 Stati Membri dell'Unione Europea, più
Svizzera e Norvegia, è finanziato dal FESR (fondo
europeo di sviluppo regionale) con 359 Meuro, a cui si
aggiunge il cofinanziamento nazionale dei singoli Stati.
19. MED è il programma di cooperazione territoriale europea transnazionale che
coinvolge le regioni dei 10 paesi UE che si affacciano sul mediterraneo e dei tre
paesi non UE (Albania, Bosnia-Erzegovina e Montenegro).
Programma MED 2014-2020
FESR 224, 3 milioni di euro (+ risorse IPA?)
20. Pilastri Tematici
• 1. Crescita Blu – coordinamento della Grecia e Montenegro
a. Tecnologie blu b. Acquacoltura e pesca c. Servizi
Marittimi
• 2. Collegare la Regione AI – coordinamento dell’Italia e
Serbia a. Trasporti marittimi b. Connessioni Intermodali
hinterland c. Reti energia
• 3. Prevenzione, protezione e miglioramento della qualità
ambientale – coordinamento Slovenia e Bosnia
Herzegovina a. Protezione ambiente marino biodiversità b.
Inquinamento del mare c. Protezione terrestre biodiversità
habitat ecosistemi
• 4. Turismo sostenibile – coordinamento della Croazia ed
Albania a. Gestione turistica - Diversificazione offerta e
servizi turistici b. Qualità e Accreditamento c. Accessibilità
Pilastri trasversali
Ricerca e innovazione - Sviluppo delle PMI
Capacity Building
30. La Strategia per le Aree Interne.
Un ambito di sinergia tra FEASR e Fondi ESI è l’attuazione della Strategia Aree Interne.
La Regione Marche partecipa alla Strategia Nazionale sulle Aree interne.
Per l’attivazione della strategia sono state individuate dalla Giunta Regionale tre aree
pilota sulle quali verranno realizzati altrettanti progetti, di cui uno da avviare entro il 2014
· l’Appennino basso Pesarese e Anconetano
· l’entroterra della provincia di Macerata
· l’entroterra della provincia di Ascoli Piceno
La scelta delle aree ha tenuto conto dei criteri statistici proposti dal MISE circa i trend
demografici in atto e la presenza di presidi essenziali di cittadinanza.
Come previsto dall’Accordo di partenariato, le aree di interesse dei progetti riguarderanno:
o tutela del territorio e comunità locali
o valorizzazione delle risorse naturali, culturali e del turismo sostenibile
o sistemi agro-alimentari e sviluppo locale
o risparmio energetico e filiere locali di energia rinnovabile
o saper fare e artigianato.
Sull’ITI (Investimento Territoriali Integrati) aree interne convergeranno le risorse del
FESR. Al raggiungimento degli obiettivi dei progetti pilota aree interne potranno
concorrere le risorse dal Programma di Sviluppo Rurale per finanziare azioni coerenti con
gli obiettivi del PSR e della politica di sviluppo rurale e che verranno attuate nell’ambito
dell’approccio CLLD.
32. I REQUISITI DI UNA START-UP INNOVATIVA
REQUISITI OBBLIGATORI cumulativi
+
UNO DEI 3 REQUISITI alternativi
33. Tipologie specifiche di start-up innovative
1. Start-up innovativa che sviluppa e commercializza
esclusivamente prodotti o servizi innovativi ad alto valore
tecnologico in ambito energetico.
2. Start-up innovative le società che hanno come oggetto
sociale esclusivo la promozione dell'offerta turistica
nazionale attraverso l’uso di tecnologie e lo sviluppo di
software originali, in particolare, agendo attraverso la
predisposizione di servizi rivolti alle imprese
turistiche.
3. Start-up innovativa a vocazione sociale (SIAVS) possiede
tutti i requisiti delle start-up innovative e opera in alcuni
settori specifici che la legge italiana considera
di particolare valore sociale.
35. Piccola e Media Impresa Innovativa
La Pmi innovativa deve essere società di capitali o coop,
non deve essere quotata in borsa e deve possedere almeno DUE dei 3 requisiti:
1) spese in R&S pari almeno al 3% del maggior valore tra fatturato e costo della
produzione;
2) personale dottore di ricerca pari almeno a 1/5 della forza lavoro oppure con
laurea magistrale almeno 1/3;
3) un brevetto o un software registrato alla SIAE.
Start-up Innovativa
La start-up innovativa deve essere società di capitali o coop costituita da meno di
60 mesi, non deve essere quotata in borsa e deve possedere almeno UNO dei 3
requisiti:
1) spese in R&S pari almeno al 15% del maggior valore tra fatturato e costo della
produzione;
2) personale dottore di ricerca pari almeno a 1/5 della forza lavoro oppure con
laurea magistrale almeno 1/3;
3) un brevetto o un software registrato alla SIAE.
36. Misura di sostegno
Riferimento a L.
221/2012
Start-up
innovative
Incubatori
Certificati
PMI
innovative
Estensione di 12 mesi del periodo del rinvio a nuovo delle perdite art. 26, co. 1 SI NO SI
Possibilità di creare diritti di voto asimmetrici art. 26, co. 2 e 3 SI NO SI
Non applicabilità della disciplina sulle “società di comodo” art. 26, co. 4 SI NO SI
Esenzione dei diritti camerali (imposta di bollo, diritti di segreteria e
diritto annuale)
art. 26, co. 8
SI SI NO
Facoltà di remunerazione con strumenti finanziari emessi dalla start-
up innovativa: piani di incentivazione e stock options/work for
equity con esonero da imposizione fiscale
art. 27 SI SI SI
Accesso agevolato al credito d’imposta per le assunzioni di personale
altamente qualificato
art. 27-bis
SI SI NO
Disciplina del lavoro su misura (possibilità di utilizzare contratti a
tempo determinato della durata minima di 6 mesi, massima di 36,
rinnovabili senza soluzione di continuità, per un periodo massimo di
48 mesi, al termine del quale si devono trasformare in contratti a
tempo indeterminato; possibilità di dinamizzare parte del salario)
art. 28
SI NO NO
Incentivi fiscali agli investimenti in start-up innovative da parte di
persone fisiche (19-25%) e di persone giuridiche (20-27%)
art. 29
D.M. 30.01.2014 SI NO SI
Raccolta di capitali di rischio tramite portali online (Equity
crowdfunding)
art. 30, cc. 1-5 SI NO SI
Accesso prioritario e semplificato al Fondo Garanzia Pmi art. 30, cc. 6 SI SI SI
Sostegno ad hoc da parte dell’Agenzia ICE e Desk Italia art. 30, cc. 7 e 8 SI NO SI
Esonero dalla disciplina ordinaria del fallimento (fail-fast) art. 31, cc. 1-3 SI NO NO
Riepilogo misure sostegno delle start-up e PMI innovative
39. PERCHE’ I CONTRATTI DI RETE?
Favorire l’aggregazione e la collaborazione tra imprese
è un obiettivo di politica economica UE (Small Business Act,
2008) e nazionale mirato a creare una cultura che non c’è.
La norma assume una funzione di input alle imprese, con la
quale il singolo imprenditore
inizia a condividere lavoro, obiettivi e business.
Con una forma di aggregazione diversa e più elastica rispetto
alle attuali (Consorzi, ATI, etc.), con la quale potrà decidere il
grado di aggregazione e le modalità operative in piena
autonomia e mantenendo la propria specificità.
Una soluzione di start up all’aggregazione che non esclude la
possibilità futura di utilizzo di norme aggregative più
strutturate (Società di capitali, Consorzi, ecc.)
40. ESEMPI DI RETI D’IMPRESE 1/2- Turismo
Rete Imprese Balneari Viareggio nasce nell'Agosto del 2011 ed offre massimi
livelli di Offerta Turistico Balneare in Termini di:
•Qualita' dei Servizi,
•Sicurezza della Vita delle Persone,
•Tutela del Territorio,
•Innovazione e Organizzazione.
Al momento comprende 85 stabilimenti
balneari ed è suddivisa in 5 macro-aree:
•Terrazza della Repubblica,
•Passeggiata a Mare,
•Darsena,
•Lecciona (spiaggia libera) e
•Torre del Lago.
Gli Stabilimenti Balneari della Rete Imprese Balneari Viareggio in collaborazione con Usl 12
Versilia e il 118, hanno acquistato 41 defibrillatori cardiaci di primo soccorso ed hanno
addestrato oltre 150 operatori facenti parte dello staff di salvataggio, dando vita ad un
progetto sociale senza precedenti in ambito turistico.
Il lavoro di ricerca per lo Sviluppo dell' Offerta al pubblico, sia in termini di Servizi rivolti al
Confort, al Relax e al Divertimento sia per quelli rivolti alla Sicurezza fuori e dentro al Mare, e'
continuo ed a 360 gradi.
42. Dal 10 giugno 2015
a bando 250 milioni di euro
di contributi a fondo perduto per
i contratti di sviluppo:
ricerca,
sviluppo e
innovazione
industria,
agro-industria
turismo,
tutela ambientale
43. CONTRATTI DI SVILUPPO
Il Contratto di Sviluppo favorisce la realizzazione di investimenti di rilevanti dimensioni, proposti da
imprese italiane ed estere
Finanzia
Programmi di sviluppo nel settore industriale, turistico oppure per la tutela ambientale
È rivolto alle imprese italiane ed estere
Il Programma di sviluppo è composto da uno o più progetti di investimento ed eventuali
progetti di ricerca sviluppo e innovazione inoltre può comprendere la realizzazione di
infrastrutture di interesse pubblico
Richiede un investimento minimo di 20 milioni di euro (7,5 milioni nel caso di investimenti per la
trasformazioni di prodotti agricoli)
Si applica nelle aree previste dalla Carta degli Aiuti di Stato a finalità regionale e
nel resto del territorio nazionale esclusivamente per gli investimenti proposti da PMI o di
programmi per la tutela ambientale
Prevede agevolazioni sotto forma di
• contributo a fondo perduto in conto impianti
• contributo a fondo perduto alla spesa
• finanziamento agevolato
• contributo in conto interessi