1. IL SALUTO
DI DAIGO
Cari amici, sono felice di aver potuto camminare nei bei sentieri che avete
scelto per i vostri corsi, dove voi vi divertivate ad imitare chi come me non
aveva nessuna difficoltà a camminare con quattro zampe.
Vi ringrazio per i complimenti, le foto, le carezze che mi avete fatto, grazie per
i gustosi bocconcini che mi avete gentilmente riservato alla fine dei vostri
pasti.
Vi sono grato per avermi voluto come compagno di corso e di aver condiviso
con me la gioia di camminare in quel posti incantevoli che i miei padroncini
avevano scelto per le loro lezioni.
2. Adesso mi sto avviando verso un
lungo viaggio di cui non posso fare a
meno, non ci rivedremo nei percorsi
del nordic walking, ma sono felice
che mi ricordiate con affetto.
Sono stato fortunato perchè quando
nei miei primi 5 mesi di vita ho
sofferto fame, sete, ho preso botte
senza sapere perchè, ho incontrato i
miei padroncini che con tanto affetto
mi hanno permesso di riconquistare un po' di
fiducia, mi hanno curato con amore ed il mio
pelo è tornato folto e lucido.
Ho mangiato tante prelibatezze che loro
sceglievano con cura perchè io crescessi sano
e bello ed ho conosciuto Attila, il mio
fratellone che mi ha difeso e coccolato come
fosse stato mio padre, con lui abbiamo corso
in lungo ed in largo nel grande recinto del
castagneto della casa dei nostri padroncini.
Siamo stati bene a scorrazzare lungo
i fiumi, nei percorsi montani, al
mare in pineta o sulla spiaggia, sono
stato veramente bene con voi che mi
avete sempre coccolato e
accarezzato.
I miei padroncini, con tanta pazienza
e tanta tenerezza hanno saputo
ridarmi fiducia negli uomini, sono
sempre stato al centro della loro
attenzione, è stato bello vivere con
loro e conoscere tutti voi.
A volte ho pensato con rammarico a
tanti cani meno fortunati di me che
sono rimasti chiusi nelle gabbie dei canili, mentre io ho potuto viaggiare e
vedere tanti posti belli, ho conosciuto tante persone deliziose che mi hanno
dato tanto affetto.
3. Dieci anni bellissimi durante i quali ho vissuto come un re, nella casa in
campagna dove i miei padroncini mi hanno
riservato un angolo della sala tutto dedicato a
me nel mio piumino e dove ho potuto
osservare tutti i loro modi di esprimersi ed
imparare i loro suoni, loro hanno potuto
comprendere i miei messaggi, anche se devo
dire che gli umani sono meno versatili di noi e
quindi mi sono dovuto impegnare a
trasmettere i miei messaggi con un linguaggio
a loro più comprensibile.
Quando li sentivo parlare con stupore della
mia capacità di comprendere i loro suoni
e a mia volta di farmi comprendere mi
veniva da sorridere, non si rendevano
conto di quanto noi “animali” siamo più
evoluti, ma stavo così bene con loro, con
la loro allegria il loro affetto, la loro
voglia di vivere e di condividere con me
ogni momento, che non ho voluto far
pesare la loro arretratezza.
4. Qualche mese fa sono stato per loro una fonte di preoccupazione, hanno
scoperto una strana “massa”
sotto alla mia pancia e quindi mi
hanno portato urgentemente in
una clinica, dove bravissimi
Medici mi hanno curato con tanta
perizia, mi hanno operato e
hanno consigliato ai miei
padroncini tutta una serie di cure
da farmi a casa.
Purtroppo la massa ha continuato
ad espandersi e pian piano si è
portata via la mia energia, ho
salutato i miei compagni di vita che mi hanno tenuto la testa tra le loro braccia
per notti intere, mi hanno
accarezzato e coccolato
per non farmi sentire solo,
ma io ero preoccupato per
loro perchè senza me
saranno più tristi e non
sapranno con chi parlare e
a chi donare il loro grande
amore.
Oggi in una domenica di
dicembre mi sono
addormentato per
prepararmi ad un lungo
viaggio, ho salutato i miei
padroncini appoggiando la testa sulle loro ginocchia.
Percorrerò la strada che proprio un anno fa in questo giorno ha percorso nonno
Leo, lui mi accarezzerà come faceva sempre e di nascosto da tutti mi procurerà
i bocconcini più prelibati,
io potrò così stargli vicino
e sarò per lui una discreta
compagnia.
Fabry e Faby hanno
scavato una profonda
fossa nel giardino della
nostra casa, hanno disteso
5. il mio piumino cospargendolo di calce bianca, mi hanno disteso con cura sul
piumino e mi hanno cosparso di calce tanto che sembravo una candida statua
bianca, sopra di me hanno messo la mia copertina a quadri scozzesi e dopo
hanno deposto un mazzo di ortensie prese dal giardino, ho sentito che
pianteranno un faggio che si chiamerà “Albero di Daigo”.
Adesso sono in pace, non sento più
nessun dolore, se non quello di non
poter stare con i miei padroncini a cui
starò comunque sempre vicino e a cui
sussurrerò sempre la strada da
percorrere.
Un caro saluto a tutti voi che mi avete
voluto bene, vi accompagnerò durante
le vostre camminate con cui tentate di
camminare su quattro gambe come
me.
Grazie per tutto quello che mi avete dato - Daigo.