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G G G 6 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006
L’ARGOMENTO
La FACCIATAcome mezzo di comunicazione
editoriale
Quando torniamo a casa, dopo aver visitato una città d’arte,
capita spesso di trattenere la piacevole atmosfera dei luo-
ghi visitati, anche senza il ricordo preciso delle singole faccia-
te delle chiese o dei palazzi. Anche chi non è particolarmente inte-
ressato all’aspetto architettonico degli edifici sente di aver fre-
quentato uno spazio urbano riconoscibile, bello e gradevole da vivere.
In questi casi l’architettura svolge una funzione fondamentale nella fe-
lice costruzione di uno spazio urbano in cui convivono armoniosamente i di-
versi aspetti del vivere: abitare, lavorare, divertirsi, acquistare, ecc.
Porre maggiore attenzione alle facciate non significa esaminarne i dettagli
tecnici, ma riuscire a cogliere l’essenza di un linguaggio architettonico an-
che senza conoscerne esattamente l’origine, perché da sempre l’architettura
comunica con la città innanzitutto con le facciate sulle quali è scritta la
storia stessa dello spazio urbano. Nella società contemporanea, quella digi-
tale e dell’informazione per intenderci, i prospetti di alcuni grandi edifici
portano all’estremo questa funzione comunicativa, diventano addirittura mega-
schermi che possono veicolare messaggi, informazioni o eventi inglobando nel-
la loro architettura elementi multimediali e proponendosi come un nuovo orga-
nismo interattivo. Nelle grandi metropoli l’architettura della comunicazione
sembra avere il sopravvento su quella spaziale, anche perché le strade, in
quanto spazio pubblico, sono sempre più utilizzate come veicolo di comunica-
zione del messaggio pubblicitario.
In questo numero trovate alcuni esempi eclatanti di utilizzo della faccia-
ta come strumento di comunicazione. Sono realizzazioni spettacolari, da am-
mirare, ma sulle quali bisogna anche riflettere. I progressi della tec-
nologia dei materiali consentono di coprire spazi immensi, ma il rischio
è quello di considerare gli spazi pubblici una sorta di terra di nes-
suno, in vendita al miglior offerente. Un rischio particolarmente
presente in Italia dove spesso le amministrazioni pubbliche non
brillano per efficienza e cura del territorio. Lo spazio deve es-
sere tutelato come si fa nelle maggiori città europee dove ci
sono strutture pubbliche che si occupano esclusivamente
d’arredo urbano e che valutano ogni elemento prima di au-
torizzarlo.
FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 3
G G G
Facciate che comunicano:
il nuovo volto delle metropoli
FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 7 G G G
C’ERA UNA VOLTA IL CARTELLONE PUBBLICITARIO.
OGGI SONO GLI EDIFICI STESSI A LANCIARE
MESSAGGI PUBBLICITARI E NON SOLO.
GRAZIE ALLE POSSIBILITÀ OFFERTE DAI NUOVI
MATERIALI, DAI SUPPORTI INFORMATICI E DALLE
SORGENTI LUMINOSE DI ULTIMA GENERAZIONE,
SI POSSONO PROGETTARE FACCIATE, DEFINITE
“MEDIATICHE”, CHE SONO MOLTO PIÙ DI UN
SEMPLICE SUPPORTO PER UN’AFFISSIONE.
SI TRATTA DI VERI E PROPRI MEZZI DI
COMUNICAZIONE CHE STANNO RIMETTENDO IN
DISCUSSIONE IL CONCETTO STESSO DI EDIFICIO.
UN MUSEO, UN PALAZZO D’UFFICI, UN
GRATTACIELO, OGGI POSSONO DIVENTARE
PRODUTTORI DI INFORMAZIONI, IN LINEA CON
L’EVOLUZIONE DELLA METROPOLI MODERNA.
I PROGETTI CHE DOCUMENTIAMO IN QUESTE
PAGINE TESTIMONIANO NON SOLO DI NUOVE
POSSIBILITÀ CREATIVE OFFERTE DALL’EVOLUZIONE
TECNOLOGICA, MA ANCHE DI UNA RISPOSTA
EFFICACE ALLE CONTINUE ESIGENZE DI
TRASFORMAZIONE DELLE GRANDI CITTÀ.
LE FACCIATE MEDIATICHE, INFATTI, POSSONO
SERVIRE PER RECUPERARE VECCHI EDIFICI DI
GRANDI PERIFERIE INDUSTRIALI CHE SI STANNO
RICONVERTENDO, MA SONO PRESENTI ANCHE IN
PIENO CENTRO, OPPURE IN COSTRUZIONI NUOVE,
CHE PUNTANO AD ESSERE SIMBOLI DELLA CITTÀ
FUTURA. QUESTI PROGETTI, INOLTRE,
CONTRIBUISCONO A DEFINIRE IL VOLTO NOTTURNO
DELLE METROPOLI CHE, CON LA LUCE ARTIFICIALE,
SI TRASFORMANO IN UNA CITTÀ DIVERSA,
FRUIBILE SENZA LIMITI TEMPORALI.
GLI SCENARI URBANI IMMAGINATI GIÀ VENT’ANNI
FA IN FILM DI FANTASCIENZA COME “BLADE
RUNNER” STANNO DIVENTANDO REALTÀ.
G G G 8 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006
L’ARGOMENTO
a facciata “spots” ha trasformato un grande edifi-
cio di uffici situato nella storica Potsdamer Platz di
Berlino. Alla facciata preesistente è stato ancorato
un doppio involucro composto da un pannello vetrato e
da una superficie luminosa a bassa risoluzione integrata
nell’intercapedine esterna. La matrice è formata da 1800
lampade fluorescenti, circolari e lineari. Ogni lampada,
della potenza di 40Watt, costituisce un pixel per com-
posizioni grafiche. Sulla vetrata esterna è applicato an-
che un film adesivo colorato che filtra la luce degli ap-
parecchi accesi. Le lampade sono controllate da un com-
puter che consente la realizzazione di giochi di luce e di
opere di visual art, oppure di messaggi pubblicitari. Il lu-
nedì è il giorno riservato alla proiezione di messaggi
commerciali che finanziano le installazioni artistiche pro-
poste negli altri giorni della settimana. Il progetto di fac-
ciata multimediale “spots” è stato realizzato dallo studio
realities:united, autore di un progetto analogo per la
Kunsthaus di Graz in Austria.
Q NELLA PAGINE PRECEDENTI ALCUNE
REALIZZAZIONI DI ARTE VISUALE SULLA FACCIATA
“SPOTS” IN POTSDAMER PLATZ A BERLINO.
Q SOTTO ALCUNE DELLE 1.800 LAMPADE
FLUORESCENTI UTILIZZATE NELLA FACCIATA.
Q QUI A DESTRA
GLI AUTORI DEL
PROGETTO, DA SINISTRA
JAN EDLER, JOHN
DEKRON, TIM EDLER
DELLO STUDIO
REALITIES:UNITED.
Lampade usate
come PIXEL
L
FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 9 G G G
er un hotel della catena Habitat in co-
struzione a Barcellona, l’architetto Enric
Ruiz-Geli ha progettato una facciata ri-
coperta da una maglia di 6.500 dispositivi,
ognuno dei quali comprendente una cellula fo-
tovoltaica, una batteria, un microprocessore e
tre led. Il dispositivo sarà programmato in mo-
do da riflettere le condizioni atmosferiche del-
la stagione in corso. I microprocessori, in base
alla quantità di energia solare ricevuta duran-
te il giorno, accenderanno LED di diver-
si colori. In pratica, l’architetto punta a
riprodurre le variazioni cromatiche che
si verificano nelle foglie degli alberi in
un bosco al cambio di stagione. Di gior-
no la maglia funziona come facciata in-
telligente, filtrando la luce solare e ridu-
cendo il consumo energetico. L’inizio
dei lavori è previsto per settembre
2006 e la conclusione nel 2008.
P
Q IN ALTO IMMAGINI
IN RENDERING DELLA MAGLIA
LUMINOSA CHE AVVOLGERÀ
L’HOTEL HABITAT A HOSPITALET
(BARCELLONA).
Q A SINISTRA UNO SPACCATO
DELL’EDIFICIO DI 10 PIANI PROGETTATO
DA ENRIC RUIZ-GELI.
Q A DESTRA LA COPERTURA ESTERNA
SI INSPIRA ALLA STRUTTURA E AI COLORI
DELLE FOGLIE DEGLI ALBERI.
Tecnologia in dialogo
con la NATURA
G G G 10 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006
L’ARGOMENTO
i può identificare un percorso che va
dalle insegne luminose, che hanno
animato il centro delle metropoli in-
dustriali fin dagli anni Cinquanta alle at-
tuali facciate mediatiche.
È un percorso scandito dall’evoluzione
tecnologica, che è diventato esplosivo
con le sperimentazioni dei grandi archi-
tetti. Ecco alcune tappe possibili di que-
sto viaggio.
1. Il prospetto su PICCADILLY CIRCUS a
Londra è un’immagine simbolica di quel-
la che può essere considerata l’antenata
della facciata mediatica. I pannelli lumi-
nosi, oltre a sfruttare l’impatto emozio-
nale della luce, consentono
anche effetti come scritte in
movimento e immagini dina-
miche.
2. La celebre TORRE DEI
VENTI di Yokohama (1986)
dell’architetto Toyo Ito è un
grande progetto anticipato-
re del concetto di facciata mediatica. L’i-
dea è quella di utilizzare la luce artificiale
controllata del computer per rendere gli
edifici sensibili alle variazioni climatiche e
ambientali (luce, vento, temperatura).
3. Jean Nouvel, uno dei grandi nomi del-
l’architettura contemporanea, ha realiz-
zato diversi edifici con facciate che im-
piegano materiali, colori e automatismi,
per ottenere effetti visivi particolari. Nel-
l’INSTITUTE DU MONDE ARABE a Pari-
gi (1987) ha utilizzato 240 diaframmi
d’acciaio azionati da fotocellule elettri-
che controllate da un elaboratore centra-
le per modulare l’ingresso della luce al-
l’interno dell’edificio.
4. Nel PALAZZO DELLA FONDAZIONE
CARTIER sempre a Parigi (1994), Nouvel
ha ottenuto un gioco di riflessi con tre fi-
le parallele di prospetti di vetro, indipen-
denti e alternativamente bucati.
5.6. Nella TORRE AGBAR
di Barcellona (2005) Nouvel
ha realizzato con Fermin
Vazquez una facciata a dop-
pia “pelle”, che, oltre a co-
stituire uno scudo isolante
sia dal caldo che dal freddo, è pensata
anche per creare particolari effetti visivi.
4.400 finestre in cristallo trasparente, si
aprono sul muro dipinto in quaranta to-
nalità diverse dalla terra di Siena al gri-
gio, dall’azzurro chiaro al verde. Questo
Dalle insegne luminose ai notiziari in diretta
L’EVOLUZIONE DELLA FACCIATA MEDIATICA
1
3
4
2
S
FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 11 G G G
fa sì che il colore dell’edificio cambi con il
passare delle ore del giorno.
7.8. L’informazione è uno dei contenuti
innovativi della facciata mediatica, ed è
naturale che compaia in edifici di grandi
gruppi editoriali, come il grattacielo THE
CONDÈ NAST BUILDING (1999) nella
celeberrima Times Square di New York.
L’edificio di Fox & Fowle è rivestito di led
che compongono immagini e testi, comu-
nicando news, quotazioni di borsa, mes-
saggi pubblicitari e altro.
Per costruire su questo edificio la sua in-
segna alta oltre 36 metri, Nasdaq ha pa-
gato 37 milioni di dollari e ogni anno l’af-
fitto dello spazio pubblicitario costa al
mercato dei titoli tecnologici due milioni
di dollari.
9. Un altro esempio molto noto riguarda
un progetto di Renzo Piano
completato nel 2000. Si tratta
dell’edificio della società di tele-
comunicazioni KPN TELECOM
OFFICE TOWER a Rotterdam.
La facciata utilizza 900 lampade
quadrate a 24 Volts, che la tra-
sformano in un megaschermo di
quasi 3.000 mq., in grado di
proiettare immagini in movi-
mento, animazioni grafiche,
messaggi visivi, informazioni su-
gli eventi in corso.
8
7
9
6
5
G G G 12 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006
L’ARGOMENTO
ra gli architetti che hanno realizzato
facciate mediatiche non mancano i no-
mi italiani, come quello di Gianni Ra-
naulo che, già nel 1996 realizzò un progetto
per la tour Montparnasse, un grattacielo alto
più di 200 metri nel cuore di Parigi.
L'intervento consiste nella creazione di anelli
virtuali di nebbia artificiale – di 200 metri di
diametro, 8 metri di altezza e 60 centimetri di
spessore – ottenuti con un processo di nebu-
lizzazione dell’acqua. Sugli anelli vengono
proiettate immagini pubblicitarie e multime-
diali (anche via internet), con la possibilità di
ricevere e inviare messaggi in tempo reale in
tutto il mondo.
Ranaulo è il teorico della “lighting architectu-
re”, nel duplice significato di architettura di
luce e architettura leggera, in grado di “rifare
il look” a costruzioni di grandi dimensioni sen-
za interventi strutturali.
Tra i progetti di Ranaulo ci sono anche le Vir-
tual Tower per Piazza Garibaldi a Napoli nel
2000. Si tratta di un media building rivestito
da lastre di vetro posizionate a circa un metro
dalla facciata. Durante il giorno la facciata ha
una funzione di controllo climatico e di notte
diventa uno schermo, sul quale una cinquanti-
na di proiettori trasmettono immagini conti-
nue. Altro progetto di Ranaulo è il Liquid
Square per Caserta del 2001 dove l’architetto
propone un megaschermo translucido sulla
facciata di un edificio del centro cittadino.
ALCUNI PROGETTI DI GIANNI RANAULO,
TEORICO DELLA LIGHTING ARCHITECTURE.
Q IN ALTO UN PROGETTO DI FACCIATA
MEDIATICA PER NAPOLI.
Q A SINISTRA LO SPAZIO WIND
REALIZZATO ALL’AEROPORTO DI
FIUMICINO (ROMA) NEL 2002.
IL VISITATORE ENTRA IN UNA REALTÀ
VIRTUALE COSTITUITA DA IMMAGINI
RIFLESSE SU MURI DI VETRO.
Q SOTTO IL PROGETTO DI
MEGASCHERMO DA COLLOCARE
NEL CENTRO DI CASERTA.
I progettisti
ITALIANI
T
FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 13 G G G
Q SOTTO E A LATO
IL PROGETTO
DI GIANCARLO
MARZORATI.
er la nuova sede milanese di una delle
società simbolo del settore informatico
in Italia è stato indetto un concorso di
idee, patrocinato dalla rivista “L’Arca”. Il tema
di partenza era quello di realizzare un nuovo
involucro, una nuova pelle per avvolgere l'in-
tero complesso, una vecchia sede dell’azien-
da energetica municipale.
Il progetto vincitore è risultato quello di Dan-
te O. Benini e Partners, basato su di una pel-
le in vetro, che riattualizza e protegge le fac-
ciate storiche.
In più viene dato ampio spazio a soluzioni
con un forte impatto comunicativo, come la
sequenza di fruste di acciaio inox/titanio mi-
croforato, sulle quali scor-
rono immagini e notizie,
leggibili dalla ferrovia an-
tistante. Inoltre, sull’in-
gresso principale i proget-
tisti hanno disegnato un
piano aggettante di co-
pertura, pensato come un
enorme monitor, sul quale
vengono proiettati in con-
tinuazione programmi TV
o immagini di eventi di in-
teresse pubblico.
Il progetto
di Giancarlo Marzorati
Al concorso sono stati in-
vitati altri importanti studi
di architettura, tra cui
quello di Giancarlo Mar-
zorati, che ha proposto
specchiature in vetro con
caratteri molto diversifica-
ti tra di loro, pur costruen-
do una tessitura organica
e riconoscibile.
Le specchiature divengo-
no trasparenti, consenten-
do di riconoscere le trac-
P
Il concorso per la nuova
sede di FASTWEB
ce qualificanti dell’edificio esi-
stente e, viceversa, si trasforma-
no in una pelle solida (che na-
sconde) colorata e luminosa, in
grado di suscitare emozioni mu-
tevoli in rapporto alla “vita pul-
sante dell’edificio”. Colori e luci
di grande impatto accentuano il
suo carattere giovane e intra-
prendente. La pelle che avvolge
integralmente il manufatto forma
anche elementi di copertura che
si trasformano plasticamente in
porticati.
Sulla schermatura omogenea si in-
nestano poi
delle “varia-
zioni sul te-
ma”, che articolano i pro-
spetti in un panorama mu-
tevole di forme e colori. Il
risultato finale è un’imma-
gine della facciata che co-
munica, in modo diretto e
immediato, caratteri quali
l’innovazione e l’avanguar-
dia tecnologica, tipici del-
l’azienda di cui si rinnova la
sede.
Q SOPRA IL PROGETTO DI DAN-
TE O. BENINI E PARTNERS, RI-
SULTATO VINCITORE DEL CON-
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Ceramica in facciata
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Ceramica in facciata
 
La manutenzione
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Intonaco in facciata
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Intonaco in facciata
 
Case a ballatoio
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Portoni e androni
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Balconi siciliani
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La cascina
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La facciata mediatica

  • 1. G G G 6 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 L’ARGOMENTO La FACCIATAcome mezzo di comunicazione
  • 2. editoriale Quando torniamo a casa, dopo aver visitato una città d’arte, capita spesso di trattenere la piacevole atmosfera dei luo- ghi visitati, anche senza il ricordo preciso delle singole faccia- te delle chiese o dei palazzi. Anche chi non è particolarmente inte- ressato all’aspetto architettonico degli edifici sente di aver fre- quentato uno spazio urbano riconoscibile, bello e gradevole da vivere. In questi casi l’architettura svolge una funzione fondamentale nella fe- lice costruzione di uno spazio urbano in cui convivono armoniosamente i di- versi aspetti del vivere: abitare, lavorare, divertirsi, acquistare, ecc. Porre maggiore attenzione alle facciate non significa esaminarne i dettagli tecnici, ma riuscire a cogliere l’essenza di un linguaggio architettonico an- che senza conoscerne esattamente l’origine, perché da sempre l’architettura comunica con la città innanzitutto con le facciate sulle quali è scritta la storia stessa dello spazio urbano. Nella società contemporanea, quella digi- tale e dell’informazione per intenderci, i prospetti di alcuni grandi edifici portano all’estremo questa funzione comunicativa, diventano addirittura mega- schermi che possono veicolare messaggi, informazioni o eventi inglobando nel- la loro architettura elementi multimediali e proponendosi come un nuovo orga- nismo interattivo. Nelle grandi metropoli l’architettura della comunicazione sembra avere il sopravvento su quella spaziale, anche perché le strade, in quanto spazio pubblico, sono sempre più utilizzate come veicolo di comunica- zione del messaggio pubblicitario. In questo numero trovate alcuni esempi eclatanti di utilizzo della faccia- ta come strumento di comunicazione. Sono realizzazioni spettacolari, da am- mirare, ma sulle quali bisogna anche riflettere. I progressi della tec- nologia dei materiali consentono di coprire spazi immensi, ma il rischio è quello di considerare gli spazi pubblici una sorta di terra di nes- suno, in vendita al miglior offerente. Un rischio particolarmente presente in Italia dove spesso le amministrazioni pubbliche non brillano per efficienza e cura del territorio. Lo spazio deve es- sere tutelato come si fa nelle maggiori città europee dove ci sono strutture pubbliche che si occupano esclusivamente d’arredo urbano e che valutano ogni elemento prima di au- torizzarlo. FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 3 G G G Facciate che comunicano: il nuovo volto delle metropoli
  • 3. FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 7 G G G C’ERA UNA VOLTA IL CARTELLONE PUBBLICITARIO. OGGI SONO GLI EDIFICI STESSI A LANCIARE MESSAGGI PUBBLICITARI E NON SOLO. GRAZIE ALLE POSSIBILITÀ OFFERTE DAI NUOVI MATERIALI, DAI SUPPORTI INFORMATICI E DALLE SORGENTI LUMINOSE DI ULTIMA GENERAZIONE, SI POSSONO PROGETTARE FACCIATE, DEFINITE “MEDIATICHE”, CHE SONO MOLTO PIÙ DI UN SEMPLICE SUPPORTO PER UN’AFFISSIONE. SI TRATTA DI VERI E PROPRI MEZZI DI COMUNICAZIONE CHE STANNO RIMETTENDO IN DISCUSSIONE IL CONCETTO STESSO DI EDIFICIO. UN MUSEO, UN PALAZZO D’UFFICI, UN GRATTACIELO, OGGI POSSONO DIVENTARE PRODUTTORI DI INFORMAZIONI, IN LINEA CON L’EVOLUZIONE DELLA METROPOLI MODERNA. I PROGETTI CHE DOCUMENTIAMO IN QUESTE PAGINE TESTIMONIANO NON SOLO DI NUOVE POSSIBILITÀ CREATIVE OFFERTE DALL’EVOLUZIONE TECNOLOGICA, MA ANCHE DI UNA RISPOSTA EFFICACE ALLE CONTINUE ESIGENZE DI TRASFORMAZIONE DELLE GRANDI CITTÀ. LE FACCIATE MEDIATICHE, INFATTI, POSSONO SERVIRE PER RECUPERARE VECCHI EDIFICI DI GRANDI PERIFERIE INDUSTRIALI CHE SI STANNO RICONVERTENDO, MA SONO PRESENTI ANCHE IN PIENO CENTRO, OPPURE IN COSTRUZIONI NUOVE, CHE PUNTANO AD ESSERE SIMBOLI DELLA CITTÀ FUTURA. QUESTI PROGETTI, INOLTRE, CONTRIBUISCONO A DEFINIRE IL VOLTO NOTTURNO DELLE METROPOLI CHE, CON LA LUCE ARTIFICIALE, SI TRASFORMANO IN UNA CITTÀ DIVERSA, FRUIBILE SENZA LIMITI TEMPORALI. GLI SCENARI URBANI IMMAGINATI GIÀ VENT’ANNI FA IN FILM DI FANTASCIENZA COME “BLADE RUNNER” STANNO DIVENTANDO REALTÀ.
  • 4. G G G 8 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 L’ARGOMENTO a facciata “spots” ha trasformato un grande edifi- cio di uffici situato nella storica Potsdamer Platz di Berlino. Alla facciata preesistente è stato ancorato un doppio involucro composto da un pannello vetrato e da una superficie luminosa a bassa risoluzione integrata nell’intercapedine esterna. La matrice è formata da 1800 lampade fluorescenti, circolari e lineari. Ogni lampada, della potenza di 40Watt, costituisce un pixel per com- posizioni grafiche. Sulla vetrata esterna è applicato an- che un film adesivo colorato che filtra la luce degli ap- parecchi accesi. Le lampade sono controllate da un com- puter che consente la realizzazione di giochi di luce e di opere di visual art, oppure di messaggi pubblicitari. Il lu- nedì è il giorno riservato alla proiezione di messaggi commerciali che finanziano le installazioni artistiche pro- poste negli altri giorni della settimana. Il progetto di fac- ciata multimediale “spots” è stato realizzato dallo studio realities:united, autore di un progetto analogo per la Kunsthaus di Graz in Austria. Q NELLA PAGINE PRECEDENTI ALCUNE REALIZZAZIONI DI ARTE VISUALE SULLA FACCIATA “SPOTS” IN POTSDAMER PLATZ A BERLINO. Q SOTTO ALCUNE DELLE 1.800 LAMPADE FLUORESCENTI UTILIZZATE NELLA FACCIATA. Q QUI A DESTRA GLI AUTORI DEL PROGETTO, DA SINISTRA JAN EDLER, JOHN DEKRON, TIM EDLER DELLO STUDIO REALITIES:UNITED. Lampade usate come PIXEL L
  • 5. FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 9 G G G er un hotel della catena Habitat in co- struzione a Barcellona, l’architetto Enric Ruiz-Geli ha progettato una facciata ri- coperta da una maglia di 6.500 dispositivi, ognuno dei quali comprendente una cellula fo- tovoltaica, una batteria, un microprocessore e tre led. Il dispositivo sarà programmato in mo- do da riflettere le condizioni atmosferiche del- la stagione in corso. I microprocessori, in base alla quantità di energia solare ricevuta duran- te il giorno, accenderanno LED di diver- si colori. In pratica, l’architetto punta a riprodurre le variazioni cromatiche che si verificano nelle foglie degli alberi in un bosco al cambio di stagione. Di gior- no la maglia funziona come facciata in- telligente, filtrando la luce solare e ridu- cendo il consumo energetico. L’inizio dei lavori è previsto per settembre 2006 e la conclusione nel 2008. P Q IN ALTO IMMAGINI IN RENDERING DELLA MAGLIA LUMINOSA CHE AVVOLGERÀ L’HOTEL HABITAT A HOSPITALET (BARCELLONA). Q A SINISTRA UNO SPACCATO DELL’EDIFICIO DI 10 PIANI PROGETTATO DA ENRIC RUIZ-GELI. Q A DESTRA LA COPERTURA ESTERNA SI INSPIRA ALLA STRUTTURA E AI COLORI DELLE FOGLIE DEGLI ALBERI. Tecnologia in dialogo con la NATURA
  • 6. G G G 10 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 L’ARGOMENTO i può identificare un percorso che va dalle insegne luminose, che hanno animato il centro delle metropoli in- dustriali fin dagli anni Cinquanta alle at- tuali facciate mediatiche. È un percorso scandito dall’evoluzione tecnologica, che è diventato esplosivo con le sperimentazioni dei grandi archi- tetti. Ecco alcune tappe possibili di que- sto viaggio. 1. Il prospetto su PICCADILLY CIRCUS a Londra è un’immagine simbolica di quel- la che può essere considerata l’antenata della facciata mediatica. I pannelli lumi- nosi, oltre a sfruttare l’impatto emozio- nale della luce, consentono anche effetti come scritte in movimento e immagini dina- miche. 2. La celebre TORRE DEI VENTI di Yokohama (1986) dell’architetto Toyo Ito è un grande progetto anticipato- re del concetto di facciata mediatica. L’i- dea è quella di utilizzare la luce artificiale controllata del computer per rendere gli edifici sensibili alle variazioni climatiche e ambientali (luce, vento, temperatura). 3. Jean Nouvel, uno dei grandi nomi del- l’architettura contemporanea, ha realiz- zato diversi edifici con facciate che im- piegano materiali, colori e automatismi, per ottenere effetti visivi particolari. Nel- l’INSTITUTE DU MONDE ARABE a Pari- gi (1987) ha utilizzato 240 diaframmi d’acciaio azionati da fotocellule elettri- che controllate da un elaboratore centra- le per modulare l’ingresso della luce al- l’interno dell’edificio. 4. Nel PALAZZO DELLA FONDAZIONE CARTIER sempre a Parigi (1994), Nouvel ha ottenuto un gioco di riflessi con tre fi- le parallele di prospetti di vetro, indipen- denti e alternativamente bucati. 5.6. Nella TORRE AGBAR di Barcellona (2005) Nouvel ha realizzato con Fermin Vazquez una facciata a dop- pia “pelle”, che, oltre a co- stituire uno scudo isolante sia dal caldo che dal freddo, è pensata anche per creare particolari effetti visivi. 4.400 finestre in cristallo trasparente, si aprono sul muro dipinto in quaranta to- nalità diverse dalla terra di Siena al gri- gio, dall’azzurro chiaro al verde. Questo Dalle insegne luminose ai notiziari in diretta L’EVOLUZIONE DELLA FACCIATA MEDIATICA 1 3 4 2 S
  • 7. FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 11 G G G fa sì che il colore dell’edificio cambi con il passare delle ore del giorno. 7.8. L’informazione è uno dei contenuti innovativi della facciata mediatica, ed è naturale che compaia in edifici di grandi gruppi editoriali, come il grattacielo THE CONDÈ NAST BUILDING (1999) nella celeberrima Times Square di New York. L’edificio di Fox & Fowle è rivestito di led che compongono immagini e testi, comu- nicando news, quotazioni di borsa, mes- saggi pubblicitari e altro. Per costruire su questo edificio la sua in- segna alta oltre 36 metri, Nasdaq ha pa- gato 37 milioni di dollari e ogni anno l’af- fitto dello spazio pubblicitario costa al mercato dei titoli tecnologici due milioni di dollari. 9. Un altro esempio molto noto riguarda un progetto di Renzo Piano completato nel 2000. Si tratta dell’edificio della società di tele- comunicazioni KPN TELECOM OFFICE TOWER a Rotterdam. La facciata utilizza 900 lampade quadrate a 24 Volts, che la tra- sformano in un megaschermo di quasi 3.000 mq., in grado di proiettare immagini in movi- mento, animazioni grafiche, messaggi visivi, informazioni su- gli eventi in corso. 8 7 9 6 5
  • 8. G G G 12 FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 L’ARGOMENTO ra gli architetti che hanno realizzato facciate mediatiche non mancano i no- mi italiani, come quello di Gianni Ra- naulo che, già nel 1996 realizzò un progetto per la tour Montparnasse, un grattacielo alto più di 200 metri nel cuore di Parigi. L'intervento consiste nella creazione di anelli virtuali di nebbia artificiale – di 200 metri di diametro, 8 metri di altezza e 60 centimetri di spessore – ottenuti con un processo di nebu- lizzazione dell’acqua. Sugli anelli vengono proiettate immagini pubblicitarie e multime- diali (anche via internet), con la possibilità di ricevere e inviare messaggi in tempo reale in tutto il mondo. Ranaulo è il teorico della “lighting architectu- re”, nel duplice significato di architettura di luce e architettura leggera, in grado di “rifare il look” a costruzioni di grandi dimensioni sen- za interventi strutturali. Tra i progetti di Ranaulo ci sono anche le Vir- tual Tower per Piazza Garibaldi a Napoli nel 2000. Si tratta di un media building rivestito da lastre di vetro posizionate a circa un metro dalla facciata. Durante il giorno la facciata ha una funzione di controllo climatico e di notte diventa uno schermo, sul quale una cinquanti- na di proiettori trasmettono immagini conti- nue. Altro progetto di Ranaulo è il Liquid Square per Caserta del 2001 dove l’architetto propone un megaschermo translucido sulla facciata di un edificio del centro cittadino. ALCUNI PROGETTI DI GIANNI RANAULO, TEORICO DELLA LIGHTING ARCHITECTURE. Q IN ALTO UN PROGETTO DI FACCIATA MEDIATICA PER NAPOLI. Q A SINISTRA LO SPAZIO WIND REALIZZATO ALL’AEROPORTO DI FIUMICINO (ROMA) NEL 2002. IL VISITATORE ENTRA IN UNA REALTÀ VIRTUALE COSTITUITA DA IMMAGINI RIFLESSE SU MURI DI VETRO. Q SOTTO IL PROGETTO DI MEGASCHERMO DA COLLOCARE NEL CENTRO DI CASERTA. I progettisti ITALIANI T
  • 9. FACCIATE M&T maggio·agosto 2006 13 G G G Q SOTTO E A LATO IL PROGETTO DI GIANCARLO MARZORATI. er la nuova sede milanese di una delle società simbolo del settore informatico in Italia è stato indetto un concorso di idee, patrocinato dalla rivista “L’Arca”. Il tema di partenza era quello di realizzare un nuovo involucro, una nuova pelle per avvolgere l'in- tero complesso, una vecchia sede dell’azien- da energetica municipale. Il progetto vincitore è risultato quello di Dan- te O. Benini e Partners, basato su di una pel- le in vetro, che riattualizza e protegge le fac- ciate storiche. In più viene dato ampio spazio a soluzioni con un forte impatto comunicativo, come la sequenza di fruste di acciaio inox/titanio mi- croforato, sulle quali scor- rono immagini e notizie, leggibili dalla ferrovia an- tistante. Inoltre, sull’in- gresso principale i proget- tisti hanno disegnato un piano aggettante di co- pertura, pensato come un enorme monitor, sul quale vengono proiettati in con- tinuazione programmi TV o immagini di eventi di in- teresse pubblico. Il progetto di Giancarlo Marzorati Al concorso sono stati in- vitati altri importanti studi di architettura, tra cui quello di Giancarlo Mar- zorati, che ha proposto specchiature in vetro con caratteri molto diversifica- ti tra di loro, pur costruen- do una tessitura organica e riconoscibile. Le specchiature divengo- no trasparenti, consenten- do di riconoscere le trac- P Il concorso per la nuova sede di FASTWEB ce qualificanti dell’edificio esi- stente e, viceversa, si trasforma- no in una pelle solida (che na- sconde) colorata e luminosa, in grado di suscitare emozioni mu- tevoli in rapporto alla “vita pul- sante dell’edificio”. Colori e luci di grande impatto accentuano il suo carattere giovane e intra- prendente. La pelle che avvolge integralmente il manufatto forma anche elementi di copertura che si trasformano plasticamente in porticati. Sulla schermatura omogenea si in- nestano poi delle “varia- zioni sul te- ma”, che articolano i pro- spetti in un panorama mu- tevole di forme e colori. Il risultato finale è un’imma- gine della facciata che co- munica, in modo diretto e immediato, caratteri quali l’innovazione e l’avanguar- dia tecnologica, tipici del- l’azienda di cui si rinnova la sede. Q SOPRA IL PROGETTO DI DAN- TE O. BENINI E PARTNERS, RI- SULTATO VINCITORE DEL CON- CORSO DI IDEE INDETTO PER LA NUOVA SEDE DI FASTWEB A MI- LANO