IL CHIAMATO ALLA CONVERSIONE - catechesi per candidati alla Cresima
Il Rinascimento - La concezione del tempo
1. Noi oggi siamo completamente immersi in un particolare
modo di vivere il tempo e lo spazio e siamo istintivamente
convinti che questo sia l'unico modo possibile di concepire
queste entità, anzi che sia l'unico modo giusto per farlo.
2. La concezione del tempo nel medioevo
Tempo storico e senso della storia
La concezione del
Tempo nel 1500
Tempo astratto e tempo concreto
Gli strumenti per la
misurazione del
tempo
Il tempo e la chiesa
3. l tempo del primo Medioevo era fondato
sull’evidenza sensibile dell’alba e del tramonto, che variava
a seconda delle stagioni stabilendo la scansione delle
attività agricole.
L’Europa Medievale usava comunemente la divisione del
tempo quotidiano in 24 ore, contando separatamente le 12
ore del giorno e le 12 ore della notte; di conseguenza la
lunghezza dell’ora diurna e notturna variava in base alle
stagioni.
4. a Chiesa aveva lasciato la sua impronta sul tempo,
come su ogni altro aspetto della vita umana, segnandolo
durante la giornata con il suono delle campane del villaggio
e, nel corso dell’anno, con la successione degli eventi del
calendario liturgico.
Le campane scandivano due momenti della notte e cinque
del giorno, le cosiddette ore canoniche, corrispondenti a
determinate funzioni religiose: mattutino (che si svolgeva
nel cuore della notte), laudi (prima dell’alba), prima, terza,
sesta, nona, vespro (prima del tramonto).
5. a nascita degli orologi comportò la separazione dell’ora
di inizio e di fine del giorno dai momenti effettivi dell’alba e del
tramonto e ci si dovette abituare alla stranezza di un’alba e di un
tramonto che, nel corso dell’anno, avvenivano ad ore diverse. Il
tempo degli orologi a peso, indifferente alle stagioni, era
un’entità astratta, un puro rapporto geometrico indifferente alla
dignità simbolica degli oggetti e delle persone in esso disposte. Il
successo del tempo laico e cittadino, astratto e meccanico, su
quello concreto (legato alle stagioni e ai lavori rurali) e simbolico
(legato alle funzioni religiose) non fu solo un fatto tecnologico in
quanto influì anche sull’organizzazione della vita sociale e
lavorativa.
6. ra il XV e il XVI secolo tempo e spazio diventano le
coordinate della storia e della geografia. I libri di storia
abbandonarono il genere della storia universale, che
partiva dalla creazione del mondo e dell’uomo, per
concentrarsi sulle lotte politiche del recente passato.
In questo periodo, gli umanisti, attraverso un approfondito
lavoro filologico sui testi antichi, analizzano il fenomeno
dell’anacronismo.
7. ’anacronismo deriva dal greco ana (contro) e
chronos (tempo). Indica l’attribuzione a un’epoca storica di
fenomeni che avrebbero potuto verificarsi solo in un’epoca
diversa.
Celebre è l’esempio del documento ‘Donazione di
Costantino’, in cui Costantino donava al papa le terre
dell’Impero romano d’Occidente. Venne scoperto come un
falso da Lorenzo Valla nel 1440, in quanto lo sgrammaticato
latino non poteva essere quello in uso presso la cancelleria
imperiale di Bisanzio ed erano evidenti grossolani errori
nel menzionare istituzioni del IV secolo.
9. in dall'antichità esistevano due strumenti per misurare lo
scorrere del tempo: la meridiana e la clessidra. La prima è assai
semplice: consiste infatti di un bastone piantato al suolo (detto
gnomone), il cui scopo è quello di rendere immediatamente percepibile
il movimento sole, su cui si regola tutta la vita biologica della terra. La
meridiana in altre parole si limita a «sfruttare» la natura: seguendo con
attenzione lo spostarsi dell'ombra sul terreno (o, nelle meridiane più
evolute, sul muro), e tenendo conto della
stagione, si può conoscere con una buona
approssimazione dell’ora. In più, la meridiana
permette di sapere con certezza quando scocca
il mezzogiorno, che corrisponde al momento in
cui l'ombra proiettata da uno gnomone
verticale è più corta.
Naturalmente questo tipo di «orologio»
dipende totalmente dalle condizioni atmosferiche e astronomiche: non
può essere usato di notte né quando il cielo è coperto.
10. 'altro strumento per la misurazione del tempo
era la clessidra: nella sua forma più semplice si tratta
di un recipiente da cui un fluido (inizialmente acqua,
poi sabbia) fuoriesce tramite un piccolo foro e
secondo un ritmo costante. La clessidra perciò
«copia» la natura, ovvero è uno strumento che misura
il flusso del tempo usando un altro flusso, costante e
controllabile, il cui scorrere può venir visualizzato
«pesando» la quantità di liquido. Il grande vantaggio
della clessidra è quello di emancipare l'uomo dalla
natura, dal momento che può funzionare anche di
notte e col brutto tempo. Il flusso dell'acqua o della
sabbia però non è mai assolutamente regolare, e
perciò non può essere utilizzato per misurazione
realmente precise su lunghi intervalli tempo. Questo
segnatempo in ogni caso conobbe nell'antichità una
grande diffusione e un notevole sviluppo tecnico.
11. l segnatempo più efficace fu invece trovato in Europa. Uno degli
impulsi più forti in questa direzione era il fatto che i monaci cristiani dovevano
pregare a intervalli molto rigidi e spesso di notte, e avevano perciò bisogno di
misurare il tempo con grande precisione. Costruirono perciò e perfezionarono
intorno al 1000 delle «campane automatiche», basate anch'esse sul principio
della clessidra, che pur senza essere dei veri orologi meccanici rappresentarono
un decisivo passo in questa direzione.
L'orologio meccanico vero e proprio comparve probabilmente solo alla metà del
Duecento , e portò con sé una serie di importanti
novità. Prima di tutto veniva mosso da pesi, e questo
lo rendeva immune dai problemi legati al tempo e alla
temperatura.
Ma la novità decisiva era il segnatempo vero e
proprio, che misurava il tempo grazie a una sorta di
battito intermittente e non più attraverso un flusso
continuo. L'orologio meccanico non cercava più di
«sfruttare» la natura per misurare il tempo, e neppure
creando un flusso controllabile e misurabile, ma al contrario introduceva il
di “copiarla”
principio per cui il tempo viene misurato contando degli eventi che si ripetono a
intervalli regolari e ravvicinati.
12. l vantaggio di questo sistema è che la misura del tempo diventa tanto
più precisa quanto più rapidi e ravvicinati sono gli eventi ciclici che vanno
contati, ed è svincolata dalle incertezze legate al flusso di un fluido.
Il «battito» veniva inizialmente fornito da un particolare meccanismo detto
scappamento a verga. Si trattava di un sistema semplice e
geniale, che permetteva alternativamente di trattenere e di
rilasciare, secondo un ritmo stabile e regolabile, una
corona dentata solidale con l'asse del tamburo su cui si
avvolgevano i cavi dei pesi. Il cuore del meccanismo
consisteva in un'asta, perpendicolare all'asse del
tamburo, su cui erano sistemate due alette, a loro volta
perpendicolari l'una rispetto all'altra, montate in modo
che quando una di esse si incastrava nella corona dentata
l'altra ne veniva sganciata. L’ aletta una volta sganciata
dalla corona avrebbe cominciato a girare sempre più
rapidamente (trascinata dai pesi): ma veniva immediatamente bloccata dall'altra
aletta. Il movimento, ripetendosi all'infinito, permetteva di sfruttare in modo
progressivo e controllato l'energia gravitazionale dei pesi, e di renderla disponibile
per «quanta» (unità discrete) che potevano venir contate facilmente.
13. Testi di riferimento:
D. Landes, Storia del tempo
Mondadori, Milano1984.
C.M. Cipolla, Le macchine del tempo, Il Mulino, 2003
La discussione storica 1, edizioni scolastiche Bruno Mondadori.
Immagini:
http://www.baroque.it/barocco-cultura/cultura-barocca- scienza.php?link=293
http://romaguido.files.wordpress.com/2009/12/clessidra_5004.jpg
http://www.primomercante.altervista.org/Immagini/prodotti/Clessidra.gif
http://www.raucci.net/wp-content/uploads/2008/10/clessidra.jpg
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Musica:
Medieval Music
Cecconello Emanuela, Di Maria Chiara, Marchesin Martina, Cerutti Chiara.