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ERIKA ZACCHELLO - ANTONIO KROPP  
 
  
Newsletter di Marketing e Digital Marketing  
per il settore del Gioiello Prezioso e del Bijou Moda 
 
1. Perchè non dovresti fidarti delle agenzie di web marketing. 
2. Perché il digital marketing non funziona per il business della gioielleria? 
3. Come diventare un brand leader nel settore del gioiello, con poco budget, 
lavorando solo sulla comunicazione. 
4. Sei sicuro di saper comunicare i tuoi gioielli? 
5. Cosa succede quando non polarizzi la comunicazione del tuo gioiello. 
6. Superpositioning - il gioiello come migliore rappresentazione di me stesso. 
7. Come può da un buon gioiello nascere una griffe. 
 
Anno 2019
PERCHÈ NON DOVRESTI FIDARTI DELLE 
AGENZIE DI WEB MARKETING. 
Erika Zacchello 
 
 
Oggi ti voglio mettere in guardia da una 
scelta che potrebbe crearti difficoltà nei 
prossimi mesi. 
 
Hai finalmente deciso di creare la tua 
presenza on line in modo professionale e 
pensi di rivolgerti ad un’agenzia di web 
marketing? 
Ecco 3 MOTIVI per i quali dovresti prendere 
questa decisione con molta attenzione. 
1. La maggior parte delle agenzie non ha una 
visione a 360° del marketing, molte sono 
agenzie grafiche, sviluppatrici di siti web o 
simili che, vista la crescente importanza del 
digital, hanno deciso di riconvertirsi per fare 
business, ma una bella grafica non basta a 
vendere su Facebook, così come un bel sito 
non è efficace se non è stato progettato ad 
uno scopo di marketing. 
In più, sei davvero sicuro che questa agenzia 
conosca bene il tuo settore? Il mondo del 
gioiello è molto complesso come sai, forse è 
proprio un mercato a se’, e te lo dico con 
cognizione di causa visto che ci lavoro da 
oltre 10 anni. 
Se hai un marchio da promuovere, per 
esempio, puoi chiederti se il tuo nuovo futuro 
partner di comunicazione conosce i processi 
produttivi, le dinamiche di vendita e la 
psicologia dei tuoi rivenditori e dei tuoi 
acquirenti. 
2. Il secondo motivo è che il sito, Instagram, 
Facebook, Google e chi più ne ha più ne 
metta, non sono il fine ma solo il mezzo 
attraverso il quale mettere in piedi una 
strategia, on line e off line. Il marketing è un 
qualcosa di più profondo e, semplicemente 
pubblicare dei post su Facebook e su 
Instagram, non ti farà vendere di più, così 
come non ti farà vendere di più l’affissione di 
manifesti stradali con il tuo logo e il tuo 
prodotto. Non ti accontentare di acquistare 
un servizio perchè l’agenzia di turno lo sa 
fare… paga solo se ti viene proposto un piano 
d’azione in cui puoi avere effettivamente 
qualcosa di rilevante da comunicare e il 
digitale viene utilizzato come un prezioso 
strumento per ottenere dei risultati concreti! 
3. Ti ho parlato di Strategia: ma allora quale 
dovrebbe essere l’obiettivo principale per te 
e la tua azienda? Prima di tutto identificare il 
tuo posizionamento di mercato ossia stabilire 
come vuoi che il tuo prodotto e il tuo brand 
siano percepiti dal tuo cliente. 
Perchè il cliente dovrebbe comprare da te e 
non da un altro? Tutti offrono il miglior 
servizio, il miglior rapporto qualità prezzo, il 
made in Italy… tutti… troppi! Ma non sarà 
questo a farti diventare leader del mercato! 
Facendo comunicazione senza lavorare al tuo 
posizionamento, rischierai solamente di far 
vendere di più i tuoi concorrenti! 
Se non vuoi correre questo rischio, prendi in 
mano le redini del tuo business e posizionalo 
al meglio… non è così complicato! 
(approfondiremo comunque questo 
argomento in un altro articolo). 
Riassumendo: prima di affidarti ad una 
qualsiasi agenzia, assicurati di lavorare al tuo 
2 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
posizionamento differenziante dalla tua 
concorrenza e di essere coinvolto in questa 
fase, crea una strategia e SOLTANTO dopo 
seleziona gli strumenti più efficaci da 
utilizzare per far crescere il tuo brand! 
 
PERCHÉ IL DIGITAL MARKETING NON 
FUNZIONA PER IL BUSINESS DELLA 
GIOIELLERIA? 
Antonio Kropp 
 
 
 
Dicono che le decisioni di acquisto nel settore 
del lusso nascono dal web e dai social 
network.   
Le statistiche in effetti parlano chiaro: l’online 
è ormai il luogo in cui chiunque si fa ispirare e 
si informa prima di effettuare un acquisto, 
soprattutto quando è l’aspetto estetico del 
prodotto la motivazione principale per cui lo 
si compra.Orde di web agency entusiaste, 
partendo da questo presupposto, 
propongono i propri servizi online a brand, 
grossisti e dettaglianti della gioielleria, 
utilizzando tre leve fondamentali: 
1. se non comunichi online non esisti; 
2. comunicare bene nei canali giusti puoi 
aumentare il fatturato; 
3. apri un e-commerce e venderai i tuoi 
prodotti. 
Queste agenzie, alcune preparate, altre 
decisamente meno, alcune oneste, altre 
decisamente meno, ti proporranno di 
investire nel rifare il sito (che dirà le stesse 
cose del precedente, solo in modo 
graficamente migliore), ti consiglieranno 
certamente di aprire un e-commerce, di 
sponsorizzare i post di Instagram e, perché 
no, anche di Facebook e alcuni addirittura 
insisteranno sul SEO e sulle campagne di 
annunci su Google.  
Per circa un anno i tuoi post creativi su 
Instagram riceveranno un mucchio di like, i 
tuoi fan di Facebook aumenteranno e forse 
anche il tuo sito web riceverà più visite. 
Ma di fatto ti accorgerai che le tue vendite 
non sono aumentate o sono aumentate in 
maniera irrisoria e sicuramente non 
riusciranno a ripagare il costo 
dell’investimento online. 
Perchè succede questo? Il motivo principale è 
che non ha senso investire nella 
comunicazione (online o offline) se non si ha 
qualcosa di rilevante da comunicare.  
Comunicare semplicemente l’esistenza del 
proprio brand o del proprio prodotto è del 
tutto irrilevante! 
I manifesti per strada, la TV, la radio, il web, i 
social media, le email, sono canali che ci 
bombardano talmente di informazioni 
pubblicitarie che la nostra mente per 
autodifesa giorno per giorno rafforza le sue 
barriere e diventa sempre più selettiva e 
diffidente.  
Perchè le persone dovrebbero comprare da 
me invece che da un mio competitor, 
piuttosto che non comprare nulla? 
Se non si riesce a rispondere efficacemente a 
questa domanda, non solo non ha senso 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 3
comunicare online, ma non ha senso 
nemmeno stare sul mercato! 
Nel percepito collettivo (che nel marketing è 
l’unica cosa che conta) i negozi di gioielleria 
sono uno il clone dell’altro. I prodotti di 
gioielleria tendono a somigliarsi tutti e i 
brand con prodotti più originali, ma che non 
sono leader nel settore, hanno difficoltà a 
focalizzare la comunicazione e a spiegare, 
innanzitutto a sé stessi, in cosa sono 
differenti. 
Ciascuno pensa di differenziarsi con il 
servizio al cliente, la cortesia, l’amore per il 
proprio lavoro, il pregio del manufatto, la 
personalizzazione, ecc… 
Ma queste cose sono irrilevanti, perché è la 
solita solfa che ripetono tutti! 
Un’ulteriore conseguenza della non 
differenziazione nel percepito collettivo, è 
che pubblicando dal nostro profilo Instagram 
bellissime immagini di gioielli e investendo 
denaro affinché tutti le vedano, non 
generiamo il desiderio verso i nostri prodotti, 
ma verso una categoria di prodotti in cui 
sono presenti anche i nostri, finendo così per 
pubblicizzare genericamente il “prodotto di 
gioielleria”.  
Ma così facendo, indirettamente 
avvantaggiamo i nostri competitor che sono 
leader nel settore, o che hanno un vantaggio 
competitivo rispetto a noi (prezzo inferiore, 
maggiore distribuzione, vicinanza al cliente, 
maggiore notorietà del brand presso il 
cliente, ecc). 
La conseguenza quindi è che se investiamo in 
pubblicità senza differenziarci, facciamo 
vendere di più i nostri concorrenti! 
Agghiacciante vero? 
La verità è che la chiave del successo in un 
settore ad alta concorrenza come quello della 
gioielleria è solo in mano all’imprenditore. 
L’imprenditore è l’unico che conosce le 
potenzialità della sua azienda e per questo 
nessuno può fare marketing al posto suo. 
Il marketing non può essere delegato ad 
aziende o consulenti esterni, o alle web 
agency, perchè per fare marketing occorre 
poter plasmare l’azienda in funzione di un 
piano di strategico di posizionamento del 
prodotto, pensato per ottenere successo.  
E questo può solo farlo l’imprenditore! 
Il suo compito è  
● individuare quello che la sua azienda è 
in grado di fare per rispondere a un 
bisogno a cui nessuno ha mai 
risposto.  
● Identificare un target di nicchia e 
realizzare un nuovo prodotto o 
servizio che risolva un’esigenza 
specifica di quella nicchia. 
● Dare copertura pubblicitaria a quel 
prodotto o servizio presso il suo target 
come se quel prodotto 
rappresentasse l’intera azienda. 
In questo modo avrà creato nel percepito 
collettivo: 
● una categoria di prodotti del tutto 
nuova, un nuovo mercato senza 
concorrenti, nel quale il suo brand si 
affermerà naturalmente come leader. 
4 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
Qualsiasi azienda può riuscire a superare la 
crisi utilizzando questo metodo.  
Qualsiasi imprenditore che riesca a mettersi 
in discussione può individuare l’elemento 
diversificante della propria azienda e puntare 
su quello per farla crescere 
esponenzialmente.  
Non si sviluppa il business della gioielleria 
investendo soldi senza criterio su Instagram, 
Facebook, l’e-commerce e la pubblicità 
online!  
Questi sono solo dei mezzi da utilizzare per 
diffondere una comunicazione che nel 
percepito collettivo collochi il brand in un 
segmento di mercato dove non c’è 
concorrenza. 
 
COME DIVENTARE UN BRAND LEADER 
NEL SETTORE DEL GIOIELLO, CON POCO 
BUDGET, LAVORANDO SOLO SULLA 
COMUNICAZIONE. 
Antonio Kropp 
 
Sembra un titolo ad effetto per indurre 
qualcuno a comprare qualcosa. In realtà non 
voglio vendere nulla. Quello che farò è 
condividere alcuni insegnamenti che, se 
messi in pratica in modo adeguato, possono 
determinare la fortuna di un brand! 
Cosa ne sai davvero di marketing? 
Al Ries, Jack Trout, Jay Abraham e Dan S. 
Kennedy, sono indiscutibilmente tra i più 
grandi esperti di marketing del mondo. I loro 
insegnamenti, a vari livelli, spiegano 
esattamente le “magiche” leggi del mercato e 
i segreti che si celano dietro al successo 
commerciale. 
Il marketing contemporaneo si basa 
sull’orientamento alla concorrenza.  
La “fortuna” di un brand dipende dal suo 
sapersi differenziare, nel percepito del 
pubblico, dagli altri brand del suo settore. 
Il problema fondamentale per un brand è far 
emergere il proprio prodotto rispetto a 
quelli della concorrenza. Avere una 
motivazione forte per convincere il 
potenziale cliente a comprare questo gioiello 
piuttosto che un altro e comprarlo da me 
piuttosto che da un altro e magari anche farlo 
subito! 
In gioielleria ci sono tantissimi brand e 
tantissimi prodotti.  
A parte i brand storici che si sono consolidati 
come leader nel percepito collettivo, in un 
tempo in cui il marketing si faceva in modo 
differente, gli altri sono pressoché 
indifferenziati. 
I prodotti variano leggermente tra loro, molti 
sono copie delle copie.  
Quei pochi gioielli invece che sono originali 
perchè sono stati concepiti proprio al fine di 
stupire o innovare, non riescono ad avere la 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 5
personalità necessaria per emergere davvero 
differenziandosi dagli altri. Non sanno 
comunicare il proprio “perchè”, non hanno 
una comunicazione “polarizzante” che 
“spieghi” in cosa sono differenti e perché 
dovresti sceglierli. 
Bisogna identificare un bisogno specifico del 
target e trovare un prodotto (o un servizio) 
che risponda solo a quel bisogno e che sarà 
percepito come il primo a farlo. 
Ecco alcuni esempi di brand di gioielleria ben 
posizionati. 
LeBebé è identificato come il marchio di quei 
prodotti pensati per le persone che devono 
fare un regalo in occasione di una nascita. La 
specificità del brand corrisponde al suo 
successo. Tutto nella comunicazione del 
brand parla di quella specificità, a partire dal 
suo stesso nome. Gli altri brand che cercano 
di copiare il suo posizionamento (ad esempio 
“I Bamboli”) non riescono a raggiungere 
neanche lontanamente le quote di mercato di 
LeBebé semplicemente perché lui è stato il 
primo a creare quella categoria di prodotti e 
a collocarsi come leader.  
“Le persone non cambiano idea” è la prima 
legge del marketing secondo Al Ries.  
Questo significa che nel vasto territorio di 
conquista del mondo della gioielleria (per 
molti aspetti ancora inesplorato) chi occupa 
per primo un settore che corrisponde a un 
bisogno del target, automaticamente diventa 
leader incontrastato di quel settore. 
Un altro brand di successo è Amen che offre 
prodotti che coniugano la gioielleria con la 
spiritualità. Il target è costituito da persone 
(uomini e donne) che hanno al centro della 
propria vita la fede religiosa e che vogliono 
manifestare questa loro spiritualità anche 
attraverso i gioielli che indossano. Anche qui 
già dal nome capiamo subito la specificità e il 
posizionamento. 
Altre soluzioni di posizionamento nel mondo 
della gioielleria non riguardano il prodotto, 
ma il particolare servizio correlato al 
prodotto che il brand fornisce rispondendo a 
un forte bisogno del target. 
Oppure un sistema di vendita unico, 
assolutamente innovativo per la gioielleria, 
anche questo corrispondente a esigenze 
molto particolari … 
Ma di queste soluzioni che io e Erika 
Zacchello stiamo seguendo direttamente, 
avremo modo di parlarne più avanti con 
maggiore approfondimento. 
Un ulteriore vantaggio di questo approccio 
differenziante è che, dovendo il prodotto 
rispondere al bisogno di un target specifico, 
raggiungere questo target attraverso la 
comunicazione digitale sarà più semplice e 
meno costoso che parlare a un pubblico 
generico, poco segmentato e quindi 
vastissimo. 
Quindi il budget da investire in 
comunicazione sarà per definizione 
contenuto, come dicevo nel titolo. 
La strategia del posizionamento è un 
esercizio mentale necessario che gli 
imprenditori di mentalità aperta devono 
saper svolgere per ottenere successo e 
incrementare il fatturato, soprattutto in un 
mercato molto competitivo come quello della 
gioielleria dove spesso la consapevolezza di 
marketing è del tutto inesistente. 
6 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
Ricapitolando gli step per sviluppare questa 
strategia possono essere schematizzati come 
segue: 
1. analizzare i bisogni del target. 
2. Analizzare la concorrenza. 
3. Trovare un bisogno del target che la 
concorrenza non soddisfa. 
4. Trovare la soluzione che il tuo brand 
può sviluppare per rispondere al 
bisogno del target. 
5. Creare identità tra il tuo brand e 
questa soluzione. 
6. Comunicare questa identità in modo 
corretto e incessante per posizionare 
il brand nella mente del target 
7. Acquisire testimonianze positive da 
parte del cliente relative alla 
soluzione/prodotto. 
Vedremo in un altro articolo nello specifico 
come si applicano questi step al mondo della 
gioielleria. 
Nessun consulente o agenzia può sviluppare 
questi 7 punti per conto di un brand, perché 
impattano sul funzionamento stesso 
dell’intera azienda a cui si riferiscono. Nessun 
consulente riuscirà mai a convincere un 
imprenditore con un proprio brand a 
modificare alla radice la propria azienda in 
funzione di una strategia di marketing.  
Solo l’imprenditore, persuaso sul 
funzionamento delle leggi del mercato, può 
essere il protagonista di questo mutamento 
necessario all’affermazione del proprio 
brand. 
D’altra parte, se sei un imprenditore e non hai 
una strategia differenziante, come ho già 
scritto in un mio precedente articolo, non 
solo non è il caso che tu investa in 
comunicazione, ma non è il caso nemmeno 
che tu stia sul mercato. 
SEI SICURO DI SAPER COMUNICARE I 
TUOI GIOIELLI? 
Antonio Kropp - Erika Zacchello 
 
Quali sono i più grossi errori e quali invece 
le regole di marketing da seguire per 
comunicare un prodotto di gioielleria.  
 
 
Investire per comunicare al mercato 
l’esistenza di un nuovo gioiello è un modo per 
sprecare inutilmente il denaro se non si 
spiega al potenziale cliente per filo e per 
segno il motivo per cui dovrebbe comprare 
quel gioiello piuttosto che un altro e 
comprarlo da me piuttosto che da un altro. 
 
Per “comunicazione” intendo proprio la 
comunicazione verbale attraverso 
narrazione di storie, argomentazione di 
concetti, esposizione di valori ecc. 
Una volta che si è stabilita la caratteristica 
differenziante del mio gioiello che risponde 
perfettamente a un bisogno di una nicchia 
non servita dalla concorrenza, è necessario 
comunicare il mio messaggio nel migliore dei 
modi affinché il mio brand possa affermarsi 
davvero come leader per quel mercato. 
Come comunicano i brand di gioielleria 
affermati? 
Forti della loro indiscussa notorietà acquisita 
negli anni in cui, per avere successo, bastava 
investire in pubblicità e semplicemente 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 7
mostrare l’esistenza del prodotto, i brand più 
affermati non sentono l’esigenza di 
comunicare al potenziale cliente le 
motivazioni d’acquisto. 
Ecco alcuni esempi: 
Vhernier 
Il Dondolo presenta una forma rotonda e curva. 
Questo è un anello scultoreo che trasmette l’idea 
di movimento su cui sono costruite tutte le 
creazioni Vhernier. Questa è la versione in oro 
rosa. 
Buccellati 
Anello Opera Color. Anello in oro giallo con 
elemento logo in opale. 
Chantecler 
La goccia, elemento distintivo e imprescindibile 
della collezione Joyful, viene riletta e 
interpretata in uno stile più contemporaneo e 
innovativo: oro, pietre dure e diamanti abbinati 
in ogni gioiello della collezione ridefiniscono 
l’estetica di una linea di successo. 
E’ evidente che queste descrizioni non 
forniscono al potenziale acquirente alcuna 
motivazione d’acquisto. Dicono cose 
assolutamente autoreferenziali e irrilevanti 
che, se lette in un’ottica di marketing, spesso 
possono sfociare nel nonsense come nel caso 
di Damiani e Cartier. 
Damiani 
Noi: per sempre uniti dai Valori più puri. Damiani 
ha festeggiato i dieci anni di successo della 
collezione D.Side con un solitario creato a 
quattro mani dai maestri orafi valenzani e da 
Brad Pitt. L’anello celebra l’amore: i due cerchi 
concentrici in oro bianco e platino uniti da 
coppie di diamanti taglio brillante, sono 
impreziositi da un diamante solitario che dona 
splendore e lucentezza. 
Cartier 
Anello Clash de Cartier, modello piccolo, oro rosa 
18 carati. Larghezza 6,4 mm. Cartier esalta 
l’armonia delle forme in tutte le sue creazioni. 
Per questo motivo in ognuna di esse la caratura e 
la quantità delle pietre possono variare. Per 
qualsiasi ulteriore informazione sulle collezioni 
Cartier si prega di contattare il Servizio Clienti. 
Il marketing dei grandi brand di gioielleria 
può essere paragonato ad una gigantesca 
competizione tra bodybuilder afasici che si 
limitano a mostrare i muscoli alle ragazze del 
pubblico, nella speranza di trovare moglie. 
Cosa fanno invece i brand di gioielleria meno 
noti? 
I brand minori, forti del loro prodotto 
all’altezza di quello dei grandi, per pregio 
manifattura, creatività del design, preziosità 
dei materiali, tradizione, cortesia, ecc. ecc., 
invece di farsi furbi, imitano la comunicazione 
dei più grandi investendo in pagine sui 
giornali, stand fieristici dai prezzi 
stratosferici, ecc., perseverando nella 
semplice segnalazione piatta e del tutto 
irrilevante dell’esistenza del proprio 
prodotto e illudendosi che le motivazioni 
d’acquisto del cliente siano legate 
all’apprezzamento della bellezza intrinseca 
del gioiello. 
Ma davvero il cliente sceglie un prodotto di 
gioielleria perché è talmente bello da non 
poterne fare a meno? 
8 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
Oppure, in assenza di motivazioni specifiche, 
cioè motivi chiari e concreti per cui quel 
gioiello risponde a un suo bisogno, sceglie 
per: emulazione, conformismo, prestigio del 
brand, prezzo? 
Non c’è da stupirsi quindi se un prodotto né 
originale, né prezioso, né di eccezionale 
fattura, come quello Pandora sia riuscito ad 
affermarsi attraverso la semplice 
comunicazione che dice al cliente: 
“Il nostro bracciale è l’unico fatto per raccontare 
te stessa, le tue passioni, i tuoi traguardi, i tuoi 
affetti. Non un gioiello qualunque, ma quello che 
ti accompagna nel corso della vita e puoi 
personalizzare a tuo piacimento facendolo 
crescere con te.” 
Sbam! 
Pandora si colloca nel percepito del pubblico, 
come leader nel settore del gioiello che 
risponde all’esigenza del target di 
manifestare la propria unicità attraverso la 
personalizzazione.  
 
Chiaramente non è l’unico brand a proporre 
sul mercato gioielli personalizzabili né 
tantomeno è il primo. 
Ma sicuramente è stato il primo che l’ha 
comunicato nel modo più efficace scalzando 
la concorrenza. 
La polarizzazione 
Sulla potenza dello storytelling ci sarebbe 
molto da dire, ma io mi voglio soffermare su 
una tecnica particolare di scrittura che so già 
che il mondo della gioielleria non capirà, né 
apprezzerà, ma che, soprattutto nel mondo 
online, riesce ad amplificare moltissimo il 
potere persuasivo delle parole. 
Questa tecnica si chiama “Polarizzazione” ed 
è una modalità di scrittura che per sua natura 
genera engagement (coinvolgimento) e 
fidelizzazione più di qualsiasi altro tipo di 
comunicazione. 
Nel concreto: la Polarizzazione è un modo di 
esprimere concetti attraverso 
l’esplicitazione di una controversia, cioè un 
contrasto di opinioni. 
Esercizio d’esempio. 
Immaginiamo di avere tra le mani un 
prodotto che risponda a un bisogno specifico 
di un target specifico, situazione ideale per il 
posizionamento di marketing.  
Facciamo uno sforzo di fantasia e 
immaginiamo che esista un prodotto che si 
vuole affermare come l’anti-Pandora. 
Chiamiamo questo brand “Asteria”. 
Il bracciale Asteria è un gioiello 
personalizzabile che a differenza di Pandora è 
realmente prezioso, con un design elegante e 
realizzato con raffinata cura artigianale made 
in Italy, quindi davvero pregiato.  
Che speranze ha questo prodotto di erodere 
fette di mercato ai gioielli Pandora?  
In realtà Asteria dovrebbe concentrarsi sulla 
nicchia di pubblico che apprezza la possibilità 
della personalizzazione, ma che snobba 
Pandora per la bassa qualità dei suoi prodotti. 
Quindi Asteria dovrebbe aprire un nuovo 
settore di mercato e poi, attraverso la 
comunicazione, raccogliere consensi anche 
tra le clienti di Pandora stufe della bassa 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 9
qualità del prodotto e del fatto che ormai 
“Pandora ce l’hanno tutte”.  
 
Come facciamo allora a comunicare nel 
modo più efficace il posizionamento di 
Asteria? 
Possiamo decidere di dire semplicemente:  
“Asteria è un braccialetto raffinato della migliore 
gioielleria made in Italy che ti dà la possibilità di 
personalizzazione attraverso i suoi preziosi 
charms.” 
Un’affermazione neutrale che parla a tutti, e 
quindi a nessuno, non facendo esplicito 
riferimento alle specifiche esigenze del target 
a cui si riferisce. 
Di seguito facciamo invece un esempio, con 
molto più testo, di una comunicazione 
polarizzante, quindi tutt’altro che neutrale. 
“Noi di Asteria non facciamo gioielleria di massa 
proponendo prodotti di scarsa qualità. Abbiamo 
creato un gioiello raffinato adatto solo a quelle 
donne speciali che non si accontentano di ciò che 
il mercato vuole imporre.  
Ogni charms è un pezzo unico realizzato 
artigianalmente affinché tu possa personalizzare 
il tuo bracciale in modo originale, comunicando 
le gioie della tua vita attraverso elementi 
davvero preziosi. Il bracciale Asteria non è 
adatto alle donne conformiste che non 
distinguono un gioiello pregiato, fatto a mano, da 
un prodotto industriale.” 
E’ evidente che questo genere di copy 
scatena una controversia. Sta parlando 
negativamente di Pandora (pur senza citarlo) 
e delle sue clienti.  
Il lettore (a meno che non sia un accanito 
cliente di Pandora) difficilmente non si 
schiererà a favore di Asteria. 
Questo “schieramento” non significa 
banalmente l’apprezzamento del nuovo 
prodotto, contro quello Pandora, ma 
l’adesione completa ai valori che esprime che 
fanno sentire la cliente tutelata, apprezzata e 
sostenuta. 
Asteria diventa un brand paladino delle 
clienti garantendo un gioiello di alta qualità, 
invece che un prodotto dozzinale, e consente 
loro di scegliere liberamente e non sentirsi 
conformiste. 
In questo modo non acquisiremo soltanto 
delle nuove clienti, ma avremo dalla nostra 
parte delle fan che diventeranno nostre 
ambassador spontanee. 
All’interno della verbalizzazione, 
fondamentali sono le formule negative.  
Il pubblico in generale sa cosa NON vuole, 
conosce le sensazioni da cui vuole tenersi 
lontano, ma non ha una chiara idea di quale 
sia la soluzione.  
La comunicazione polarizzante fa leva sulla 
negazione del male, del brutto, di ciò che ci 
spaventa o ci disturba, per creare completa 
adesione verso il prodotto che viene 
presentato come la prima e unica soluzione 
positiva al problema. 
Manifestare una controversia per ottenere 
consenso, può far storcere il naso ai molti che 
preferiscono la neutralità nella 
comunicazione (quindi l’essere ininfluenti), 
ma è indubbiamente la principale leva 
esistente nel marketing contemporaneo. 
10 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
Non a caso viene usata con successo dai 
principali protagonisti della politica come 
Trump, Grillo, Salvini, etc.  
Chi sono i nemici? 
Nel marketing del gioiello, un brand deve 
essere percepito come l’eroe di una storia, 
per questo devono essere esplicitati i suoi 
valori, i suoi poteri, le persone che protegge 
(il suo target di nicchia) ma soprattutto 
devono essere individuati nettamente i suoi 
nemici. 
Se il brand non comunica chiaramente ciò 
contro cui combatte, il cliente difficilmente 
comprenderà il senso del prodotto, cioè non 
capirà a quale suo bisogno il prodotto 
risponde. 
Domanda: “Perché devo comprare il tuo 
prodotto piuttosto che un altro?” 
Risposta:  
“Perché il nostro brand si oppone a …………..” 
Ciascuno completi la frase elencando tutte le 
cose che il proprio target di nicchia considera 
negative e formuli la propria comunicazione  
polarizzante. 
 
 
   
COSA SUCCEDE QUANDO NON 
POLARIZZI LA COMUNICAZIONE DEL 
TUO GIOIELLO 
Antonio Kropp 
 
 
Il brand di cui voglio analizzare la mancata 
polarizzazione è “Emi&Eve” 
Per chi non lo conoscesse “Emi&Eve” è un 
brand di bigiotteria fashion che ha la 
caratteristica di realizzare gioielli 
riutilizzando il metallo dei proiettili sparati 
durante la guerra in Cambogia. 
Il loro target è evidentemente costituito da 
donne pacifiste, molto attente all’etica e al 
bene collettivo. Potenzialmente il brand 
vorrebbe soddisfare il bisogno di 
manifestare l’impegno etico da parte del suo 
target di nicchia. 
Leggiamo il copy: 
“I GIOIELLI CHE NASCONO DALLE BOMBE 
Crediamo nella bellezza che sorge dalle ceneri. 
Trasformando bombe e pallottole in gioielli etici, 
supportiamo la bonifica dei territori cambogiani, 
contribuiamo a far crescere l’economia e a far 
rivivere un’antica tradizione artigiana. Bracciali 
anelli orecchini e collane da indossare con 
orgoglio. Emi&Eve rappresenta il vero concetto di 
gioielleria sostenibile” 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 11
Cosa comunica il brand? 
Ottimismo: dalle bombe possono nascere 
gioielli. 
Impegno: bonifica dei territori, crescita 
dell’economia locale, economia sostenibile. 
Punti di debolezza 
Come faccio a convincere un pubblico 
pacifista ad indossare un gioiello fatto con le 
bombe? Le motivazioni addotte sono deboli, 
troppo intellettuali e analitiche e non 
spingono realmente una donna pacifista a 
dire: “Sono fiera di indossare del materiale 
bellico!” 
“Certo, dalle ceneri possono nascere i fiori, 
ma sempre un pezzo di bomba addosso mi 
porterei!” 
Il tema è molto importante. Come fa un 
oggetto del male (la bomba o il proiettile) a 
diventare il gioiello dell’orgoglio pacifista? 
Questa inversione semantica è già avvenuta 
nella storia dell’uomo con il simbolo delle 
croce cristiana, dapprima significante lo 
strumento di morte esercitato sugli uomini 
più abbietti (analogamente a quello che 
rappresenta nel senso comune attuale il 
patibolo, il cappio, la ghigliottina, ecc.) e che 
successivamente invece diventa fulgido 
simbolo dell’appartenenza alla fede cristiana. 
Ma come si è riusciti a realizzare con 
successo questo capovolgimento di senso? 
Opportunità mancata 
Abbiamo letto il copy di Emi & Eve. Certo il 
significato è chiaro, ma NON è polarizzato. 
Il target delle donne pacifiste a cui il brand 
deve rivolgersi è decisamente CONTRO la 
guerra. La donna pacifista non sa se il gioiello 
fatto di pallottole può davvero manifestare 
questa sua etica, ma sicuramente lei respinge 
la guerra. 
Cosa avrebbe dovuto fare Emi&Eve? 
 
Generare una controversia. Spingere il 
pubblico a schierarsi. Definire due poli 
opposti: noi donne pacifiste da una parte e il 
resto del mondo guerrafondaio dall’altro. 
Attraverso questo coinvolgimento emotivo e 
collettivo, dovuto alla comunicazione 
polarizzante, la completa adesione al 
prodotto si può compiere. Lo schieramento 
pacifista ha bisogno di un simbolo nel quale 
identificarsi. 
La bomba trasformata in gioiello, diventa 
quel simbolo, non più solo un accessorio 
costituito da materiale antiestetico riciclato, 
con un significato debole legato a una 
speranza utopistica, ma il vessillo di una 
militanza ideologica, acquisendo un senso più 
immediato e potente.  
“E’ proprio con i gioielli realizzati con le 
bombe che vogliamo schierarci contro coloro 
che appoggiano la guerra!” 
Analogamente all’imperatore Costantino che 
volle che la croce dovesse rappresentare 
l’orgoglio del suo esercito fondando il suo 
successo sulla polarizzazione, così Emi&Eve 
avrebbe potuto generare non semplici clienti, 
ma veri e propri proseliti e rendere concreta, 
in quanto rivoluzionaria, l’inversione di senso 
della pallottola trasformata che diventa il 
vessillo in cui l’orgoglio pacifista femminile si 
identifica. 
Emi&Eve attualmente ha moltissimi 
concorrenti sul mercato e, a causa della sua 
12 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
comunicazione debole e non polarizzata, nel 
percepito collettivo non è riuscito ad 
attestarsi come brand leader nel settore. 
 
 
SUPERPOSITIONING - IL GIOIELLO 
COME MIGLIORE RAPPRESENTAZIONE 
DI ME STESSO 
Antonio Kropp - Erika Zacchello 
 
 
Il gioiello non è un semplice ornamento: non 
lo è oggi e non lo è mai stato. 
 
Anche se si tratta di una interpretazione 
comune e diffusa, è sbagliata ed è una delle 
principali cause dei fallimenti delle strategie 
di marketing attuate nel settore. 
 
Generalmente infatti, si pensa che, se 
produrrò qualcosa e lo metterò sul mercato, a 
qualcuno piacerà e lo acquisterà.  
Questo è il motivo per il quale, seguendo 
ispirazione e mode del momento, vengono 
sfornate le più svariate collezioni di gioielli, 
continuamente ed incessantemente. La 
necessità di soddisfare tutti è alla base di 
questa prassi comune. 
Niente di più sbagliato e controproducente 
per l’azienda. 
La pratica di coprire il proprio corpo con i 
vestiti e di decorarlo tramite l’utilizzo di 
accessori è riscontrabile in tutte le 
popolazioni, dalle primitive alle più evolute, 
ed in entrambe non riguarda solamente un 
aspetto puramente utilitaristico, ma 
racchiude in sé significati chiave dal punto di 
vista culturale e sociale. 
Il gioiello in particolare, che diversamente 
dall’abito può essere spogliato di ogni finalità 
pratica, si presta ad un’analisi interessante: 
perché l’essere umano sente l’esigenza di 
indossare oggetti andando al di là dell’abito? 
Quale valenza possono acquisire un 
orecchino, una collana o un bracciale?  
La risposta a queste domande è ricca di 
sfumature antropologiche, storiche ma anche 
sociologiche che un’azienda evoluta, per 
attivare una strategia commerciale, deve 
assolutamente tenere presenti. 
Il gioiello ha un forte legame con l’individuo 
che lo sceglie, che lo indossa o che lo regala. 
Ogni azione corrisponde ad una 
rappresentazione che è fortemente radicata 
nell’attore che la compie. Ogni volta che 
decidiamo di relazionarci con un gioiello e di 
sceglierlo cerchiamo un legame tra esso e noi, 
attribuendogli un valore e una funzione 
molto importanti: la rappresentazione di noi 
stessi. 
E’ proprio basandomi su questo aspetto 
cruciale che nel mio libro pubblicato nel 2010 
“Il bijou nel sogno americano. Cultura del gioiello 
non prezioso”, ho sviluppato l’argomentazione 
secondo cui il gioiello prezioso, di design o 
semplicemente simbolico, ha un valore 
espressivo ed esistenziale che va al di là del 
semplice ornamento del corpo. 
Questo bisogno di manifestarsi da parte 
dell’individuo esiste da sempre, ma è 
soprattutto in un’epoca come la nostra in cui 
disperatamente si vuole sfuggire alla 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 13
massificazione, andando alla ricerca di una 
personalizzazione della propria vita e della 
propria apparenza, che amiamo 
particolarmente, ad esempio, i gioielli fatti su 
misura, quelli personalizzabili, quelli che 
hanno un carattere spiccato in cui ci 
riconosciamo. 
Spesso proprio i brand del gioiello trascurano 
questi aspetti sociologici e psicologici e si 
comportano come se la vendita di un gioiello 
ad un certo target sia solo una questione di 
sesso, età e disponibilità di spesa. 
Ciò che fa la differenza è invece la percezione 
del gioiello nella mente del cliente. 
Il tuo gioiello farà breccia nel cuore del tuo 
target solo se diventa uno strumento per 
raccontare se stesso come individuo. 
Il gioiello detiene in sé caratteristiche che 
non lo accomunano a nessun’altra merce: il 
gioiello è un prodotto atipico. 
In generale tutti prodotti hanno 
principalmente un valore utilitaristico, quindi 
il posizionamento nella mente dell’acquirente 
corrisponde a come, secondo lui, il prodotto 
riesce a compiere una specifica funzione 
pratica, ovvero a come soddisfa un 
particolare bisogno concreto: chi non si 
accontenta e vuole un ferro da stiro 
indistruttibile scegliere Rowenta; chi vuole 
poter pagare ovunque senza contanti sceglie 
Mastercard; chi non vuole terminare la carta 
igienica nei momenti clou sceglie i 10 piani di 
morbidezza di Regina! 
Quindi la base di una strategia di marketing è 
riuscire a comunicare un prodotto come 
leader della sua categoria, esaltando la sua 
particolare capacità di svolgere un compito 
meglio degli altri e risolvere così uno 
specifico problema del target. 
Nel caso del gioiello, essendo privo di 
qualsiasi utilità pratica, il posizionamento 
nella mente del cliente corrisponde invece a 
come riesce ad essere la sua 
rappresentazione. 
La categoria non corrisponde più a un utilizzo 
pratico, ma è una vera e propria tipologia 
esistenziale, la stessa tramite cui il cliente 
vorrebbe essere rappresentato nel mondo. 
Per questo motivo io e Antonio Kropp 
abbiamo coniato il termine “Superpositioning” 
per definire il processo di categorizzazione 
esistenziale e non merceologica a cui deve 
essere sottoposto il gioiello prima di 
qualsiasi attività di comunicazione e 
marketing.  
Cosa esprime il mio gioiello? Quale target 
può coinvolgere? Quale tipologia di individuo 
può sentirsi rappresentata da lui? Sono le 
domande fondamentali per costruire un 
brand di gioielleria di successo. 
Le tecniche per realizzare un piano di 
comunicazione sono frutto dell’esperienza e 
della conoscenza degli strumenti ma, gli 
strumenti da soli, senza la strategia non 
porteranno da nessuna parte. 
Per vendere un gioiello non basta pubblicare 
una foto su Instagram o Facebook e 
sponsorizzare il contenuto con poco o tanto 
budget. 
Non basta nemmeno fare foto straordinarie o 
investire denaro in comunicazione creativa 
per realizzare un video degno di una 
produzione hollywoodiana.  
14 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
Allo stesso modo è del tutto inutile rincorrere 
il target alto spendente, con i mezzi messi a 
disposizione delle piattaforme social, e 
sottoporgli merce costosa. 
Ciò che serve è la comprensione reale del 
nostro cliente potenziale che deve sentirsi 
rappresentato dal nostro brand, perché 
guardiamo con i suoi stessi occhi il mondo e 
gli permettiamo di manifestarsi raccontando 
la migliore rappresentazione di se stesso. 
 
COME PUO’ DA UN BUON GIOIELLO 
NASCERE UNA GRIFFE. 
Antonio Kropp - Erika Zacchello 
 
 
Molti operatori nel settore del gioiello sono 
frustrati dall’esistenza dei social network. Si 
sentono inadeguati a questi nuovi mezzi di 
comunicazione, ritenuti così importanti nel 
mondo del fashion e del lusso, perché non li 
conoscono e sono più a loro agio invece con 
quelli che spesso vengono etichettati come 
strumenti di marketing oggi obsoleti e non 
più indispensabili. 
Ma se ti dicessi che i social e il web 
marketing non sono gli strumenti primari 
per trasformare un’azienda in un brand? 
La consuetudine, oggi, ci porta a pensare che 
per affermarsi con una marca serva solo 
investire parecchio in visibilità sui social 
network e sulle campagne online e che non 
sia necessario altro. 
Questo non è vero, perché la pianificazione 
sui social e le campagne di web marketing 
rappresentano soltanto una delle fasi della 
comunicazione di un business e, per la 
precisione, l’ultima. 
Il lancio di un brand prevede una sequenza 
precisa di action che devono essere sempre 
precedute da specifiche attività off line: lo 
studio del prodotto, lo studio del mercato, il 
posizionamento del prodotto nella mente del 
cliente, la creazione effettiva del marchio, il 
coinvolgimento di chi ha la capacità di 
influenzare realmente il pubblico e le vendite, 
ecc. 
Le Pubbliche Relazioni (PR) coinvolgono non 
solo il mondo online, ma soprattutto quello 
offline e consistono in una serie di azioni che 
vanno programmate addirittura prima 
dell’avvio delle campagne di advertising e 
spesso anche prima della progettazione 
definitiva del brand e del suo 
posizionamento. 
Le campagne di advertising, senza prima 
aver “scatenato” le PR, non funzionano, 
mettiamocelo in testa una volta per tutte! 
E’ necessario che ciò che l’azienda comunica 
di se stessa, venga prima supportato da 
pareri autorevoli esterni all’azienda, da parte 
di persone, testate, iniziative editoriali, ecc., 
di cui il cliente tendenzialmente si fida di più. 
Non parliamo solo di influencer on line (che 
nel tempo risultano sempre meno credibili) o 
aspiranti tali, ma di voci autorevoli quali: 
esperti del settore, singoli giornalisti, testate 
blog, organizzazioni, ecc. 
Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 15
In Italia, più che all’estero, il consumatore 
tende a non fidarsi della pubblicità 
tradizionale, è scettico rispetto a un brand 
che afferma che il proprio prodotto è migliore 
degli altri. Deve farlo qualcun altro per lui. Un 
articolo su un giornale o un’intervista, ad 
esempio, è più credibile rispetto a una pagina 
pubblicitaria. Anche quando è evidente che 
l’articolo è espressamente un 
pubbliredazionale ed è stato commissionato 
dall’azienda di cui si parla. Il solo fatto che la 
testata l’abbia pubblicato, nella percezione 
del lettore, conferisce comunque 
autorevolezza al marchio. 
L’advertising in generale (incluso quello che 
avviene sui social network) quindi non è 
affatto una soluzione veloce (sebbene 
costosa) per costruire un brand e per far 
soldi, ma è anzi un ottimo strumento per 
sprecarli se non viene preceduta e affiancata 
dalle public relation! 
Quando c’è la capacità di realizzare prodotti 
d’eccellenza, creare un nuovo brand che 
diventi nel tempo una griffe, è solo un fatto di 
comunicazione: individuare esattamente 
cosa comunicare e attraverso quali strumenti 
e quali media farlo. 
 
   
Per un’azienda di gioielleria non basta 
conoscere perfettamente il mestiere ed 
essere di fatto un’eccellenza nel settore. Per 
determinare il successo di un nuovo marchio 
e dei suoi prodotti nella mente delle persone, 
occorre implementare con competenza una 
strategia ben articolata. 
Ciò che dovresti fare è capire: 
1. se il tuo prodotto ha del potenziale per 
portarti a diventare una griffe 
riconosciuta, 
2. come dovresti organizzare le tue 
attività al meglio per raggiungere i tuoi 
obiettivi, 
3. cosa ti manca per farlo. 
Un buon consulente dovrebbe aiutarti a 
focalizzare tutto questo prima di venderti, un 
tanto al chilo, post sponsorizzati, campagne 
su Facebook, Instagram e Google e magari 
pagare a peso d’oro qualche famoso 
influencer. 
 
16 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019

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  • 1. ERIKA ZACCHELLO - ANTONIO KROPP        Newsletter di Marketing e Digital Marketing   per il settore del Gioiello Prezioso e del Bijou Moda    1. Perchè non dovresti fidarti delle agenzie di web marketing.  2. Perché il digital marketing non funziona per il business della gioielleria?  3. Come diventare un brand leader nel settore del gioiello, con poco budget,  lavorando solo sulla comunicazione.  4. Sei sicuro di saper comunicare i tuoi gioielli?  5. Cosa succede quando non polarizzi la comunicazione del tuo gioiello.  6. Superpositioning - il gioiello come migliore rappresentazione di me stesso.  7. Come può da un buon gioiello nascere una griffe.    Anno 2019
  • 2. PERCHÈ NON DOVRESTI FIDARTI DELLE  AGENZIE DI WEB MARKETING.  Erika Zacchello      Oggi ti voglio mettere in guardia da una  scelta che potrebbe crearti difficoltà nei  prossimi mesi.    Hai finalmente deciso di creare la tua  presenza on line in modo professionale e  pensi di rivolgerti ad un’agenzia di web  marketing?  Ecco 3 MOTIVI per i quali dovresti prendere  questa decisione con molta attenzione.  1. La maggior parte delle agenzie non ha una  visione a 360° del marketing, molte sono  agenzie grafiche, sviluppatrici di siti web o  simili che, vista la crescente importanza del  digital, hanno deciso di riconvertirsi per fare  business, ma una bella grafica non basta a  vendere su Facebook, così come un bel sito  non è efficace se non è stato progettato ad  uno scopo di marketing.  In più, sei davvero sicuro che questa agenzia  conosca bene il tuo settore? Il mondo del  gioiello è molto complesso come sai, forse è  proprio un mercato a se’, e te lo dico con  cognizione di causa visto che ci lavoro da  oltre 10 anni.  Se hai un marchio da promuovere, per  esempio, puoi chiederti se il tuo nuovo futuro  partner di comunicazione conosce i processi  produttivi, le dinamiche di vendita e la  psicologia dei tuoi rivenditori e dei tuoi  acquirenti.  2. Il secondo motivo è che il sito, Instagram,  Facebook, Google e chi più ne ha più ne  metta, non sono il fine ma solo il mezzo  attraverso il quale mettere in piedi una  strategia, on line e off line. Il marketing è un  qualcosa di più profondo e, semplicemente  pubblicare dei post su Facebook e su  Instagram, non ti farà vendere di più, così  come non ti farà vendere di più l’affissione di  manifesti stradali con il tuo logo e il tuo  prodotto. Non ti accontentare di acquistare  un servizio perchè l’agenzia di turno lo sa  fare… paga solo se ti viene proposto un piano  d’azione in cui puoi avere effettivamente  qualcosa di rilevante da comunicare e il  digitale viene utilizzato come un prezioso  strumento per ottenere dei risultati concreti!  3. Ti ho parlato di Strategia: ma allora quale  dovrebbe essere l’obiettivo principale per te  e la tua azienda? Prima di tutto identificare il  tuo posizionamento di mercato ossia stabilire  come vuoi che il tuo prodotto e il tuo brand  siano percepiti dal tuo cliente.  Perchè il cliente dovrebbe comprare da te e  non da un altro? Tutti offrono il miglior  servizio, il miglior rapporto qualità prezzo, il  made in Italy… tutti… troppi! Ma non sarà  questo a farti diventare leader del mercato!  Facendo comunicazione senza lavorare al tuo  posizionamento, rischierai solamente di far  vendere di più i tuoi concorrenti!  Se non vuoi correre questo rischio, prendi in  mano le redini del tuo business e posizionalo  al meglio… non è così complicato!  (approfondiremo comunque questo  argomento in un altro articolo).  Riassumendo: prima di affidarti ad una  qualsiasi agenzia, assicurati di lavorare al tuo  2 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 3. posizionamento differenziante dalla tua  concorrenza e di essere coinvolto in questa  fase, crea una strategia e SOLTANTO dopo  seleziona gli strumenti più efficaci da  utilizzare per far crescere il tuo brand!    PERCHÉ IL DIGITAL MARKETING NON  FUNZIONA PER IL BUSINESS DELLA  GIOIELLERIA?  Antonio Kropp        Dicono che le decisioni di acquisto nel settore  del lusso nascono dal web e dai social  network.    Le statistiche in effetti parlano chiaro: l’online  è ormai il luogo in cui chiunque si fa ispirare e  si informa prima di effettuare un acquisto,  soprattutto quando è l’aspetto estetico del  prodotto la motivazione principale per cui lo  si compra.Orde di web agency entusiaste,  partendo da questo presupposto,  propongono i propri servizi online a brand,  grossisti e dettaglianti della gioielleria,  utilizzando tre leve fondamentali:  1. se non comunichi online non esisti;  2. comunicare bene nei canali giusti puoi  aumentare il fatturato;  3. apri un e-commerce e venderai i tuoi  prodotti.  Queste agenzie, alcune preparate, altre  decisamente meno, alcune oneste, altre  decisamente meno, ti proporranno di  investire nel rifare il sito (che dirà le stesse  cose del precedente, solo in modo  graficamente migliore), ti consiglieranno  certamente di aprire un e-commerce, di  sponsorizzare i post di Instagram e, perché  no, anche di Facebook e alcuni addirittura  insisteranno sul SEO e sulle campagne di  annunci su Google.   Per circa un anno i tuoi post creativi su  Instagram riceveranno un mucchio di like, i  tuoi fan di Facebook aumenteranno e forse  anche il tuo sito web riceverà più visite.  Ma di fatto ti accorgerai che le tue vendite  non sono aumentate o sono aumentate in  maniera irrisoria e sicuramente non  riusciranno a ripagare il costo  dell’investimento online.  Perchè succede questo? Il motivo principale è  che non ha senso investire nella  comunicazione (online o offline) se non si ha  qualcosa di rilevante da comunicare.   Comunicare semplicemente l’esistenza del  proprio brand o del proprio prodotto è del  tutto irrilevante!  I manifesti per strada, la TV, la radio, il web, i  social media, le email, sono canali che ci  bombardano talmente di informazioni  pubblicitarie che la nostra mente per  autodifesa giorno per giorno rafforza le sue  barriere e diventa sempre più selettiva e  diffidente.   Perchè le persone dovrebbero comprare da  me invece che da un mio competitor,  piuttosto che non comprare nulla?  Se non si riesce a rispondere efficacemente a  questa domanda, non solo non ha senso  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 3
  • 4. comunicare online, ma non ha senso  nemmeno stare sul mercato!  Nel percepito collettivo (che nel marketing è  l’unica cosa che conta) i negozi di gioielleria  sono uno il clone dell’altro. I prodotti di  gioielleria tendono a somigliarsi tutti e i  brand con prodotti più originali, ma che non  sono leader nel settore, hanno difficoltà a  focalizzare la comunicazione e a spiegare,  innanzitutto a sé stessi, in cosa sono  differenti.  Ciascuno pensa di differenziarsi con il  servizio al cliente, la cortesia, l’amore per il  proprio lavoro, il pregio del manufatto, la  personalizzazione, ecc…  Ma queste cose sono irrilevanti, perché è la  solita solfa che ripetono tutti!  Un’ulteriore conseguenza della non  differenziazione nel percepito collettivo, è  che pubblicando dal nostro profilo Instagram  bellissime immagini di gioielli e investendo  denaro affinché tutti le vedano, non  generiamo il desiderio verso i nostri prodotti,  ma verso una categoria di prodotti in cui  sono presenti anche i nostri, finendo così per  pubblicizzare genericamente il “prodotto di  gioielleria”.   Ma così facendo, indirettamente  avvantaggiamo i nostri competitor che sono  leader nel settore, o che hanno un vantaggio  competitivo rispetto a noi (prezzo inferiore,  maggiore distribuzione, vicinanza al cliente,  maggiore notorietà del brand presso il  cliente, ecc).  La conseguenza quindi è che se investiamo in  pubblicità senza differenziarci, facciamo  vendere di più i nostri concorrenti!  Agghiacciante vero?  La verità è che la chiave del successo in un  settore ad alta concorrenza come quello della  gioielleria è solo in mano all’imprenditore.  L’imprenditore è l’unico che conosce le  potenzialità della sua azienda e per questo  nessuno può fare marketing al posto suo.  Il marketing non può essere delegato ad  aziende o consulenti esterni, o alle web  agency, perchè per fare marketing occorre  poter plasmare l’azienda in funzione di un  piano di strategico di posizionamento del  prodotto, pensato per ottenere successo.   E questo può solo farlo l’imprenditore!  Il suo compito è   ● individuare quello che la sua azienda è  in grado di fare per rispondere a un  bisogno a cui nessuno ha mai  risposto.   ● Identificare un target di nicchia e  realizzare un nuovo prodotto o  servizio che risolva un’esigenza  specifica di quella nicchia.  ● Dare copertura pubblicitaria a quel  prodotto o servizio presso il suo target  come se quel prodotto  rappresentasse l’intera azienda.  In questo modo avrà creato nel percepito  collettivo:  ● una categoria di prodotti del tutto  nuova, un nuovo mercato senza  concorrenti, nel quale il suo brand si  affermerà naturalmente come leader.  4 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 5. Qualsiasi azienda può riuscire a superare la  crisi utilizzando questo metodo.   Qualsiasi imprenditore che riesca a mettersi  in discussione può individuare l’elemento  diversificante della propria azienda e puntare  su quello per farla crescere  esponenzialmente.   Non si sviluppa il business della gioielleria  investendo soldi senza criterio su Instagram,  Facebook, l’e-commerce e la pubblicità  online!   Questi sono solo dei mezzi da utilizzare per  diffondere una comunicazione che nel  percepito collettivo collochi il brand in un  segmento di mercato dove non c’è  concorrenza.    COME DIVENTARE UN BRAND LEADER  NEL SETTORE DEL GIOIELLO, CON POCO  BUDGET, LAVORANDO SOLO SULLA  COMUNICAZIONE.  Antonio Kropp    Sembra un titolo ad effetto per indurre  qualcuno a comprare qualcosa. In realtà non  voglio vendere nulla. Quello che farò è  condividere alcuni insegnamenti che, se  messi in pratica in modo adeguato, possono  determinare la fortuna di un brand!  Cosa ne sai davvero di marketing?  Al Ries, Jack Trout, Jay Abraham e Dan S.  Kennedy, sono indiscutibilmente tra i più  grandi esperti di marketing del mondo. I loro  insegnamenti, a vari livelli, spiegano  esattamente le “magiche” leggi del mercato e  i segreti che si celano dietro al successo  commerciale.  Il marketing contemporaneo si basa  sull’orientamento alla concorrenza.   La “fortuna” di un brand dipende dal suo  sapersi differenziare, nel percepito del  pubblico, dagli altri brand del suo settore.  Il problema fondamentale per un brand è far  emergere il proprio prodotto rispetto a  quelli della concorrenza. Avere una  motivazione forte per convincere il  potenziale cliente a comprare questo gioiello  piuttosto che un altro e comprarlo da me  piuttosto che da un altro e magari anche farlo  subito!  In gioielleria ci sono tantissimi brand e  tantissimi prodotti.   A parte i brand storici che si sono consolidati  come leader nel percepito collettivo, in un  tempo in cui il marketing si faceva in modo  differente, gli altri sono pressoché  indifferenziati.  I prodotti variano leggermente tra loro, molti  sono copie delle copie.   Quei pochi gioielli invece che sono originali  perchè sono stati concepiti proprio al fine di  stupire o innovare, non riescono ad avere la  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 5
  • 6. personalità necessaria per emergere davvero  differenziandosi dagli altri. Non sanno  comunicare il proprio “perchè”, non hanno  una comunicazione “polarizzante” che  “spieghi” in cosa sono differenti e perché  dovresti sceglierli.  Bisogna identificare un bisogno specifico del  target e trovare un prodotto (o un servizio)  che risponda solo a quel bisogno e che sarà  percepito come il primo a farlo.  Ecco alcuni esempi di brand di gioielleria ben  posizionati.  LeBebé è identificato come il marchio di quei  prodotti pensati per le persone che devono  fare un regalo in occasione di una nascita. La  specificità del brand corrisponde al suo  successo. Tutto nella comunicazione del  brand parla di quella specificità, a partire dal  suo stesso nome. Gli altri brand che cercano  di copiare il suo posizionamento (ad esempio  “I Bamboli”) non riescono a raggiungere  neanche lontanamente le quote di mercato di  LeBebé semplicemente perché lui è stato il  primo a creare quella categoria di prodotti e  a collocarsi come leader.   “Le persone non cambiano idea” è la prima  legge del marketing secondo Al Ries.   Questo significa che nel vasto territorio di  conquista del mondo della gioielleria (per  molti aspetti ancora inesplorato) chi occupa  per primo un settore che corrisponde a un  bisogno del target, automaticamente diventa  leader incontrastato di quel settore.  Un altro brand di successo è Amen che offre  prodotti che coniugano la gioielleria con la  spiritualità. Il target è costituito da persone  (uomini e donne) che hanno al centro della  propria vita la fede religiosa e che vogliono  manifestare questa loro spiritualità anche  attraverso i gioielli che indossano. Anche qui  già dal nome capiamo subito la specificità e il  posizionamento.  Altre soluzioni di posizionamento nel mondo  della gioielleria non riguardano il prodotto,  ma il particolare servizio correlato al  prodotto che il brand fornisce rispondendo a  un forte bisogno del target.  Oppure un sistema di vendita unico,  assolutamente innovativo per la gioielleria,  anche questo corrispondente a esigenze  molto particolari …  Ma di queste soluzioni che io e Erika  Zacchello stiamo seguendo direttamente,  avremo modo di parlarne più avanti con  maggiore approfondimento.  Un ulteriore vantaggio di questo approccio  differenziante è che, dovendo il prodotto  rispondere al bisogno di un target specifico,  raggiungere questo target attraverso la  comunicazione digitale sarà più semplice e  meno costoso che parlare a un pubblico  generico, poco segmentato e quindi  vastissimo.  Quindi il budget da investire in  comunicazione sarà per definizione  contenuto, come dicevo nel titolo.  La strategia del posizionamento è un  esercizio mentale necessario che gli  imprenditori di mentalità aperta devono  saper svolgere per ottenere successo e  incrementare il fatturato, soprattutto in un  mercato molto competitivo come quello della  gioielleria dove spesso la consapevolezza di  marketing è del tutto inesistente.  6 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 7. Ricapitolando gli step per sviluppare questa  strategia possono essere schematizzati come  segue:  1. analizzare i bisogni del target.  2. Analizzare la concorrenza.  3. Trovare un bisogno del target che la  concorrenza non soddisfa.  4. Trovare la soluzione che il tuo brand  può sviluppare per rispondere al  bisogno del target.  5. Creare identità tra il tuo brand e  questa soluzione.  6. Comunicare questa identità in modo  corretto e incessante per posizionare  il brand nella mente del target  7. Acquisire testimonianze positive da  parte del cliente relative alla  soluzione/prodotto.  Vedremo in un altro articolo nello specifico  come si applicano questi step al mondo della  gioielleria.  Nessun consulente o agenzia può sviluppare  questi 7 punti per conto di un brand, perché  impattano sul funzionamento stesso  dell’intera azienda a cui si riferiscono. Nessun  consulente riuscirà mai a convincere un  imprenditore con un proprio brand a  modificare alla radice la propria azienda in  funzione di una strategia di marketing.   Solo l’imprenditore, persuaso sul  funzionamento delle leggi del mercato, può  essere il protagonista di questo mutamento  necessario all’affermazione del proprio  brand.  D’altra parte, se sei un imprenditore e non hai  una strategia differenziante, come ho già  scritto in un mio precedente articolo, non  solo non è il caso che tu investa in  comunicazione, ma non è il caso nemmeno  che tu stia sul mercato.  SEI SICURO DI SAPER COMUNICARE I  TUOI GIOIELLI?  Antonio Kropp - Erika Zacchello    Quali sono i più grossi errori e quali invece  le regole di marketing da seguire per  comunicare un prodotto di gioielleria.       Investire per comunicare al mercato  l’esistenza di un nuovo gioiello è un modo per  sprecare inutilmente il denaro se non si  spiega al potenziale cliente per filo e per  segno il motivo per cui dovrebbe comprare  quel gioiello piuttosto che un altro e  comprarlo da me piuttosto che da un altro.    Per “comunicazione” intendo proprio la  comunicazione verbale attraverso  narrazione di storie, argomentazione di  concetti, esposizione di valori ecc.  Una volta che si è stabilita la caratteristica  differenziante del mio gioiello che risponde  perfettamente a un bisogno di una nicchia  non servita dalla concorrenza, è necessario  comunicare il mio messaggio nel migliore dei  modi affinché il mio brand possa affermarsi  davvero come leader per quel mercato.  Come comunicano i brand di gioielleria  affermati?  Forti della loro indiscussa notorietà acquisita  negli anni in cui, per avere successo, bastava  investire in pubblicità e semplicemente  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 7
  • 8. mostrare l’esistenza del prodotto, i brand più  affermati non sentono l’esigenza di  comunicare al potenziale cliente le  motivazioni d’acquisto.  Ecco alcuni esempi:  Vhernier  Il Dondolo presenta una forma rotonda e curva.  Questo è un anello scultoreo che trasmette l’idea  di movimento su cui sono costruite tutte le  creazioni Vhernier. Questa è la versione in oro  rosa.  Buccellati  Anello Opera Color. Anello in oro giallo con  elemento logo in opale.  Chantecler  La goccia, elemento distintivo e imprescindibile  della collezione Joyful, viene riletta e  interpretata in uno stile più contemporaneo e  innovativo: oro, pietre dure e diamanti abbinati  in ogni gioiello della collezione ridefiniscono  l’estetica di una linea di successo.  E’ evidente che queste descrizioni non  forniscono al potenziale acquirente alcuna  motivazione d’acquisto. Dicono cose  assolutamente autoreferenziali e irrilevanti  che, se lette in un’ottica di marketing, spesso  possono sfociare nel nonsense come nel caso  di Damiani e Cartier.  Damiani  Noi: per sempre uniti dai Valori più puri. Damiani  ha festeggiato i dieci anni di successo della  collezione D.Side con un solitario creato a  quattro mani dai maestri orafi valenzani e da  Brad Pitt. L’anello celebra l’amore: i due cerchi  concentrici in oro bianco e platino uniti da  coppie di diamanti taglio brillante, sono  impreziositi da un diamante solitario che dona  splendore e lucentezza.  Cartier  Anello Clash de Cartier, modello piccolo, oro rosa  18 carati. Larghezza 6,4 mm. Cartier esalta  l’armonia delle forme in tutte le sue creazioni.  Per questo motivo in ognuna di esse la caratura e  la quantità delle pietre possono variare. Per  qualsiasi ulteriore informazione sulle collezioni  Cartier si prega di contattare il Servizio Clienti.  Il marketing dei grandi brand di gioielleria  può essere paragonato ad una gigantesca  competizione tra bodybuilder afasici che si  limitano a mostrare i muscoli alle ragazze del  pubblico, nella speranza di trovare moglie.  Cosa fanno invece i brand di gioielleria meno  noti?  I brand minori, forti del loro prodotto  all’altezza di quello dei grandi, per pregio  manifattura, creatività del design, preziosità  dei materiali, tradizione, cortesia, ecc. ecc.,  invece di farsi furbi, imitano la comunicazione  dei più grandi investendo in pagine sui  giornali, stand fieristici dai prezzi  stratosferici, ecc., perseverando nella  semplice segnalazione piatta e del tutto  irrilevante dell’esistenza del proprio  prodotto e illudendosi che le motivazioni  d’acquisto del cliente siano legate  all’apprezzamento della bellezza intrinseca  del gioiello.  Ma davvero il cliente sceglie un prodotto di  gioielleria perché è talmente bello da non  poterne fare a meno?  8 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 9. Oppure, in assenza di motivazioni specifiche,  cioè motivi chiari e concreti per cui quel  gioiello risponde a un suo bisogno, sceglie  per: emulazione, conformismo, prestigio del  brand, prezzo?  Non c’è da stupirsi quindi se un prodotto né  originale, né prezioso, né di eccezionale  fattura, come quello Pandora sia riuscito ad  affermarsi attraverso la semplice  comunicazione che dice al cliente:  “Il nostro bracciale è l’unico fatto per raccontare  te stessa, le tue passioni, i tuoi traguardi, i tuoi  affetti. Non un gioiello qualunque, ma quello che  ti accompagna nel corso della vita e puoi  personalizzare a tuo piacimento facendolo  crescere con te.”  Sbam!  Pandora si colloca nel percepito del pubblico,  come leader nel settore del gioiello che  risponde all’esigenza del target di  manifestare la propria unicità attraverso la  personalizzazione.     Chiaramente non è l’unico brand a proporre  sul mercato gioielli personalizzabili né  tantomeno è il primo.  Ma sicuramente è stato il primo che l’ha  comunicato nel modo più efficace scalzando  la concorrenza.  La polarizzazione  Sulla potenza dello storytelling ci sarebbe  molto da dire, ma io mi voglio soffermare su  una tecnica particolare di scrittura che so già  che il mondo della gioielleria non capirà, né  apprezzerà, ma che, soprattutto nel mondo  online, riesce ad amplificare moltissimo il  potere persuasivo delle parole.  Questa tecnica si chiama “Polarizzazione” ed  è una modalità di scrittura che per sua natura  genera engagement (coinvolgimento) e  fidelizzazione più di qualsiasi altro tipo di  comunicazione.  Nel concreto: la Polarizzazione è un modo di  esprimere concetti attraverso  l’esplicitazione di una controversia, cioè un  contrasto di opinioni.  Esercizio d’esempio.  Immaginiamo di avere tra le mani un  prodotto che risponda a un bisogno specifico  di un target specifico, situazione ideale per il  posizionamento di marketing.   Facciamo uno sforzo di fantasia e  immaginiamo che esista un prodotto che si  vuole affermare come l’anti-Pandora.  Chiamiamo questo brand “Asteria”.  Il bracciale Asteria è un gioiello  personalizzabile che a differenza di Pandora è  realmente prezioso, con un design elegante e  realizzato con raffinata cura artigianale made  in Italy, quindi davvero pregiato.   Che speranze ha questo prodotto di erodere  fette di mercato ai gioielli Pandora?   In realtà Asteria dovrebbe concentrarsi sulla  nicchia di pubblico che apprezza la possibilità  della personalizzazione, ma che snobba  Pandora per la bassa qualità dei suoi prodotti.  Quindi Asteria dovrebbe aprire un nuovo  settore di mercato e poi, attraverso la  comunicazione, raccogliere consensi anche  tra le clienti di Pandora stufe della bassa  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 9
  • 10. qualità del prodotto e del fatto che ormai  “Pandora ce l’hanno tutte”.     Come facciamo allora a comunicare nel  modo più efficace il posizionamento di  Asteria?  Possiamo decidere di dire semplicemente:   “Asteria è un braccialetto raffinato della migliore  gioielleria made in Italy che ti dà la possibilità di  personalizzazione attraverso i suoi preziosi  charms.”  Un’affermazione neutrale che parla a tutti, e  quindi a nessuno, non facendo esplicito  riferimento alle specifiche esigenze del target  a cui si riferisce.  Di seguito facciamo invece un esempio, con  molto più testo, di una comunicazione  polarizzante, quindi tutt’altro che neutrale.  “Noi di Asteria non facciamo gioielleria di massa  proponendo prodotti di scarsa qualità. Abbiamo  creato un gioiello raffinato adatto solo a quelle  donne speciali che non si accontentano di ciò che  il mercato vuole imporre.   Ogni charms è un pezzo unico realizzato  artigianalmente affinché tu possa personalizzare  il tuo bracciale in modo originale, comunicando  le gioie della tua vita attraverso elementi  davvero preziosi. Il bracciale Asteria non è  adatto alle donne conformiste che non  distinguono un gioiello pregiato, fatto a mano, da  un prodotto industriale.”  E’ evidente che questo genere di copy  scatena una controversia. Sta parlando  negativamente di Pandora (pur senza citarlo)  e delle sue clienti.   Il lettore (a meno che non sia un accanito  cliente di Pandora) difficilmente non si  schiererà a favore di Asteria.  Questo “schieramento” non significa  banalmente l’apprezzamento del nuovo  prodotto, contro quello Pandora, ma  l’adesione completa ai valori che esprime che  fanno sentire la cliente tutelata, apprezzata e  sostenuta.  Asteria diventa un brand paladino delle  clienti garantendo un gioiello di alta qualità,  invece che un prodotto dozzinale, e consente  loro di scegliere liberamente e non sentirsi  conformiste.  In questo modo non acquisiremo soltanto  delle nuove clienti, ma avremo dalla nostra  parte delle fan che diventeranno nostre  ambassador spontanee.  All’interno della verbalizzazione,  fondamentali sono le formule negative.   Il pubblico in generale sa cosa NON vuole,  conosce le sensazioni da cui vuole tenersi  lontano, ma non ha una chiara idea di quale  sia la soluzione.   La comunicazione polarizzante fa leva sulla  negazione del male, del brutto, di ciò che ci  spaventa o ci disturba, per creare completa  adesione verso il prodotto che viene  presentato come la prima e unica soluzione  positiva al problema.  Manifestare una controversia per ottenere  consenso, può far storcere il naso ai molti che  preferiscono la neutralità nella  comunicazione (quindi l’essere ininfluenti),  ma è indubbiamente la principale leva  esistente nel marketing contemporaneo.  10 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 11. Non a caso viene usata con successo dai  principali protagonisti della politica come  Trump, Grillo, Salvini, etc.   Chi sono i nemici?  Nel marketing del gioiello, un brand deve  essere percepito come l’eroe di una storia,  per questo devono essere esplicitati i suoi  valori, i suoi poteri, le persone che protegge  (il suo target di nicchia) ma soprattutto  devono essere individuati nettamente i suoi  nemici.  Se il brand non comunica chiaramente ciò  contro cui combatte, il cliente difficilmente  comprenderà il senso del prodotto, cioè non  capirà a quale suo bisogno il prodotto  risponde.  Domanda: “Perché devo comprare il tuo  prodotto piuttosto che un altro?”  Risposta:   “Perché il nostro brand si oppone a …………..”  Ciascuno completi la frase elencando tutte le  cose che il proprio target di nicchia considera  negative e formuli la propria comunicazione   polarizzante.          COSA SUCCEDE QUANDO NON  POLARIZZI LA COMUNICAZIONE DEL  TUO GIOIELLO  Antonio Kropp      Il brand di cui voglio analizzare la mancata  polarizzazione è “Emi&Eve”  Per chi non lo conoscesse “Emi&Eve” è un  brand di bigiotteria fashion che ha la  caratteristica di realizzare gioielli  riutilizzando il metallo dei proiettili sparati  durante la guerra in Cambogia.  Il loro target è evidentemente costituito da  donne pacifiste, molto attente all’etica e al  bene collettivo. Potenzialmente il brand  vorrebbe soddisfare il bisogno di  manifestare l’impegno etico da parte del suo  target di nicchia.  Leggiamo il copy:  “I GIOIELLI CHE NASCONO DALLE BOMBE  Crediamo nella bellezza che sorge dalle ceneri.  Trasformando bombe e pallottole in gioielli etici,  supportiamo la bonifica dei territori cambogiani,  contribuiamo a far crescere l’economia e a far  rivivere un’antica tradizione artigiana. Bracciali  anelli orecchini e collane da indossare con  orgoglio. Emi&Eve rappresenta il vero concetto di  gioielleria sostenibile”  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 11
  • 12. Cosa comunica il brand?  Ottimismo: dalle bombe possono nascere  gioielli.  Impegno: bonifica dei territori, crescita  dell’economia locale, economia sostenibile.  Punti di debolezza  Come faccio a convincere un pubblico  pacifista ad indossare un gioiello fatto con le  bombe? Le motivazioni addotte sono deboli,  troppo intellettuali e analitiche e non  spingono realmente una donna pacifista a  dire: “Sono fiera di indossare del materiale  bellico!”  “Certo, dalle ceneri possono nascere i fiori,  ma sempre un pezzo di bomba addosso mi  porterei!”  Il tema è molto importante. Come fa un  oggetto del male (la bomba o il proiettile) a  diventare il gioiello dell’orgoglio pacifista?  Questa inversione semantica è già avvenuta  nella storia dell’uomo con il simbolo delle  croce cristiana, dapprima significante lo  strumento di morte esercitato sugli uomini  più abbietti (analogamente a quello che  rappresenta nel senso comune attuale il  patibolo, il cappio, la ghigliottina, ecc.) e che  successivamente invece diventa fulgido  simbolo dell’appartenenza alla fede cristiana.  Ma come si è riusciti a realizzare con  successo questo capovolgimento di senso?  Opportunità mancata  Abbiamo letto il copy di Emi & Eve. Certo il  significato è chiaro, ma NON è polarizzato.  Il target delle donne pacifiste a cui il brand  deve rivolgersi è decisamente CONTRO la  guerra. La donna pacifista non sa se il gioiello  fatto di pallottole può davvero manifestare  questa sua etica, ma sicuramente lei respinge  la guerra.  Cosa avrebbe dovuto fare Emi&Eve?    Generare una controversia. Spingere il  pubblico a schierarsi. Definire due poli  opposti: noi donne pacifiste da una parte e il  resto del mondo guerrafondaio dall’altro.  Attraverso questo coinvolgimento emotivo e  collettivo, dovuto alla comunicazione  polarizzante, la completa adesione al  prodotto si può compiere. Lo schieramento  pacifista ha bisogno di un simbolo nel quale  identificarsi.  La bomba trasformata in gioiello, diventa  quel simbolo, non più solo un accessorio  costituito da materiale antiestetico riciclato,  con un significato debole legato a una  speranza utopistica, ma il vessillo di una  militanza ideologica, acquisendo un senso più  immediato e potente.   “E’ proprio con i gioielli realizzati con le  bombe che vogliamo schierarci contro coloro  che appoggiano la guerra!”  Analogamente all’imperatore Costantino che  volle che la croce dovesse rappresentare  l’orgoglio del suo esercito fondando il suo  successo sulla polarizzazione, così Emi&Eve  avrebbe potuto generare non semplici clienti,  ma veri e propri proseliti e rendere concreta,  in quanto rivoluzionaria, l’inversione di senso  della pallottola trasformata che diventa il  vessillo in cui l’orgoglio pacifista femminile si  identifica.  Emi&Eve attualmente ha moltissimi  concorrenti sul mercato e, a causa della sua  12 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 13. comunicazione debole e non polarizzata, nel  percepito collettivo non è riuscito ad  attestarsi come brand leader nel settore.      SUPERPOSITIONING - IL GIOIELLO  COME MIGLIORE RAPPRESENTAZIONE  DI ME STESSO  Antonio Kropp - Erika Zacchello      Il gioiello non è un semplice ornamento: non  lo è oggi e non lo è mai stato.    Anche se si tratta di una interpretazione  comune e diffusa, è sbagliata ed è una delle  principali cause dei fallimenti delle strategie  di marketing attuate nel settore.    Generalmente infatti, si pensa che, se  produrrò qualcosa e lo metterò sul mercato, a  qualcuno piacerà e lo acquisterà.   Questo è il motivo per il quale, seguendo  ispirazione e mode del momento, vengono  sfornate le più svariate collezioni di gioielli,  continuamente ed incessantemente. La  necessità di soddisfare tutti è alla base di  questa prassi comune.  Niente di più sbagliato e controproducente  per l’azienda.  La pratica di coprire il proprio corpo con i  vestiti e di decorarlo tramite l’utilizzo di  accessori è riscontrabile in tutte le  popolazioni, dalle primitive alle più evolute,  ed in entrambe non riguarda solamente un  aspetto puramente utilitaristico, ma  racchiude in sé significati chiave dal punto di  vista culturale e sociale.  Il gioiello in particolare, che diversamente  dall’abito può essere spogliato di ogni finalità  pratica, si presta ad un’analisi interessante:  perché l’essere umano sente l’esigenza di  indossare oggetti andando al di là dell’abito?  Quale valenza possono acquisire un  orecchino, una collana o un bracciale?   La risposta a queste domande è ricca di  sfumature antropologiche, storiche ma anche  sociologiche che un’azienda evoluta, per  attivare una strategia commerciale, deve  assolutamente tenere presenti.  Il gioiello ha un forte legame con l’individuo  che lo sceglie, che lo indossa o che lo regala.  Ogni azione corrisponde ad una  rappresentazione che è fortemente radicata  nell’attore che la compie. Ogni volta che  decidiamo di relazionarci con un gioiello e di  sceglierlo cerchiamo un legame tra esso e noi,  attribuendogli un valore e una funzione  molto importanti: la rappresentazione di noi  stessi.  E’ proprio basandomi su questo aspetto  cruciale che nel mio libro pubblicato nel 2010  “Il bijou nel sogno americano. Cultura del gioiello  non prezioso”, ho sviluppato l’argomentazione  secondo cui il gioiello prezioso, di design o  semplicemente simbolico, ha un valore  espressivo ed esistenziale che va al di là del  semplice ornamento del corpo.  Questo bisogno di manifestarsi da parte  dell’individuo esiste da sempre, ma è  soprattutto in un’epoca come la nostra in cui  disperatamente si vuole sfuggire alla  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 13
  • 14. massificazione, andando alla ricerca di una  personalizzazione della propria vita e della  propria apparenza, che amiamo  particolarmente, ad esempio, i gioielli fatti su  misura, quelli personalizzabili, quelli che  hanno un carattere spiccato in cui ci  riconosciamo.  Spesso proprio i brand del gioiello trascurano  questi aspetti sociologici e psicologici e si  comportano come se la vendita di un gioiello  ad un certo target sia solo una questione di  sesso, età e disponibilità di spesa.  Ciò che fa la differenza è invece la percezione  del gioiello nella mente del cliente.  Il tuo gioiello farà breccia nel cuore del tuo  target solo se diventa uno strumento per  raccontare se stesso come individuo.  Il gioiello detiene in sé caratteristiche che  non lo accomunano a nessun’altra merce: il  gioiello è un prodotto atipico.  In generale tutti prodotti hanno  principalmente un valore utilitaristico, quindi  il posizionamento nella mente dell’acquirente  corrisponde a come, secondo lui, il prodotto  riesce a compiere una specifica funzione  pratica, ovvero a come soddisfa un  particolare bisogno concreto: chi non si  accontenta e vuole un ferro da stiro  indistruttibile scegliere Rowenta; chi vuole  poter pagare ovunque senza contanti sceglie  Mastercard; chi non vuole terminare la carta  igienica nei momenti clou sceglie i 10 piani di  morbidezza di Regina!  Quindi la base di una strategia di marketing è  riuscire a comunicare un prodotto come  leader della sua categoria, esaltando la sua  particolare capacità di svolgere un compito  meglio degli altri e risolvere così uno  specifico problema del target.  Nel caso del gioiello, essendo privo di  qualsiasi utilità pratica, il posizionamento  nella mente del cliente corrisponde invece a  come riesce ad essere la sua  rappresentazione.  La categoria non corrisponde più a un utilizzo  pratico, ma è una vera e propria tipologia  esistenziale, la stessa tramite cui il cliente  vorrebbe essere rappresentato nel mondo.  Per questo motivo io e Antonio Kropp  abbiamo coniato il termine “Superpositioning”  per definire il processo di categorizzazione  esistenziale e non merceologica a cui deve  essere sottoposto il gioiello prima di  qualsiasi attività di comunicazione e  marketing.   Cosa esprime il mio gioiello? Quale target  può coinvolgere? Quale tipologia di individuo  può sentirsi rappresentata da lui? Sono le  domande fondamentali per costruire un  brand di gioielleria di successo.  Le tecniche per realizzare un piano di  comunicazione sono frutto dell’esperienza e  della conoscenza degli strumenti ma, gli  strumenti da soli, senza la strategia non  porteranno da nessuna parte.  Per vendere un gioiello non basta pubblicare  una foto su Instagram o Facebook e  sponsorizzare il contenuto con poco o tanto  budget.  Non basta nemmeno fare foto straordinarie o  investire denaro in comunicazione creativa  per realizzare un video degno di una  produzione hollywoodiana.   14 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019
  • 15. Allo stesso modo è del tutto inutile rincorrere  il target alto spendente, con i mezzi messi a  disposizione delle piattaforme social, e  sottoporgli merce costosa.  Ciò che serve è la comprensione reale del  nostro cliente potenziale che deve sentirsi  rappresentato dal nostro brand, perché  guardiamo con i suoi stessi occhi il mondo e  gli permettiamo di manifestarsi raccontando  la migliore rappresentazione di se stesso.    COME PUO’ DA UN BUON GIOIELLO  NASCERE UNA GRIFFE.  Antonio Kropp - Erika Zacchello      Molti operatori nel settore del gioiello sono  frustrati dall’esistenza dei social network. Si  sentono inadeguati a questi nuovi mezzi di  comunicazione, ritenuti così importanti nel  mondo del fashion e del lusso, perché non li  conoscono e sono più a loro agio invece con  quelli che spesso vengono etichettati come  strumenti di marketing oggi obsoleti e non  più indispensabili.  Ma se ti dicessi che i social e il web  marketing non sono gli strumenti primari  per trasformare un’azienda in un brand?  La consuetudine, oggi, ci porta a pensare che  per affermarsi con una marca serva solo  investire parecchio in visibilità sui social  network e sulle campagne online e che non  sia necessario altro.  Questo non è vero, perché la pianificazione  sui social e le campagne di web marketing  rappresentano soltanto una delle fasi della  comunicazione di un business e, per la  precisione, l’ultima.  Il lancio di un brand prevede una sequenza  precisa di action che devono essere sempre  precedute da specifiche attività off line: lo  studio del prodotto, lo studio del mercato, il  posizionamento del prodotto nella mente del  cliente, la creazione effettiva del marchio, il  coinvolgimento di chi ha la capacità di  influenzare realmente il pubblico e le vendite,  ecc.  Le Pubbliche Relazioni (PR) coinvolgono non  solo il mondo online, ma soprattutto quello  offline e consistono in una serie di azioni che  vanno programmate addirittura prima  dell’avvio delle campagne di advertising e  spesso anche prima della progettazione  definitiva del brand e del suo  posizionamento.  Le campagne di advertising, senza prima  aver “scatenato” le PR, non funzionano,  mettiamocelo in testa una volta per tutte!  E’ necessario che ciò che l’azienda comunica  di se stessa, venga prima supportato da  pareri autorevoli esterni all’azienda, da parte  di persone, testate, iniziative editoriali, ecc.,  di cui il cliente tendenzialmente si fida di più.  Non parliamo solo di influencer on line (che  nel tempo risultano sempre meno credibili) o  aspiranti tali, ma di voci autorevoli quali:  esperti del settore, singoli giornalisti, testate  blog, organizzazioni, ecc.  Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019 15
  • 16. In Italia, più che all’estero, il consumatore  tende a non fidarsi della pubblicità  tradizionale, è scettico rispetto a un brand  che afferma che il proprio prodotto è migliore  degli altri. Deve farlo qualcun altro per lui. Un  articolo su un giornale o un’intervista, ad  esempio, è più credibile rispetto a una pagina  pubblicitaria. Anche quando è evidente che  l’articolo è espressamente un  pubbliredazionale ed è stato commissionato  dall’azienda di cui si parla. Il solo fatto che la  testata l’abbia pubblicato, nella percezione  del lettore, conferisce comunque  autorevolezza al marchio.  L’advertising in generale (incluso quello che  avviene sui social network) quindi non è  affatto una soluzione veloce (sebbene  costosa) per costruire un brand e per far  soldi, ma è anzi un ottimo strumento per  sprecarli se non viene preceduta e affiancata  dalle public relation!  Quando c’è la capacità di realizzare prodotti  d’eccellenza, creare un nuovo brand che  diventi nel tempo una griffe, è solo un fatto di  comunicazione: individuare esattamente  cosa comunicare e attraverso quali strumenti  e quali media farlo.        Per un’azienda di gioielleria non basta  conoscere perfettamente il mestiere ed  essere di fatto un’eccellenza nel settore. Per  determinare il successo di un nuovo marchio  e dei suoi prodotti nella mente delle persone,  occorre implementare con competenza una  strategia ben articolata.  Ciò che dovresti fare è capire:  1. se il tuo prodotto ha del potenziale per  portarti a diventare una griffe  riconosciuta,  2. come dovresti organizzare le tue  attività al meglio per raggiungere i tuoi  obiettivi,  3. cosa ti manca per farlo.  Un buon consulente dovrebbe aiutarti a  focalizzare tutto questo prima di venderti, un  tanto al chilo, post sponsorizzati, campagne  su Facebook, Instagram e Google e magari  pagare a peso d’oro qualche famoso  influencer.    16 Nuovo Marketing per il Gioiello - Anno 2019