Il trattamento delle ulcere da decubito nel soggetto grave in età evolutiva
La persona con problemi reumatologici: Sclerosi Sistemica, Artrite Reumatoide, LES
1. E1
INFERMIERISTICA CLINICA SPECIALISTICA
La persona con problemi
Reumatologici
Sclerosi Sistemica
Lupus Eritematoso Sistemico
Artrite Reumatoide
Mario ANTONINI
(Infermiere Stomaterapista/Wound Care – Ambulatorio Stomie e Lesioni Cutanee – ASL11 Empoli
mantonini11@alice.it
2. La persona con problemi REUMATOLOGICI
SCLEROSI SISTEMICA
(SCLERODERMIA)
LUPUS ERITEMATOSO
SISTEMICO
ARTRITE REUMATOIDE
4. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DEFINIZIONE
• La Sclerosi Sistemica o Sclerodermia è
una complessa malattia cronica del
tessuto connettivo caratterizzata da
progressiva fibrosi e indurimento
della cute e malfunzionamento di
alcuni organi, variazioni nella
morfologia degli organi e dei loro vasi
sanguigni oltre a un
malfunzionamento del sistema
immunitario.
1:3
30 aa
50 aa
5. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Organi interni
Sindrome CREST
• Calcinosi
(clacificazione dei
tessuti molli)
• Fenomeno di Raynaud
• Dismotilità esofagea
• Sclerodattilia
• Teleangectasia e
indurimento della cute
delle dita
Cute del volto
Mani
Braccia (distalmente al gomito)
Piedi
Gambe (distalmente al ginocchio)
SCLEROSI SISTEMICA
DIFFUSA
•
•
•
•
Astenia
Artralgia
Poliartrite
Gonfiore e prurito
delle dita delle mani e
dei piedi
• Frequenti contratture
articolari
Sclerosi Sistemica Progressiva
SCLEROSI SISTEMICA
LIMITATA
Molto spesso
Cute al di sopra del gomito e del
ginocchio
Cute torace e addome
Meno frequente
6. La persona con problemi REUMATOLOGICI
UN PAZIENTE CON SCLEROSI
SISTEMICA RICHIEDE:
• Cure mediche permanenti
• Diagnostica specialistica
• Monitoraggio dei parametri
vitali di base per il rischio di
complicanze sistemiche
• Trattamento sistemico
• NURSING
Il PAZIENTE e la FAMIGLIA
dovrebbero essere
coinvolti nel PROCESSO DI
EDUCAZIONE diretto alla
preparazione alle cure
non professionali.
7. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Problemi di salute dei pazienti con SCLEROSI SISTEMICA
Sclerosi Sistemica Limitata
Sclerosi Sistemica Diffusa
Fenomeno di
Reynaud (93,7%)
Disestesie delle dita
(61,3%)
48,9%
Ulcerazioni delle dita delle
mani e dei piedi (53,2%)
66,7%
Indurimento della
cute (65%)
Shorter Disease
Duration
72,7%
Rigidità mattutina
(43,5%)
100 %
Difficoltà nello svolgimento
delle ADL (55%)
72,7%
Incapacità di far fronte alla
malattia
26,7%
Shorter Disease
Duration
8. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
Secchezza mucosa orale
(Xerostomia) – SICCA
SYNDROME
Disfagia
Bruciore di stomaco
Diarrea/Stipsi
Sintomi
APPARATO
RESPIRATORIO
Dispnea
Rapida affaticabilità
Sensazione di
stanchezza
Sintomi
ALTRI APPARATI
Secchezza oculare
(Xeroftalmia) – SICCA
Syndrome
9. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
Secchezza mucosa orale
(Xerostomia) – SICCA
SYNDROME
Il trattamento farmacologico è inefficace e può
causare effetti collaterali.
Saliva artificiale
Chewing gum
Colluttorio
Carie
Infezioni
Candida
Ulcerazioni orali
Disfagia
10. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
DISFAGIA
ACCERTARE LA PRESENZAFATTORI
CORRELATI
Alterato uso della lingua (scarsa
coordinazione)
Ridotta produzione della saliva
(Compromissione della
deglutizione)
CARATTERISTICHE DEFINENTI
Osservazione di segni di difficoltà
alla deglutizione e/o stasi di cibo
nella cavità orale
FATTORI CORRELATI
Diminuzione della saliva
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori
eziologici/contribuenti
Prevenire/diminuire le secrezioni dense
Saliva artificiale
Igiene orale frequente
Assunzione di liquidi in quantità elevate
Mangiare lentamente e masticare bene il cibo
Controllo dei farmaci prescritti per rilevare
effetti collaterali quali secchezza delle fauci o
diminuzione della salivazione
Ridurre la possibilità di aspirazione
11. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
Diarrea
CARATTERISTICHE DEFINENTI
Feci liquide, non formate e/o
aumentata frequenza (+ di 3
volte/die)
FATTORI CORRELATI
Eccessiva proliferazione batterica
intestinale
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori
eziologici/contribuenti
Eliminare o ridurre i fattori contribuenti
Ridurre la diarrea
Evitare prodotti alimentari contenenti latte,
grassi, frutta e verdura
Reintegrare liquidi ed elettroliti
Aumentare l’assunzione orale di liquidi
Incoraggiare l’assunzione di liquidi
Insegnare a monitorare le caratteristiche delle
urine
Insegnare a riconoscere i segni e sintomi
correlati all’insufficienza renale
Attuare l’educazione alla salute
Spiegare gli interventi necessari per prevenire
altri episodi
Spiegare gli effetti della diarrea sull’idratazione
12. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
Stipsi
CARATTERISTICHE DEFINENTI
Stato nel quale la persona ha, o
rischia di avere, una stasi a livello
dell’intestino crasso, dalla quale
deriva una eliminazione infrequente
di feci dure e asciutte.
FATTORI CORRELATI
Rigidità dell’intestino crasso
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori
eziologici/contribuenti
Accertare la presenza di fattori contribuenti
Esercizio fisico inadeguato
Dieta non bilanciata
Stress
Promuovere misure correttive
Adeguato esercizio fisico
Dieta equilibrata (ricca di fibre e liquidi)
Insegnare a monitorare le caratteristiche delle
urine
Insegnare a riconoscere i segni e sintomi
correlati all’occlusione intestinale
Attuare l’educazione alla salute
Spiegare gli interventi necessari per prevenire
altri episodi
Spiegare gli effetti della stipsi
Stress
Adottare tecniche di rilassamento
13. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO GASTROINTESTINALE
Bruciore di stomaco
Mangiare poco e spesso (almeno 5 pasti al
giorno)
Evitare alcolici, alimenti grassi, alimenti
speziati, tabacco e caffè
Dormire con la testa sollevata
14. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO
RESPIRATORIO
Dispnea
CARATTERISTICHE DEFINENTI
Stato nel quale la persona è soggetta
alla perdita reale o potenziale di una
ventilazione adeguata, correlata a un
modello di respirazione alterata.
FATTORI CORRELATI
Rischio di alterazione della funzionalità
respiratoria
(Fibrosi polmonare, Ipertensione
polmonare, Scompenso cardiaco destro)
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori
eziologici/contribuenti
Accertare la storia dei sintomi e i loro fattori
eziologici
Eliminare o ridurre i fattori eziologici
Spiegare tali fattori
Rassicurare la persona
Terapia farmacologica (farmaci, O2 terapia)
15. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Sintomi
APPARATO
RESPIRATORIO
Stanchezza,
affaticabilità
CARATTERISTICHE DEFINENTI
Stato riconosciuto dalla persona, nel
quale essa prova un forte e opprimente
senso di esaurimento e una diminuita
capacità di lavoro fisico e mentale che non
sono alleviati dal riposo.
Dichiara mancanza di energia continua e
opprimente
FATTORI CORRELATI
Correlato a inadeguata ossigenazione
tessutale (Fibrosi polmonare,
Ipertensione polmonare, scompenso
cardiaco)
Correlato a debolezza muscolare
Correlato a deficit nutrizionali
Correlato alla alterata eliminazione
intestinale
Correlato all’ansia
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori
eziologici/contribuenti
Identificare i fattori eziologici o contribuenti
Nutrizione alterata
Inadeguata gestione dello stress
Compromissione fisica
Spiegare le cause dell’affaticamento
Aiutare la persona a identificare le proprie
risorse, abilità e interessi
16. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
Ridurre o eliminare i fattori eziologici/contribuenti
Aiutare la persona a identificare il proprio modello di energia e la necessità di programmare le
attività
Registrare il livello di affaticamento
Attività associate a maggiore affaticamento
Aiutare la persona a individuare i compiti che può delegare
Accertare quali attività la persona ritiene importanti per l’autostima
Pianificare i compiti importanti nei periodi di maggiore energia
Insegnare tecniche di conservazione dell’energia
Modificare l’ambiente
Pianificazione dei pasti
Delegare i lavori domestici
Spiegare i benefici fisici e psichici dell’esercizio
Dare inizio all’educazione alla salute e fornire i riferimenti indicati
Counseling
Servizi pubblici su territorio
Assistenza economica
17. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Altri Sintomi
↑ Pressione Arteriosa
Dolore (braccia e
gambe)
↓ Tono dell’umore
Problemi psicologici
Influenza negativa della salute fisica e
mentale sull’attività sociale
Evitare le persone
Ansia
Paura
18. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Il FENOMENO DI RAYNAUD è un evento
vasospatico periferico scatenato dal freddo
e/o dallo stress emotivo.
L’espressione clinica più caratteristica è
rappresentata dalla tipica sequenza
cromatica:
Pallore
Cianosi
Rossore
19. La persona con problemi REUMATOLOGICI
COMPLICANZA POTENZIALE
DIMISSIONE
Gestione
Infermieristica
Fenomeno di
RAYNAUD
• Il paziente/familiari
spiegheranno i fattori di
rischio che causano
vasocostrizione
• Il paziente/familiari
spiegheranno il bisogno di
evitare o modificare
l’esposizione a ambienti
freddi
• Il paziente/familiari
esprimeranno l’intenzione
di apportare cambiamenti
allo stile di vita allo scopo
di ridurre i fattori di rischio
• Il paziente/familiari
identificheranno i segni e
sintomi da riferire agli
operatori sanitari
• Occlusione arteriosa acuta
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
• Paura correlata a potenziale
perdita del lavoro secondaria
a fattori aggravanti legati al
lavoro stesso
• Dolore acuto correlato a
ischemia secondaria a
vasospasmo acuto
• Rischio elevato di gestione
inefficace del regime
terapeutico correlato a
insufficiente conoscenza della
condizione , dei fattori di
rischio e della cura di se
20. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Scaldamani, guanti termici, cappelli
Temperatura ambiente
Fumo (vasocostrizione)
↓ Caffeina (vasocostrizione)
Gestione
Infermieristica
Fenomeno di
RAYNAUD
21. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Complicanza potenziale:
OCCLUSIONE ARTERIOSA
ACUTA
1. Accertare se nella storia del paziente vi sono episodi
di Sindrome di Reynaud
2. Esaminare le caratteristiche fisiche delle dita
coinvolte:
Gestione
Infermieristica
Fenomeno di
RAYNAUD
• COLORITO: biancastro, se l’episodio si è appena
verificato; bluastro/porpora, se l’episodio si è
verificato qualche ora prima
• TEMPERATURA: dita interessate fredde
• PULSAZIONI DEI VASI DIGITALI: possono essere assenti
durante gli episodi
3. Insegnare al cliente a esaminare la circolazione
digitale e a riferire segni insoliti o progressivi
22. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TERAPIA FARMACOLOGICA
CALCIO ANTAGONISTI: FELODIPINA per il
controllo del Fenomeno di Reynaud
Pentossifillina
Gestione
Infermieristica
Fenomeno di
RAYNAUD
PROSTACICLINE EV (ILOPROST): efficaci nel
trattamento del Fenomeno di Raynaud
complicato
ACE INIBITORI: trattamento della crisi renale
GASTROPROTETTORI: per proteggere stomaco
e esofago
23. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TERAPIA FARMACOLOGICA
PROCINETICI: se è presente Disfagia
IMMUNOSOPPRESSORI: Corticosteroidi,
Aziatropina, Ciclofosfamide, Methotrexate
Gestione
Infermieristica
Fenomeno di
RAYNAUD
ANTIENDOTELINA: trattamento
dell’Ipertensione polmonare (Bosentan)
ANTIBIOTICI: per le infezioni polmonari,
ulcere cutanee, sovrainfezioni batteriche
intestinali
ANALGESICI
24. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Una delle complicanze più frequenti del
FENOMENO DI RAYNAUD è l’ULCERA DIGITALE che
causa DOLORE, IMPOTENZA FUNZIONALE, PERDITA DI
TESSUTO, CICATRICI FIBROSE e, quando infetta può
provocare OSTEOMIELITE e GANGRENA.
25. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Tessuto cutaneo
e sottocutaneo
CALCINOSI
L’associazione con la SCLEROSI SISTEMICA è
stata descritta per la prima volta nel 1911
da THIBIERGE E WEISSENBACH. Da allora le
calcificazioni sono state riportate nel 1030% dei casi. Le dimensioni variano da
pochi millimetri a qualche centimetro.
Sono state osservate sotto forma di
cristalli, prevalentemente di FOSFATO E
CARBONATO DI CALCIO.
Muscoli
Guaine tendinee
Articolazioni
Nervi periferici
Borse
27. La persona con problemi REUMATOLOGICI
OBIETTIVI DEL TRATTAMENTO
• Guarigione dell’ulcera
• Prevenzione delle recidive
• Riduzione del dolore
• Riduzione delle limitazioni
funzionali
• Miglioramento della qualità
della vita
• Rimozione
tessuto
devitalizzato
• WBP
• Medicazione
• Iloprost
• Endotelina
• Bosentan
Terapia
locale
Terapia
sistemica
28. La persona con problemi REUMATOLOGICI
VIDEOCAPILLAROSCOPIA PERIUNGUEALE
La Capillaroscopia permette di studiare
differenti malattie autoimmuni del tessuto
connettivo attraverso l’osservazione diretta
della microcircolazione cutanea.
Utilizzata nella diagnosi precoce di
SCLERODERMIA.
30. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Diagnosi
Infermieristiche
1. Paura, correlata a
potenziale perdita del lavoro
secondaria a fattori aggravanti
legati al lavoro stesso
Criteri per l’accertamento mirato
Occupazione o mansioni del cliente per
quanto riguarda:
• Esposizione cronica ad ambiente freddo
• Uso di attrezzi che vibrano
Interventi
1. Aiutare il cliente a identificare il centro della
sua paura
• Incapacità di svolgere il proprio lavoro
• Incapacità di trovare un’altra posizione nel
contesto lavorativo
• Probabilità di perdere il lavoro
2. Aiutare il cliente a identificare alternative alla
propria posizione lavorativa
• Modifiche nel lavoro attuale
• Posizione differente nella stessa azienda
• Posizione differente in un’altra azienda
3. Procurare al cliente una consulenza relativa al
lavoro
CRITERI DI
RISULTATO
Il cliente
identificherà la
fonte della
paura e adotterà
misure volte ad
alleviarla
31. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Diagnosi
Infermieristiche
2. Dolore acuto, correlato a
ischemia secondaria a
vasospasmo acuto
Interventi
1. Discutere delle cause del dolore con il
cliente. Spiegare che il freddo induce
vasospasmo, il quale occlude le arteriole
e le vene causando ipossia tessutale e
dolore.
2. Discutere con il medico
dell’eventuale impiego di
farmaci
Criteri per l’accertamento mirato
1. Sede e caratteristiche del dolore
2. Comprensione da parte del cliente
delle cause del dolore
CRITERI DI
RISULTATO
1. Riferirà sollievo
dal dolore acuto
mediante la
gestione del
vasospasmo
acuto
2. Riferirà metodi
idonei ad aumentare
la perfusione
tessutale
32. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Interventi
3. Insegnare al cliente a evitare l’esposizione al freddo:
• Indossare guanti (preferibilmente di lana) in qualsiasi periodo,
anche breve, di esposizione al freddo (ad esempio per togliere il
cibo surgelato dal frezer).
• Evitare di tenere bevande fredde con una mano non protetta.
• Indossare scarpe calde e rivestite e calzini di lana in tutti i periodi di
esposizione al freddo.
• Evitare di tenere i piedi umidi quando fa freddo.
• Evitare l’esposizione di tutto il corpo al freddo.
4. Insegnare al cliente tecniche atte a scaldare o riscaldare lentamente
le estremità dopo un raffreddamento
• Mettere le mani o i piedi a contatto con un’altra parte del corpo
calda, ad esempio, le mani sotto le ascelle, i piedi nelle mani calde.
• Scaldare le mani o i piedi mettendoli in acqua tiepida (non calda), a
39°C.
33. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Interventi
5. Insegnare al paziente tecniche di rilassamento
6. Insegnare al cliente misure idonee ad aumentare
la temperatura corporea interna
• Fare docce calde.
• Bere bevande calde.
34. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Diagnosi
Infermieristiche
3. Rischio di gestione inefficace
del regime terapeutico, correlato
a insufficiente conoscenza della
condizione, dei fattori di rischio e
della cura di se
Interventi
1. Educare il cliente sulla Sindrome di
Raynaud e spiegare le relazioni di essa
con altre malattie quali artrite, arterite,
sclerodermia, polimiosite, aterosclerosi,
ipotiroidismo e lupus eritematoso
2. Insegnare al cliente misure idonee a
proteggere da danni le dita delle mani e
dei piedi, ad esempio, sentire la
temperatura dell’acqua prima di entrare
in vasca, fare attenzione agli oggetti
appuntiti.
Criteri per l’accertamento mirato
1. Prontezza del cliente ad apprendere
e sua capacità di ritenere le
informazioni
CRITERI DI RISULTATO
1. Spiegheranno i fattori di rischio che causano
vasocostrizione
2. Spiegheranno il bisogno di evitare o
modificare l’esposizione ad ambienti freddi
3. Esprimeranno l’intenzione di apportare
cambiamenti allo stile di vita allo scopo di
ridurre i fattori di rischio
4. Identificheranno i segni e i sintomi da riferire
agli operatori sanitari.
35. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Interventi
3. Informare il cliente sui fattori di rischio:
• Esposizione a temperature fredde.
• Vibrazioni contro le dita interessate.
• Farmaci vasocostrittori,
• Nicotina.
• Caffeina.
4. Insegnare al cliente a evitare l’esposizione al freddo delle mani e dei
piedi:
• Indossare guanti (preferibilmente di lana) in tutti i periodi, anche
brevi, di esposizione al freddo, ad esempio per togliere il cibo
surgelato dal freezer.
• Evitare di tenere le bevande fredde con una mano non protetta.
• Indossare scarpe calde e rivestite e calzini di lana in tutti i periodi di
esposizione al freddo.
• Evitare di tenere i piedi umidi quando fa freddo.
• Evitare l’esposizione di tutto il corpo al freddo.
36. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Interventi
5. Incoraggiare il cliente a non fumare le sigarette,
la pipa, il sigaro. Se necessario e possibile, metterlo
in contatto con una associazione che aiuti le
persone a smettere di fumare.
6. Incoraggiare il cliente a evitare bevande e cibi
contenenti caffeina come caffè, thè, cola e
cioccolato.
7. Informarlo delle ricerche sull’uso di oli di pesce.
38. La persona con problemi REUMATOLOGICI
L’ARTRITE REUMATOIDE (AR) è una malattia
infiammatoria.
È una patologia Autoimmune che si manifesta
quando il Sistema Immunitario attacca
erroneamente il vostro corpo.
Colpisce soprattutto le Articolazioni Sinoviali.
L’Artrite Reumatoide tipicamente colpisce le
piccole articolazione delle mani e dei piedi, e di
solito entrambi i lati simmetricamente e nello
stesso modo. Comunque, in generale ogni
tipologia di articolazione può essere colpita.
È una malattia sistemica che può colpire ogni
parte del corpo, soprattutto Cuore, Polmoni e
Occhi.
39. La persona con problemi REUMATOLOGICI
L’Artrite Reumatoide colpisce il
rivestimento delle articolazioni,
provocando un gonfiore doloroso
che può portare a erosione ossea e
deformità articolare.
Diagnostica
differenziale con
l’Osteoartrosi che
comporta un danno da
usura dell’articolazione.
40. La persona con problemi REUMATOLOGICI
L’Artrite Reumatoide può manifestarsi in
qualunque età; solitamente si manifesta tra la
quarta e la quinta decade di vita (Hill and Ryan,
2000).
Colpisce maggiormante il sesso femminile con un
rapporto di 3:1.
Circa 1/3 delle persone affette da Artrite
Reumatoide è costretta ad abbandonare il lavoro
entro 2 anni dall’esordio della malattia, e questa
percentuale cresce con il passare del tempo.
41. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Fumo
Eziologia
sconosciuta
Predisposizione
genetica
Infezioni
Stress
Trauma
42. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Controllo dei
sintomi
Trattamento
Prevenzione del
danno sulle
articolazioni
Segni e Sintomi dell’Artrite Reumatoide possono
includere:
• Articolazioni gonfie, calde e dolenti
• Rigidità mattutina (può durare per alcune ore)
• Presenza di noduli solidi sotto la cute degli arti
superiori
• Affaticamento, febbre e perdita di peso
43. La persona con problemi REUMATOLOGICI
L’Artrite Rerumatoide colpisce le piccole articolazione
delle dita delle mani e dei piedi
Progressione della malattia
Diffusione della sintomatologia a Ginocchia, Caviglie,
Gomiti, Anche e Spalle
! Malessere
generale
Fatigue
Depressione
Periodi di
riacutizzazione
della malattia
Periodi di relativa remissione
(gonfiore e dolore
diminuiscono o addirittura
scompaiono)
Tempo
Deformazione e lussazione delle articolazioni
! Dolore,
Gonfiore
44. La persona con problemi REUMATOLOGICI
CARATTERISTICHE CLINICHE
ARTRITE REUMATOIDE può essere
caratterizzata da:
• Dolore e gonfiore che colpisce le
articolazioni
• Rigidità mattutina (variabile nella durata da
minuti a ore)
• Rigidità dovuta all’inattività (che si
manifesta dopo un periodo di riposo)
• Diminuzione della mobilità
• Fatigue
• Ansia e depressione
45. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TERAPIA
PROBLEMI EXTRA-ARTICOLARI
• Anemia (che normalmente si
risolve alla remissione della
malattia)
• Sindrome di Sjögren (come la
SICCA Syndrome)
• Osteoporosi (fratture)
• Pericarditi
• Epatomegalia
• Fibrosi polmonare
• Splenomegalia
• Vasculiti
• Pyoderma Gangrenoso
Analgesia
Farmaci antinfiammatori
non steroidei (dolore,
gonfiore e rigidità)
Corticosteroidi
Farmaci biologici
(Infliximab, Enbrel,
Adalimumab, Mabthera)
46. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Percezione del paziente
• Alcuni pazienti affetti da Artrite
Reumatoide hanno un concetto
negativo del loro futuro che
persiste anche quando la
malattia è nella fase di
remissione (Hewlett 1994).
• Se il paziente è convinto che il
suo futuro sarà su una sedia a
rotelle, non sarà di aiuto sapere
che soltanto il 5% delle persone
con Artrite Reumatoide
necessita di una sedia a rotelle!
• I pazienti chiedono di essere
messi a conoscenza dei loro
problemi e chiedono
spiegazioni specifiche alla loro
situazione (Donovan and Blake,
2000).
Nella valutazione iniziale
l’Infermiere deve identificare e
risolvere gli eventuali problemi
percepiti dal paziente
Il concetto di cura condivisa, in cui il paziente
è responsabile del proprio percorso, con il
supporto di un infermiere referente,
rappresenta la via migliore da seguire.
Il paziente convinto di poter influenzare la
propria condizione riferirà meno problemi
fisici e maggior benessere.
47. La persona con problemi REUMATOLOGICI
VASCULITI
• Gruppo eterogeneo di affezioni morbose, caratterizzate sul piano istopatologico dalla presenza di fenomeni flogistici e necrotici a carico della
parete dei vasi, con conseguente ischemia dei tessuti tributari. Nella
maggior parte dei casi, l’eziologia delle Vasculiti è sconosciuta, mentre una
serie di dati sempre più numerosa suggerisce una possibile patogenesi
immunologica.
• Qualsiasi tipo di vaso può essere interessato dal processo.
49. La persona con problemi REUMATOLOGICI
VASCULITI
(manifestazioni cliniche)
• Eruzioni di tipo
purpurico (danno
capillare)
• Vaste lesioni ulcerative
(coinvolgimento di vasi
di calibro ↑)
1. Fase di attività
2. Fase di stato
3. Fase di remissione
50. La persona con problemi REUMATOLOGICI
1. FASE DI ATTIVITÀ
• La lesione appare in evidente estensione in ogni direzione, disegnando
figure geometriche irregolari, con margini spigolosi, con fenomeni
flogistici marcati, cute perilesionale molto sofferente, aree necrotiche
variamente distribuite fra bordo e fondo della lesione, presenza di
fibrina più o meno adesa, essudato talvolta anche abbondante.
• Il dolore è intenso, sia di tipo statico (notturno, urente, oppressivo),
che dinamico (alla medicazione il paziente presenta intolleranza totale
a pressioni minime, temperatura della sostanza detergente inferiore a
37°C, leggere trazioni dovute all’asportazione delle garze). Il
Debridement chirurgico in questa fase è impossibile.
51. La persona con problemi REUMATOLOGICI
2. FASE DI STATO
• Caratterizzata da una netta riduzione dei fattori infiammatori, i bordi
hanno perso le caratteristiche ustioni e nel fondo della lesione appare
tendenza alla granulazione attiva. Il dolore è adesso ben controllato. Il
periodo che conduce alla fase di stato ha consentito parziali
sbrigliamenti delle aree necrotiche (quelle del fondo si
asportanochirurgicamente, mentre i bordi sono inavvicinabili da
qualsiasi strumento a causa del dolore comunque sempre presente in
questa porzione della lesione).
• La lesione non mostra più tendenza espansiva.
52. La persona con problemi REUMATOLOGICI
3. FASE DI REMISSIONE
• La lesione si presenta in contrazione, granuleggiante, margini attivi,
cute perilesionale rosea, riduzione dell’edema, essudazione contenuta.
La terapia del dolore ha subito notevoli riduzioni, le medicazioni non
presentano più grosse difficoltà e si potrebbe pensare anche al
posizionamento di un bendaggio di Unna (bendaggio elasto-adesivo
alle paste), se il paziente non risulta allergico ai metalli.
53. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Diagnosi
Sospetta VASCULITE
BIOPSIA della lesione
cutanea (soprattutto
dei bordi)
IMMUNOFLUORESCENZA
(anticorpi specifici)
VASCULITE LEUCOCITOCLASICA
(infiltrato perivasale di granulociti
neutrofili
VASCULITE LINFOCITARIA
(infiltrato di tipo linfomonocitario)
NECROSI
FIBRINOIDE della
parete vasale
54. La persona con problemi REUMATOLOGICI
PYODERMA GANGRENOSUM
• Descritto per la prima volta nel 1930 da Brunsting et al.
• Il PYODERMA GANGRENOSO è una rara Dermatosi Neutrofilica non
infettiva. Clinicamente esordisce con delle pustole sterili che rapidamente
progrediscono fino a diventare una ulcerazione dolorosa di profondità e
dimensioni variabili con bordi violacei non ben definiti. È caratterizzata da
essudato emorragico o mucopurulento. Sono ulcerazioni particolarmente
dolorose.
• Gli arti inferiori rappresentano il distretto corporeo più comunemente
colpito, ma anche altre aree cutanee e membrane possono essere
coinvolte.
• In molti casi il Pyoderma Gangrenosum è associato a una malattia
sottostante, più comunemente una Malattia Infiammatoria intestinale
(IBD), Reumatica, Malattia Ematologica o Maligna (Gammapatia
Monoclonale, Mieloma multiplo, Leucemia).
• Fenomeno della Patergia (reazione di iperreattività cutanea aspecifica ai
traumi cutanei).
55. La persona con problemi REUMATOLOGICI
IPOTESI EZIOPATOGENETICA
57. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI
• Anamnesi patologica remota e
prossima (malattia sottostante)
• Presentazione clinica tipica
• Istopatologia (biopsia).
Comunque non è specifica e varia
a seconda dello stadio
dell’ulcerazione.
• Esclusione di altre patologie
(similarità)
• Non sono attualmente disponibili
esami di laboratorio specifici per
la diagnosi
Inizialmente la lesione mostra una
Follicolite suppurativa profonda,
associata ad un Infiltrato
neutrofilo.
In circa il 40% dei casi è presente
una Vasculite leucocitoclasica.
58. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TRATTAMENTO
Terapia Sistemica
• Corticosteroidi (Prednisolone 1 o 2mg
per Kg//die)
• Ciclosporina A (inibitore dell’attivazione
dei Linfociti-T) (2-3mg/kg/die)
• Dapsone (>200mg/die), nelle forme più
leggere di Pyoderma Gangrenosum (è
un farmaco antimicrobico)
• Azatioprina (100-150mg/die).
• Inibitori del TNαF (Tumour Necrosis
alpha Factor) – Infliximab
• Tacrolimus topico (Protopic)
Terapia iniziale
Dopo la terapia iniziale con
Corticosteroidi o in associazione ad
essi
60. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TRATTAMENTO
Terapia topica
• Gestione dell’ESSUDATO
• In caso di essudato purulento non sono
consigliate le medicazioni occlusive
• Detersione con soluzioni saline (Soluzione
fisiologica sterile), Ringer Lattato, Ringer
Acetato.
• Detersione con soluzioni Antimicrobiche
(Prontosan)
• Medicazioni a base di argento (antimicrobiche) –
Idrofibra o Alginato; medicazioni a base di
antimicrobici
• Medicazioni a base di Matrice Modulante di
Proteasi (Promogran – Prisma)
61. La persona con problemi REUMATOLOGICI
AQUACEL AG® (CONVATEC)
COMPOSIZIONE
Idrofibra + Argento
Medicazione assorbente
impregnata con argento e dotata
di proprietà antimicrobiche.
L’argento contribuisce alla
formazione di un adeguato
ambiente antimicrobico; assorbe
una notevole quantità di essudato.
62. La persona con problemi REUMATOLOGICI
PRONTOSAN® (BBRAUN)
COMPOSIZIONE
Propil-Betaina, Poliesanide
La betaina è un
tensioattivo efficace e
particolarmente
ben tollerato che disgrega
il biofilm e scioglie le
patine
riducendo così la
contaminazione della
superficie della
ferita da parte di batteri e
detriti cellulari.
La PHMB è una sostanza
antimicrobica efficace e
straordinariamente
ben tollerata che inibisce
la crescita dei
microorganismi
e riduce la patina
(bioburden).
63. La persona con problemi )
CALGITROL® (BBRAUNREUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Medicazione di Alginato con Argento
Una matrice di alginato
con ioni argento che
fornisce un’efficacia
antimicrobica generale.
Uno strato di schiuma di
poliuretano che permette
l’assorbimento
dell’essudato della ferita.
64. La persona KERLIX® (C REUMATOLOGICI
KENDALL con problemi OVIDIEN)
COMPOSIZIONE
Polyhexamethylene Biguanide (PHMB)
Kendall Kerlix A.M.D.
Antimicrobial Dressing contiene
PHMB (Polyhexamethylene
Biguanide) un componente
antimicrobico efficace contro la
progressione e la colonizzazione
batterica.
65. La persona con problemi )
SEASORB® (COLOPLASTREUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Calcio e Carbossimetilcellulosa (CMC)
La sua particolare struttura favorisce un rapido
assorbimento dell’essudato evitando i rischi di
macerazione della cute perilesionale.
SeaSorb al momento dell’applicazione si
trasforma, a causa dello scambio ionico tra
essudato e medicazione, in un gel soffice e
coeso, che può essere rimosso facilmente
senza lasciare residui nel letto della lesione,
favorendo il debridment della lesione.
66. La persona con ® (SYSTAGENIX)
PROMOGRANproblemi REUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Matrice modulante di Proteasi
E’ un prodotto sterile ed
assorbente, composto di
ORC (45%) e Collagene
(55%) di origine bovina
liofilizzati. In presenza di
essudati si trasforma in un
morbido gel conformabile,
completamente
biodegradabile e
bioriassorbibile.
La
matrice
PROMOGRAN*
modula e riequilibra l'ambiente
della ferita attraverso l’azione
unica e sinergica di Collagene &
Cellulosa Ossidata Rigenerata:
A) Binding ed inattivazione delle
Proteasi,
identificate
come
sostanze nocive nelle lesioni di
varia eziologia.
B) Binding e protezione dei
fattori di crescita endogeni.
Questi fattori di crescita naturali
vengono rilasciati attivi nella
ferita, mentre le proteasi nocive
rimangono inattive durante la
biodegradazione della matrice
PROMOGRAN*.
67. La persona SORBACT® (BSN MEDICAL
CUTIMED con problemi REUMATOLOGICI)
COMPOSIZIONE
DACC (Dialchilcarbamoilcloruro)
Cutimed Sorbact è stato
progettato per captare e
rimuovere in modo efficace i
batteri ed altri microrganismi
da
ferite
essudanti
colonizzate, contaminate o
infette. Le medicazioni sono
costituite da un tessuto
impregnato
di
DACC
(dialchilcarbamoilcloruro), una
sostanza
fortemente
idrofobica che induce i
microrganismi
a
legarsi
velocemente e in modo
efficace alle fibre della
medicazione.
Il principio Sorbact si basa sul
fenomeno fisico dell’interazione
idrofobica.
Le
particelle
idrofobiche
(idrorepellenti)
tendono
naturalmente
ad
aggregarsi in presenza di un
ambiente umido. I microrganismi
che potrebbero ostacolare la
guarigione della ferita hanno
queste
caratteristiche
idrofobiche; di conseguenza
vengono
irreversibilmente
captati
dalle
medicazioni
Cutimed Sorbact.
68. La persona con problemi
HYALOFILL® (FIDIA) REUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Alginato di Sodio e Hyaff (estere dell’Acido Ialuronico)
Hyalofill-F è una medicazione altamente assorbente in tessuto
fibroso, interamente composta da HYAFF, un estere dell'acido
ialuronico, una molecola naturalmente presente nella matrice
extracellulare e che costituisce uno dei principali componenti
della pelle umana.
A contatto con la lesione Hyalofill-F si trasforma in un morbido gel
idrofilico, che, conformandosi alla ferita, contribuisce la
formazione di un microambiente in grado di promuovere il
processo di riparazione tissutale. Il gel idrofilico a base di HYAFF
mantiene un ambiente umido sulla superficie della ferita
promuovendo una cicatrizzazione rapida ed indolore. Hyalofill-F,
inoltre, si adatta bene ai contorni della ferita e può essere
facilmente tagliato nelle forme più opportune, senza sfilacciarsi.
69. La persona con problemi
HYALOGRAN® (FIDIA) REUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Alginato di Sodio e Hyaff (estere dell’Acido Ialuronico)
Una volta applicati, i granuli Hyalogran, si trasformano in
un morbido gel colloidale che si adatta alla superficie
della lesione, contribuendo a creare nel microambiente
della ferita, le condizioni ideali per l'attivazione dei
processi riproduttivi naturali.
Hyalogran è di facile applicazione e rimozione. E'
particolarmente adatto per il trattamento di ferite
secernenti e purulente: il materiale batterico e i detriti
cellulari eventualmente presenti in tali ferite vengono
inglobati nei granuli che, idratandosi, formano un gel. Al
momento della sostituzione il materiale inglobato viene
così eliminato.
70. La persona con problemi NEPHEW)
IODOSORB® (SMITH &REUMATOLOGICI
COMPOSIZIONE
Matrice di Cadexomero Iodico
1. Rimuove lo slough e i detriti cellulari.
2. Gelificando, crea un ambiente umido e pulito
favorendo la riduzione dei tempi di guarigione
3. Altamente assorbente: la matrice di cadexomero
può assorbire fino a 6 volte il suo peso
4. Riduce il rischio di macerazione
5. Riduce la frequenza di cambio della medicazione
6. Rilascio di iodio controllato e prolungato (in
relazione alla quantità di essudato)
7. Biodegradabile.
8. Riduzione della carica batterica.
71. La persona ® (SMITH & REUMATOLOGICI
NORUXOLcon problemi NEPHEW)
COMPOSIZIONE
Collagenasi
Detersione enzimatica delle piaghe necrotiche.
Uno strato di Noruxol di circa 2 mm di spessore
deve essere applicato con la medicazione o
direttamente sull'area leggermente inumidita,
una volta al giorno. Coprire la superficie della
lesione per assicurare il contatto.
Non è necessario applicare un abbondante strato
di prodotto sulla lesione poiché questo non
favorisce il progredire della detersione.
Generalmente è sufficiente cambiare la
medicazione una volta al giorno salvo diverso
parere del medico.
73. La persona con problemi REUMATOLOGICI
Ιl Lupus Eritematoso Sistemico (LES) è la più comune malattia del tessuto
connettivo (Symmons e Bankhead, 1994).
È una malattia infiammatoria, cronica sistemica, ad eziologia sconosciuta, che colpisce le articolazioni
(Artrite)e la cute e può anche coinvolgere i Reni (Glomerulonefrite), Polmoni (Pleurite), Cuore
(Pericardite), Apparato Gastrointestinale e Sistema Nervoso (Epilessia, Psicosi), Alterazioni
ematologiche (Anemia emolitica, Leucopenia, Linfopenia, Piastrinopenia).
PROGNOSI
• Per alcuni pazienti la prognosi è infausta.
Comunque, il tasso di sopravvivenza è ↑ da
meno del 50% nel 1955, a più del 90% nel
1990 (Gladman and Urowitz, 1994).
Probabilmente grazie alla diagnosi precoce
ed al trattamento.
1 : 13
74. La persona con problemi REUMATOLOGICI
ORMONI
VIRUS
FARMACI
Individuo geneticamente predisposto
(numero minimo di geni predisponenti)
Produzione di anticorpi anti-nucleo
LES
RAGGI U.V.
75. La persona con problemi REUMATOLOGICI
COME PUÒ MANIFESTARSI IL LUPUS
MANIFESTAZIONI CUTANEE
• Eritema a farfalla
• Lupus subacuto e quello
cronico o discoide
• Fotosensibilità (esposizione
solare): eritema a farfalla,
eritemi diffusi, febbre,
artralgie
76. La persona con problemi REUMATOLOGICI
MANIFESTAZIONI CUTANEE
Lupus Eritematoso
Cutaneo Acuto
• Eritema a farfalla
(eritema malare)
• Localizzazione: volto
Lupus Eritematoso
Cutaneo Subacuto
Lupus Eritematoso
Cutaneo Cronico
• Chiazza rosse
(eritematose) con
presenza di squame
biancastre
(desquamazione)
• Localizzazione: metà
superiore del dorso; fra
le scapole; regione
sternale fino al collo;
parte esterna delle
braccia e degli
avambracci
• LECS “Psoriasiforme”
• LECS “anularepoliciclico”
• Chiazza rotondeggiante,
eritematosa,
infiammata, edematosa
• Squame biancastre ben
adese ed estese
all’interno del follicoli
piliferi
• La chiazza “matura” è
costituita da una parte
centrale “scleroatrofica”
con teleangectasie,
parte intermedia
desquamata, parte
periferica arrossata e
infiltrata
77. La persona con problemi REUMATOLOGICI
ARTRITE
• Dolore, gonfiore e rigidità delle articolazioni
con incapacità o difficoltà a compiere i
movimenti.
• Piccole articolazioni delle mani, polsi,
ginocchia, caviglie, piedi.
• Deformità articolari (Sindrome di Jaccoud) solo
in pochi casi.
PLEURA E CUORE
• Pleuriti.
• Pericarditi.
• Dolore toracico e difficoltà alla respirazione.
78. La persona con problemi REUMATOLOGICI
ALTERAZIONI EMATOLOGICHE
• Anemia (anticorpi anti-globuli rossi): pallore
cutaneo, astenia, palpitazioni.
• Leucopenia/Linfopenia (anticorpi anti-globuli
bianchi): aumentata suscettibilità alle infezioni.
• Piastrinopenia (anticorpi anti piastrine):
sanguinamenti.
RENI
• Glomerulonefrite (50% circa dei casi):
Proteinuria, ematuria, stanchezza, perdita di
appetito, edemi arti inferiori, mal di testa,
Ipertensione arteriosa.
BIOPSIA RENALE
79. La persona con problemi REUMATOLOGICI
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
• Epilessia
• Sindrome Cerebrale Organica: perdita della
memoria e di altre funzioni intellettive
APPARATO GASTROINTESTINALE
• Dolore addominale, perdita di appetito, nausea
e vomito (causati dall’infiammazione
peritonelae)
80. La persona con problemi REUMATOLOGICI
AMERICAN COLLEGE OF RHEUMATOLOGY
81. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DEFINIZIONE DI STANCHEZZA
STANCHEZZA
• La stanchezza consiste
nella perdita della forza
fisica, del vigore fisico,
cui generalmente
consegue una ridotta
resistenza alla fatica.
FISIOLOGICA = sensazione normale
- Sempre in relazione con attività fisica o
psichica
- Si risolve con il riposo
PATOLOGICA = sintomo clinico = astenia
- Non sempre in relazione con attività fisica
o psichica
- Non si risolve con il riposo
82. La persona con problemi REUMATOLOGICI
STANCHEZZA
• Molto frequente nel LES
• Incapacità a compiere le attività di vita quotidiane
17%
7%
Peggioramento QOL
Severa
51%
25%
Moderata
Lieve
Nessuna
↑ Costi sociali
(visite specialistiche, esami diagnostici, farmaci,
perdita di giornate lavorative)
83. La persona con problemi REUMATOLOGICI
CAUSE DI STANCHEZZA NEL LES
Fisiche
• INATTIVITÀ FISICA
Psichiche
Attività del LES
Depressione
Anemia
Disturbi del sonno
Ipotiroidismo
Fibromialgia
Debolezza e
atrofia muscolare
Infezioni
Alterazioni elettrolitiche
- Ipopotassiemia
- Ipomagnesemia
Debolezza muscolare
- Post-infiammatoria
- Da disuso
Farmaci
Riposo eccessivo
Stanchezza
84. La persona con problemi REUMATOLOGICI
TERAPIA
La Terapia dipende da quale organo è bersaglio della malattia!
Steroidi (crema per le lesioni cutanee)
Farmaci antinfiammatori non steroidei (artralgia,
artrite, mialgia)
Dermatologo
Farmaci antimalarici (effetto antinfiammatorio e
immunosoppressivo)
Psichiatra
Nefrologo
LES
Methotrexate (alternativa agli antimalarici)
Corticosteroidi (↓ attività della malattia, stanchezza e
disappetenza)
Azatioprina
Ematologo
Neurologo
Ciclofosfamide (Vasculiti, Trombocitopenia, Malattie
Renali)
85. La persona con problemi REUMATOLOGICI
PROBLEMI COLLABORATIVI
Complicanza potenziale: POLIMIOSITE,
SIEROSITE
OBIETTIVO INFERMIERISTICO
Complicanza potenziale: VASCULITE
• L’Infermiere gestirà e
ridurrà al minimo le
complicanze del Lupus
Complicanza potenziale: DISORDINI
EMATOLOGICI
Complicanza potenziale: FENOMENO DI
REYNAUD
INTERVENTI
• 1. Monitorare per rilevare segni di Polimiosite e Sierosite
• Tendinite (dolore irradiato lungo l’arto)
• Borsite (dolore che interessa la spalla, il ginocchio, il gomito, o l’anca)
• Pericardite (dolore al di sotto della clavicola sinistra, a livello del collo e
della regione scapolare sinistra, aggravato dal movimento)
86. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
INTERVENTI
• 2. Monitorare per rilevare gli effetti
della Vasculite:
• Ipertensione
• Vasculopatia periferica
• Pericardite
• Epatomegalia
• Splenomegalia
• Gastrite
• Polmonite
• Convulsioni
• Malattia renale
• 3. Monitorare per rilevare malattie
ematologiche
• Anemia emolitica
• Leucopenia
• Linfopenia
• Trombocitopenia
INTERVENTI
• 4. Educare il cliente a riferire Porpora
ed Ecchimosi
INTERVENTI
• 5. Monitorare per rilevare il Fenomeno di Raynaud
• Vasospasmo delle arterie delle dita, che determina pallore che diventa cianosi e, infine,
rossore
• Intorpidimento, formicolio e dolore delle dita interessate
87. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
CRITERI DI RISULTATO
• Identificherà i fattori
causali che possono
aumentare l’attività
della malattia, ad
esempio l’esposizione al
sole
• Identificherà le misure
atte a ridurre i danni
cutanei provocati dal
sole
• Identificherà strategie
idonee a gestire gli
eventuali danni cutanei
• Identificherà i segni e
sintomi di cellulite
Rischio elevato di lesione, correlato a
maggiore vulnerabilità dermica secondaria al
processo patologico
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• Conoscenza del bisogno di evitare
l’esposizione al sole
• Presenza di manifestazioni cutanee del LES
88. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
INTERVENTI
INTERVENTI
INTERVENTI
INTERVENTI
• 1. Spiegare le
relazioni fra
l’esposizione
al sole e
l’attività della
malattia
• 2. Identificare
strategie atte
a limitare
l’esposizione
al sole:
• Evitare
l’esposizion
e al sole fra
le ore 10 e
le ore 14
• Usare
saponi non
deodoranti
• Usare una
crema
solare
• Scegliere
abiti leggeri
con le
maniche
lunghe e
cappelli a
tesa larga
• 3. Spiegare la
necessità di
evitare luci
fluorescenti o
una stufa
troppo calda
• 4. Insegnare
al cliente a
mantenere le
ulcere
cutanee
pulite e
idratate
• 5. Insegnare a
riconoscere i
segni e i
sintomi di
Vasculite e a
riferirli
immediatame
nte a un
operatore
sanitario:
• Dolorabilità
• Gonfiore
• Calore
• Rossore
89. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
CRITERI DI RISULTATO
• Esprimere l’intenzione di
condividere le loro
preoccupazioni con un
amico fidato
• Identificheranno le
componenti di un
programma di
trattamento standard
• Descriveranno l’uso
appropriato dei farmaci
• Descriveranno azioni
volte a ridurre i rischi di
esacerbazioni
• Descriveranno i segni e i
sintomi da riferire agli
operatori sanitari
Rischio elevato di gestione inefficace del
regime terapeutico, correlato a insufficiente
conoscenza della condizione, delle esigenze
di riposo versus attività, della terapia
farmacologica, dei segni e sintomi di
complicanze, dei fattori di rischio e delle
risorse della comunità
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• Prontezza e capacità di apprendere e di
ritenere le informazioni
• Conoscenza o esperienza del Lupus
Eritematoso Sistemico
90. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 1. Spiegare il LES utilizzando sussidi
didattici adeguati al livello di
comprensione del cliente e della
famiglia. Discutere dei seguenti
argomenti:
• Processo infiammatorio
• Sistemi e apparati a rischio di
interessamento
• Natura cronica della malattia
(remissioni/esacerbazioni)
• Componenti del programma di
trattamento standard
• Farmaci
• Esercizio fisico e riposo
• Controlli regolare
INTERVENTI
• 2. Insegnare al cliente ad assumere i
farmaci in modo appropriatoe a
riferire i sintomi degli effetti
collaterali. I farmaci prescritti per il
LES possono includere i seguenti:
• Farmaci antinfiammatori non
steroidei
• Corticosteroidi
• Farmaci immunosoppressori
(Azatioprina, Ciclofosfamide)
• Farmaci antimalarici
91. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 3. Insegnare il bisogno
di bilanciare l’attività
con il riposo
INTERVENTI
• 4. Educare sul bisogno
di una meticolosa e
delicata cura della
bocca
INTERVENTI
• 5. Insegnare a
riferire i segni e i
sintomi delle
complicanze:
• Dolore toracico e
dispnea
• Febbre
• Ecchimosi
• Edemi
• Diminuzione
della diuresi,
urine concentrate
• Nausea e vomito
• Crampi degli arti
inferiori
92. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 6. Spiegare la relazione fra lo stress e
le malattie autoimmuni. Discutere le
tecniche di gestione dello stress:
• Rilassamento progressivo
• Immagine guidata
• Esercizio regolare (ad esempio
camminare, nuotare, etc.)
• Invio allo specialista di counseling o
allo Psichiatra, se appropriato
INTERVENTI
• 7. Indicare idonee risorse della
comunità, come associazioni o
fondazioni apposite
93. La persona con problemi REUMATOLOGICI
PROBLEMI COLLABORATIVI
Complicanza potenziale: DIABETE INDOTTO DA CORTICOSTEROIDI
Complicanza potenziale: IPERTENSIONE
OBIETTIVO INFERMIERISTICO
Complicanza potenziale: ULCERA PEPTICA
Complicanza potenziale: OSTEOPOROSI
• L’infermiere gestirà e
ridurrà al minimo le
complicanze della
terapia con
corticosteroidi
Complicanza potenziale: TROMBOEMBOLIA
Complicanza potenziale: IPOKALIEMIA
Complicanza potenziale: PSEUDOTUMOR CEREBRI
INTERVENTI
• 1. Monitorare per rilevare segni e sintoni di Diabete Mellito
• Poliuria, polidipsia
• Glicosuria
• Proteinuria
• 2. Monitorare per rilevare Ipertensione
94. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 3. Monitorarer per rilevare segni e
sintomi di osteoporosi, specialmente
a livello costale e vertebrale
• Dolore
• Dolorabilità localizzata
• 4. Monitorare per rilevare ipocalcemia
• Alterazioni dello stato mentale
• Crampi muscolari
• Intorpidimento e formicolio alle dita
delle mani e dei piedi
• Modificazioni dell’ECG
• Convulsioni
• 5. Insegnare al cliente misure atte a
ridurre il rischio di fratture
patologiche
• 6. Insegnare la relazione tra l’aumento
dell’assunzione di calcio e vitamina D
e gli esercizi di carico volti a ridurre il
rischio di osteoporosi
INTERVENTI
• 7. Monitorare per rilevare segni e sintomi
di ulcera peptica
• Test del sangue occulto nelle feci positivo
• Dolore gastrico
• 8. Insegnare al cliente ad assumere i
farmaci prescritti insieme al cibo
• 9. Monitorare per rilevare segni e sintomi
di ipokaliemia
• Astenia
• Letargia
• Livello di Potassio sierico <3,5 mEq/L
• Nausea e vomito
• Modificazioni caratteristiche dell’ECG
• 10. Monitorare per rilevare la presenza di
Pseudotumor cerebri
• Cefalea
• Modificazioni visive
• Nausea
95. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Rischio elevato di eccesso di volume di liquidi,
correlato a ritenzione di sodio e acqua
CRITERI DI RISULTATO
• Elencherà i fattori che
causano edemi
• Esporrà i fattori
controllabili per la
prevenzione degli edemi
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
•
•
•
•
•
Dosaggio giornaliero di Corticosteroidi
Recente aumento di peso
Presenza ed estensione degli edemi
Assunzione di sodio con la dieta
Valori pressori
96. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 1. Incoraggiare il cliente a diminuire
l’assunzione di sale. Insegnargli a
compiere le seguenti azioni:
• Leggere le etichette apposte sugli
alimenti. Riesaminare i cibi ad alto
contenuto di sodio.
• Cucinare senza sale ma con uso di
spezie
• Utilizzare altri condimenti al posto
del sale
• Intervento di una Dietista
• 2. Identificare strategie atte a
diminuire gli edemi declivi
• Frequente cambiamento di posizione
• Evitare abiti stretti
• Sollevare le gambe
• Indossare calze elastiche
• Bendaggio adesivo elastico
INTERVENTI
• 3. Insegnare l’importanza di un
programma di cammino giornaliero
• 4. Spiegare le misure volte a
proteggere la cute da lesioni
• Evitare di camminare scalzi
• Indossare scarpe nuove con cautela
• Evitare gli sport di contatto
• Prevenire la xerodermia con
emollienti
97. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Rischio elevato di nutrizione alterata
(superiore al fabbisogno), correlato ad
aumento dell’appetito
CRITERI DI RISULTATO
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• Esporrà i fattori che
contribuiscono
all’aumento di peso
• Identificherà i
comportamenti che
restano sotto il suo
controllo
• Dosaggio della terapia Corticosteroidea
• Conoscenza dei concetti relativi alla
nutrizione
• Attuali modelli di alimentazione
• Disponibilità ad aderire a modificazioni
dietetiche
98. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
INTERVENTI
• 1. Aumentare la consapevolezza del cliente
circa le azioni che contribuiscono a una
eccessiva assunzione di alimenti
• Chiedergli di elencare per iscritto tutti gli
alimenti che ha assunto nelle 24 ore
• Istruirlo a tenere per una settimana un
diario alimentare che specifichi quanto
segue:
• Cosa, dove, quando e perché ha
mangiato
• Se faceva qualcos’altro mentre mangiava
(per es. guardare la televisione o
cucinare)
• Stato emotivo prima di mangiare
• Altre persone presenti
• Riesaminare il diario relativo alla dieta per
mettere in evidenza i modelli
• Riesaminare le componenti della dieta ad
alto e basso contenuto calorico
• 2. Insegnare tecniche di modificazione
comportamentale atte a diminuire
l’assunzione di calorie
• Non mangiare svolgendo altre attività
• Mangiare solo in una precisa zona della
casa
• Bere un bicchiere di acqua prima dei pasti
• Diminuire le porzioni supplementari, i cibi
grassi, i dolci e l’alcool
• Preparare porzioni piccole
• Usare piatti piccoli per far sembrare le
porzioni più grandi
• Non mangiare mai dal piatto di un’altra
persona
• Mangiare lentamente e masticare bene
• Riporre le posate e aspettare tra un
boccone e l’altro
• Fare spuntini a basso contenuto calorico
• Diminuire le calorie provenienti da liquidi
• Pianificare eventuali pasti abbondanti
99. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 3. Istruire il cliente ad aumentare il livello di attività per bruciare un maggior
numero di calorie; incoraggiarlo a fare quanto segue:
• Usare le scale invece dell’ascensore
• Parcheggiare nel punto più distante dall’edificio da raggiungere
• Pianificare l’attività fisica (es. camminare)
100. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Rischio elevato di infezione, correlato a
immunosoppressione
CRITERI DI RISULTATO
• Esporrà i fattori di
rischio associati a
potenziali infezioni
• Adotterà precauzioni
adeguate allo scopo di
prevenire le infezioni
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• Dosaggio della terapia Corticosteroidea
• Modificazioni dello stato di salute generale
(es. affaticamento, diminuzione
dell’appetito)
• Evidenza di infezioni da microrganismi
opportunisti
101. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 1. Spiegare l’aumento del rischio infettivo e sottolineare l’importanza di
riferire prontamente qualsiasi cambiamento dello stato di salute
• 2. Istruire il cliente ad evitare persone con infezioni e luoghi affollati e chiusi
• 3. Spiegare la vulnerabilità della cute e il rischio di lesioni
102. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
Rischio elevato di disturbo dell’immagine
corporea, correlato a cambiamenti di aspetto
CRITERI DI RISULTATO
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• Esporrà i fattori che
contribuiscono
all’alterazione
dell’immagine corporea
• Dimostrerà di procedere
verso la ricostruzione
dell’immagine corporea
alterata
• 1. Segni di Sindrome di Cushing iatrogena, inclusi i
seguenti:
• Ridistribuzione del grasso sottocutaneo “Gobba di
bufalo” nella regione cervicale e dorsale alta
• Alopecia
• Irsutismo
• Ritenzione idrica
• Modificazioni cutanee (porpora, acne, petecchie)
• Deperimento della muscolatura degli arti
• 2. Risposta alle modificazioni dell’aspetto
103. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 1. Spiegare che i mutamenti dell’aspetto fisico sono farmaco-indotti e che
diminuiscono o si risolvono con l’interruzione della terapia o con la riduzione
del dosaggio del farmaco
• 2. Incoraggiare il cliente a esprimere i suoi sentimenti in relazione ai
mutamenti dell’aspetto
• 3. Promuovere le interazioni sociali
104. La persona con problemi REUMATOLOGICI
DIAGNOSI INFERMIERISTICHE
CRITERI DI RISULTATO
• Spiegheranno il corretto uso dei
farmaci
• Identificheranno le circostanze
che richiedono la segnalazione
a personale sanitario
• Riferiranno le limitazioni
all’assunzione di sodio con la
dieta
• Identificheranno i segni e
sintomi di effetti collaterali e di
reazioni avverse
• Descriveranno le azioni che
possono ridurre gli effetti
collaterali della terapia con
corticosteroidi
• Esprimeranno l’intenzione di
sottoporsi a un programma di
follow-up
• Esprimeranno l’intenzione di
portare un segno di
identificazione medica
Rischio elevato di disturbo gestione inefficace del
regime terapeutico, correlato a insufficiente
conoscenza del programma di somministrazione,
delle reazioni indesiderate, dei segni e sintomi di
complicanze, del rischio di insufficienza surrenalica
e delle sue cause
CRITERI PER L’ACCERTAMENTO MIRATO
• 1. Conoscenza della terapia con
Corticosteroidi
• 2. Prontezza e capacità di apprendere e di
ritenere le informazioni
105. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 1. Istruire il cliente ad assumere l’esatta dose di farmaco
prescritta, tenendo presenti queste considerazioni
• Non interrompere l’assunzione a causa degli eventi avversi
(crisi surrenalica)
• Se possibile assumere la dose giornaliera al mattino
• Assumere la dose di vitamina B12 prima delle 4 del
pomeriggio
• 2. Quando è il caso, dare istruzioni scritte sul programma di
dosaggio
• 3. Isegnare al cliente ad osservare e riferire la comparsa di
effetti avversi gravi:
• Alterazioni dell’umore (euforia o psicosi)
• > Della suscettibilità alle lesioni cutanee
• > Di peso
• Ipertensione arteriosa
• Iperglicemia
• Polidipsia e Poliuria
• Edema grave
• Modificazione della vista, dolore oculare
• Astenia
• Dolore agli arti inferiori
• Alterazioni del colore delle feci
• Modificazioni dell’appetito
• Rash cutanei
INTERVENTI
• 4. Insegnare al cliente a riconoscere e
a riferire i segni e i sintomi
dell’insufficienza surrenalica
• Ipoglicemia
• Nausea e vomito
• Diarrea
• Diminuzione della lucidità mentale
• Astenia, debolezza e malessere
• Iponatremia
• Ipotensione ortostatica
• Palpitazioni
• 5. Incoraggiare il cliente sottoposto a
terapia con corticosteroidi a lungo
termine a procurarsi e a portare con se
un apposito documento o segno di
identificazione
106. La persona con problemi REUMATOLOGICI
INTERVENTI
• 6. Informare il cliente di avvertire il proprio
medico prima di sottoporsi a procedure
invasive o in caso di infezione, per un
possibile aumento del dosaggio di
corticosteroidi
• 7. Insegnare al cliente che i corticosteroidi
possono aumentare o diminuire l’efficacia
di alcuni farmaci, così come altri farmaci
possono influenzare l’efficacia dei
corticosteoidi. Istruire a consultare il
medico o il farmacista prima di assumere il
farmaco
• I farmaci interessati sono: Digitalici,
salicilati, amfotericina B, diuretici,
integratori di potassio, ritodrina,
somatrem, vaccini
• I farmaci che influiscono sugli effetti dei
corticosteroidi sono rappresentati da:
antiacidi, mitotane, contraccettivi orali,
farmaci che producono induzione
enzimatica a livello epatico, fenobarbitale,
rifampicina, fenitoina e aminoglutetimide
INTERVENTI
• 8. Insegnare al cliente a sottoporsi
regolarmente a visita oculistica
107. La persona con problemi REUMATOLOGICI
“Tai nasha no karosha”
“Live long and prosper”
“Lunga vita e
prosperità”
108. BIBLIOGRAFIA
• Sierakowska M, Sierakowski S, Lewko J, Jankowiak B, Kowalczuk K,
Krajewska-Kulak E. “Nursing problems of patients with Systemic
Sclerosis”. Advances in Medical Sciences · Vol. 52 · 2007 · Suppl. 1
·Nursing
• Samuelson UK, Ablem EM. “Development and evaluation of a patient
education program persons with systemic sclerosis (scleroderma)”.
Arthritis Care Res, 2000; 13: 141-8.
• Wollina U. “Pyoderma Gangrenosum: a review”. Orphanet Journal of
rare disease 2007.
• Neil Crowson A, Martin C.Mihm Jr, Magro C. “Pyoderma Gangrenosum:
a review”. Journal of Cutaneous Pathology 2003. 30: 97-107.
• AA.VV. “Rheumatology Nursing. A creative approach”. Jackie Hill Editor
2006.
• Doria A, Rondinone R. “Il Lupus: la malattia dai mille volti”. O.L.A.R.
OnLine Archives of Rheumatology.
• Carpenito LJ. “Piani di assistenza infermieristica e documentazione”.
Casa Editrice Ambrosiana 2004.
109. E1
INFERMIERISTICA CLINICA SPECIALISTICA
La persona con problemi Reumatologici
Sclerosi Sistemica
Lupus Eritematoso Sistemico
Artrite Reumatoide
Mario ANTONINI
(Infermiere Stomaterapista/Wound Care – Ambulatorio Stomie e
Lesioni Cutanee – ASL11 Empoli
mantonini11@alice.it
https://www.facebook.com/mario.antonini.12
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