1. Omaggio ad Arturo
Zardini, cantore
del Friuli prof. Elio Varutti
Udine, Salone del Castello
6 aprile 2019, ore 20,30
Pontebba, Teatro Comunale
13 aprile 2019, ore 20,30
4. Arturo Zardini (Pontebba, 9 novembre 1869 –
Udine, 4 gennaio 1923) è stato un
compositore italiano. Nel 1915 lo scoppio
della Grande guerra lo costrinse ad
abbandonare il paese natale (Pontebba si
trovava infatti in zona di guerra), trovando
ospitalità, assieme alla sua amministrazione
comunale, ove svolgeva le mansioni di
applicato, a Firenze.
Fu proprio in questa città che trovò
l'ispirazione per scrivere Stelutis alpinis,
opera di musica corale di ispirazione
popolare. Tornò a Pontebba solo nel 1919, a
guerra finita.
Per la sua attività venne premiato nel 1922
con la nomina a cavaliere della corona
d'Italia.
Morì il 4
gennaio 1923
per uremia
all'ospedale
di Udine. La
sua salma
riposa nel
cimitero di
Pontebba.
5. Figlie di Arturo Zardini e della seconda moglie Elisabetta Fortuzzi, sposata nel 1908
6. II soprannome pontebbano affibbiato alla famiglia fu “Mulinârs”.
La sua origine secondo il fraterno amico udinese Ercole
Carletti, deriva dal mestiere del padre, costruttore di molini,
mentre secondo altri, è da riferirsi alla proprietà e alla
conduzione di una “farie”, cioè di un mulino così chiamato,
utilizzato dai fabbri ferrai nei pressi della piazza centrale.
Tutte e due le
versioni possono
essere valide
perché, infatti, per
un lungo periodo,
Antonio Zardini,
padre di Arturo, e
suo fratello
svolsero anche
questi lavori.
7. Un’altra attività della famiglia fu la conduzione di un esercizio, l’osteria “Al
Ponte”, in Piazza Umberto I (oggi piazza Dante), ubicata al piano sottostante
l’abitazione degli Zardini, dove oggi c’è il Market “La Fontana”. Accanto all’osteria
c’era la casa di spedizioni “Attilio Zardini” (fratello maggiore di Arturo),
specializzata in export di fiori provenienti da San Remo e da altre località della
riviera ligure, mentre nel cortile vi erano delle stalle per il ricovero dei cavalli.
Osteria al
Mugnaio,
da Mulinâr
sorenon dai
Zardini.
L'attività
era della
madre
Caterina
(Katharina)
Gortani di
Malborghet.
Attilio era il
fratello
maggiore.
8. Arturo Zardini nacque al primo piano della casa “Bearzotti” nell’attuale Piazza Dante di
Pontebba, sita proprio di fronte alla bella fontana storica, il 9 novembre 1869, figlio di
Antonio (m. a Pontebba il 14.5.1907) e di Caterina Gortani (m. a Pontebba il 9.10.1914),
che era nativa di Malborghetto (allora Austria).
9. All’età di 7 anni Arturo fu mandato alle scuole primarie comunali del paese,
dove frequentò solo le prime tre classi, con il maestro don Rodolfo Tessitori,
cappellano del luogo.
10. Fin da piccolo dimostrò una spiccata sensibilità musicale e
un’eccezionale passione per la cornetta. Pontebba allora era un
vivaio vero e proprio di musicisti e di cantori.
L’infanzia di Arturo, il
più giovane della
famiglia, trascorse
come quella di
qualsiasi altro bimbo
dell’epoca, con le
ristrettezze del tempo.
Ancora ragazzo,
aiutava il padre nel
mulino, mentre
durante la bella
stagione si arrangiava
a fare l’apprendista
muratore. Emigrò in
Austria.
Fornaciai a fare mattoni, coppi, pianelle...
Fototeca dei Civici Musei di Udine
11. Dall’ Austria ritornò a Pontebba nel 1887 a
diciotto anni, restituendo al padre tutto il
denaro chiesto in prestito tre anni prima.
Nel 1888 si arruolò nel Regio Esercito
Italiano e fu destinato, come allievo
cornettista, nella banda del 36° Reggimento
Fanteria di stanza a Modena.
Arturo Zardini
da militare
1898-1901
12. L’autorità militare, notata la sua capacita eccezionale,
dopo averlo nominato nel 1893 sotto capomusica, lo
mandò all’Istituto Musicale di Alessandria, dove
frequentò un corso quadriennale di armonia e
contrappunto sotto la guida del maestro Cicognani. In
seguito, rientrato al corpo, venne iscritto ad un corso
annuale di perfezionamento presso il liceo musicale
“Rossini” di Pesaro. Fu Cicognani a presentarlo, quale
uno dei suoi migliori allievi, all’esame di licenza di
strumentazione per Banda nell’agosto 1899. Ebbe per
esaminatore il maestro Perosi, padre del grande
Lorenzo Perosi e fu abilitato all’esercizio della
professione il 15 agosto 1899, ottenendo il diploma di
direttore di Banda.
14. In un concorso musicale dell’ 8 ottobre 1901 indetto dalla Società Artistica Musicale
Diritto e Giustizia di Palermo ottenne un diploma di primo grado con medaglia d’argento
per una sonata a soli archi.
15. Poi vennero la
guerra e l’esilio: il
sorriso si cambiò in
sospiro e si mutò in
un’eco nostalgica
per le tristi vicende
della vita. Le sue
composizioni
rispecchiano questo
vuoto spirituale,
questo distacco da
un mondo ch’egli
aveva tanto amato.
19. Furono tempi oscuri
per la sua anima di
artista. Passò le ore
più critiche della
sua attività creativa.
Dopo l’esilio, il
ritorno in un paese
devastato. Ma
come i Pontebbani
seppero ricostruire
le loro case, così
Zardini continuò a
comporre. Sono di
questa epoca le sue
migliori villotte, le
marce militari e
gl’inni religiosi.
Il 30 giugno 1922 ebbe anche un
riconoscimento da parte dello Stato
con la nomina a Cavaliere dell’Ordine
della Corona d’Italia.
22. Morì all’ospedale di Udine il 4 gennaio del 1923, alle ore 12, per
uremia a 53 anni, lasciando una famiglia nella disperazione e un
grande vuoto in paese e in Friuli.
24. Boccale, o Kriegel
di Arturo Zardini,
per gustare la birra
austriaca di
Pontafel
Teatro Sociale di Udine
25. Medaglia ricordo per la serata musicale di
domenica 11 maggio 1921 al Teatro Sociale di
Udine per i «Mutilati ed invalidi» con il
«meraviglioso coro di Pontebba»
26. ← Silvio Maria Buiatti,
baritono
← Fontanini,
mandolinista ♫ ♫ ♫
← Ore 20,45 precise
Emilio Girardini, poeta
32. Ai Spôs
Cognossût tu âs che frute,
Si cjatavis pal stradon
Tu Sandrin e la Pinute;
No fasevis par dabon.
Tu scherzavis, je rideve
Come fasin grancj amîs;
Nô di fruts no si credeve
Che ca ju ‘l è il paradîs.
Paradîs a nestre mode
Ch’al è chel dai puarets;
Di amâsi, di bussâsi
E di vecjos stâ cuiets.
Plan planuç, cul lâ dal timp
Ancje il cûr ‘l à fat tic tac
No si pues lâ cuintri vint;
E cumò o sês tal sac
Par nissun ‘l è un sacrifici
Cuant ch’al rive chest biel dì
Si va svelts in Municipi
E di cûr si dîs di si.
O finìs la poesie
E us auguri ogni ben
A so timp ancje la scune
E cjapait po ce ch’al ven.
35. Udine, Salone del Parlamento, 6.4.2019, autorità, relatori, artisti e coro
Primavera, a sinistra e coro Zardini per l’omaggio al grande compositore
Soprano Hoefken
Maestro Tammelleo
36. Bibliografia, ringraziamenti e referenze iconografiche
Per aver messo a disposizione le immagini di famiglia e del
proprio paese si è riconoscenti e si ringrazia Giuliano Rui, nipote
del maestro Zardini.
-Giuliano Rui e Mario Faleschini, Turo Zardini, soldât, musicist e
poete, Comune di Pontebba, Arti Grafiche Friulane, Tavagnacco
(UD), 2003.
-Sergio Piovesan, Canti friulani musicati da Arturo Zardini. 37 testi
di Zardini, di altri autori e popolari con commenti e brevi note
biografiche, Comune di Pontebba, Associazione Coro Marmolada
di Venezia, 2018.
Sono di Giuliano Rui tutte le immagini, eccetto le seguenti: quella
nella diapositiva n. 10 è della Fototeca dei Civici Musei di Udine.
Sono tratte da Internet quelle ai n. 11 bassa, 15, 17 e 18. Al n. 16
alta a destra e 35 alta sono della Collezione Conighi di Udine e la
n. 16 bassa a destra è del Museo di Caporetto (Slovenia). È del
Comune di Pontebba quella al n. 28. Sono di Leoleo Lulu, di
Udine, la 35 bassa centro e a destra.