Le politiche sociali nei processi di aggregazione - L'esperienza di Mendrisio
I modelli di impresa sociale in Svizzera
1. Corso di
DSAS / Innovazione sociale e fioritura umana
I MODELLI DI IMPRESA SOCIALE IN SVIZZERA
Risultati di un’indagine esplorativa condotta sul piano nazionale
LUCA CRIVELLI, ANNA BRACCI, GREGORIO AVILÉS
“Laboratori transfrontalieri di politiche sociali all’interno del progetto CoopSussi” (Interreg IV)
Mendrisio, 24 settembre 2010
Struttura della presentazione
1. Contesto di riferimento
2. Domande di ricerca
3. Metodologia
4. Risultati principali
5. Prospettive future
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
2. Corso di
1. Contesto di riferimento
• Riflessione e prassi delle imprese sociali si sono sviluppate
meno (e più tardi) rispetto ad altri paesi europei.
• La Svizzera è così rimasta al margine dei principali studi
internazionali sull’impresa sociale (OCSE ed EMES).
• Mancano organizzazioni mantello a carattere nazionale e le
imprese sociali non sono state finora oggetto di una
valutazione sistematica.
• Possibile spiegazione: successi del modello economico e
sociale svizzero.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
2. Domande di ricerca
1. Far luce su un fenomeno ancora poco indagato alle nostre
latitudini:
― dimensione e genesi del settore (nuove organizzazioni o
trasformazione di soggetti già esistenti?), fattori che hanno
influenzato questo sviluppo.
― individuare e comparare i modelli di impresa sociale sviluppatisi
nelle varie regioni linguistiche, in riferimento alle caratteristiche
definite dal network EMES.
2. Stima della disponibilità di un campione di lavoratori con
difficoltà occupazionali a rimettersi in gioco in
un’organizzazione portatrice di alcune delle caratteristiche
proprie dell’impresa sociale.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
3. Corso di
3. Metodologia (in riferimento alla domanda 1)
• Individuazione di un campione di organizzazioni.
Criteri di selezione adottati:
― organizzazioni menzionate in precedenti studi
― enti affiliati alle due associazioni regionali per la promozione dell’impresa
sociale (CRIEC e ASSOF)
― Istituti che si autodefiniscono come imprese sociali
• Interviste di profondità.
Per rilevare le informazioni è stato costruito uno strumento ad hoc,
adeguando al contesto elvetico alcune domande dell’inchiesta europea
PERSE e dell’indagine sulle cooperative sociali italiane del 2007.
• 48 organizzazioni (delle 91 identificate, tasso di risposta: 53%) hanno
partecipato all’indagine, con questa distribuzione regionale:
― 7 della Svizzera italiana (58%)
― 21 della Svizzera francese (68%)
― 20 della Svizzera tedesca (42%)
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I modelli di impresa sociale in all’Svizzera
4. Risultati: Origini delle imprese sociali
→ Focalizzazione su 40 organizzazioni che inseriscono al loro
interno e in attività produttive lavoratori svantaggiati.
• Promotori:
― 80% degli enti nasce per iniziativa del settore privato
― 20% nasce per iniziativa di enti pubblici
• Data di nascita:
― Metà degli enti nasce dopo il 1990;
― Metà degli enti nasce prima del 1990.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Corso di
4. Risultati: Tipologia di organizzazione
• Forme giuridiche:
― Forme tipiche del codice civile (associazioni e fondazioni): 82%
― Forme regolate nel CO (società, cooperative): 18%
• Distribuzione degli utili
— 39 enti su 40 sono soggette ad un vincolo di non-distribuzione degli
utili
• Dimensione:
— Meno di 35 utenti: 10 organizzazioni
— Tra 35 e 100: 9 organizzazioni
— Tra 100 e 250 utenti: 11 organizzazioni
— Oltre 250 utenti: 10 organizzazioni
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Risultati: Coscienza dell’identità di IS
• Una grande maggioranza di enti (87%) si considera
appartenente all’universo delle imprese sociali (totalmente
o almeno parzialmente)
― Tra chi si considera totalmente IS: prevale la connotazione di
organizzazione non profit (non è ancora presente una concezione
più articolata, es. modello EMES).
― Un secondo gruppo di enti considera indispensabili anche altri
elementi qualificanti, quali la presenza di un rischio economico e il
versamento di salari veri alle persone svantaggiate. Per questo è
più severa nel giudicare soltanto parziale la propria corrispondenza
all’identità di IS.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
5. Corso di
4. Risultati: Gamma di attività in favore dei
lavoratori inseriti
• Metà degli enti fa solo inserimento, con un rapporto utenti
/ personale normodotato di 3:1; l’altra metà fa
inserimento lavorativo ed eroga servizi sociali ai propri
utenti, con un rapporto utenti / personale normodotato
4:1.
• Metà degli enti si concentra su di un’unica tipologia di
utenza (invalidi o assistiti); l’altra metà inserisce persone di
tipologia molto diversa.
• 31 organizzazioni su 40 assicura la presa a carico psico-
sociale dei propri utenti tramite personale interno, formato
in questo ambito e coinvolto pure nella produzione.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
Panoramica sullo statuto amministrativo e la
durata dell’inserimento prevalenti
Degli 8'000 lavoratori inseriti, 90% appartiene ad un dispositivo
di protezione sociale (AI, LADI e aiuto sociale).
Categoria di OCCUPAZIONE OCCUPAZIONE
utenza principale: DURATURA TEMPORANEA
invalidi 13 86,7% 2 13,3%
persone con diritto di
0 0,0% 7 100,0%
disoccupazione
persone in assistenza 4 23,5% 13 76,5%
ex carcerati 0 0,0% 1 100,0%
TOTALE 17 42,5% 23 57,5%
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
6. Corso di
4. Risultati: Cluster Analysis
Inserimento
duraturo
4
1
1970 1980 1990 2000
2 3
Passerella
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
Inserimento
duraturo
1
15 enti
•fortemente specializzati sulla categoria degli invalidi (93%)
•per lo più nati prima del 1990 (73%) e presenti in tutte e 3 le regioni linguistiche
•in prevalenza fondazioni (66%), ma anche associazioni (27%)
•di dimensione variabile (da meno di 35 a 450 utenti), ma dopo gli anni 90 nascono solo
organizzazioni di dimensioni medio-piccole (meno di 100 utenti)
•ventaglio dei servizi offerti variabile: il 60% offre anche servizi socio-educativi agli utenti [foyers,
centri diurni], il 40% si limita all’inserimento.
•personale prevalente: educatori o assistenti sociali
•si percepiscono oggi totalmente (66%) o almeno parzialmente (27%) come imprese sociali, ma il
40% si è trasformato nel tempo (per scelta o per cambiamento della casistica)
1970 1980 1990 2000
Passerella
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
7. Corso di
Inserimento
duraturo
1970 1980 1990 2000
2 9 enti 3 12 enti
•della Svizzera latina, per lo più associazioni •diffusi in tutto il paese, ma con un netto recupero
•quota considerevole di educatori o formatori della Svizzera tedesca
•si percepiscono totalmente IS, per lo più •si riduce la percentuale di personale con formazione
fin dalla nascita di educatore
•Si osservano i primi tentativi di andare oltre le forme
giuridiche consuete del settore non profit (es. Sagl)
•quota maggiore di enti più critica nel considerarsi IS
• non sono specializzate su una classe di utenza, ma si dedicano in prevalenza a persone senza lavoro
(disoccupati, assistiti, carcerati)
• ventaglio dei servizi offerti e dimensione dell’organizzazione variabili: 11 solo inserimento, 10 anche
servizi socio-educativi [consulenza, riqualifica] per gli utenti
Passerella
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
Inserimento
duraturo
4 4 enti • utilizzano meno
•della Svizzera tedesca personale
•solo persone senza lavoro, ma in formato in
prevalenza assistiti ambito socio-
•solo inserimento educativo
•di dimensione variabile • si osservano i
•cercano di muoversi verso il pagamento di primi tentativi di
salari alla produttività andare oltre le
forme giuridiche
consuete del
1980 1990 2000 settore non
profit (es. Sagl)
• quota maggiore
di enti più critica
nel considerarsi
IS
Passerella
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
8. Corso di
4. Risultati: politiche retributive (invalidi)
• Contratto di lavoro a tempo indeterminato
• Salario in linea di massima fisso (ma residuale),
stabilito in funzione della capacità produttiva, che
va ad integrare la rendita di invalidità
• Valore lordo mediano di 6 CHF all’ora (4 euro), che
contribuisce al reddito totale della persona invalida
in una quota variabile tra il 25% e il 50%.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Risultati: politiche retributive (LADI)
• Programma di inserimento pubblico di durata
temporanea (da 1 al max 12 mesi): misure attive
• I lavoratori non percepiscono alcun compenso
dall’organizzazione, perché beneficiano
dell’indennità di disoccupazione.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
9. Corso di
4. Risultati: politiche retributive (assistenza)
17 organizzazioni (38%):
programma di inserimento pubblico (da 1 a max 36 mesi), senza
pagamento di un salario (assegno cantonale o comunale per il
sostentamento minimo)
7 organizzazioni (27%):
contratto di lavoro da 1 a max 12 mesi, con salario sussidiato,
stabilito e finanziato dall’ente pubblico, che sostituisce l’assegno
di assistenza
9 organizzazioni (35%):
contratto di lavoro (da 1 a max 12 mesi o a tempo
indeterminato), con salario che va a riduzione dell’assegno di
assistenza. Valore lordo mediano di 9 franchi all’ora (6 euro)
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Risultati: Struttura del finanziamento
• Focalizzazione dell’attenzione su ricavi e costi inerenti il
solo inserimento lavorativo (tramite lo svolgimento di
attività produttive e la vendita di beni e servizi).
• 2 risorse principali:
— Sussidi pubblici (in media il 57%): classificabili in diretti
(versati cioè agli enti) e indiretti (una parte del costo del
lavoro svolto dagli utenti di fatto coperta dall’ente
pubblico).
— Ricavi di vendita (in media il 41%)
Risultano per contro residuali il lavoro volontario e le
donazioni.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
10. Corso di
4. Risultati: Sussidi pubblici
• Quasi tutte le organizzazioni ricevono un sussidio diretto
(92,5%); due enti hanno solo una copertura (parziale o
integrale) del costo del lavoro degli utenti e
un’organizzazione non percepisce alcun sussidio.
• Per quanto riguarda la modalità di erogazione diretta:
— si sta estinguendo il modello della copertura del deficit;
— prevale sempre più il ricorso a contributi fissi (budget globali) o a
tariffe standard per persona svantaggiata inserita. Due terzi degli
enti sussidiati possono capitalizzare le eccedenze.
• La situazione è in realtà più complessa (molte imprese
hanno una modalità mista di finanziamento e di
capitalizzazione delle eccedenze, che dipende dalla
categoria di utenti inseriti).
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Risultati: Ricavi dalle vendite
• Per il 93% degli enti, la quota prevalente dei ricavi viene
realizzata presso clienti privati (consumatori, imprese).
• I settori principali di attività sono:
• Servizi alle imprese (assemblaggi, lavoro a conto terzi)
• Ristorazione e settore alberghiero
• Verde (giardinaggio, riciclaggio, smaltimento rifiuti)
• 35% delle organizzazioni (in particolare attive con
beneficiari di indennità LADI) è soggetto ad un vincolo di
non-concorrenza e costrette dunque ad operare in settori di
nicchia, non serviti dal mercato for-profit.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
11. Corso di
4. Risultati: Confronto tra Svizzera e Europa (WISE)
suddivisi in:
34% a privati
19% al settore pubblico
suddivisi in:
39% a privati
02% al settore pubblico
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
4. Risultati: Autofinanziamento
• La quota di rischio economico sostenuto dall’organizzazione
ed il grado di copertura dei costi attraverso attività di
mercato è percepito come molto importante da poco meno
di un terzo delle organizzazioni (a differenza della “mission
sociale”, che è considerata molto importante dal 92% degli
enti).
• Il valore medio dell’autofinanziamento corrisponde al 40%.
• Il 30% delle organizzazioni supera la soglia critica di
autofinanziamento, pari al 50%.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
12. Corso di
5. Prospettive future: vincolo di concorrenza
• L’orientamento alla produzione delle IS non si realizza
sempre all’interno del mercato concorrenziale. Il divieto di
concorrenza è una variabile che influenza negativamente il
grado di autofinanziamento delle organizzazioni e la loro
capacità imprenditoriale.
• Con eliminazione dei sussidi indiretti e progressivo
passaggio al pagamento di salari basati sull’effettiva
produttività dei lavoratori (condizione necessaria per
evitare effetti di dumping) → possibile sottoscrizione di
contratti pubblici (contracting out) per la fornitura di beni
e servizi di interesse collettivo, come già avviene in altri
paesi europei.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
5. Prospettive future: persone senza statuto
• Grande maggioranza dei lavoratori attualmente inseriti in
virtù di uno statuto amministrativo della sicurezza sociale.
• Persone che presentano disagi “ad intermittenza”, con
temporanei periodi di ridotta capacità lavorativa (o malattia).
• Per loro: inadeguata sia la soluzione della rendita vitalizia, sia
un tempo di recupero troppo breve (misure attive).
• Come promuovere l’inserimento di chi non trova risposte
efficaci ai propri bisogni nei dispositivi tradizionali?
→ Studiare modalità per superare l’attuale rigidità e per
interfacciare i diversi dispositivi della sicurezza sociale,
almeno a livello cantonale.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
13. Corso di
5. Prospettive future: sviluppo locale
• Le IS potrebbero assumere un ruolo più attivo nel campo
dello sviluppo locale, andando oltre il semplice inserimento
lavorativo.
• Grazie ad un superamento dei vincoli di non-concorrenza e
ad un’intelligente analisi del fabbisogno (per identificare
servizi che rispondono ai bisogni reali delle comunità locali,
in settori abbandonati dal mercato), queste IS potrebbero
svolgere un compito importante, in partenariato con le
amministrazioni locali, per rilanciare l’economia del
territorio e favorire la creazione di capitale sociale in regioni
discoste o quartieri sfavoriti delle città.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera
5. Prospettive future: governance partecipata
• Situazione attuale: (a) scarso coinvolgimento negli organi di
governo di persone svantaggiate e del personale in generale; (b)
solo il 10% degli enti intervistati giudica molto importante dotarsi di
modelli partecipativi di governance.
• Realizzare strutture di governance più democratiche e
partecipative, coinvolgendo maggiormente personale dipendente e
volontario, utenti e consumatori:
• nelle organizzazioni che inseriscono in modo duraturo persone senza
lavoro e trascurati dai dispositivi di welfare,
• nel momento in cui le IS decidessero di avvicinarsi al settore dei servizi
alla persona e favorire lo sviluppo locale,
• qualora perdessero il proprio rapporto simbiotico con l’ente pubblico
per favorire lo sviluppo in senso imprenditoriale.
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I modelli di impresa sociale in Svizzera