1. Strategie
per una didattica inclusiva
nella scuola dell’infanzia e primaria
Luciana Ventriglia
Presidente Comitato Scuola A.I.D
2. DIDATTICA PER L’APPRENDIMENTO
Conflitto cognitivo
Co-costruzione della conoscenza
Dimensione operativa,ludica,sensorialità
Monitoraggio
Motivazione, autostima,emozione positiva
Senso di autoefficacia / stile di attribuzione
Sfida ottimale,coinvolgimento,
Metacognizione,esplorazione,
Autoconsapevolezza
3. Ambiente di apprendimento:
Scuola del I° ciclo
Incoraggiare l’apprendimento collaborativo
“Imparare non è solo un processo individuale. La
dimensione comunitaria dell’apprendimento svolge un
ruolo significativo”
Promuovere la consapevolezza del proprio
modo di apprendere “al fine di “imparare ad
apprendere”.
Realizzare percorsi in forma di laboratori
“per favorire l’operatività e allo stesso tempo il
dialogo e la riflessione su quello che si fa”.
da “Indicazioni per il curricolo” – Ministero Pubblica Istruzione , 2007
4. LINGUAGGIO SCRITTO: Caratteristiche
È un prodotto dell’evoluzione culturale,
non iscritto nel codice genetico, come il
linguaggio orale
È un sistema simbolico di seconda potenza,
perché rappresenta il linguaggio verbale
che è a sua volta un sistema simbolico.
Per scrivere è necessario rappresentare le
componenti subsillabiche (fonemi)
5. I discorsi e le parole
(“Indicazioni per il curricolo” 2007)
La lingua diventa uno strumento con il quale
giocare ed esprimersi(.); sul quale riflettere per
comprenderne il funzionamento(.);(i bambini)
formulano ipotesi e si cimentano con l’esplorazione
della lingua scritta.
Sollecita le pratiche linguistiche che mettano i
bambini in condizione di scambiare punti di vista,
confrontare le proprie interpretazioni attorno a fatti
ed eventi, esprimere i propri pensieri, negoziare e
condividere con gli altri le proprie opinioni.
6. Definizione di
competenza metafonologica
È una particolare conoscenza metalinguistica che
consiste nella “capacità di percepire e riconoscere
per via uditiva i fonemi che compongono le parole
del linguaggio parlato, operando con gli stessi
adeguate trasformazioni”
(Bortolini, 1995)
7. Consapevolezza fonologica
Globale Analitica
Riconoscimento e Segmentazione fonemica
produzione rime Fusione fonemica
Segmentazione Identificazione del fonema
sillabica di parole iniziale, finale, intermedio
Fusione sillabica Manipolazione dei suoni
Identificazione della (elisione, aggiunta, sostituzione)
sillaba iniziale,
finale, intermedia
8. Consapevolezza fonologica
Conoscenza metalinguistica
Abilità di
- identificare
- classificare
- segmentare i segmenti fonologici della parola
- fondere
- manipolare
Apprendimento della
lettura e scrittura
9. La misura della consapevolezza fonologica,
eseguita all’inizio del primo anno della
scuola primaria, può essere un buon indice
predittivo delle difficoltà di lettura e scrittura
che il bambino incontrerà nei primi anni di
scolarizzazione.
PROVE METAFONOLOGICHE
10. Scuola e DSA
Interventi di prevenzione primaria
Identificazione precoce
Prove di valutazione:
- questionario osservativo IPDA
- prove di scrittura spontanea
- prove di consapevolezza metafonologica
Continuità (passaggio di informazioni tra ordini diversi di
scuola)
Screening
Osservazioni sistematiche e periodiche
delle competenze di letto scrittura
11. I neuroni della lettura
“Tutti i bambini possiedono gli stessi
circuiti cerebrali e tutti beneficiano di
un apprendimento rigoroso delle
corrispondenze grafema-fonema.
La decodifica: il solo metodo che gli
permetterà di imparare da sé parole
nuove, di acquistare la propria
autonomia.
È importante anche insegnare loro la
morfologia della lingua (prefissi,
suffissi, radici delle parole).”
12. I neuroni della lettura
La tappa chiave della lettura, la
decodifica dei grafemi in fonemi, è
costituita dal passaggio da un’unità
visiva a una unità uditiva.
È quindi su questa operazione che
(gli insegnanti) devono focalizzare tutti
i loro sforzi.(.)
Fin dai primi anni, semplici giochi
preparano il bambino alla lettura, sia sul
piano fonologico, facendogli manipolare
i suoni del linguaggi (rime, sillabe,
fonemi), sia su quello visivo, facendogli
riconoscere, memorizzare e tracciare la
forma delle lettere.
14. Fasi del processo di
acquisizione della lettura e scrittura
Fase logografica
Fase alfabetica
Fase ortografica
Fase lessicale
15. Laboratorio linguistico fonologico
Obiettivi:
Identificare la parola all’interno del flusso continuo del
parlato
Individuare la diversa lunghezza delle parole
Individuare parole che fanno rima, ma che hanno tratti
distintivi molto differenziati (coppia minima)
Analizzare la struttura sillabica delle parole
Analizzare la posizione delle sillabe nelle parole
Cogliere le uguaglianze sillabiche eo fonologiche
Conoscere la segmentazione e la sintesi fonetica della
sillaba e della parola
16. Laboratorio linguistico fonologico
Attività: Giochi metafonologici
Identificazione e ricerca di parole in rima
Ascolto e produzione di racconti con coppie minime
Scansione sillabica di parole
Fusione di sillabe per formare parole
Scansione fonemica di parole
Fusione di fonemi per formare parole
Eliminazione di sillabe iniziali, finali, intermedie delle parole
Eliminazione di fonemi iniziali, finali intermedi delle parole
Sostituzioni di sillabe nella parte iniziale, finale ed intermedia
di parole
Sostituzione di fonemi all’inizio, alla fine, in mezzo alle parole
17. Didattica e scrittura
Aggirare gli ostacoli posti dalle difficoltà nei processi
bassi della disortografia e disgrafia
Utilizzare programmi di videoscrittura per la
produzione dei testi in modo che l’alunno possa
correggersi mentre scrive (correttore ortografico)
Riflettere sulle differenze tra oralità e scrittura
Utilizzare la sintesi vocale, sia come eco immediato
che come controllo successivo, per rileggere i propri
elaborati
Valutare gli elaborati per il contenuto senza
considerare gli errori ortografici
18. Fasi della dislessia evolutiva
Prime fasi di acquisizione (I elementare)
•Difficoltà e lentezza nell’acquisizione del codice alfabetico
e nell’applicazione delle “mappature” grafema- fonema.
•Controllo limitato delle operazioni di analisi e di sintesi
fonemica con errori che alterano in modo grossolano la
struttura fonologica delle parole lette.
•Accesso lessicale limitato od assente anche quando le
parole sono lette correttamente.
•Capacità di lettura, come riconoscimento, di un numero
limitato di parole note.
19. Lettura
Velocità
Decodifica (Riconoscere e nominare
correttamente parole )
Correttezza
Comprensione (Capacità di cogliere il significato del testo)
“Attività costruttiva, interattiva e attiva che richiede
l’integrazione delle informazioni nuove contenute nel
testo, all’interno delle strutture di conoscenza possedute
dal lettore o dall’ascoltatore.”
De Beni , Cisotto, Carretti “Psicologia della lettura e della scrittura”
20. LA LETTURA
Lettura come decodifica: lettura ad alta voce
caratterizzata dalla capacità di denominare le
parole di un testo in modo corretto e veloce
Lettura come comprensione: capacità di
rappresentarsi il contenuto di quello che stiamo
leggendo
DUE PROCESSI DISTINTI
21. Reading literacy
(Capacità di comprensione della lettura)
L’abilità di capire e usare quelle forme di linguaggio
scritto richieste dalla società eo apprezzate
dall’individuo.
I giovani lettori devono saper costruire un significato
da testi di vario tipo.
Leggono:
- per apprendere,
- per far parte della comunità dei lettori a scuola
e nella vita di ogni giorno
- per godimento personale
(Studio internazionale sulla lettura IEA PIRLS 2006)
22. Mappa concettuale
“..è una rappresentazione grafica di concetti
espressi in forma sintetica (parole-concetto)
all’interno di una forma geometrica (nodo) e
collegati fra loro da linee (frecce) che
esplicano la relazione di parola-legamento”
Gineprini-Guastavigna 2004
23. Daniel Pennac
Solo noi possiamo tirare fuori quel bambino dalla sua prigione,
sia che siamo formati per farlo o meno.
Gli insegnanti che mi hanno salvato e che hanno fatto di
me un insegnante, non erano formati per questo.
Non si sono preoccupati delle origini della mia infermità
scolastica, non hanno perso tempo a cercare le cause e
tanto meno a farmi la predica.
Erano adulti di fronte a un adolescente in pericolo.
Hanno capito che occorreva agire tempestivamente, si sono
buttati, non ce l’hanno fatta.
Si sono buttati di nuovo, giorno dopo giorno, alla fine mi hanno
tirato fuori.
Ci hanno letteralmente ripescati.
Dobbiamo loro la vita”.