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PD
San Donato Milanese
                                                      “7 Dì”
                                                       Rassegna della stampa locale



4 novembre 2012
È domenica e, come promesso, pubblichiamo “7 DÌ”, la rassegna della stampa locale
realizzata settimanalmente dal nostro gruppo di comunicazione.

Il nuovo servizio vuole fornire una panoramica completa di quanto accade sul nostro
territorio a livello politico, sociale, economico e sindacale .

Le notizie di maggior rilievo sono accompagnate da brevi commenti volti a stimolare la
discussione e l’interesse della comunità su quanto ci accade intorno.
Buona lettura.

                                                     Il Pd di San Donato Milanese




                    Settimana: 28 ottobre / 3 novembre 2012

                                    Principali notizie

   1. Anche nella settimana appena trascorsa i media locali hanno mantenuto in primo
      piano il problema della scuola che tocca direttamente gli interessi di molte famiglie.
      Contro la scissione della De Gasperi in due istituti si è alzato un coro di no (Il
      cittadino e L’eco di mercoledì 31 ottobre) ed è stata indetta anche indetta una
      raccolta di firme (ad es. presso l’edicola di via Libertà).

   2. I giornali dedicano spazio anche al tour della giunta Checchi nei quartieri (Il
      cittadino del 30/10 e del 2/11 e Settegiorni del 2/11): prima Poasco, lunedì 5/11 a
      Bolgiano, lunedì 12 in Via kennedy per incontrare i cittadini di Metanopoli e Triulzo
      e il 22 al Troisi per confrontarsi e dialogare con tutta la città informandola su quanto
      realizzato e rilevando problematiche. Dopo anni di silenzio torna a San Donato il
      dialogo tra la città e le sue forze politiche!

   3. Di rilievo anche l’articolo sui conti in rosso dell’ACS (Il cittadino del 30/10) nel quale
      il sindaco annuncia di voler arrivare quanto prima a decisioni definitive sul futuro
      della azienda comunale.




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Lunedì 29 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO

  1. Un capolavoro per ricordare Enrico Mattei - Si è chiusa venerdì la settimana di eventi
     organizzata a San Donato dedicata al padre dell’Eni
     Un’uggiosa serata autunnale, fresca e piovosa, cupa: scenario analogo a quello in cui, mezzo secolo
     prima, l’aereo su cui volava Enrico Mattei fu oggetto del tragico incidente che privò l’Eni del suo
     illustre fondatore, l’Italia di uno degli uomini più potenti del suo tempo e i sandonatesi di colui che
     aveva profondamente creduto nelle potenzialità del territorio su cui aveva impiantato Metanopoli,
     volano di sviluppo per tutta San Donato. Una coincidenza meteorologica che ha conferito un
     significato simbolico ancora più pregnante all’ultima serata del calendario di eventi programmati,
     nella città dell’Eni, per celebrare l’imprenditore marchigiano a cinquant’anni dalla morte. Una
     proiezione di filmati d’epoca e, a seguire, la storica pellicola di Francesco Rosi Il caso Mattei hanno
     animato lo scorso venerdì sera sandonatese.
     Il film, del 1972, è stato proposto al pubblico in una versione restaurata, che ha permesso alla platea
     di apprezzare un lavoro in cui «Rosi lavora su due piani - così l’introduzione del critico
     cinematografico Fabio Francione - quello della realtà e quello della finzione. La vita dei personaggi
     viene raccontata come se si trattasse di un romanzo, anche se si parla di vicende accadute
     realmente».
     La figura di Mattei viene impersonata da un maestoso Gian Maria Volontè, anche se molti hanno
     riscontrato una sostanziosa differenza tra la timidezza e introversione dell’imprenditore e l’impetuosa
     esuberanza del protagonista del film. Una raffigurazione, quella di Rosi, priva di velleità agiografiche,
     che evidenzia il ruolo rivoluzionario di Mattei nel promuovere gli affari di Eni come motore propulsivo
     dello sviluppo del Paese ma non nasconde la sua visione affaristica del potere, riassunta nella
     celebre espressione «uso i partiti allo stesso modo di come uso i taxi: salgo, pago la corsa, scendo».
     Si è chiusa così una settimana densa di iniziative, inaugurate dall’intitolazione a Mattei, sabato 20,
     del parco di via Caviaga, e proseguita attraverso le presentazioni serali di due libri freschi di
     pubblicazione: l’antologia Enrico Mattei: scritti e discorsi (1945 - 1962) e la graphic novel Enrico
     Mattei, vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario. Giovedì e venerdì la proiezione di filmati e
     spot d’epoca ha attirato gli interessati anche nel tardo pomeriggio, mentre venerdì mattina Mattei è
     stato ricordato con la deposizione di una corona di fiori al termine di una messa solenne. Eventi che
     hanno riscosso un buon successo di pubblico, mostrando forte e chiaro l’affetto che i sandonatesi
     provano, ancora oggi, per colui che ha donato alla loro città il destino di “unicum” nel panorama
     dell’hinterland milanese. Riccardo Schiavo



Martedì 30 ottobre

 Fonte: IL CITTADINO

  1. Prosegue il tour della giunta nei quartieri: lunedì 5 novembre toccherà a Bolgiano
     Prosegue il tour nei quartieri della giunta di Andrea Checchi. Dopo l’esordio nella frazione di Poasco
     gli assessori della giunta di centrosinistra incontreranno i cittadini presso la ex scuola di Bolgiano,
     nel corso di un evento che è in programma per lunedì 5 novembre alle 20.30. Anche in questa nuova
     occasione i residenti della zona, e quelli delle aree limitrofe, avranno l’opportunità di confrontarsi
     direttamente con la squadra al vertice del comune, che con l’occasione illustrerà i propri obiettivi.
     Con lo stesso spirito è prevista un’ulteriore tappa rivolta in particolare agli abitanti dei quartieri
     Metanopoli e Trivulzio che si terrà presso la scuola di via Kennedy, la cui data verrà confermata a
     ridosso dell’evento. Proseguono così le riunioni decentrate in cui l’esecutivo di Checchi parlerà
     direttamente ai sandonatesi, con una scaletta di riunioni che toccherà tutto il territorio. Il Cittadino,
     Martedì 30/10/2012
  2. Tutto esaurito nei silos della metropolitana: piano per aprire alle auto gli ultimi due
     livelli
     «Mercoledì scorso ho fatto presente ad un dirigente di Atm il problema della carenza dei posti auto in
     prossimità della Mm3». Il sindaco Andrea Checchi annuncia che in via informale si è attivato con
     l’ente di gestione dei due silos collocati a ridosso del capolinea della metropolitana, fermata San
     Donato, al fine di segnalare un problema particolarmente sentito dai pendolari della zona. «È emerso
     - riprende il sindaco -, che Atm con il Comune di Milano sta valutando delle soluzioni per fornire
     risposta a questa esigenza». In particolare, l’ente di gestione dei due silos fa sapere che insieme a
     palazzo Marino verrà definito un piano per la riapertura dei due ultimi piani delle strutture, che sulla

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carta possono ospitare 1600 auto, anche se di fatto, come è noto ai frequentatori dei silos, una quota
   di questi è inagibile. Il problema è legato in particolare al rivestimento della pavimentazione che
   sembra richieda alcuni investimenti per consentire quanto meno un pieno utilizzo dei parcheggi a
   disposizione. Il tema è particolarmente sentito. Nelle scorse settimane un sangiulianese ha infatti
   lanciato un muovo appello rivolto all’assessore milanese Pierfrancesco Maran, a cui ha fatto
   presente la difficile staffetta quotidiana a cui vanno incontro i pendolari del Sudmilano che utilizzano
   la metropolitana come punto di interscambio. Il diretto interessato ha in particolare lamentato che
   alle 8.30 i posti auto sono al completo. Una segnalazione che ha del resto alle spalle un’antologia di
   altre richieste da parte di chi al mattino si mette al volante con il rischio di trovare i silos al completo
   e di doversi quindi arrangiare come può. Sembra che nei prossimi mesi qualche cosa su questo
   fronte dovrebbe cambiare e che gli sviluppi dovrebbero passare da un confronto tra Atm e Comune
   di Milano. Nel frattempo i cittadini hanno anche rilanciato l’ipotesi circa il trasloco del “suk” al fine di
   destinare l’area del mercatino della domenica a parcheggi. Ma su quest’ultima proposta per il
   momento resta un punto interrogativo aperto. Giu. Cer. Il Cittadino, Martedì 30/10/2012
3. La Regione finanzierà la velostazione
   Il futuro della mobilità ciclabile del territorio passerà dai silos per le biciclette, che dovrebbero
   risolvere il problema delle ruberie, fornendo risposte anche in termini di potenziamento dei posteggi
   per le due ruote. La notizia è ormai ufficiale: l’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi
   è riuscito ad ottenere la riconferma del finanziamento da 334mila euro, che la Regione assegnò
   all’ente nel 2009 per l’ampliamento della velostazione. Il traguardo non era scontato in quanto il
   termine del 12 gennaio 2012, entro cui doveva essere realizzato l’innovativo sistema, era scaduto
   con un “nulla di fatto”. L’importo è quindi rimasto congelato, fino all’insediamento della giunta di
   centrosinistra, che sin dai mesi scorsi si è mossa con gli uffici del Pirellone per tentare di recuperare
   la somma destinata a far crescere il progetto dell’ormai rodata velostazione. Gli ultimi sviluppi del
   complicato iter risalgono ai giorni scorsi, quando gli uffici del municipio hanno ricevuto la
   comunicazione in cui la Direzione generale infrastrutture e mobilità della Regione ha dato via libera
   all’utilizzo della cifra per far andare buon fine il progetto incentrato sulla mobilità
   ciclabile.«L’attenzione che l’amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile, in
   particolare a quella ciclabile - spiega l’assessore alla partita Simona Rullo -, ha incontrato la
   disponibilità della Regione a continuare ad investire in questo progetto, a conferma dell’importanza
   strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro». E aggiunge: «Non ci resta che
   andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di custodia delle biciclette
   attualmente non possibili dato il sottodimensionamento della velostazione rispetto alla grande
   richiesta dei ciclisti». Per il momento non si parla ancora di tempistica, sebbene la macchina
   burocratica abbia già acceso i motori affinché nei prossimi mesi l’obiettivo di cui si parla da tempo
   possa tradursi in una risposta concreta ai pendolari che raggiungono il capolinea della Mm3 a pedali.
   Anche per gli ulteriori aspetti operativi, circa ad esempio la capienza dei silos, nonché il punto in cui
   verranno collocati, gli interessati dovranno attendere il disegno definitivo, che in ogni caso, in base
   alle anticipazioni, a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Certo, le strutture sorgeranno nei
   pressi della fermata metropolitana, vicino alla stazione delle biciclette che ospita una gamma di
   servizi rivolti a privati e aziende. La novità che attende i futuri utenti dovrebbe andare a vantaggio
   soprattutto della sicurezza visto il gran numero di furti che negli anni si è concentrato nel tratto tanto
   battuto dei lavoratori che al mattino coprono il tragitto casa/metropolitana con una pedalata. In futuro
   i malintenzionati troveranno infatti le porte sbarrate, con un congegno che è stato pensato proprio
   per far desistere i malintenzionati. Altro vantaggio riguarda l’incremento del servizio, visto che le
   rastrelliere in certi momenti caldi sono al completo. Giulia Cerboni - Il Cittadino, Martedì 30/10/2012
4. Costretti a camminare sulla strada: i residenti “aprono” il marciapiede
   Il “viaggio nei quartieri” dell’amministrazione di San Donato è iniziato in questi giorni da Poasco,
   dove i residenti di via delle Cascine hanno aperto “da sé” il marciapiede sotto le finestre di casa visto
   che le transenne non venivano mai tolte. L’area pedonale doveva essere consegnata al quartiere
   solo a palestra di basket completata; ma la gente in quelle case già vive. E non ha aspettato la
   tempistica tutt’altro che galoppante del palazzetto: ha preso le griglie di ferro e le ha spostate
   raggiungendo un risultato fondamentale, non camminare al pelo delle auto che vanno e vengono da
   Chiaravalle. «Nessuno vuole rischiare la vita per rispettare la formalità burocratica della consegna -
   spiegano alcuni cittadini -, preferiamo fare una cosa che forse non potremmo fare, ma garantisce
   l’incolumità». Si partirà probabilmente da qui, dall’“illogica” tempistica di conclusione del cantiere per
   il nuovo palazzetto sportivo, nell’incontro aperto convocato al Centro polifunzionale. In via delle
   Cascine, dove è stato completato un intervento urbanistico, le cose sono andate al contrario di come
   dovevano girare secondo chi ha acquistato casa. La gente ha cominciato ad abitare gli
   appartamenti, ma “trincerata” dietro transenne che chiudono il camminamento per le bici e i pedoni.
   Infatti a rigor di logica il marciapiede, come opera di urbanizzazione secondaria, dovrebbe essere
   preso in carico solo ad ultimazione dell’obiettivo principale, la palestra con affiancato rettangolo di
   gioco. Un palestra che tra l’altro è andata incontro a vari intoppi strada facendo, ed a quanto pare
   deve ora affrontare la ricostruzione della tribuna per il pubblico. Morale: in via delle Cascine le

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famiglie costrette a un percorso forzoso dalla porta di casa alla strada, camminando rasenti al
      traffico, hanno pensato a una diversa soluzione. I pezzi di ferro che campeggiano qua e là lungo la
      banchina li hanno spostati loro, aprendosi il sedime pedonale. «L’errore è all’origine - commentano
      ancora - il marciapiede ciclabile doveva essere la prima cosa da consegnare. Per la palestra
      abbiamo aspettato tanto, possiamo aspettare ancora». Il palazzetto dello sport, peraltro, presenta
      ancora diverse incognite. Una sono le dimensioni del campo da calcio, 46 per 90 metri, che
      “costringono” la Polisportiva Cavallino Bianco a non salire mai oltre la Terza Categoria. Una seconda
      preoccupazione concerne i parcheggi dell’impianto: «Non possono bastare per gli spettatori e per noi
      residenti», osservano gli abitanti che non hanno il box. Emanuele Dolcini - Il Cittadino, Martedì
      30/10/2012



Mercoledì 31 ottobre
 Fonte: IL CITTADINO

 1. Coro di “no” alla divisione della scuola - Famiglie contrarie all’ipotesi di scindere la De
    Gasperi in due istituti – I genitori chiedono all’amministrazione di scegliere un’altra
    strada nell’ambito del piano di riorganizzazione dei plessi
    Un coro di 405 genitori ha detto “no” alla spaccatura della scuola media De Gasperi in due istituti
    autonomi. Nella giornata di ieri è stata protocollata la lettera rivolta all’assessore all’istruzione Chiara
    Papetti, che in pochi giorni si è infittita di adesioni da parte delle famiglie. In un clima che non è di
    protesta, bensì di disponibilità alla collaborazione, i diretti interessati chiedono all’esecutivo di Andrea
    Checchi di scegliere un’altra strada rispetto all’ipotesi che andrebbe a toccare l’ormai consolidato
    assetto della De Gasperi. Il momento è decisivo, in quanto nell’arco di qualche giorno la giunta
    sandonatese dovrà comunicare la propria decisione in tema di riorganizzazione dei plessi scolastici,
    sciogliendo un rebus che per qualche settimana ha tenuto alta l’attenzione sul panorama scuola. Il
    quesito che attende soluzione parte dalla realtà di San Donato, che ha all’attivo oltre 3mila alunni e
    solo due scuole medie. La normativa regionale sulla verticalizzazione prevede che ogni comprensorio
    abbia almeno una scuola media, pertanto le alternative si sono essenzialmente ridotte alla formazione
    di due istituti comprensivi particolarmente impegnativi in termini di gestione, oppure in una tripartizione
    dei plessi, che significherebbe la temuta spaccatura della De Gasperi. Un’ulteriore opzione in realtà
    c’era, ma è stata bocciata. La Provincia nelle scorse settimane ha infatti respinto la richiesta avanzata
    dalla giunta, e sostenuta da tutte le parti in causa, che prevedeva due istituti comprensivi e un circolo
    didattico che riunisse i plessi di Poasco, via Di Vittorio e Greppi. Altra proposta lanciata dal consigliere
    della lista civica di opposizione Marco Zampieri, riguarda l’apertura di una terza scuola media nell’area
    tra Certosa, Di Vittorio e Poasco. Secondo il consigliere di minoranza, siccome per il momento
    basterebbe che la nuova struttura didattica venga citata nei documenti di programmazione, questa via
    potrebbe rappresentare una soluzione. Il momento è strategico, in quanto la partita dovrà essere
    chiusa definitivamente nell’arco di qualche giorno. Nel frattempo ieri oltre alla missiva sottoscritta da
    centinaia di sostenitori, accomunati dall’idea che la De Gasperi non vada toccata, è stata depositata in
    Comune anche un’altra lettera, vergata sempre da alcuni genitori, che fornisce nuovi spunti
    interpretativi della normativa, con una serie anche di riferimenti tecnici. I promotori spiegano di aver
    lavorato nell’ottica di fornire qualche elemento di riflessione alla giunta. Intanto, il clima è ormai di
    conto alla rovescia, in attesa del responso che, dopo le consultazioni con tutti i rappresentanti con
    voce in capitolo, dovrà essere fornita dall’esecutivo di centrosinistra sandonatese. Il capitolo si
    chiuderà infatti con una delibera, che a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Giulia Cerboni
    Mercoledì 31ottobre

 2. Conti in rosso per l’Acs, entro un mese la decisione
    «Entro un mese chiuderemo il capitolo dell’Azienda comunale servizi». Il sindaco Andrea Checchi,
    mostrando per il momento riserbo in merito alle valutazioni in corso, annuncia l’intenzione di arrivare
    quanto prima ad una decisione definitiva. Riguardo le alternative sul tappeto spiega che non è escluso
    lo scioglimento della municipalizzata afflitta dai debiti. Intanto, dopo la sintesi stilata dai tecnici, che nei
    mesi scorsi hanno effettuato un lavoro di ricognizione dello stato economico-finanziario della
    municipalizzata con i conti in rosso, si sono aperti i confronti a porte chiuse con le forze di
    maggioranza. Le valutazioni partono dai numeri ufficiali che rivelano una perdita intorno ai 2 milioni di
    euro registrata al 31 dicembre 2011 e una proiezione per la fine dell’anno in corso che fa lievitare il
    debito a 3 milioni di euro. Al domani dell’azienda sono inoltre legati 35 posti di lavoro e una serie di
    altri aspetti, tra cui la gestione del centro sportivo e quella dei servizi attualmente in capo ad ACS, che
    passerebbero al Comune. Un interrogativo, in caso di scioglimento, riguarda inoltre la gestione delle
    farmacie. Certo, come è stato detto, l’azienda se anche venisse mantenuta attiva dovrà essere
    fortemente ridimensionata, il che significherà comunque un esubero del personale. Riguardo in

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particolare l’aspetto occupazione il primo cittadino ha sin dall’inizio annunciato particolare attenzione,
    tenendo conto anche della situazione di crisi generale. Ma per il momento nessuno si sbilancia nelle
    anticipazioni, in attesa che venga fatta sintesi definitiva. Passando invece agli impianti sportivi di
    Metanopoli, nei prossimi mesi la giunta dovrebbe comunicare il piano di rilancio di tutto il centro, con il
    parco e le sue offerte. Qualsiasi strategia che verrà messa in pista dovrà certamente passare da una
    collaborazione con un partner privato disposto ad effettuare investimenti in termini di manutenzione
    straordinaria delle strutture. Tornando ad Acs, le prossime settimane saranno decisive, intanto è stato
    annunciato che nel prossimo numero del periodico comunale, che entrerà nelle case nell’arco di
    qualche giorno, ci sarà un approfondimento sul tema. Giu Cer. Mercoledì 31ottobre

 3. Dopo l’abbattimento dei vecchi edifici, partono i lavori per la bonifica dei terreni
    Nel comparto De Gasperi Est proseguono i preparativi per dare il via alla realizzazione del nuovo
    centro direzionale Eni. Dopo lo smantellamento dei vecchi edifici collocati sull’area che dovrà ospitare
    il progetto all’avanguardia che nei mesi scorsi è debuttato nelle sue geometrie, in breve tempo
    dovrebbero prendere quota i lavori per la bonifica del terreno. Anche riguardo a questa nuova tappa in
    programma si è già chiuso il capitolo delle autorizzazioni e nelle prossime settimane la zona tornerà ad
    essere battuta da macchinari e imprese che predisporranno il comparto ad ospitare il futuro complesso
    per colletti bianchi. L’impegnativa opera, in base alle prospettive annunciate in un primo tempo dal
    colosso petrolifero, dovrebbe essere pronta per il taglio del nastro in concomitanza con l’Expo del
    2015. Per il momento, dopo la lunga fase burocratica, che si è chiusa nella primavera scorsa con la
    sigla dell’intesa tra comune e azienda, sono in corso ancora le fasi preliminari alla realizzazione dei
    nuovi edifici. Il tutto accompagnato da una lunga trafila di carteggi e autorizzazioni che stanno
    accompagnando ogni tappa della complicata staffetta. Intanto, si sono tenuti una serie di incontri tra la
    giunta di centrosinistra e l’Eni, soprattutto di carattere organizzativo, in cui l’esecutivo ha tentato anche
    di strappare qualche vantaggio in più per San Donato rispetto a quanto già definito negli accordi
    ufficiali. L’obiettivo è stato messo in pista con un documento, a cui hanno fornito un contributo le forze
    di maggioranza, che è stato consegnato all’azienda. Mercoledì 31ottobre

 4. Patto con Trenitalia per Borgolombardo
    Partirà un tentativo da parte del Comune di San Donato di stringere un accordo con Trenitalia per
    restituire decoro alla stazione di Borgolombardo. L’intervento, particolarmente atteso dai passeggeri
    della zona, è citato in uno specchietto che non rientra nel Piano triennale delle opere pubbliche, bensì
    annovera una serie di interventi che non spettano direttamente all’ente locale o quanto meno che
    devono passare da collaborazioni e intese con altre istituzioni. In questo caso, partendo dallo stato di
    abbandono in cui versa stazione che sorge sul confine tra i due comuni limitrofi, con ingresso da
    Borgolombardo e da via Di Vittorio, sembra che nel 2013 la situazione potrebbe in parte migliorare.
    Per quanto concerne il lato San Donato, l’esecutivo di centrosinistra si è mostrato pronto ad assumersi
    un impegno in termini di installazione di nuove rastrelliere delle biciclette, nonché di un piccolo
    parcheggio e di un investimento in arredo urbano in prossimità dell’ingresso del sottopasso. Obiettivi
    che passeranno da un pressing con Trenitalia affinché venga restituita decenza alla fermata ormai
    nota per lo stato di degrado e di sporcizia, in un clima generale che da anni richiede interventi di
    ripristino. Nell’arco di un anno è atteso qualche cambiamento. G. C. Mercoledì 31ottobre
      .


 Fonte: 7GIORNI.INFO
 1. Riconfermati i fondi della Regione: i silos per le biciclette a San Donato si faranno - Nel
    luglio del 2009, Regione Lombardia aveva destinato al Comune di San Donato i fondi
    necessari per l’ampliamento della velostazione, sita al capolinea della MM3.
    La mancata realizzazione dell’opera entro il termine indicato dal Pirellone, fissato nel 12 gennaio 2012,
    aveva però di fatto portato al congelamento di quei fondi. A seguito della richiesta recentemente
    presentata dal Sindaco e dall’assessorato alla Mobilità, però, gli oltre 300mila euro promessi dalla
    Regione sono stati “sbloccati” e resi quindi nuovamente disponibili. La notizia è stata comunicata al
    Comune in questi giorni direttamente dalla Direzione generale infrastrutture e mobilità. «L’attenzione
    che l’Amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile - ha commentato l’assessore alla
    Mobilità, Simona Rullo – ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo
    progetto. Non ci resta che andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di
    custodia delle biciclette attualmente non possibili, dato il sottodimensionamento della velostazione
    rispetto alla grande richiesta dei ciclisti» Redazione Web - Martedì 30/10/2012




                                                                                                               5
 Fonte: L’ECO

 1.   Bufera sui maxi istituti scolastici - La provincia boccia il piano del Comune – avallato
      dalle scuole – per due comprensori e un circolo didattico- l’assessore Chiara Papetti
      propone ora il dimezzamento della De Gasperi, ma trova il no dei genitori
      Scoppia la bufera sui maxi istituti scolastici chiesti da Governo, Regione e Provincia, sul
      "dimensionamento verticale" riguardante la nuova organizzazione nelle scuole statali dell'infanzia,
      primarie e secondarie di 1° grado del territorio di San Donato Milanese. La nuova organizzazione
      dovrà comunque essere in grado di garantire la continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo
      d'istruzione anche se ciò comporterebbe la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche
      autonome, costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado.
      In base alle indicazioni legislative e alla tipologia del proprio sistema scolastico, l'Amministrazione
      comunale di San Donato Milanese, alla fine di settembre scorso, aveva predisposto una proposta di
      organizzazione, condivisa a livello politico e con gli organismi competenti della scuola, che prevedeva
      una suddivisione dei plessi scolastici in due istituti comprensivi di circa 1150 studenti ciascuno facenti
      capo alle due scuole medie, De Gasperi e Galilei, e un circolo didattico di 800 studenti che teneva
      insieme i plessi di Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione - ritenuta ottimale e accettata da tutti gli
      organismi scolastici sandonatesi - respinta dalla Provincia di Milano con una lettera firmata
      dall'assessore all'Istruzione, Marina Lazzati, che la riteneva non rispettosa dei criteri approvati dalla
      Regione. "Confidavamo in un parere positivo della Provincia, - dichiara l'assessore all'Istruzione,
      Chiara Papetti, - puntando sulla peculiarità della nostra offerta scolastica, che attualmente contempla
      due soli plessi di scuole medie, la De Gasperi e la Galilei, ma conta su un numero di alunni che
      permette il mantenimento di tre istituti. Purtroppo non è stato così e ci siamo ritrovati - si lamenta
      l'assessore - nelle condizioni di rimodulare diversamente la proposta avendo pochi giorni a
      disposizione". Il termine di presentazione della nuova proposta è a fine ottobre. Due le ipotesi sul
      campo già avanzate dalla Giunta comunale ai Consigli di istituto e di circolo, alle associazioni dei
      genitori, ai presidi e ai rappresentanti dei docenti. La prima proposta immagina una suddivisione in due
      maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie con, rispettivamente, 1605 studenti per la De
      Gasperi, e 1514 per la Galilei. L'altra invece conferma la tripartizione dei plessi con la creazione di tre
      istituti comprensivi grazie alla suddivisionee in due entità distinte della scuola media De Gasperi.
      "Fermo restando il fatto che la proposta bocciata da Palazzo Isimbardi era la migliore per San Donato-
      spiega l'assessore Papetti, - l'ipotesi della tripartizione, a nostro avviso, è quella più percorribile in
      considerazione delle esigenze degli oltre 3000 studenti della città, pur dividendo in due la gestione
      della media De Gasperi. Con questa organizzazione - continua - otteniamo tre istituti, altrettanti
      dirigenti e direttori amministrativi, rispetto agli attuali quattro, con circa un centinaio di docenti ciascuno
      e un numero di studenti che oscilla fra i 942 e i 1165. L'ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due
      maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1500 ciascuno), sia di professori (fra i 150
      e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del
      sistema scolastico cittadino". L'assessore Papetti non nega che anche la soluzione dei tre istituti possa
      andare incontro a qualche difficoltà, specie per la gestione di aule, laboratori e materiale didattico, ma
      confida nella buona volontà e nella collaborazione di tutti i soggetti interessati, dai docenti al personale
      amministrativo. "Si tratterà di lavorare insieme - sostiene l'assessore - collaborando affiche i possibili
      nodi vengano sciolti in tempo ed evitando chiusure pregiudiziali".
      Parole, queste ultime, che non trovano l'appoggio dei genitori, assolutamente contrari alla suddivisione
      della scuola media De Gasperi. "La De Gasperi è una scuola di eccellenza - sostengono i genitori - qui
      arrivano studenti da tutte le parti appunto perché è un'ottima scuola, come si può pensa re di dividerla
      in due?". "Perché in Provincia non tengono conto della peculiarità del nostro territorio?", si chiede uno
      di loro. I genitori in questione hanno scritto una lettera all'assessore provinciale Marina Lazzati
      chiedendole di rivedere la sua posizione e di prendere in considerazione l'ipotesi - da lei già bocciata -
      della suddivisione in due comprensori delle due scuole medie e un circolo didattico. Non è escluso il
      rischio di clamorose proteste davanti agli istituti scolastici sandonatesi. - Domenico Palumbo
 2. Congelate le tariffe scolastiche
      L'Amministrazione comunale di San Donato ;Milanese congela le tariffe dei servizi scolastici e per
      l'infanzia.
      E' questo l'effetto della decisione presa nel corso della seduta di giunta avuta la settimana scorsa. Se
      nel caso della refezione scolastica la decisione bloccherà per il 2012 qualsiasi ritocco verso l'alto, nel
      caso dei nidi la decisione sarà ancora più incisiva perchè le tariffe verranno riportate ai livelli del
      giugno scorso. Per effetto dell' adeguamento Istat, previsto nel contratto d'appalto, le rette dei nidi, alla
      fine dello scorso anno, erano state ritoccate al rialzo, con decorrenza dall' 1 settembre. Tale aumento,
      pari al 2,4%, verrà azzerato con la conseguenza che nelle prossime settimane la tariffa prospettata
      scenderà, per chi rientra nella fascia massima, di 14 euro al mese e in misura proporzionale per le
      altre fasce Isee. Anche il capitolo d'appalto del servizio mense prevede l'aggiornamento
      dell'andamento degli indici, Istat. Come nel caso dei nidi, sulla refezione è stato deciso di non
      trasferire l'aumento del costo del servizio sugli utenti. Le tariffe rimarranno quindi quelle in vigore dallo
                                                                                                                   6
scorso anno scolastico tra un minimo di 1,6 e un massimo di 6 euro a pasto per gli alunni residenti
    denti e 7 euro per chi non risiede in città. "Con; questa decisione - spiega l'assessore all'istruzione
    Chiara Papetti, -proseguiamo nella nostra azione di revisione a ribasso della pressione tariffaria e
    fiscale già intrapresa con riduzione dell'aliquota Imu e Irpef. Confermiamo - dichiara ancora
    l'assessore - la massima, attenzione rivolta alle famiglie e alle fasce più!, deboli della comunità". In
    materia di tariffe, a questo primo step seguirà un processo di rivalutazione dei costi e dell'andamento
    della gestione dei servizi in previsione di una possibile riduzione dei carichi tariffari sugli utenti.

 3. Certosa, si blocca il comitato - I membri del direttivo non si sono ricandidati per
    diversi motivi, non ultimo il ricambio - Il sodalizio cessa l'attività per mancanza di soci
    Cessa l'attività il comitato quartiere Certosa sorto due anni fa allo scopo di affrontare e risolvere i
    difficili problemi esistenti in piazza Tevere e dintorni. Alla fine dei primi due anni di mandato era
    previsto, come da statuto, l'annullamento delle cariche del direttivo e la sua rielezione ma, malgrado
    gli sforzi effettuati, non è stato possibile trovare persone volenterose disposte ad occuparsi dei
    problemi del quartiere dedicando parte del proprio tempo libero. I membri del direttivo uscenti non si
    sono ricandidati per vari motivi, non ultimo il fatto che il gravoso compito non debba essere assunto
    sempre dalle stesse persone. L'appello lanciato nell'estate scorsa per trovare nuovi candidati ha avuto
    una sola adesione, non sufficiente a mandare avanti i lavori del comitato. Rimane comunque l'idea di
    un organismo pronto alla protesta non solo fine a sé stessa ma anche alla proposta di realizzazione
    concreta di iniziative per il quartiere e i suoi abitanti. In due anni l'attività del comitato è stata molto
    prolifera, come dimostra il salvataggio del laghetto di via Olona, all'angolo della via Emilia, che ha
    rischiato l'interramento. Grazie all'interessamento del sodalizio il laghetto è tornato a nuova vita con la
    realizzazione di un pozzo artesiano che permette la sua alimentazione con acqua di falda, anziché
    acqua potabile, con notevole risparmio per le casse comunali. Grande successo hanno avuto pure le
    feste organizzate per i bambini in piazza Tevere, un luogo dimenticato dalla collettività e che per un
    giorno ha vissuto momenti ricreativi significativi.
    Purtroppo rimane sulla carta il progetto di realizzare nell'attiguo parcheggio auto un capannone, o
    qualcosa di simile, per le manifestazioni teatrali e musicali, assolutamente mancanti in tutto il
    quartiere. Il progetto prevedeva anche una diversa viabilità che avrebbe migliorato l'entrata e l'uscita
    delle automobili. "La battaglia più importante l'abbiamo vinta in Consiglio comunale - si legge in una
    nota firmata da Laura Ferrari, Simone Varesi, Maurizio Bortot e Piero Dornetti - quando ci siamo resi
    parte attiva per modificare il Pgt che prevedeva altre costruzioni residenziali sull'arèa adiacente il
    parco giochi di via Olona, lasciando aperta la possibilità di ampliare, rendendolo più grande e più
    bello, il parco stesso".
    In quella stessa riunione consiliare si ottenne anche l'assegnazione di 800mila euro, ora prevista nel
    Piano triennale delle opere approvato recentemente dalla Giunta guidata dal sindaco Andrea Checchi,
    da destinare nel quartiere. Ci sono i soldi ma mancano i progetti per spenderli. Come si farà a fare
    fruttare bene tutto quel denaro? Il comitato di quartiere serve anche per questo. C'è il rischio di pe-
    derli. Non c'è più il comitato ma in compenso c'è il blog di Luciana Menegazzi, una dei soci fondatori
    del sodalizio, http://certosatoday.myblog.it a tenere alta l'attenzione. Basta ciccare su quel sito per
    partecipare attivamente alla vita del quartiere. Domenico Palumbo



Venerdì 2 novembre
 Fonte: IL CITTADINO

  1. La nuova tappa per il “tour dei quartieri”: lunedì sera l’appuntamento è a Bolgiano
      Nuova tappa in vista per il “tour nei quartieri” della giunta sandonatese: appuntamento a Bolgiano
      per lunedì sera alle 21, presso il salone dell’Università della terza età in via Unica 2. L’incontro si
      inserisce in un percorso di date attraverso le quali la giunta Checchi, insediatasi prima dell’estate,
      intende dialogare con i cittadini delle varie aree della città in modo da poter confrontarsi, caso per
      caso, con le problematiche che emergono dal territorio. Lo scorso 22 ottobre, a Poasco, il “faccia a
      faccia” è stato molto partecipato: «Abbiamo ricevuto molte indicazioni utili a orientare la nostra
      azione di governo - così l’assessore ai quartieri Gianfranco Ginelli -. La scelta di sondare gli umori
      della gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando uno strumento di grande importanza e
      molto apprezzato dai cittadini». Dopo Bolgiano, il lunedì successivo sarà la volta di Metanopoli -
      Triulzo, mentre giovedì 22 si svolgerà, presso il Troisi, un incontro conclusivo tra giunta e città. Il
      Cittadino 2 novembre

  2. Il 18 novembre le elezioni a Poasco per eleggere il comitato di frazione
      Elezioni in vista per il Comitato di Poasco, si vota domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 nel solo
      seggio aperto, quello di via Unica presso l’anagrafe decentrata. Nel frattempo escono i dieci nomi fra
      cui dovranno scegliere i circa 2mila poaschesi maggiorenni e aventi diritto di esprimere chi siederà
                                                                                                              7
nel comitato di frazione. Le candidature sono quelle di Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea De
     Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta,
     Sabrina Rivalta e Manuela Toncini. Su dieci “papabili” quelli che andranno a costituire il Comitato
     devono scendere a sette, come previsto dallo Statuto comunale di San Donato Milanese (sei più il
     presidente di turno). I nomi degli aspiranti rappresentanti di frazione per ora sono disponibili solo in
     ordine alfabetico, ma nei manifesti e sulle schede figureranno in ordine casuale secondo il sorteggio
     che verrà effettuato nei prossimi giorni. Possono votare i residenti di Poasco, purché maggiorenni e
     iscritti nelle liste elettorali del Comune, indicando un massimo di due nomi, cioè due preferenze sulla
     scheda distribuita nella sola giornata di domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 presso il seggio. In
     questo modo sarà garantita per altri tre anni la “voce” delle due frazioni, Poasco e Sorigherio (2800
     abitanti circa), che nel 2012 hanno superato gli ottanta anni esatti di aggregazione a San Donato,
     avvenuta nel 1932, quando di Eni non c’era traccia e anche il borgo principale era costellato di campi
     e cascine. L’assessore ai quartieri nella giunta Checchi, Gianfranco Ginelli, auspica che la gente
     vada prima di tutto a votare, in tempi di astensionismo record e sentimenti antipolitici. «Ci auguriamo
     - dichiara l’assessore - una buona risposta da parte dei cittadini di Poasco-Sorigherio. Questa
     votazione è un passaggio importante per la vita del quartiere. Ringrazio i candidati per la disponibilità
     a “mettersi in gioco” per il bene dei propri concittadini, attendo l’esito della tornata elettorale per
     porre fin da subito le basi di un confronto diretto e proficuo con quanti di loro entreranno a far parte
     del Comitato. Nel rispetto delle prerogative dei rappresentanti della frazione, l’amministrazione
     manterrà aperti tutti gli strumenti di dialogo con i cittadini ». E. D. Il Cittadino 2 novembre

  3. A Monticello è rimasto solo l’eternit - Se n’è andata anche l’ultima azienda nell’area
     dove sorgerà un nuovo quartiere con 400 residenti
     Cascina Monticello, la trasformazione in nuovo “quartiere” di San Donato comincia dall’eternit che
     spunta ovunque. E dalla bonifica dei terreni, oggi chiusi dietro i cancelli e transennati dopo il
     trasferimento di tutte le attività artigianali che fino all’estate scorsa erano ancora in zona. Da alcune
     settimane nell’abitato sandonatese lungo la strada che va a Carpianello non c’è proprio più nessuno.
     Hanno trasferito l’attività altrove anche le ultime aziende - quasi tutte a conduzione familiare - che
     per decenni hanno dipinto il volto tipico di Monticello appena entrati lungo la stradina sterrata che va
     alla corte grande della cascina. Con l’estate le insegne si sono abbassate dappertutto, ricollocandosi
     a Sesto Ulteriano, Zivido e Borgo Bagnolo, le destinazioni scelte dagli imprenditori che hanno dovuto
     fare le valigie. Dietro le transenne si vedono solo recinzioni di plastica, qualche furgone che svuota
     gli ultimi box e un mare di eternit. La fibra in vetrocemento fa capolino praticamente ovunque,
     costituendo il materiale pressoché unico con cui dagli anni Settanta in poi sono state realizzate le
     coperture delle oggi ex botteghe artigiane. Prima di qualsiasi fondazione edilizia e qualsiasi cantiere,
     bisogna portare via tutto l’amianto. Un secondo atto dovuto sarà la cosiddetta “caratterizzazione” dei
     suoli, cioè il sondaggio sull’eventuale percolazione di residui chimici da lavorazione industriale nei
     terreni sopra i quali fra tre anni - forse qualcuno in più - cammineranno circa 500 sandonatesi in più.
     Il Piano di intervento privato infatti veleggia attorno alle 150 unità immobiliari, con tipologia di
     fabbricati bassi a due piani e villette monofamiliari. La previsione è di portare a Monticello, in tre lotti
     per un totale di 51mila metri cubi edificabili, fra le 200 e le 400 persone. Dal punto di vista dei tempi
     l’operazione è strutturata su un arco molto ampio, con il nuovo quartiere cittadino (perché le
     dimensioni saranno quelle di una frazione in più) completato non prima del 2021. Come opere
     connesse sono previsti parcheggi, la riqualificazione della rotonda per il Policlinico e l’allargamento
     dell’accesso attuale a Monticello, ancora oggi poco più che una strada per trattori. Emanuele Dolcini
     Il Cittadino 2 novembre



 Fonte: SETTEGIORNI

  1. VIA DI VITTORIO: I rifiuti? Sotto al cartello che vieta di abbandonarli - Inciviltà e
     incuria: e Marino segnala anche nuovi atti di vandalismo
     SAN DONATO MILANESE - Sono stati messi da due settimane i cartelli intimanti il divieto di scarico
     dei rifiuti ingombranti nelle strade, ed in particolare in due zone in cui tale problematica è vivamente
     sentita, come Certosa e via di Vittorio. Tutto inutile. Non solo materassi, mobili ed elettrodomestici
     spuntano negli angoli delle strade come prima, ma addirittura esattamente sotto questi cartelli. Sulla
     pagina facebook dedicate agli «amici di via di Vittorio» infatti si moltiplicano le foto di denuncia. «I
     cartelli erano attesi già a luglio - dice la blogger Luciana Menegazzi - ma lungaggini burocratiche e
     tecniche ne hanno permessa l'installazione solo ora. Oltre a ribadire il divieto e ricordare le sanzioni,
     la nuova segnaletica invita a rivolgersi al servizio di raccolta a domicilio, riportando anche i numeri
     telefonici». La lotta contro l'abbandono dei rifiuti era stata perseguita anche nel corso dell'estate
     dall'assessore Andrea Battocchio, il quale aveva fatto recapitare lettere ai cittadini di Certosa e Di
     Vittorio, oltre agli amministratori condominiali, con le regole della raccolta degli ingombranti. Ma

                                                                                                               8
intanto, sempre da via Di Vittorio, l'ex consigliere comunale Antonio Marino segnala anche nuovi atti
       di vandalismo, come la distruzione di una vetrata nei pressi del centro anziani e il danneggiamento di
       un raccoglitore di pile usate.

    2. BREVI

       ♦    STAZIONE DELLE BICI, LA REGIONE METTE I 334MILA EURO
       La Regione li aveva promessi già nel luglio del 2009 ma poi l'opera non era stata realizzata entro i
       termini previsti di gennaio 2012. Ma ora giunge la notizia che saranno ristanziati i 334mi1a euro che
       serviranno all'ampliamento della velostazione. «L'attenzione che l'Amministrazione conferisce alle
       politiche di mobilità sostenibile, in particolare a quella ciclabile - spiega l'assessore alla Mobilità
       Simona Rullo -, ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo
       progetto, a conferma dell'importanza strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro».

       ♦    GIUNTA «IN TOUR»: TOCCA A BOLGIANO
       Continua il tour della Giunta tra i vari quartieri cittadini: il prossimo appuntamento sarà lunedì 5
       novembre alle 21 a Bolgiano, presso il salone dell'Università della Terza Età di via Unica. «A Poasco
       - ha detto l'assessore Gianfranco Ginelli ripensando alla serata del 22 ottobre - abbiamo ricevuto
       molte indicazioni utili a orientare la nostra azione di governo. La scelta di sondare gli umori della
       gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando, come era nelle nostre previsioni, uno strumento
       di grande importanza e molto apprezzato dai cittadini che vedono nell'Amministrazione un
       interlocutore attento e interessato alle loro esigenze». Dopo altre tappe intermedie, l'ultimo incontro
       si svolgerà il 22 novembre al Troisi. Un'occasione, per Ginelli, per raccontare quanto fatto nei primi
       sei mesi di Amministrazione da parte di Andrea Checchi e la sua squadra.

       ♦    COMITATO DI POASCO-SORIGHERIO: ECCO I CANDIDATI
       I residenti di Poasco saranno chiamati domenica 18 novembre ad eleggere i nuovi componenti del
       Comitato di quartiere di Poasco-Sorigherio. Dieci le candidature pervenute. Si tratta di Giuseppe
       Blasio, Claudio Cassani, Andrea De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina
       Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta, Sabrina Rivalta, Manuela Toncini.

    3. Parcheggio della metro, un vero incubo - Lettera all’assessore milanese Maran:
       “Così la vostra area C pare un controsenso” - Si moltiplicano le segnalazione degli
       automobilisti per l’impossibilità di posteggiare
       SAN DONATO MILANESE - Parcheggi nell'area metropolitana MM3: è il caos. Sono infatti molte le
       segnalazioni di diversi pendolari residenti a San Donato e San Giuliano, in prevalenza, ma in
       generale da parte di molti lavoratori dell'hinterland che per lavoro scelgono di raggiungere il centro di
       Milano con i mezzi, passando per la stazione metropolitana sandonatese. Per usufruire del metrò
       infatti, molti arrivano in automobile, e in un paese che tra l'altro vuole promuovere l'utilizzo dei mezzi
       disincentivando quello delle automobile, dovrebbe essere scontato trovare le strutture idonee per
       poter andare in questa direzione.
       Ed invece, come ben sanno i tanti automobilisti che vi ricorrono, a San Donato si arriva alla meta,
       ma non si sa dove parcheggiare l'auto. Silos pieni, e nelle strade vicine e meno vicine parcheggi a
       ore o dedicati ai residenti. Ed è da mesi che la condizione dei parcheggi si è aggravata, facendo
       diventare tutto estremamente complicato. Tra le diverse segnalazioni e voci di protesta che si stanno
       levando, c'è anche la mail indirizzata da un cittadino all'assessore milanese Pierfrancesco Maran,
       con delega alla mobilità ed ai trasporti, che recita. «La situazione diventa mese dopo mese più
       insostenibile. Le auto sono parcheggiate ovunque, in tutte le aree vietate nei dintorni. Alle 8.30 di
       mattina i due silos sono spesso già completi. Per avere un abbonamento settimanale, bisogna
       presentarsi alle casse il mercoledì mattina, all'alba, e fare una coda assurda. L'ultimo piano di
       ambedue i silos, è stato chiuso negli ultimi due anni probabilmente per incuria e/o problemi
       strutturali. In questo modo, si è ulteriormente ridotta la capacità ricettiva dell'interscambio del 20 per
       cento. Io voglio capire, come possiamo noi cittadini utilizzare i mezzi pubblici, se non veniamo messi
       nelle condizioni di poterlo fare?». Nella mail non si risparmiano critiche neanche sull'operato
       dell'amministrazione sandonatese. «La giunta da anni ha adottato la tecnica di rendere impossibile il
       parheggio nei pressi della metro, istituendo zone solo per residenti, o l'utilizzo del disco orario. Se
       non vengono affrontati questi problemi, il discorso di area C perde un po' senso. Mi verrebbe voglia
       di comprare un camion e parcheggiare ogni giorno sotto la statua di Missori».
.




                                                                                                               9
Sabato 3 novembre

 Fonte: IL CITTADINO

  1. Quasi pronta la nuova ciclabile fra San Giuliano e San Donato- Martedì sopralluogo
     degli assessorati competenti, entro il mese taglio del nastro
     Qualche ritocco alla parte sandonatese, un deciso sprint a quella sangiulianese e il gioco sarà fatto:
     ormai agli sgoccioli i lavori per la ciclopedonale che renderà i due comuni ancora più vicini. Martedì
     verrà svolto un sopralluogo dagli assessorati competenti e i tecnici delle due città, in occasione del
     quale sarà individuata la data di inaugurazione. I lavori per il progetto “MiBici”, destinatario di un
     finanziamento di 300mila euro da parte della Provincia di Milano, hanno preso il via ad inizio 2012.
     Due i tratti previsti dal disegno: il “tronco nord” (350 metri), da Sant’Enrico al Policlinico, era già
     pressoché pronto prima dell’estate; mentre il “tronco sud” è quello su cui si stanno concentrando gli
     ultimi interventi. Giunto nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, il percorso infatti prosegue su una
     ciclabile già presente, che termina però nelle vicinanze dello scolmatore che corre tra via Leopardi e
     il Parco nord. Da qui ha preso il via, all’inizio dell’estate, la seconda tranche del progetto: un
     corridoio protetto di 550 metri che, percorso il ponte che attraversa lo scolmatore, costeggia la
     sponda orientale della cava sboccando, infine, sulla sangiulianese via Risorgimento. Inizialmente
     l’inaugurazione era stata annunciata per la fine di settembre, per poi essere posticipata alla fine
     dell’anno. Ora, pare che le operazioni siano in via di conclusione: quasi tutto il percorso che passa
     accanto alla cava è delimitato dagli appositi cordoli, già collocati i pali della luce e gran parte del
     parapetto in legno. Solo il tratto conclusivo, di competenza sangiulianese, manca all’appello: uno
     spezzone di circa 200 metri che verrà liberato dalla vegetazione e attrezzato ad hoc nelle prossime
     settimane. Del resto, a fianco della piscina comunale, è possibile notare che i cordoli delimitativi
     della pista sono già stati collocati. «San Donato è pronta - ha spiegato il vicesindaco Simona Rullo -:
     nel giro di due settimane la nostra parte potrebbe essere finita. Martedì ci metteremo d’accordo con
     San Giuliano: nel caso, rallenteremo i tempi in modo da concludere ed inaugurare insieme». Gli
     ultimi ritocchi consistono nella «posa dei tappetini superiori, che richiede pochissimo tempo, e alcune
     sistemazioni alla segnaletica». Dal municipio sangiulianese assicurano che «a novembre saranno
     collegati i due tratti ubicati nei rispettivi comuni», così l’assessore ai trasporti Mario Oro. Riccardo
     Schiavo - Il Cittadino 3 novembre
  2. Venti di pace alla Metro, dopo l’intesa coi sindacati - Stop alle tensioni
     Dopo la tempesta, sulla Metro spirano venti di pace. Firmata l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto
     integrativo aziendale. La fumata bianca è arrivata giovedì dopo l’ennesimo confronto tra i vertici della
     Metro e i rappresentanti sindacali dell’azienda, che a San Donato conta su una sede di quasi 600
     lavoratori, la gran parte dei quali risiedono nel territorio del Sudmilano. La querelle si era aperta
     durante l’estate e non aveva mancato di riservare momenti di forte tensione. «L’ambito di confronto
     tra le parti - dichiara Philippe Palazzi, che di Metro Italia è l’amministratore delegato - ha riguardato
     la rivisitazione di alcuni punti cruciali dei vecchi accordi, tra cui la parte variabile della retribuzione, il
     costo della mensa aziendale, la remunerazione del lavoro festivo e il salario aziendale». Sempre
     secondo la nota della proprietà quindi, grazie ad un dialogo costruttivo ed alla comune volontà di
     trovare punti di convergenza, è stata approvata la proposta dell’azienda di modificare la parte
     variabile della retribuzione sulla base di criteri più semplici e maggiormente meritocratici. «Il vecchio
     “premio di produttività” lascia spazio al nuovo “premio soddisfazione cliente” - precisano ancora i
     vertici di Metro -. Sul tema delle aperture domenicali, poi, abbiamo trovato un punto di convergenza
     per la remunerazione del lavoro festivo con una maggiorazione del 70 per cento. In cambio, ad
     eccezione di alcune categorie tutelate, ai dipendenti sarà chiesta la presenza festiva per una media
     di dodici domeniche l’anno». Nel mese di novembre l’ipotesi di accordo sarà sottoposta a
     referendum approvativo e, in caso di nulla osta definitivo, sarà in vigore dal 1 gennaio 2013 al 31
     dicembre 2015. Stefano Cornalba - Il Cittadino 3 novembre




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  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna della stampa locale 4 novembre 2012 È domenica e, come promesso, pubblichiamo “7 DÌ”, la rassegna della stampa locale realizzata settimanalmente dal nostro gruppo di comunicazione. Il nuovo servizio vuole fornire una panoramica completa di quanto accade sul nostro territorio a livello politico, sociale, economico e sindacale . Le notizie di maggior rilievo sono accompagnate da brevi commenti volti a stimolare la discussione e l’interesse della comunità su quanto ci accade intorno. Buona lettura. Il Pd di San Donato Milanese Settimana: 28 ottobre / 3 novembre 2012 Principali notizie 1. Anche nella settimana appena trascorsa i media locali hanno mantenuto in primo piano il problema della scuola che tocca direttamente gli interessi di molte famiglie. Contro la scissione della De Gasperi in due istituti si è alzato un coro di no (Il cittadino e L’eco di mercoledì 31 ottobre) ed è stata indetta anche indetta una raccolta di firme (ad es. presso l’edicola di via Libertà). 2. I giornali dedicano spazio anche al tour della giunta Checchi nei quartieri (Il cittadino del 30/10 e del 2/11 e Settegiorni del 2/11): prima Poasco, lunedì 5/11 a Bolgiano, lunedì 12 in Via kennedy per incontrare i cittadini di Metanopoli e Triulzo e il 22 al Troisi per confrontarsi e dialogare con tutta la città informandola su quanto realizzato e rilevando problematiche. Dopo anni di silenzio torna a San Donato il dialogo tra la città e le sue forze politiche! 3. Di rilievo anche l’articolo sui conti in rosso dell’ACS (Il cittadino del 30/10) nel quale il sindaco annuncia di voler arrivare quanto prima a decisioni definitive sul futuro della azienda comunale. 1
  • 2. Lunedì 29 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. Un capolavoro per ricordare Enrico Mattei - Si è chiusa venerdì la settimana di eventi organizzata a San Donato dedicata al padre dell’Eni Un’uggiosa serata autunnale, fresca e piovosa, cupa: scenario analogo a quello in cui, mezzo secolo prima, l’aereo su cui volava Enrico Mattei fu oggetto del tragico incidente che privò l’Eni del suo illustre fondatore, l’Italia di uno degli uomini più potenti del suo tempo e i sandonatesi di colui che aveva profondamente creduto nelle potenzialità del territorio su cui aveva impiantato Metanopoli, volano di sviluppo per tutta San Donato. Una coincidenza meteorologica che ha conferito un significato simbolico ancora più pregnante all’ultima serata del calendario di eventi programmati, nella città dell’Eni, per celebrare l’imprenditore marchigiano a cinquant’anni dalla morte. Una proiezione di filmati d’epoca e, a seguire, la storica pellicola di Francesco Rosi Il caso Mattei hanno animato lo scorso venerdì sera sandonatese. Il film, del 1972, è stato proposto al pubblico in una versione restaurata, che ha permesso alla platea di apprezzare un lavoro in cui «Rosi lavora su due piani - così l’introduzione del critico cinematografico Fabio Francione - quello della realtà e quello della finzione. La vita dei personaggi viene raccontata come se si trattasse di un romanzo, anche se si parla di vicende accadute realmente». La figura di Mattei viene impersonata da un maestoso Gian Maria Volontè, anche se molti hanno riscontrato una sostanziosa differenza tra la timidezza e introversione dell’imprenditore e l’impetuosa esuberanza del protagonista del film. Una raffigurazione, quella di Rosi, priva di velleità agiografiche, che evidenzia il ruolo rivoluzionario di Mattei nel promuovere gli affari di Eni come motore propulsivo dello sviluppo del Paese ma non nasconde la sua visione affaristica del potere, riassunta nella celebre espressione «uso i partiti allo stesso modo di come uso i taxi: salgo, pago la corsa, scendo». Si è chiusa così una settimana densa di iniziative, inaugurate dall’intitolazione a Mattei, sabato 20, del parco di via Caviaga, e proseguita attraverso le presentazioni serali di due libri freschi di pubblicazione: l’antologia Enrico Mattei: scritti e discorsi (1945 - 1962) e la graphic novel Enrico Mattei, vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario. Giovedì e venerdì la proiezione di filmati e spot d’epoca ha attirato gli interessati anche nel tardo pomeriggio, mentre venerdì mattina Mattei è stato ricordato con la deposizione di una corona di fiori al termine di una messa solenne. Eventi che hanno riscosso un buon successo di pubblico, mostrando forte e chiaro l’affetto che i sandonatesi provano, ancora oggi, per colui che ha donato alla loro città il destino di “unicum” nel panorama dell’hinterland milanese. Riccardo Schiavo Martedì 30 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. Prosegue il tour della giunta nei quartieri: lunedì 5 novembre toccherà a Bolgiano Prosegue il tour nei quartieri della giunta di Andrea Checchi. Dopo l’esordio nella frazione di Poasco gli assessori della giunta di centrosinistra incontreranno i cittadini presso la ex scuola di Bolgiano, nel corso di un evento che è in programma per lunedì 5 novembre alle 20.30. Anche in questa nuova occasione i residenti della zona, e quelli delle aree limitrofe, avranno l’opportunità di confrontarsi direttamente con la squadra al vertice del comune, che con l’occasione illustrerà i propri obiettivi. Con lo stesso spirito è prevista un’ulteriore tappa rivolta in particolare agli abitanti dei quartieri Metanopoli e Trivulzio che si terrà presso la scuola di via Kennedy, la cui data verrà confermata a ridosso dell’evento. Proseguono così le riunioni decentrate in cui l’esecutivo di Checchi parlerà direttamente ai sandonatesi, con una scaletta di riunioni che toccherà tutto il territorio. Il Cittadino, Martedì 30/10/2012 2. Tutto esaurito nei silos della metropolitana: piano per aprire alle auto gli ultimi due livelli «Mercoledì scorso ho fatto presente ad un dirigente di Atm il problema della carenza dei posti auto in prossimità della Mm3». Il sindaco Andrea Checchi annuncia che in via informale si è attivato con l’ente di gestione dei due silos collocati a ridosso del capolinea della metropolitana, fermata San Donato, al fine di segnalare un problema particolarmente sentito dai pendolari della zona. «È emerso - riprende il sindaco -, che Atm con il Comune di Milano sta valutando delle soluzioni per fornire risposta a questa esigenza». In particolare, l’ente di gestione dei due silos fa sapere che insieme a palazzo Marino verrà definito un piano per la riapertura dei due ultimi piani delle strutture, che sulla 2
  • 3. carta possono ospitare 1600 auto, anche se di fatto, come è noto ai frequentatori dei silos, una quota di questi è inagibile. Il problema è legato in particolare al rivestimento della pavimentazione che sembra richieda alcuni investimenti per consentire quanto meno un pieno utilizzo dei parcheggi a disposizione. Il tema è particolarmente sentito. Nelle scorse settimane un sangiulianese ha infatti lanciato un muovo appello rivolto all’assessore milanese Pierfrancesco Maran, a cui ha fatto presente la difficile staffetta quotidiana a cui vanno incontro i pendolari del Sudmilano che utilizzano la metropolitana come punto di interscambio. Il diretto interessato ha in particolare lamentato che alle 8.30 i posti auto sono al completo. Una segnalazione che ha del resto alle spalle un’antologia di altre richieste da parte di chi al mattino si mette al volante con il rischio di trovare i silos al completo e di doversi quindi arrangiare come può. Sembra che nei prossimi mesi qualche cosa su questo fronte dovrebbe cambiare e che gli sviluppi dovrebbero passare da un confronto tra Atm e Comune di Milano. Nel frattempo i cittadini hanno anche rilanciato l’ipotesi circa il trasloco del “suk” al fine di destinare l’area del mercatino della domenica a parcheggi. Ma su quest’ultima proposta per il momento resta un punto interrogativo aperto. Giu. Cer. Il Cittadino, Martedì 30/10/2012 3. La Regione finanzierà la velostazione Il futuro della mobilità ciclabile del territorio passerà dai silos per le biciclette, che dovrebbero risolvere il problema delle ruberie, fornendo risposte anche in termini di potenziamento dei posteggi per le due ruote. La notizia è ormai ufficiale: l’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi è riuscito ad ottenere la riconferma del finanziamento da 334mila euro, che la Regione assegnò all’ente nel 2009 per l’ampliamento della velostazione. Il traguardo non era scontato in quanto il termine del 12 gennaio 2012, entro cui doveva essere realizzato l’innovativo sistema, era scaduto con un “nulla di fatto”. L’importo è quindi rimasto congelato, fino all’insediamento della giunta di centrosinistra, che sin dai mesi scorsi si è mossa con gli uffici del Pirellone per tentare di recuperare la somma destinata a far crescere il progetto dell’ormai rodata velostazione. Gli ultimi sviluppi del complicato iter risalgono ai giorni scorsi, quando gli uffici del municipio hanno ricevuto la comunicazione in cui la Direzione generale infrastrutture e mobilità della Regione ha dato via libera all’utilizzo della cifra per far andare buon fine il progetto incentrato sulla mobilità ciclabile.«L’attenzione che l’amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile, in particolare a quella ciclabile - spiega l’assessore alla partita Simona Rullo -, ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare ad investire in questo progetto, a conferma dell’importanza strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro». E aggiunge: «Non ci resta che andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di custodia delle biciclette attualmente non possibili dato il sottodimensionamento della velostazione rispetto alla grande richiesta dei ciclisti». Per il momento non si parla ancora di tempistica, sebbene la macchina burocratica abbia già acceso i motori affinché nei prossimi mesi l’obiettivo di cui si parla da tempo possa tradursi in una risposta concreta ai pendolari che raggiungono il capolinea della Mm3 a pedali. Anche per gli ulteriori aspetti operativi, circa ad esempio la capienza dei silos, nonché il punto in cui verranno collocati, gli interessati dovranno attendere il disegno definitivo, che in ogni caso, in base alle anticipazioni, a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Certo, le strutture sorgeranno nei pressi della fermata metropolitana, vicino alla stazione delle biciclette che ospita una gamma di servizi rivolti a privati e aziende. La novità che attende i futuri utenti dovrebbe andare a vantaggio soprattutto della sicurezza visto il gran numero di furti che negli anni si è concentrato nel tratto tanto battuto dei lavoratori che al mattino coprono il tragitto casa/metropolitana con una pedalata. In futuro i malintenzionati troveranno infatti le porte sbarrate, con un congegno che è stato pensato proprio per far desistere i malintenzionati. Altro vantaggio riguarda l’incremento del servizio, visto che le rastrelliere in certi momenti caldi sono al completo. Giulia Cerboni - Il Cittadino, Martedì 30/10/2012 4. Costretti a camminare sulla strada: i residenti “aprono” il marciapiede Il “viaggio nei quartieri” dell’amministrazione di San Donato è iniziato in questi giorni da Poasco, dove i residenti di via delle Cascine hanno aperto “da sé” il marciapiede sotto le finestre di casa visto che le transenne non venivano mai tolte. L’area pedonale doveva essere consegnata al quartiere solo a palestra di basket completata; ma la gente in quelle case già vive. E non ha aspettato la tempistica tutt’altro che galoppante del palazzetto: ha preso le griglie di ferro e le ha spostate raggiungendo un risultato fondamentale, non camminare al pelo delle auto che vanno e vengono da Chiaravalle. «Nessuno vuole rischiare la vita per rispettare la formalità burocratica della consegna - spiegano alcuni cittadini -, preferiamo fare una cosa che forse non potremmo fare, ma garantisce l’incolumità». Si partirà probabilmente da qui, dall’“illogica” tempistica di conclusione del cantiere per il nuovo palazzetto sportivo, nell’incontro aperto convocato al Centro polifunzionale. In via delle Cascine, dove è stato completato un intervento urbanistico, le cose sono andate al contrario di come dovevano girare secondo chi ha acquistato casa. La gente ha cominciato ad abitare gli appartamenti, ma “trincerata” dietro transenne che chiudono il camminamento per le bici e i pedoni. Infatti a rigor di logica il marciapiede, come opera di urbanizzazione secondaria, dovrebbe essere preso in carico solo ad ultimazione dell’obiettivo principale, la palestra con affiancato rettangolo di gioco. Un palestra che tra l’altro è andata incontro a vari intoppi strada facendo, ed a quanto pare deve ora affrontare la ricostruzione della tribuna per il pubblico. Morale: in via delle Cascine le 3
  • 4. famiglie costrette a un percorso forzoso dalla porta di casa alla strada, camminando rasenti al traffico, hanno pensato a una diversa soluzione. I pezzi di ferro che campeggiano qua e là lungo la banchina li hanno spostati loro, aprendosi il sedime pedonale. «L’errore è all’origine - commentano ancora - il marciapiede ciclabile doveva essere la prima cosa da consegnare. Per la palestra abbiamo aspettato tanto, possiamo aspettare ancora». Il palazzetto dello sport, peraltro, presenta ancora diverse incognite. Una sono le dimensioni del campo da calcio, 46 per 90 metri, che “costringono” la Polisportiva Cavallino Bianco a non salire mai oltre la Terza Categoria. Una seconda preoccupazione concerne i parcheggi dell’impianto: «Non possono bastare per gli spettatori e per noi residenti», osservano gli abitanti che non hanno il box. Emanuele Dolcini - Il Cittadino, Martedì 30/10/2012 Mercoledì 31 ottobre  Fonte: IL CITTADINO 1. Coro di “no” alla divisione della scuola - Famiglie contrarie all’ipotesi di scindere la De Gasperi in due istituti – I genitori chiedono all’amministrazione di scegliere un’altra strada nell’ambito del piano di riorganizzazione dei plessi Un coro di 405 genitori ha detto “no” alla spaccatura della scuola media De Gasperi in due istituti autonomi. Nella giornata di ieri è stata protocollata la lettera rivolta all’assessore all’istruzione Chiara Papetti, che in pochi giorni si è infittita di adesioni da parte delle famiglie. In un clima che non è di protesta, bensì di disponibilità alla collaborazione, i diretti interessati chiedono all’esecutivo di Andrea Checchi di scegliere un’altra strada rispetto all’ipotesi che andrebbe a toccare l’ormai consolidato assetto della De Gasperi. Il momento è decisivo, in quanto nell’arco di qualche giorno la giunta sandonatese dovrà comunicare la propria decisione in tema di riorganizzazione dei plessi scolastici, sciogliendo un rebus che per qualche settimana ha tenuto alta l’attenzione sul panorama scuola. Il quesito che attende soluzione parte dalla realtà di San Donato, che ha all’attivo oltre 3mila alunni e solo due scuole medie. La normativa regionale sulla verticalizzazione prevede che ogni comprensorio abbia almeno una scuola media, pertanto le alternative si sono essenzialmente ridotte alla formazione di due istituti comprensivi particolarmente impegnativi in termini di gestione, oppure in una tripartizione dei plessi, che significherebbe la temuta spaccatura della De Gasperi. Un’ulteriore opzione in realtà c’era, ma è stata bocciata. La Provincia nelle scorse settimane ha infatti respinto la richiesta avanzata dalla giunta, e sostenuta da tutte le parti in causa, che prevedeva due istituti comprensivi e un circolo didattico che riunisse i plessi di Poasco, via Di Vittorio e Greppi. Altra proposta lanciata dal consigliere della lista civica di opposizione Marco Zampieri, riguarda l’apertura di una terza scuola media nell’area tra Certosa, Di Vittorio e Poasco. Secondo il consigliere di minoranza, siccome per il momento basterebbe che la nuova struttura didattica venga citata nei documenti di programmazione, questa via potrebbe rappresentare una soluzione. Il momento è strategico, in quanto la partita dovrà essere chiusa definitivamente nell’arco di qualche giorno. Nel frattempo ieri oltre alla missiva sottoscritta da centinaia di sostenitori, accomunati dall’idea che la De Gasperi non vada toccata, è stata depositata in Comune anche un’altra lettera, vergata sempre da alcuni genitori, che fornisce nuovi spunti interpretativi della normativa, con una serie anche di riferimenti tecnici. I promotori spiegano di aver lavorato nell’ottica di fornire qualche elemento di riflessione alla giunta. Intanto, il clima è ormai di conto alla rovescia, in attesa del responso che, dopo le consultazioni con tutti i rappresentanti con voce in capitolo, dovrà essere fornita dall’esecutivo di centrosinistra sandonatese. Il capitolo si chiuderà infatti con una delibera, che a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Giulia Cerboni Mercoledì 31ottobre 2. Conti in rosso per l’Acs, entro un mese la decisione «Entro un mese chiuderemo il capitolo dell’Azienda comunale servizi». Il sindaco Andrea Checchi, mostrando per il momento riserbo in merito alle valutazioni in corso, annuncia l’intenzione di arrivare quanto prima ad una decisione definitiva. Riguardo le alternative sul tappeto spiega che non è escluso lo scioglimento della municipalizzata afflitta dai debiti. Intanto, dopo la sintesi stilata dai tecnici, che nei mesi scorsi hanno effettuato un lavoro di ricognizione dello stato economico-finanziario della municipalizzata con i conti in rosso, si sono aperti i confronti a porte chiuse con le forze di maggioranza. Le valutazioni partono dai numeri ufficiali che rivelano una perdita intorno ai 2 milioni di euro registrata al 31 dicembre 2011 e una proiezione per la fine dell’anno in corso che fa lievitare il debito a 3 milioni di euro. Al domani dell’azienda sono inoltre legati 35 posti di lavoro e una serie di altri aspetti, tra cui la gestione del centro sportivo e quella dei servizi attualmente in capo ad ACS, che passerebbero al Comune. Un interrogativo, in caso di scioglimento, riguarda inoltre la gestione delle farmacie. Certo, come è stato detto, l’azienda se anche venisse mantenuta attiva dovrà essere fortemente ridimensionata, il che significherà comunque un esubero del personale. Riguardo in 4
  • 5. particolare l’aspetto occupazione il primo cittadino ha sin dall’inizio annunciato particolare attenzione, tenendo conto anche della situazione di crisi generale. Ma per il momento nessuno si sbilancia nelle anticipazioni, in attesa che venga fatta sintesi definitiva. Passando invece agli impianti sportivi di Metanopoli, nei prossimi mesi la giunta dovrebbe comunicare il piano di rilancio di tutto il centro, con il parco e le sue offerte. Qualsiasi strategia che verrà messa in pista dovrà certamente passare da una collaborazione con un partner privato disposto ad effettuare investimenti in termini di manutenzione straordinaria delle strutture. Tornando ad Acs, le prossime settimane saranno decisive, intanto è stato annunciato che nel prossimo numero del periodico comunale, che entrerà nelle case nell’arco di qualche giorno, ci sarà un approfondimento sul tema. Giu Cer. Mercoledì 31ottobre 3. Dopo l’abbattimento dei vecchi edifici, partono i lavori per la bonifica dei terreni Nel comparto De Gasperi Est proseguono i preparativi per dare il via alla realizzazione del nuovo centro direzionale Eni. Dopo lo smantellamento dei vecchi edifici collocati sull’area che dovrà ospitare il progetto all’avanguardia che nei mesi scorsi è debuttato nelle sue geometrie, in breve tempo dovrebbero prendere quota i lavori per la bonifica del terreno. Anche riguardo a questa nuova tappa in programma si è già chiuso il capitolo delle autorizzazioni e nelle prossime settimane la zona tornerà ad essere battuta da macchinari e imprese che predisporranno il comparto ad ospitare il futuro complesso per colletti bianchi. L’impegnativa opera, in base alle prospettive annunciate in un primo tempo dal colosso petrolifero, dovrebbe essere pronta per il taglio del nastro in concomitanza con l’Expo del 2015. Per il momento, dopo la lunga fase burocratica, che si è chiusa nella primavera scorsa con la sigla dell’intesa tra comune e azienda, sono in corso ancora le fasi preliminari alla realizzazione dei nuovi edifici. Il tutto accompagnato da una lunga trafila di carteggi e autorizzazioni che stanno accompagnando ogni tappa della complicata staffetta. Intanto, si sono tenuti una serie di incontri tra la giunta di centrosinistra e l’Eni, soprattutto di carattere organizzativo, in cui l’esecutivo ha tentato anche di strappare qualche vantaggio in più per San Donato rispetto a quanto già definito negli accordi ufficiali. L’obiettivo è stato messo in pista con un documento, a cui hanno fornito un contributo le forze di maggioranza, che è stato consegnato all’azienda. Mercoledì 31ottobre 4. Patto con Trenitalia per Borgolombardo Partirà un tentativo da parte del Comune di San Donato di stringere un accordo con Trenitalia per restituire decoro alla stazione di Borgolombardo. L’intervento, particolarmente atteso dai passeggeri della zona, è citato in uno specchietto che non rientra nel Piano triennale delle opere pubbliche, bensì annovera una serie di interventi che non spettano direttamente all’ente locale o quanto meno che devono passare da collaborazioni e intese con altre istituzioni. In questo caso, partendo dallo stato di abbandono in cui versa stazione che sorge sul confine tra i due comuni limitrofi, con ingresso da Borgolombardo e da via Di Vittorio, sembra che nel 2013 la situazione potrebbe in parte migliorare. Per quanto concerne il lato San Donato, l’esecutivo di centrosinistra si è mostrato pronto ad assumersi un impegno in termini di installazione di nuove rastrelliere delle biciclette, nonché di un piccolo parcheggio e di un investimento in arredo urbano in prossimità dell’ingresso del sottopasso. Obiettivi che passeranno da un pressing con Trenitalia affinché venga restituita decenza alla fermata ormai nota per lo stato di degrado e di sporcizia, in un clima generale che da anni richiede interventi di ripristino. Nell’arco di un anno è atteso qualche cambiamento. G. C. Mercoledì 31ottobre .  Fonte: 7GIORNI.INFO 1. Riconfermati i fondi della Regione: i silos per le biciclette a San Donato si faranno - Nel luglio del 2009, Regione Lombardia aveva destinato al Comune di San Donato i fondi necessari per l’ampliamento della velostazione, sita al capolinea della MM3. La mancata realizzazione dell’opera entro il termine indicato dal Pirellone, fissato nel 12 gennaio 2012, aveva però di fatto portato al congelamento di quei fondi. A seguito della richiesta recentemente presentata dal Sindaco e dall’assessorato alla Mobilità, però, gli oltre 300mila euro promessi dalla Regione sono stati “sbloccati” e resi quindi nuovamente disponibili. La notizia è stata comunicata al Comune in questi giorni direttamente dalla Direzione generale infrastrutture e mobilità. «L’attenzione che l’Amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile - ha commentato l’assessore alla Mobilità, Simona Rullo – ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo progetto. Non ci resta che andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di custodia delle biciclette attualmente non possibili, dato il sottodimensionamento della velostazione rispetto alla grande richiesta dei ciclisti» Redazione Web - Martedì 30/10/2012 5
  • 6.  Fonte: L’ECO 1. Bufera sui maxi istituti scolastici - La provincia boccia il piano del Comune – avallato dalle scuole – per due comprensori e un circolo didattico- l’assessore Chiara Papetti propone ora il dimezzamento della De Gasperi, ma trova il no dei genitori Scoppia la bufera sui maxi istituti scolastici chiesti da Governo, Regione e Provincia, sul "dimensionamento verticale" riguardante la nuova organizzazione nelle scuole statali dell'infanzia, primarie e secondarie di 1° grado del territorio di San Donato Milanese. La nuova organizzazione dovrà comunque essere in grado di garantire la continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo d'istruzione anche se ciò comporterebbe la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche autonome, costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado. In base alle indicazioni legislative e alla tipologia del proprio sistema scolastico, l'Amministrazione comunale di San Donato Milanese, alla fine di settembre scorso, aveva predisposto una proposta di organizzazione, condivisa a livello politico e con gli organismi competenti della scuola, che prevedeva una suddivisione dei plessi scolastici in due istituti comprensivi di circa 1150 studenti ciascuno facenti capo alle due scuole medie, De Gasperi e Galilei, e un circolo didattico di 800 studenti che teneva insieme i plessi di Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione - ritenuta ottimale e accettata da tutti gli organismi scolastici sandonatesi - respinta dalla Provincia di Milano con una lettera firmata dall'assessore all'Istruzione, Marina Lazzati, che la riteneva non rispettosa dei criteri approvati dalla Regione. "Confidavamo in un parere positivo della Provincia, - dichiara l'assessore all'Istruzione, Chiara Papetti, - puntando sulla peculiarità della nostra offerta scolastica, che attualmente contempla due soli plessi di scuole medie, la De Gasperi e la Galilei, ma conta su un numero di alunni che permette il mantenimento di tre istituti. Purtroppo non è stato così e ci siamo ritrovati - si lamenta l'assessore - nelle condizioni di rimodulare diversamente la proposta avendo pochi giorni a disposizione". Il termine di presentazione della nuova proposta è a fine ottobre. Due le ipotesi sul campo già avanzate dalla Giunta comunale ai Consigli di istituto e di circolo, alle associazioni dei genitori, ai presidi e ai rappresentanti dei docenti. La prima proposta immagina una suddivisione in due maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie con, rispettivamente, 1605 studenti per la De Gasperi, e 1514 per la Galilei. L'altra invece conferma la tripartizione dei plessi con la creazione di tre istituti comprensivi grazie alla suddivisionee in due entità distinte della scuola media De Gasperi. "Fermo restando il fatto che la proposta bocciata da Palazzo Isimbardi era la migliore per San Donato- spiega l'assessore Papetti, - l'ipotesi della tripartizione, a nostro avviso, è quella più percorribile in considerazione delle esigenze degli oltre 3000 studenti della città, pur dividendo in due la gestione della media De Gasperi. Con questa organizzazione - continua - otteniamo tre istituti, altrettanti dirigenti e direttori amministrativi, rispetto agli attuali quattro, con circa un centinaio di docenti ciascuno e un numero di studenti che oscilla fra i 942 e i 1165. L'ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1500 ciascuno), sia di professori (fra i 150 e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del sistema scolastico cittadino". L'assessore Papetti non nega che anche la soluzione dei tre istituti possa andare incontro a qualche difficoltà, specie per la gestione di aule, laboratori e materiale didattico, ma confida nella buona volontà e nella collaborazione di tutti i soggetti interessati, dai docenti al personale amministrativo. "Si tratterà di lavorare insieme - sostiene l'assessore - collaborando affiche i possibili nodi vengano sciolti in tempo ed evitando chiusure pregiudiziali". Parole, queste ultime, che non trovano l'appoggio dei genitori, assolutamente contrari alla suddivisione della scuola media De Gasperi. "La De Gasperi è una scuola di eccellenza - sostengono i genitori - qui arrivano studenti da tutte le parti appunto perché è un'ottima scuola, come si può pensa re di dividerla in due?". "Perché in Provincia non tengono conto della peculiarità del nostro territorio?", si chiede uno di loro. I genitori in questione hanno scritto una lettera all'assessore provinciale Marina Lazzati chiedendole di rivedere la sua posizione e di prendere in considerazione l'ipotesi - da lei già bocciata - della suddivisione in due comprensori delle due scuole medie e un circolo didattico. Non è escluso il rischio di clamorose proteste davanti agli istituti scolastici sandonatesi. - Domenico Palumbo 2. Congelate le tariffe scolastiche L'Amministrazione comunale di San Donato ;Milanese congela le tariffe dei servizi scolastici e per l'infanzia. E' questo l'effetto della decisione presa nel corso della seduta di giunta avuta la settimana scorsa. Se nel caso della refezione scolastica la decisione bloccherà per il 2012 qualsiasi ritocco verso l'alto, nel caso dei nidi la decisione sarà ancora più incisiva perchè le tariffe verranno riportate ai livelli del giugno scorso. Per effetto dell' adeguamento Istat, previsto nel contratto d'appalto, le rette dei nidi, alla fine dello scorso anno, erano state ritoccate al rialzo, con decorrenza dall' 1 settembre. Tale aumento, pari al 2,4%, verrà azzerato con la conseguenza che nelle prossime settimane la tariffa prospettata scenderà, per chi rientra nella fascia massima, di 14 euro al mese e in misura proporzionale per le altre fasce Isee. Anche il capitolo d'appalto del servizio mense prevede l'aggiornamento dell'andamento degli indici, Istat. Come nel caso dei nidi, sulla refezione è stato deciso di non trasferire l'aumento del costo del servizio sugli utenti. Le tariffe rimarranno quindi quelle in vigore dallo 6
  • 7. scorso anno scolastico tra un minimo di 1,6 e un massimo di 6 euro a pasto per gli alunni residenti denti e 7 euro per chi non risiede in città. "Con; questa decisione - spiega l'assessore all'istruzione Chiara Papetti, -proseguiamo nella nostra azione di revisione a ribasso della pressione tariffaria e fiscale già intrapresa con riduzione dell'aliquota Imu e Irpef. Confermiamo - dichiara ancora l'assessore - la massima, attenzione rivolta alle famiglie e alle fasce più!, deboli della comunità". In materia di tariffe, a questo primo step seguirà un processo di rivalutazione dei costi e dell'andamento della gestione dei servizi in previsione di una possibile riduzione dei carichi tariffari sugli utenti. 3. Certosa, si blocca il comitato - I membri del direttivo non si sono ricandidati per diversi motivi, non ultimo il ricambio - Il sodalizio cessa l'attività per mancanza di soci Cessa l'attività il comitato quartiere Certosa sorto due anni fa allo scopo di affrontare e risolvere i difficili problemi esistenti in piazza Tevere e dintorni. Alla fine dei primi due anni di mandato era previsto, come da statuto, l'annullamento delle cariche del direttivo e la sua rielezione ma, malgrado gli sforzi effettuati, non è stato possibile trovare persone volenterose disposte ad occuparsi dei problemi del quartiere dedicando parte del proprio tempo libero. I membri del direttivo uscenti non si sono ricandidati per vari motivi, non ultimo il fatto che il gravoso compito non debba essere assunto sempre dalle stesse persone. L'appello lanciato nell'estate scorsa per trovare nuovi candidati ha avuto una sola adesione, non sufficiente a mandare avanti i lavori del comitato. Rimane comunque l'idea di un organismo pronto alla protesta non solo fine a sé stessa ma anche alla proposta di realizzazione concreta di iniziative per il quartiere e i suoi abitanti. In due anni l'attività del comitato è stata molto prolifera, come dimostra il salvataggio del laghetto di via Olona, all'angolo della via Emilia, che ha rischiato l'interramento. Grazie all'interessamento del sodalizio il laghetto è tornato a nuova vita con la realizzazione di un pozzo artesiano che permette la sua alimentazione con acqua di falda, anziché acqua potabile, con notevole risparmio per le casse comunali. Grande successo hanno avuto pure le feste organizzate per i bambini in piazza Tevere, un luogo dimenticato dalla collettività e che per un giorno ha vissuto momenti ricreativi significativi. Purtroppo rimane sulla carta il progetto di realizzare nell'attiguo parcheggio auto un capannone, o qualcosa di simile, per le manifestazioni teatrali e musicali, assolutamente mancanti in tutto il quartiere. Il progetto prevedeva anche una diversa viabilità che avrebbe migliorato l'entrata e l'uscita delle automobili. "La battaglia più importante l'abbiamo vinta in Consiglio comunale - si legge in una nota firmata da Laura Ferrari, Simone Varesi, Maurizio Bortot e Piero Dornetti - quando ci siamo resi parte attiva per modificare il Pgt che prevedeva altre costruzioni residenziali sull'arèa adiacente il parco giochi di via Olona, lasciando aperta la possibilità di ampliare, rendendolo più grande e più bello, il parco stesso". In quella stessa riunione consiliare si ottenne anche l'assegnazione di 800mila euro, ora prevista nel Piano triennale delle opere approvato recentemente dalla Giunta guidata dal sindaco Andrea Checchi, da destinare nel quartiere. Ci sono i soldi ma mancano i progetti per spenderli. Come si farà a fare fruttare bene tutto quel denaro? Il comitato di quartiere serve anche per questo. C'è il rischio di pe- derli. Non c'è più il comitato ma in compenso c'è il blog di Luciana Menegazzi, una dei soci fondatori del sodalizio, http://certosatoday.myblog.it a tenere alta l'attenzione. Basta ciccare su quel sito per partecipare attivamente alla vita del quartiere. Domenico Palumbo Venerdì 2 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. La nuova tappa per il “tour dei quartieri”: lunedì sera l’appuntamento è a Bolgiano Nuova tappa in vista per il “tour nei quartieri” della giunta sandonatese: appuntamento a Bolgiano per lunedì sera alle 21, presso il salone dell’Università della terza età in via Unica 2. L’incontro si inserisce in un percorso di date attraverso le quali la giunta Checchi, insediatasi prima dell’estate, intende dialogare con i cittadini delle varie aree della città in modo da poter confrontarsi, caso per caso, con le problematiche che emergono dal territorio. Lo scorso 22 ottobre, a Poasco, il “faccia a faccia” è stato molto partecipato: «Abbiamo ricevuto molte indicazioni utili a orientare la nostra azione di governo - così l’assessore ai quartieri Gianfranco Ginelli -. La scelta di sondare gli umori della gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando uno strumento di grande importanza e molto apprezzato dai cittadini». Dopo Bolgiano, il lunedì successivo sarà la volta di Metanopoli - Triulzo, mentre giovedì 22 si svolgerà, presso il Troisi, un incontro conclusivo tra giunta e città. Il Cittadino 2 novembre 2. Il 18 novembre le elezioni a Poasco per eleggere il comitato di frazione Elezioni in vista per il Comitato di Poasco, si vota domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 nel solo seggio aperto, quello di via Unica presso l’anagrafe decentrata. Nel frattempo escono i dieci nomi fra cui dovranno scegliere i circa 2mila poaschesi maggiorenni e aventi diritto di esprimere chi siederà 7
  • 8. nel comitato di frazione. Le candidature sono quelle di Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta, Sabrina Rivalta e Manuela Toncini. Su dieci “papabili” quelli che andranno a costituire il Comitato devono scendere a sette, come previsto dallo Statuto comunale di San Donato Milanese (sei più il presidente di turno). I nomi degli aspiranti rappresentanti di frazione per ora sono disponibili solo in ordine alfabetico, ma nei manifesti e sulle schede figureranno in ordine casuale secondo il sorteggio che verrà effettuato nei prossimi giorni. Possono votare i residenti di Poasco, purché maggiorenni e iscritti nelle liste elettorali del Comune, indicando un massimo di due nomi, cioè due preferenze sulla scheda distribuita nella sola giornata di domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 presso il seggio. In questo modo sarà garantita per altri tre anni la “voce” delle due frazioni, Poasco e Sorigherio (2800 abitanti circa), che nel 2012 hanno superato gli ottanta anni esatti di aggregazione a San Donato, avvenuta nel 1932, quando di Eni non c’era traccia e anche il borgo principale era costellato di campi e cascine. L’assessore ai quartieri nella giunta Checchi, Gianfranco Ginelli, auspica che la gente vada prima di tutto a votare, in tempi di astensionismo record e sentimenti antipolitici. «Ci auguriamo - dichiara l’assessore - una buona risposta da parte dei cittadini di Poasco-Sorigherio. Questa votazione è un passaggio importante per la vita del quartiere. Ringrazio i candidati per la disponibilità a “mettersi in gioco” per il bene dei propri concittadini, attendo l’esito della tornata elettorale per porre fin da subito le basi di un confronto diretto e proficuo con quanti di loro entreranno a far parte del Comitato. Nel rispetto delle prerogative dei rappresentanti della frazione, l’amministrazione manterrà aperti tutti gli strumenti di dialogo con i cittadini ». E. D. Il Cittadino 2 novembre 3. A Monticello è rimasto solo l’eternit - Se n’è andata anche l’ultima azienda nell’area dove sorgerà un nuovo quartiere con 400 residenti Cascina Monticello, la trasformazione in nuovo “quartiere” di San Donato comincia dall’eternit che spunta ovunque. E dalla bonifica dei terreni, oggi chiusi dietro i cancelli e transennati dopo il trasferimento di tutte le attività artigianali che fino all’estate scorsa erano ancora in zona. Da alcune settimane nell’abitato sandonatese lungo la strada che va a Carpianello non c’è proprio più nessuno. Hanno trasferito l’attività altrove anche le ultime aziende - quasi tutte a conduzione familiare - che per decenni hanno dipinto il volto tipico di Monticello appena entrati lungo la stradina sterrata che va alla corte grande della cascina. Con l’estate le insegne si sono abbassate dappertutto, ricollocandosi a Sesto Ulteriano, Zivido e Borgo Bagnolo, le destinazioni scelte dagli imprenditori che hanno dovuto fare le valigie. Dietro le transenne si vedono solo recinzioni di plastica, qualche furgone che svuota gli ultimi box e un mare di eternit. La fibra in vetrocemento fa capolino praticamente ovunque, costituendo il materiale pressoché unico con cui dagli anni Settanta in poi sono state realizzate le coperture delle oggi ex botteghe artigiane. Prima di qualsiasi fondazione edilizia e qualsiasi cantiere, bisogna portare via tutto l’amianto. Un secondo atto dovuto sarà la cosiddetta “caratterizzazione” dei suoli, cioè il sondaggio sull’eventuale percolazione di residui chimici da lavorazione industriale nei terreni sopra i quali fra tre anni - forse qualcuno in più - cammineranno circa 500 sandonatesi in più. Il Piano di intervento privato infatti veleggia attorno alle 150 unità immobiliari, con tipologia di fabbricati bassi a due piani e villette monofamiliari. La previsione è di portare a Monticello, in tre lotti per un totale di 51mila metri cubi edificabili, fra le 200 e le 400 persone. Dal punto di vista dei tempi l’operazione è strutturata su un arco molto ampio, con il nuovo quartiere cittadino (perché le dimensioni saranno quelle di una frazione in più) completato non prima del 2021. Come opere connesse sono previsti parcheggi, la riqualificazione della rotonda per il Policlinico e l’allargamento dell’accesso attuale a Monticello, ancora oggi poco più che una strada per trattori. Emanuele Dolcini Il Cittadino 2 novembre  Fonte: SETTEGIORNI 1. VIA DI VITTORIO: I rifiuti? Sotto al cartello che vieta di abbandonarli - Inciviltà e incuria: e Marino segnala anche nuovi atti di vandalismo SAN DONATO MILANESE - Sono stati messi da due settimane i cartelli intimanti il divieto di scarico dei rifiuti ingombranti nelle strade, ed in particolare in due zone in cui tale problematica è vivamente sentita, come Certosa e via di Vittorio. Tutto inutile. Non solo materassi, mobili ed elettrodomestici spuntano negli angoli delle strade come prima, ma addirittura esattamente sotto questi cartelli. Sulla pagina facebook dedicate agli «amici di via di Vittorio» infatti si moltiplicano le foto di denuncia. «I cartelli erano attesi già a luglio - dice la blogger Luciana Menegazzi - ma lungaggini burocratiche e tecniche ne hanno permessa l'installazione solo ora. Oltre a ribadire il divieto e ricordare le sanzioni, la nuova segnaletica invita a rivolgersi al servizio di raccolta a domicilio, riportando anche i numeri telefonici». La lotta contro l'abbandono dei rifiuti era stata perseguita anche nel corso dell'estate dall'assessore Andrea Battocchio, il quale aveva fatto recapitare lettere ai cittadini di Certosa e Di Vittorio, oltre agli amministratori condominiali, con le regole della raccolta degli ingombranti. Ma 8
  • 9. intanto, sempre da via Di Vittorio, l'ex consigliere comunale Antonio Marino segnala anche nuovi atti di vandalismo, come la distruzione di una vetrata nei pressi del centro anziani e il danneggiamento di un raccoglitore di pile usate. 2. BREVI ♦ STAZIONE DELLE BICI, LA REGIONE METTE I 334MILA EURO La Regione li aveva promessi già nel luglio del 2009 ma poi l'opera non era stata realizzata entro i termini previsti di gennaio 2012. Ma ora giunge la notizia che saranno ristanziati i 334mi1a euro che serviranno all'ampliamento della velostazione. «L'attenzione che l'Amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile, in particolare a quella ciclabile - spiega l'assessore alla Mobilità Simona Rullo -, ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo progetto, a conferma dell'importanza strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro». ♦ GIUNTA «IN TOUR»: TOCCA A BOLGIANO Continua il tour della Giunta tra i vari quartieri cittadini: il prossimo appuntamento sarà lunedì 5 novembre alle 21 a Bolgiano, presso il salone dell'Università della Terza Età di via Unica. «A Poasco - ha detto l'assessore Gianfranco Ginelli ripensando alla serata del 22 ottobre - abbiamo ricevuto molte indicazioni utili a orientare la nostra azione di governo. La scelta di sondare gli umori della gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando, come era nelle nostre previsioni, uno strumento di grande importanza e molto apprezzato dai cittadini che vedono nell'Amministrazione un interlocutore attento e interessato alle loro esigenze». Dopo altre tappe intermedie, l'ultimo incontro si svolgerà il 22 novembre al Troisi. Un'occasione, per Ginelli, per raccontare quanto fatto nei primi sei mesi di Amministrazione da parte di Andrea Checchi e la sua squadra. ♦ COMITATO DI POASCO-SORIGHERIO: ECCO I CANDIDATI I residenti di Poasco saranno chiamati domenica 18 novembre ad eleggere i nuovi componenti del Comitato di quartiere di Poasco-Sorigherio. Dieci le candidature pervenute. Si tratta di Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta, Sabrina Rivalta, Manuela Toncini. 3. Parcheggio della metro, un vero incubo - Lettera all’assessore milanese Maran: “Così la vostra area C pare un controsenso” - Si moltiplicano le segnalazione degli automobilisti per l’impossibilità di posteggiare SAN DONATO MILANESE - Parcheggi nell'area metropolitana MM3: è il caos. Sono infatti molte le segnalazioni di diversi pendolari residenti a San Donato e San Giuliano, in prevalenza, ma in generale da parte di molti lavoratori dell'hinterland che per lavoro scelgono di raggiungere il centro di Milano con i mezzi, passando per la stazione metropolitana sandonatese. Per usufruire del metrò infatti, molti arrivano in automobile, e in un paese che tra l'altro vuole promuovere l'utilizzo dei mezzi disincentivando quello delle automobile, dovrebbe essere scontato trovare le strutture idonee per poter andare in questa direzione. Ed invece, come ben sanno i tanti automobilisti che vi ricorrono, a San Donato si arriva alla meta, ma non si sa dove parcheggiare l'auto. Silos pieni, e nelle strade vicine e meno vicine parcheggi a ore o dedicati ai residenti. Ed è da mesi che la condizione dei parcheggi si è aggravata, facendo diventare tutto estremamente complicato. Tra le diverse segnalazioni e voci di protesta che si stanno levando, c'è anche la mail indirizzata da un cittadino all'assessore milanese Pierfrancesco Maran, con delega alla mobilità ed ai trasporti, che recita. «La situazione diventa mese dopo mese più insostenibile. Le auto sono parcheggiate ovunque, in tutte le aree vietate nei dintorni. Alle 8.30 di mattina i due silos sono spesso già completi. Per avere un abbonamento settimanale, bisogna presentarsi alle casse il mercoledì mattina, all'alba, e fare una coda assurda. L'ultimo piano di ambedue i silos, è stato chiuso negli ultimi due anni probabilmente per incuria e/o problemi strutturali. In questo modo, si è ulteriormente ridotta la capacità ricettiva dell'interscambio del 20 per cento. Io voglio capire, come possiamo noi cittadini utilizzare i mezzi pubblici, se non veniamo messi nelle condizioni di poterlo fare?». Nella mail non si risparmiano critiche neanche sull'operato dell'amministrazione sandonatese. «La giunta da anni ha adottato la tecnica di rendere impossibile il parheggio nei pressi della metro, istituendo zone solo per residenti, o l'utilizzo del disco orario. Se non vengono affrontati questi problemi, il discorso di area C perde un po' senso. Mi verrebbe voglia di comprare un camion e parcheggiare ogni giorno sotto la statua di Missori». . 9
  • 10. Sabato 3 novembre  Fonte: IL CITTADINO 1. Quasi pronta la nuova ciclabile fra San Giuliano e San Donato- Martedì sopralluogo degli assessorati competenti, entro il mese taglio del nastro Qualche ritocco alla parte sandonatese, un deciso sprint a quella sangiulianese e il gioco sarà fatto: ormai agli sgoccioli i lavori per la ciclopedonale che renderà i due comuni ancora più vicini. Martedì verrà svolto un sopralluogo dagli assessorati competenti e i tecnici delle due città, in occasione del quale sarà individuata la data di inaugurazione. I lavori per il progetto “MiBici”, destinatario di un finanziamento di 300mila euro da parte della Provincia di Milano, hanno preso il via ad inizio 2012. Due i tratti previsti dal disegno: il “tronco nord” (350 metri), da Sant’Enrico al Policlinico, era già pressoché pronto prima dell’estate; mentre il “tronco sud” è quello su cui si stanno concentrando gli ultimi interventi. Giunto nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, il percorso infatti prosegue su una ciclabile già presente, che termina però nelle vicinanze dello scolmatore che corre tra via Leopardi e il Parco nord. Da qui ha preso il via, all’inizio dell’estate, la seconda tranche del progetto: un corridoio protetto di 550 metri che, percorso il ponte che attraversa lo scolmatore, costeggia la sponda orientale della cava sboccando, infine, sulla sangiulianese via Risorgimento. Inizialmente l’inaugurazione era stata annunciata per la fine di settembre, per poi essere posticipata alla fine dell’anno. Ora, pare che le operazioni siano in via di conclusione: quasi tutto il percorso che passa accanto alla cava è delimitato dagli appositi cordoli, già collocati i pali della luce e gran parte del parapetto in legno. Solo il tratto conclusivo, di competenza sangiulianese, manca all’appello: uno spezzone di circa 200 metri che verrà liberato dalla vegetazione e attrezzato ad hoc nelle prossime settimane. Del resto, a fianco della piscina comunale, è possibile notare che i cordoli delimitativi della pista sono già stati collocati. «San Donato è pronta - ha spiegato il vicesindaco Simona Rullo -: nel giro di due settimane la nostra parte potrebbe essere finita. Martedì ci metteremo d’accordo con San Giuliano: nel caso, rallenteremo i tempi in modo da concludere ed inaugurare insieme». Gli ultimi ritocchi consistono nella «posa dei tappetini superiori, che richiede pochissimo tempo, e alcune sistemazioni alla segnaletica». Dal municipio sangiulianese assicurano che «a novembre saranno collegati i due tratti ubicati nei rispettivi comuni», così l’assessore ai trasporti Mario Oro. Riccardo Schiavo - Il Cittadino 3 novembre 2. Venti di pace alla Metro, dopo l’intesa coi sindacati - Stop alle tensioni Dopo la tempesta, sulla Metro spirano venti di pace. Firmata l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto integrativo aziendale. La fumata bianca è arrivata giovedì dopo l’ennesimo confronto tra i vertici della Metro e i rappresentanti sindacali dell’azienda, che a San Donato conta su una sede di quasi 600 lavoratori, la gran parte dei quali risiedono nel territorio del Sudmilano. La querelle si era aperta durante l’estate e non aveva mancato di riservare momenti di forte tensione. «L’ambito di confronto tra le parti - dichiara Philippe Palazzi, che di Metro Italia è l’amministratore delegato - ha riguardato la rivisitazione di alcuni punti cruciali dei vecchi accordi, tra cui la parte variabile della retribuzione, il costo della mensa aziendale, la remunerazione del lavoro festivo e il salario aziendale». Sempre secondo la nota della proprietà quindi, grazie ad un dialogo costruttivo ed alla comune volontà di trovare punti di convergenza, è stata approvata la proposta dell’azienda di modificare la parte variabile della retribuzione sulla base di criteri più semplici e maggiormente meritocratici. «Il vecchio “premio di produttività” lascia spazio al nuovo “premio soddisfazione cliente” - precisano ancora i vertici di Metro -. Sul tema delle aperture domenicali, poi, abbiamo trovato un punto di convergenza per la remunerazione del lavoro festivo con una maggiorazione del 70 per cento. In cambio, ad eccezione di alcune categorie tutelate, ai dipendenti sarà chiesta la presenza festiva per una media di dodici domeniche l’anno». Nel mese di novembre l’ipotesi di accordo sarà sottoposta a referendum approvativo e, in caso di nulla osta definitivo, sarà in vigore dal 1 gennaio 2013 al 31 dicembre 2015. Stefano Cornalba - Il Cittadino 3 novembre 10