1. PD
San Donato Milanese
“7 Dì”
Rassegna della stampa locale
4 novembre 2012
È domenica e, come promesso, pubblichiamo “7 DÌ”, la rassegna della stampa locale
realizzata settimanalmente dal nostro gruppo di comunicazione.
Il nuovo servizio vuole fornire una panoramica completa di quanto accade sul nostro
territorio a livello politico, sociale, economico e sindacale .
Le notizie di maggior rilievo sono accompagnate da brevi commenti volti a stimolare la
discussione e l’interesse della comunità su quanto ci accade intorno.
Buona lettura.
Il Pd di San Donato Milanese
Settimana: 28 ottobre / 3 novembre 2012
Principali notizie
1. Anche nella settimana appena trascorsa i media locali hanno mantenuto in primo
piano il problema della scuola che tocca direttamente gli interessi di molte famiglie.
Contro la scissione della De Gasperi in due istituti si è alzato un coro di no (Il
cittadino e L’eco di mercoledì 31 ottobre) ed è stata indetta anche indetta una
raccolta di firme (ad es. presso l’edicola di via Libertà).
2. I giornali dedicano spazio anche al tour della giunta Checchi nei quartieri (Il
cittadino del 30/10 e del 2/11 e Settegiorni del 2/11): prima Poasco, lunedì 5/11 a
Bolgiano, lunedì 12 in Via kennedy per incontrare i cittadini di Metanopoli e Triulzo
e il 22 al Troisi per confrontarsi e dialogare con tutta la città informandola su quanto
realizzato e rilevando problematiche. Dopo anni di silenzio torna a San Donato il
dialogo tra la città e le sue forze politiche!
3. Di rilievo anche l’articolo sui conti in rosso dell’ACS (Il cittadino del 30/10) nel quale
il sindaco annuncia di voler arrivare quanto prima a decisioni definitive sul futuro
della azienda comunale.
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2. Lunedì 29 ottobre
Fonte: IL CITTADINO
1. Un capolavoro per ricordare Enrico Mattei - Si è chiusa venerdì la settimana di eventi
organizzata a San Donato dedicata al padre dell’Eni
Un’uggiosa serata autunnale, fresca e piovosa, cupa: scenario analogo a quello in cui, mezzo secolo
prima, l’aereo su cui volava Enrico Mattei fu oggetto del tragico incidente che privò l’Eni del suo
illustre fondatore, l’Italia di uno degli uomini più potenti del suo tempo e i sandonatesi di colui che
aveva profondamente creduto nelle potenzialità del territorio su cui aveva impiantato Metanopoli,
volano di sviluppo per tutta San Donato. Una coincidenza meteorologica che ha conferito un
significato simbolico ancora più pregnante all’ultima serata del calendario di eventi programmati,
nella città dell’Eni, per celebrare l’imprenditore marchigiano a cinquant’anni dalla morte. Una
proiezione di filmati d’epoca e, a seguire, la storica pellicola di Francesco Rosi Il caso Mattei hanno
animato lo scorso venerdì sera sandonatese.
Il film, del 1972, è stato proposto al pubblico in una versione restaurata, che ha permesso alla platea
di apprezzare un lavoro in cui «Rosi lavora su due piani - così l’introduzione del critico
cinematografico Fabio Francione - quello della realtà e quello della finzione. La vita dei personaggi
viene raccontata come se si trattasse di un romanzo, anche se si parla di vicende accadute
realmente».
La figura di Mattei viene impersonata da un maestoso Gian Maria Volontè, anche se molti hanno
riscontrato una sostanziosa differenza tra la timidezza e introversione dell’imprenditore e l’impetuosa
esuberanza del protagonista del film. Una raffigurazione, quella di Rosi, priva di velleità agiografiche,
che evidenzia il ruolo rivoluzionario di Mattei nel promuovere gli affari di Eni come motore propulsivo
dello sviluppo del Paese ma non nasconde la sua visione affaristica del potere, riassunta nella
celebre espressione «uso i partiti allo stesso modo di come uso i taxi: salgo, pago la corsa, scendo».
Si è chiusa così una settimana densa di iniziative, inaugurate dall’intitolazione a Mattei, sabato 20,
del parco di via Caviaga, e proseguita attraverso le presentazioni serali di due libri freschi di
pubblicazione: l’antologia Enrico Mattei: scritti e discorsi (1945 - 1962) e la graphic novel Enrico
Mattei, vita, disavventure e morte di un cavaliere solitario. Giovedì e venerdì la proiezione di filmati e
spot d’epoca ha attirato gli interessati anche nel tardo pomeriggio, mentre venerdì mattina Mattei è
stato ricordato con la deposizione di una corona di fiori al termine di una messa solenne. Eventi che
hanno riscosso un buon successo di pubblico, mostrando forte e chiaro l’affetto che i sandonatesi
provano, ancora oggi, per colui che ha donato alla loro città il destino di “unicum” nel panorama
dell’hinterland milanese. Riccardo Schiavo
Martedì 30 ottobre
Fonte: IL CITTADINO
1. Prosegue il tour della giunta nei quartieri: lunedì 5 novembre toccherà a Bolgiano
Prosegue il tour nei quartieri della giunta di Andrea Checchi. Dopo l’esordio nella frazione di Poasco
gli assessori della giunta di centrosinistra incontreranno i cittadini presso la ex scuola di Bolgiano,
nel corso di un evento che è in programma per lunedì 5 novembre alle 20.30. Anche in questa nuova
occasione i residenti della zona, e quelli delle aree limitrofe, avranno l’opportunità di confrontarsi
direttamente con la squadra al vertice del comune, che con l’occasione illustrerà i propri obiettivi.
Con lo stesso spirito è prevista un’ulteriore tappa rivolta in particolare agli abitanti dei quartieri
Metanopoli e Trivulzio che si terrà presso la scuola di via Kennedy, la cui data verrà confermata a
ridosso dell’evento. Proseguono così le riunioni decentrate in cui l’esecutivo di Checchi parlerà
direttamente ai sandonatesi, con una scaletta di riunioni che toccherà tutto il territorio. Il Cittadino,
Martedì 30/10/2012
2. Tutto esaurito nei silos della metropolitana: piano per aprire alle auto gli ultimi due
livelli
«Mercoledì scorso ho fatto presente ad un dirigente di Atm il problema della carenza dei posti auto in
prossimità della Mm3». Il sindaco Andrea Checchi annuncia che in via informale si è attivato con
l’ente di gestione dei due silos collocati a ridosso del capolinea della metropolitana, fermata San
Donato, al fine di segnalare un problema particolarmente sentito dai pendolari della zona. «È emerso
- riprende il sindaco -, che Atm con il Comune di Milano sta valutando delle soluzioni per fornire
risposta a questa esigenza». In particolare, l’ente di gestione dei due silos fa sapere che insieme a
palazzo Marino verrà definito un piano per la riapertura dei due ultimi piani delle strutture, che sulla
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3. carta possono ospitare 1600 auto, anche se di fatto, come è noto ai frequentatori dei silos, una quota
di questi è inagibile. Il problema è legato in particolare al rivestimento della pavimentazione che
sembra richieda alcuni investimenti per consentire quanto meno un pieno utilizzo dei parcheggi a
disposizione. Il tema è particolarmente sentito. Nelle scorse settimane un sangiulianese ha infatti
lanciato un muovo appello rivolto all’assessore milanese Pierfrancesco Maran, a cui ha fatto
presente la difficile staffetta quotidiana a cui vanno incontro i pendolari del Sudmilano che utilizzano
la metropolitana come punto di interscambio. Il diretto interessato ha in particolare lamentato che
alle 8.30 i posti auto sono al completo. Una segnalazione che ha del resto alle spalle un’antologia di
altre richieste da parte di chi al mattino si mette al volante con il rischio di trovare i silos al completo
e di doversi quindi arrangiare come può. Sembra che nei prossimi mesi qualche cosa su questo
fronte dovrebbe cambiare e che gli sviluppi dovrebbero passare da un confronto tra Atm e Comune
di Milano. Nel frattempo i cittadini hanno anche rilanciato l’ipotesi circa il trasloco del “suk” al fine di
destinare l’area del mercatino della domenica a parcheggi. Ma su quest’ultima proposta per il
momento resta un punto interrogativo aperto. Giu. Cer. Il Cittadino, Martedì 30/10/2012
3. La Regione finanzierà la velostazione
Il futuro della mobilità ciclabile del territorio passerà dai silos per le biciclette, che dovrebbero
risolvere il problema delle ruberie, fornendo risposte anche in termini di potenziamento dei posteggi
per le due ruote. La notizia è ormai ufficiale: l’esecutivo di centrosinistra guidato da Andrea Checchi
è riuscito ad ottenere la riconferma del finanziamento da 334mila euro, che la Regione assegnò
all’ente nel 2009 per l’ampliamento della velostazione. Il traguardo non era scontato in quanto il
termine del 12 gennaio 2012, entro cui doveva essere realizzato l’innovativo sistema, era scaduto
con un “nulla di fatto”. L’importo è quindi rimasto congelato, fino all’insediamento della giunta di
centrosinistra, che sin dai mesi scorsi si è mossa con gli uffici del Pirellone per tentare di recuperare
la somma destinata a far crescere il progetto dell’ormai rodata velostazione. Gli ultimi sviluppi del
complicato iter risalgono ai giorni scorsi, quando gli uffici del municipio hanno ricevuto la
comunicazione in cui la Direzione generale infrastrutture e mobilità della Regione ha dato via libera
all’utilizzo della cifra per far andare buon fine il progetto incentrato sulla mobilità
ciclabile.«L’attenzione che l’amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile, in
particolare a quella ciclabile - spiega l’assessore alla partita Simona Rullo -, ha incontrato la
disponibilità della Regione a continuare ad investire in questo progetto, a conferma dell’importanza
strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro». E aggiunge: «Non ci resta che
andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di custodia delle biciclette
attualmente non possibili dato il sottodimensionamento della velostazione rispetto alla grande
richiesta dei ciclisti». Per il momento non si parla ancora di tempistica, sebbene la macchina
burocratica abbia già acceso i motori affinché nei prossimi mesi l’obiettivo di cui si parla da tempo
possa tradursi in una risposta concreta ai pendolari che raggiungono il capolinea della Mm3 a pedali.
Anche per gli ulteriori aspetti operativi, circa ad esempio la capienza dei silos, nonché il punto in cui
verranno collocati, gli interessati dovranno attendere il disegno definitivo, che in ogni caso, in base
alle anticipazioni, a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Certo, le strutture sorgeranno nei
pressi della fermata metropolitana, vicino alla stazione delle biciclette che ospita una gamma di
servizi rivolti a privati e aziende. La novità che attende i futuri utenti dovrebbe andare a vantaggio
soprattutto della sicurezza visto il gran numero di furti che negli anni si è concentrato nel tratto tanto
battuto dei lavoratori che al mattino coprono il tragitto casa/metropolitana con una pedalata. In futuro
i malintenzionati troveranno infatti le porte sbarrate, con un congegno che è stato pensato proprio
per far desistere i malintenzionati. Altro vantaggio riguarda l’incremento del servizio, visto che le
rastrelliere in certi momenti caldi sono al completo. Giulia Cerboni - Il Cittadino, Martedì 30/10/2012
4. Costretti a camminare sulla strada: i residenti “aprono” il marciapiede
Il “viaggio nei quartieri” dell’amministrazione di San Donato è iniziato in questi giorni da Poasco,
dove i residenti di via delle Cascine hanno aperto “da sé” il marciapiede sotto le finestre di casa visto
che le transenne non venivano mai tolte. L’area pedonale doveva essere consegnata al quartiere
solo a palestra di basket completata; ma la gente in quelle case già vive. E non ha aspettato la
tempistica tutt’altro che galoppante del palazzetto: ha preso le griglie di ferro e le ha spostate
raggiungendo un risultato fondamentale, non camminare al pelo delle auto che vanno e vengono da
Chiaravalle. «Nessuno vuole rischiare la vita per rispettare la formalità burocratica della consegna -
spiegano alcuni cittadini -, preferiamo fare una cosa che forse non potremmo fare, ma garantisce
l’incolumità». Si partirà probabilmente da qui, dall’“illogica” tempistica di conclusione del cantiere per
il nuovo palazzetto sportivo, nell’incontro aperto convocato al Centro polifunzionale. In via delle
Cascine, dove è stato completato un intervento urbanistico, le cose sono andate al contrario di come
dovevano girare secondo chi ha acquistato casa. La gente ha cominciato ad abitare gli
appartamenti, ma “trincerata” dietro transenne che chiudono il camminamento per le bici e i pedoni.
Infatti a rigor di logica il marciapiede, come opera di urbanizzazione secondaria, dovrebbe essere
preso in carico solo ad ultimazione dell’obiettivo principale, la palestra con affiancato rettangolo di
gioco. Un palestra che tra l’altro è andata incontro a vari intoppi strada facendo, ed a quanto pare
deve ora affrontare la ricostruzione della tribuna per il pubblico. Morale: in via delle Cascine le
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4. famiglie costrette a un percorso forzoso dalla porta di casa alla strada, camminando rasenti al
traffico, hanno pensato a una diversa soluzione. I pezzi di ferro che campeggiano qua e là lungo la
banchina li hanno spostati loro, aprendosi il sedime pedonale. «L’errore è all’origine - commentano
ancora - il marciapiede ciclabile doveva essere la prima cosa da consegnare. Per la palestra
abbiamo aspettato tanto, possiamo aspettare ancora». Il palazzetto dello sport, peraltro, presenta
ancora diverse incognite. Una sono le dimensioni del campo da calcio, 46 per 90 metri, che
“costringono” la Polisportiva Cavallino Bianco a non salire mai oltre la Terza Categoria. Una seconda
preoccupazione concerne i parcheggi dell’impianto: «Non possono bastare per gli spettatori e per noi
residenti», osservano gli abitanti che non hanno il box. Emanuele Dolcini - Il Cittadino, Martedì
30/10/2012
Mercoledì 31 ottobre
Fonte: IL CITTADINO
1. Coro di “no” alla divisione della scuola - Famiglie contrarie all’ipotesi di scindere la De
Gasperi in due istituti – I genitori chiedono all’amministrazione di scegliere un’altra
strada nell’ambito del piano di riorganizzazione dei plessi
Un coro di 405 genitori ha detto “no” alla spaccatura della scuola media De Gasperi in due istituti
autonomi. Nella giornata di ieri è stata protocollata la lettera rivolta all’assessore all’istruzione Chiara
Papetti, che in pochi giorni si è infittita di adesioni da parte delle famiglie. In un clima che non è di
protesta, bensì di disponibilità alla collaborazione, i diretti interessati chiedono all’esecutivo di Andrea
Checchi di scegliere un’altra strada rispetto all’ipotesi che andrebbe a toccare l’ormai consolidato
assetto della De Gasperi. Il momento è decisivo, in quanto nell’arco di qualche giorno la giunta
sandonatese dovrà comunicare la propria decisione in tema di riorganizzazione dei plessi scolastici,
sciogliendo un rebus che per qualche settimana ha tenuto alta l’attenzione sul panorama scuola. Il
quesito che attende soluzione parte dalla realtà di San Donato, che ha all’attivo oltre 3mila alunni e
solo due scuole medie. La normativa regionale sulla verticalizzazione prevede che ogni comprensorio
abbia almeno una scuola media, pertanto le alternative si sono essenzialmente ridotte alla formazione
di due istituti comprensivi particolarmente impegnativi in termini di gestione, oppure in una tripartizione
dei plessi, che significherebbe la temuta spaccatura della De Gasperi. Un’ulteriore opzione in realtà
c’era, ma è stata bocciata. La Provincia nelle scorse settimane ha infatti respinto la richiesta avanzata
dalla giunta, e sostenuta da tutte le parti in causa, che prevedeva due istituti comprensivi e un circolo
didattico che riunisse i plessi di Poasco, via Di Vittorio e Greppi. Altra proposta lanciata dal consigliere
della lista civica di opposizione Marco Zampieri, riguarda l’apertura di una terza scuola media nell’area
tra Certosa, Di Vittorio e Poasco. Secondo il consigliere di minoranza, siccome per il momento
basterebbe che la nuova struttura didattica venga citata nei documenti di programmazione, questa via
potrebbe rappresentare una soluzione. Il momento è strategico, in quanto la partita dovrà essere
chiusa definitivamente nell’arco di qualche giorno. Nel frattempo ieri oltre alla missiva sottoscritta da
centinaia di sostenitori, accomunati dall’idea che la De Gasperi non vada toccata, è stata depositata in
Comune anche un’altra lettera, vergata sempre da alcuni genitori, che fornisce nuovi spunti
interpretativi della normativa, con una serie anche di riferimenti tecnici. I promotori spiegano di aver
lavorato nell’ottica di fornire qualche elemento di riflessione alla giunta. Intanto, il clima è ormai di
conto alla rovescia, in attesa del responso che, dopo le consultazioni con tutti i rappresentanti con
voce in capitolo, dovrà essere fornita dall’esecutivo di centrosinistra sandonatese. Il capitolo si
chiuderà infatti con una delibera, che a questo punto non dovrebbe farsi attendere. Giulia Cerboni
Mercoledì 31ottobre
2. Conti in rosso per l’Acs, entro un mese la decisione
«Entro un mese chiuderemo il capitolo dell’Azienda comunale servizi». Il sindaco Andrea Checchi,
mostrando per il momento riserbo in merito alle valutazioni in corso, annuncia l’intenzione di arrivare
quanto prima ad una decisione definitiva. Riguardo le alternative sul tappeto spiega che non è escluso
lo scioglimento della municipalizzata afflitta dai debiti. Intanto, dopo la sintesi stilata dai tecnici, che nei
mesi scorsi hanno effettuato un lavoro di ricognizione dello stato economico-finanziario della
municipalizzata con i conti in rosso, si sono aperti i confronti a porte chiuse con le forze di
maggioranza. Le valutazioni partono dai numeri ufficiali che rivelano una perdita intorno ai 2 milioni di
euro registrata al 31 dicembre 2011 e una proiezione per la fine dell’anno in corso che fa lievitare il
debito a 3 milioni di euro. Al domani dell’azienda sono inoltre legati 35 posti di lavoro e una serie di
altri aspetti, tra cui la gestione del centro sportivo e quella dei servizi attualmente in capo ad ACS, che
passerebbero al Comune. Un interrogativo, in caso di scioglimento, riguarda inoltre la gestione delle
farmacie. Certo, come è stato detto, l’azienda se anche venisse mantenuta attiva dovrà essere
fortemente ridimensionata, il che significherà comunque un esubero del personale. Riguardo in
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5. particolare l’aspetto occupazione il primo cittadino ha sin dall’inizio annunciato particolare attenzione,
tenendo conto anche della situazione di crisi generale. Ma per il momento nessuno si sbilancia nelle
anticipazioni, in attesa che venga fatta sintesi definitiva. Passando invece agli impianti sportivi di
Metanopoli, nei prossimi mesi la giunta dovrebbe comunicare il piano di rilancio di tutto il centro, con il
parco e le sue offerte. Qualsiasi strategia che verrà messa in pista dovrà certamente passare da una
collaborazione con un partner privato disposto ad effettuare investimenti in termini di manutenzione
straordinaria delle strutture. Tornando ad Acs, le prossime settimane saranno decisive, intanto è stato
annunciato che nel prossimo numero del periodico comunale, che entrerà nelle case nell’arco di
qualche giorno, ci sarà un approfondimento sul tema. Giu Cer. Mercoledì 31ottobre
3. Dopo l’abbattimento dei vecchi edifici, partono i lavori per la bonifica dei terreni
Nel comparto De Gasperi Est proseguono i preparativi per dare il via alla realizzazione del nuovo
centro direzionale Eni. Dopo lo smantellamento dei vecchi edifici collocati sull’area che dovrà ospitare
il progetto all’avanguardia che nei mesi scorsi è debuttato nelle sue geometrie, in breve tempo
dovrebbero prendere quota i lavori per la bonifica del terreno. Anche riguardo a questa nuova tappa in
programma si è già chiuso il capitolo delle autorizzazioni e nelle prossime settimane la zona tornerà ad
essere battuta da macchinari e imprese che predisporranno il comparto ad ospitare il futuro complesso
per colletti bianchi. L’impegnativa opera, in base alle prospettive annunciate in un primo tempo dal
colosso petrolifero, dovrebbe essere pronta per il taglio del nastro in concomitanza con l’Expo del
2015. Per il momento, dopo la lunga fase burocratica, che si è chiusa nella primavera scorsa con la
sigla dell’intesa tra comune e azienda, sono in corso ancora le fasi preliminari alla realizzazione dei
nuovi edifici. Il tutto accompagnato da una lunga trafila di carteggi e autorizzazioni che stanno
accompagnando ogni tappa della complicata staffetta. Intanto, si sono tenuti una serie di incontri tra la
giunta di centrosinistra e l’Eni, soprattutto di carattere organizzativo, in cui l’esecutivo ha tentato anche
di strappare qualche vantaggio in più per San Donato rispetto a quanto già definito negli accordi
ufficiali. L’obiettivo è stato messo in pista con un documento, a cui hanno fornito un contributo le forze
di maggioranza, che è stato consegnato all’azienda. Mercoledì 31ottobre
4. Patto con Trenitalia per Borgolombardo
Partirà un tentativo da parte del Comune di San Donato di stringere un accordo con Trenitalia per
restituire decoro alla stazione di Borgolombardo. L’intervento, particolarmente atteso dai passeggeri
della zona, è citato in uno specchietto che non rientra nel Piano triennale delle opere pubbliche, bensì
annovera una serie di interventi che non spettano direttamente all’ente locale o quanto meno che
devono passare da collaborazioni e intese con altre istituzioni. In questo caso, partendo dallo stato di
abbandono in cui versa stazione che sorge sul confine tra i due comuni limitrofi, con ingresso da
Borgolombardo e da via Di Vittorio, sembra che nel 2013 la situazione potrebbe in parte migliorare.
Per quanto concerne il lato San Donato, l’esecutivo di centrosinistra si è mostrato pronto ad assumersi
un impegno in termini di installazione di nuove rastrelliere delle biciclette, nonché di un piccolo
parcheggio e di un investimento in arredo urbano in prossimità dell’ingresso del sottopasso. Obiettivi
che passeranno da un pressing con Trenitalia affinché venga restituita decenza alla fermata ormai
nota per lo stato di degrado e di sporcizia, in un clima generale che da anni richiede interventi di
ripristino. Nell’arco di un anno è atteso qualche cambiamento. G. C. Mercoledì 31ottobre
.
Fonte: 7GIORNI.INFO
1. Riconfermati i fondi della Regione: i silos per le biciclette a San Donato si faranno - Nel
luglio del 2009, Regione Lombardia aveva destinato al Comune di San Donato i fondi
necessari per l’ampliamento della velostazione, sita al capolinea della MM3.
La mancata realizzazione dell’opera entro il termine indicato dal Pirellone, fissato nel 12 gennaio 2012,
aveva però di fatto portato al congelamento di quei fondi. A seguito della richiesta recentemente
presentata dal Sindaco e dall’assessorato alla Mobilità, però, gli oltre 300mila euro promessi dalla
Regione sono stati “sbloccati” e resi quindi nuovamente disponibili. La notizia è stata comunicata al
Comune in questi giorni direttamente dalla Direzione generale infrastrutture e mobilità. «L’attenzione
che l’Amministrazione conferisce alle politiche di mobilità sostenibile - ha commentato l’assessore alla
Mobilità, Simona Rullo – ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo
progetto. Non ci resta che andare avanti velocemente per poter offrire ai cittadini quei servizi di
custodia delle biciclette attualmente non possibili, dato il sottodimensionamento della velostazione
rispetto alla grande richiesta dei ciclisti» Redazione Web - Martedì 30/10/2012
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6. Fonte: L’ECO
1. Bufera sui maxi istituti scolastici - La provincia boccia il piano del Comune – avallato
dalle scuole – per due comprensori e un circolo didattico- l’assessore Chiara Papetti
propone ora il dimezzamento della De Gasperi, ma trova il no dei genitori
Scoppia la bufera sui maxi istituti scolastici chiesti da Governo, Regione e Provincia, sul
"dimensionamento verticale" riguardante la nuova organizzazione nelle scuole statali dell'infanzia,
primarie e secondarie di 1° grado del territorio di San Donato Milanese. La nuova organizzazione
dovrà comunque essere in grado di garantire la continuità didattica nell'ambito dello stesso ciclo
d'istruzione anche se ciò comporterebbe la conseguente soppressione delle istituzioni scolastiche
autonome, costituite separatamente da direzioni didattiche e scuole secondarie di primo grado.
In base alle indicazioni legislative e alla tipologia del proprio sistema scolastico, l'Amministrazione
comunale di San Donato Milanese, alla fine di settembre scorso, aveva predisposto una proposta di
organizzazione, condivisa a livello politico e con gli organismi competenti della scuola, che prevedeva
una suddivisione dei plessi scolastici in due istituti comprensivi di circa 1150 studenti ciascuno facenti
capo alle due scuole medie, De Gasperi e Galilei, e un circolo didattico di 800 studenti che teneva
insieme i plessi di Poasco e via Di Vittorio. Una soluzione - ritenuta ottimale e accettata da tutti gli
organismi scolastici sandonatesi - respinta dalla Provincia di Milano con una lettera firmata
dall'assessore all'Istruzione, Marina Lazzati, che la riteneva non rispettosa dei criteri approvati dalla
Regione. "Confidavamo in un parere positivo della Provincia, - dichiara l'assessore all'Istruzione,
Chiara Papetti, - puntando sulla peculiarità della nostra offerta scolastica, che attualmente contempla
due soli plessi di scuole medie, la De Gasperi e la Galilei, ma conta su un numero di alunni che
permette il mantenimento di tre istituti. Purtroppo non è stato così e ci siamo ritrovati - si lamenta
l'assessore - nelle condizioni di rimodulare diversamente la proposta avendo pochi giorni a
disposizione". Il termine di presentazione della nuova proposta è a fine ottobre. Due le ipotesi sul
campo già avanzate dalla Giunta comunale ai Consigli di istituto e di circolo, alle associazioni dei
genitori, ai presidi e ai rappresentanti dei docenti. La prima proposta immagina una suddivisione in due
maxi istituti comprensivi facenti capo alle due medie con, rispettivamente, 1605 studenti per la De
Gasperi, e 1514 per la Galilei. L'altra invece conferma la tripartizione dei plessi con la creazione di tre
istituti comprensivi grazie alla suddivisionee in due entità distinte della scuola media De Gasperi.
"Fermo restando il fatto che la proposta bocciata da Palazzo Isimbardi era la migliore per San Donato-
spiega l'assessore Papetti, - l'ipotesi della tripartizione, a nostro avviso, è quella più percorribile in
considerazione delle esigenze degli oltre 3000 studenti della città, pur dividendo in due la gestione
della media De Gasperi. Con questa organizzazione - continua - otteniamo tre istituti, altrettanti
dirigenti e direttori amministrativi, rispetto agli attuali quattro, con circa un centinaio di docenti ciascuno
e un numero di studenti che oscilla fra i 942 e i 1165. L'ipotesi dei due plessi, invece, vedrebbe due
maxi aggregazioni con numeri imponenti sia di allievi (oltre 1500 ciascuno), sia di professori (fra i 150
e i 160), con seri problemi gestionali che cadrebbero perciò sul buon funzionamento e sulla qualità del
sistema scolastico cittadino". L'assessore Papetti non nega che anche la soluzione dei tre istituti possa
andare incontro a qualche difficoltà, specie per la gestione di aule, laboratori e materiale didattico, ma
confida nella buona volontà e nella collaborazione di tutti i soggetti interessati, dai docenti al personale
amministrativo. "Si tratterà di lavorare insieme - sostiene l'assessore - collaborando affiche i possibili
nodi vengano sciolti in tempo ed evitando chiusure pregiudiziali".
Parole, queste ultime, che non trovano l'appoggio dei genitori, assolutamente contrari alla suddivisione
della scuola media De Gasperi. "La De Gasperi è una scuola di eccellenza - sostengono i genitori - qui
arrivano studenti da tutte le parti appunto perché è un'ottima scuola, come si può pensa re di dividerla
in due?". "Perché in Provincia non tengono conto della peculiarità del nostro territorio?", si chiede uno
di loro. I genitori in questione hanno scritto una lettera all'assessore provinciale Marina Lazzati
chiedendole di rivedere la sua posizione e di prendere in considerazione l'ipotesi - da lei già bocciata -
della suddivisione in due comprensori delle due scuole medie e un circolo didattico. Non è escluso il
rischio di clamorose proteste davanti agli istituti scolastici sandonatesi. - Domenico Palumbo
2. Congelate le tariffe scolastiche
L'Amministrazione comunale di San Donato ;Milanese congela le tariffe dei servizi scolastici e per
l'infanzia.
E' questo l'effetto della decisione presa nel corso della seduta di giunta avuta la settimana scorsa. Se
nel caso della refezione scolastica la decisione bloccherà per il 2012 qualsiasi ritocco verso l'alto, nel
caso dei nidi la decisione sarà ancora più incisiva perchè le tariffe verranno riportate ai livelli del
giugno scorso. Per effetto dell' adeguamento Istat, previsto nel contratto d'appalto, le rette dei nidi, alla
fine dello scorso anno, erano state ritoccate al rialzo, con decorrenza dall' 1 settembre. Tale aumento,
pari al 2,4%, verrà azzerato con la conseguenza che nelle prossime settimane la tariffa prospettata
scenderà, per chi rientra nella fascia massima, di 14 euro al mese e in misura proporzionale per le
altre fasce Isee. Anche il capitolo d'appalto del servizio mense prevede l'aggiornamento
dell'andamento degli indici, Istat. Come nel caso dei nidi, sulla refezione è stato deciso di non
trasferire l'aumento del costo del servizio sugli utenti. Le tariffe rimarranno quindi quelle in vigore dallo
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7. scorso anno scolastico tra un minimo di 1,6 e un massimo di 6 euro a pasto per gli alunni residenti
denti e 7 euro per chi non risiede in città. "Con; questa decisione - spiega l'assessore all'istruzione
Chiara Papetti, -proseguiamo nella nostra azione di revisione a ribasso della pressione tariffaria e
fiscale già intrapresa con riduzione dell'aliquota Imu e Irpef. Confermiamo - dichiara ancora
l'assessore - la massima, attenzione rivolta alle famiglie e alle fasce più!, deboli della comunità". In
materia di tariffe, a questo primo step seguirà un processo di rivalutazione dei costi e dell'andamento
della gestione dei servizi in previsione di una possibile riduzione dei carichi tariffari sugli utenti.
3. Certosa, si blocca il comitato - I membri del direttivo non si sono ricandidati per
diversi motivi, non ultimo il ricambio - Il sodalizio cessa l'attività per mancanza di soci
Cessa l'attività il comitato quartiere Certosa sorto due anni fa allo scopo di affrontare e risolvere i
difficili problemi esistenti in piazza Tevere e dintorni. Alla fine dei primi due anni di mandato era
previsto, come da statuto, l'annullamento delle cariche del direttivo e la sua rielezione ma, malgrado
gli sforzi effettuati, non è stato possibile trovare persone volenterose disposte ad occuparsi dei
problemi del quartiere dedicando parte del proprio tempo libero. I membri del direttivo uscenti non si
sono ricandidati per vari motivi, non ultimo il fatto che il gravoso compito non debba essere assunto
sempre dalle stesse persone. L'appello lanciato nell'estate scorsa per trovare nuovi candidati ha avuto
una sola adesione, non sufficiente a mandare avanti i lavori del comitato. Rimane comunque l'idea di
un organismo pronto alla protesta non solo fine a sé stessa ma anche alla proposta di realizzazione
concreta di iniziative per il quartiere e i suoi abitanti. In due anni l'attività del comitato è stata molto
prolifera, come dimostra il salvataggio del laghetto di via Olona, all'angolo della via Emilia, che ha
rischiato l'interramento. Grazie all'interessamento del sodalizio il laghetto è tornato a nuova vita con la
realizzazione di un pozzo artesiano che permette la sua alimentazione con acqua di falda, anziché
acqua potabile, con notevole risparmio per le casse comunali. Grande successo hanno avuto pure le
feste organizzate per i bambini in piazza Tevere, un luogo dimenticato dalla collettività e che per un
giorno ha vissuto momenti ricreativi significativi.
Purtroppo rimane sulla carta il progetto di realizzare nell'attiguo parcheggio auto un capannone, o
qualcosa di simile, per le manifestazioni teatrali e musicali, assolutamente mancanti in tutto il
quartiere. Il progetto prevedeva anche una diversa viabilità che avrebbe migliorato l'entrata e l'uscita
delle automobili. "La battaglia più importante l'abbiamo vinta in Consiglio comunale - si legge in una
nota firmata da Laura Ferrari, Simone Varesi, Maurizio Bortot e Piero Dornetti - quando ci siamo resi
parte attiva per modificare il Pgt che prevedeva altre costruzioni residenziali sull'arèa adiacente il
parco giochi di via Olona, lasciando aperta la possibilità di ampliare, rendendolo più grande e più
bello, il parco stesso".
In quella stessa riunione consiliare si ottenne anche l'assegnazione di 800mila euro, ora prevista nel
Piano triennale delle opere approvato recentemente dalla Giunta guidata dal sindaco Andrea Checchi,
da destinare nel quartiere. Ci sono i soldi ma mancano i progetti per spenderli. Come si farà a fare
fruttare bene tutto quel denaro? Il comitato di quartiere serve anche per questo. C'è il rischio di pe-
derli. Non c'è più il comitato ma in compenso c'è il blog di Luciana Menegazzi, una dei soci fondatori
del sodalizio, http://certosatoday.myblog.it a tenere alta l'attenzione. Basta ciccare su quel sito per
partecipare attivamente alla vita del quartiere. Domenico Palumbo
Venerdì 2 novembre
Fonte: IL CITTADINO
1. La nuova tappa per il “tour dei quartieri”: lunedì sera l’appuntamento è a Bolgiano
Nuova tappa in vista per il “tour nei quartieri” della giunta sandonatese: appuntamento a Bolgiano
per lunedì sera alle 21, presso il salone dell’Università della terza età in via Unica 2. L’incontro si
inserisce in un percorso di date attraverso le quali la giunta Checchi, insediatasi prima dell’estate,
intende dialogare con i cittadini delle varie aree della città in modo da poter confrontarsi, caso per
caso, con le problematiche che emergono dal territorio. Lo scorso 22 ottobre, a Poasco, il “faccia a
faccia” è stato molto partecipato: «Abbiamo ricevuto molte indicazioni utili a orientare la nostra
azione di governo - così l’assessore ai quartieri Gianfranco Ginelli -. La scelta di sondare gli umori
della gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando uno strumento di grande importanza e
molto apprezzato dai cittadini». Dopo Bolgiano, il lunedì successivo sarà la volta di Metanopoli -
Triulzo, mentre giovedì 22 si svolgerà, presso il Troisi, un incontro conclusivo tra giunta e città. Il
Cittadino 2 novembre
2. Il 18 novembre le elezioni a Poasco per eleggere il comitato di frazione
Elezioni in vista per il Comitato di Poasco, si vota domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 nel solo
seggio aperto, quello di via Unica presso l’anagrafe decentrata. Nel frattempo escono i dieci nomi fra
cui dovranno scegliere i circa 2mila poaschesi maggiorenni e aventi diritto di esprimere chi siederà
7
8. nel comitato di frazione. Le candidature sono quelle di Giuseppe Blasio, Claudio Cassani, Andrea De
Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta,
Sabrina Rivalta e Manuela Toncini. Su dieci “papabili” quelli che andranno a costituire il Comitato
devono scendere a sette, come previsto dallo Statuto comunale di San Donato Milanese (sei più il
presidente di turno). I nomi degli aspiranti rappresentanti di frazione per ora sono disponibili solo in
ordine alfabetico, ma nei manifesti e sulle schede figureranno in ordine casuale secondo il sorteggio
che verrà effettuato nei prossimi giorni. Possono votare i residenti di Poasco, purché maggiorenni e
iscritti nelle liste elettorali del Comune, indicando un massimo di due nomi, cioè due preferenze sulla
scheda distribuita nella sola giornata di domenica 18 novembre dalle 9 alle 20 presso il seggio. In
questo modo sarà garantita per altri tre anni la “voce” delle due frazioni, Poasco e Sorigherio (2800
abitanti circa), che nel 2012 hanno superato gli ottanta anni esatti di aggregazione a San Donato,
avvenuta nel 1932, quando di Eni non c’era traccia e anche il borgo principale era costellato di campi
e cascine. L’assessore ai quartieri nella giunta Checchi, Gianfranco Ginelli, auspica che la gente
vada prima di tutto a votare, in tempi di astensionismo record e sentimenti antipolitici. «Ci auguriamo
- dichiara l’assessore - una buona risposta da parte dei cittadini di Poasco-Sorigherio. Questa
votazione è un passaggio importante per la vita del quartiere. Ringrazio i candidati per la disponibilità
a “mettersi in gioco” per il bene dei propri concittadini, attendo l’esito della tornata elettorale per
porre fin da subito le basi di un confronto diretto e proficuo con quanti di loro entreranno a far parte
del Comitato. Nel rispetto delle prerogative dei rappresentanti della frazione, l’amministrazione
manterrà aperti tutti gli strumenti di dialogo con i cittadini ». E. D. Il Cittadino 2 novembre
3. A Monticello è rimasto solo l’eternit - Se n’è andata anche l’ultima azienda nell’area
dove sorgerà un nuovo quartiere con 400 residenti
Cascina Monticello, la trasformazione in nuovo “quartiere” di San Donato comincia dall’eternit che
spunta ovunque. E dalla bonifica dei terreni, oggi chiusi dietro i cancelli e transennati dopo il
trasferimento di tutte le attività artigianali che fino all’estate scorsa erano ancora in zona. Da alcune
settimane nell’abitato sandonatese lungo la strada che va a Carpianello non c’è proprio più nessuno.
Hanno trasferito l’attività altrove anche le ultime aziende - quasi tutte a conduzione familiare - che
per decenni hanno dipinto il volto tipico di Monticello appena entrati lungo la stradina sterrata che va
alla corte grande della cascina. Con l’estate le insegne si sono abbassate dappertutto, ricollocandosi
a Sesto Ulteriano, Zivido e Borgo Bagnolo, le destinazioni scelte dagli imprenditori che hanno dovuto
fare le valigie. Dietro le transenne si vedono solo recinzioni di plastica, qualche furgone che svuota
gli ultimi box e un mare di eternit. La fibra in vetrocemento fa capolino praticamente ovunque,
costituendo il materiale pressoché unico con cui dagli anni Settanta in poi sono state realizzate le
coperture delle oggi ex botteghe artigiane. Prima di qualsiasi fondazione edilizia e qualsiasi cantiere,
bisogna portare via tutto l’amianto. Un secondo atto dovuto sarà la cosiddetta “caratterizzazione” dei
suoli, cioè il sondaggio sull’eventuale percolazione di residui chimici da lavorazione industriale nei
terreni sopra i quali fra tre anni - forse qualcuno in più - cammineranno circa 500 sandonatesi in più.
Il Piano di intervento privato infatti veleggia attorno alle 150 unità immobiliari, con tipologia di
fabbricati bassi a due piani e villette monofamiliari. La previsione è di portare a Monticello, in tre lotti
per un totale di 51mila metri cubi edificabili, fra le 200 e le 400 persone. Dal punto di vista dei tempi
l’operazione è strutturata su un arco molto ampio, con il nuovo quartiere cittadino (perché le
dimensioni saranno quelle di una frazione in più) completato non prima del 2021. Come opere
connesse sono previsti parcheggi, la riqualificazione della rotonda per il Policlinico e l’allargamento
dell’accesso attuale a Monticello, ancora oggi poco più che una strada per trattori. Emanuele Dolcini
Il Cittadino 2 novembre
Fonte: SETTEGIORNI
1. VIA DI VITTORIO: I rifiuti? Sotto al cartello che vieta di abbandonarli - Inciviltà e
incuria: e Marino segnala anche nuovi atti di vandalismo
SAN DONATO MILANESE - Sono stati messi da due settimane i cartelli intimanti il divieto di scarico
dei rifiuti ingombranti nelle strade, ed in particolare in due zone in cui tale problematica è vivamente
sentita, come Certosa e via di Vittorio. Tutto inutile. Non solo materassi, mobili ed elettrodomestici
spuntano negli angoli delle strade come prima, ma addirittura esattamente sotto questi cartelli. Sulla
pagina facebook dedicate agli «amici di via di Vittorio» infatti si moltiplicano le foto di denuncia. «I
cartelli erano attesi già a luglio - dice la blogger Luciana Menegazzi - ma lungaggini burocratiche e
tecniche ne hanno permessa l'installazione solo ora. Oltre a ribadire il divieto e ricordare le sanzioni,
la nuova segnaletica invita a rivolgersi al servizio di raccolta a domicilio, riportando anche i numeri
telefonici». La lotta contro l'abbandono dei rifiuti era stata perseguita anche nel corso dell'estate
dall'assessore Andrea Battocchio, il quale aveva fatto recapitare lettere ai cittadini di Certosa e Di
Vittorio, oltre agli amministratori condominiali, con le regole della raccolta degli ingombranti. Ma
8
9. intanto, sempre da via Di Vittorio, l'ex consigliere comunale Antonio Marino segnala anche nuovi atti
di vandalismo, come la distruzione di una vetrata nei pressi del centro anziani e il danneggiamento di
un raccoglitore di pile usate.
2. BREVI
♦ STAZIONE DELLE BICI, LA REGIONE METTE I 334MILA EURO
La Regione li aveva promessi già nel luglio del 2009 ma poi l'opera non era stata realizzata entro i
termini previsti di gennaio 2012. Ma ora giunge la notizia che saranno ristanziati i 334mi1a euro che
serviranno all'ampliamento della velostazione. «L'attenzione che l'Amministrazione conferisce alle
politiche di mobilità sostenibile, in particolare a quella ciclabile - spiega l'assessore alla Mobilità
Simona Rullo -, ha incontrato la disponibilità della Regione a continuare a investire in questo
progetto, a conferma dell'importanza strategica delle strutture destinate agli spostamenti del futuro».
♦ GIUNTA «IN TOUR»: TOCCA A BOLGIANO
Continua il tour della Giunta tra i vari quartieri cittadini: il prossimo appuntamento sarà lunedì 5
novembre alle 21 a Bolgiano, presso il salone dell'Università della Terza Età di via Unica. «A Poasco
- ha detto l'assessore Gianfranco Ginelli ripensando alla serata del 22 ottobre - abbiamo ricevuto
molte indicazioni utili a orientare la nostra azione di governo. La scelta di sondare gli umori della
gente attraverso il confronto diretto si sta rilevando, come era nelle nostre previsioni, uno strumento
di grande importanza e molto apprezzato dai cittadini che vedono nell'Amministrazione un
interlocutore attento e interessato alle loro esigenze». Dopo altre tappe intermedie, l'ultimo incontro
si svolgerà il 22 novembre al Troisi. Un'occasione, per Ginelli, per raccontare quanto fatto nei primi
sei mesi di Amministrazione da parte di Andrea Checchi e la sua squadra.
♦ COMITATO DI POASCO-SORIGHERIO: ECCO I CANDIDATI
I residenti di Poasco saranno chiamati domenica 18 novembre ad eleggere i nuovi componenti del
Comitato di quartiere di Poasco-Sorigherio. Dieci le candidature pervenute. Si tratta di Giuseppe
Blasio, Claudio Cassani, Andrea De Cillis, Cristiana Gatti, Oliviero Lorenzini, Cristina
Malingher, Stefano Moro, Giuseppina Quaranta, Sabrina Rivalta, Manuela Toncini.
3. Parcheggio della metro, un vero incubo - Lettera all’assessore milanese Maran:
“Così la vostra area C pare un controsenso” - Si moltiplicano le segnalazione degli
automobilisti per l’impossibilità di posteggiare
SAN DONATO MILANESE - Parcheggi nell'area metropolitana MM3: è il caos. Sono infatti molte le
segnalazioni di diversi pendolari residenti a San Donato e San Giuliano, in prevalenza, ma in
generale da parte di molti lavoratori dell'hinterland che per lavoro scelgono di raggiungere il centro di
Milano con i mezzi, passando per la stazione metropolitana sandonatese. Per usufruire del metrò
infatti, molti arrivano in automobile, e in un paese che tra l'altro vuole promuovere l'utilizzo dei mezzi
disincentivando quello delle automobile, dovrebbe essere scontato trovare le strutture idonee per
poter andare in questa direzione.
Ed invece, come ben sanno i tanti automobilisti che vi ricorrono, a San Donato si arriva alla meta,
ma non si sa dove parcheggiare l'auto. Silos pieni, e nelle strade vicine e meno vicine parcheggi a
ore o dedicati ai residenti. Ed è da mesi che la condizione dei parcheggi si è aggravata, facendo
diventare tutto estremamente complicato. Tra le diverse segnalazioni e voci di protesta che si stanno
levando, c'è anche la mail indirizzata da un cittadino all'assessore milanese Pierfrancesco Maran,
con delega alla mobilità ed ai trasporti, che recita. «La situazione diventa mese dopo mese più
insostenibile. Le auto sono parcheggiate ovunque, in tutte le aree vietate nei dintorni. Alle 8.30 di
mattina i due silos sono spesso già completi. Per avere un abbonamento settimanale, bisogna
presentarsi alle casse il mercoledì mattina, all'alba, e fare una coda assurda. L'ultimo piano di
ambedue i silos, è stato chiuso negli ultimi due anni probabilmente per incuria e/o problemi
strutturali. In questo modo, si è ulteriormente ridotta la capacità ricettiva dell'interscambio del 20 per
cento. Io voglio capire, come possiamo noi cittadini utilizzare i mezzi pubblici, se non veniamo messi
nelle condizioni di poterlo fare?». Nella mail non si risparmiano critiche neanche sull'operato
dell'amministrazione sandonatese. «La giunta da anni ha adottato la tecnica di rendere impossibile il
parheggio nei pressi della metro, istituendo zone solo per residenti, o l'utilizzo del disco orario. Se
non vengono affrontati questi problemi, il discorso di area C perde un po' senso. Mi verrebbe voglia
di comprare un camion e parcheggiare ogni giorno sotto la statua di Missori».
.
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10. Sabato 3 novembre
Fonte: IL CITTADINO
1. Quasi pronta la nuova ciclabile fra San Giuliano e San Donato- Martedì sopralluogo
degli assessorati competenti, entro il mese taglio del nastro
Qualche ritocco alla parte sandonatese, un deciso sprint a quella sangiulianese e il gioco sarà fatto:
ormai agli sgoccioli i lavori per la ciclopedonale che renderà i due comuni ancora più vicini. Martedì
verrà svolto un sopralluogo dagli assessorati competenti e i tecnici delle due città, in occasione del
quale sarà individuata la data di inaugurazione. I lavori per il progetto “MiBici”, destinatario di un
finanziamento di 300mila euro da parte della Provincia di Milano, hanno preso il via ad inizio 2012.
Due i tratti previsti dal disegno: il “tronco nord” (350 metri), da Sant’Enrico al Policlinico, era già
pressoché pronto prima dell’estate; mentre il “tronco sud” è quello su cui si stanno concentrando gli
ultimi interventi. Giunto nei pressi dell’ingresso dell’ospedale, il percorso infatti prosegue su una
ciclabile già presente, che termina però nelle vicinanze dello scolmatore che corre tra via Leopardi e
il Parco nord. Da qui ha preso il via, all’inizio dell’estate, la seconda tranche del progetto: un
corridoio protetto di 550 metri che, percorso il ponte che attraversa lo scolmatore, costeggia la
sponda orientale della cava sboccando, infine, sulla sangiulianese via Risorgimento. Inizialmente
l’inaugurazione era stata annunciata per la fine di settembre, per poi essere posticipata alla fine
dell’anno. Ora, pare che le operazioni siano in via di conclusione: quasi tutto il percorso che passa
accanto alla cava è delimitato dagli appositi cordoli, già collocati i pali della luce e gran parte del
parapetto in legno. Solo il tratto conclusivo, di competenza sangiulianese, manca all’appello: uno
spezzone di circa 200 metri che verrà liberato dalla vegetazione e attrezzato ad hoc nelle prossime
settimane. Del resto, a fianco della piscina comunale, è possibile notare che i cordoli delimitativi
della pista sono già stati collocati. «San Donato è pronta - ha spiegato il vicesindaco Simona Rullo -:
nel giro di due settimane la nostra parte potrebbe essere finita. Martedì ci metteremo d’accordo con
San Giuliano: nel caso, rallenteremo i tempi in modo da concludere ed inaugurare insieme». Gli
ultimi ritocchi consistono nella «posa dei tappetini superiori, che richiede pochissimo tempo, e alcune
sistemazioni alla segnaletica». Dal municipio sangiulianese assicurano che «a novembre saranno
collegati i due tratti ubicati nei rispettivi comuni», così l’assessore ai trasporti Mario Oro. Riccardo
Schiavo - Il Cittadino 3 novembre
2. Venti di pace alla Metro, dopo l’intesa coi sindacati - Stop alle tensioni
Dopo la tempesta, sulla Metro spirano venti di pace. Firmata l’ipotesi di accordo sul nuovo contratto
integrativo aziendale. La fumata bianca è arrivata giovedì dopo l’ennesimo confronto tra i vertici della
Metro e i rappresentanti sindacali dell’azienda, che a San Donato conta su una sede di quasi 600
lavoratori, la gran parte dei quali risiedono nel territorio del Sudmilano. La querelle si era aperta
durante l’estate e non aveva mancato di riservare momenti di forte tensione. «L’ambito di confronto
tra le parti - dichiara Philippe Palazzi, che di Metro Italia è l’amministratore delegato - ha riguardato
la rivisitazione di alcuni punti cruciali dei vecchi accordi, tra cui la parte variabile della retribuzione, il
costo della mensa aziendale, la remunerazione del lavoro festivo e il salario aziendale». Sempre
secondo la nota della proprietà quindi, grazie ad un dialogo costruttivo ed alla comune volontà di
trovare punti di convergenza, è stata approvata la proposta dell’azienda di modificare la parte
variabile della retribuzione sulla base di criteri più semplici e maggiormente meritocratici. «Il vecchio
“premio di produttività” lascia spazio al nuovo “premio soddisfazione cliente” - precisano ancora i
vertici di Metro -. Sul tema delle aperture domenicali, poi, abbiamo trovato un punto di convergenza
per la remunerazione del lavoro festivo con una maggiorazione del 70 per cento. In cambio, ad
eccezione di alcune categorie tutelate, ai dipendenti sarà chiesta la presenza festiva per una media
di dodici domeniche l’anno». Nel mese di novembre l’ipotesi di accordo sarà sottoposta a
referendum approvativo e, in caso di nulla osta definitivo, sarà in vigore dal 1 gennaio 2013 al 31
dicembre 2015. Stefano Cornalba - Il Cittadino 3 novembre
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