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PD
San Donato Milanese
                                             “7 Dì”        Rassegna stampa


17 aprile 2013
Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni.
Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale
di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di
aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico,
sociale, economico e sindacale.
Buona lettura.
                                            Il PD di San Donato Milanese

                                14/ 17 aprile 2013
Anche la rassegna di oggi abbonda di notizie. Buona parte degli articoli
trattano ancora il caso del video postato su You tube da Davide Dall’Aglio e
inerente a polemiche e accuse all’amministrazione Checchi per
l’assegnazione della struttura Club House dislocata in prossimità del
Laghetto. La coalizione di Centrosinistra ha diffuso a tal proposito un
comunicato stampa che è stato ripreso e commentato da tutti i giornali locali.
Troverete i ritorni de Il Cittadino, il Giorno, Milano today, 7Giorni.info tra i
pezzi usciti martedì.
L’articolo più interessante sul caso è comunque quello uscito domenica su “Il
Giorno” col titolo “Il video rubato? Volevo risposte dal mio sindaco”.
Chissà perché Dall’Aglio ha cominciato a “rubare” le dichiarazioni del sindaco
Checchi registrandole di nascosto già tra luglio e settembre corso? Perché
partire così prevenuto nei confronti di una giunta in carica da poco più di 2
mesi? Come poteva già sapere che avrebbe dovuto fare i conti con una
“burocrazia nemica”? Aveva già da allora intenzione di raccogliere materiale
da utilizzare per scopi personali addirittura 6 mesi dopo?
Altri articoli di rilevo
 SPAZIO COMPITI - Il nuovo progetto, decollato in via sperimentale
     settimana scorsa (Martedì - il Cttadino e 7Giorni.Info)
 A Poasco - Si allontana la cittadella “sanitaria”(mercoledì il cittadino
     articolo 2)
 Telecamere in rete contro i malviventi - L’assessore Andrea Battocchio
     intende unificare gli impianti dei privati (mercoledì – L’Eco - articolo 4)



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Domenica 14 aprile
 Fonte: IL GIORNO
1. San Donato: "Il video rubato? Volevo risposte dal mio sindaco"
San Donato Milanese, 14 aprile 2013 - Un video che ha fatto scalpore, una bomba lanciata su San
Donato ha fatto esplodere il caso della Club House. Dopo un anno di silenzio, i ragazzi
dell’associazione Dream Lair hanno cercato di dare uno scossone all’amministrazione comunale,
pubblicando su YouTube una ricostruzione video della vicenda, inserendo alcune registrazioni
rubate durante un incontro riservato tra David Dall’Aglio, il fondatore dell’associazione, e il sindaco
Andrea Checchi. A creare scandalo sono state delle frasi azzardate di Checchi che, senza mezzi
termine, ha definito San Donato «una città bastarda». Il mondo della politica è in subbuglio. Il
primo cittadino ha annunciato querele, i ragazzi si difendono dicendo di aver registrato il colloquio
di nascosto perché in un anno di battaglie non hanno mai ricevuto nessuna comunicazione ufficiale
sui motivi che hanno congelato l’assegnazione definitiva del locale. Il 22 marzo i grillini hanno
protocollato un’interpellanza al sindaco, senza risposta.
Vetri rotti a colpi di sassi, scritte sui muri e sporcizia. È la fotografia della Club House, struttura
realizzata da un privato sulle sponde del laghetto di via Europa, consegnata al Comune nel 2008 e
abbandonata ormai da cinque anni. La prima pietra è stata posata tre sindaci fa e, mentre la
politica continua a fare slittare i tempi, la struttura è sempre più degradata. È una vicenda
complicata, dove nessuno sembra volerci mettere mano. Intanto, però, al centro della vicenda c’è
un progetto rimasto al palo.
La Club House è stata affidata provvisoriamente all’associazione giovanile Dream Lair, che
avrebbe dovuto aprire un punto di ritrovo dove fare musica, arte e intrattenimento. Il 19 aprile del
2012 c’è stata la consegna delle chiavi, ma dal Comune nessuno ha mai firmato i documenti per
l’assegnazione definitiva della struttura. I motivi? Nessuno li sa. «Siamo gli assegnatari del locale
da un anno, ma non possiamo iniziare i lavori perché non abbiamo la certezza che la concessione
non ci verrà revocata — spiega David Dall’Aglio, fondatore dell’associazione —. Stiamo lottando
per avere certezze, perché in Comune nessuno ci ha mai dato una risposta scritta con i motivi per i
quali la vicenda si è impantanata. Il sindaco parla di motivi legali, ma non ha mai prodotto nessuno
documento in cui spiega quali siano i problemi».
Il Comune ha preso in carico la struttura nel 2008, poi il sindaco è cambiato e il locale è rimasto
vuoto per due anni. «Siamo stati noi a spingere la precedente amministrazione comunale a
emettere un bando per assegnare l’area — continua David Dall’Aglio —, il locale era vuoto da due
anni e noi abbiamo tempestato il Comune di mail». Il bando alla fine è stato emesso, ma è andato
deserto. «Il bando era deludente — ricorda il giovane sandonatese —, aveva orari troppo restrittivi:
avremmo dovuto chiudere alle 20.30 durante l’inverno e alle 22 in estate. A quel punto non
abbiamo partecipato, nonostante avessimo già versato 1.790 euro di cauzione».
Nessuna busta, a quel punto il Comune decide di passare alla procedura negoziata, affidando il
locale direttamente alla Dream Lair. «E lì sono iniziati i guai — afferma Dall’Aglio —: abbiamo
firmato l’assegnazione provvisoria e, quando ci hanno consegnato le chiavi, io mi sono licenziato
per fare partire il progetto». Due mesi dopo, l’amministrazione è nuovamente cambiata e la
vicenda subisce un nuovo stop. «È tutto bloccato da un anno — dice Dall’Aglio — non ci hanno
restituito nemmeno la cauzione al bando andato deserto. Se Checchi ci avesse scritto, non avrei
registrato di nascosto le conversazioni avvenute durante un nostro incontro. Se c’è un problema
legale, mi scriva qual è. Ho sentito i miei avvocati: secondo una sentenza della Corte di
Cassazione, quando un cittadino si sente vittima di soprusi può usare questi mezzi per avere delle
risposte. E io l’ho fatto. Ora speriamo di arrivare alla conclusione di questa odissea». Patrizia Tossi

                                      Lunedì 15 aprile
 Fonte: LA REPUBBLICA
Stop al mercato delle pulci di San Donato - La polemica - I vigili sabato notte hanno
chiuso l’area perché mancano i dati su tutti i venditori e 5 di loro hanno precedenti
IL COMUNE vieta il mercato delle pulci domenicale di San Donato. Nella notte fra sabato e ieri, i
200 venditori arrivati nel piazzale della fermata San Donato del metrò hanno trovato ad attenderli i
vigili urbani, che hanno impedito il montaggio delle bancarelle. Palazzo Marino ha impedito il

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mercatino perché l’associazione dei venditori non ha fornito i dati sugli associati, una sorta di
anagrafe prevista dal nuovo regolamento comunale. «Quello di San Donato è un mercatino di
scambio, con la possibilità eccezionale di vendita solo fino a 300 euro — spiegano i vigili — non
sono dunque ammessi venditori che abbiano una licenza commerciale ». Altro problema: non tutti i
venditori hanno dimostrato di essere incensurati, come richiede il regolamento. Quello che ora
dovranno faregli espositori è consegnare in fretta la documentazione che provi il loro status di
appassionati di scambio di merce varia: dall’abbigliamento al piccolo antiquariato, dalle vecchie
stoviglie all’artigianato africano. «I documenti richiesti sono tanti — dice Assunta Ammendola,
presidente dell’associazione dei venditori — perderemo almeno un paio di settimane. Se anche il
nostro impegno non dovesse bastare, siamo pronti a dare battaglia e a occupare abusivamente
l’area. È assurdo che, con la crisi che c’è, la burocrazia danneggi chi lavora». Quanto
all’esclusione dei venditori con precedenti penali, che fra i 200 espositori sono cinque, Ammendola
dice: «Se i condannati per corruzione possono fare i ministri, non si capisce perché chi ha un anno
di condanna scontata per un furtarello in gioventù non possa vendere al mercatino». FRANCO
VANNI

                                      Martedì 16 aprile
 Fonte: IL CITTADINO
   1. La maggioranza interviene sulla vicenda “video choc”:«Un caso montato ad
      arte»
Video choc sul complicato iter per l’assegnazione dell’edificio sul Laghetto? La maggioranza di
centro sinistra non ha dubbi nell’affermare che il filmato divulgato sui social network fornisce «una
versione dei fatti molto discutibile, incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte». In una nota
diramata ieri la coalizione, parte l’attacco: «Con l’evidente intento di attivare una macchina del
fango sono state estrapolate alcune frasi da tre colloqui, durati oltre un’ora ciascuno, proponendo
all’ascoltatore una ricostruzione non fedele dei fatti». L’attenzione viene così riportata sulla
denuncia pubblica del giovane, David Dall’Aglio legato all’associazione che si era aggiudicata in
via provvisoria l’utilizzo della struttura. Trascorso quasi un anno senza che l’iter si sia chiuso con
l’aggiudicazione definitiva, il diretto interessato parla in un video, diffuso nei giorni scorsi, in cui
inserisce le registrazioni di colloqui intercorsi con sindaco, assessore e dirigente, a cui somma i
dialoghi di due dipendenti comunali le quali sferrano attacchi nei confronti di colleghi e struttura.
Ricordando i passaggi che portarono al primo bando andato deserto, gli esponenti dei simboli
alleati, sottolineano: «I lavori della club house sono stati ultimati nel 2008; la precedente
amministrazione di centrodestra ha avviato le procedure di gara per affidarne la gestione nel
2011». Proseguono: «Dopo quasi un anno, nel marzo del 2012, il centrodestra decideva di non
riproporre una gara pubblica ma, al contrario, invitava direttamente 5 soggetti, individuati non si sa
con quali criteri». E ancora: «Per una strana coincidenza, l’unico soggetto che si presentava era
un’associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di
centrodestra che aveva proceduto con l’invito diretto». I partiti alleati concludono: «Purtroppo è
l’attacco che un sindaco deve subire per aver cercato di spezzare un sistema di favoritismi agendo
con imparzialità e nel rispetto delle regole».

2. Blindata l’area del terminal M3 per un nuovo maxi blitz al “suk”
CONTROLLI: gli agenti sono entrati in azione nella notte fra sabato e domenica
Nuovo blitz presso il suk della metropolitana da parte della polizia locale di Milano, che nella notte
tra sabato e domenica ha effettuato controlli a tappeto sugli ambulanti. I preparativi sono partiti sin
dalle 21 di sabato, con sbarramenti in prossimità dell’accesso all’area del mercato, per consentire
agli agenti, al momento dell’arrivo degli espositori iscritti alla storica associazione, di poter
procedere nei loro confronti con la richiesta della documentazione. Le verifiche hanno coinvolto i
circa 200 ambulanti legati al sodalizio, a cui è seguito un intervento massiccio nei confronti degli
abusivi, si parla di qualche centinaio di venditori improvvisati, che sono stati fatti allontanare
dall’area. Inoltre, il bilancio di una notte di lavoro parla di 6 sequestri di merce, di cui due penali,
nonché di 25 contravvenzioni per divieto di sosta. Fino alle 7.30, nel noto indirizzo a ridosso della
metropolitana le divise hanno continuato ad effettuare gli accertamenti programmati con l’obiettivo
di riportare un clima di rispetto delle regole nello spazio che già da tempo è al centro

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dell’attenzione. Ricordando la sinergia in corso, il sindaco Andrea Checchi rivolge un plauso ai
colleghi milanesi, per le misure adottate nei confronti di un problema che riguarda il confine con la
periferia. «Questa costante attività di controllo a ripristino e tutela della legalità - afferma il primo
cittadino sandonatese in una nota diramata ieri-, dimostra il “cambio di passo” impresso di comune
accordo dalle due amministrazioni nella gestione dell’area della metropolitana». E, mantenendo
l’attenzione puntata sul bazar che fa discutere da anni, aggiunge: «Anche nelle zone di confine
legalità e decoro non devono mancare. Per realizzare questo obiettivo negli scorsi mesi con il
sindaco Pisapia e la sua giunta abbiamo avviato un percorso di dialogo e collaborazione, che sta
dando i primi frutti». Nel caso specifico, a scadenza delle proroghe riguardanti il rispetto delle
norme previste dall’assessore al commercio di palazzo Marino, è stato accertato che i diretti
interessati si fossero adeguati. Del resto presso il mercatino della M3, che come è noto negli anni
scorsi ha ospitato ripetuti fenomeni di ricettazione, anche nel 2012 sono state concentrate ingenti
risorse. L’anno passato si è chiuso infatti con una quarantina di servizi organizzati, in cui sono stati
impiegati oltre 500 vigili, a cui si sommano decine di denunce e oltre 700 persone controllate nei
primi 10 mesi dell’anno. Sulla scia di quanto fatto, il 2013 si è aperto con un’intensa attività, in cui i
riflettori restano puntati sulle bancarelle del complicato angolo in prossimità del terminal della
metropolitana.

3. SPAZIO COMPITI - “Dopo scuola”promosso a pieni voti
Spazio compiti promosso a pieni voti. Il nuovo progetto, decollato in via sperimentale settimana
scorsa, ha già coinvolto 19 alunni sandonatesi. Il servizio, ospitato presso la scuola media di via
Agadir, è rivolto anche agli studenti del plesso di via Gramsci e si tiene due giorni alla settimana, il
martedì e venerdì, per fornire un sostegno nei compiti, dando al tempo stesso agli adolescenti
sandonatesi un’occasione di socialità. Gli utenti infatti pranzano in compagnia, collaborano nel
riordinare lo spazio, si applicano davanti ai libri insieme agli educatori e concludono il pomeriggio
con un’attività sportiva alla presenza di un allenatore. «Sapevamo - afferma l’assessore ai servizi
sociali Gianfranco Ginelli - che il progetto avrebbe raccolto i favori dei genitori che si sentono
“rassicurati” dalla presenza di educatori qualificati che per due volte alla settimana seguono i figli
proponendo loro, in un contesto come quello della scuola, anche attività non strettamente
didattiche. Tante persone e tante realtà stanno facendo squadra per la realizzazione dell’iniziativa:
le famiglie che hanno accolto la proposta, le cooperative sociali con i loro educatori e le
associazioni sportive». Mentre l’assessore all’istruzione Chiara Papetti, fa notare: «Il progetto che
si affianca al servizio operativo nello spazio polifunzionale di via Parri, è reso possibile dall’ottima
collaborazione della direzione didattica che voglio qui pubblicamente ringraziare».

4. Vento di protesta alla Snam
SCONTENTI VOLANO GLI UTILI, MA ZERO BENEFICI PER I DIPENDENTI
«Ricavi in aumento, utili in aumento, benefici ottenuti dai dipendenti zero». Soffia vento di protesta
tra i sindacati Snam che nella giornata di ieri, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio
di amministrazione del bilancio consolidato dell’azienda per il 2012, hanno annunciato tre
assemblee per la giornata odierna, in cui hanno invitato tutti i dipendenti riuniti sotto lo stesso
colosso. Una riunione si terrà sul territorio di Milano, mentre altre due avranno sede nella città dei
palazzi di vetro. Guardando la scaletta sul territorio, gli appuntamenti fissati da Cgil, Cisl e Uiltec
con i lavoratori si terranno rispettivamente dalle 10 alle 11.30 per gli addetti delle palazzine Inso di
piazza Santa Barbara e dalle 14.30 alle 16 per quelli impegnati in via Maastricht e Torre Beta
presso il Quartiere Affari. Non viene esclusa l’ipotesi riguardo una futura mobilitazione contro le
strategie intraprese dai vertici della società. In attesa di sviluppi, nel volantino diramato nella
giornata di ieri, i sindacati parlano di aumento dei ricavi dell’11,6 per cento, nonché dell’utile
operativo del 7,8 per cento, per proseguire con una serie di dati, tutti con il “più davanti”. Dal canto
proprio i rappresentanti sindacali fanno presente che, di fronte a questi risultati, al personale non è
stato riconosciuto alcun premio di partecipazione, alcuna risorsa per il welfare azienda, e alcun
altro tipo di beneficio. Scelte che hanno generato un clima di scontento.Giu. Cer.




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 Fonte: IL GIORNO
1. CENTROSINISTRA - «Club House: un video creato per infangare»
Il CENTROSiNISTRA fa quadrato intorno al sindaco sulla vicenda della Club House del laghetto. I
quattro partiti della coalizione di maggioranza (Pd, Sel, Idv e la lista civica «Noi per la città» )
partono all'attacco sul video circolato sui sodai network con i commenti roventi registrati di
nascosto dai ragazzi dell'associazione “Dream Lair” durante un incontro con il primo cittadino
Andrea Checch . «Il video dà una versione dei fatti molto discutibile - si legge in una nota inviata
dalla coalizione - incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui. Con
l'evidente intento di attivare una macchina del fango, sono state infatti estrapolate alcune frasi da
tre colloqui durati oltre un'ora ciascuno, proponendo all'ascoltatore non una ricostruzione fedele dei
fatti bensì una versione costruita per screditare l'amministrazione e attaccare l'onorabilità delle
persone». La maggioranza chiede chiarezza: «L'amministrazione Dompè dopo quattro anni di
inspiegabili ritardi ha messo in atto una procedura non propriamente trasparente che non si è
nemmeno curata di concludere, lasciando alla nuova amministrazione una difficile matassa da
sbrogliare. Per una strana coincidenza, l'unico soggetto che si è presentato all'invito per
l'affidamento diretto era un'associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale delta
stessa maggioranza. Come dichiarato nel video, la precedente amministrazione aveva garantito
all'associazione di cui sopra un trattamento di favore in quanto si era impegnata a modificare le
condizioni del bando iniziale, nonostante ciò sia contrario alla legge». di PATRIZIA TOSSI

 Fonte: 7GIORNI.INFO
1. Caso Club House a San Donato: la coalizione di Centrosinistra non ci sta e
   risponde alle accuse
Non accennano a placarsi le polemiche relative al “caso” Club House a San Donato, a seguito del
video circolato in rete nei giorni scorsi e intitolato “Ostaggio di una Pubblica Amministrazione”.
Alla luce di ciò, la coalizione di Centrosinistra al governo della città (Pd, Noi per la città, Sel, Idv) ha
voluto ribattere colpo su colpo, rispedendo le accuse al mittente.
«Il video – recita seccamente una nota congiunta – dà una versione dei fatti molto discutibile,
incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui. Con l'evidente intento di
attivare una macchina del fango sono state infatti estrapolate alcune frasi da tre colloqui, durati
oltre un'ora ciascuno, proponendo non una ricostruzione fedele dei fatti, bensì una versione
costruita per screditare l'attuale amministrazione ed attaccare l'onorabilità delle persone».
Gli esponenti della coalizione fanno presente come, nel marzo 2012, la precedente
Amministrazione di Centrodestra avesse deciso di affidare la gestione della struttura Club House
invitando direttamente 5 soggetti, dopo un bando fallimentare nel 2011. «Per una strana
coincidenza – recita la nota –, l'unico soggetto che si presentava era un'associazione facente capo
al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di Centrodestra che aveva
proceduto con l'invito diretto». «Come dichiarato nel video – si prosegue –, la precedente
Amministrazione aveva garantito all'associazione di cui sopra un trattamento di favore, in quanto si
era impegnata a modificare le condizioni del bando iniziale. L'Amministrazione Dompè ha messo in
atto una procedura non propriamente trasparente che non si è nemmeno curata di concludere,
lasciando alla nuova Amministrazione una difficile matassa da sbrogliare».
Il video viene quindi tacciato come una pura “speculazione politica”, realizzata al solo scopo di
screditare l’attuale maggioranza. Redazione web

2. Nuovo blitz delle forze dell’ordine presso il “suk” di San Donato: varie
   contravvenzioni, sequestri e allontanamento di abusivi
Non si placa la “morsa” delle forze dell’ordine all’indirizzo del “suk” di San Donato, il celebre
mercato etnico allestito presso il capolinea sandonatese della metropolitana, al confine con Milano.
Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile, in linea con i controlli effettuati nelle settimane
precedenti, la Polizia locale di Milano è entrata in azione verificando la regolarità dei documenti
degli espositori iscritti all’associazione titolare della gestione dello spazio. Gli accertamenti hanno
riguardato circa 200 commercianti, cui ha fatto seguito l’allontanamento dei diversi gruppi di
abusivi che, a margine del mercato, smerciano prodotti di dubbia provenienza. Oltre a ciò,
l’operazione ha portato ad alcuni consistenti sequestri di merce e all’emissione di diverse

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contravvenzioni per divieto di sosta. «Anche nelle zone di confine, legalità e decoro non devono
mancare – ha commentato al proposito il sindaco sandonatese, Andrea Checchi –. Per realizzare
questo obiettivo negli scorsi mesi con il sindaco Pisapia e la sua Giunta abbiamo avviato un
percorso di dialogo e collaborazione che sta dando i primi frutti». Redazione Web

3. Spazio Compiti" di San Donato: non solo un luogo didattico ma una rete sociale
All'inizio di aprile, a San Donato si è attivato il progetto pilota dello "spazio compiti". Esso è rivolto
ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e ha luogo bisettimanalmente presso le medie di
via Agadir. Il progetto vuole essere uno spazio educativo all'interno della scuola, ma non si vuole
fermare al mero aspetto didattico di questa istituzione.
Infatti, gli educatori non si limitano a sostenere i ragazzi nell'esecuzione dei compiti a casa, ma
propongono anche momenti di tipo relazionale. Essi partecipano inoltre ad attività sportive dirette
da un allenatore.
Gli assessori Gianfranco Ginelli e Chiara Papetti si dichiarano soddisfatti dell'iniziativa. Ginelli
afferma: «Sapevamo che il progetto avrebbe raccolto i favori dei genitori che si sentono
“rassicurati” dalla presenza di educatori qualificati che per due volte alla settimana seguono i figli
proponendo loro, in un contesto come quello della scuola, anche attività non strettamente
didattiche». Per quanto riguarda i ragazzi, l'Assessore sostiene: «Riscontriamo inoltre il
gradimento degli alunni che stanno testando un nuovo modo di fare i compiti, condividendo con i
compagni pomeriggi all’insegna dello studio e dell’aggregazione».
L'iniziativa è stata proposta dagli Assessorati ai Servizi sociali e all’Istruzione, con lo scopo di
consolidare una rete relazionale tra comune, scuole e famiglie. Lo scopo del progetto sembra
essersi realizzato, infatti Ginelli dichiara: «Tante persone e tante realtà stanno facendo squadra
per la realizzazione dell'iniziativa: le famiglie che hanno accolto la proposta, le cooperative sociali
con i loro educatori, le associazioni sportive per la loro parte e la scuola che ci ha accolto e
concesso gli spazi». Claudia Zanella

 Fonte: MILANO TODAY
1. Replica Comune su vicenda Club House Laghetto
"Il video circolato in questi giorni su vari social network, in relazione alla gestione della Club
house del Laghetto, dà una versione dei fatti molto discutibile, incompleta, con
estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui.
Con l'evidente intento di attivare una macchina del fango sono state infatti estrapolate alcune frasi
da tre colloqui, durati oltre un'ora ciascuno, proponendo all'ascoltatore non una ricostruzione
fedele dei fatti, bensì una versione costruita ad arte per screditare l'attuale amministrazione
ed attaccare l'onorabilità delle persone.
In un'ottica di trasparenza e per ristabilire la verità è necessario ed opportuno fare chiarezza
I lavori della Club house sono stati ultimati nel 2008; la precedente amministrazione di
centrodestra ha avviato le procedure di gara per affidarne la gestione nel 2011, dopo ben tre anni
senza assumere alcun provvedimento in merito. Il relativo bando conteneva però condizioni
inspiegabilmente assurde al punto che nessuno ha presentato un'offerta per la gestione di un
bene, situato in uno degli ambiti più belli e centrali della nostra città.
Dopo quasi un anno, nel marzo del 2012, il centrodestra decideva di non riproporre una gara
pubblica ma, al contrario, invitava direttamente 5 soggetti, individuati non si sa con quali criteri, ad
avanzare una proposta di gestione della Club House, mantenendo le stesse gravose condizioni
economiche del bando del 2011, ricordiamo, andato deserto.
Per una strana coincidenza, l'unico soggetto che si presentava era un'associazione facente
capo al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di centrodestra che
aveva proceduto con l'invito diretto.
Come dichiarato nel video, la precedente amministrazione aveva garantito all'associazione di
cui sopra un trattamento di favore in quanto si era impegnata a modificare le condizioni del
bando iniziale, nonostante ciò sia contrario alla legge in quanto discriminante nei confronti dei
soggetti che non avevano preso parte al bando proprio a causa delle clausole del bando di gara.
Questo modo di agire denota chiaramente una mancanza di trasparenza ed imparzialità che, per i
nostri valori, devono essere elementi imprescindibili per una pubblica amministrazione.
L'amministrazione Dompè, dopo quattro anni di inspiegabili ritardi, ha messo in atto una procedura
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non propriamente trasparente che non si è nemmeno curata di concludere, lasciando alla nuova
amministrazione una difficile matassa da sbrogliare.
Oggi si vogliono addebitare tutte le responsabilità al Sindaco Checchi che, ricordiamo, ha trovato
altre pesanti, talvolta disastrose, questioni lasciate in sospeso, come il pericolo di fallimento della
società comunale ACS, la questione, delicatissima, del personale di ACS e del suo destino, il buco
da milioni di euro sul parco Mattei, insieme ai suoi problemi gestionali e manutentivi, solo per citare
alcune questioni.
Ogni Cittadino ha il diritto di far valere le proprie ragioni nei confronti dell'amministrazione pubblica:
la legge prevede strumenti accessibili a tutti per ottenere ciò di cui si ha diritto, se questo
sussiste. L'utilizzo, invece, di un video realizzato con sotterfugi e manipolazioni, postato su
Youtube con l'intento apparente di sbloccare una situazione, denota, invece, che il vero fine è
esclusivamente una speculazione politica, peraltro caratterizzata da un'inaccettabile
scorrettezza nelle forme e nei contenuti.
Questo purtroppo è l'attacco che un Sindaco deve subire per aver cercato di spezzare un
sistema di favoritismi agendo con imparzialità e nel rispetto delle regole". 15 aprile 2013


                                     Mercoledì 17 aprile
 Fonte: IL CITTADINO
1. Prevenzione ed equilibrio: La “rivoluzione” del cibo comincia da cascina Roma
Smart food revolution, “rivoluzione del cibo intelligente”, ovvero approccio al cibo mediato da
considerazioni rivolte alla prevenzione e all’equilibrio della dieta. Da cui il nome di un programma
di educazione alimentare promosso dall’Istituto europeo di oncologia, che è stato di casa venerdì
scorso nell’ambito della conferenza-aperitivo organizzata dal gruppo d’acquisto solidale Equogas a
cascina Roma, in collaborazione con l’amministrazione. L’appuntamento ha trovato posto
all’interno della rassegna di eventi “Fa’ la cosa giusta”, frutto della collaborazione tra vari Gas e
associazioni sensibili al consumo critico dell’area sudmilanese. La partecipazione non è mancata,
e sono stati numerosi i sandonatesi che hanno seguito, a partire dalle 18, la conferenza tenuta dal
divulgatore scientifico Marco Bianchi e dalla nutrizionista Lucilla Titta. Tra gli argomenti affrontati
durante l’incontro, a cui ha presenziato anche il primo cittadino Andrea Checchi, fondatore di
Equogas, una panoramica di regole da tenere presente per un’alimentazione sana e consapevole:
in tempi di cibo-spazzatura e merendine, norme quali “non è cibo se viene servito attraverso il
finestrino dell’auto” o “mai mangiare qualcosa che finge di essere qualcos’altro” assumono il valore
di simpatici promemoria volti a orientare la scelta verso alimenti di qualità. Come quelli prodotti nel
Parco agricolo Sudmilano, che sono stati serviti come aperitivo dopo la conferenza.

2. A POASCO - Si allontana la cittadella “sanitaria”
Più lontano il Cerba da Poasco con gli sviluppi dell’ultima settimana. Il Comune di Milano ha dato
tempo tre mesi, aprile maggio e giugno, agli investitori nel centro di ricerca biomedica avanzata,
per rifinanziare il progetto e presentare un nuovo schema. Altrimenti, i 620mila metri quadrati per la
cittadella sanitaria affiancata allo Ieo, l’Istituto europeo oncologico, torneranno al Parco agricolo
Sudmilano, dal quale sono stati stralciati. E il loro valore potrebbe subire lo stellare
ridimensionamento da 120 milioni di euro a poche decine di migliaia. Quanto si paga il suolo a
destinazione agricola generica. La questione Cerba su San Donato ha una rilevanza modesta, ma
non inesistente. All’area infatti si accede in due soli modi: da via Ripamonti, attraverso Opera e
Noverasco, e dall’abitato di Chiaravalle Milanese attraverso la stessa strada che entra a Poasco di
fronte al nuovo centro sportivo, e poi devia verso San Donato e Sesto Ulteriano. L’apertura del
Cerba quindi potrebbe significare aumento di traffico “parassitario” a Poasco e Sorigherio,
soprattutto dalla direttrice sud-est che cercherebbe di evitare l’accesso in tangenziale, utilizzando
statali e provinciali. L’apertura dei cantieri comunque è tutt’altro che imminente, dati anche gli ultimi
sviluppi. Al Centro di ricerca biomedica avanzata sono necessari 62 ettari, 620mila metri quadrati,
stralciati dal Parco Sud nella zona di Macconago. Il progetto presentato dall’oncologo Umberto
Veronesi si è affacciato alla ribalta delle aree verdi di Chiaravalle e Opera sei anni fa. È del 2007 la
prima convenzione con palazzo Marino, all’epoca sotto amministrazione di Letizia Moratti. Il Cerba
doveva essere costruito dal gruppo edile immobiliare Ligresti, finanziato da un pool di banche
(Unicredit, Bpm) e altri creditori, fra cui lo stesso Ieo di Veronesi. Il fallimento del gruppo presieduto

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dal noto costruttore, avvenuto l’anno scorso, ha però posto tutti di fronte a un bivio. O il Cerba va
avanti, per evitare il crollo del valore dei suoli, oppure torna al Parco Sud, lasciando un po’ più di
verde e meno traffico in giro, ma buchi di bilancio dappertutto.Emanuele Dolcini

3. Meno treni e attese più lunghe: «Giù le mani da Borgolombardo»
RACCOLTA FIRME IL RIDIMENSIONAMENTO È LEGATO ALLA NUOVA FERMATA DI
VIA TOLSTOJ
Dimezzamento dei treni a Borgolombardo: i pendolari non ci stanno. E, nonostante la decurtazione
sia un’eventualità legata alla realizzazione della stazione sangiulianese di Zivido, già
contrattaccano con una raccolta firme. La notizia del taglio ha iniziato a circolare una decina di
giorni fa, quando è stato reso noto dai vertici dell’ufficio tecnico di San Giuliano che, in caso di
realizzazione della nuova fermata, Rfi avrebbe attuato la soppressione di un treno su due alla
fermata di Borgolombardo, in modo da mantenere invariato il tempo di percorrenza della S1. I
convogli fermerebbero alternativamente a Borgolombardo o a Zivido, facendo lievitare i tempi
d’attesa dalla mezz’ora attuale all’ora intera. Tutto ciò, naturalmente, dipende dalla positiva
risoluzione dello scontro tra l’operatore del nuovo centro commerciale San Giuliano, soggetto
responsabile della realizzazione dell’opera, e il municipio di via De Nicola. Se la fermata è tutt’altro
che certa, è sicuro che l’ampio flusso di lavoratori e studenti di Borgolombardo e Certosa che in
questi anni ha preso l’abitudine di salire sul “passante” per raggiungere la metropoli non è disposto
a cedere a compromessi. I pendolari hanno già messo le mani avanti, con una petizione lanciata
lunedì dal sandonatese Enrico Coviello. Questi, anche attivista di Rivoluzione civile, in qualità di
pendolare si è posto alla testa dei fruitori della stazione affermando che «siamo più di cento
persone solo per le corse delle 7.16, 7.46 e 8.16, e saremmo colpiti in maniera devastante da un
dimezzamento del servizio, che significherebbe la sua compromissione». La petizione, pertanto,
«chiede a tutti i soggetti coinvolti di non assumere tale decisione». L’iniziativa è stata
immediatamente condivisa dal comitato Parri-Di Vittorio, e solo nella giornata di ieri ha riscosso più
di 50 firme sul sito firmiamo.it, oltre a quelle raccolte personalmente da Coviello e altri promotori
direttamente in stazione, tra le 7 e le 8 della mattina. D’altro canto, l’assessore alla mobilità
Simona Rullo ha osservato che «preferisco ragionare sui fatti piuttosto che su prospettive
nebulose: sulle stazioni esistenti ci stiamo muovendo per riqualificarle e migliorarne la fruizione.
Quando e se la fermata di Zivido verrà realizzata, andremo a trattare con Rfi e San Giuliano».
D’altronde, «per ora non abbiamo ricevuto alcun tipo di comunicazione da nessuno dei due».
Mentre l’annosa battaglia tra l’amministrazione Lorenzano e l’operatore non cessa di essere al
centro dell’agenda politica sangiulianese, un’eventuale positiva risoluzione avrebbe quindi
ripercussioni anche sul terreno della città dell’Eni.

4. Cap interviene per adeguare la rete fognaria
Interventi per 21 milioni di euro targati Cap per adeguare rispetto alle norme vigenti depuratori e
reti fognarie della provincia di Milano, sistemate anche le fognature di San Donato con cantieri in
diversi punti della città. Cap Holding, attraverso le direttive dell’Ato (Ambito territoriale provinciale),
deve investire 120 milioni complessivi per sanare la procedura di infrazione comunitaria. Nelle
scorse settimane sono partiti sette cantieri in altrettanti centri del Milanese, per 21 milioni totali. A
San Donato sono stati sistemati vari tratti di fognatura comunale.

 Fonte: MILANO TODAY
1. Snam, i dipendenti si mobilitano
Volano gli utili, ma zero benefici per i dipendenti I sindacati Snam si mobilitano
“Ricavi in aumento, utili in aumento, benefici ottenuti dai dipendenti zero”. Recita cosi il
volantino che annuncia mobilitazioni dei sindacati Snam, che nella giornata di lunedì all’indomani
dell’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione del bilancio consolidato dall’azienda
per il 2012, hanno annunciato tre assemblee per i prossimi giorni.
I sindacati parlano di aumento dei ricavi dell’11,6%, nonché dell’utile operativo del 7,8& per
proseguire con una serie di dai tutti in positivo, senza però alcun riconoscimento erogato ai
dipendenti sotto forma di premio di partecipazione o di risorsa per il welfare aziendale. Futura
Marchesi16 aprile 2013

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Fonte: L’ECO
1. Andrea Checchi “spiato” sul web
UN VIDEO INCASTRA IL SINDACO SULLA QUESTIONE DEL CLUB HOUSE
Il primo cittadino avrebbe pronunciato frasi gravi nei confronti della città
Fulmine a ciel sereno sulla persona di Andrea Checchi, sindaco Pd di San Donato Milanese eletto
giusto un anno fa nelle fila del centrosinistra. Un video riprende il primo cittadino in un incontro
avuto con alcuni giovani di un’associazione che, poco più di un anno fa, aveva inoltrato domanda
al Comune per l’apertura di una struttura ludico ricreativa sul parco pubblico del laghetto di via
Europa.
Il video dura circa mezz’ora metà della quale è occupato da un giovane che racconta le
vicissitudini vissute all’interno degli uffici comunali nel tentativo di avere la licenza di apertura.
L’altra metà del filmato riporta i colloqui avuti con il sindaco Checchi, assessori e dirigenti
comunali, i quali non pensavano certo di essere ripresi da una sorta di candid camera, la famosa
telecamera che Nanni Loi usava negli anni ‘70 per riprendere di nascosto ignari viaggiatori in treno
mentre mangiavano pane e prosciutto e bevevano vino dal fiasco. Naturalmente il colloquio fra il
sindaco e i suoi interlocutori era a ruota libera per cui ognuno diceva ciò che in quel momento gli
passava per la testa, senza molto pensarci. Evidentemente si pensava di parlare fra amici. Ma così
non era. Sembra che il sindaco sia stato incastrato mentre si lasciava andare a frasi non proprio
lusinghiere nei confronti della città e anche due dirigenti comunali pare se la siano presa con gli
uffici del comune per il rilascio dell’autorizzazione all’apertura del locale.
Il video è intitolato “Ostaggio della pubblica amministrazione” e ha avuto un grosso seguito, circa
12mila utenti in poche ore, su YouTube e su altri social network nel corso della settimana scorsa.
Sul web insomma il sindaco “spiato” on line ha attirato la curiosità dei cittadini che hanno più volte
rivisto il filmato. Checchi, come c’era da aspettarselo, si è fortemente risentito e ha minacciato
querela dando mandato ai propri legali di verificare se nel video si ravvisino gli estremi per una
denuncia, a carico degli autori, per diffamazione di tutti i soggetti coinvolti. “La vicenda della
gestione del Club House viene ricostruita in modo di parte- afferma Andrea Checchi -con mezzi
molto discutibili e con toni fortemente diffamatori nei confronti del sindaco, di un componente della
Giunta e di alcuni dirigenti e dipendenti comunali”. Il giovane protagonista del video appartiene a
una famiglia molto nota in città, impegnata da molti anni nel sociale, ed era intenzionato insieme
ad alcuni amici alla realizzazione di un locale per la vendita di prodotti a chilometro zero e spazi
espositivi di musica e libri. Il progetto era stato presentato un anno fa in Comune insieme a
duemila euro di cauzione ma intoppi vari, non ultima l’elezione del nuovo sindaco nel maggio 2012,
ne hanno ritardato la realizzazione. Al tempo del sindaco Dompè era stata bandita una gara
pubblica che però era andata deserta. “Tale vicenda implica responsabilità a vario livelo – dichiara
il sindaco Checchi in una nota stampa – e stiamo tuttora verificando la corretta gestione di tutte le
procedure interne precedenti e successive all’indizione della gara. L’Amministrazione comunale –
prosegue il primo cittadino – intende anzitutto chiarire che non ha avviato nessuna guerra nei
confronti di un proprio concittadino, né ha assunto atteggiamenti di vessazione verso chicchessia;
la vicenda in questione è assai più complessa e delicata dal punto di vista tecnico, legale e
amministrativo rispetto a quanto emerge dal video. Un video, oltretutto – asserisce infine –
costruito con fonti fortemente discutibili quali le registrazioni di conversazioni private e le
estrapolazioni di frasi o singole parole da contesti ben più ampi e articolati”. La storia è destinata a
continuare in aula consigliare. di Domenico Palumbo

2. Il Pdl: “Il sindaco spieghi...”! Lusetti chiede un Consiglio comunale straordinario
Immediata reazione dei partiti di opposizione sulla vicenda del Club House di San Donato
Milanese. Il capogruppo del Pdl, Manolo Lusetti, in nome del suo partito e della lista Insieme per
San Donato, chiede la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per dare l’opportunità
all’Amministrazione di spiegare cosa sta succedendo. “Se infatti fosse confermata la situazione
descritta nelle dichiarazioni pubbliche sostiene Lusetti in una nota – saremmo di fronte a fatti
gravi”. Anche i due esponenti del Movimento 5 Stelle hanno chiesto al sindaco Checchi di riferire
sui motivi che hanno impedito di effettuare un nuovo bando di gara per l’assegnazione della
struttura, dopo che il primo tentativo era andato a vuoto. D.P.



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3. Una pista ciclabile “taglia” il parco Nord - I sindaci, Checchi e Lorenzano, hanno
   inaugurato il tratto ciclopedonale diretto al Policlinico - È lunga circa un
   chilometro, larga tre metri ed è costata un milione di euro
Era attesa da anni, da quando la Provincia di Milano, nel 2006, pro-mosse il progetto MiBiCi per
invogliare i cittadini a muoversi in bicicletta, o a piedi, per andare all’ospedale e da qui raggiungere
la metropolitana per recarsi a Milano, finanziando apposite piste ciclabili. Per quella di
collegamento fra San Donato e San Giuliano Milanese l’ente provinciale aveva predisposto un
finanziamento di 500mila euro, 313mila euro per San Donato e 187mila per San Giuliano, ma la
sua realizzazione ha richiesto più tempo del previsto. Mancavano i progetti e i due comuni non
erano pronti a iniziare i lavori anche per mancanza di fondi, quelli necessari per completare l’opera
nel territorio di competenza. L’opera complessiva prevedeva la realizzazione di due distinti tronconi
per San Donato e San Giuliano con un costo complessivo di un milione di euro di cui, come s’è
detto, la metà a carico della Provincia. A muoversi per primo fu il comune di San Giuliano che
costruì quasi subito lungo via della Repubblica il tratto ciclopedonale scuola Cavalcanti-laghetto
blu, all’altezza della discoteca Luna Rossa, in via Risorgimento, dove negli anni successivi fu pure
costruita una rotatoria. Un’opera rimasta a lungo ignorata. L’anno scorso l’Amministrazione
comunale di San Donato realizzò il tratto di collegamento con il Comando dei carabinieri e
l’ospedale partendo dalla chiesa Sant’Enrico e connettendosi al tratto preesistente nella zona di via
Pascoli. L’intento era di congiungerlo con il troncone di San Giuliano attraverso il parco Nord.
L’intervento dei due assessori di competenza, la sandonatese Simona Rullo e il sangiulianese
Mario Oro, sono stati decisivi al fine di velocizzare la pratica. L’unione fra i due più grossi comuni
del Sud Milano è stato completato soltanto un mese fa, dopo la bonifica di un tratto di 150 metri del
parco Nord in prossimità del parco della Quercia. I nuovi tratti sono stati realizzati in calcestre
contornato da cordoli di calcestruzzo, hanno una larghezza di circa 3 metri e una lunghezza
complessiva di circa 1 Km.
Prossimamente il percorso sarà completato con l’impianto di illuminazione notturna, già progettato
e finanziato, attrezzato con cestini e panchine per renderlo ancora più vivibile.Una pista ciclabile
che “taglia” il parco Nord è una manna per gli amanti della bicicletta e gli appassionati di podismo
che potranno liberamente muoversi in mezzo alla natura, fra alberi, fontanili e grandi prati, evitando
il traffico asfissiante della via Emilia. Nel giorno dell’inaugurazione, avvenuta nel pomeriggio di
domenica 7 aprile, due... eserciti contrapposti di volontari ecologisti in sella alle loro bici, uno
proveniente dalla metropolitana e l’altro dalla scuola Cavalcanti, si sono dati appuntamento al
parco della Quercia per il rituale taglio del nastro. I due cortei erano capitanati dai sindaci dei due
comuni, Andrea Checchi e Alessandro Lorenzano, entrambi con la fascia tricolore. Sul piazzale
erano ad attenderli una folla immensa di persone. Alla cerimonia era pure presente l’assessore
provinciale Giovanni De Nicola. “Contiamo molto sull’impatto positivo che quest’opera avrà sulla
mobilità locale da San Giuliano a San Donato”, ha dichiarato il sindaco di San Donato, Checchi.
“Sarà sicuramente attraente muoversi all’aria aperta vicino al parco Nord, lasciando a casa l’auto
soprattutto con l’arrivo della bella stagione”, gli ha fatto eco il suo collega di San Giuliano, Lo-
renzano. Era la seconda DomenicAspasso per gli automobilisti costretti a subire il blocco delle
auto dalle 10 alle 18. Il battesimo della pista ciclabile all’interno del parco Nord non poteva
avvenire in modo migliore. Domenico Palumbo

4. Telecamere in rete contro i malviventi - L’assessore Andrea Battocchio intende
   unificare gli impianti dei privati
Mettere in rete tutte le telecamere, pubbliche e private, presenti sul territorio di San Donato
Milanese e renderle visibili, cioè realmente funzionali ed efficaci, all’interno della centrale operativa
della Polizia locale di via Cesare Battisti. Un’impresa difficile che però sembra trovare pratica
attuazione in una proposta dell’assessore alla Sicurezza del Pd, Andrea Battocchio, che dopo
averne parlato in giunta e pubblicato un avviso sul periodico comunale SDM, ha visto arrivare una
sfilza di pareri favorevoli da parte dei cittadini. La sicurezza non ha prezzo, vien voglia di dire.
Tutto è nato quando poco tempo fa Eni ha fatto un accordo con il Comune e il coinvolgimento della
Polizia locale per l’installazione di apparecchiature altamente tecnologiche, telecamere ad alta
definizione, nei posti maggiormente esposti, all’entrata e all’uscita della città, in grado di filmare
quanto avviene nelle loro vicinanze. Il gigante energetico così si sente alquanto protetto da

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eventuali “infiltrazioni” malavitose all’interno del suo grandioso complesso. Il progetto
evidentemente è piaciuto agli amministratori comunali che hanno deciso di interessare soprattutto i
titolari delle aziende e i condomini degli stabili molto preoccupati per i continui furti e danni subiti
dentro le loro strutture. Gli imprenditori di Poasco e dintorni, passando da via Grandi, Buozzi e via
XXV Aprile, ma anche i condomini, hanno accolto con favore l’iniziativa del Comune. L’assessore
Battocchio intende convocare le parti interessate per definire le modalità tecniche per il
collegamento via cavo con la centrale operativa della Polizia locale. In tutto il territorio
sandonatese esistono almeno una cinquantina di telecamere installate presso le aziende e in
appartamenti privati, ma solo tre di esse si definiscono ad alta definizione, cioè in grado di
individuare anche la pulce che passa sotto il neon, una in via Parri e due in via Alfonsine.
La loro visione consente il riconoscimento della persona dopo un fatto delittuoso e la lettura della
targa di un autoveicolo. La gran parte delle apparecchiature non danno queste certezze, specie se
l’azione ripresa da lontano. L’ideale mettere in rete ad alta definizione tutte le telecamere esistenti
e farle funzionare come si deve. Ne trarrebbe vantaggio la sicurezza di tutti i cittadini. D.P.




                                                                                                     11

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7 dì 17 aprile 2013

  • 1. PD San Donato Milanese “7 Dì” Rassegna stampa 17 aprile 2013 Pubblichiamo gli articoli usciti sulla stampa locale negli ultimi 3 giorni. Realizzato dal nostro gruppo di comunicazione, questo servizio bisettimanale di rassegna stampa vuole offrire ai visitatori del nostro sito la possibilità di aggiornarsi su quanto accade sul territorio sandonatese a livello politico, sociale, economico e sindacale. Buona lettura. Il PD di San Donato Milanese 14/ 17 aprile 2013 Anche la rassegna di oggi abbonda di notizie. Buona parte degli articoli trattano ancora il caso del video postato su You tube da Davide Dall’Aglio e inerente a polemiche e accuse all’amministrazione Checchi per l’assegnazione della struttura Club House dislocata in prossimità del Laghetto. La coalizione di Centrosinistra ha diffuso a tal proposito un comunicato stampa che è stato ripreso e commentato da tutti i giornali locali. Troverete i ritorni de Il Cittadino, il Giorno, Milano today, 7Giorni.info tra i pezzi usciti martedì. L’articolo più interessante sul caso è comunque quello uscito domenica su “Il Giorno” col titolo “Il video rubato? Volevo risposte dal mio sindaco”. Chissà perché Dall’Aglio ha cominciato a “rubare” le dichiarazioni del sindaco Checchi registrandole di nascosto già tra luglio e settembre corso? Perché partire così prevenuto nei confronti di una giunta in carica da poco più di 2 mesi? Come poteva già sapere che avrebbe dovuto fare i conti con una “burocrazia nemica”? Aveva già da allora intenzione di raccogliere materiale da utilizzare per scopi personali addirittura 6 mesi dopo? Altri articoli di rilevo  SPAZIO COMPITI - Il nuovo progetto, decollato in via sperimentale settimana scorsa (Martedì - il Cttadino e 7Giorni.Info)  A Poasco - Si allontana la cittadella “sanitaria”(mercoledì il cittadino articolo 2)  Telecamere in rete contro i malviventi - L’assessore Andrea Battocchio intende unificare gli impianti dei privati (mercoledì – L’Eco - articolo 4) 1
  • 2. Domenica 14 aprile  Fonte: IL GIORNO 1. San Donato: "Il video rubato? Volevo risposte dal mio sindaco" San Donato Milanese, 14 aprile 2013 - Un video che ha fatto scalpore, una bomba lanciata su San Donato ha fatto esplodere il caso della Club House. Dopo un anno di silenzio, i ragazzi dell’associazione Dream Lair hanno cercato di dare uno scossone all’amministrazione comunale, pubblicando su YouTube una ricostruzione video della vicenda, inserendo alcune registrazioni rubate durante un incontro riservato tra David Dall’Aglio, il fondatore dell’associazione, e il sindaco Andrea Checchi. A creare scandalo sono state delle frasi azzardate di Checchi che, senza mezzi termine, ha definito San Donato «una città bastarda». Il mondo della politica è in subbuglio. Il primo cittadino ha annunciato querele, i ragazzi si difendono dicendo di aver registrato il colloquio di nascosto perché in un anno di battaglie non hanno mai ricevuto nessuna comunicazione ufficiale sui motivi che hanno congelato l’assegnazione definitiva del locale. Il 22 marzo i grillini hanno protocollato un’interpellanza al sindaco, senza risposta. Vetri rotti a colpi di sassi, scritte sui muri e sporcizia. È la fotografia della Club House, struttura realizzata da un privato sulle sponde del laghetto di via Europa, consegnata al Comune nel 2008 e abbandonata ormai da cinque anni. La prima pietra è stata posata tre sindaci fa e, mentre la politica continua a fare slittare i tempi, la struttura è sempre più degradata. È una vicenda complicata, dove nessuno sembra volerci mettere mano. Intanto, però, al centro della vicenda c’è un progetto rimasto al palo. La Club House è stata affidata provvisoriamente all’associazione giovanile Dream Lair, che avrebbe dovuto aprire un punto di ritrovo dove fare musica, arte e intrattenimento. Il 19 aprile del 2012 c’è stata la consegna delle chiavi, ma dal Comune nessuno ha mai firmato i documenti per l’assegnazione definitiva della struttura. I motivi? Nessuno li sa. «Siamo gli assegnatari del locale da un anno, ma non possiamo iniziare i lavori perché non abbiamo la certezza che la concessione non ci verrà revocata — spiega David Dall’Aglio, fondatore dell’associazione —. Stiamo lottando per avere certezze, perché in Comune nessuno ci ha mai dato una risposta scritta con i motivi per i quali la vicenda si è impantanata. Il sindaco parla di motivi legali, ma non ha mai prodotto nessuno documento in cui spiega quali siano i problemi». Il Comune ha preso in carico la struttura nel 2008, poi il sindaco è cambiato e il locale è rimasto vuoto per due anni. «Siamo stati noi a spingere la precedente amministrazione comunale a emettere un bando per assegnare l’area — continua David Dall’Aglio —, il locale era vuoto da due anni e noi abbiamo tempestato il Comune di mail». Il bando alla fine è stato emesso, ma è andato deserto. «Il bando era deludente — ricorda il giovane sandonatese —, aveva orari troppo restrittivi: avremmo dovuto chiudere alle 20.30 durante l’inverno e alle 22 in estate. A quel punto non abbiamo partecipato, nonostante avessimo già versato 1.790 euro di cauzione». Nessuna busta, a quel punto il Comune decide di passare alla procedura negoziata, affidando il locale direttamente alla Dream Lair. «E lì sono iniziati i guai — afferma Dall’Aglio —: abbiamo firmato l’assegnazione provvisoria e, quando ci hanno consegnato le chiavi, io mi sono licenziato per fare partire il progetto». Due mesi dopo, l’amministrazione è nuovamente cambiata e la vicenda subisce un nuovo stop. «È tutto bloccato da un anno — dice Dall’Aglio — non ci hanno restituito nemmeno la cauzione al bando andato deserto. Se Checchi ci avesse scritto, non avrei registrato di nascosto le conversazioni avvenute durante un nostro incontro. Se c’è un problema legale, mi scriva qual è. Ho sentito i miei avvocati: secondo una sentenza della Corte di Cassazione, quando un cittadino si sente vittima di soprusi può usare questi mezzi per avere delle risposte. E io l’ho fatto. Ora speriamo di arrivare alla conclusione di questa odissea». Patrizia Tossi Lunedì 15 aprile  Fonte: LA REPUBBLICA Stop al mercato delle pulci di San Donato - La polemica - I vigili sabato notte hanno chiuso l’area perché mancano i dati su tutti i venditori e 5 di loro hanno precedenti IL COMUNE vieta il mercato delle pulci domenicale di San Donato. Nella notte fra sabato e ieri, i 200 venditori arrivati nel piazzale della fermata San Donato del metrò hanno trovato ad attenderli i vigili urbani, che hanno impedito il montaggio delle bancarelle. Palazzo Marino ha impedito il 2
  • 3. mercatino perché l’associazione dei venditori non ha fornito i dati sugli associati, una sorta di anagrafe prevista dal nuovo regolamento comunale. «Quello di San Donato è un mercatino di scambio, con la possibilità eccezionale di vendita solo fino a 300 euro — spiegano i vigili — non sono dunque ammessi venditori che abbiano una licenza commerciale ». Altro problema: non tutti i venditori hanno dimostrato di essere incensurati, come richiede il regolamento. Quello che ora dovranno faregli espositori è consegnare in fretta la documentazione che provi il loro status di appassionati di scambio di merce varia: dall’abbigliamento al piccolo antiquariato, dalle vecchie stoviglie all’artigianato africano. «I documenti richiesti sono tanti — dice Assunta Ammendola, presidente dell’associazione dei venditori — perderemo almeno un paio di settimane. Se anche il nostro impegno non dovesse bastare, siamo pronti a dare battaglia e a occupare abusivamente l’area. È assurdo che, con la crisi che c’è, la burocrazia danneggi chi lavora». Quanto all’esclusione dei venditori con precedenti penali, che fra i 200 espositori sono cinque, Ammendola dice: «Se i condannati per corruzione possono fare i ministri, non si capisce perché chi ha un anno di condanna scontata per un furtarello in gioventù non possa vendere al mercatino». FRANCO VANNI Martedì 16 aprile  Fonte: IL CITTADINO 1. La maggioranza interviene sulla vicenda “video choc”:«Un caso montato ad arte» Video choc sul complicato iter per l’assegnazione dell’edificio sul Laghetto? La maggioranza di centro sinistra non ha dubbi nell’affermare che il filmato divulgato sui social network fornisce «una versione dei fatti molto discutibile, incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte». In una nota diramata ieri la coalizione, parte l’attacco: «Con l’evidente intento di attivare una macchina del fango sono state estrapolate alcune frasi da tre colloqui, durati oltre un’ora ciascuno, proponendo all’ascoltatore una ricostruzione non fedele dei fatti». L’attenzione viene così riportata sulla denuncia pubblica del giovane, David Dall’Aglio legato all’associazione che si era aggiudicata in via provvisoria l’utilizzo della struttura. Trascorso quasi un anno senza che l’iter si sia chiuso con l’aggiudicazione definitiva, il diretto interessato parla in un video, diffuso nei giorni scorsi, in cui inserisce le registrazioni di colloqui intercorsi con sindaco, assessore e dirigente, a cui somma i dialoghi di due dipendenti comunali le quali sferrano attacchi nei confronti di colleghi e struttura. Ricordando i passaggi che portarono al primo bando andato deserto, gli esponenti dei simboli alleati, sottolineano: «I lavori della club house sono stati ultimati nel 2008; la precedente amministrazione di centrodestra ha avviato le procedure di gara per affidarne la gestione nel 2011». Proseguono: «Dopo quasi un anno, nel marzo del 2012, il centrodestra decideva di non riproporre una gara pubblica ma, al contrario, invitava direttamente 5 soggetti, individuati non si sa con quali criteri». E ancora: «Per una strana coincidenza, l’unico soggetto che si presentava era un’associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di centrodestra che aveva proceduto con l’invito diretto». I partiti alleati concludono: «Purtroppo è l’attacco che un sindaco deve subire per aver cercato di spezzare un sistema di favoritismi agendo con imparzialità e nel rispetto delle regole». 2. Blindata l’area del terminal M3 per un nuovo maxi blitz al “suk” CONTROLLI: gli agenti sono entrati in azione nella notte fra sabato e domenica Nuovo blitz presso il suk della metropolitana da parte della polizia locale di Milano, che nella notte tra sabato e domenica ha effettuato controlli a tappeto sugli ambulanti. I preparativi sono partiti sin dalle 21 di sabato, con sbarramenti in prossimità dell’accesso all’area del mercato, per consentire agli agenti, al momento dell’arrivo degli espositori iscritti alla storica associazione, di poter procedere nei loro confronti con la richiesta della documentazione. Le verifiche hanno coinvolto i circa 200 ambulanti legati al sodalizio, a cui è seguito un intervento massiccio nei confronti degli abusivi, si parla di qualche centinaio di venditori improvvisati, che sono stati fatti allontanare dall’area. Inoltre, il bilancio di una notte di lavoro parla di 6 sequestri di merce, di cui due penali, nonché di 25 contravvenzioni per divieto di sosta. Fino alle 7.30, nel noto indirizzo a ridosso della metropolitana le divise hanno continuato ad effettuare gli accertamenti programmati con l’obiettivo di riportare un clima di rispetto delle regole nello spazio che già da tempo è al centro 3
  • 4. dell’attenzione. Ricordando la sinergia in corso, il sindaco Andrea Checchi rivolge un plauso ai colleghi milanesi, per le misure adottate nei confronti di un problema che riguarda il confine con la periferia. «Questa costante attività di controllo a ripristino e tutela della legalità - afferma il primo cittadino sandonatese in una nota diramata ieri-, dimostra il “cambio di passo” impresso di comune accordo dalle due amministrazioni nella gestione dell’area della metropolitana». E, mantenendo l’attenzione puntata sul bazar che fa discutere da anni, aggiunge: «Anche nelle zone di confine legalità e decoro non devono mancare. Per realizzare questo obiettivo negli scorsi mesi con il sindaco Pisapia e la sua giunta abbiamo avviato un percorso di dialogo e collaborazione, che sta dando i primi frutti». Nel caso specifico, a scadenza delle proroghe riguardanti il rispetto delle norme previste dall’assessore al commercio di palazzo Marino, è stato accertato che i diretti interessati si fossero adeguati. Del resto presso il mercatino della M3, che come è noto negli anni scorsi ha ospitato ripetuti fenomeni di ricettazione, anche nel 2012 sono state concentrate ingenti risorse. L’anno passato si è chiuso infatti con una quarantina di servizi organizzati, in cui sono stati impiegati oltre 500 vigili, a cui si sommano decine di denunce e oltre 700 persone controllate nei primi 10 mesi dell’anno. Sulla scia di quanto fatto, il 2013 si è aperto con un’intensa attività, in cui i riflettori restano puntati sulle bancarelle del complicato angolo in prossimità del terminal della metropolitana. 3. SPAZIO COMPITI - “Dopo scuola”promosso a pieni voti Spazio compiti promosso a pieni voti. Il nuovo progetto, decollato in via sperimentale settimana scorsa, ha già coinvolto 19 alunni sandonatesi. Il servizio, ospitato presso la scuola media di via Agadir, è rivolto anche agli studenti del plesso di via Gramsci e si tiene due giorni alla settimana, il martedì e venerdì, per fornire un sostegno nei compiti, dando al tempo stesso agli adolescenti sandonatesi un’occasione di socialità. Gli utenti infatti pranzano in compagnia, collaborano nel riordinare lo spazio, si applicano davanti ai libri insieme agli educatori e concludono il pomeriggio con un’attività sportiva alla presenza di un allenatore. «Sapevamo - afferma l’assessore ai servizi sociali Gianfranco Ginelli - che il progetto avrebbe raccolto i favori dei genitori che si sentono “rassicurati” dalla presenza di educatori qualificati che per due volte alla settimana seguono i figli proponendo loro, in un contesto come quello della scuola, anche attività non strettamente didattiche. Tante persone e tante realtà stanno facendo squadra per la realizzazione dell’iniziativa: le famiglie che hanno accolto la proposta, le cooperative sociali con i loro educatori e le associazioni sportive». Mentre l’assessore all’istruzione Chiara Papetti, fa notare: «Il progetto che si affianca al servizio operativo nello spazio polifunzionale di via Parri, è reso possibile dall’ottima collaborazione della direzione didattica che voglio qui pubblicamente ringraziare». 4. Vento di protesta alla Snam SCONTENTI VOLANO GLI UTILI, MA ZERO BENEFICI PER I DIPENDENTI «Ricavi in aumento, utili in aumento, benefici ottenuti dai dipendenti zero». Soffia vento di protesta tra i sindacati Snam che nella giornata di ieri, all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione del bilancio consolidato dell’azienda per il 2012, hanno annunciato tre assemblee per la giornata odierna, in cui hanno invitato tutti i dipendenti riuniti sotto lo stesso colosso. Una riunione si terrà sul territorio di Milano, mentre altre due avranno sede nella città dei palazzi di vetro. Guardando la scaletta sul territorio, gli appuntamenti fissati da Cgil, Cisl e Uiltec con i lavoratori si terranno rispettivamente dalle 10 alle 11.30 per gli addetti delle palazzine Inso di piazza Santa Barbara e dalle 14.30 alle 16 per quelli impegnati in via Maastricht e Torre Beta presso il Quartiere Affari. Non viene esclusa l’ipotesi riguardo una futura mobilitazione contro le strategie intraprese dai vertici della società. In attesa di sviluppi, nel volantino diramato nella giornata di ieri, i sindacati parlano di aumento dei ricavi dell’11,6 per cento, nonché dell’utile operativo del 7,8 per cento, per proseguire con una serie di dati, tutti con il “più davanti”. Dal canto proprio i rappresentanti sindacali fanno presente che, di fronte a questi risultati, al personale non è stato riconosciuto alcun premio di partecipazione, alcuna risorsa per il welfare azienda, e alcun altro tipo di beneficio. Scelte che hanno generato un clima di scontento.Giu. Cer. 4
  • 5.  Fonte: IL GIORNO 1. CENTROSINISTRA - «Club House: un video creato per infangare» Il CENTROSiNISTRA fa quadrato intorno al sindaco sulla vicenda della Club House del laghetto. I quattro partiti della coalizione di maggioranza (Pd, Sel, Idv e la lista civica «Noi per la città» ) partono all'attacco sul video circolato sui sodai network con i commenti roventi registrati di nascosto dai ragazzi dell'associazione “Dream Lair” durante un incontro con il primo cittadino Andrea Checch . «Il video dà una versione dei fatti molto discutibile - si legge in una nota inviata dalla coalizione - incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui. Con l'evidente intento di attivare una macchina del fango, sono state infatti estrapolate alcune frasi da tre colloqui durati oltre un'ora ciascuno, proponendo all'ascoltatore non una ricostruzione fedele dei fatti bensì una versione costruita per screditare l'amministrazione e attaccare l'onorabilità delle persone». La maggioranza chiede chiarezza: «L'amministrazione Dompè dopo quattro anni di inspiegabili ritardi ha messo in atto una procedura non propriamente trasparente che non si è nemmeno curata di concludere, lasciando alla nuova amministrazione una difficile matassa da sbrogliare. Per una strana coincidenza, l'unico soggetto che si è presentato all'invito per l'affidamento diretto era un'associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale delta stessa maggioranza. Come dichiarato nel video, la precedente amministrazione aveva garantito all'associazione di cui sopra un trattamento di favore in quanto si era impegnata a modificare le condizioni del bando iniziale, nonostante ciò sia contrario alla legge». di PATRIZIA TOSSI  Fonte: 7GIORNI.INFO 1. Caso Club House a San Donato: la coalizione di Centrosinistra non ci sta e risponde alle accuse Non accennano a placarsi le polemiche relative al “caso” Club House a San Donato, a seguito del video circolato in rete nei giorni scorsi e intitolato “Ostaggio di una Pubblica Amministrazione”. Alla luce di ciò, la coalizione di Centrosinistra al governo della città (Pd, Noi per la città, Sel, Idv) ha voluto ribattere colpo su colpo, rispedendo le accuse al mittente. «Il video – recita seccamente una nota congiunta – dà una versione dei fatti molto discutibile, incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui. Con l'evidente intento di attivare una macchina del fango sono state infatti estrapolate alcune frasi da tre colloqui, durati oltre un'ora ciascuno, proponendo non una ricostruzione fedele dei fatti, bensì una versione costruita per screditare l'attuale amministrazione ed attaccare l'onorabilità delle persone». Gli esponenti della coalizione fanno presente come, nel marzo 2012, la precedente Amministrazione di Centrodestra avesse deciso di affidare la gestione della struttura Club House invitando direttamente 5 soggetti, dopo un bando fallimentare nel 2011. «Per una strana coincidenza – recita la nota –, l'unico soggetto che si presentava era un'associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di Centrodestra che aveva proceduto con l'invito diretto». «Come dichiarato nel video – si prosegue –, la precedente Amministrazione aveva garantito all'associazione di cui sopra un trattamento di favore, in quanto si era impegnata a modificare le condizioni del bando iniziale. L'Amministrazione Dompè ha messo in atto una procedura non propriamente trasparente che non si è nemmeno curata di concludere, lasciando alla nuova Amministrazione una difficile matassa da sbrogliare». Il video viene quindi tacciato come una pura “speculazione politica”, realizzata al solo scopo di screditare l’attuale maggioranza. Redazione web 2. Nuovo blitz delle forze dell’ordine presso il “suk” di San Donato: varie contravvenzioni, sequestri e allontanamento di abusivi Non si placa la “morsa” delle forze dell’ordine all’indirizzo del “suk” di San Donato, il celebre mercato etnico allestito presso il capolinea sandonatese della metropolitana, al confine con Milano. Nella notte tra sabato 13 e domenica 14 aprile, in linea con i controlli effettuati nelle settimane precedenti, la Polizia locale di Milano è entrata in azione verificando la regolarità dei documenti degli espositori iscritti all’associazione titolare della gestione dello spazio. Gli accertamenti hanno riguardato circa 200 commercianti, cui ha fatto seguito l’allontanamento dei diversi gruppi di abusivi che, a margine del mercato, smerciano prodotti di dubbia provenienza. Oltre a ciò, l’operazione ha portato ad alcuni consistenti sequestri di merce e all’emissione di diverse 5
  • 6. contravvenzioni per divieto di sosta. «Anche nelle zone di confine, legalità e decoro non devono mancare – ha commentato al proposito il sindaco sandonatese, Andrea Checchi –. Per realizzare questo obiettivo negli scorsi mesi con il sindaco Pisapia e la sua Giunta abbiamo avviato un percorso di dialogo e collaborazione che sta dando i primi frutti». Redazione Web 3. Spazio Compiti" di San Donato: non solo un luogo didattico ma una rete sociale All'inizio di aprile, a San Donato si è attivato il progetto pilota dello "spazio compiti". Esso è rivolto ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado e ha luogo bisettimanalmente presso le medie di via Agadir. Il progetto vuole essere uno spazio educativo all'interno della scuola, ma non si vuole fermare al mero aspetto didattico di questa istituzione. Infatti, gli educatori non si limitano a sostenere i ragazzi nell'esecuzione dei compiti a casa, ma propongono anche momenti di tipo relazionale. Essi partecipano inoltre ad attività sportive dirette da un allenatore. Gli assessori Gianfranco Ginelli e Chiara Papetti si dichiarano soddisfatti dell'iniziativa. Ginelli afferma: «Sapevamo che il progetto avrebbe raccolto i favori dei genitori che si sentono “rassicurati” dalla presenza di educatori qualificati che per due volte alla settimana seguono i figli proponendo loro, in un contesto come quello della scuola, anche attività non strettamente didattiche». Per quanto riguarda i ragazzi, l'Assessore sostiene: «Riscontriamo inoltre il gradimento degli alunni che stanno testando un nuovo modo di fare i compiti, condividendo con i compagni pomeriggi all’insegna dello studio e dell’aggregazione». L'iniziativa è stata proposta dagli Assessorati ai Servizi sociali e all’Istruzione, con lo scopo di consolidare una rete relazionale tra comune, scuole e famiglie. Lo scopo del progetto sembra essersi realizzato, infatti Ginelli dichiara: «Tante persone e tante realtà stanno facendo squadra per la realizzazione dell'iniziativa: le famiglie che hanno accolto la proposta, le cooperative sociali con i loro educatori, le associazioni sportive per la loro parte e la scuola che ci ha accolto e concesso gli spazi». Claudia Zanella  Fonte: MILANO TODAY 1. Replica Comune su vicenda Club House Laghetto "Il video circolato in questi giorni su vari social network, in relazione alla gestione della Club house del Laghetto, dà una versione dei fatti molto discutibile, incompleta, con estrapolazioni e montaggi ad arte di telefonate e colloqui. Con l'evidente intento di attivare una macchina del fango sono state infatti estrapolate alcune frasi da tre colloqui, durati oltre un'ora ciascuno, proponendo all'ascoltatore non una ricostruzione fedele dei fatti, bensì una versione costruita ad arte per screditare l'attuale amministrazione ed attaccare l'onorabilità delle persone. In un'ottica di trasparenza e per ristabilire la verità è necessario ed opportuno fare chiarezza I lavori della Club house sono stati ultimati nel 2008; la precedente amministrazione di centrodestra ha avviato le procedure di gara per affidarne la gestione nel 2011, dopo ben tre anni senza assumere alcun provvedimento in merito. Il relativo bando conteneva però condizioni inspiegabilmente assurde al punto che nessuno ha presentato un'offerta per la gestione di un bene, situato in uno degli ambiti più belli e centrali della nostra città. Dopo quasi un anno, nel marzo del 2012, il centrodestra decideva di non riproporre una gara pubblica ma, al contrario, invitava direttamente 5 soggetti, individuati non si sa con quali criteri, ad avanzare una proposta di gestione della Club House, mantenendo le stesse gravose condizioni economiche del bando del 2011, ricordiamo, andato deserto. Per una strana coincidenza, l'unico soggetto che si presentava era un'associazione facente capo al fratello di una consigliera comunale della stessa maggioranza di centrodestra che aveva proceduto con l'invito diretto. Come dichiarato nel video, la precedente amministrazione aveva garantito all'associazione di cui sopra un trattamento di favore in quanto si era impegnata a modificare le condizioni del bando iniziale, nonostante ciò sia contrario alla legge in quanto discriminante nei confronti dei soggetti che non avevano preso parte al bando proprio a causa delle clausole del bando di gara. Questo modo di agire denota chiaramente una mancanza di trasparenza ed imparzialità che, per i nostri valori, devono essere elementi imprescindibili per una pubblica amministrazione. L'amministrazione Dompè, dopo quattro anni di inspiegabili ritardi, ha messo in atto una procedura 6
  • 7. non propriamente trasparente che non si è nemmeno curata di concludere, lasciando alla nuova amministrazione una difficile matassa da sbrogliare. Oggi si vogliono addebitare tutte le responsabilità al Sindaco Checchi che, ricordiamo, ha trovato altre pesanti, talvolta disastrose, questioni lasciate in sospeso, come il pericolo di fallimento della società comunale ACS, la questione, delicatissima, del personale di ACS e del suo destino, il buco da milioni di euro sul parco Mattei, insieme ai suoi problemi gestionali e manutentivi, solo per citare alcune questioni. Ogni Cittadino ha il diritto di far valere le proprie ragioni nei confronti dell'amministrazione pubblica: la legge prevede strumenti accessibili a tutti per ottenere ciò di cui si ha diritto, se questo sussiste. L'utilizzo, invece, di un video realizzato con sotterfugi e manipolazioni, postato su Youtube con l'intento apparente di sbloccare una situazione, denota, invece, che il vero fine è esclusivamente una speculazione politica, peraltro caratterizzata da un'inaccettabile scorrettezza nelle forme e nei contenuti. Questo purtroppo è l'attacco che un Sindaco deve subire per aver cercato di spezzare un sistema di favoritismi agendo con imparzialità e nel rispetto delle regole". 15 aprile 2013 Mercoledì 17 aprile  Fonte: IL CITTADINO 1. Prevenzione ed equilibrio: La “rivoluzione” del cibo comincia da cascina Roma Smart food revolution, “rivoluzione del cibo intelligente”, ovvero approccio al cibo mediato da considerazioni rivolte alla prevenzione e all’equilibrio della dieta. Da cui il nome di un programma di educazione alimentare promosso dall’Istituto europeo di oncologia, che è stato di casa venerdì scorso nell’ambito della conferenza-aperitivo organizzata dal gruppo d’acquisto solidale Equogas a cascina Roma, in collaborazione con l’amministrazione. L’appuntamento ha trovato posto all’interno della rassegna di eventi “Fa’ la cosa giusta”, frutto della collaborazione tra vari Gas e associazioni sensibili al consumo critico dell’area sudmilanese. La partecipazione non è mancata, e sono stati numerosi i sandonatesi che hanno seguito, a partire dalle 18, la conferenza tenuta dal divulgatore scientifico Marco Bianchi e dalla nutrizionista Lucilla Titta. Tra gli argomenti affrontati durante l’incontro, a cui ha presenziato anche il primo cittadino Andrea Checchi, fondatore di Equogas, una panoramica di regole da tenere presente per un’alimentazione sana e consapevole: in tempi di cibo-spazzatura e merendine, norme quali “non è cibo se viene servito attraverso il finestrino dell’auto” o “mai mangiare qualcosa che finge di essere qualcos’altro” assumono il valore di simpatici promemoria volti a orientare la scelta verso alimenti di qualità. Come quelli prodotti nel Parco agricolo Sudmilano, che sono stati serviti come aperitivo dopo la conferenza. 2. A POASCO - Si allontana la cittadella “sanitaria” Più lontano il Cerba da Poasco con gli sviluppi dell’ultima settimana. Il Comune di Milano ha dato tempo tre mesi, aprile maggio e giugno, agli investitori nel centro di ricerca biomedica avanzata, per rifinanziare il progetto e presentare un nuovo schema. Altrimenti, i 620mila metri quadrati per la cittadella sanitaria affiancata allo Ieo, l’Istituto europeo oncologico, torneranno al Parco agricolo Sudmilano, dal quale sono stati stralciati. E il loro valore potrebbe subire lo stellare ridimensionamento da 120 milioni di euro a poche decine di migliaia. Quanto si paga il suolo a destinazione agricola generica. La questione Cerba su San Donato ha una rilevanza modesta, ma non inesistente. All’area infatti si accede in due soli modi: da via Ripamonti, attraverso Opera e Noverasco, e dall’abitato di Chiaravalle Milanese attraverso la stessa strada che entra a Poasco di fronte al nuovo centro sportivo, e poi devia verso San Donato e Sesto Ulteriano. L’apertura del Cerba quindi potrebbe significare aumento di traffico “parassitario” a Poasco e Sorigherio, soprattutto dalla direttrice sud-est che cercherebbe di evitare l’accesso in tangenziale, utilizzando statali e provinciali. L’apertura dei cantieri comunque è tutt’altro che imminente, dati anche gli ultimi sviluppi. Al Centro di ricerca biomedica avanzata sono necessari 62 ettari, 620mila metri quadrati, stralciati dal Parco Sud nella zona di Macconago. Il progetto presentato dall’oncologo Umberto Veronesi si è affacciato alla ribalta delle aree verdi di Chiaravalle e Opera sei anni fa. È del 2007 la prima convenzione con palazzo Marino, all’epoca sotto amministrazione di Letizia Moratti. Il Cerba doveva essere costruito dal gruppo edile immobiliare Ligresti, finanziato da un pool di banche (Unicredit, Bpm) e altri creditori, fra cui lo stesso Ieo di Veronesi. Il fallimento del gruppo presieduto 7
  • 8. dal noto costruttore, avvenuto l’anno scorso, ha però posto tutti di fronte a un bivio. O il Cerba va avanti, per evitare il crollo del valore dei suoli, oppure torna al Parco Sud, lasciando un po’ più di verde e meno traffico in giro, ma buchi di bilancio dappertutto.Emanuele Dolcini 3. Meno treni e attese più lunghe: «Giù le mani da Borgolombardo» RACCOLTA FIRME IL RIDIMENSIONAMENTO È LEGATO ALLA NUOVA FERMATA DI VIA TOLSTOJ Dimezzamento dei treni a Borgolombardo: i pendolari non ci stanno. E, nonostante la decurtazione sia un’eventualità legata alla realizzazione della stazione sangiulianese di Zivido, già contrattaccano con una raccolta firme. La notizia del taglio ha iniziato a circolare una decina di giorni fa, quando è stato reso noto dai vertici dell’ufficio tecnico di San Giuliano che, in caso di realizzazione della nuova fermata, Rfi avrebbe attuato la soppressione di un treno su due alla fermata di Borgolombardo, in modo da mantenere invariato il tempo di percorrenza della S1. I convogli fermerebbero alternativamente a Borgolombardo o a Zivido, facendo lievitare i tempi d’attesa dalla mezz’ora attuale all’ora intera. Tutto ciò, naturalmente, dipende dalla positiva risoluzione dello scontro tra l’operatore del nuovo centro commerciale San Giuliano, soggetto responsabile della realizzazione dell’opera, e il municipio di via De Nicola. Se la fermata è tutt’altro che certa, è sicuro che l’ampio flusso di lavoratori e studenti di Borgolombardo e Certosa che in questi anni ha preso l’abitudine di salire sul “passante” per raggiungere la metropoli non è disposto a cedere a compromessi. I pendolari hanno già messo le mani avanti, con una petizione lanciata lunedì dal sandonatese Enrico Coviello. Questi, anche attivista di Rivoluzione civile, in qualità di pendolare si è posto alla testa dei fruitori della stazione affermando che «siamo più di cento persone solo per le corse delle 7.16, 7.46 e 8.16, e saremmo colpiti in maniera devastante da un dimezzamento del servizio, che significherebbe la sua compromissione». La petizione, pertanto, «chiede a tutti i soggetti coinvolti di non assumere tale decisione». L’iniziativa è stata immediatamente condivisa dal comitato Parri-Di Vittorio, e solo nella giornata di ieri ha riscosso più di 50 firme sul sito firmiamo.it, oltre a quelle raccolte personalmente da Coviello e altri promotori direttamente in stazione, tra le 7 e le 8 della mattina. D’altro canto, l’assessore alla mobilità Simona Rullo ha osservato che «preferisco ragionare sui fatti piuttosto che su prospettive nebulose: sulle stazioni esistenti ci stiamo muovendo per riqualificarle e migliorarne la fruizione. Quando e se la fermata di Zivido verrà realizzata, andremo a trattare con Rfi e San Giuliano». D’altronde, «per ora non abbiamo ricevuto alcun tipo di comunicazione da nessuno dei due». Mentre l’annosa battaglia tra l’amministrazione Lorenzano e l’operatore non cessa di essere al centro dell’agenda politica sangiulianese, un’eventuale positiva risoluzione avrebbe quindi ripercussioni anche sul terreno della città dell’Eni. 4. Cap interviene per adeguare la rete fognaria Interventi per 21 milioni di euro targati Cap per adeguare rispetto alle norme vigenti depuratori e reti fognarie della provincia di Milano, sistemate anche le fognature di San Donato con cantieri in diversi punti della città. Cap Holding, attraverso le direttive dell’Ato (Ambito territoriale provinciale), deve investire 120 milioni complessivi per sanare la procedura di infrazione comunitaria. Nelle scorse settimane sono partiti sette cantieri in altrettanti centri del Milanese, per 21 milioni totali. A San Donato sono stati sistemati vari tratti di fognatura comunale.  Fonte: MILANO TODAY 1. Snam, i dipendenti si mobilitano Volano gli utili, ma zero benefici per i dipendenti I sindacati Snam si mobilitano “Ricavi in aumento, utili in aumento, benefici ottenuti dai dipendenti zero”. Recita cosi il volantino che annuncia mobilitazioni dei sindacati Snam, che nella giornata di lunedì all’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione del bilancio consolidato dall’azienda per il 2012, hanno annunciato tre assemblee per i prossimi giorni. I sindacati parlano di aumento dei ricavi dell’11,6%, nonché dell’utile operativo del 7,8& per proseguire con una serie di dai tutti in positivo, senza però alcun riconoscimento erogato ai dipendenti sotto forma di premio di partecipazione o di risorsa per il welfare aziendale. Futura Marchesi16 aprile 2013 8
  • 9. Fonte: L’ECO 1. Andrea Checchi “spiato” sul web UN VIDEO INCASTRA IL SINDACO SULLA QUESTIONE DEL CLUB HOUSE Il primo cittadino avrebbe pronunciato frasi gravi nei confronti della città Fulmine a ciel sereno sulla persona di Andrea Checchi, sindaco Pd di San Donato Milanese eletto giusto un anno fa nelle fila del centrosinistra. Un video riprende il primo cittadino in un incontro avuto con alcuni giovani di un’associazione che, poco più di un anno fa, aveva inoltrato domanda al Comune per l’apertura di una struttura ludico ricreativa sul parco pubblico del laghetto di via Europa. Il video dura circa mezz’ora metà della quale è occupato da un giovane che racconta le vicissitudini vissute all’interno degli uffici comunali nel tentativo di avere la licenza di apertura. L’altra metà del filmato riporta i colloqui avuti con il sindaco Checchi, assessori e dirigenti comunali, i quali non pensavano certo di essere ripresi da una sorta di candid camera, la famosa telecamera che Nanni Loi usava negli anni ‘70 per riprendere di nascosto ignari viaggiatori in treno mentre mangiavano pane e prosciutto e bevevano vino dal fiasco. Naturalmente il colloquio fra il sindaco e i suoi interlocutori era a ruota libera per cui ognuno diceva ciò che in quel momento gli passava per la testa, senza molto pensarci. Evidentemente si pensava di parlare fra amici. Ma così non era. Sembra che il sindaco sia stato incastrato mentre si lasciava andare a frasi non proprio lusinghiere nei confronti della città e anche due dirigenti comunali pare se la siano presa con gli uffici del comune per il rilascio dell’autorizzazione all’apertura del locale. Il video è intitolato “Ostaggio della pubblica amministrazione” e ha avuto un grosso seguito, circa 12mila utenti in poche ore, su YouTube e su altri social network nel corso della settimana scorsa. Sul web insomma il sindaco “spiato” on line ha attirato la curiosità dei cittadini che hanno più volte rivisto il filmato. Checchi, come c’era da aspettarselo, si è fortemente risentito e ha minacciato querela dando mandato ai propri legali di verificare se nel video si ravvisino gli estremi per una denuncia, a carico degli autori, per diffamazione di tutti i soggetti coinvolti. “La vicenda della gestione del Club House viene ricostruita in modo di parte- afferma Andrea Checchi -con mezzi molto discutibili e con toni fortemente diffamatori nei confronti del sindaco, di un componente della Giunta e di alcuni dirigenti e dipendenti comunali”. Il giovane protagonista del video appartiene a una famiglia molto nota in città, impegnata da molti anni nel sociale, ed era intenzionato insieme ad alcuni amici alla realizzazione di un locale per la vendita di prodotti a chilometro zero e spazi espositivi di musica e libri. Il progetto era stato presentato un anno fa in Comune insieme a duemila euro di cauzione ma intoppi vari, non ultima l’elezione del nuovo sindaco nel maggio 2012, ne hanno ritardato la realizzazione. Al tempo del sindaco Dompè era stata bandita una gara pubblica che però era andata deserta. “Tale vicenda implica responsabilità a vario livelo – dichiara il sindaco Checchi in una nota stampa – e stiamo tuttora verificando la corretta gestione di tutte le procedure interne precedenti e successive all’indizione della gara. L’Amministrazione comunale – prosegue il primo cittadino – intende anzitutto chiarire che non ha avviato nessuna guerra nei confronti di un proprio concittadino, né ha assunto atteggiamenti di vessazione verso chicchessia; la vicenda in questione è assai più complessa e delicata dal punto di vista tecnico, legale e amministrativo rispetto a quanto emerge dal video. Un video, oltretutto – asserisce infine – costruito con fonti fortemente discutibili quali le registrazioni di conversazioni private e le estrapolazioni di frasi o singole parole da contesti ben più ampi e articolati”. La storia è destinata a continuare in aula consigliare. di Domenico Palumbo 2. Il Pdl: “Il sindaco spieghi...”! Lusetti chiede un Consiglio comunale straordinario Immediata reazione dei partiti di opposizione sulla vicenda del Club House di San Donato Milanese. Il capogruppo del Pdl, Manolo Lusetti, in nome del suo partito e della lista Insieme per San Donato, chiede la convocazione di un Consiglio comunale straordinario per dare l’opportunità all’Amministrazione di spiegare cosa sta succedendo. “Se infatti fosse confermata la situazione descritta nelle dichiarazioni pubbliche sostiene Lusetti in una nota – saremmo di fronte a fatti gravi”. Anche i due esponenti del Movimento 5 Stelle hanno chiesto al sindaco Checchi di riferire sui motivi che hanno impedito di effettuare un nuovo bando di gara per l’assegnazione della struttura, dopo che il primo tentativo era andato a vuoto. D.P. 9
  • 10. 3. Una pista ciclabile “taglia” il parco Nord - I sindaci, Checchi e Lorenzano, hanno inaugurato il tratto ciclopedonale diretto al Policlinico - È lunga circa un chilometro, larga tre metri ed è costata un milione di euro Era attesa da anni, da quando la Provincia di Milano, nel 2006, pro-mosse il progetto MiBiCi per invogliare i cittadini a muoversi in bicicletta, o a piedi, per andare all’ospedale e da qui raggiungere la metropolitana per recarsi a Milano, finanziando apposite piste ciclabili. Per quella di collegamento fra San Donato e San Giuliano Milanese l’ente provinciale aveva predisposto un finanziamento di 500mila euro, 313mila euro per San Donato e 187mila per San Giuliano, ma la sua realizzazione ha richiesto più tempo del previsto. Mancavano i progetti e i due comuni non erano pronti a iniziare i lavori anche per mancanza di fondi, quelli necessari per completare l’opera nel territorio di competenza. L’opera complessiva prevedeva la realizzazione di due distinti tronconi per San Donato e San Giuliano con un costo complessivo di un milione di euro di cui, come s’è detto, la metà a carico della Provincia. A muoversi per primo fu il comune di San Giuliano che costruì quasi subito lungo via della Repubblica il tratto ciclopedonale scuola Cavalcanti-laghetto blu, all’altezza della discoteca Luna Rossa, in via Risorgimento, dove negli anni successivi fu pure costruita una rotatoria. Un’opera rimasta a lungo ignorata. L’anno scorso l’Amministrazione comunale di San Donato realizzò il tratto di collegamento con il Comando dei carabinieri e l’ospedale partendo dalla chiesa Sant’Enrico e connettendosi al tratto preesistente nella zona di via Pascoli. L’intento era di congiungerlo con il troncone di San Giuliano attraverso il parco Nord. L’intervento dei due assessori di competenza, la sandonatese Simona Rullo e il sangiulianese Mario Oro, sono stati decisivi al fine di velocizzare la pratica. L’unione fra i due più grossi comuni del Sud Milano è stato completato soltanto un mese fa, dopo la bonifica di un tratto di 150 metri del parco Nord in prossimità del parco della Quercia. I nuovi tratti sono stati realizzati in calcestre contornato da cordoli di calcestruzzo, hanno una larghezza di circa 3 metri e una lunghezza complessiva di circa 1 Km. Prossimamente il percorso sarà completato con l’impianto di illuminazione notturna, già progettato e finanziato, attrezzato con cestini e panchine per renderlo ancora più vivibile.Una pista ciclabile che “taglia” il parco Nord è una manna per gli amanti della bicicletta e gli appassionati di podismo che potranno liberamente muoversi in mezzo alla natura, fra alberi, fontanili e grandi prati, evitando il traffico asfissiante della via Emilia. Nel giorno dell’inaugurazione, avvenuta nel pomeriggio di domenica 7 aprile, due... eserciti contrapposti di volontari ecologisti in sella alle loro bici, uno proveniente dalla metropolitana e l’altro dalla scuola Cavalcanti, si sono dati appuntamento al parco della Quercia per il rituale taglio del nastro. I due cortei erano capitanati dai sindaci dei due comuni, Andrea Checchi e Alessandro Lorenzano, entrambi con la fascia tricolore. Sul piazzale erano ad attenderli una folla immensa di persone. Alla cerimonia era pure presente l’assessore provinciale Giovanni De Nicola. “Contiamo molto sull’impatto positivo che quest’opera avrà sulla mobilità locale da San Giuliano a San Donato”, ha dichiarato il sindaco di San Donato, Checchi. “Sarà sicuramente attraente muoversi all’aria aperta vicino al parco Nord, lasciando a casa l’auto soprattutto con l’arrivo della bella stagione”, gli ha fatto eco il suo collega di San Giuliano, Lo- renzano. Era la seconda DomenicAspasso per gli automobilisti costretti a subire il blocco delle auto dalle 10 alle 18. Il battesimo della pista ciclabile all’interno del parco Nord non poteva avvenire in modo migliore. Domenico Palumbo 4. Telecamere in rete contro i malviventi - L’assessore Andrea Battocchio intende unificare gli impianti dei privati Mettere in rete tutte le telecamere, pubbliche e private, presenti sul territorio di San Donato Milanese e renderle visibili, cioè realmente funzionali ed efficaci, all’interno della centrale operativa della Polizia locale di via Cesare Battisti. Un’impresa difficile che però sembra trovare pratica attuazione in una proposta dell’assessore alla Sicurezza del Pd, Andrea Battocchio, che dopo averne parlato in giunta e pubblicato un avviso sul periodico comunale SDM, ha visto arrivare una sfilza di pareri favorevoli da parte dei cittadini. La sicurezza non ha prezzo, vien voglia di dire. Tutto è nato quando poco tempo fa Eni ha fatto un accordo con il Comune e il coinvolgimento della Polizia locale per l’installazione di apparecchiature altamente tecnologiche, telecamere ad alta definizione, nei posti maggiormente esposti, all’entrata e all’uscita della città, in grado di filmare quanto avviene nelle loro vicinanze. Il gigante energetico così si sente alquanto protetto da 10
  • 11. eventuali “infiltrazioni” malavitose all’interno del suo grandioso complesso. Il progetto evidentemente è piaciuto agli amministratori comunali che hanno deciso di interessare soprattutto i titolari delle aziende e i condomini degli stabili molto preoccupati per i continui furti e danni subiti dentro le loro strutture. Gli imprenditori di Poasco e dintorni, passando da via Grandi, Buozzi e via XXV Aprile, ma anche i condomini, hanno accolto con favore l’iniziativa del Comune. L’assessore Battocchio intende convocare le parti interessate per definire le modalità tecniche per il collegamento via cavo con la centrale operativa della Polizia locale. In tutto il territorio sandonatese esistono almeno una cinquantina di telecamere installate presso le aziende e in appartamenti privati, ma solo tre di esse si definiscono ad alta definizione, cioè in grado di individuare anche la pulce che passa sotto il neon, una in via Parri e due in via Alfonsine. La loro visione consente il riconoscimento della persona dopo un fatto delittuoso e la lettura della targa di un autoveicolo. La gran parte delle apparecchiature non danno queste certezze, specie se l’azione ripresa da lontano. L’ideale mettere in rete ad alta definizione tutte le telecamere esistenti e farle funzionare come si deve. Ne trarrebbe vantaggio la sicurezza di tutti i cittadini. D.P. 11