2. Impatto differenziale dei disastri
Paesi in via di sviluppo
e
aree urbane depresse
di paesi industrializzati
Mortalità
Mortalit
Paesi industrializzati
e
le città più ricche del
mondo in via di sviluppo
Perdite economiche
5. LIVELLO DI SVILUPPO IN RAPPORTO CON
IL DANNO E LA MORTALITÀ NEI DISASTRI
Gravità dell'evento 4
3
2
à
1
PAESI ECONOMIE PAESI
MENO ALLA SOGLIA SVILUPPATI
SVILUPPATI DI SVILUPPO
Livello di sviluppo
6. 100.000
Prodotto nazionale lordo e
frequenza dei disastri
PNL pro capite (US$)
10.000
1000
100
0,001 0,01 0,1 1 10
Numero medio di disastri a persona, 1964-89
7. Impatto economico di alcuni grandi disastri
dati mondiali dagli anni 1990
[Incendi in Mongolia 1995]
Percentuale del PNL annuale
[Terremoto di Kobe 1995]
Reddito basso- alto-
nazionale: basso medio medio alto
Rango economico del paese
8. Livello di sviluppo economico
e gravità dei disastri
Lo sfruttamento
capitalista e coloniale La tecnologia
Impatto cumulativo dei disastri
aumenta l'impatto e il capitale
indebolendo l'economia accumulati
locale provocano un
aumento nello
scopo e nella
La povertà complessità dei
estrema riduce danni
l'impatto dei
disastri
relativamente in
termini economici
Paesi più Economie Paesi
poveri transizionali ricchi
9. Al convegno di Rio de Janeiro, 1992
i paesi donatori promisero di erogare
lo 0,8% del PNL in assistenza
internazionale per favorire lo sviluppo
economico dei paesi poveri
Da un alto nel 1995 il percentuale
medio del PNL destinato allo sviluppo
è calato di circa la metà allo 0,2%.
10. I paesi in via di sviluppo:
• esiste uno stato di conflitto tra gli
obiettivi di gestione delle emergenze
e quelli dello sviluppo a lungo termine
• il capitale, la tecnologia e l'esperienza
non sono stati trasferiti a sufficienza
• dal 1995 l'assistenza
internazionale è diminuita allo
0,2% del PLN dei paesi donatori
• gli aiuti umanitari sono stati politicizzati;
politicizzati;
il principio della neutralità è stato violato.
violato.
11. L'aiuto internazionale dovrebbe
complementare, non sostituire,
le risorse locali
L'assistenza umanitaria dovrebbe
aiutare un paese a raggiungere
obiettivi generali di sviluppo, non
soltanto aiutare le vittime di
disastri a sopravvivere.
12. Problemi degli aiuti a paesi in via di sviluppo
• può essere difficile distinguire i bisogni
dovuti al disastro dai problemi endemici
• tecnologia avanzata e sofisticati sistemi
di informazione potrebbero essere
difficili da usare nell'area disastrata
• sistemi di management stile
occidentale non si adattano bene
alla cultura e alle condizioni locali
• situazioni di malattie endemiche
prevalenti, città sovraffollate e
acqua potabile contaminata.
contaminata.
13. DONATORI ONG
PUBBLICI E INTERNAZIONALI
PRIVATI
AGENZIE DELL'ORG. DELLE NAZIONI UNITE AGENZIE GOVERNATIVE
Ufficio ONU per il Coodinamento degli DEI PAESI DONATORI
Affari Umanitari (UN-OCHA)
Squadra ONU Assistenza nei Disastri (UNDAC)
Gruppo Internazionale Consiglio sulla ReS
Alta Commissione ONU per i Profughi (UNHCR)
Programma Mondiale per l'Alimentazione (WFP)
Altre agenzie ONU
AGENZIE GOVERNATIVE
SQUADRE DI RISPOSTA RAPIDA DEI PAESI BENEFICIARI
Squadre internazionale di ReS
Disaster Assistance Response Teams (DARTs)
DONATORI NEI PAESI
CROCE / STELLA / MEZZALUNA ROSSA CHE RICEVANO L'AIUTO
Comitato Internazionale della CR
Federazione Internazionale delle Società CR
Società nazionali - paesi donatori ONG
Società nazionali - paesi beneficiari LOCALI
LA POPOLAZIONE COLPITA E LE VITTIME
Il sistema internazionale di soccorso
14. Vulnerabilità
ed
emarginazione
Smottamento
di detriti
rocciosi
Case
distrutte
15.
16.
17. Insediamento "informale"
Livello dell'alluvione
Livello normale del fiume
Fiume Buriganga, Bangladesh centrale
18. Emarginazione:
• esiste insieme alla povertà
• indica una mancanza di peso politico
• significa che le persone
emarginate non abbiano controllo
delle proprie destine e risorse
• è fortemente legata alla
vulnerabilità ai disastri
• in molti casi, la gente emarginata
occupa il terreno meno sicuro.
sicuro.
19. Il processo di emarginazione
POPOLAZIONE
SOTTO
SVILUPPATO
CRESCENTE AVVENIMENTO
EMARGINAZIONE DI UN DISASTRO
AMBIENTE
FISICO
IN DECLINO AIUTI E
SOCCORSI
'AIUTI' PER LO SVILUPPO RINFORZAMENTE
PROLUNGAMENTO DELLO
E TRASFERIMENTO DELLO STATUS
STATO DI SOTTOSVILUPPO
DI CAPITALE QUO ANTE
Processo CRESCENTE
EMARGINAZIONE
Evento
Fonte: Susman et alii 1983, p. 279
20. Le 'emergenze complesse': situazioni
di collasso politico, economico, militare,
dell'ordine pubblico, del tessuto sociale
Aceh (Indonesia)
Afghanistan Kenya
Africa meridionale Kosovo e i Balcani
Angola Liberia
Burundi Pakistan settentrionale
Cecenia Palestina e Israele
Colombia Rwanda
Corea del Nord Sierra Leone
Eritrea e Ethiopia Somalia
Grandi Laghi Africani Sri Lanka
Haiti il Sudan
Il Caucaso Timor Orientale
Iraq Uganda
21. Le emergenze complesse
sono caratterizzate da:
• il collasso sociale ed economico
• l'instabilità militare
• disastri naturali ricorrenti
• persistenza della povertà
e dell'instabilità.
dell'instabilità.
22. Le "emergenze complesse"
• attualmente sono circa 25
• con 10 milioni di profughi, più le
internally displaced persons (IDPs)
• apre sempre di più la
voragine tra ricchi e poveri
• potenti interessi gestiscono il
traffico di armi, persone e droga
armi,
• aumenta il dilemma della neutralità
• cresce il rischio di rappresaglie.
rappresaglie.
23. La politicizzazione e la militarizzazione
degli aiuti umanitari e per lo sviluppo:
• attacchi sui convogli di aiuti umanitari
• le forze militari dirottano gli aiuti
• negare l'assistenza alle
forze nemiche e a popolazioni
sospettate di sostenere il nemico
• mettere le ONG in una posizione
in cui non sono in grado di
mantenere la propria neutralità.
neutralità.
24. La povertà è fortemente legata alla
bassa durata della vita, la quale in
vita,
seguito è legata all'alta mortalità
nei disastri
• poche risorse vengono dedicate alla
riduzione del rischio di disastro
• i disastri sono soltanto uno
dei mali quotidiani della vita.
vita.
25. Gli aspetti demografici della povertà:
• la mortalità infantile è:
mortalità
- 9-14 per 1000 nascite vive
in Europa occidentale
- oltre 200 in Burkina Faso
e Sierra Leone
• in alcune parti dell'Asia e dell'Africa
la popolazione raddoppierà in
36 e 23 anni rispettivamente
• in Africa la popolazione potrebbe
triplicare (a 1,3 miliardi)
miliardi)
in 40 anni, 1985-2025.
anni, 1985-2025.
26. Il ciclo di
povertà-repressione-
povertà-repressione-militarizzazione
• i dirigenti policitici comprano
armi e beni di lusso
• la produzione domestica punta
sul mercato di esportazione
• il capitale viene esportato
e non investito a casa
• la povertà da luogo a moti
popolari che vengano repressi.
repressi.
27. Il ciclo di povertà-repressione-militarizzazione
Mancanza
Acquisto di di valuta
armi e beni estera
di lusso
Prestiti internazionali;
Repressione e politiche per
concentrazione del aumentare
potere e della DISASTRI l'esportazione;
richezza nelle NATURALI carico di ripagamento
mani della del debito nazionale
classe dirigente
Produzione del cibo
Rivolta e per il consumo domestico
opposizione diminuito; impoverimento
politica della popolazone afflitta
30. L'Ufficio per il Coordinamento degli
Affari Umanitari (UN-OCHA,
con sede in Svizzera a Ginevra;
già UNDRO e DHA), è responsabile per:
• coordinare e negoziare il
soccorso e gli aiuti umanitari
• lanciare appelli internazionali
di soccorso umanitario
• offrire consigli su come ridurre la
vulnerabilità ai disastri a livello locale.
locale.
31. Il Decennio Internazionale per la
Riduzione dei Disastri Naturali
IDNDR, 1990-
IDNDR, 1990-2000
La Strategia Internazionale
per la Riduzione dei Disastri
ISDR - permanente
32. Lo IDNDR
• 140 comitati ('piattaforme') nazionali
('piattaforme')
• due grandi convegni diplomatici mondiali
• cinque grandi progetti internazionale
per la riduzione del rischio
• ma non è riuscito a dimezzare l'impatto
dei disastri in un decennio, come si
sperava all'inizio del decennio.
decennio.
33. Nota bene: una larga gamma
di stati di sviluppo esiste tra i
paesi più poveri del mondo: alcuni
(ad esempio le Filippine) hanno
avuto un certo successo nel
combattere i disastri naturali
34.
35.
36.
37. Un doppio standard: $3.500.000.000 per
salvare i mercati finanziari, $100.000.000
per salvare le vittime di Uragano Mitch