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Dipartimento di Igiene del Lavoro
                                Laboratorio Biochimica Applicata al Lavoro




           “Legionellosi e rischio occupazionale”
“Prevenzione e controllo della legionellosi negli ambienti ad alta frequentazione:
                 aggiornamenti, prospettive e ruolo delle Istituzioni”
                          Roma, 19 Novembre 2004

                            Dott.ssa Antonella Mansi




                                                         ISPESL - Dipartimento Igiene del Lavoro
L'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro e' organo tecnico-
scientifico del Servizio Sanitario Nazionale.

E' ente di diritto pubblico, nel settore della ricerca, dotato di autonomia scientifica,
organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica.

Svolge attività di ricerca, di sperimentazione, di controllo, di formazione e di informazione
per quanto concerne la prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e la tutela della
salute negli ambienti di vita e di lavoro.

Esegue, nei casi previsti dalla legge o su richiesta del Ministro della Salute, accertamenti
sulla idoneità dei luoghi di lavoro e sul rispetto delle disposizioni normative di
prevenzione degli infortuni e tutela delle malattie professionali.

Effettua assistenza e consulenza agli Organismi dello Stato, alle Strutture del Servizio
Sanitario Nazionale e, su richiesta, a Società ed Enti pubblici e privati.
Organi dell’Istituto:
                                                         •Presidente
                                                         •Direttore Generale
                           I. S. P. E. S. L              •Consiglio di Amministrazione
                                                         •Comitato Scientifico
                                                         •Collegio dei Revisori


n. 36 Dipartimenti                                           n. 3 Dipartimenti
     Periferici              n. 6 Dipartimenti                 Amministrativi
                                  Centrali

                              Igiene del Lavoro

                            Medicina del Lavoro

           Insediamenti Produttivi ed Interazione con l’Ambiente

                          Tecnologie di Sicurezza

                      Omologazione e Certificazione

                Documentazione Informazione e Formazione
Dipartimento Igiene del Lavoro
                                 (Direttore: Prof. Giuseppe Spagnoli)



             “Valutazione e prevenzione del rischio da agenti biologici”

Attività di ricerca, studio e sperimentazione

Attività di didattica, di formazione, di perfezionamento e di aggiornamento professionale in
materia di rischio biologico

Standardizzazione tecnico-scientifica dei criteri, delle metodologie e delle procedure di
rilevamento e valutazione degli agenti biologici.

Attività di proposta normativa relativa alla “unificazione delle metodiche di rilevamento e
valutazione degli agenti biologici” mediante partecipazione a Gruppi di Studio e di Lavoro a
livello nazionale ed internazionale.

Attività di consulenza nel settore del “Monitoraggio Ambientale degli Agenti Biologici”
(D.M. 5 giugno 2003 - Gazzetta Ufficiale n. 152 del 3/7/2003 - Suppl. Ordinario n. 101)
“Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi”
               (G.U. Serie generale n.103 del 5/5/2000)



Le infezioni da Legionella sono considerate un problema emergente in Sanità Pubblica


                Diagnostica e Prevenzione della legionellosi


          Efficace sistema di sorveglianza internazionale (EWGLI)



                  Registro Nazionale della legionellosi (ISS)
Legionellosi
  E’ la definizione di tutte le forme morbose causate da batteri Gram negativi aerobi del
  genere Legionella. E’ una malattia infettiva grave con elevata letalità.
  L. pneumophila è responsabile dell’85% dei casi di legionellosi

                                  Manifestazioni cliniche

      “Malattia dei legionari”                              “Febbre di Pontiac”

              Polmonite                              Forma febbrile extrapolmonare
 Periodo di incubazione: 2-10 giorni                  Periodo di incubazione 24-48 h


     Febbre molto elevata (>39°C)                     Sintomatologia simil-influenzale
       Interessamento polmonare                       senza interessamento polmonare,
     Manifestazioni extrapolmonari                  febbre, malessere generale, mialgie,
a carico di altri distretti dell’organismo            cefalea, lievi sintomi neurologici.


  Complicanze: Ascesso polmonare,
   insufficienza respiratoria e renale.
                                                   Risoluzione benigna in pochi giorni anche
            Elevata mortalità !                      senza specifico trattamento terapeutico.
Modalità di trasmissione della malattia

Principale modalità:
Inalazione di aerosol contenente legionelle

Origine delle goccioline:
spruzzando acqua
gorgogliamento di aria in acqua
                                                   Goccioline (< 5µm) raggiungono
impatto di acqua su superfici solide               le basse vie respiratorie (alveoli)


In ambito nosocomiale:
Aspirazione di acqua contaminata (sonda nasogastrica e colonizzazione
 dell’orofaringe, apparecchi per aerosol ed ossigenoterapia )


            Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana!
Fattori di rischio per l’infezione

                             Caratteristiche del microrganismo


     Suscettibilità individuale              Infettività
                                                                Condizioni ambientali
                                            Patogenicità
             Età avanzata                Virulenza del ceppo
                                                                   Modalità, intensità e
            Sesso maschile                                         tempo di esposizione
          Fumo di sigaretta,
              Alcoolismo                                         Temperatura dell’acqua
     Broncopneumopatia cronica                                         (25°-45°C)
          ostruttiva (BPCO)                                     Presenza di alghe e amebe
Immunosoppressione (trapianti, terapia                           Sostanze biodegradabili
           corticosteroidea)                                        (gomma, silicone)
 Neoplasie e interventi chirurgici ORL
         Insufficienza renale                                   Elementi (Fe, Cu, Zn, etc.)
        Insufficienza cardiaca
                Diabete                                        Caratteristiche degli impianti
Rischio di infezione

Il rischio di contrarre un’infezione da batteri appartenenti al genere Legionella è
presente in tutti gli ambienti di vita e di lavoro in cui vi sia esposizione ad aerosol
contenente il microrganismo.

Non sono note attività lavorative associabili al maggior rischio di contrarre la malattia.


  Sistemi che generano aerosol associati alla trasmissione della malattia:

• impianti idrici (rubinetti, soffioni di docce)
• impianti di climatizzazione aria (torri di raffreddamento, sistemi
  di ventilazione e condizionamento, umidificatori, etc.)
• piscine e vasche idromassaggio
• fontane decorative
• sistemi di irrigazione
• docce di sicurezza e lavaggi oculari
• apparecchiature per la respirazione assistita
Rischio di esposizione in ambito occupazionale
E’ documentato il rischio di esposizione tra coloro che svolgono la propria attività in
ambiente confinato prevalentemente costituito da edifici totalmente adibiti ad uso ufficio
con sistemi di condizionamento spesso mal progettati o non adeguatamente sottoposti a
manutenzione.
    Personale addetto alle operazioni di pulizia e manutenzione delle torri evaporative
    Fujii J et al. Rev Environ Health 1998, 13, 179-203
    Ishimatsu S et al. Ann Occup Hyg 2001, 45, 421-427

    Addetti agli impianti di depurazione
    Gregersen P et al. Scand J Work Environ Health 1999, 25, 291-295


    Operatori del settore odontoiatrico
    Atlas RM et al. Appl Environ Microbiol 1995, 61, 1208-1213
    Pankhurst CL et al. Int Dent J 1998, 48, 359-368

    Addetti alla pulizia di turbine nel settore industriale
    Fraser DW et al. Science 1979, 205, 690-691


    Giardinieri
    Stojek NM et al. Ann Agric Environ Med 2002, 9, 261-264
    CDC MMWR 2000, 49, 357-359

    Personale addetto alla vendita di vasche idromassaggio
    Benkel DH et al. Int J Epidemiol 2000, 29, 1092-1098
Sopralluogo con presa visione del progetto e del funzionamento dell’impianto di
condizionamento.

 Richiesta dei registri di manutenzione dell’impianto.


                                                         Edificio di sei piani dotato di un
                                                         impianto di condizionamento aria
                                                         con ricircolo

                                                         Due Unità di Trattamento Aria
                                                         (UTA) ubicate alle estremità del
                                                         corridoio di ciascun piano.

                                                         L’aria trattata ed umidificata
                                                         viene convogliata all’interno di
                                                         una condotta centrale da cui si
                                                         diramano       condotte       che
                                                         raggiungono i singoli uffici.

                                                         L’immissione avviene tramite
                                                         bocchette poste sulle pareti degli
                                                         uffici nel numero di 1 o 2 per
                                                         stanza
Ispezione delle torri evaporative

Torri ubicate su una terrazza a livello del 2° piano dell’edificio
Presenza di ruggine, incrostazioni, sedimenti, alghe, calcare, etc.
Perdite di acqua
Presenza di altri edifici nelle immediate vicinanze
Misura della temperatura e del pH dell’acqua
FUNZIONAMENTO DELLE TORRI EVAPORATIVE

Le torri evaporative ed i circuiti di raffreddamento con condensatori evaporativi presentano una
concomitanza di fattori e problematiche correlate al loro funzionamento in grado di promuovere lo
sviluppo di numerosi microrganismi tra cui patogeni appartenenti al genere Legionella.

• Temperatura dell’acqua nel circuito
• Incrostazioni
• Depositi
• Calcare

Nelle torri evaporative avviene uno
scambio di calore tra acqua ed aria, oltre
che per conduzione e convezione, anche
tramite un processo indicato come
"trasferimento di massa". La quantità di
calore trasferita dall'acqua all'aria per
questa via è molto più elevata di quella
legata alla conduzione ed alla convezione.

In tale processo, la circolazione dell'aria
favorisce l'evaporazione di una piccola
quantità di acqua, che assorbe il calore
necessario a tale suo passaggio di stato
dall'acqua rimanente, che perciò si
raffredda.
L’acqua calda dai condensatori del
sistema di condizionamento viene
fornita alla torre di raffreddamento dove
viene spruzzata verso il basso in un
flusso d’aria contrario o diagonale.

L’aria aspirata dalla torre è restituita
all’esterno riscaldata ed umidificata, e
può contenere legionelle in alta
concentrazione tale da costituire un
rischio per l’uomo.

Le torri di raffreddamento e i
condensatori evaporativi contengono dei
dispositivi (“drift eliminators”) per
rimuovere le goccioline d’acqua
generate      all’interno     dell’unità.
L’efficienza varia in modo significativo
in base al design e stato di
manutenzione.
Finalità dell’indagine igienico ambientale




  Valutazione quantitativa e                  Ricerca di Legionella spp.
qualitativa degli agenti biologici        nell’acqua delle torri evaporative
          aerodispersi




         Classificazione degli agenti biologici nei gruppi di rischio
     (Titolo VIII D.Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni)
Materiali e Metodi

Indossare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI)

Campionamento del bioaerosol
E’ stato effettuato in prossimità delle bocchette di immissione aria, posizionando il campionatore ad
una distanza di circa 30 cm dalle stesse ( S.A.S. 180 (Surface Air System, P.B.I. International). Il
risultato è stato espresso, come valore medio, in UFC/m3 (Unità Formanti Colonie per metro cubo
d’aria aspirato).




Metodologia di campionamento ed analisi per Legionella spp.

Il campionamento e l’analisi microbiologica dell’acqua sono stati effettuati in
conformità a quanto riportato nell’Allegato 2 delle “Linee Guida per la prevenzione
e il controllo della legionellosi” (Documento 4 aprile 2000), pubblicate sulla
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie generale n.103 del 5-5-2000.
Risultati

Contaminazione microbica aerodispersa
Le concentrazioni batteriche e fungine riscontrate all’interno dell’edificio sono igienicamente accettabili
sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo (gli agenti biologici riscontrati appartengono tutti al
1° gruppo di rischio come definito nell’ art 75 Titolo VIII del DLgs. 626/94 e succ. mod. integrazioni).

Ricerca colturale di Legionella spp.
Al momento del prelievo, il pH dell’acqua del bacino era di 7,5. Tutti i campioni sono risultati positivi
per Legionella pneumophila sierogruppo 1 (2° gruppo di rischio) con concentrazioni comprese tra
1.4x105 e 1.5x107 UFC/litro.

 Numero        Sito di prelievo       Temperatura                 Risultato                Concentrazione
campione                               acqua (°C)                                           (UFC/Litro)


   1          acqua nebulizzata            38           Legionella pneumophila sg.1            2.2x105

   2             acqua bacino              34           Legionella pneumophila sg.1            1.4x105

   3         incrostazioni bacino          34           Legionella pneumophila sg.1            6.3x105

   4          acqua e sedimenti            34           Legionella pneumophila sg.1            4.2x106
                fondo bacino
   5           sedimenti fondo             34           Legionella pneumophila sg.1            1.5x107
                   bacino
aerosol con legionella
torre evaporativa
                                                Negli edifici di grandi dimensioni, le torri evaporative e la
                                                presa dell’aria esterna del sistema di condizionamento sono
                                                             sovente posti in adiacenza sul tetto
                    impianto


                                                         Aerosol potenzialmente contaminati
                      aerosol con legionella            provenienti dalla torre possono entrare
torre evaporativa
                                                               nell’edificio attraverso

                                     finestra
                    impianto
                                                  presa dell’aria dell’impianto         attraverso le finestre


torre evaporativa
                       aerosol con legionella


                                                              essere trasportati a lunga distanza

                    impianto
Conclusioni
Nel corso dell’indagine sono state rilevate anomalie sia di tipo logistico che
progettuale dell’impianto di condizionamento aria, nonché inadempienze relative
allo stato di manutenzione delle torri evaporative (perdite di acqua, ruggine,
incrostazioni, sedimenti, alghe, biofilm, calcare, etc).


Ai fini della valutazione del rischio di esposizione, con riferimento a quanto
riportato nel Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 il riscontro di Legionella pneumophila
sierogruppo 1, microrganismo classificato nel 2° gruppo di rischio, impone un
immediato intervento finalizzato al ripristino di condizioni igienico ambientali
accettabili a tutela della salute in ambiente lavorativo.

Importanza degli interventi di prevenzione e controllo della legionellosi in ambito
occupazionale attraverso un’accurata progettazione e manutenzione degli impianti
di condizionamento aria.

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Legionellosi

  • 1. Dipartimento di Igiene del Lavoro Laboratorio Biochimica Applicata al Lavoro “Legionellosi e rischio occupazionale” “Prevenzione e controllo della legionellosi negli ambienti ad alta frequentazione: aggiornamenti, prospettive e ruolo delle Istituzioni” Roma, 19 Novembre 2004 Dott.ssa Antonella Mansi ISPESL - Dipartimento Igiene del Lavoro
  • 2. L'Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro e' organo tecnico- scientifico del Servizio Sanitario Nazionale. E' ente di diritto pubblico, nel settore della ricerca, dotato di autonomia scientifica, organizzativa, patrimoniale, gestionale e tecnica. Svolge attività di ricerca, di sperimentazione, di controllo, di formazione e di informazione per quanto concerne la prevenzione degli infortuni, la sicurezza sul lavoro e la tutela della salute negli ambienti di vita e di lavoro. Esegue, nei casi previsti dalla legge o su richiesta del Ministro della Salute, accertamenti sulla idoneità dei luoghi di lavoro e sul rispetto delle disposizioni normative di prevenzione degli infortuni e tutela delle malattie professionali. Effettua assistenza e consulenza agli Organismi dello Stato, alle Strutture del Servizio Sanitario Nazionale e, su richiesta, a Società ed Enti pubblici e privati.
  • 3. Organi dell’Istituto: •Presidente •Direttore Generale I. S. P. E. S. L •Consiglio di Amministrazione •Comitato Scientifico •Collegio dei Revisori n. 36 Dipartimenti n. 3 Dipartimenti Periferici n. 6 Dipartimenti Amministrativi Centrali Igiene del Lavoro Medicina del Lavoro Insediamenti Produttivi ed Interazione con l’Ambiente Tecnologie di Sicurezza Omologazione e Certificazione Documentazione Informazione e Formazione
  • 4. Dipartimento Igiene del Lavoro (Direttore: Prof. Giuseppe Spagnoli) “Valutazione e prevenzione del rischio da agenti biologici” Attività di ricerca, studio e sperimentazione Attività di didattica, di formazione, di perfezionamento e di aggiornamento professionale in materia di rischio biologico Standardizzazione tecnico-scientifica dei criteri, delle metodologie e delle procedure di rilevamento e valutazione degli agenti biologici. Attività di proposta normativa relativa alla “unificazione delle metodiche di rilevamento e valutazione degli agenti biologici” mediante partecipazione a Gruppi di Studio e di Lavoro a livello nazionale ed internazionale. Attività di consulenza nel settore del “Monitoraggio Ambientale degli Agenti Biologici” (D.M. 5 giugno 2003 - Gazzetta Ufficiale n. 152 del 3/7/2003 - Suppl. Ordinario n. 101)
  • 5. “Linee guida per la prevenzione ed il controllo della legionellosi” (G.U. Serie generale n.103 del 5/5/2000) Le infezioni da Legionella sono considerate un problema emergente in Sanità Pubblica Diagnostica e Prevenzione della legionellosi Efficace sistema di sorveglianza internazionale (EWGLI) Registro Nazionale della legionellosi (ISS)
  • 6. Legionellosi E’ la definizione di tutte le forme morbose causate da batteri Gram negativi aerobi del genere Legionella. E’ una malattia infettiva grave con elevata letalità. L. pneumophila è responsabile dell’85% dei casi di legionellosi Manifestazioni cliniche “Malattia dei legionari” “Febbre di Pontiac” Polmonite Forma febbrile extrapolmonare Periodo di incubazione: 2-10 giorni Periodo di incubazione 24-48 h Febbre molto elevata (>39°C) Sintomatologia simil-influenzale Interessamento polmonare senza interessamento polmonare, Manifestazioni extrapolmonari febbre, malessere generale, mialgie, a carico di altri distretti dell’organismo cefalea, lievi sintomi neurologici. Complicanze: Ascesso polmonare, insufficienza respiratoria e renale. Risoluzione benigna in pochi giorni anche Elevata mortalità ! senza specifico trattamento terapeutico.
  • 7. Modalità di trasmissione della malattia Principale modalità: Inalazione di aerosol contenente legionelle Origine delle goccioline: spruzzando acqua gorgogliamento di aria in acqua Goccioline (< 5µm) raggiungono impatto di acqua su superfici solide le basse vie respiratorie (alveoli) In ambito nosocomiale: Aspirazione di acqua contaminata (sonda nasogastrica e colonizzazione dell’orofaringe, apparecchi per aerosol ed ossigenoterapia ) Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana!
  • 8. Fattori di rischio per l’infezione Caratteristiche del microrganismo Suscettibilità individuale Infettività Condizioni ambientali Patogenicità Età avanzata Virulenza del ceppo Modalità, intensità e Sesso maschile tempo di esposizione Fumo di sigaretta, Alcoolismo Temperatura dell’acqua Broncopneumopatia cronica (25°-45°C) ostruttiva (BPCO) Presenza di alghe e amebe Immunosoppressione (trapianti, terapia Sostanze biodegradabili corticosteroidea) (gomma, silicone) Neoplasie e interventi chirurgici ORL Insufficienza renale Elementi (Fe, Cu, Zn, etc.) Insufficienza cardiaca Diabete Caratteristiche degli impianti
  • 9. Rischio di infezione Il rischio di contrarre un’infezione da batteri appartenenti al genere Legionella è presente in tutti gli ambienti di vita e di lavoro in cui vi sia esposizione ad aerosol contenente il microrganismo. Non sono note attività lavorative associabili al maggior rischio di contrarre la malattia. Sistemi che generano aerosol associati alla trasmissione della malattia: • impianti idrici (rubinetti, soffioni di docce) • impianti di climatizzazione aria (torri di raffreddamento, sistemi di ventilazione e condizionamento, umidificatori, etc.) • piscine e vasche idromassaggio • fontane decorative • sistemi di irrigazione • docce di sicurezza e lavaggi oculari • apparecchiature per la respirazione assistita
  • 10. Rischio di esposizione in ambito occupazionale E’ documentato il rischio di esposizione tra coloro che svolgono la propria attività in ambiente confinato prevalentemente costituito da edifici totalmente adibiti ad uso ufficio con sistemi di condizionamento spesso mal progettati o non adeguatamente sottoposti a manutenzione. Personale addetto alle operazioni di pulizia e manutenzione delle torri evaporative Fujii J et al. Rev Environ Health 1998, 13, 179-203 Ishimatsu S et al. Ann Occup Hyg 2001, 45, 421-427 Addetti agli impianti di depurazione Gregersen P et al. Scand J Work Environ Health 1999, 25, 291-295 Operatori del settore odontoiatrico Atlas RM et al. Appl Environ Microbiol 1995, 61, 1208-1213 Pankhurst CL et al. Int Dent J 1998, 48, 359-368 Addetti alla pulizia di turbine nel settore industriale Fraser DW et al. Science 1979, 205, 690-691 Giardinieri Stojek NM et al. Ann Agric Environ Med 2002, 9, 261-264 CDC MMWR 2000, 49, 357-359 Personale addetto alla vendita di vasche idromassaggio Benkel DH et al. Int J Epidemiol 2000, 29, 1092-1098
  • 11. Sopralluogo con presa visione del progetto e del funzionamento dell’impianto di condizionamento. Richiesta dei registri di manutenzione dell’impianto. Edificio di sei piani dotato di un impianto di condizionamento aria con ricircolo Due Unità di Trattamento Aria (UTA) ubicate alle estremità del corridoio di ciascun piano. L’aria trattata ed umidificata viene convogliata all’interno di una condotta centrale da cui si diramano condotte che raggiungono i singoli uffici. L’immissione avviene tramite bocchette poste sulle pareti degli uffici nel numero di 1 o 2 per stanza
  • 12. Ispezione delle torri evaporative Torri ubicate su una terrazza a livello del 2° piano dell’edificio Presenza di ruggine, incrostazioni, sedimenti, alghe, calcare, etc. Perdite di acqua Presenza di altri edifici nelle immediate vicinanze Misura della temperatura e del pH dell’acqua
  • 13. FUNZIONAMENTO DELLE TORRI EVAPORATIVE Le torri evaporative ed i circuiti di raffreddamento con condensatori evaporativi presentano una concomitanza di fattori e problematiche correlate al loro funzionamento in grado di promuovere lo sviluppo di numerosi microrganismi tra cui patogeni appartenenti al genere Legionella. • Temperatura dell’acqua nel circuito • Incrostazioni • Depositi • Calcare Nelle torri evaporative avviene uno scambio di calore tra acqua ed aria, oltre che per conduzione e convezione, anche tramite un processo indicato come "trasferimento di massa". La quantità di calore trasferita dall'acqua all'aria per questa via è molto più elevata di quella legata alla conduzione ed alla convezione. In tale processo, la circolazione dell'aria favorisce l'evaporazione di una piccola quantità di acqua, che assorbe il calore necessario a tale suo passaggio di stato dall'acqua rimanente, che perciò si raffredda.
  • 14. L’acqua calda dai condensatori del sistema di condizionamento viene fornita alla torre di raffreddamento dove viene spruzzata verso il basso in un flusso d’aria contrario o diagonale. L’aria aspirata dalla torre è restituita all’esterno riscaldata ed umidificata, e può contenere legionelle in alta concentrazione tale da costituire un rischio per l’uomo. Le torri di raffreddamento e i condensatori evaporativi contengono dei dispositivi (“drift eliminators”) per rimuovere le goccioline d’acqua generate all’interno dell’unità. L’efficienza varia in modo significativo in base al design e stato di manutenzione.
  • 15.
  • 16. Finalità dell’indagine igienico ambientale Valutazione quantitativa e Ricerca di Legionella spp. qualitativa degli agenti biologici nell’acqua delle torri evaporative aerodispersi Classificazione degli agenti biologici nei gruppi di rischio (Titolo VIII D.Lgs. 626/94 e successive modifiche ed integrazioni)
  • 17. Materiali e Metodi Indossare adeguati Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) Campionamento del bioaerosol E’ stato effettuato in prossimità delle bocchette di immissione aria, posizionando il campionatore ad una distanza di circa 30 cm dalle stesse ( S.A.S. 180 (Surface Air System, P.B.I. International). Il risultato è stato espresso, come valore medio, in UFC/m3 (Unità Formanti Colonie per metro cubo d’aria aspirato). Metodologia di campionamento ed analisi per Legionella spp. Il campionamento e l’analisi microbiologica dell’acqua sono stati effettuati in conformità a quanto riportato nell’Allegato 2 delle “Linee Guida per la prevenzione e il controllo della legionellosi” (Documento 4 aprile 2000), pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana Serie generale n.103 del 5-5-2000.
  • 18. Risultati Contaminazione microbica aerodispersa Le concentrazioni batteriche e fungine riscontrate all’interno dell’edificio sono igienicamente accettabili sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo (gli agenti biologici riscontrati appartengono tutti al 1° gruppo di rischio come definito nell’ art 75 Titolo VIII del DLgs. 626/94 e succ. mod. integrazioni). Ricerca colturale di Legionella spp. Al momento del prelievo, il pH dell’acqua del bacino era di 7,5. Tutti i campioni sono risultati positivi per Legionella pneumophila sierogruppo 1 (2° gruppo di rischio) con concentrazioni comprese tra 1.4x105 e 1.5x107 UFC/litro. Numero Sito di prelievo Temperatura Risultato Concentrazione campione acqua (°C) (UFC/Litro) 1 acqua nebulizzata 38 Legionella pneumophila sg.1 2.2x105 2 acqua bacino 34 Legionella pneumophila sg.1 1.4x105 3 incrostazioni bacino 34 Legionella pneumophila sg.1 6.3x105 4 acqua e sedimenti 34 Legionella pneumophila sg.1 4.2x106 fondo bacino 5 sedimenti fondo 34 Legionella pneumophila sg.1 1.5x107 bacino
  • 19. aerosol con legionella torre evaporativa Negli edifici di grandi dimensioni, le torri evaporative e la presa dell’aria esterna del sistema di condizionamento sono sovente posti in adiacenza sul tetto impianto Aerosol potenzialmente contaminati aerosol con legionella provenienti dalla torre possono entrare torre evaporativa nell’edificio attraverso finestra impianto presa dell’aria dell’impianto attraverso le finestre torre evaporativa aerosol con legionella essere trasportati a lunga distanza impianto
  • 20. Conclusioni Nel corso dell’indagine sono state rilevate anomalie sia di tipo logistico che progettuale dell’impianto di condizionamento aria, nonché inadempienze relative allo stato di manutenzione delle torri evaporative (perdite di acqua, ruggine, incrostazioni, sedimenti, alghe, biofilm, calcare, etc). Ai fini della valutazione del rischio di esposizione, con riferimento a quanto riportato nel Titolo VIII del D.Lgs. 626/94 il riscontro di Legionella pneumophila sierogruppo 1, microrganismo classificato nel 2° gruppo di rischio, impone un immediato intervento finalizzato al ripristino di condizioni igienico ambientali accettabili a tutela della salute in ambiente lavorativo. Importanza degli interventi di prevenzione e controllo della legionellosi in ambito occupazionale attraverso un’accurata progettazione e manutenzione degli impianti di condizionamento aria.