Risultati questionari gioco d'azzardo

1. Risultato dei questionari sulla
Ricerca "Gioco e futuro"
Questionari raccolti 258 nelle
Scuole Superiori di Chiavari
Età media 17,88

2. f
57%
m
43%
Suddivisione per sesso del campione
(n. 258 studenti)

3. 53%
47%
Hai mai giocato?
mai
si
Più della metà degli studenti ha provato a giocare per soldi

4. si
mai
0
20
40
60
80
100
120
68
43
42
105
Maschi
Femmine
Ripartizione delle esperienze di gioco tra i sessi
Giocano di più i maschi, più del doppio delle femmine, in linea con la media nazionale.

5. 5%
4%
16%
16%
28%
4%
1%
26%
Dove giochi?casinò
sala corse
sala scommesse
ricevitorie
a casa di amici
casa mia con internet
o il cellulare
ovunque mi trovi
bar o tabacchino
Si gioca soprattutto a casa di amici, al bar, nelle ricevitorie o in sala
scommesse. Insomma nei luoghi di socializzazione e spesso dunque in
compagnia di altri coetanei.

6. 76%
19%
5%
Trovi facilmente qualcuno con cui passare il tuo
tempo libero?
Si la maggior parte delle
volte
Si qualche volta
Raramente
Abbiamo indagato l’ambito delle relazioni per verificare se ci fosse una
relazione tra l’intensità e l’intimità delle relazioni sociali come fattore
protettivo o scatenante eventuali comportamenti protratti di gioco.

7. meno di due, 42
più di due, 216
Quanti amici hai?

8. 24%
22%
10%
9%
6%
2%
16%
4%
7%
I giochi cui i ragazzi hanno provato a giocare o
giocano spesso
Tombola/ Bingo
Giochi di abilità
(biliardo, freccette)
Giochi di carte a soldi
Scommesse sportive
Superenalotto
Videolotterie Videopoker
Gratta e vinci
Slot machines
Vanno per la maggiore la tombola e i giochi di abilità, ma anche il gratta e vinci (16
%), giochi di carte a soldi (10 %), le scommesse sportive (9%), e le slot machines (7%).
Pare che tutti i giochi siano ben rappresentati, a dimostrare la diffusione capillare delle
possibili esperienze di gioco in tutte le situazioni della giornata (tempo
libero, casa, bar…)

9. Credere di incidere nel proprio futuro
protegge da esperienze di gioco?
70%
6%
11%
7%
6%
Il tuo futuro dipende principalmente da:
Te
I tuoi genitori
La politica e l'economia
del paese
La fortuna
Le raccomandazioni
Abbiamo chiesto quale sia la percezione del futuro da parte dei ragazzi, nell’idea che
più uno si senta implicato in ciò che gli accade meno forse si affiderà ad esperienze di
gioco.
La maggior parte dei ragazzi (70 %) pensa che dipenda da se stessi.

10. 71%
29%
Percezione del futuro tra chi gioca
dipende da me dipende da fattori esterni
Ma tra chi gioca abbastanza frequentemente, ben il 71 % ritiene che il futuro dipenda
da sé, dunque si può ipotizzare che solo tale convinzione non sia una fattore
protettivo rispetto a comportamenti legati al gioco eccessivo.
Non basta credere di poter incidere nella propria vita.

11. E le relazioni sono un fattore
protettivo o favoriscono
comportamenti di gioco?
95
25
Facilità nell'organizzare il
tempo libero
Difficoltà nell'organizzare
il tempo libero
Esperienze di gioco e facilità nel condividere il proprio tempo libero con altri ragazzi
La maggior parte dei ragazzi che gioca non ha nessuna difficoltà ad organizzare il
proprio tempo libero…..

12. E le relazioni sono un fattore
protettivo o favoriscono
comportamenti di gioco?
21
119
Ragazzi con meno di due
amici
ragazzi con più di due
amici intimi
Esperienze di gioco e relazioni amicali
Tra i ragazzi che giocano, la maggior parte dichiara di avere una qualità e una quantità di
amici soddisfacente.

13. Conclusioni
• Le amicizie e le relazioni sociali non sembrano
proteggere dalle esperienze di gioco.
• Anzi spesso si gioca in luoghi di compagnia
(bar, a casa di amici…)
• I giochi che vanno per la maggiore sono quelli
legati all’idea di abilità e di competizione
(carte, poker, scommesse nello sport…) e non
quelli in cui ci si affida alla macchinetta o alla
slot

14. Conclusioni
• Non basta avere l’idea che il futuro dipenda da
se stessi, avere fiducia nei propri mezzi, per
proteggersi da esperienze ripetute di gioco.
Spesso gioca anche chi ha una buona
stima, pensa di avere delle amicizie e sa come
trascorrere il tempo libero.
• E allora la peer education a cosa può
servire….?