In molte città d’Europa – quali Amsterdam, Monaco di Baviera, Barcellona, Dublino e tante altre ancora – le zone industriali abbandonate sono state destinate a essere spazi di produzione e ospitalità per i giovani artisti, per i lavoratori della creatività e della conoscenza. A Bologna, dove molte aree dismesse attendono una nuova destinazione d’uso, sarebbe possibile fare altrettanto. È importante che la pubblica amministrazione, a livello sia cittadino che regionale, si faccia interprete delle richieste provenienti da associazioni culturali e lavoratori precari della città.