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SCIENZA E ORRORI  NELLA STORIA DELL’ UOMO
LICEO SCIENTIFICO “O. GRASSI” SAVONA Studenti: Arnaldi Nicolò, Briano Luis, Chiappalone Alessandro, Marino Martina Insegnante referente: Rosanna Lavagna Il lavoro che abbiamo realizzato non ha alcuna pretesa di essere completo ed esaustivo, in quanto le nostre ricerche ci hanno portato a scoprire una enorme realtà che non sarebbe stato possibile trattare completamente. Abbiamo quindi scelto alcuni aspetti a titolo esemplificativo.
FLUSSI DEL NOSTRO PENSIERO   …  pochi sanno e molti ignorano ciò che accadde ad Auschwitz, Mauthausen, Birkenau, Dachau … è forse possibile che anche io rientri tra questi, forse addirittura per mia volontà: per una volontà di non soffrire, di non pensare, di ignorare … ma il ricordo fa rivivere, il ricordo fa riflettere, il ricordo fa imparare; ascoltiamo nel ricordo gli urli di dolore di un’ umanità ferita nel corpo e nell’ anima e cogliamo nell’ eco della sofferenza un grido di speranza.  Alessandro Nicolò …  non è facile commentare ciò che è avvenuto nei lager … ovviamente è stato un fatto terribile e inumano ma ormai un commento del genere rischia di diventare banale … la cosa che secondo me deve fare riflettere è l’organizzazione scientifica dello sterminio: questo aspetto forse è quello meno conosciuto ma lo ritengo il più preoccupante poiché implica la partecipazione attiva e consensuale di una moltitudine di persone … i lager non sono solo il risultato di un pazzo ma il prodotto di un insieme di menti malate.
Luis …  fino a quanto può arrivare la violenza umana?...è una domanda a cui non sappiamo rispondere … certamente la visione di questo genocidio ci fa capire che essa non ha limiti … ma cosa ancora più sconvolgente e che ci fa rabbrividire è che queste morti furono tutte programmate...nessuna bestia, nessun animale sarebbe capace di organizzare una cosa simile … con questo gesto l’uomo sebbene sia conosciuto come la creatura più intelligente del pianeta, ha dimostrato di essere ancora un gradino sotto gli altri esseri viventi. Martina E’ terrificante quello che è successo nei lager, ma sapere con quanta cura lucidità e premeditazione è stato organizzato questo piano di sterminio lo è ancora di più. E’ importante ricordare le persone che sono morte e ascoltare le testimonianze di chi ce l’ha fatta a sopravvivere, perché solo così si possono evitare altre immani tragedie che solo il genere umano può riuscire ad architettare.
Tra le varie tipologie di eliminazione all’ interno dei campi troviamo un’ altra categoria di “tecniche” meno conosciuta: lo sterminio mediante esprimenti scientifici. I nazisti sfruttarono il fatto di dover comunque eliminare i deportati ricorrendo a tecniche scientificamente avanzate e quindi facendo  forse nuove scoperte .… scoperte si, ma a quale prezzo? Si trattò di un’ eliminazione programmata spacciata per progresso scientifico. ELIMINAZIONE TECNOLOGICAMENTE AVANZATA? ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
L'ideologia nazista pose la politica demografica al centro della sua visione del mondo. Demografia per il nazismo significava un doppio concetto operativo: favorire l'aumento della popolazione tedesca da un lato e, dall'altro creare le premesse per una costante diminuzione delle nascite delle popolazioni "subumane" (slavi, zingari e, ovviamente, ebrei). Riuscire a trovare una metodologia di sterilizzazione pratica e applicabile su grandi masse di persone, divenne un obiettivo prioritario della ricerca medica tedesca.  Queste tecniche sterilizzanti erano comunque ben lungi dall'essere perfezionate e presentavano tassi di mortalità molto elevati. Sterilizzare popolazioni intere attraverso sistemi chirurgici appariva non solo economicamente insostenibile ma anche troppo lungo in termini temporali. L'opportunità di disporre nei campi di concentramento di un larghissimo numero di cavie umane diede il via ad una corsa per sperimentare i metodi, alternativi alla chirurgia, più assurdi e letali. Il maggior scienziato che lavorò a questo progetto fu: Il dottor Carl Clauberg ESPERIMENTI SULLA STERILIZZAZIONE
Il &quot;metodo Clauberg&quot; Il dottor Clauberg, inizialmente, non aveva la minima intenzione di operare esperimenti all’ interno di lager, ma alla fine la possibilità di disporre di cavie umane lo spinse ad accettare.. Clauberg si mise al lavoro privilegiando comunque il suo metodo: dichiarava alle vittime che si stava procedendo ad una inseminazione artificiale per poter iniettare il liquido irritante senza troppe complicazioni. Dopo un anno di lavoro, nel giugno 1943, Clauberg comunicò a Himmler che il suo metodo era quasi a punto e che un medico, con dieci assistenti, poteva sterilizzare 1.000 donne al giorno mascherando l'operazione come semplice visita ginecologica. In realtà le operazioni di Clauberg non erano assolutamente mascherabili; a questo proposito le testimonianze delle detenute sono impressionanti:< Il professor Clauberg mi sottopose a quattro iniezioni, a due prove del sangue e a diversi altri esperimenti al basso ventre, soprattutto all'utero. Non saprei dire con esattezza ciò che mi venne fatto perché mi bendavano gli occhi e minacciavano di uccidermi all'istante se avessi gridato. Nonostante i dolori fortissimi che seguivano dopo ogni esperimento dovevo andare cantando al lavoro col sorriso sulle labbra>.
Nell'agosto del 1942 si diede il via ad una serie di esperimenti mirati allo studio del congelamento sugli esseri umani.  La Luftwaffe (l’ aviazione tedesca) era interessata alla questione. Gli esperimenti venivano condotti a Dachau. Al Blocco 5 del campo venne creata un'area nella quale fu attrezzata una vasca d'acqua profonda due metri.  Il principale scienziato di questo progetto fu:  il dottor Sigmund Rascher ESPERIMENTI SUL CONGELAMENTO UMANO Il dottor. Rascher e sua figlia
I prigionieri-cavia venivano vestiti con tute d'aviazione e immersi nell'acqua gelata per tempi variabili dall'ora all'ora e mezzo.  Invariabilmente, quando la temperatura corporea scendeva al di sotto dei 28 gradi centigradi, il prigioniero moriva.  Una serie spaventosa di decessi servì a Rascher per stabilire che sarebbe stato necessario &quot;migliorare le tute degli aviatori&quot;, conclusione alla quale si poteva giungere già con il buon senso.  Il “metodo Rascher”
Nel campo femminile di  Ravensbruck  i dottori:  Karl Gebhardt ,  Fritz Fischer e  Herta Oberheuser  condussero esperimenti medici su ossa, nervi e muscoli. Queste operazioni consistevano fondamentalmente nel praticare incisioni nelle gambe delle prigioniere. Veniva rimosso chirurgicamente un pezzo di muscolo. Dopo una settimana veniva rimosso un altro pezzo di muscolo adiacente alla parte asportata. La dottoressa Oberheuser era incaricata della selezione delle prigioniere.  Karl Gebhardt Fritz Fischer Herta Oberheuser ESPERIMENTI SU OSSA E MUSCOLI
ESPERIMENTI CON I VELENI Tra il dicembre 1943 e l'ottobre 1944 vennero condotti nel lager di Buchenwald esperimenti destinati a indagare le proprietà venefiche di alcune sostanze sull'uomo.  I veleni venivano distribuiti nel cibo dei prigionieri che morivano, per lo più, quasi subito, mentre quelli che sopravvivevano venivano uccisi per consentire le autopsie.  Verso il settembre 1944 ad un gruppo di prigionieri vennero sparati proiettili avvelenati per testarne l'efficacia. In questi ultimi esperimenti si distinse particolarmente il dottor Mrugowsky.
ESPERIMENTI DI VIVISEZIONE  Si svolsero particolarmente a Buchenwald sotto la direzione di  Hans Eisele .  Oltre alla vivisezione, Eisele studiava il meccanismo del vomito somministrando ai prigionieri iniezioni di apomorfine.  Si è calcolato che Eisele in questi esperimenti abbia ucciso circa 300 prigionieri ebrei per lo più olandesi.  Insieme a Eisele era impegnato sempre a Buchenwald anche il dottor Neumann.
E DOPO GLI ESPERIMENTI ?
BERTHOLD BRECHT Berthold Brecht nacque ad Augusta il 10 febbraio 1898 da Berthold Friedrich Brecht e Sophie Brezing. Brecht è considerato il più influente drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco del XX secolo. All'inizio del 1933 Brecht, insieme alla famiglia, fu costretto ad abbandonare Berlino. Nel 1935 partecipò a Parigi al Congresso internazionale degli scrittori antifascisti, dove lesse un suo testo per la difesa della cultura e contro il nazismo. Nel 1938 scrisse il dramma “Terrore e miseria del terzo Reich”. Nel 1939 si recò a Stoccolma in una fattoria nell'isola di Lidingo. Pubblicò il libro “Poesie di Svendborg”. Scrisse la tragedia “Madre Coraggio e i suoi figli”; a questo periodo risale anche  “ Vita di Galileo”
“  VITA DI GALILEO” È all’ interno di questa opera che noi troviamo un importante messaggio relativo al tema dell’ ipertesto, in particolare nella frase:   “se gli uomini di scienza non si ribelleranno ai potenti egoisti allora ad ogni eureka risponderà un grido di dolore universale”. Questa citazione ha uno stretto legame con ciò che accadeva all’ interno dei “campi di morte”, infatti riferendoci agli esperimenti prima elencati, possiamo dedurre la profondità di pensiero dell’autore. Brecth intuisce ciò che stava accadendo in quei luoghi: gli scienziati, spinti da un irrefrenabile impulso di ricerca ma anche dalla terribile opportunità di utilizzare ‘cavie umane’, non si opposero alle richieste macabre dei loro superiori, ma avviarono una forma di attività scientifica al servizio di un’ ideologia tanto folle quanto assurda …  Purtroppo ciò potrebbe riaccadere e chissà che non stia già accadendo …  Le nuove generazioni a cui noi apparteniamo devono sapere, devono conoscere, devono imparare dagli errori commessi …
“ La scienza ha risolto problemi; la scienza ha generato problemi: la scienza rovescia sul mondo delle cose e degli uomini valanghe di conseguenza. Se ci interessa la storia degli uomini, la storia cosiddetta civile, non possiamo trascurare la storia della scienza” (Antiseri , Regole della democrazia e logica della ricerca, 1977.)
SITOGRAFIA www.wikipedia.it www.olokaustos.org BIBLIOGRAFIA Antiseri , Regole della democrazia e logica della ricerca, 1977

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  • 1. SCIENZA E ORRORI NELLA STORIA DELL’ UOMO
  • 2. LICEO SCIENTIFICO “O. GRASSI” SAVONA Studenti: Arnaldi Nicolò, Briano Luis, Chiappalone Alessandro, Marino Martina Insegnante referente: Rosanna Lavagna Il lavoro che abbiamo realizzato non ha alcuna pretesa di essere completo ed esaustivo, in quanto le nostre ricerche ci hanno portato a scoprire una enorme realtà che non sarebbe stato possibile trattare completamente. Abbiamo quindi scelto alcuni aspetti a titolo esemplificativo.
  • 3. FLUSSI DEL NOSTRO PENSIERO … pochi sanno e molti ignorano ciò che accadde ad Auschwitz, Mauthausen, Birkenau, Dachau … è forse possibile che anche io rientri tra questi, forse addirittura per mia volontà: per una volontà di non soffrire, di non pensare, di ignorare … ma il ricordo fa rivivere, il ricordo fa riflettere, il ricordo fa imparare; ascoltiamo nel ricordo gli urli di dolore di un’ umanità ferita nel corpo e nell’ anima e cogliamo nell’ eco della sofferenza un grido di speranza. Alessandro Nicolò … non è facile commentare ciò che è avvenuto nei lager … ovviamente è stato un fatto terribile e inumano ma ormai un commento del genere rischia di diventare banale … la cosa che secondo me deve fare riflettere è l’organizzazione scientifica dello sterminio: questo aspetto forse è quello meno conosciuto ma lo ritengo il più preoccupante poiché implica la partecipazione attiva e consensuale di una moltitudine di persone … i lager non sono solo il risultato di un pazzo ma il prodotto di un insieme di menti malate.
  • 4. Luis … fino a quanto può arrivare la violenza umana?...è una domanda a cui non sappiamo rispondere … certamente la visione di questo genocidio ci fa capire che essa non ha limiti … ma cosa ancora più sconvolgente e che ci fa rabbrividire è che queste morti furono tutte programmate...nessuna bestia, nessun animale sarebbe capace di organizzare una cosa simile … con questo gesto l’uomo sebbene sia conosciuto come la creatura più intelligente del pianeta, ha dimostrato di essere ancora un gradino sotto gli altri esseri viventi. Martina E’ terrificante quello che è successo nei lager, ma sapere con quanta cura lucidità e premeditazione è stato organizzato questo piano di sterminio lo è ancora di più. E’ importante ricordare le persone che sono morte e ascoltare le testimonianze di chi ce l’ha fatta a sopravvivere, perché solo così si possono evitare altre immani tragedie che solo il genere umano può riuscire ad architettare.
  • 5.
  • 6. L'ideologia nazista pose la politica demografica al centro della sua visione del mondo. Demografia per il nazismo significava un doppio concetto operativo: favorire l'aumento della popolazione tedesca da un lato e, dall'altro creare le premesse per una costante diminuzione delle nascite delle popolazioni &quot;subumane&quot; (slavi, zingari e, ovviamente, ebrei). Riuscire a trovare una metodologia di sterilizzazione pratica e applicabile su grandi masse di persone, divenne un obiettivo prioritario della ricerca medica tedesca. Queste tecniche sterilizzanti erano comunque ben lungi dall'essere perfezionate e presentavano tassi di mortalità molto elevati. Sterilizzare popolazioni intere attraverso sistemi chirurgici appariva non solo economicamente insostenibile ma anche troppo lungo in termini temporali. L'opportunità di disporre nei campi di concentramento di un larghissimo numero di cavie umane diede il via ad una corsa per sperimentare i metodi, alternativi alla chirurgia, più assurdi e letali. Il maggior scienziato che lavorò a questo progetto fu: Il dottor Carl Clauberg ESPERIMENTI SULLA STERILIZZAZIONE
  • 7. Il &quot;metodo Clauberg&quot; Il dottor Clauberg, inizialmente, non aveva la minima intenzione di operare esperimenti all’ interno di lager, ma alla fine la possibilità di disporre di cavie umane lo spinse ad accettare.. Clauberg si mise al lavoro privilegiando comunque il suo metodo: dichiarava alle vittime che si stava procedendo ad una inseminazione artificiale per poter iniettare il liquido irritante senza troppe complicazioni. Dopo un anno di lavoro, nel giugno 1943, Clauberg comunicò a Himmler che il suo metodo era quasi a punto e che un medico, con dieci assistenti, poteva sterilizzare 1.000 donne al giorno mascherando l'operazione come semplice visita ginecologica. In realtà le operazioni di Clauberg non erano assolutamente mascherabili; a questo proposito le testimonianze delle detenute sono impressionanti:< Il professor Clauberg mi sottopose a quattro iniezioni, a due prove del sangue e a diversi altri esperimenti al basso ventre, soprattutto all'utero. Non saprei dire con esattezza ciò che mi venne fatto perché mi bendavano gli occhi e minacciavano di uccidermi all'istante se avessi gridato. Nonostante i dolori fortissimi che seguivano dopo ogni esperimento dovevo andare cantando al lavoro col sorriso sulle labbra>.
  • 8. Nell'agosto del 1942 si diede il via ad una serie di esperimenti mirati allo studio del congelamento sugli esseri umani. La Luftwaffe (l’ aviazione tedesca) era interessata alla questione. Gli esperimenti venivano condotti a Dachau. Al Blocco 5 del campo venne creata un'area nella quale fu attrezzata una vasca d'acqua profonda due metri. Il principale scienziato di questo progetto fu: il dottor Sigmund Rascher ESPERIMENTI SUL CONGELAMENTO UMANO Il dottor. Rascher e sua figlia
  • 9. I prigionieri-cavia venivano vestiti con tute d'aviazione e immersi nell'acqua gelata per tempi variabili dall'ora all'ora e mezzo. Invariabilmente, quando la temperatura corporea scendeva al di sotto dei 28 gradi centigradi, il prigioniero moriva. Una serie spaventosa di decessi servì a Rascher per stabilire che sarebbe stato necessario &quot;migliorare le tute degli aviatori&quot;, conclusione alla quale si poteva giungere già con il buon senso. Il “metodo Rascher”
  • 10. Nel campo femminile di Ravensbruck i dottori: Karl Gebhardt , Fritz Fischer e Herta Oberheuser condussero esperimenti medici su ossa, nervi e muscoli. Queste operazioni consistevano fondamentalmente nel praticare incisioni nelle gambe delle prigioniere. Veniva rimosso chirurgicamente un pezzo di muscolo. Dopo una settimana veniva rimosso un altro pezzo di muscolo adiacente alla parte asportata. La dottoressa Oberheuser era incaricata della selezione delle prigioniere. Karl Gebhardt Fritz Fischer Herta Oberheuser ESPERIMENTI SU OSSA E MUSCOLI
  • 11. ESPERIMENTI CON I VELENI Tra il dicembre 1943 e l'ottobre 1944 vennero condotti nel lager di Buchenwald esperimenti destinati a indagare le proprietà venefiche di alcune sostanze sull'uomo. I veleni venivano distribuiti nel cibo dei prigionieri che morivano, per lo più, quasi subito, mentre quelli che sopravvivevano venivano uccisi per consentire le autopsie. Verso il settembre 1944 ad un gruppo di prigionieri vennero sparati proiettili avvelenati per testarne l'efficacia. In questi ultimi esperimenti si distinse particolarmente il dottor Mrugowsky.
  • 12. ESPERIMENTI DI VIVISEZIONE Si svolsero particolarmente a Buchenwald sotto la direzione di Hans Eisele . Oltre alla vivisezione, Eisele studiava il meccanismo del vomito somministrando ai prigionieri iniezioni di apomorfine. Si è calcolato che Eisele in questi esperimenti abbia ucciso circa 300 prigionieri ebrei per lo più olandesi. Insieme a Eisele era impegnato sempre a Buchenwald anche il dottor Neumann.
  • 13. E DOPO GLI ESPERIMENTI ?
  • 14. BERTHOLD BRECHT Berthold Brecht nacque ad Augusta il 10 febbraio 1898 da Berthold Friedrich Brecht e Sophie Brezing. Brecht è considerato il più influente drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco del XX secolo. All'inizio del 1933 Brecht, insieme alla famiglia, fu costretto ad abbandonare Berlino. Nel 1935 partecipò a Parigi al Congresso internazionale degli scrittori antifascisti, dove lesse un suo testo per la difesa della cultura e contro il nazismo. Nel 1938 scrisse il dramma “Terrore e miseria del terzo Reich”. Nel 1939 si recò a Stoccolma in una fattoria nell'isola di Lidingo. Pubblicò il libro “Poesie di Svendborg”. Scrisse la tragedia “Madre Coraggio e i suoi figli”; a questo periodo risale anche “ Vita di Galileo”
  • 15. “ VITA DI GALILEO” È all’ interno di questa opera che noi troviamo un importante messaggio relativo al tema dell’ ipertesto, in particolare nella frase: “se gli uomini di scienza non si ribelleranno ai potenti egoisti allora ad ogni eureka risponderà un grido di dolore universale”. Questa citazione ha uno stretto legame con ciò che accadeva all’ interno dei “campi di morte”, infatti riferendoci agli esperimenti prima elencati, possiamo dedurre la profondità di pensiero dell’autore. Brecth intuisce ciò che stava accadendo in quei luoghi: gli scienziati, spinti da un irrefrenabile impulso di ricerca ma anche dalla terribile opportunità di utilizzare ‘cavie umane’, non si opposero alle richieste macabre dei loro superiori, ma avviarono una forma di attività scientifica al servizio di un’ ideologia tanto folle quanto assurda … Purtroppo ciò potrebbe riaccadere e chissà che non stia già accadendo … Le nuove generazioni a cui noi apparteniamo devono sapere, devono conoscere, devono imparare dagli errori commessi …
  • 16. “ La scienza ha risolto problemi; la scienza ha generato problemi: la scienza rovescia sul mondo delle cose e degli uomini valanghe di conseguenza. Se ci interessa la storia degli uomini, la storia cosiddetta civile, non possiamo trascurare la storia della scienza” (Antiseri , Regole della democrazia e logica della ricerca, 1977.)
  • 17. SITOGRAFIA www.wikipedia.it www.olokaustos.org BIBLIOGRAFIA Antiseri , Regole della democrazia e logica della ricerca, 1977