2. Leonardo daVinci
Et però credo che molta felicità sia agli uomini
che nascono dove si trovano i vini buoni
Il vino, specialmente in Italia,
è la poesia della terra.
Mario Soldati
3.
4. “Rapporto Brundtland”
“Sviluppo che
garantisce i bisogni
delle generazioni
attuali senza
compromettere la
possibilità che le
generazioni future
riescano a soddisfare
i propri” (WCED,
1988).
6. Viticoltura sostenibile definizione OIV
“Approccio su scala globale dei
sistemi di produzione e di
trasformazione delle uve,
associando
contemporaneamente la
perennità economica delle
strutture e dei territori,
l’ottenimento di prodotti di
qualità, la presa in considerazione
delle esigenze di una viticoltura di
precisione, dei rischi legati
all’ambiente, alla sicurezza dei
prodotti e alla salute dei
consumatori e la valorizzazione
degli aspetti patrimoniali, storici,
culturali, ecologici e paesaggistici
“
RisoluzioneCST 1/2004 Sviluppo della vitivinicoltura sostenibile
7. VIA eVAS
La politica ambientale comunitaria impone due strumenti vincolanti:
Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la Valutazione Ambientale
Strategica (VAS).
VIA (Valutazione di Impatto Ambientale)
VIA, introdotta dalla Direttiva comunitaria 85/337/CEE, impone di
individuare, descrivere e valutare gli effetti diretti ed indiretti di un
progetto sull’ambiente circostante, ovvero su elementi come uomo, fauna,
flora, suolo, acque di superficie e sotterranee, atmosfera, clima,
paesaggio, sull’interazione fra questi fattori e su eventuali esternalità. Il
principio base è quello della prevenzione, evitando i fenomeni di
inquinamento piuttosto che cercando soluzioni quando si manifestano.
VAS (Valutazione Ambientale Strategica)
La VAS è stata emanata dalla Direttiva comunitaria 2001/42/CEE per
considerare i vari tipi di impatto ambientale. Consiste in un processo
sistematico che valuta le conseguenze sul piano ambientale delle azioni
proposte, confrontandoli con gli obiettivi di sostenibilità, considerandoli
già dalla fase strategica del processo decisionale.
9. Indicatori di sostenibilità
• Definizione e proprietà
• Origine e sviluppo degli indicatori e loro
utilizzo.
• Limiti
• Siti web (video)
10. Indicatori: definizioni e proprietà
Definizione: l’indicatore è uno STRUMENTO di base della
conoscenza sintetica di un problema ottenuto attraverso una
MISURA (quantitativa o descrittiva) della qualità di un
fenomeno specifico
Descrizione e misura: nel tempo e nello spazio
Confronto
Es: temperatura corporea
11. Indicatore è:
• Pertinente (significativo)
• Esempio: spia nella macchina
• Comprensibile (chiaro e semplice)
• Esempio: orologio digitale ed analogico
• Affidabile (attendibile-diverso da preciso)
• Esempio: la spia del carburante che non funziona
• Aggiornato (tempo e/o spazio)
• Esempio: i navigatori
• Utilite( per uno specifico “bisogno”)
• Esempio: Piovosità
15. Ricorda che un indicatore deve avere:
Buoni dati
sperimentali
Valore soglia
Situazione
ambientale specifica
I valori cambiano nel
tempo
Scegliere un buon
“set” di indicatori per
descrivere il sistema
da analizzare
Ogni indicatore ha al
sua specifica da
intersecare con gli
altri
19. Come si classificano
Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
20. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Grandezza fisica/valore economico
Es:
Valore pro capite
Tonnellate di CO2 emesse /Milione di
PIL
21. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Comparazione
Esempio:
Numero di volte che un inquinante
supera la soglia limite durante un
anno vendemmiale
22. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Gli indicatori aggregarti
rappresentano uno strumento per la
valutazione dei relazioni tra
dimensioni differenti di sostenibilità
Esempio:
Enviromental quality index
Tiene conto suolo, aria, acqua,
ambiente, foresta….
Il più “famoso”: Il potenziale di
riscaldamento globale valutato in
rapporto di CO2
23. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Esempio:
Misura specifica assoluta
Tonnellata
Co2 emessa
Litri di acqua
Spesa
24. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazionali
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Esempio:
1 valore = più misure
Vantaggio: immediatezza,
semplicità di comunicazione
25. Indicatori di intensità
Indicatori di prestazione
Indicatori aggregati
Indicatori descrittivi
Indicatori composti
Indicatori di orientamento
Per la descrizione di
comportamenti e stili di vita
con l’obiettivo di raggiungere
l’obiettivo “sostenibile”
26. Criteri per la scelta
Validità
scientifica
Attinenza con
l’obiettivo
sostenibile da
raggiungere
Applicabilità al
caso studio
specifico
Orientamento
delle decisioni
(capacità
comunicativa e
di misurazione)
29. Impronta Carbonica
Un indicatore oggettivo in grado di misurare il peso
ambientale di un’impresa vitivinicola è l’impronta di carbonio,
o carbon footprint (CFP), che determina la quantità
complessiva di CO2 e di altri gas serra rilasciati o immobilizzati
durante la varie fasi di produzione. Questo al fine di pianificare
miglioramenti come azioni di risparmio energetico o
cambiamenti nel sistema produttivo avendo una misura per
verificare i risultati ottenuti, comparandoli con un unico dato
di semplice lettura.
30. Carbon Footprint & Analisi del Ciclo diVita.
L’impronta carbonica prodotta da un determinato bene o servizio ha
senso solo se misurata considerando appunto l’intero ciclo di vita del
prodotto, dall’estrazione degli input allo smaltimento dei rifiuti
prodotti, e con metodologie comuni.
Il metodo adottato è il sistema LCA, una procedura standardizzata,
definita dalla serie ISO 14040, che tende a determinare il costo
ambientale delle attività umane, quantificando e valutando l’impatto
ambientale di un prodotto (o processo o attività) considerando tutte
le diverse fasi del suo ciclo di vita.
Nella definizione ISO, alla sezione principi e quadro di riferimento, il
LCA è definito come la compilazione e valutazione attraverso tutto il
ciclo di vita dei flussi in entrata ed in uscita e dei potenziali impatti
ambientali di un sistema prodotto.
31. Le norme ISO della serie 14040
UNI EN ISO 14040 (1998) Gestione ambientale,Valutazione del ciclo
di vita, Principi di riferimento.
UNI EN ISO 14041 (1999) Gestione ambientale,Valutazione del ciclo
di vita, Definizione dell'obiettivo e del campo di applicazione e
analisi d'inventario.
UNI EN ISO 14042 (2000) Gestione ambientale,Valutazione del ciclo
di vita,Valutazione dell'impatto del ciclo di vita
UNI EN ISO 14043 (2000) Gestione ambientale,Valutazione del ciclo
di vita, Interpretazione del ciclo di vita
32. Indicatore di CO2: comunicazione
facile
La Carbon Footprint: sintetizza le emissioni di CO2 ed altri gas
equivalenti.
VANTAGGI
Chiarezza: Capacità di riportare in modo chiaro ed accessibile al pubblico,
con un singolo indice numerico, una misura totale dell’impatto
ambientale di una bottiglia di vino
Semplicità: Strumento agevole che però deve essere proposto e spiegato
nell’ambito di una strategia di marketing e di comunicazione che istruisca
ed educhi i consumatori.
Consumatore: Solo un consumatore consapevole ed informato è infatti in
grado di cogliere gli aspetti connessi alla CFP, e di utilizzarla in modo
efficace per comparare i prodotti al momento dell’acquisto.
Praticità: questo strumento di analisi è più utilizzato all’interno delle
imprese per interventi migliorativi del processo piuttosto che come
fattore discriminante di prodotto per il consumatore finale.
34. ….un’idea: il packaging
• Un prodotto come il vino può essere reso sostenibile intervenendo
su vari aspetti della sua produzione e distribuzione.
Uno di questi riguarda il packaging.
• C’è chi propone l’utilizzo di bottiglie di vetro più leggere e chi spinge
per la diffusione delle bag in box o chi resta ancorato alle damigiane
riutilizzabili. Poi c’è chi si presenta sul mercato con l’idea di un
distributore automatico per il vino.
36. • La bottiglia è composta da un insieme di elementi che
comunicano tante informazioni.Come racconta l’infografica
di granodesign.it, essa parla ai cinque sensi attraverso
l’etichetta, la capsula, il vetro, il tappo e il vino che contiene.
• L’etichetta può contenere informazioni importanti per la l’eco-
sostenibilità, come le certificazioni ambientali e biologiche,
pensiamo al caso diVIVA il sistema di valutazione della
sostenibilità delle cantine vitivinicole. L’etichetta può essere
stampata su una carta riciclata e certificata FSC.
• il tappo di sughero può essere certificato FSC e, per i vini
nostrani, prodotto in Italia.
• La capsula? Meglio in metallo che in plastica.
….un’idea: il packaging