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Distribuzioni di frequenza

         Barbara Zoli




        lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea di Roma
VARIABILE

  Le grandezze misurabili possono essere
   costanti o variabili
  Una variabile, nel campione o nella
   popolazione in cui viene misurata,
   assume una distribuzione
  La distribuzione viene rappresentata
   graficamente


              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

 Le frequenze delle
  variabili nominali o ordinali
 possono essere rappresentate tramite
  GRAFICI A TORTA
  GRAFICI A BARRE
  ISTOGRAMMI
  POLIGONI DI FREQUENZA


              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

  Sia nei grafici a barre che in quelli a torta
  Non vi è continuità tra le categorie
   indicate
  E’ per questo che si adattano soprattutto
   alle scale nominali




                lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
GRAFICI A TORTA



                                                   SINGLE
                                                   CONVIVENTI
                                                   SPOSATI
                                                   SEPARATI




         lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
GRAFICI A BARRE

     7
     6
     5
     4
     3                                                             profitto
     2
     1
     0
         INGL. - ITAL. - MATEM. - SCIEN.



                 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
ISTOGRAMMA

  La differenza con il diagramma a barre
   sta nell’accostamento tra queste
  Ciò per indicare la natura quantitativa e
   la continuità degli intervalli
  L’ampiezza delle barre rappresenta gli
   intervalli, dovrebbero coincidere con gli
   intervalli esatti superiore ed inferiore


               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
ISTOGRAMMI


   50
   45
   40
   35
   30
                                                                              età 10-15
   25
                                                                              età 15,5-20
   20                                                                         età 20,5-25
   15
   10
   5
   0
        consapevolezza                  capacità comunicativa




                   lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
ISTOGRAMMA

   25



   20



   15                                                      molto
                                                           abbastanza
                                                           poco
   10                                                      affatto



   5



   0




        lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
POLIGONI DI FREQUENZA

    9
    8
    7
    6
                                                        MATEMATICA
    5
                                                        ITALIANO
    4
    3                                                   INGLESE
    2
    1
    0
         1°      2°        3°           4°
        Trim.   Trim.     Trim.        Trim.



                 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
I quantili

  Tra gli indici di posizione, si indicano con
    la definizione generica di “quantili” gli
    indici che mostrano in una distribuzione
    di frequenza una posizione
  Tale distribuzione può essere suddivisa in
    modi diversi. Le modalità più usate sono:
   2 parti; il valore che divide in due la
    frequenza è la mediana. Ciascuna parte
    comprende il 50% dei dati

                lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
I quantili
     3 parti; ciascuna comprende il 33,33% dei dati.
      Il nome dei due valori soglia è “terzili”
     4 parti; ciascuna comprende il 25% dei dati. Il
      nome dei tre valori soglia è “quartili”
     10 parti; ciascuna comprende il 10% dei dati. Il
      nome dei valori soglia è “decili”
     100 parti; ciascuna comprende l’1% dei dati. Il
      nome dei valori soglia è “centili” o “percentili”


                    lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
I quantili

  Sono tutti indici di posizione, ma si
     applicano in modo diverso a seconda
     della scala di misura:
  La mediana ed i quartili si utilizzano a
     partire dalla scala ordinale
  I decili ed i centili si usano
     prevalentemente nelle scale ad intervallo
     ed a rapporto

                lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
I quartili

               120
                          100
                 frequenza

             f ( x)
                             50




                      0      0
                                  0       3.33     6.67      10      13.33     16.67     20
                                  0
                                                 Q1        Q2x         Q3                 20




                                  lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

  La distribuzione continua può essere
   rappresentata su un asse cartesiano
  Sull’asse x (ascisse) sono rappresentati i
   valori della variabile
  Sull’asse y (ordinate) vengono riportate
   le frequenze



               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Rappresentazioni grafiche: variabile
continua
                       distribuzione di variabile continua
                 1



               0.67

       f( x)

               0.33



                 0
                      10           3.33               3.33                10
                                              x




                           lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
La distribuzione normale

 La nota forma a campana della
   distribuzione normale (o anche CURVA
   DI GAUSS)
 Comprende valori compresi tra
  meno infinito (-∞)
 e più infinito (+∞)



             lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
La distribuzione normale
    La MEDIA corrisponde al valore con la frequenza
     massima > apice della curva
    La DEVIAZIONE STANDARD è un indice di
     dispersione, che fornisce informazioni sull’omogeneità
     dei dati intorno alla media (qualitativamente ci dice
     quanto la curva è larga)
    Variando la MEDIA e la DEVIAZIONE STANDARD si
     modifica l’andamento delle distribuzioni
    Quindi ci possono essere diverse DISTRIBUZIONI
     tutte definibili come NORMALI




                     lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Curva normale
  La curva normale è caratterizzata da
   una maggiore concentrazione di dati al
   centro e da un assottigliamento degli
   stessi verso gli estremi
  È una curva simmetrica
  La moda, la mediana e la media
   coincidono
  L’area sottostante la curva viene
   considerata pari a 1
              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
CURVA NORMALE
STANDARDIZZATA
  Distribuzioni con diverse medie e
   deviazioni standard possono essere
   trasformate se si fa riferimento ad una
   distribuzione standardizzata
  Un valore di una distribuzione può,
   quindi, essere trasformato in un
   punteggio standardizzato, detto punto z
  La distribuzione standardizzata ha
   media 0 e deviazione standard 1

              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Svantaggi dei ranghi

  I ranghi centili non assicurano un
   distanza costante tra i valori
  Infatti essi indicano la posizione di un
   individuo, ma non l’esatta distanza con
   gli altri
  Con i ranghi centili possiamo sapere se
   un punteggio è superiore o inferiore, ma
   non di quanto

              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Vantaggi dei punti standard
  Gli svantaggi appena elencati vengono
   superati nella trasformazione in punti
   standard
  I punteggi standard o punti z rispettano i
   rapporti di distanza tra le misure
  vengono considerati come una scala ad
   intervalli uguali, sui quali è possibile
   operare statisticamente e
   matematicamente

               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Punti z

 Un punteggio z indica:
  la differenza tra un punteggio grezzo e
  la media del gruppo,
  divisa per la deviazione standard

                                           __
             X −X
          z =
              DS

              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di calcolo di punteggi z
    Se una distribuzione ha media 35 e
     deviazione standard 12
    Calcolare il punto z per un valore di 30




             30 −35
          z=        =− ,41
                      0
               12

                   lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di calcolo di punteggi z
    Se nella stessa distribuzione che ha media
     35 e deviazione standard 12
    Si calcola il punto z per un valore di 45




                 45 − 35
              z=         = +0,83
                   12

                  lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
L’area sotto la curva
    L’area sottostante la curva rappresenta il
     numero totale di dati della distribuzione
    Nel caso ci si riferisca ai risultati di un test,
     l’area rappresenta la gamma dei possibili
     risultati,
    ma anche la probabilità di frequenza con cui
     essi si presentano
    Poiché la curva dei valori z ha sempre lo
     stesso andamento anche le percentuali di dati
     che si trova tra diversi valori di z sarà sempre
     uguale

                   lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Distribuzione normale con media 50
e standard deviation 15
          1.1
                 1




       f ( x)   0.5




                 0 2.15%     13.59% 34.13% 34.13% 13.59%                  2.15%
       − 0.1
                      5      20        35        50        65        80           95
                      5                           x                               95




                           lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Distribuzione z
                                                                  1
                                                             1




                                                                 0.5
                                                        f ( z)




          2.15%
                                                   0
                    13.59% 34.13% 34.13% 13.59% 2.15%
                                             − 0.1
                                                     3                         2          1         0
                                                                       −3                           z




                  lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Punti z
    I punti z hanno, quindi, media 0 e deviazione
     standard 1
    La seconda deviazione standard è 2 e
     rappresenta la porzione tra la media e 2, etc.
    I numeri utilizzati all’interno dei punti z sono
     positivi e negativi
    Si tratta, inoltre, di numeri decimali, essendo la
     curva eguagliata al valore totale 1


                   lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Uso della tavola della distribuzione
normale
  Pagina 118 del libro Petrabissi L., Santinello M., I test
    psicologici
   Possiamo riferire i punteggi z calcolati
    precedentemente alla tavola di distribuzione normale
    standard
   Ciò permette di identificare sia la percentuale di
    soggetti che si trovano tra la media e il punteggio
    grezzo rilevato
   Sia la percentuale di soggetti tra i due punteggi
   Sia le percentuali dei soggetti che si trovano sopra il
    punteggio più alto, e sotto il punteggio più basso


                     lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di punti z riferiti all’area della
curva
  Riprendiamo il primo esempio di calcolo del punto z
  -0,41
  Leggiamo il valore della colonna “0”, che indica la
     percentuale dei soggetti tra il punteggio z calcolato e
     la media 0
  Cerchiamo il valore z=0,4
  Leggiamo che corrisponde a 0,1554, ossia ad una
     percentuale di soggetti pari al 15,54% del totale
  Naturalmente terremo presente che il valore è negativo e
     che quindi si trova a sinistra della media



                    lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di punti z riferiti all’area della
curva
  il secondo esempio di calcolo del punto z
  +0,83
  Con la stessa procedura cerchiamo il valore
     z=0,8
  Leggiamo che corrisponde a 0,2881, ossia ad
     una percentuale di soggetti pari al 28,81% del
     totale
  Terremo presente che in questo caso il valore è
     positivo e che quindi si trova a destra della
     media

                  lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di punti z riferiti all’area della
curva
  Qual è la frequenza totale di soggetti
    compresi tra i due punteggi?
  Si tratta di sommare le percentuali
    ottenute in precedenza, a destra ed a
    sinistra della media
  15,54%+28,81%= 44,35%



               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di punti z riferiti all’area della
curva
  Qual è la percentuale di soggetti che
    hanno ottenuto un punteggio superiore a
    0,83?
  Tra l’area totale positiva 0,5 e la
    popolazione compresa tra la media 0 e
    0,8 (=0,2881) la differenza è
  0,5-0,2881=0,2119
  Ossia il 21,19% dei casi cade sopra il
    valore di partenza (punteggio grezzo 45)
               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Esempi di punti z riferiti all’area della
curva
  Qual è la percentuale di soggetti che hanno
     ottenuto un punteggio inferiore a
   -0,41?
  Tra l’area totale negativa 0,5 e la popolazione
     compresa tra la media 0 e
  -0,4 (=0,1554) la differenza è
  0,5-0,1554=0,3446
  Ossia il 34,46% dei casi cade sotto il valore di
     partenza (punteggio grezzo 30)

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Le scale T, Stanine e QI

  Esistono altre scale, utilizzate in
   psicometria per rendere più agevoli e più
   evidenti i calcoli
  Ciò grazie al fatto di eliminare i segni
   algebrici negativi e l’uso di decimali
  È possibile ottenere una nuova scala Y
   utilizzando la seguente formula
   Y = z x ds x media

               lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
La scala T e QI
  Le scale più usate sono due: la scala T e la
   scala Stanine
  La scala T ha media 50 e deviazione standard
   10
  quindi un punto z = - 0, 41 si trasforma in:
 -0,41 x 10 + 50 = 45,9
 La misura del QI viene fatta normalmente con
   riferimento alla media 100 ed alla deviazione
   standard 15, pertanto, nell’esempio:
 -0,41 x 15 + 100 = 93,85

                lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
La scala stanine
    La scala Stanine (standard-nine), è
     costituita da un sistema di numeri che va
     da 1 a 9.
    Ogni numero corrisponde ad una
     porzione percentuale di curva normale:

         %         4   7      12    17    20     17    12    7      4


         Stanine   1   2      3     4     5      6     7     8      9




                           lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Distribuzione asimmetriche

  Le distribuzioni asimmetriche non
   discriminano allo stesso modo i punteggi
   alti e quelli bassi
  Ad esempio, una distribuzione
   asimmetrica negativa avrà poca capacità
   discriminativa nei punteggi alti
  In una distribuzione normale l’indice di
   asimmetria è uguale a zero

              lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Asimmetrie

                                                          NORMALE
                                                          ASIMM. NEG.
                                                          ASIMM. POS.




             lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Distribuzione standard
    I test si riferiscono spesso ai punti della
     distribuzione standard, in termini di deviazioni
     standard
    Ad esempio nei punti z
    i casi rientranti tra +1 o –1 d.s. vengono
     considerati medi, accettabili
    Quelli a 2 d.s., casi più “caratteristici”
    a 3 d.s. e oltre, vengono considerati i casi più
     estremi

                   lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
Indicazioni per studiare

  Del libro di Petrabissi L., Santinello M., I
   test psicologici: capitolo 6;
  Del libro di Mucciarelli G., et al., “Teoria
   e pratica dei test: capitolo 2 (par.2.4, 2.5,
   2.6, 2.7)




                lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d

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Punto z

  • 1. Distribuzioni di frequenza Barbara Zoli lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea di Roma
  • 2. VARIABILE  Le grandezze misurabili possono essere costanti o variabili  Una variabile, nel campione o nella popolazione in cui viene misurata, assume una distribuzione  La distribuzione viene rappresentata graficamente lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 3. RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE Le frequenze delle  variabili nominali o ordinali possono essere rappresentate tramite  GRAFICI A TORTA  GRAFICI A BARRE  ISTOGRAMMI  POLIGONI DI FREQUENZA lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 4. RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE  Sia nei grafici a barre che in quelli a torta  Non vi è continuità tra le categorie indicate  E’ per questo che si adattano soprattutto alle scale nominali lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 5. GRAFICI A TORTA SINGLE CONVIVENTI SPOSATI SEPARATI lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 6. GRAFICI A BARRE 7 6 5 4 3 profitto 2 1 0 INGL. - ITAL. - MATEM. - SCIEN. lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 7. ISTOGRAMMA  La differenza con il diagramma a barre sta nell’accostamento tra queste  Ciò per indicare la natura quantitativa e la continuità degli intervalli  L’ampiezza delle barre rappresenta gli intervalli, dovrebbero coincidere con gli intervalli esatti superiore ed inferiore lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 8. ISTOGRAMMI 50 45 40 35 30 età 10-15 25 età 15,5-20 20 età 20,5-25 15 10 5 0 consapevolezza capacità comunicativa lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 9. ISTOGRAMMA 25 20 15 molto abbastanza poco 10 affatto 5 0 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 10. POLIGONI DI FREQUENZA 9 8 7 6 MATEMATICA 5 ITALIANO 4 3 INGLESE 2 1 0 1° 2° 3° 4° Trim. Trim. Trim. Trim. lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 11. I quantili Tra gli indici di posizione, si indicano con la definizione generica di “quantili” gli indici che mostrano in una distribuzione di frequenza una posizione Tale distribuzione può essere suddivisa in modi diversi. Le modalità più usate sono:  2 parti; il valore che divide in due la frequenza è la mediana. Ciascuna parte comprende il 50% dei dati lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 12. I quantili  3 parti; ciascuna comprende il 33,33% dei dati. Il nome dei due valori soglia è “terzili”  4 parti; ciascuna comprende il 25% dei dati. Il nome dei tre valori soglia è “quartili”  10 parti; ciascuna comprende il 10% dei dati. Il nome dei valori soglia è “decili”  100 parti; ciascuna comprende l’1% dei dati. Il nome dei valori soglia è “centili” o “percentili” lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 13. I quantili Sono tutti indici di posizione, ma si applicano in modo diverso a seconda della scala di misura: La mediana ed i quartili si utilizzano a partire dalla scala ordinale I decili ed i centili si usano prevalentemente nelle scale ad intervallo ed a rapporto lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 14. I quartili 120 100 frequenza f ( x) 50 0 0 0 3.33 6.67 10 13.33 16.67 20 0 Q1 Q2x Q3 20 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 15. RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE  La distribuzione continua può essere rappresentata su un asse cartesiano  Sull’asse x (ascisse) sono rappresentati i valori della variabile  Sull’asse y (ordinate) vengono riportate le frequenze lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 16. Rappresentazioni grafiche: variabile continua distribuzione di variabile continua 1 0.67 f( x) 0.33 0 10 3.33 3.33 10 x lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 17. La distribuzione normale La nota forma a campana della distribuzione normale (o anche CURVA DI GAUSS) Comprende valori compresi tra meno infinito (-∞) e più infinito (+∞) lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 18. La distribuzione normale  La MEDIA corrisponde al valore con la frequenza massima > apice della curva  La DEVIAZIONE STANDARD è un indice di dispersione, che fornisce informazioni sull’omogeneità dei dati intorno alla media (qualitativamente ci dice quanto la curva è larga)  Variando la MEDIA e la DEVIAZIONE STANDARD si modifica l’andamento delle distribuzioni  Quindi ci possono essere diverse DISTRIBUZIONI tutte definibili come NORMALI lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 19. Curva normale  La curva normale è caratterizzata da una maggiore concentrazione di dati al centro e da un assottigliamento degli stessi verso gli estremi  È una curva simmetrica  La moda, la mediana e la media coincidono  L’area sottostante la curva viene considerata pari a 1 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 20. CURVA NORMALE STANDARDIZZATA  Distribuzioni con diverse medie e deviazioni standard possono essere trasformate se si fa riferimento ad una distribuzione standardizzata  Un valore di una distribuzione può, quindi, essere trasformato in un punteggio standardizzato, detto punto z  La distribuzione standardizzata ha media 0 e deviazione standard 1 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 21. Svantaggi dei ranghi  I ranghi centili non assicurano un distanza costante tra i valori  Infatti essi indicano la posizione di un individuo, ma non l’esatta distanza con gli altri  Con i ranghi centili possiamo sapere se un punteggio è superiore o inferiore, ma non di quanto lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 22. Vantaggi dei punti standard  Gli svantaggi appena elencati vengono superati nella trasformazione in punti standard  I punteggi standard o punti z rispettano i rapporti di distanza tra le misure  vengono considerati come una scala ad intervalli uguali, sui quali è possibile operare statisticamente e matematicamente lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 23. Punti z Un punteggio z indica:  la differenza tra un punteggio grezzo e la media del gruppo,  divisa per la deviazione standard __ X −X z = DS lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 24. Esempi di calcolo di punteggi z  Se una distribuzione ha media 35 e deviazione standard 12  Calcolare il punto z per un valore di 30 30 −35 z= =− ,41 0 12 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 25. Esempi di calcolo di punteggi z  Se nella stessa distribuzione che ha media 35 e deviazione standard 12  Si calcola il punto z per un valore di 45 45 − 35 z= = +0,83 12 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 26. L’area sotto la curva  L’area sottostante la curva rappresenta il numero totale di dati della distribuzione  Nel caso ci si riferisca ai risultati di un test, l’area rappresenta la gamma dei possibili risultati,  ma anche la probabilità di frequenza con cui essi si presentano  Poiché la curva dei valori z ha sempre lo stesso andamento anche le percentuali di dati che si trova tra diversi valori di z sarà sempre uguale lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 27. Distribuzione normale con media 50 e standard deviation 15 1.1 1 f ( x) 0.5 0 2.15% 13.59% 34.13% 34.13% 13.59% 2.15% − 0.1 5 20 35 50 65 80 95 5 x 95 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 28. Distribuzione z 1 1 0.5 f ( z) 2.15% 0 13.59% 34.13% 34.13% 13.59% 2.15% − 0.1 3 2 1 0 −3 z lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 29. Punti z  I punti z hanno, quindi, media 0 e deviazione standard 1  La seconda deviazione standard è 2 e rappresenta la porzione tra la media e 2, etc.  I numeri utilizzati all’interno dei punti z sono positivi e negativi  Si tratta, inoltre, di numeri decimali, essendo la curva eguagliata al valore totale 1 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 30. Uso della tavola della distribuzione normale Pagina 118 del libro Petrabissi L., Santinello M., I test psicologici  Possiamo riferire i punteggi z calcolati precedentemente alla tavola di distribuzione normale standard  Ciò permette di identificare sia la percentuale di soggetti che si trovano tra la media e il punteggio grezzo rilevato  Sia la percentuale di soggetti tra i due punteggi  Sia le percentuali dei soggetti che si trovano sopra il punteggio più alto, e sotto il punteggio più basso lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 31. Esempi di punti z riferiti all’area della curva Riprendiamo il primo esempio di calcolo del punto z -0,41 Leggiamo il valore della colonna “0”, che indica la percentuale dei soggetti tra il punteggio z calcolato e la media 0 Cerchiamo il valore z=0,4 Leggiamo che corrisponde a 0,1554, ossia ad una percentuale di soggetti pari al 15,54% del totale Naturalmente terremo presente che il valore è negativo e che quindi si trova a sinistra della media lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 32. Esempi di punti z riferiti all’area della curva il secondo esempio di calcolo del punto z +0,83 Con la stessa procedura cerchiamo il valore z=0,8 Leggiamo che corrisponde a 0,2881, ossia ad una percentuale di soggetti pari al 28,81% del totale Terremo presente che in questo caso il valore è positivo e che quindi si trova a destra della media lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 33. Esempi di punti z riferiti all’area della curva Qual è la frequenza totale di soggetti compresi tra i due punteggi? Si tratta di sommare le percentuali ottenute in precedenza, a destra ed a sinistra della media 15,54%+28,81%= 44,35% lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 34. Esempi di punti z riferiti all’area della curva Qual è la percentuale di soggetti che hanno ottenuto un punteggio superiore a 0,83? Tra l’area totale positiva 0,5 e la popolazione compresa tra la media 0 e 0,8 (=0,2881) la differenza è 0,5-0,2881=0,2119 Ossia il 21,19% dei casi cade sopra il valore di partenza (punteggio grezzo 45) lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 35. Esempi di punti z riferiti all’area della curva Qual è la percentuale di soggetti che hanno ottenuto un punteggio inferiore a -0,41? Tra l’area totale negativa 0,5 e la popolazione compresa tra la media 0 e -0,4 (=0,1554) la differenza è 0,5-0,1554=0,3446 Ossia il 34,46% dei casi cade sotto il valore di partenza (punteggio grezzo 30) lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 36. Le scale T, Stanine e QI  Esistono altre scale, utilizzate in psicometria per rendere più agevoli e più evidenti i calcoli  Ciò grazie al fatto di eliminare i segni algebrici negativi e l’uso di decimali  È possibile ottenere una nuova scala Y utilizzando la seguente formula Y = z x ds x media lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 37. La scala T e QI  Le scale più usate sono due: la scala T e la scala Stanine  La scala T ha media 50 e deviazione standard 10 quindi un punto z = - 0, 41 si trasforma in: -0,41 x 10 + 50 = 45,9 La misura del QI viene fatta normalmente con riferimento alla media 100 ed alla deviazione standard 15, pertanto, nell’esempio: -0,41 x 15 + 100 = 93,85 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 38. La scala stanine  La scala Stanine (standard-nine), è costituita da un sistema di numeri che va da 1 a 9.  Ogni numero corrisponde ad una porzione percentuale di curva normale: % 4 7 12 17 20 17 12 7 4 Stanine 1 2 3 4 5 6 7 8 9 lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 39. Distribuzione asimmetriche  Le distribuzioni asimmetriche non discriminano allo stesso modo i punteggi alti e quelli bassi  Ad esempio, una distribuzione asimmetrica negativa avrà poca capacità discriminativa nei punteggi alti  In una distribuzione normale l’indice di asimmetria è uguale a zero lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 40. Asimmetrie NORMALE ASIMM. NEG. ASIMM. POS. lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 41. Distribuzione standard  I test si riferiscono spesso ai punti della distribuzione standard, in termini di deviazioni standard  Ad esempio nei punti z  i casi rientranti tra +1 o –1 d.s. vengono considerati medi, accettabili  Quelli a 2 d.s., casi più “caratteristici”  a 3 d.s. e oltre, vengono considerati i casi più estremi lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d
  • 42. Indicazioni per studiare  Del libro di Petrabissi L., Santinello M., I test psicologici: capitolo 6;  Del libro di Mucciarelli G., et al., “Teoria e pratica dei test: capitolo 2 (par.2.4, 2.5, 2.6, 2.7) lezioni di teoria e tecniche dei test - anno accademico 2007-2007 - Università Europea d