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A.S.L. TO2
      Azienda Sanitaria Locale
                                      DOMP
         Torino Nord
_________________________________________________

               Master in Malattie Rare
                     Seminario
             Torino, 27 – marzo – 2009
 _______________________________________________

     Le malattie da prioni:
demenze rare e demenze meno rare
                        Carlo Buffa
Le malattie da prioni
   1.    definizione
   2.    eziologia
   3.    clinica
   4.    classificazione
   5.    epidemiologia
   6.    diagnosi strumentale
   7.    trasmissibilità
   8.    terapia
   9.    legislazione
   10.   divagazioni
definizioni
PRIONI
   Cosa significa?
Proteinaceous Infectious Particle
composti proteinacei infettanti descritti da Prusiner nel
   1982: mentre cercava la causa dello scrapie della
   pecora si rese conto che l’agente trasmissibile era
   privo di acido nucleico.
Infatti, trattando con UV (che impediscono il regolare
   accoppiamento della doppia elica degli acidi
   nucleici), il tessuto nervoso della pecora affetta da
   scrapie continua ad essere infettante
TSE

Transmissible
Spongiform
Encephalopathies
eziologia
The “Protein Only” Hypothesis
PrPc                     PrPsc    (o PrPres)



la proteina prionica modificata è proteinasi
resistente e si accumula (amiloidogenesi).
struttura delle proteine

• Primaria: la sequenza lineare degli aminoacidi

• Secondaria: la ripiegatura dei diversi tratti (α-elica, β-
  piana, Ω-ciclica, etc.)

• Terziaria: conformazione spaziale complessiva

• Quaternaria: aggregati di proteine analoghe con
  struttura polimerica (2 o + polipeptidi)
Folding e misfolding
            (e molecole chaperon)
Proteine chaperon:
  prevengono il misfolding
Legano i gruppi idrofobici e
  impediscono l’aggregazione

Ma talvolta il misfolding si
 verifica ugualmente
Folding e misfolding
      Processo degenerativo delle proteine


modificazione conformazionale




accumulo di proteine anomale
                                    TSE
  più resistenti                    Parkinson
   (amiloide)                       Alzheimer
                                    Huntington
                                    ecc.
c
      struttura della                                      PrP




GPI: glico-fosfatidil-inositolo (sulla parete cellulare)
misfolding della PrP
                                     253 aminoacidi
  253 aminoacidi                   2 regioni ad α elica
3 regioni ad α elica               1 regione ß – sheet




        PrPc                                              PrPsc
                       Aggregati stabili,
                       Amiloide - Fibrille
Affiancamento delle alfa eliche a segmenti di proteine mal ripiegate (beta)
Formazione di eterodimeri e infine di forme stabili omodimere, β-sheet, a
disposizione antiparallela. Meccanismo auto-catalizzante. La reazione inversa è
possibile in laboratorio, con tamponi particolari, in vivo è probabilmente assente
o nulla.

Similarità fra PrP umana e bovina. Facilità di aggregazione reciproca.
infettiva


        La stessa proteina patologica può
       dare la stessa malattia degenerativa
           con tre meccanismi diversi


                                      sporadica
ereditaria
Il gene PRNP
La PrP è codificata da un piccolo gene, il PRNP,
 che sta sul braccio corto del cromosoma 20
Polimorfismo MM, MV, VVV
                    CJD
          FFI




GSS
c
PrP    putative functions
A che serve la proteina normale (PrPc) ?
 Glicoproteina ancorata alle membrane cellulari.

 Espressa nei neuroni e in quasi tutti i tessuti

- Azioni:
   • sviluppo delle sinapsi, crescita di assoni e neuriti
   • protezione della mielina
   • Legare Cu++
   • Riparare cellule danneggiate
   • Limitare: apoptosi e stress ossidativo


 … però il topo transgenico senza PrP ha
normale sopravvivenza …
NATURE Vol 443 - 19 October 2006 - dai:10.1038/nature05294



              La teoria dei prioni spiega tutto?

  • La trasformazione PrPc – PrPsc non è completamente chiarita

  • senza PrPc, la PrPres non provoca infezione

  • la reazione che produce PrPsc avviene solo in presenza di
     cellule (la PrPsc non è sintetizzabile in laboratorio).

  • Per fare aggregati peptidici tossici c’é bisogno di chaperon,
  ioni metallici, GAGs e lipidi e quindi forse indirettamente c’è
  bisogno anche di acido nucleico
clinica
1920                 1921
            Hans Gerhard          Alphons Maria
             Creutzfeldt               Jakob
             1885 - 1964             1884 - 1931



Creutzfeldt nel 1920 e Jakob nel 1921 descrivono separatamente un caso di
“pseudosclerosi spastica” .
Da allora descritte numerose encefalopatie spongiformi dei mammiferi: pecore
(scrapie), bovini (BSE), daini, alci, topi, ungulati selvatici, primati, visoni.
Nell’uomo: 4 malattie da prioni, tutte dementigene.
Forme cliniche di TSE nell’uomo

CJD
      CJD sporadica   “spontanea”
      CJD familiare   genetica (mutazione PRNP)
      CJD iatrogena   infettiva
      CJD variante    infettiva (dalla BSE).



GSS                   genetica
FFI                   genetica o sporadica
KURU                  infettiva (cannibalismo rituale)
CJD sporadica e CJD familiare
1 / 1 milione
Età media 60 anni. Durata: 2-12 mesi (media 4-5).
             primi sintomi abitualmente di tipo psichiatrico:
                     depressione, irritabilità, disturbi del sonno
             deficit cognitivo ingravescente
             mioclonie spontanee e riflesse
             segni cerebellari e piramidali
             mutismo acinetico

           20 % ad esordio improvviso quasi ictale.
           talvolta inizio con disturbi visivi (di Heidenhain)
           rara forma coreo-atetosica o ballica

14 % familiare: mutazioni puntiformi o diverse inserzioni di octopeptidi. La
mutazione al codon 200 (E200K) è la più frequente.
CJD iatrogena (dati a fine 2005)


impianto di cornea             3   casi
impianto di dura               169 casi
ormoni ipofisari da cadavere    147 casi
elettrodi EEG intratecali      2 casi
interventi neurochirurgici     4 casi
trasfusioni                    …….
CJD variante
Prima segnalazione 1996 su Lancet. Età media d’esordio 29 anni.
Sintomi psichiatrici all’inizio; entro 2 mesi parestesie dolorose; poi
tremori e disartria; poi mioclonie, demenza, atassia.
Durata media 14 mesi.
Tutti casi sono MM al codon 129.
EEG non tipico.
Proteina 14-3-3 nel liquor presente solo nella metà dei casi. Più
sensibile ma meno specifica per la diagnosi la TAU.
Costante presenza di PrPres nelle tonsille, nella milza e nei
linfonodi. Diagnosi in vitam tramite biopsia tonsillare.
Casi di vCJD                (2005)


                           140
 UK

                            9
 Francia

 Italia                      1

 Irlanda                     2

 Canada                      1

 USA                         1




          TOTALE                 154


            fino al 2007: 199 casi
GSS
               (malattia di Gerstmann – Sträussler – Scheinker)

2/100 milioni/anno. Atassia cerebellare, poi demenza.
Nel 40 % mutazione al codon 102 (P102L).
Familiare
Clinica molto varia. Casi senza demenza. Prevalenza di atassia.
In Italia cluster siciliano (Palermo).
Altre mutazioni con paraparesi spastica e parkinsonismo.
FFI
                           familial fatal insomnia

Nel 1986 descritta famiglia italiana con numerosi casi.
Inizialmente non attribuita alle TSE.
Demenza talamica
Insonnia intrattabile, alterazioni ormonali e neurovegetative. Presenile.
Sopravvivenza 1-2 anni.
14-3-3 assente, RM normale.
Alla PET ridotta attività nei nuclei talamici.
Spongiosi e PrPres nel talamo.
Mutazione al codon 178 (D178N). Overlap con CJD familiari dipenderebbe dal
polimorfismo al 129 (VV nei casi di CJD, MM nei casi di FFI). Ereditarietà
dominante.
Kuru
       Presso l’etnia Före, di Papua in Nuova Guinea: (Kuru = rabbrividire)
Cannibalismo rituale: viscere (donne, bambini), muscoli (uomini).
Disturbi cerebellari, labilità affettiva. Demenza tardiva. † 3-4 anni.
Messa tra le encefalopatie spongiotiche dal 1959.
MM al codon 129: aumentato rischio, più breve incubazione.
40 anni fa’ 50 % dei Före erano MM al codon 129, ora sono 0 %
Ancora attuali casi VV (incubazione superiore a 40 anni).
Forme genetiche

Frequenza variabile:
          0,02 %     Svizzera
          6%          Francia
          20-25 %    Italia
          74 %        Israele
          14 % nel mondo
classificazione
Glicotipi e frammenti della PrPres
Differente esposizione degli aminoacidi N-terminali per cui la proteinasi K
ne rimuove un numero differente.
Al W.B. frammenti con diversa mobilità.
Tipo 1 (21 kDa), tipo 2 (19 kDa).
Dalla correlazione fra polimorfismo al 129 e le glicoforme nascono

                        MM                    Tipo 1
                        MV
                        VV                    Tipo 2


           6 classi biochimico-molecolari per la CJD sporadica
diagnosi strumentale
EEG
L’EEG è stato, per molti anni, il principale
strumento diagnostico per la CJD in vita e
compare tra i criteri diagnostici dell’OMS.


EEG tipico:
attività periodica con sharp waves, diffuse,
bi/trifasiche, a 1-2 hz
Sharp waves, ritmiche, tipiche, ma da sole insufficienti a fare diagnosi
EEG di 24 ore. Sharp waves 1 hz. e attività lenta in CJD sporadica. Fase di mutismo acinetico.
RM
Fino a pochi anni fa la RM, nelle malattie
prioniche, era un esame deludente ed era
utilizzata soprattutto per escludere altre
patologie.
CJD sporadica
 Sequenza T2
(pare normale)
MV al 129
mutazioni assenti
Stesso caso.
 Sequenza FLAIR

Iperintensità
giriforme della
corteccia
(tutti i lobi di dx)
Stesso caso
Sequenza in
diffusione

Iperintensità
della corteccia
cerebrale e del
cervelletto
Sequenza FLAIR
      Segnale elevato nel pulvinar (A)


A
               vCJD
            segno del pulvinar
             hockey stick sign



B                Sequenza FLAIR
        Segnale elevato anche nella parte
               media del talamo (B)


    Il segno del pulvinar compare tra i criteri OMS
Esame liquor
    Proteina 14-3-3
    positività 90 %.
    Falsa positività: ictus, tumori, encefalite

    Proteina Tau e P-Tau.
     Falsa positività: encefalite, ictus,
      s. paraneoplastiche.




western blot della proteina 14-3-3
          nel liquor
Biopsia mucosa olfattiva
Epitelio neurosensoriale
Esame neuropatologico

• Immunoistochimica
  Pretrattamento
     Acido Formico
     Autoclave
     Proteinasi K


• Diversi anticorpi disponibili in commercio
ematossilina eosina




                immunoistochimica

               Spongiosi
               Gliosi
               Placche amiloidi
Immagine 1




Fi.Do.
Diagnosi in vitam
                             possibile - probabile
  CLINICA

       liquor
                RM
                                                  BIOPSIA
                       EEG
                                              tonsilla (vCJD)
   genetica                            Mucosa olfattoria (CJD. GSS? IF?)




                                               Western Blot
                     definita                (su encefalo congelato)

                                              Immunoistochimica
Diagnosi post mortem                          (su encefalo fissato)
epidemiologia
Piemonte e Valle d’Aosta
          genn. 2002- sett. 2007                             DOMP


                             Probable TSE
                                60 pts



      Definite TSE   Probable sCJD   Genetic TSE    No TSE
         40 pts          2 pts         11 pts        7 pts



     sCJD                                   gCJD
     38 pts                                 9 pts



      sFI                                   GSS
     2 pts                                  1 pt


Total TSE cases = 53                        FFI
                                            1 pt
TSE in Europa 1993-2002
Distribuzione per età della CJD
10
 9
 8
 7
 6
 5
 4
 3
 2
 1
 0
     <10   10-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 80-89   >90

                            Overall   sCJD
trasmissibilità
C’è una barriera tra specie ?
PrPsc e la barriera tra specie
.


    La sequenza di aminoacidi della PrP varia leggermente
    da una all’altra specie e nella stessa specie (strains di PrP).

    La trasmissibilità fra specie dipende dall’analogia nella sequenza di
    aminoacidi e dalla conformazione spaziale fra PrPsc infettante e PrPc
    dell’ospite.

    Per inoculazioni successive la PrPsc assume la conformazione della
    proteina dell’ospite, si abbrevia il tempo di incubazione ed aumenta la
    percentuale di soggetti infettabili.

    I e II passaggio sembrano fondamentali per il salto di barriera.
Il concetto di barriera fra specie


• La trasmissione di prioni da una specie di
  mammifero all’altra è tipicamente molto più
  difficile che la trasmissione all’interno della stessa
  specie
• La trasmissione di CJD dall’ uomo al topo è difficile
  o impossile, mentre il topo transgenico (con PrP di
  tipo umano) si infetta con assoluta facilità
TME = transmissible mink encephalopathy
Kuru
Kuru

Il cannibalismo fu proibito nei primi anni ’50 e

cessò completamente nel ‘59. Da allora nessun

bambino è morto di kuru nel South Fore.
Kuru
• Il virologo Carleton
  Gajdusek (Nobel 1976)
  inoculò estratti di cervello
  di persone decedute di
  kuru nel cervello di
  scimpanzè. Tutti gli
  scimpanzè morirono
  entro 50 mesi
  dimostrando la natura
  infettiva del Kuru e la
  lunga incubazione.
L’epidemia di BSE in UK
183.961 casi accertati in Gran Bretagna al giugno 2004




                                               Completa
                                              proscrizione
                                              delle farine
                                                animali
                    inizio
                 proscrizione
                 delle farine
                   animali
         Prima
       conferma
    istopatologica
epidemia di BSE (in UK) e di vCJD (nel mondo)
                30                                                                                                                            cases 40000
                                                                                                                                                    of BSE
                             nvCJD     BSE


                                                                                                                                                    35000
                25


                                                                                                                                                    30000


                20
                                                                                                                                                    25000
cases of vCJD




                15                                                                                                                                  20000




                                                                                                                                                    15000
                10


                                                                                                                                                    10000


                5
                                                                                                                                                    5000




                0                                                                                                                                   0
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                     1987                                                          year
Collins SJ, Lawson VA, Masters CL , transmissible spongiform encephalopathies. The
Lancet. Vol. 363. Jan 3, 2004.
Sorveglianza attiva in Italia sulla BSE

     ANNO              CAPI TESTATI   CASI PREVALENZA
                        (>24 mesi)  sorv.attiva (CASI/10.000)

     2001               462.536                 48              1,04
     2002               740.343                 34              0,46
     2003               787.540                 31              0,39
                 (1)
     2004               781.837                 7               0,09
                       2.772.256               120              0,43
   Totale
   (1) casi e test al 31.12, incluso un caso da sorveglianza passiva
Provvedimenti
Trasfondere sempre     sangue    senza     linfociti
(normativa UK 1998).

Tutti i bambini nati dopo il 1995 ricevano solo
sangue di donatori non inglesi (normativa UK
2002).
Eliminare dalla donazione chi ha soggiornato in
Inghilterra oltre 6 mesi.

Eliminare dalla   donazione     chi   ha    subito
trasfusioni?
polimorfismo al codon 129


  15%   15%
  MV    VV
                                VV
                                MM            100% MM
  70% MM                        MV




CJD sporadica                                      vCJD
                              10 %
                              VV

                      50%         40%
                      MV          MM




                Controlli (fra i caucasici)
Tutti i casi di vCJD ad oggi sono MM al codon 129

Ma sono stati trovati 3 casi di persone VV con
positività ai prioni nell’appendice celiaca

Anche la barriera VV verrà infranta?
Sono stati segnalati 3 casi di
trasmissione di CJD con trasfusioni di
sangue (incubazione di 5-6 anni).
Numero complessivo di sospetti
                                                             115
    LOMBARDIA

                                   28
       VENETO

                                 23
     PIEMONTE

                           12
EMILIA ROMAGNA

                       3
 VALLE D'AOSTA

                       3
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                      1
       TRENTO

                      1
      TOSCANA

                      1
        PUGLIA

                      1
       LIGURIA

                      1
    FRIULI V.G.

                      1
      ABRUZZO                                                  al 31/12/2004

                  0         20          40   60   80   100   120      140
terapia
Terapia

Al Prion 2006 una intera sessione sulla terapia
         • Il dramma emergente
              • dei giovani affetti da vCJD
              • dei familiari dei casi genetici
              • dei casi trasfusi o altri a rischio iatrogeno
Necessità tra l’altro di counseling medico-legale e psicologico.

• Su colture di cellule nervose è facile eliminare i prioni
   con molecole cicliche (es. blu di metilene)
• La quinacrina, le fenotiazine
• La doxyciclina
• Pentosan polisolfato endoventricolare (compete coi glicani
    della PrP)
• vaccino
• MM ----> VV sistema linfoemopoietico ? ??
normative
Settembre 1988
  Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea
    istituiscono una rete di sorveglianza epidemiologica e di
    controllo delle malattie trasmissibili
   nella Comunità


Febbraio 2001
La legislazione italiana equipara la Malattia di Creutzfeldt-
   Jakob e le sindromi ad essa correlate alle malattie
   infettive e diffusive che comportano l’adozione di misure
   di sanità pubblica
Marzo 2001
La legislazione italiana, considerata l’epidemia di
encefalopatia spongiforme del bovino (BSE) in atto nel
Regno Unito dalla prima metà degli anni 80, stabilisce la
necessità di monitorare l’incidenza della malattia di
Creutzfeldt-Jakob e delle sindromi ad essa correlate

                    DECRETA
La variante della Malattia di Creutzfeldt-Jakob, la Malattia
di Creutzfeldt-Jakob e le sindromi ad esse correlate
devono essere segnalate sia al sospetto che nei casi
accertati.
divagazioni
I prioni sono stati e sono causa di tragiche malattie:
      •   cinquanta anni fa’ hanno decimato la popolazione di Papua
      •   ci sono stati più di 250 morti da infezioni iatrogene
      •   ancora non è esclusa un’epidemia post-BSE in Europa

Eppure si tratta di un fenomeno affascinante:
   che va molto al di là delle malattie in questione e che può essere la strada
    maestra per capire il meccanismo di interferenza fra le diverse proteine e
    la patogenesi delle malattie neurodegenerative

    Per ora, diverse questioni basilari sui prioni restano oscure.

    Aguzzi A, Polymenidou M. “ Mammalian prion biology: one century of
       evolving concepts”. Cell. 2004 Jan 23; 116 (2): 313 - 27
Disorder Reported Overlaps
                       Overlap between neurodegenerative disorders
            Armstrong RA, Lantos PL, Cairns NJ. Neuropathology 2005;25:111–124

           AD                   CBD,CJD,DLB,DS,GSS,NPD,PkD
           CBD                  FTDP-17,FTD-MND,PD,PkD,PSP
           CJD                  DLB,PD
           DLB                  DS,MSA
           FFI                  GSS
           FTDP-17              CBD,PSP
           FTD-MND              CBD,HD
           MSA                  PkD,DLB,PSP
           PD                   PSP
•   AD Alzheimer’s disease; CBD corticobasal degeneration; CJD Creutzfeldt-Jakob disease; DLB,
    dementia with Lewy bodies; DS Down’s syndrome; FTD-MND motor neuron disease with
    dementia; FTDP-17, frontotemporal dementia and parkinsonism linked to chromosome 17;
    GSS Gerstmann – Straussler – Scheinker syndrome; HD Huntingon’s disease; MSA Multiple
    system atrophy; NPD Niemann-Pick disease; PD, Pick’s disease; PkD Parkinson’s disease; PSP
    progressive supranuclear palsy.
Genetica delle popolazioni

L’esempio del Kuru (azzeramento del polimorfismo MM al codone
129) ha fatto ipotizzare che tale polimorfismo si sia modellato in
tempi preistorici sulla base di abitudini alimentari, di pratiche
cannibaliche e di conseguenti epidemie e selezioni collettive
attraverso gravi malattie epidemiche neurologiche.
fine

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Master Buffa Marzo 09

  • 1. A.S.L. TO2 Azienda Sanitaria Locale DOMP Torino Nord _________________________________________________ Master in Malattie Rare Seminario Torino, 27 – marzo – 2009 _______________________________________________ Le malattie da prioni: demenze rare e demenze meno rare Carlo Buffa
  • 2. Le malattie da prioni 1. definizione 2. eziologia 3. clinica 4. classificazione 5. epidemiologia 6. diagnosi strumentale 7. trasmissibilità 8. terapia 9. legislazione 10. divagazioni
  • 4. PRIONI Cosa significa? Proteinaceous Infectious Particle composti proteinacei infettanti descritti da Prusiner nel 1982: mentre cercava la causa dello scrapie della pecora si rese conto che l’agente trasmissibile era privo di acido nucleico. Infatti, trattando con UV (che impediscono il regolare accoppiamento della doppia elica degli acidi nucleici), il tessuto nervoso della pecora affetta da scrapie continua ad essere infettante
  • 8. PrPc PrPsc (o PrPres) la proteina prionica modificata è proteinasi resistente e si accumula (amiloidogenesi).
  • 9. struttura delle proteine • Primaria: la sequenza lineare degli aminoacidi • Secondaria: la ripiegatura dei diversi tratti (α-elica, β- piana, Ω-ciclica, etc.) • Terziaria: conformazione spaziale complessiva • Quaternaria: aggregati di proteine analoghe con struttura polimerica (2 o + polipeptidi)
  • 10.
  • 11. Folding e misfolding (e molecole chaperon) Proteine chaperon: prevengono il misfolding Legano i gruppi idrofobici e impediscono l’aggregazione Ma talvolta il misfolding si verifica ugualmente
  • 12. Folding e misfolding Processo degenerativo delle proteine modificazione conformazionale accumulo di proteine anomale TSE più resistenti Parkinson (amiloide) Alzheimer Huntington ecc.
  • 13. c struttura della PrP GPI: glico-fosfatidil-inositolo (sulla parete cellulare)
  • 14. misfolding della PrP 253 aminoacidi 253 aminoacidi 2 regioni ad α elica 3 regioni ad α elica 1 regione ß – sheet PrPc PrPsc Aggregati stabili, Amiloide - Fibrille
  • 15. Affiancamento delle alfa eliche a segmenti di proteine mal ripiegate (beta) Formazione di eterodimeri e infine di forme stabili omodimere, β-sheet, a disposizione antiparallela. Meccanismo auto-catalizzante. La reazione inversa è possibile in laboratorio, con tamponi particolari, in vivo è probabilmente assente o nulla. Similarità fra PrP umana e bovina. Facilità di aggregazione reciproca.
  • 16.
  • 17. infettiva La stessa proteina patologica può dare la stessa malattia degenerativa con tre meccanismi diversi sporadica ereditaria
  • 18.
  • 19. Il gene PRNP La PrP è codificata da un piccolo gene, il PRNP, che sta sul braccio corto del cromosoma 20
  • 20. Polimorfismo MM, MV, VVV CJD FFI GSS
  • 21. c PrP putative functions
  • 22. A che serve la proteina normale (PrPc) ? Glicoproteina ancorata alle membrane cellulari. Espressa nei neuroni e in quasi tutti i tessuti - Azioni: • sviluppo delle sinapsi, crescita di assoni e neuriti • protezione della mielina • Legare Cu++ • Riparare cellule danneggiate • Limitare: apoptosi e stress ossidativo … però il topo transgenico senza PrP ha normale sopravvivenza …
  • 23. NATURE Vol 443 - 19 October 2006 - dai:10.1038/nature05294 La teoria dei prioni spiega tutto? • La trasformazione PrPc – PrPsc non è completamente chiarita • senza PrPc, la PrPres non provoca infezione • la reazione che produce PrPsc avviene solo in presenza di cellule (la PrPsc non è sintetizzabile in laboratorio). • Per fare aggregati peptidici tossici c’é bisogno di chaperon, ioni metallici, GAGs e lipidi e quindi forse indirettamente c’è bisogno anche di acido nucleico
  • 25. 1920 1921 Hans Gerhard Alphons Maria Creutzfeldt Jakob 1885 - 1964 1884 - 1931 Creutzfeldt nel 1920 e Jakob nel 1921 descrivono separatamente un caso di “pseudosclerosi spastica” . Da allora descritte numerose encefalopatie spongiformi dei mammiferi: pecore (scrapie), bovini (BSE), daini, alci, topi, ungulati selvatici, primati, visoni. Nell’uomo: 4 malattie da prioni, tutte dementigene.
  • 26. Forme cliniche di TSE nell’uomo CJD CJD sporadica “spontanea” CJD familiare genetica (mutazione PRNP) CJD iatrogena infettiva CJD variante infettiva (dalla BSE). GSS genetica FFI genetica o sporadica KURU infettiva (cannibalismo rituale)
  • 27. CJD sporadica e CJD familiare 1 / 1 milione Età media 60 anni. Durata: 2-12 mesi (media 4-5). primi sintomi abitualmente di tipo psichiatrico: depressione, irritabilità, disturbi del sonno deficit cognitivo ingravescente mioclonie spontanee e riflesse segni cerebellari e piramidali mutismo acinetico 20 % ad esordio improvviso quasi ictale. talvolta inizio con disturbi visivi (di Heidenhain) rara forma coreo-atetosica o ballica 14 % familiare: mutazioni puntiformi o diverse inserzioni di octopeptidi. La mutazione al codon 200 (E200K) è la più frequente.
  • 28. CJD iatrogena (dati a fine 2005) impianto di cornea 3 casi impianto di dura 169 casi ormoni ipofisari da cadavere 147 casi elettrodi EEG intratecali 2 casi interventi neurochirurgici 4 casi trasfusioni …….
  • 29.
  • 30. CJD variante Prima segnalazione 1996 su Lancet. Età media d’esordio 29 anni. Sintomi psichiatrici all’inizio; entro 2 mesi parestesie dolorose; poi tremori e disartria; poi mioclonie, demenza, atassia. Durata media 14 mesi. Tutti casi sono MM al codon 129. EEG non tipico. Proteina 14-3-3 nel liquor presente solo nella metà dei casi. Più sensibile ma meno specifica per la diagnosi la TAU. Costante presenza di PrPres nelle tonsille, nella milza e nei linfonodi. Diagnosi in vitam tramite biopsia tonsillare.
  • 31. Casi di vCJD (2005) 140 UK 9 Francia Italia 1 Irlanda 2 Canada 1 USA 1 TOTALE 154 fino al 2007: 199 casi
  • 32. GSS (malattia di Gerstmann – Sträussler – Scheinker) 2/100 milioni/anno. Atassia cerebellare, poi demenza. Nel 40 % mutazione al codon 102 (P102L). Familiare Clinica molto varia. Casi senza demenza. Prevalenza di atassia. In Italia cluster siciliano (Palermo). Altre mutazioni con paraparesi spastica e parkinsonismo.
  • 33. FFI familial fatal insomnia Nel 1986 descritta famiglia italiana con numerosi casi. Inizialmente non attribuita alle TSE. Demenza talamica Insonnia intrattabile, alterazioni ormonali e neurovegetative. Presenile. Sopravvivenza 1-2 anni. 14-3-3 assente, RM normale. Alla PET ridotta attività nei nuclei talamici. Spongiosi e PrPres nel talamo. Mutazione al codon 178 (D178N). Overlap con CJD familiari dipenderebbe dal polimorfismo al 129 (VV nei casi di CJD, MM nei casi di FFI). Ereditarietà dominante.
  • 34. Kuru Presso l’etnia Före, di Papua in Nuova Guinea: (Kuru = rabbrividire) Cannibalismo rituale: viscere (donne, bambini), muscoli (uomini). Disturbi cerebellari, labilità affettiva. Demenza tardiva. † 3-4 anni. Messa tra le encefalopatie spongiotiche dal 1959. MM al codon 129: aumentato rischio, più breve incubazione. 40 anni fa’ 50 % dei Före erano MM al codon 129, ora sono 0 % Ancora attuali casi VV (incubazione superiore a 40 anni).
  • 35. Forme genetiche Frequenza variabile: 0,02 % Svizzera 6% Francia 20-25 % Italia 74 % Israele 14 % nel mondo
  • 37. Glicotipi e frammenti della PrPres Differente esposizione degli aminoacidi N-terminali per cui la proteinasi K ne rimuove un numero differente. Al W.B. frammenti con diversa mobilità. Tipo 1 (21 kDa), tipo 2 (19 kDa). Dalla correlazione fra polimorfismo al 129 e le glicoforme nascono MM Tipo 1 MV VV Tipo 2 6 classi biochimico-molecolari per la CJD sporadica
  • 38.
  • 40. EEG L’EEG è stato, per molti anni, il principale strumento diagnostico per la CJD in vita e compare tra i criteri diagnostici dell’OMS. EEG tipico: attività periodica con sharp waves, diffuse, bi/trifasiche, a 1-2 hz
  • 41. Sharp waves, ritmiche, tipiche, ma da sole insufficienti a fare diagnosi
  • 42. EEG di 24 ore. Sharp waves 1 hz. e attività lenta in CJD sporadica. Fase di mutismo acinetico.
  • 43. RM Fino a pochi anni fa la RM, nelle malattie prioniche, era un esame deludente ed era utilizzata soprattutto per escludere altre patologie.
  • 44. CJD sporadica Sequenza T2 (pare normale) MV al 129 mutazioni assenti
  • 45. Stesso caso. Sequenza FLAIR Iperintensità giriforme della corteccia (tutti i lobi di dx)
  • 46. Stesso caso Sequenza in diffusione Iperintensità della corteccia cerebrale e del cervelletto
  • 47. Sequenza FLAIR Segnale elevato nel pulvinar (A) A vCJD segno del pulvinar hockey stick sign B Sequenza FLAIR Segnale elevato anche nella parte media del talamo (B) Il segno del pulvinar compare tra i criteri OMS
  • 48. Esame liquor Proteina 14-3-3 positività 90 %. Falsa positività: ictus, tumori, encefalite Proteina Tau e P-Tau. Falsa positività: encefalite, ictus, s. paraneoplastiche. western blot della proteina 14-3-3 nel liquor
  • 51.
  • 52. Esame neuropatologico • Immunoistochimica Pretrattamento Acido Formico Autoclave Proteinasi K • Diversi anticorpi disponibili in commercio
  • 53. ematossilina eosina immunoistochimica Spongiosi Gliosi Placche amiloidi
  • 55. Diagnosi in vitam possibile - probabile CLINICA liquor RM BIOPSIA EEG tonsilla (vCJD) genetica Mucosa olfattoria (CJD. GSS? IF?) Western Blot definita (su encefalo congelato) Immunoistochimica Diagnosi post mortem (su encefalo fissato)
  • 57. Piemonte e Valle d’Aosta genn. 2002- sett. 2007 DOMP Probable TSE 60 pts Definite TSE Probable sCJD Genetic TSE No TSE 40 pts 2 pts 11 pts 7 pts sCJD gCJD 38 pts 9 pts sFI GSS 2 pts 1 pt Total TSE cases = 53 FFI 1 pt
  • 58.
  • 59. TSE in Europa 1993-2002
  • 60. Distribuzione per età della CJD 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 <10 10-19 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 80-89 >90 Overall sCJD
  • 62. C’è una barriera tra specie ?
  • 63. PrPsc e la barriera tra specie . La sequenza di aminoacidi della PrP varia leggermente da una all’altra specie e nella stessa specie (strains di PrP). La trasmissibilità fra specie dipende dall’analogia nella sequenza di aminoacidi e dalla conformazione spaziale fra PrPsc infettante e PrPc dell’ospite. Per inoculazioni successive la PrPsc assume la conformazione della proteina dell’ospite, si abbrevia il tempo di incubazione ed aumenta la percentuale di soggetti infettabili. I e II passaggio sembrano fondamentali per il salto di barriera.
  • 64. Il concetto di barriera fra specie • La trasmissione di prioni da una specie di mammifero all’altra è tipicamente molto più difficile che la trasmissione all’interno della stessa specie • La trasmissione di CJD dall’ uomo al topo è difficile o impossile, mentre il topo transgenico (con PrP di tipo umano) si infetta con assoluta facilità
  • 65. TME = transmissible mink encephalopathy
  • 66.
  • 67. Kuru
  • 68. Kuru Il cannibalismo fu proibito nei primi anni ’50 e cessò completamente nel ‘59. Da allora nessun bambino è morto di kuru nel South Fore.
  • 69.
  • 70. Kuru • Il virologo Carleton Gajdusek (Nobel 1976) inoculò estratti di cervello di persone decedute di kuru nel cervello di scimpanzè. Tutti gli scimpanzè morirono entro 50 mesi dimostrando la natura infettiva del Kuru e la lunga incubazione.
  • 71. L’epidemia di BSE in UK 183.961 casi accertati in Gran Bretagna al giugno 2004 Completa proscrizione delle farine animali inizio proscrizione delle farine animali Prima conferma istopatologica
  • 72. epidemia di BSE (in UK) e di vCJD (nel mondo) 30 cases 40000 of BSE nvCJD BSE 35000 25 30000 20 25000 cases of vCJD 15 20000 15000 10 10000 5 5000 0 0 up to 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 1987 year
  • 73. Collins SJ, Lawson VA, Masters CL , transmissible spongiform encephalopathies. The Lancet. Vol. 363. Jan 3, 2004.
  • 74. Sorveglianza attiva in Italia sulla BSE ANNO CAPI TESTATI CASI PREVALENZA (>24 mesi) sorv.attiva (CASI/10.000) 2001 462.536 48 1,04 2002 740.343 34 0,46 2003 787.540 31 0,39 (1) 2004 781.837 7 0,09 2.772.256 120 0,43 Totale (1) casi e test al 31.12, incluso un caso da sorveglianza passiva
  • 75. Provvedimenti Trasfondere sempre sangue senza linfociti (normativa UK 1998). Tutti i bambini nati dopo il 1995 ricevano solo sangue di donatori non inglesi (normativa UK 2002). Eliminare dalla donazione chi ha soggiornato in Inghilterra oltre 6 mesi. Eliminare dalla donazione chi ha subito trasfusioni?
  • 76. polimorfismo al codon 129 15% 15% MV VV VV MM 100% MM 70% MM MV CJD sporadica vCJD 10 % VV 50% 40% MV MM Controlli (fra i caucasici)
  • 77. Tutti i casi di vCJD ad oggi sono MM al codon 129 Ma sono stati trovati 3 casi di persone VV con positività ai prioni nell’appendice celiaca Anche la barriera VV verrà infranta?
  • 78. Sono stati segnalati 3 casi di trasmissione di CJD con trasfusioni di sangue (incubazione di 5-6 anni).
  • 79.
  • 80.
  • 81.
  • 82.
  • 83.
  • 84. Numero complessivo di sospetti 115 LOMBARDIA 28 VENETO 23 PIEMONTE 12 EMILIA ROMAGNA 3 VALLE D'AOSTA 3 CALABRIA 2 SICILIA 2 LAZIO 1 TRENTO 1 TOSCANA 1 PUGLIA 1 LIGURIA 1 FRIULI V.G. 1 ABRUZZO al 31/12/2004 0 20 40 60 80 100 120 140
  • 85.
  • 87. Terapia Al Prion 2006 una intera sessione sulla terapia • Il dramma emergente • dei giovani affetti da vCJD • dei familiari dei casi genetici • dei casi trasfusi o altri a rischio iatrogeno Necessità tra l’altro di counseling medico-legale e psicologico. • Su colture di cellule nervose è facile eliminare i prioni con molecole cicliche (es. blu di metilene) • La quinacrina, le fenotiazine • La doxyciclina • Pentosan polisolfato endoventricolare (compete coi glicani della PrP) • vaccino • MM ----> VV sistema linfoemopoietico ? ??
  • 89. Settembre 1988 Parlamento Europeo e Consiglio dell’Unione Europea istituiscono una rete di sorveglianza epidemiologica e di controllo delle malattie trasmissibili nella Comunità Febbraio 2001 La legislazione italiana equipara la Malattia di Creutzfeldt- Jakob e le sindromi ad essa correlate alle malattie infettive e diffusive che comportano l’adozione di misure di sanità pubblica
  • 90. Marzo 2001 La legislazione italiana, considerata l’epidemia di encefalopatia spongiforme del bovino (BSE) in atto nel Regno Unito dalla prima metà degli anni 80, stabilisce la necessità di monitorare l’incidenza della malattia di Creutzfeldt-Jakob e delle sindromi ad essa correlate DECRETA La variante della Malattia di Creutzfeldt-Jakob, la Malattia di Creutzfeldt-Jakob e le sindromi ad esse correlate devono essere segnalate sia al sospetto che nei casi accertati.
  • 91.
  • 93. I prioni sono stati e sono causa di tragiche malattie: • cinquanta anni fa’ hanno decimato la popolazione di Papua • ci sono stati più di 250 morti da infezioni iatrogene • ancora non è esclusa un’epidemia post-BSE in Europa Eppure si tratta di un fenomeno affascinante: che va molto al di là delle malattie in questione e che può essere la strada maestra per capire il meccanismo di interferenza fra le diverse proteine e la patogenesi delle malattie neurodegenerative Per ora, diverse questioni basilari sui prioni restano oscure. Aguzzi A, Polymenidou M. “ Mammalian prion biology: one century of evolving concepts”. Cell. 2004 Jan 23; 116 (2): 313 - 27
  • 94. Disorder Reported Overlaps Overlap between neurodegenerative disorders Armstrong RA, Lantos PL, Cairns NJ. Neuropathology 2005;25:111–124 AD CBD,CJD,DLB,DS,GSS,NPD,PkD CBD FTDP-17,FTD-MND,PD,PkD,PSP CJD DLB,PD DLB DS,MSA FFI GSS FTDP-17 CBD,PSP FTD-MND CBD,HD MSA PkD,DLB,PSP PD PSP • AD Alzheimer’s disease; CBD corticobasal degeneration; CJD Creutzfeldt-Jakob disease; DLB, dementia with Lewy bodies; DS Down’s syndrome; FTD-MND motor neuron disease with dementia; FTDP-17, frontotemporal dementia and parkinsonism linked to chromosome 17; GSS Gerstmann – Straussler – Scheinker syndrome; HD Huntingon’s disease; MSA Multiple system atrophy; NPD Niemann-Pick disease; PD, Pick’s disease; PkD Parkinson’s disease; PSP progressive supranuclear palsy.
  • 95. Genetica delle popolazioni L’esempio del Kuru (azzeramento del polimorfismo MM al codone 129) ha fatto ipotizzare che tale polimorfismo si sia modellato in tempi preistorici sulla base di abitudini alimentari, di pratiche cannibaliche e di conseguenti epidemie e selezioni collettive attraverso gravi malattie epidemiche neurologiche.
  • 96. fine