Linfedema torino 4 e 5 farina giovanni [modalità compatibilità]
1. Società Italiana di Linfologia Oncologica Day Hospital Flebolinfologico
Abbinamento del bendaggio linfologico alla
ginnastica decongestiva.
Torino sabato 5 marzo
2. Introduzione
Come definito dall’International Society of Lymphology, la
dall’International Lymphology,
fase intensiva della terapia complessa decongestiva si basa
su quattro elementi portanti uno dei quali è rappresentato
dalla ginnastica decongestiva ad arto bendato.
bendato.
3. Binomio terapeutico
Sperimentazioni in vitro ed in vivo hanno dimostrato che durante
l’attività muscolare si determina un aumento della frequenza delle
contrazioni dei vasi linfatici e della loro portata ma che il riassorbimento
proteico non aumenta in maniera significativa se l’attività muscolare è
eseguita in assenza di bendaggio (studio linfoscintigrafico-Bourgeois).
linfoscintigrafico-Bourgeois).
Diversamente l’azione congiunta eser-
l’azione eser-
cizio più bendaggio è in grado di favorire
maggiormente il riassorbimento proteico.
proteico.
Attraverso un’azione di contrapposizione
all’espansione muscolare il bendaggio
linfologico è in grado di restituire,
proporzionalmente al grado di rigidità del
sistema, l’energia prodotta durante
l’esercizio fisico agli strati sovra-
sovra-
sottofasciali.
sottofasciali.
4. La rigidità di un sistema
La rigidità di un sistema mono/multicomponente può essere
valutata attraverso la misurazione dell’Indice Statico di Stiffness
dell’Indice
I.S.S. come definisce il Comitato Europeo per la standardizzazione
C.E.N. ed è strettamente dipendente:
dipendente:
dalle caratteristiche tessili ed elastometriche della benda
impiegata
dalle caratteristiche visco-elastiche del sottobendaggio
visco-
dal sistema nel suo insieme.
5. Caratteristiche della benda
La benda a corta estensibilità è caratterizzata da una:
bassa energia di recupero
bassa pressione di riposo
elevata pressione di lavoro
La benda a media estensibilità è caratterizzata da una:
una:
media energia di recupero
media pressione di riposo
media pressione di lavoro
La benda a lunga estensibilità e caratterizzata da una:
forte energia di recupero
forte pressione di riposo
lieve pressione di lavoro
6. Caratteristiche visco-elastiche del sottobendaggio
visco-
Tra i diversi sistemi multistrato in uso nel trattamento del linfedema
e “validati clinicamente” possiamo distinguere, per la diversa
clinicamente”
tipologia di sottobendaggio impiegato, tre sistemi principali che
utilizzano al di sopra della maglia tubolare:
tubolare:
cotone germanico
schiuma poliuretanica
schiume di lattice.
7. Test clinici preliminari
Pur ritenendo che ogni sistema multistrato vada valutato nel suo
insieme, si è potuto osservare attraverso una valutazione
incrociata fra tre diversi tipi di sottobendaggio di cui sopra, con
tre diverse tipologie di bende la forte interazione tra questi due
elementi e come la pressione di lavoro ne venga influenzata.
influenzata.
Benda al 40% di est. Benda al 49% di est. Benda al 90% di est.
8. Sistema di marcatura
Per rendere più oggettiva la valutazioni comparativa è stato
impiegato un sistema di marcatura ellittico in grado di trasformarsi in
un cerchio raggiunto il 50% dell’estensibilità massima di ciascuna
50%
delle bende impiegate (Atti del congresso Nazionale dell’Istituto dei Tumori 2008
“Gestione della tensione di applicazione nel bendaggio multistrato” G.Farina). L’eccentricità
dell’ellisse è stata calcolata attraverso l’applicazione della seguente
formula:
formula:
X2=X1/(1+estensibilità benda * estensione benda)
X2
X1
10. Scala di ellissi
Tale sistema è disponibile gratuitamente a tutti gli iscritti della
Società Italiana di Linfologia Oncologica
11. Risultati
È stato osservato che prescindendo dalla tipologia di
benda impiegata l’I.S.S. tende ad essere, rispetto ai
l’I
valori medi massimi rilevati (21 mmHg), decisamente più
mmHg),
basso se vengono utilizzate come sottobendaggio delle
schiume poliuretaniche 9-12 mmHg.
mmHg.
12. Risultati
Per quanto riguarda il sottobendaggio in schiuma di
lattice a densità variabile 0,105-0,142 g/cm³ l’I.S.S.
105- g/cm³ l’I.
rilevato è stato rispettivamente di 6-11 mmHg.
mmHg.
13. Risultati
Per quanto concerne il cotone germanico a densità
variabile 0,036-0,076 g/cm³ è stato osservato che la
036- g/cm³
media dell’I.S.S. è stata rispettivamente pari a 18-21
dell’I. 18-
mmHg.
mmHg.
14. Risultati
Si aggiunge inoltre che in media il miglior rapporto tra pressione di
riposo e pressione di lavoro nelle varie fasi è stato ottenuto
utilizzando una benda a corta estensibilità con un sottobendaggio
in cotone germanico.
germanico.
15. Ruolo del sottobendaggio
Per quanto osservato nell’ambito dello valutazioni è possibile
affermare che il sottobendaggio svolge, oltre al ruolo consueto di
protezione e di omogeneizzazione della pressione di applicazione,
anche un’importante funzione regolatrice dell’azione di
contenimento, andando ad aumentare o a diminuire il grado di
rigidità complessivo dell’intero sistema ottenibile attraverso
l’utilizzo di una determinata benda.
benda.
16. Valutazione dei sistemi multistrato nel loro insieme
In presenza di un linfedema ad elevata concentrazione proteica
gli esercizi decongestivi ad arto bendato svolgono un ruolo
estremamente importante nella riduzione di tale condizione
altresì possono incrementare l’azione delle pompe impulso-
impulso-
aspirative favorendo ulteriormente il lavoro di compenso
esercitato dal sistema venoso.
venoso.
Per utilizzarne appieno le potenzialità dell’esercizio decongestivo
si suggerisce di utilizzare dei sistemi multistrato altamente
contenitivi che abbiano altresì elevate caratteristiche tecniche in
termini di:
di:
tollerabilità
funzionalità
stabilità.
17. Tollerabilità
La mancata tollerabilità da parte del paziente di un determinato sistema
multistrato è legata a diversi fattori quali:
quali:
alte pressione di riposo
pressioni di riposo non adeguatamente rapportate alla distribuzione
dell’edema lungo i vari segmenti e gradi di fibrotizzazione tissutale
(auspicabile l’uso di modelli matematici)
disuniformità della compressione
instabilità del sistema
alle maggiore/minore propensione di un sistema a variare la sua
pressione di riposo nel tempo
bassa compliance del paziente.
paziente.
dismorfismo in seconda settimana
65
60
55
50
45
40
35 Differenza % iniziale
30
Diff. % cm
25
20 Differenza % prima
15 sett
10
5 Differenza %
0 seconda sett
-5 A A1 Y B B1 C D E E1 F G
-10
punti di rilevamento
18. Funzionalità
È di fondamentale importanza, onde favorire l’esecuzione degli
esercizi decongestivi ad arto bendato prediligere dei sistemi che
preservino un buon grado di funzionalità articolare a tutti i livelli
e che evitino di generare costrizioni di bordo benda durante i
movimenti di flessione articolare. A tal fine si suggerisce di
articolare.
utilizzare:
utilizzare:
un numero ridotto di passaggi benda a livello articolare
delle modalità di sovrapposizione a livello articolare che
non costringano durante i movimenti di flessione
materiali appropriati.
19. Stabilità
Altresì si rende opportuno impiegare dei sistemi multistrato ad
elevata stabilità che non ridiscendano in senso prossimo distale
dopo l’esecuzione degli esercizi decongestivi e che non vadano
a modificarsi in maniera sostanziale rispetto alla loro costru-
costru-
zione originaria.
originaria.
20. Test clinici comparativi
I test clinici comparativi dei vari sistemi multistrato sono stati svolti su
medesima persona priva di patologie artero-venose utilizzando una
artero-
tecnica di sovrapposizione spiroidale al 75% di sovrapposizione con una
75%
benda al 49% di estensibilità e una tensione di applicazione pari al 50%
49% 50%
della sua estensibilità massima.
massima. .
Legenda
Elevata • ••
Media ••
Ridotta •
34. Dall’applicazione clinica multicentrica di quest’ultimo sistema
multistrato multicomponente su pazienti con linfedema primitivo e
secondario dell’arto inferiore, si è potuto riscontrare che tale
sistema favorisce una riduzione omogenea dell’edema ed in
particolar modo delle zone di massima espressione edemigena e
altresì consente un’ottimizzazione dei risultati in termini di
riduzione:
riduzione:
della fibrotizzazione tissutale
della volumetria dell’arto (arti inf. 51,2% di media riduzione su gli ultimi 10 casi non
inf. 51,
mologhi di linfedema primitivo e secondario di media-grande entità e del 49,4% degli arti sup. su gli
media- 49, sup.
ultimi 10 casi omologhi di linfedema secondario di media-grande
media- entità secondo i parametri
dell’International Society of Lymphology, trattati al 24.12.2010 e calcolati sulle due settimane di
24.12.
trattamento attraverso una tecnica di misurazione volumetria indiretta). Dati di prossima pubblicazione.
indiretta). pubblicazione.
fase di ricovero.
38. ……”sarebbe auspicabile, per
implementare i risultati clinici, mettere a
punto un programma ampiamente
condiviso di esercizi decongestivi da
adattare in rapporto alle diverse
condizioni cliniche”…….
40. Bibliografia essenziale
Trattato di linfologia. Daniele Aloisi Impress
linfologia.
Atti del corso di”terapia integrata dell’edema” del dr. Daniele Aloisi
di”terapia dr.
Atti del corso di “operatore di trattamento linfodrenante e di bendaggio
multistrato ad indirizzo riabilitativo” diretto dal prof.Giovanni.B.Augus
prof.Giovanni.
Atti del corso di “bendaggio flebologico” del dr. Loris Stella
dr.
Atti del corso di “bendaggio compressivo” del dr. Paolo Mondani
dr.
Atti del corso “trattamento delle ulcere degli arti inferiori” del dr.Giovanni Mosti
dr. e
dal dr.Vincenzo Mattaliano
dr.
Traitement compressif des membres del dr.H.Partsch-dr.E.Rabe-dr.R.Stemmer
dr. Partsch-dr. Rabe-dr.
Il flebolinfedema “dalla diagnosi alla terapia” S.Michelini-A.Cavezzi edizione Auxilia
Michelini-
Drenaggio dell’arto inferiore A.Leduc-O.Leduc
Leduc-
Manuale teorico pratico di riabilitazione vascolare Sandro Michelini edizioni P.R.
Fisioterapia complessa decongestionante di E.Földi e M.Földi Marrapese Editore-
Editore-
Roma
Rééducation des œdèmes des membres infèrieurs Jean-Yves Bouchet Masson
Jean-