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LE MALATTIE PROFESSIONALI
Paola IMBURGIA
Consulente Medico Legale Inas Cisl Palermo
Venerdì 6 giugno 2014 – Astoria Palace Hotel – Palermo
La MALATTIA PROFESSIONALE è la patologia che il
lavoratore contrae a causa del lavoro svolto.
Si differenzia dall'infortunio in quanto è caratterizzata da
una graduale, progressiva, lenta azione di fattori
presenti nell'ambiente di lavoro che possono
compromettere la salute del lavoratore.
2
TESTO UNICO N. 1124/65
dispone che, a fronte di una patologia di origine
occupazionale, l’Inail ha il dovere di indennizzare, secondo
regole precise, i danni provocati alla salute della lavoratrice
o del lavoratore, prevedendo prestazioni di carattere
economico, sanitario e riabilitativo.
3
MALATTIE PROFESSIONALI
TABELLATE
contenute in due tabelle
distinte (settore industria e
agricoltura) che sono state
periodicamente aggiornate
in relazione alle novità
medico-scientifiche. L’ultima
revisione è stata effettuata
nel 2009.
NON TABELLATE
pur non essendo inserite
nelle tabelle, possono
essere riconosciute come
professionali, purché se ne
dimostri il nesso di causalità.
(Corte Costituzionale, con la
sentenza n. 179 del 1988)
4
Nel caso di malattie professionali tabellate, vale il principio
della cosiddetta “presunzione del nesso tra patologia e attività”.
Pertanto, al lavoratore esposto ad una delle lavorazioni a rischio
previste negli elenchi, non è richiesta altra documentazione,
oltre alla certificazione rilasciata dal medico.
5
NUOVA TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI
(D.M. 09/04/2008)
• PRIMA COLONNA sono elencate le voci delle
malattie;
• SECONDA COLONNA sono comprese le lavorazioni
che espongono all’agente nocivo;
• TERZA COLONNA è indicato il PMI, la cui durata è in
relazione alle specifiche malattie e non agli agenti e
dipende dalla storia naturale della malattia stessa.
Illimitato per le forme neoplastiche.
6
Per le patologie extratabellari, invece, poiché le indagini
epidemiologiche non hanno prodotto risultati sufficienti tali
da giustificare l’inserimento nelle tabelle, il lavoratore o la
lavoratrice devono dimostrare con una documentazione
appropriata il nesso tra la malattia contratta e le attività
professionali svolte.
7
In ogni caso, una volta ottenuto il riconoscimento da parte
dell’Inail della malattia da lavoro, le prestazioni sono
identiche sia che si tratti di patologia tabellata o
extratabellare.
8
MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE
Non è sufficiente l’elemento anamnestico dell’esposizione
ad uno specifico agente.
È necessario verificare:
• Rischi lavorativi
• Tempi e modalità di esposizione
• Cicli tecnologici
• Compatibilità della malattia con lo specifico fattore di
rischio
9
L’iter di riconoscimento di una malattia professionale da
parte dell’Istituto Assicuratore INAIL inizia con la
compilazione ad opera del medico (di Patronato, di famiglia,
competente) del primo certificato di malattia professionale,
certificato che il lavoratore deve consegnare entro 15 giorni
al datore di lavoro.
10
PRIMO CERTIFICATO DI MALATTIA PROFESSIONALE
• Primo certificato medico (art.53 TU): “il certificato
medico deve contenere…una relazione particolareggiata
della sintomatologia accusata dall’ammalato stesso e di
quella rilevata dal medico certificatore”
• Il primo certificato medico di MP (mod. 5 – S.S.) va
allegato alla denuncia (mod. 101-1) che reca uno spazio
riservato alla dichiarazioni relative alle visite mediche
periodiche.
11
Solo con la consegna al datore si dà avvio alla procedura per
un eventuale riconoscimento della tecnopatia da parte
dell’Istituto Assicuratore.
Il datore di lavoro ha obbligo di trasmettere all’INAIL la
denuncia di malattia professionale entro 5 giorni dal
ricevimento del primo certificato medico, corredata da
informazioni in merito alla lavorazione e/o sostanze che
avrebbero determinato la malattia, le mansioni del
lavoratore, gli accertamenti praticati in azienda
(sorveglianza sanitaria ex D.Lgs 626 e oggi D.Lgs 81)e
l’orario di lavoro.
12
Successivamente, l’Inail chiamerà a visita il lavoratore per
ricostruire l’anamnesi lavorativa, in particolare in merito
alla pericolosità cui è stato esposto e chiederà al datore di
lavoro copia del documento aziendale di valutazione dei
rischi.
13
Il lavoratore chiamato a visita dall’Inail dovrà portare con
sé:
• libretto di lavoro;
• documentazione sanitaria inerente la patologia
denunciata;
• accertamenti sanitari preventivi e periodici svolti in
azienda;
• eventuali attestazioni di invalidità riconosciute in altri
ambiti giuridici.
14
Se la malattia denunciata non è prevista dalle tabelle,
l’Istituto assicuratore può avvalersi, in caso di dubbi, della
sua struttura tecnica di accertamento del rischio (Contarp)
per effettuare indagini ispettive all’interno dell’azienda e
quantificarne l’esposizione.
15
Con una successiva comunicazione, l’Istituto assicuratore
farà conoscere al lavoratore le sue conclusioni, che
potranno accogliere (o respingere) la richiesta di
riconoscimento di malattia professionale quantificandone il
grado di inabilità al lavoro.
16
Il lavoratore, può presentare opposizione contro le decisioni
assunte dall’Inail.
17
DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA
PROFESSIONALE
La denuncia assicurativa all'INAIL di una malattia
professionale va tenuta ben distinta dall'obbligo previsto
dal Testo Unico INAIL 1124/65 che pone in capo ai medici e,
dunque, oggi in particolare ai medici competenti di
denunciare all'Asl, all'Inail ed alla DPL le malattie di
probabile origine lavorativa incluse nelle liste di legge.
18
La finalità di questa denuncia ai sensi dell’art. 139 del DPR
1124/65 e dell’art. 10 del Dlgs 38/2000 è di natura
preventiva ed ha dunque lo scopo ad esempio di
permettere la programmazione dell'attività dell'Organo di
Vigilanza.
Dal 2008 l’elenco delle patologie di probabile origine
lavorativa è stato notevolmente ampliato rispetto a quello
esistente dal 1973.
DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA
PROFESSIONALE
19
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• malattie la cui origine lavorativa è possibile.
DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA
PROFESSIONALE
20
REVISIONE
Con il passare del tempo, il lavoratore può subire ulteriori
aggravamenti a causa della patologia contratta. In tal
caso può presentare all'Inail le domande di aggravamento
(cosiddette revisioni) con la seguente cadenza:
la prima domanda può essere presentata dopo 6 mesi
dalla cessazione dell'indennità di temporanea assoluta,
se è stata corrisposta la prestazione, oppure dopo 1 anno
dalla data della manifestazione, che decorre
generalmente dalla data di denuncia.
21
REVISIONE
Le altre domande possono essere effettuate non prima di
1 anno dalla precedente l'ultima domanda può avvenire
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LE MALATTIE PROFESSIONALI

  • 1. LE MALATTIE PROFESSIONALI Paola IMBURGIA Consulente Medico Legale Inas Cisl Palermo Venerdì 6 giugno 2014 – Astoria Palace Hotel – Palermo
  • 2. La MALATTIA PROFESSIONALE è la patologia che il lavoratore contrae a causa del lavoro svolto. Si differenzia dall'infortunio in quanto è caratterizzata da una graduale, progressiva, lenta azione di fattori presenti nell'ambiente di lavoro che possono compromettere la salute del lavoratore. 2
  • 3. TESTO UNICO N. 1124/65 dispone che, a fronte di una patologia di origine occupazionale, l’Inail ha il dovere di indennizzare, secondo regole precise, i danni provocati alla salute della lavoratrice o del lavoratore, prevedendo prestazioni di carattere economico, sanitario e riabilitativo. 3
  • 4. MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE contenute in due tabelle distinte (settore industria e agricoltura) che sono state periodicamente aggiornate in relazione alle novità medico-scientifiche. L’ultima revisione è stata effettuata nel 2009. NON TABELLATE pur non essendo inserite nelle tabelle, possono essere riconosciute come professionali, purché se ne dimostri il nesso di causalità. (Corte Costituzionale, con la sentenza n. 179 del 1988) 4
  • 5. Nel caso di malattie professionali tabellate, vale il principio della cosiddetta “presunzione del nesso tra patologia e attività”. Pertanto, al lavoratore esposto ad una delle lavorazioni a rischio previste negli elenchi, non è richiesta altra documentazione, oltre alla certificazione rilasciata dal medico. 5
  • 6. NUOVA TABELLA DELLE MALATTIE PROFESSIONALI (D.M. 09/04/2008) • PRIMA COLONNA sono elencate le voci delle malattie; • SECONDA COLONNA sono comprese le lavorazioni che espongono all’agente nocivo; • TERZA COLONNA è indicato il PMI, la cui durata è in relazione alle specifiche malattie e non agli agenti e dipende dalla storia naturale della malattia stessa. Illimitato per le forme neoplastiche. 6
  • 7. Per le patologie extratabellari, invece, poiché le indagini epidemiologiche non hanno prodotto risultati sufficienti tali da giustificare l’inserimento nelle tabelle, il lavoratore o la lavoratrice devono dimostrare con una documentazione appropriata il nesso tra la malattia contratta e le attività professionali svolte. 7
  • 8. In ogni caso, una volta ottenuto il riconoscimento da parte dell’Inail della malattia da lavoro, le prestazioni sono identiche sia che si tratti di patologia tabellata o extratabellare. 8
  • 9. MALATTIE PROFESSIONALI TABELLATE Non è sufficiente l’elemento anamnestico dell’esposizione ad uno specifico agente. È necessario verificare: • Rischi lavorativi • Tempi e modalità di esposizione • Cicli tecnologici • Compatibilità della malattia con lo specifico fattore di rischio 9
  • 10. L’iter di riconoscimento di una malattia professionale da parte dell’Istituto Assicuratore INAIL inizia con la compilazione ad opera del medico (di Patronato, di famiglia, competente) del primo certificato di malattia professionale, certificato che il lavoratore deve consegnare entro 15 giorni al datore di lavoro. 10
  • 11. PRIMO CERTIFICATO DI MALATTIA PROFESSIONALE • Primo certificato medico (art.53 TU): “il certificato medico deve contenere…una relazione particolareggiata della sintomatologia accusata dall’ammalato stesso e di quella rilevata dal medico certificatore” • Il primo certificato medico di MP (mod. 5 – S.S.) va allegato alla denuncia (mod. 101-1) che reca uno spazio riservato alla dichiarazioni relative alle visite mediche periodiche. 11
  • 12. Solo con la consegna al datore si dà avvio alla procedura per un eventuale riconoscimento della tecnopatia da parte dell’Istituto Assicuratore. Il datore di lavoro ha obbligo di trasmettere all’INAIL la denuncia di malattia professionale entro 5 giorni dal ricevimento del primo certificato medico, corredata da informazioni in merito alla lavorazione e/o sostanze che avrebbero determinato la malattia, le mansioni del lavoratore, gli accertamenti praticati in azienda (sorveglianza sanitaria ex D.Lgs 626 e oggi D.Lgs 81)e l’orario di lavoro. 12
  • 13. Successivamente, l’Inail chiamerà a visita il lavoratore per ricostruire l’anamnesi lavorativa, in particolare in merito alla pericolosità cui è stato esposto e chiederà al datore di lavoro copia del documento aziendale di valutazione dei rischi. 13
  • 14. Il lavoratore chiamato a visita dall’Inail dovrà portare con sé: • libretto di lavoro; • documentazione sanitaria inerente la patologia denunciata; • accertamenti sanitari preventivi e periodici svolti in azienda; • eventuali attestazioni di invalidità riconosciute in altri ambiti giuridici. 14
  • 15. Se la malattia denunciata non è prevista dalle tabelle, l’Istituto assicuratore può avvalersi, in caso di dubbi, della sua struttura tecnica di accertamento del rischio (Contarp) per effettuare indagini ispettive all’interno dell’azienda e quantificarne l’esposizione. 15
  • 16. Con una successiva comunicazione, l’Istituto assicuratore farà conoscere al lavoratore le sue conclusioni, che potranno accogliere (o respingere) la richiesta di riconoscimento di malattia professionale quantificandone il grado di inabilità al lavoro. 16
  • 17. Il lavoratore, può presentare opposizione contro le decisioni assunte dall’Inail. 17
  • 18. DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA PROFESSIONALE La denuncia assicurativa all'INAIL di una malattia professionale va tenuta ben distinta dall'obbligo previsto dal Testo Unico INAIL 1124/65 che pone in capo ai medici e, dunque, oggi in particolare ai medici competenti di denunciare all'Asl, all'Inail ed alla DPL le malattie di probabile origine lavorativa incluse nelle liste di legge. 18
  • 19. La finalità di questa denuncia ai sensi dell’art. 139 del DPR 1124/65 e dell’art. 10 del Dlgs 38/2000 è di natura preventiva ed ha dunque lo scopo ad esempio di permettere la programmazione dell'attività dell'Organo di Vigilanza. Dal 2008 l’elenco delle patologie di probabile origine lavorativa è stato notevolmente ampliato rispetto a quello esistente dal 1973. DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA PROFESSIONALE 19
  • 20. L’elenco si articola in: • malattie la cui origine lavorativa è di elevata probabilità; • malattie la cui origine lavorativa è di limitata probabilità; • malattie la cui origine lavorativa è possibile. DENUNCIA DI MALATTIA A PROBABILE EZIOLOGIA PROFESSIONALE 20
  • 21. REVISIONE Con il passare del tempo, il lavoratore può subire ulteriori aggravamenti a causa della patologia contratta. In tal caso può presentare all'Inail le domande di aggravamento (cosiddette revisioni) con la seguente cadenza: la prima domanda può essere presentata dopo 6 mesi dalla cessazione dell'indennità di temporanea assoluta, se è stata corrisposta la prestazione, oppure dopo 1 anno dalla data della manifestazione, che decorre generalmente dalla data di denuncia. 21
  • 22. REVISIONE Le altre domande possono essere effettuate non prima di 1 anno dalla precedente l'ultima domanda può avvenire dopo 15 anni dalla data di costituzione della rendita e la richiesta deve essere inoltrata non oltre 1 anno dalla scadenza del 15° anno 22