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Cristiano M. Gaston

Officina di BombaCarta
     “Uomo-bestia”

     (febbraio 2013)
Sondaggio
quali sono le caratteristiche distintive dell’uomo?
?




esiste una differenza sostanziale?
Nel greco omerico non esiste un
  concetto unico di Anima/Io:

      Thumòs (il sentimento)
      Nòos (l’intelletto)
      Àte (che ci conduce ad
      azioni scellerate)
      Mènos (che ci spinge               Ritratto immaginario di Omero, copia
                                      romana del II secolo d.C. di un'opera greca

      ad azioni eroiche)              del II secolo a.C. Conservato al Museo del
                                                    Louvre di Parigi.


      Idee, associazioni che “vengono in mente”
      senza spiegazione logica
      Psyché (l’anima che spira dal corpo morente)
Nel greco omerico non esiste un
  concetto unico di Anima/Io:

      Thumòs (il sentimento)
      Nòos (l’intelletto)
      Àte (che ci conduce ad
      azioni scellerate)*
      Mènos (che ci spinge                      Ritratto immaginario di Omero, copia
                                             romana del II secolo d.C. di un'opera greca

      ad azioni eroiche)*                    del II secolo a.C. Conservato al Museo del
                                                           Louvre di Parigi.


      Idee, associazioni che “vengono in mente”
      senza spiegazione logica*
      Psyché (l’anima che spira dal corpo morente)

                           *di origine extracosciente, quindi divina
psyché
          àte
thumòs   mènos     ciò che
  nòos    etc.   rende “vivo”
                   il corpo
psiche
          preconscio
conscio    inconscio     ciò che
                       rende “vivo”
                         il corpo
Struttura della psiche


       Super-Io



         Io
                         “Conscio”
         Es
Composto dai fattori ereditari presenti alla nascita, compresi gli
istinti.
È il serbatoio dell’energia psichica.Non tollera aumenti di energia
(creano stati di tensione).
Opera in modo da scaricare immediatamente la tensione e
riportare l’organismo a un livello energetico basso e costante:
tende all’omeostasi.Desidera soddisfazione immediata.Scarica la
tensione attraverso l’immagine dell’oggetto (processo primario).




                                        Distingue piacere-dolore
                   Es
                                          (principio del piacere)
Fame


   Tensione


Mi ciuccio il dito   Foto © 2012 Cristiano M. Gaston




        Es
Fame


        Tensione

  (per ora va bene, ma
se non arriva il biberon?)


           Es
Super-Io



  Io



  Es
Si sviluppa in conseguenza dei bisogni dell’organismo, che
richiedono rapporti adeguati con il mondo reale.
Distingue tra contenuti mentali e realtà esterna.
Concilia le richieste delle altre istanze psichiche e della realtà
esterna. Seleziona gli stimoli cui rispondere.
Impedisce che la tensione si scarichi prima che sia disponibile un
oggetto atto a soddisfare il bisogno.
Sospende il principio del piacere, che entrerà in funzione quando
sia a disposizione l’oggetto richiesto (processo secondario).




                                           Distingue vero-falso
                   Io
                                            (principio di realtà)
Super-Io



  Io



  Es
{
                                   Coscienza (introiezione
                                   delle punizioni)

                                   Io Ideale (introiezione delle
                                   ricompense)
             Super-Io



Si sviluppa come risposta alle ricompense e alle
punizioni date dai genitori.
Lotta per la perfezione più che per il piacere.Inibisce
gli impulsi dell’Es, induce l’Io a sostituire le finalità
realistiche con quelle moralistiche.
Tutto ha origine        Mete ideali e sublimazioni:
biologica                  Arte, Religione etc.



             Super-Io
                                Reperimento di soluzioni
                                      realistiche

                   Io

                                       Istinto: Bisogno
                   Es               (eccitamento fisico) e
                                           Desiderio
                                   (sua rappresentazione
                                         psicologica)
1927: primi tentativi di insegnare il linguaggio
umano a uno scimpanzé

1947: Keith and Catherine Hayes insegnano
alcune parole a Vicki (mama, papa, up, cup)

Anni ’60: Gardner & Gardner, vedendo Vicki,
intuiscono che gli scimpanzé possono
apprendere il linguaggio dei segni (Washoe)
Washoe




http://www.youtube.com/watch?v=UAJAV0PJmsw
Koko
  Nel 1971 nasce Koko.
      Viene istruita da
Penny Patterson e impara
      circa 200 parole
 nel linguaggio dei segni.

Si esprime con i segni ma
    capisce l’inglese.
http://www.youtube.com/watch?v=scu8ZU1HyNw
Riconosce se stessa allo specchio
Riconosce i disegni
Compone frasi
Inventa parole composte quando non conosce
la parola giusta
Usa aggettivi concreti e astratti
Dice bugie
Ha consapevolezza della morte/perdita
Esprime le proprie emozioni
Sondaggio
quali sono le caratteristiche distintive dell’uomo?
B. B. Beck
    Qual è la corretta
definizione di strumento?

    L’uso di strumenti
 è esclusivo dell’Uomo?
                            Torino, 1986
Sondaggio
Una vespa chiude il nido con un sassolino

Un babbuino si serve di un bastone per
raggiungere il cibo

Un airone attira pesci spargendo frammenti di
biscotto sull’acqua

Un macaco dissuade un aggressore
conspecifico tenendo un piccolo davanti a sé
Un pesce arciere spruzza gocce d’acqua per
colpire un insetto in volo

Un capovaccaio rompe un uovo facendovi
cadere sopra delle pietre

Un gabbiano apre un mitilo lasciandolo cadere
sulle rocce

Una lontra marina apre un mitilo sbattendolo
su una pietra tenuta sull’addome
Uno scimpanzé accatasta cassette per
raggiungere il cibo appeso in alto

Un ratto preme una leva in una gabbia di
Skinner per ottenere del cibo

Un castoro costruisce una diga per avere uno
specchio d’acqua adatto alla tana

Uno scimpanzé usa uno stelo d’erba per
sondare ed estrarre larve di termiti dal loro
nido sotterraneo
Definizione (Beck)
Libero da legame fisso con il substrato

Al di fuori del corpo dell’animale

Animato o inanimato

Tenuto al momento dell’uso (non occasionalmente)

Stabilire un orientamento esatto tra oggetto e
incentivo (una modificazione di forma, posizione,
condizione di un altro oggetto, di un altro organismo
o dello stesso animale)
Problemi

  Comportamento innato?

Quali caratteristiche sul piano
          cognitivo?

       Intenzionalità?

Condizionamento operante?
La “pesca” delle termiti presenta forti
analogie in popolazioni anche molto
distanti fra loro
Non tutte le popolazioni usano questa
tecnica
L’uso della tecnica non è correlato alla
presenza dei termitai
“Gruber ha prospettato l’ipotesi che la
   vera e propria costruzione di arnesi
debba necessariamente implicare l’uso di
   un altro oggetto come ausilio nella
 produzione; egli propone tal condizione
perché resti riservata al comportamento
 tecnico dell’uomo un’unicità qualitativa”
“Pare a me che una restrizione di questo
      genere sia frutto di un inutile
 antropocentrismo, che scoraggia una
       vera analisi comparata del
   comportamento di ‘uso di arnesi’”
“Ogniqualvolta un uomo inventa
una cosmogonia, per dovere per
angoscia o per allegria, non può
che rifarsi all’esperienza che egli
           ha dell’inizio.

E s’imbatte subito nel problema
  centrale: il tempo c’era già,
    prima di tutto? oppure è
    cominciato con il tutto?”

                             Ruggero Pierantoni, “Forma fluens - Il movimento e la sua
                              rappresentazione nella scienza, nell’arte e nella tecnica”,
                                                                           Torino, 1986
Sito di Peche-Merle (Paleolitico; Magdaleniano?)
“Le immagini di cervi, di orsi e di mammut non
      occupano spazio sulla roccia, sono
        semplicemente lì: vi appaiono.

 Questa strana assenza di spazio si traduce
            nell’assenza di moto.

     La sovrapposizione delle forme non
       sottintende la loro trasparenza.
      Esse semplicemente coesistono
                l’una sull’altra.”
Cueva Remigia (Mesolitico)
“A sinistra un gruppo di uomini solleva e
 brandisce in alto gli archi, a destra in basso un
   uomo è coricato a terra, trafitto da frecce.
  Tra il gruppo e il caduto è uno spazio vuoto.


Ma sappiamo che adesso
stiamo vedendo spazio:
l’intervallo di roccia
è divenuto distanza.”
“Questa è una scena.
        Sta succedendo qualcosa.

  Una conseguenza dell’insinuazione dello
spazio nella rappresentazione è che anche il
          tempo vi si fa manifesto.

 Tutto sta avvenendo nello stesso istante.
             È una fotografia.”
“La base di questo sviluppo è la
   scoperta del semplice fatto che la
pietra su cui si disegna non è sé stessa
ma può essere anche spazio entro cui
         inserire le immagini.”
“Ci accorgiamo dell’assenza di un artificio
retorico: la cornice. Lo spazio disponibile sfuma
e si affievolisce nell’allontanarsi dalla forma fino
          a ridivenire pietra pura e nuda.

 L’operazione di riquadrare una scena sembra
    legata alla nascita del linguaggio scritto.

            Come se la cornice fosse
           una vera e propria parola.”
Ma rimane un problema
     fondamentale
M. C. Escher, “Hand with Reflecting Sphere”, 1935
“Nella creazione di Adamo, che Michelangelo
affrescò sulla volta della Cappella Sistina, l’indice
 di Dio quasi tocca quello di Adamo, e tra quelle
      due dita c’è un piccolo spazio vuoto,
  in cui si mescolano le energie asimmetriche
          del Creatore e della creatura,
      come scoccassero tra due elettrodi.”
                         Stefano Levi Della Torre, “Zone di turbolenza”,
                                                          Milano, 2003
“È un intervallo minimo, indeterminato e
       insieme di intensità estrema.

È la più potente rappresentazione del sacro,
   in quanto evento e in quanto spazio di
       confine, spazio extraterritoriale.

        È una zona di turbolenza.”
“Chi vede ovunque soltanto
la natura, natura nel senso
e con gli occhi delle scienze
naturali, è cieco per la sfera       Edmund Husserl
                                          “Idee per una fenomenologia pura
                                  e per una filosofia fenomenologica”, Torino, 1965.

dello spirito, per il peculiare
dominio delle scienze dello
           spirito.”
“Non vede gli oggetti che
     attingono il loro senso a
operazioni personali – non vede,
dunque, gli oggetti della ‘cultura’,
                                     Edmund Husserl
   non vede, propriamente, le
persone, per quanto si accinga a
operare nell’atteggiamento dello
      psicologo naturalista.”
Searle


Otto argomenti contro
il materialismo:
l’argomento di
Thomas Nagel




                         John R. Searle, “La mente”, Milano, 2005
“Uno dei primi, ben noti argomenti contro le
versioni funzionalistiche del materialismo è
        stato avanzato in un articolo
             di Thomas Nagel.


Secondo Nagel, la parte davvero difficile del
 rapporto mente-corpo è il problema della
                coscienza.”
“Supponiamo di disporre di una spiegazione
     pienamente soddisfacente in termini
funzionalistici, materialistici, neurobiologici, di
    vari stati mentali: credenze, desideri,
             speranze, paure, ecc.

Essa non basterebbe comunque a spiegare la
        coscienza. Nagel lo illustra
       con l’esempio del pipistrello.”
“I pipistrelli hanno uno stile di vita diverso dal
  nostro. Dormono tutto il giorno, appesi alle
travi a testa in giù, e di notte volano in giro, e
             si orientano con il sonar.

Ora qualcuno potrebbe avere una conoscenza
  completa della neurofisiologia dei pipistrelli;
 potrebbe avere una conoscenza completa di
tutti i meccanismi funzionali che permettono ai
    pipistrelli di vivere e di orientarsi in volo”
“Mancherebbe comunque qualcosa alla
conoscenza di costui: cosa si prova ad essere
                un pipistrello?


  Per ogni essere cosciente, c’è un aspetto
     ‘cosa si prova’ della sua esistenza.”
“Non vede gli oggetti che
     attingono il loro senso a
operazioni personali – non vede,
dunque, gli oggetti della ‘cultura’,
                                     Edmund Husserl
   non vede, propriamente, le
persone, per quanto si accinga a
operare nell’atteggiamento dello
      psicologo naturalista.”
L’Uomo come Persona
  La persona è sì fonte di atti (intesi in senso
  aristotelico-tomista in una dialettica actus-
      potentia), ma non di atti indifferenti:
essi non solo ne discendono, ma la qualificano.
Wojtiła


 “Chiamiamo atto esclusivamente l’azione cosciente
     dell’uomo. Nessun’altra azione merita tale
   nome.L’atto in sé, come actus humanus, deve
   contribuire all’attualizzazione conoscitiva della
                      potenzialità.

    È la potenzialità dell’essere personale, mentre
    l’atto stesso non si spiega soltanto come actus
      humanus, ma anche come actus personæ.”


                                    (Wojtiła, Persona e Atto, Milano, 2001)
Borgna

  “L’uomo è ‘una’ parte della natura e può essere
     studiato come ‘un’ corpo fra gli ‘altri’ corpi.
    L’uomo, cioè, ha un corpo-Körper (un corpo-
   oggetto) ma egli è anche (un) corpo-Leib (un
              corpo vissuto o vivente).

 Questo significa che l’uomo non si progetta solo
  nella fatticità (nella naturalità) del suo corpo-
  Körper ma anche nella libertà del suo corpo-
                         Leib.”
                           (Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”,
                                             in Galimberti, U., “Il corpo”, Milano, 1983)
Borgna


 “Se questo avviene, se la coscienza intenzionale
   immerge il corpo in un movimento di radicale
   donazione di senso (Sinngebung), il corpo si
   destituisce per la sua fatticità e si trasforma in
       soggetto di esperienza, fondato nella
     costituzione storica e intersoggettiva degli
                 orizzonti di senso.”

                           (Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”,
                                             in Galimberti, U., “Il corpo”, Milano, 1983)
Persona
   La persona è dunque soggetto di relazione
  dotato di un Io fenomenologicamente dato di
  fronte ad un Mondo (o ai contenuti immediati
 della coscienza riconducibili all’esperienza del
 Mondo) fenomenologicamente dato anch’esso.

È soggetto di valore, fonte di atti a partire da una
potentia, che sono liberi e quindi riconducibili alla
              propria responsabilità.
Possiamo dire che la persona “è”

               in quanto

agisce liberamente (e responsabilmente)
                 ed “è”

               in quanto

            è in relazione.
Paoletti



  “Il problema di adeguare ciò che si fa e ciò che si
     è a ciò che si vuole, o si vorrebbe essere –
  quando anche si tratti di un’esistenza puramente
  edonistica o utilitaria – è appunto quello che ci fa
      indugiare, anche se non fa dell’attesa un
                problema cosciente.”


                                (Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia
                                                            filosofica”, Roma, 1999)
L’uomo è persona quindi nella misura in cui
 esperisce la dimensione dell’attesa, del tempo
 apparentemente vuoto ma che al contrario lo
   qualifica perché“senza questa ‘assenza di
cosalità’ l’uomo non diventa titolare della propria
                     azione.”


                             (Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia
                                                         filosofica”, Roma, 1999)
In conclusione
Democrito
“L’Uomo è quello che tutti sappiamo”
Fonti
Washoe: http://www.youtube.com/watch?v=UAJAV0PJmsw
Koko: http://www.youtube.com/watch?v=scu8ZU1HyNw

•Beck, B. B., “L’abilità tecnica degli animali”, Torino, 1986.
•Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”, in Galimberti, U., “Il
corpo”, Milano, 1983.
•Dodds, E. R., “I Greci e l'irrazionale”, Firenze, 1978.
•Gabbard, G. O., “Psichiatria Psicodinamica”, Milano, 1992.
•Gaston., C. M., “Sintomatologia nevrotica ‘vetero-adolescenziale’ e sviluppo
della persona”, 2004 (http://cgaston.me/).
•Husserl, E., “Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia
fenomenologica”, Torino, 1965.
•Levi Della Torre, S., “Zone di turbolenza”, Milano, 2003.
•Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia filosofica”, Roma, 1999.
•Pierantoni, R., “Forma Fluens”, Torino, 1986.
•Searle, J. R., “La mente”, Milano, 2005
•Snell, B., “La cultura greca”, Torino, 1963.Wojtiła, K., “Persona e Atto”, Milano,
2001.

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Uomo-Bestia

  • 1. Cristiano M. Gaston Officina di BombaCarta “Uomo-bestia” (febbraio 2013)
  • 2. Sondaggio quali sono le caratteristiche distintive dell’uomo?
  • 3. ? esiste una differenza sostanziale?
  • 4. Nel greco omerico non esiste un concetto unico di Anima/Io: Thumòs (il sentimento) Nòos (l’intelletto) Àte (che ci conduce ad azioni scellerate) Mènos (che ci spinge Ritratto immaginario di Omero, copia romana del II secolo d.C. di un'opera greca ad azioni eroiche) del II secolo a.C. Conservato al Museo del Louvre di Parigi. Idee, associazioni che “vengono in mente” senza spiegazione logica Psyché (l’anima che spira dal corpo morente)
  • 5. Nel greco omerico non esiste un concetto unico di Anima/Io: Thumòs (il sentimento) Nòos (l’intelletto) Àte (che ci conduce ad azioni scellerate)* Mènos (che ci spinge Ritratto immaginario di Omero, copia romana del II secolo d.C. di un'opera greca ad azioni eroiche)* del II secolo a.C. Conservato al Museo del Louvre di Parigi. Idee, associazioni che “vengono in mente” senza spiegazione logica* Psyché (l’anima che spira dal corpo morente) *di origine extracosciente, quindi divina
  • 6. psyché àte thumòs mènos ciò che nòos etc. rende “vivo” il corpo
  • 7. psiche preconscio conscio inconscio ciò che rende “vivo” il corpo
  • 8. Struttura della psiche Super-Io Io “Conscio” Es
  • 9. Composto dai fattori ereditari presenti alla nascita, compresi gli istinti. È il serbatoio dell’energia psichica.Non tollera aumenti di energia (creano stati di tensione). Opera in modo da scaricare immediatamente la tensione e riportare l’organismo a un livello energetico basso e costante: tende all’omeostasi.Desidera soddisfazione immediata.Scarica la tensione attraverso l’immagine dell’oggetto (processo primario). Distingue piacere-dolore Es (principio del piacere)
  • 10. Fame Tensione Mi ciuccio il dito Foto © 2012 Cristiano M. Gaston Es
  • 11. Fame Tensione (per ora va bene, ma se non arriva il biberon?) Es
  • 13. Si sviluppa in conseguenza dei bisogni dell’organismo, che richiedono rapporti adeguati con il mondo reale. Distingue tra contenuti mentali e realtà esterna. Concilia le richieste delle altre istanze psichiche e della realtà esterna. Seleziona gli stimoli cui rispondere. Impedisce che la tensione si scarichi prima che sia disponibile un oggetto atto a soddisfare il bisogno. Sospende il principio del piacere, che entrerà in funzione quando sia a disposizione l’oggetto richiesto (processo secondario). Distingue vero-falso Io (principio di realtà)
  • 15. { Coscienza (introiezione delle punizioni) Io Ideale (introiezione delle ricompense) Super-Io Si sviluppa come risposta alle ricompense e alle punizioni date dai genitori. Lotta per la perfezione più che per il piacere.Inibisce gli impulsi dell’Es, induce l’Io a sostituire le finalità realistiche con quelle moralistiche.
  • 16. Tutto ha origine Mete ideali e sublimazioni: biologica Arte, Religione etc. Super-Io Reperimento di soluzioni realistiche Io Istinto: Bisogno Es (eccitamento fisico) e Desiderio (sua rappresentazione psicologica)
  • 17.
  • 18. 1927: primi tentativi di insegnare il linguaggio umano a uno scimpanzé 1947: Keith and Catherine Hayes insegnano alcune parole a Vicki (mama, papa, up, cup) Anni ’60: Gardner & Gardner, vedendo Vicki, intuiscono che gli scimpanzé possono apprendere il linguaggio dei segni (Washoe)
  • 19.
  • 21. Koko Nel 1971 nasce Koko. Viene istruita da Penny Patterson e impara circa 200 parole nel linguaggio dei segni. Si esprime con i segni ma capisce l’inglese.
  • 23. Riconosce se stessa allo specchio Riconosce i disegni Compone frasi Inventa parole composte quando non conosce la parola giusta Usa aggettivi concreti e astratti Dice bugie Ha consapevolezza della morte/perdita Esprime le proprie emozioni
  • 24. Sondaggio quali sono le caratteristiche distintive dell’uomo?
  • 25. B. B. Beck Qual è la corretta definizione di strumento? L’uso di strumenti è esclusivo dell’Uomo? Torino, 1986
  • 27. Una vespa chiude il nido con un sassolino Un babbuino si serve di un bastone per raggiungere il cibo Un airone attira pesci spargendo frammenti di biscotto sull’acqua Un macaco dissuade un aggressore conspecifico tenendo un piccolo davanti a sé
  • 28. Un pesce arciere spruzza gocce d’acqua per colpire un insetto in volo Un capovaccaio rompe un uovo facendovi cadere sopra delle pietre Un gabbiano apre un mitilo lasciandolo cadere sulle rocce Una lontra marina apre un mitilo sbattendolo su una pietra tenuta sull’addome
  • 29. Uno scimpanzé accatasta cassette per raggiungere il cibo appeso in alto Un ratto preme una leva in una gabbia di Skinner per ottenere del cibo Un castoro costruisce una diga per avere uno specchio d’acqua adatto alla tana Uno scimpanzé usa uno stelo d’erba per sondare ed estrarre larve di termiti dal loro nido sotterraneo
  • 30. Definizione (Beck) Libero da legame fisso con il substrato Al di fuori del corpo dell’animale Animato o inanimato Tenuto al momento dell’uso (non occasionalmente) Stabilire un orientamento esatto tra oggetto e incentivo (una modificazione di forma, posizione, condizione di un altro oggetto, di un altro organismo o dello stesso animale)
  • 31. Problemi Comportamento innato? Quali caratteristiche sul piano cognitivo? Intenzionalità? Condizionamento operante?
  • 32. La “pesca” delle termiti presenta forti analogie in popolazioni anche molto distanti fra loro Non tutte le popolazioni usano questa tecnica L’uso della tecnica non è correlato alla presenza dei termitai
  • 33. “Gruber ha prospettato l’ipotesi che la vera e propria costruzione di arnesi debba necessariamente implicare l’uso di un altro oggetto come ausilio nella produzione; egli propone tal condizione perché resti riservata al comportamento tecnico dell’uomo un’unicità qualitativa”
  • 34. “Pare a me che una restrizione di questo genere sia frutto di un inutile antropocentrismo, che scoraggia una vera analisi comparata del comportamento di ‘uso di arnesi’”
  • 35.
  • 36. “Ogniqualvolta un uomo inventa una cosmogonia, per dovere per angoscia o per allegria, non può che rifarsi all’esperienza che egli ha dell’inizio. E s’imbatte subito nel problema centrale: il tempo c’era già, prima di tutto? oppure è cominciato con il tutto?” Ruggero Pierantoni, “Forma fluens - Il movimento e la sua rappresentazione nella scienza, nell’arte e nella tecnica”, Torino, 1986
  • 37. Sito di Peche-Merle (Paleolitico; Magdaleniano?)
  • 38. “Le immagini di cervi, di orsi e di mammut non occupano spazio sulla roccia, sono semplicemente lì: vi appaiono. Questa strana assenza di spazio si traduce nell’assenza di moto. La sovrapposizione delle forme non sottintende la loro trasparenza. Esse semplicemente coesistono l’una sull’altra.”
  • 40. “A sinistra un gruppo di uomini solleva e brandisce in alto gli archi, a destra in basso un uomo è coricato a terra, trafitto da frecce. Tra il gruppo e il caduto è uno spazio vuoto. Ma sappiamo che adesso stiamo vedendo spazio: l’intervallo di roccia è divenuto distanza.”
  • 41. “Questa è una scena. Sta succedendo qualcosa. Una conseguenza dell’insinuazione dello spazio nella rappresentazione è che anche il tempo vi si fa manifesto. Tutto sta avvenendo nello stesso istante. È una fotografia.”
  • 42. “La base di questo sviluppo è la scoperta del semplice fatto che la pietra su cui si disegna non è sé stessa ma può essere anche spazio entro cui inserire le immagini.”
  • 43. “Ci accorgiamo dell’assenza di un artificio retorico: la cornice. Lo spazio disponibile sfuma e si affievolisce nell’allontanarsi dalla forma fino a ridivenire pietra pura e nuda. L’operazione di riquadrare una scena sembra legata alla nascita del linguaggio scritto. Come se la cornice fosse una vera e propria parola.”
  • 44. Ma rimane un problema fondamentale
  • 45. M. C. Escher, “Hand with Reflecting Sphere”, 1935
  • 46.
  • 47.
  • 48. “Nella creazione di Adamo, che Michelangelo affrescò sulla volta della Cappella Sistina, l’indice di Dio quasi tocca quello di Adamo, e tra quelle due dita c’è un piccolo spazio vuoto, in cui si mescolano le energie asimmetriche del Creatore e della creatura, come scoccassero tra due elettrodi.” Stefano Levi Della Torre, “Zone di turbolenza”, Milano, 2003
  • 49. “È un intervallo minimo, indeterminato e insieme di intensità estrema. È la più potente rappresentazione del sacro, in quanto evento e in quanto spazio di confine, spazio extraterritoriale. È una zona di turbolenza.”
  • 50. “Chi vede ovunque soltanto la natura, natura nel senso e con gli occhi delle scienze naturali, è cieco per la sfera Edmund Husserl “Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica”, Torino, 1965. dello spirito, per il peculiare dominio delle scienze dello spirito.”
  • 51. “Non vede gli oggetti che attingono il loro senso a operazioni personali – non vede, dunque, gli oggetti della ‘cultura’, Edmund Husserl non vede, propriamente, le persone, per quanto si accinga a operare nell’atteggiamento dello psicologo naturalista.”
  • 52. Searle Otto argomenti contro il materialismo: l’argomento di Thomas Nagel John R. Searle, “La mente”, Milano, 2005
  • 53. “Uno dei primi, ben noti argomenti contro le versioni funzionalistiche del materialismo è stato avanzato in un articolo di Thomas Nagel. Secondo Nagel, la parte davvero difficile del rapporto mente-corpo è il problema della coscienza.”
  • 54. “Supponiamo di disporre di una spiegazione pienamente soddisfacente in termini funzionalistici, materialistici, neurobiologici, di vari stati mentali: credenze, desideri, speranze, paure, ecc. Essa non basterebbe comunque a spiegare la coscienza. Nagel lo illustra con l’esempio del pipistrello.”
  • 55. “I pipistrelli hanno uno stile di vita diverso dal nostro. Dormono tutto il giorno, appesi alle travi a testa in giù, e di notte volano in giro, e si orientano con il sonar. Ora qualcuno potrebbe avere una conoscenza completa della neurofisiologia dei pipistrelli; potrebbe avere una conoscenza completa di tutti i meccanismi funzionali che permettono ai pipistrelli di vivere e di orientarsi in volo”
  • 56. “Mancherebbe comunque qualcosa alla conoscenza di costui: cosa si prova ad essere un pipistrello? Per ogni essere cosciente, c’è un aspetto ‘cosa si prova’ della sua esistenza.”
  • 57. “Non vede gli oggetti che attingono il loro senso a operazioni personali – non vede, dunque, gli oggetti della ‘cultura’, Edmund Husserl non vede, propriamente, le persone, per quanto si accinga a operare nell’atteggiamento dello psicologo naturalista.”
  • 58. L’Uomo come Persona La persona è sì fonte di atti (intesi in senso aristotelico-tomista in una dialettica actus- potentia), ma non di atti indifferenti: essi non solo ne discendono, ma la qualificano.
  • 59. Wojtiła “Chiamiamo atto esclusivamente l’azione cosciente dell’uomo. Nessun’altra azione merita tale nome.L’atto in sé, come actus humanus, deve contribuire all’attualizzazione conoscitiva della potenzialità. È la potenzialità dell’essere personale, mentre l’atto stesso non si spiega soltanto come actus humanus, ma anche come actus personæ.” (Wojtiła, Persona e Atto, Milano, 2001)
  • 60. Borgna “L’uomo è ‘una’ parte della natura e può essere studiato come ‘un’ corpo fra gli ‘altri’ corpi. L’uomo, cioè, ha un corpo-Körper (un corpo- oggetto) ma egli è anche (un) corpo-Leib (un corpo vissuto o vivente). Questo significa che l’uomo non si progetta solo nella fatticità (nella naturalità) del suo corpo- Körper ma anche nella libertà del suo corpo- Leib.” (Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”, in Galimberti, U., “Il corpo”, Milano, 1983)
  • 61. Borgna “Se questo avviene, se la coscienza intenzionale immerge il corpo in un movimento di radicale donazione di senso (Sinngebung), il corpo si destituisce per la sua fatticità e si trasforma in soggetto di esperienza, fondato nella costituzione storica e intersoggettiva degli orizzonti di senso.” (Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”, in Galimberti, U., “Il corpo”, Milano, 1983)
  • 62. Persona La persona è dunque soggetto di relazione dotato di un Io fenomenologicamente dato di fronte ad un Mondo (o ai contenuti immediati della coscienza riconducibili all’esperienza del Mondo) fenomenologicamente dato anch’esso. È soggetto di valore, fonte di atti a partire da una potentia, che sono liberi e quindi riconducibili alla propria responsabilità.
  • 63. Possiamo dire che la persona “è” in quanto agisce liberamente (e responsabilmente) ed “è” in quanto è in relazione.
  • 64. Paoletti “Il problema di adeguare ciò che si fa e ciò che si è a ciò che si vuole, o si vorrebbe essere – quando anche si tratti di un’esistenza puramente edonistica o utilitaria – è appunto quello che ci fa indugiare, anche se non fa dell’attesa un problema cosciente.” (Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia filosofica”, Roma, 1999)
  • 65. L’uomo è persona quindi nella misura in cui esperisce la dimensione dell’attesa, del tempo apparentemente vuoto ma che al contrario lo qualifica perché“senza questa ‘assenza di cosalità’ l’uomo non diventa titolare della propria azione.” (Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia filosofica”, Roma, 1999)
  • 67. Democrito “L’Uomo è quello che tutti sappiamo”
  • 68. Fonti Washoe: http://www.youtube.com/watch?v=UAJAV0PJmsw Koko: http://www.youtube.com/watch?v=scu8ZU1HyNw •Beck, B. B., “L’abilità tecnica degli animali”, Torino, 1986. •Borgna , E., “Saggio di psicopatologia e psichiatria clinica”, in Galimberti, U., “Il corpo”, Milano, 1983. •Dodds, E. R., “I Greci e l'irrazionale”, Firenze, 1978. •Gabbard, G. O., “Psichiatria Psicodinamica”, Milano, 1992. •Gaston., C. M., “Sintomatologia nevrotica ‘vetero-adolescenziale’ e sviluppo della persona”, 2004 (http://cgaston.me/). •Husserl, E., “Idee per una fenomenologia pura e per una filosofia fenomenologica”, Torino, 1965. •Levi Della Torre, S., “Zone di turbolenza”, Milano, 2003. •Paoletti, L., “Uomo e tempo, saggio di antropologia filosofica”, Roma, 1999. •Pierantoni, R., “Forma Fluens”, Torino, 1986. •Searle, J. R., “La mente”, Milano, 2005 •Snell, B., “La cultura greca”, Torino, 1963.Wojtiła, K., “Persona e Atto”, Milano, 2001.