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Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
1. Laboratorio
Tecnologia e didattica. La classe digitale:
strumenti e ambienti, ruoli e metodi
PIANO DI FORMAZIONE DOCENTI NEOIMMESSI IN RUOLO
A.S. 2016/2017 - REGIONE TOSCANA
Scuola Polo Siena - IIS CASELLI
2. 1. Cos’è la classe digitale
- La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
- Le competenze digitali
- I nativi digitali sono competenti digitali?
- alcuni possibili interventi nella didattica: registro elettronico, LIM,
social e LMS, classi «aumentate dalla tecnologia», coding, robotica, fab lab.
2. Laboratorio: strumenti per la didattica digitale.
Programma
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
3. Cos’è la classe digitale
La classe digitale è una classe in cui si utilizzano le TIC per la didattica, la
comunicazione e in generale la produzione e lo sviluppo di contenuti, conoscenze,
competenze (trasversali) e capacità.
La classe digitale si avvale di strumenti diversi:
Dispositivi hardware (PC, notebook, LIM, tablet, smartphone, robot ecc.)
Collegamento veloce a internet
Risorse software (a pagamento e gratuite) installate nei dispositivi
Piattaforme, siti, social e altre risorse accessibili on line, fra cui
•registro elettronico
• ambienti di apprendimento virtuali (VLE) e sistemi di gestione dei
contenuti (LMS)
• espansioni dei libri di testo sulle piattaforme delle case editrici
Materiali didattici condivisi on line
Molto altro...
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
4. Gli obiettivi della classe digitale
Nella classe digitale, le TIC sono uno strumento di
apprendimento finalizzato allo sviluppo delle
competenze. L’obiettivo non è dunque raggiungere un
certo livello di alfabetizzazione informatica (digital
literacy) e/o competenze digitali attraverso
l’apprendimento disciplinare, ma al contrario
potenziare e rendere più efficiente la didattica
attraverso le tecnologie, favorendo lo sviluppo delle
competenze (anche digitali).
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
5. Gli obiettivi della classe digitale
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
6. La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
L’introduzione della didattica digitale è passata in Italia
attraverso varie tappe:
- Programmazione operativa nazionale (PON) 2007-
2013 (regioni «Obiettivo convergenza»)
- Agenda digitale
- Legge 107
- Piano Nazionale Scuola Digitale 2016-2018
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7. La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
- PON 2007-2013
- Azione LIM
- progetti regionali
- Azione Cl@ssi 2.0
- Azione Editori@ digitale scolastica
- Azione Scuol@ 2.0
- Azione Wifi
- Poli Formativi
- Pon Istruzione
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8. La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
- Agenda Digitale Italiana (2012):
«l'insieme di azioni e norme per lo sviluppo delle tecnologie,
dell'innovazione e dell'economia digitale. È una delle sette iniziative faro
della strategia Europa 2020, che fissa gli obiettivi per la crescita nell’Unione
europea da raggiungere entro il 2020:»
- il 75% delle persone di età compresa tra 20 e 64 anni deve avere un lavoro;
- il 3% del PIL dell'UE deve essere investito in ricerca e sviluppo;
- i traguardi "20-20-20" in materia di clima/energia devono essere raggiunti:
riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del 30%, se le
condizioni lo permettono) rispetto al 1990; 20% del fabbisogno di energia
ricavato da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell'efficienza energetica;
- il tasso di abbandono scolastico deve essere inferiore al 10% e almeno il 40%
dei giovani (30-34enni) deve essere laureato;
- 20 milioni di persone in meno devono essere a rischio di povertà.
http://www.agid.gov.it/agenda-digitale/agenda-digitale-italiana
http://www.politicheeuropee.it/attivita/18503/europa-2020
https://ec.europa.eu/info/strategy/european-semester/framework/europe-2020-strategy_en
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9. La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
- Legge 107 13/07/2015 «La buona scuola», Art. 1:
Comma 56: definizione del PNSD.
Comma 57: obbligatorietà per gli istituti della messa in essere di azioni coerenti con il PNSD.
Comma 58: definizione degli obiettivi:
- sviluppo delle competenze digitali
- potenziamento degli strumenti didattici laboratoriali
- digitalizzazione dell’amministrazione
- formazione del corpo docente e del personale tecnico e amministrativo
- valorizzazione delle esperienze più significative
- Definizione di criteri e standard cui adeguare i materiali didattici prodotti e diffusi via web e
l’editoria scolastica digitale anche autoprodotta.
Comma 59: introduzione di una figura di docente coordinatore per l’implementazione delle
azioni previste.
http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2015/07/15/15G00122/sg
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Legge 107
10. La classe digitale nella scuola italiana e la normativa
Piano Nazionale Scuola Digitale
D. M. 851 27/10/2015
Diviso in 3 ambiti, suddivisi in settori di azioni:
- Strumenti
- Accesso, Spazi e ambienti per l’apprendimento, identità digitale,
amministrazione digitale
- Competenze, contenuti
- Competenze degli studenti, digitale, imprenditorialità e lavoro, contenuti
digitali
- Formazione e accompagnamento
- Formazione del personale, accompagnamento
http://www.istruzione.it/scuola_digitale
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12. Le competenze chiave per l’apprendimento permanente
Nel 2006 l’Unione europea ha stabilito quali siano le competenze chiave che i sistemi educativi
dei paesi membri debbano mirare a sviluppare, in un quadro generale di Life Long Learning
(apprendimento permanente).
Le competenze chiave dovrebbero essere acquisite:
dai giovani alla fine del loro ciclo di istruzione obbligatoria e formazione, per essere preparati
alla vita adulta, soprattutto alla vita lavorativa, e allo stesso tempo per formarsi una base per
l’apprendimento futuro;
dagli adulti in tutto l’arco della loro vita, attraverso un processo di sviluppo e aggiornamento
delle loro abilità.
Le 8 competenze chiave:
comunicazione nella madrelingua
comunicazione in lingue straniere
competenza matematica e le competenze di base in campo scientifico e tecnologico
competenza digitale, che consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le
tecnologie della società dell’informazione (TSI) e richiede quindi abilità di base nelle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione (TIC);
imparare ad imparare
competenze sociali e civiche
spirito di iniziativa e di imprenditorialità
consapevolezza ed espressione culturale
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13. La competenza digitale
La competenza digitale è la quarta delle competenze chiave per l’apprendimento permanente;
consiste […]“nel saper utilizzare, con dimestichezza e spirito critico, le tecnologie della società
dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione. Essa è supportata dalle
abilità di base nelle TIC (Tecnologie di Informazione e di Comunicazione): l’uso del computer per
reperire, valutare, conservare, produrre, presentare e scambiare informazioni nonché per
comunicare e partecipare a reti collaborative tramite Internet.” (Raccomandazione del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 18/12/2006).
http://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/ALL/?uri=CELEX:32006H0962
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14. La competenza digitale
La digital competence quindi comprende:
abilità di base nell’uso delle TIC
capacità di
reperire (capacità di ricerca attiva e selettiva)
valutare (capacità di esercizio critico, anche da un punto di vista etico)
conservare (capacità di selezione degli strumenti hardware e software)
produrre (capacità di individuare la risorsa il più funzionale al proprio scopo e
saperne utilizzare le funzionalità)
presentare (capacità di organizzare il contenuto in una forma fruibile e adeguata
alla contesto comunicativo)
scambiare (capacità di utilizzare i social media e le altre risorse di comunicazione e
condivisione, compresa la posta elettronica)
informazioni.
AGGIUNGEREI: PROTEGGERE INFORMAZIONI (tutela della propria privacy:
informazioni o immagini che non si intende divulgare, password, phishing, malware
ecc.)
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15. I nativi digitali sono competenti digitali?
Cosa sono i nativi digitali?
Secondo Marc Prensky, sono i nati dopo l’inizio della rivoluzione digitale, che a
differenza delle generazioni precedenti sono cresciuti circondati dalle
tecnologie digitali imparando a utilizzarle spontaneamente e precocemente,
come le generazioni precedenti avevano appreso precocemente a utilizzare
libri, carta e penna.
L’esposizione agli schermi interattivi determina nei nativi una prima forma di
settaggio dei sistemi cognitivi, forgiati dall’utilizzo di linguaggi multicodice.
M. PRENSKY, «Digital Natives and Digital Immigrants», On the Horizon (MCB University Press, Vol. 9 No. 5, October 2001, trad. it.
Nativi digitali e immigrati digitali, in La ricerca Loescher 16 ottobre 2016, http://www.laricerca.loescher.it/istruzione/666-nativi-
digitali-e-immigrati-digitali-1.html
Per sentire l’altra campana:
- N. CARR, Internet ci rende stupidi?, Milano, Raffaello Cortina Editore 2011 (ed. originale 2008)
- M. SPITZER, Demenza digitale. Come la nuova tecnologia ci rende stupidi, Corbaccio 2015 (ed. originale 2014)
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16. I nativi digitali sono competenti digitali?
In cosa differiscono i nativi dai «migranti» digitali (coloro che hanno appreso
l’uso delle tecnologie successivamente all’infanzia e/o forzatamente)?
P. FERRI, Nativi digitali, Milano, Mondadori 2011.
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
«Figli di Gutemberg» «Figli di Internet»
Mezzi Libri, carta e penna Libri, carta e penna
Dispositivi interattivi
Internet
Codici Codice alfabetico Codice alfabetico
Codice iconico
Codice audio, video
Modalità di
comunicazione
e informazione
Libri, giornali Ipertesti
Libri, giornali
Modalità di
apprendimento
Per assorbimento Per esperienza e per gioco
17. I nativi digitali sono competenti digitali?
Proposta di riflessione:
1) I nativi digitali apprendono in maniera istintiva e precoce anche
- l’alfabetizzazione digitale (digital literacy)?
- le competenze digitali?
Sono cioè in possesso di abilità di base nell’uso delle TIC e capacità di
reperire, valutare, conservare, produrre, presentare informazioni?
2) Come può la scuola aiutarli a svilupparle?
Programmando sulle competenze?
Agendo con una logica interdisciplinare?
Rivoluzionando la didattica?
Acquisendo competenze digitali (docenti) e strumentazione necessaria?
Altro…?
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18. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro
elettronico, LIM, LMS, classi «aumentate dalla tecnologia», coding,
robotica, fab lab.
Registro elettronico:
- Consente di gestire tutte le operazioni di registrazione delle attività, presenze e assenze,
giustificazioni;
- facilita le operazioni di scrutinio consentendo l’immissione automatica delle proposte di
voto, il conteggio delle assenze e il calcolo delle medie;
- facilita inoltre la comunicazione alle famiglie;
- consente la prenotazione dei colloqui;
- permette ai genitori di monitorare l’andamento degli studenti.
…E gli svantaggi?
- Difficoltà di accesso (server, segnale di rete ecc.)
- Necessità di pratica e tutoring
- Incorporeità.
https://www.portaleargo.it/argoweb/scuolanext/common/login_form.jsp#
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19. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica, fab lab.
LIM:
LIM Lavagna nera
Vantaggi Interattività
Multimedialità
Multicodice (consente l’utilizzo di una
vasta gamma di linguaggi)
Accessibilità
Favorisce l’inclusione e la collaborazione
Connettività
Accesso illimitato a contenuti e supporti
didattici
Accesso istantaneo a contenuti preparati
dal docente
Facilità d’utilizzo
Sempre e immediatamente
disponibile
Supporto per strategie didattiche
con cui si ha familiarità
Svantaggi Può guastarsi
Richiede un po’ di pratica
Effetto «wow»
Resistenze interne
Utilizzo come proiettore
Non è interattiva
Non è multimediale
Consente l’utilizzo di una gamma
minore di linguaggi (verbale, visivo)
Non consente alcun accesso a
contenuti
Il docente deve produrre in classe i
contenuti necessari alla didattica
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20. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia», coding, robotica, fab lab.
Learning Management System (LMS):
I più diffusi sono Moodle, Edmodo, Google Class e Office 365 Education.
Consentono di:
- condividere materiali
- condividere un’agenda
- assegnare compiti
- dividere in gruppi e assegnare a ciascun gruppo un compito
- organizzare forum, chat, blog, siti
- creare e somministrare test e sondaggi
- esprimere e registrare valutazioni in itinere e sommative
- monitorare le attività degli studenti
- comunicare tempestivamente con gli studenti
In sintesi, consentono di allargare i confini fisici e temporali della
didattica (classe virtuale) e di smaterializzare e digitalizzare i prodotti
didattici, ma…
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21. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
Classi «aumentate» dalla tecnologia
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Internet
veloce e wifi
libero
Dispositivi mobili
(notebook, tablet)
per gli studenti
Classe
virtuale
Registro
elettronico
Dispositivi personali
(smartphone, tablet,
notebook)
Laboratori
mobiliLIM
Classi aumentate
dalla tecnologia
22. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
Dalle classi aumentate alle classi 3.0
Le tecnologie, se introdotte in un contesto di ambiente di apprendimento tradizionale, possono
non influire significativamente sulle pratiche didattiche…
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23. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
Dalle classi aumentate alle classi 3.0
…Ma se inserite in un contesto fisicamente predisposto alle attività di gruppo, favoriscono
l’innovazione didattica, l’apprendimento collaborativo, per esperienza e per problem solving.
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24. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
La didattica laboratoriale: coding
Il coding nella scuola primaria (video di Giusi Landi)
Un esempio di lezione di coding (Matteo Ruffoni)
Strumenti gratuiti per il coding:
Angry Birds
Icode
Scratch
Flogorythm
«Il lato scientifico-culturale dell'informatica, definito anche pensiero computazionale, aiuta a sviluppare competenze
logiche e capacità di risolvere problemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri
cittadini. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione
(coding ) in un contesto di gioco.» (Sito web Ora del codice)
http://www.programmailfuturo.it/
https://italia.code.org/
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25. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
La didattica laboratoriale: robotica
Alcuni strumenti:
Beebot
https://www.bee-bot.us/
Lego Mindstorms
http://www.lego.com/it-
it/mindstorms/?domainredir=mindstorms.lego.com&ignorereferer=true
Arduino
https://www.arduino.cc/
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26. Possibili interventi di digitalizzazione della didattica: registro elettronico, LIM, LMS, classi
«aumentate dalla tecnologia» coding, robotica , fab lab.
La didattica laboratoriale: Fab lab
Il Fab lab è un fabrication laboratory (ma anche un fabulous laboratory) in cui le tecnologie
informatiche vengono integrate da scanner e stampanti 3D in grado di rilevare, elaborare e
riprodurre le forme tridimensionali. L’obiettivo è mettere in atto una strategia didattica di learning
by doing attraverso la realizzazione di progetti concreti (produzione di oggetti o macchine).
Componenti di un fab lab:
- Computer
- Software per la progettazone in 3D (CAD)
- Scanner bi- e tridimensionali
- Stampante 3D
- Macchine taglio laser
- Robot (per esempio Arduino)
- Macchinari tradizionali
Un esempio: Progetto Fab Lab nelle scuole del Nord Est
http://www.fablabascuola.it/
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27. 56. Al fine di sviluppare e di migliorare le competenze digitali degli studenti e di rendere la tecnologia digitale uno strumento
didattico di costruzione delle competenze in generale, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca adotta il Piano
nazionale per la scuola digitale, in sinergia con la programmazione europea e regionale e con il Progetto strategico nazionale
per la banda ultralarga.
57. A decorrere dall'anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della presente legge, le istituzioni
scolastiche promuovono, all'interno dei piani triennali dell'offerta formativa e in collaborazione con il Ministero dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, azioni coerenti con le finalità, i principi e gli strumenti previsti nel Piano nazionale per la
scuola digitale di cui al comma 56.
58. Il Piano nazionale per la scuola digitale persegue i seguenti obiettivi:
a) realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con
università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese, nel rispetto dell'obiettivo di cui al comma 7, lettera h);
b) potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle
istituzioni scolastiche;
c) adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo
scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
d) formazione dei docenti per l'innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l'insegnamento, l'apprendimento e la
formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti;
e) formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per
l'innovazione digitale nell'amministrazione;
f) potenziamento delle infrastrutture di rete, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto
1997, n. 281, e successive modificazioni, con particolare riferimento alla connettività nelle scuole;
g) valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una rete nazionale di
centri di ricerca e di formazione;
h) definizione dei criteri e delle finalità per l'adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e la diffusione di
opere e materiali per la didattica, anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.
59. Le istituzioni scolastiche possono individuare, nell'ambito dell'organico dell'autonomia, docenti cui affidare il coordinamento
delle attività di cui al comma 57. Ai docenti può essere affiancato un insegnante tecnico-pratico. Dall'attuazione delle disposizioni
di cui al presente comma non devono derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.
Tecnologia e didattica. La classe digitale: strumenti e ambienti, ruoli e metodi
INDIETRO
28. Art. 1, comma 7: Le istituzioni scolastiche[...] individuano il fabbisogno di posti
dell'organico dell'autonomia, in relazione all'offerta formativa che intendono realizzare
[...] nonché in riferimento a iniziative di potenziamento dell'offerta formativa e delle
attività progettuali, per il raggiungimento degli obiettivi formativi individuati come
prioritari tra i seguenti:
[...]
h) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero
computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché
alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
[…]
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