Webinar 31 marzo 2021 - Risorse enogastronomiche delle Terre di Pisa: Il Vino III parte
La cucina pisana incontra i vini delle Terre di Pisa; vino storytelling e proposte di turismo esperienziale
Relatore Andrea Acciai - Presidente Strada del Vino delle Colline Pisane
Incontri informativi dedicati alle Guide Turistiche della Toscana per approfondire alcune realtà museali meno conosciute oltre al patrimonio enogastronomico delle #TerrediPisaUn modo per aggiornare e costruire l'offerta turistica nelle Terre di Pisa
G.Fusco - Edilizia sostenibile casi pratici in Toscana- 30 novembre 2020
A. Acciai - La cucina pisana incontra i vini delle Terre di Pisa - 31 marzo 2021
1. IL VINO NELLE TERRE DI PISA
1° incontro
30 marzo 2020
Ore 10:00-12:00
2° incontro
31 marzo 2020
Ore 10:00-12:00
2. Alcune frasi famose sul vino
E dove non è vino non è amore; né alcun altro diletto hanno i mortali.
● Euripide (480 a.C.- 406 ca. a.C.)
Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione.
● Ovidio (43 a.C. – 17 d.C.)
Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni.
● Leonardo da Vinci (1452 – 1519)
Grande è la fortuna di colui che possiede una buona bottiglia,un buon libro, un buon
amico.
● Molière (1622 – 1673)
Il vino è la parte intellettuale di un pranzo, la carne e i legumi non sono che la parte
materiale.
● Alexandre Dumas (1802 – 1870)
Il vino è la poesia della terra.
● Mario Soldati (1906 – 1999)
3. Il vino in musica
● Un buon vino fa sognare, appassiona, suscita ricordi, e crea nuove strade per
accendere emozioni.
● L’incanto del vino ha ispirato odi e canzoni per secoli, ha dato ispirazioni a letterati,
artisti, che hanno poi lasciato testimonianza del loro sentire.
● Dal vino passa la socializzazione, la protesta, il piacere, la passione,
l’emancipazione.
● La forza del vino è passata anche attraverso grandi canzoni con le quali i propri
autori hanno raccontano, il proprio mondo, la propria denuncia, il proprio tormento
d’amore. Vino come consolazione, conforto sia nei momenti negativi ma anche gioia
nei momenti lieti.
Chi non ricorda:
● «Ma che ce frega ma che ce ‘mporta, se l’oste ar vino ci ha messo l’acqua»
● “Felicità, un bicchiere di vino, con un panino...”
4. vino e storytelling delle Terre di Pisa
● DOC SAN TORPE'
● Il bianco Pisano di San Torpè DOC, vino dal sapore secco, armonico
e delicato e dal profumo vivace, da bere fresco e giovane, a base di
Trebbiano Toscano e, in percentuale minore, di altri vitigni bianchi
quali il Vermentino e lo Chardonnay.
5. San Torpè: la storia
● San Torpè, lat. Gaius Silvius Torpetius,
conosciuto anche come Torpete, Torpes,
Torpezio, Tropezio, Tropez (Pisa... – Pisa,
29 aprile 68), fu cortigiano di Nerone:
convertitosi al cristianesimo, morì martire
per decapitazione; è venerato come santo
dalla Chiesa cattolica.
6. San Torpè: la storia
San Torpè visse al tempo in cui Pietro
apostolo, prima di raggiungere Roma,
si era fermato presso la Basilica di San
Piero a Grado.
Torpè, secondo la leggenda medievale, fu
convertito dal "presbyter-eremita"
Antonino da Lucca, che viveva sui monti
tra Pisa e Lucca, e battezzato alla "fons
vulgo" presso il romitorio di Corliano.
Un'antica tradizione ecclesiastica ed
erudita pisana identificò quest'acqua con la
fonte del latte di Corliano; da allora,
l'acqua, divenuta miracolosa, si tramanda
facesse venire il latte alle puerpere e
dovrebbe al battesimo di San Torpé il
potere galattoforico per cui va ancora nota.
7. San Torpè: la storia
● Torpè venne perseguitato in quanto cristiano e costretto, senza successo, a praticare
la religione pagana adottata dall'Impero Romano.
● L'imperatore Nerone, il quale credeva nella dea Diana come
progenitrice dell'Universo, lo fece torturare. Durante le torture
avvennero i primi miracoli: il prefetto morì schiacciato dalla colonna
alla quale era stato legato Torpè; nell'anfiteatro morì uno dei due
leoni che avrebbero dovuto sbranarlo, mentre l'altro si prostrò ai sui
piedi; inoltre crollò il tempio della dea Diana.
● Evelio, funzionario dell'imperatore romano, vedendo che il santo era uscito
incolume dalle feroci prove a cui era stato sottoposto, si convertì alla fede cristiana.
Lasciò la corte di Nerone e fuggì a Roma, ma qui fu arrestato e poi decapitato un
27 aprile, molto probabilmente dell’anno 69 d.C., un anno dopo Torpè.
8. San Torpè: la storia
● Dopo la sua morte per
decapitazione nel 68 d.C., il corpo
di Torpè fu abbandonato sopra
un'imbarcazione, insieme ad un
gallo e ad un cane, alla foce
dell'Arno.
Placido Costanzi, "Martirio di San Torpè", Olio su tela, Duomo di Pisa
9. San Torpè: la storia
● La barca si arenò nelle vicinanze di una
piccola cittadina della Provenza chiamata
Heraclea e ribattezzata in onore del Santo
come Saint Tropez.
● La testa, invece, rimase a Pisa, dove dal 1260 è
custodita nella Chiesa di San Torpè vicino ai
Bagni di Nerone intitolati proprio a quell’imperatore
che lo perseguitò.
● Il culto di San Torpè è condiviso dalla città di Pisa con la città provenzale di Saint
Tropez e dal 1955, ogni anno, per il 29 aprile, una delegazione della “città amica”
viene per la ricorrenza delle celebrazioni in onore del martire pisano.
10. San Torpè: la storia
Al Santo si attribuiscono molti prodigi tra cui, nel giorno
29 aprile 1633, la liberazione dalla peste, dilagante nella
città di Pisa.
Nel suo inno, padre Onorio Lessona implora grazie
per i fedeli:
«Felice Martire cui toccò in sorte / d'esser di Pisa il
primo fiore / offri ai tuoi cari, prima della morte, / atti
d'amore.»
(Fernando Vallerini, S. Torpè, Pisa, 1984.)
Le tre principali chiese dedicate al Santo pisano si
trovano a Pisa, a Genova e a Saint-Tropez.
A Pisa è presente la chiesa e convento di San Torpé, in
via Fedeli.
11. San Torpè: la storia
● A tavola con San Torpè
● Puls, la zuppa di cereali
Probabilmente era il piatto più popolare, molto
diffuso all’interno dell’esercito, per la sua velocità e
semplicità di realizzazione. Una “pappa” con dei
semplici chicchi di grano lessati in acqua, finché
non assorbivano tutto il liquido, quindi conditi con
alimenti a piacere, come olio, uovo, formaggio.
Nelle ricette più prelibate si arrivavano ad
aggiungere anche ingredienti più raffinati come il
miele o altre spezie.
12. San Torpè: la storia
● Dolcetti al miele (Apicio 25 a.C.-37 d.C.)
con Vin Santo San Torpè DOC
● A tavola con San Torpè
● A tavola con San Torpè
● Piatto di acciughe senza acciughe (Apicio 25 a.C.-37 d.C.)
Fai a pezzettini polpe di pesce arrosto o lesso così
abbondantemente, da poter riempire la terrina che vuoi. Pesta
pepe e poco di ruta, copri di liquame quanto basta e d'olio
moderato, e mescola nella terrina con le polpe, e così anche
uova crude rotte, affinchè diventi un corpo solo. Sopra disponi
leggermente ortiche marine, in modo che non si mescolino
con le uova. Metti sul vapore, in modo che non possano andare
con le uova e quando saranno secche, spargi sopra di pepe
tritato e servi. Alla mensa nessuno riconoscerà quel che
mangia.
13. vino e storytelling delle Terre di Pisa
● Galileo primo enologo della storia
“Il vino è un composto di umore e luce”
Quste parole sono attribuibili a Galileo Galileo (Pisa,
15 febbraio 1564 – Arcetri, 8 gennaio 1642), ma sono
giunte fino a noi non attraverso l'opera dello scienziato,
ma del conte Lorenzo Magalotti (Roma, 13 dicembre
1637[1] – Firenze, 2 marzo 1712), scienziato, letterato e
diplomatico italiano, al servizio del Granducato di
Toscana, colpito da quella frase sul vino dopo averla
sentita riportare, a voce, da un allievo del Galilei e a
trascriverla così in una sua lettera che è giunta fino a
noi.
14. Galileo primo enologo della storia
A distanza di oltre secoli, quella stessa frase
che aveva colpito Lorenzo Magalotti, ha
affascinato un altro uomo, Giacomo Tachis,
il padre della moderna enologia italiana,
creatore di tanti vini che hanno ridato
all'Italia un posto di prestigio tra i maggiori
produttori mondiali e purtroppo
recentemente scomparso.
● Giacomo Tachis:
“Galileo è stato il primo enologo della storia”
15. Galileo primo enologo della storia
Casa natale
Il padre di Galileo, nato nel borgo di Santa Maria a
Monte, intorno al 1520 si era trasferito a Pisa, dove viveva
la famiglia della moglie, per aprire una scuola di musica
nella casa d'angolo tra Borgo Stretto e via dei Mercanti,
segnalata oggi con una lapide.
Il padre figura tra i grandi teorici della musica del secolo
XVI, come autore di opere manoscritte conservate alla
Biblioteca Nazionale di Firenze.
La famiglia Galilei abitava poco distante, presso Casa
Ammannati, nella odierna Via Giusti 24-26 (davanti al
Tribunale, oggi abitazione privata) dove Galileo nacque
nel 1564 e trascorse la sua infanzia e giovinezza.
16. Galileo primo enologo della storia
● I luoghi di Galileo a Pisa
Galileo fu battezzato nel Battistero, in Piazza dei Miracoli, il 19
febbraio 1564
Il padre voleva iscrivere Galileo al
Collegio della Sapienza, (dietro
Lungarno Pacinotti, in Via Curtatone e
Montanara) per gli studi medicina, ma lui
scelse l’Università di Pisa, dove entrò
nel 1580. A soli 25 anni ottenne la
cattedra delle matematiche, che avrebbe
lasciato tre anni dopo per quella di
Padova.
La Sapienza, come sede universitaria, fu fondata nel 1472 da Cosimo I dei Medici.
Sotto il porticato, l’ingresso all’Aula Magna Storica conserva una statua di Galileo
Galilei opera del Demi (1839).
17. Galileo primo enologo della storia
● I luoghi di Galileo a Pisa
Palazzo Reale
Al tempo di Galileo residenza del Granduca Cosimo II,
che lo volle a corte per ringraziarlo di avere chiamato
“Pianeti Medicei” le quattro lune di Giove. Dall’alto della
medievale Torre della Verga d’Oro Galileo puntò i suoi
cannocchiali verso la volta celeste mostrandoli al
Granduca.
Cittadella e Domus Galileiana
In Via Santa Maria si trova la Fondazione
Domus Galilaeana, che ha conservato tutte
le pubblicazioni su Galileo e due lettere, di
cui un’originale che tratta la legge della
caduta dei gravi.
18. Galileo primo enologo della storia
● I luoghi di Galileo a Pisa
Piazza dei Miracoli
Rappresentò per Galileo un laboratorio scientifico: nella
Cattedrale, ancora studente, pare avesse intuito la legge
dell’isocronismo dei pendoli osservando l’oscillare di una lampada.
Fu dall’alto dei 56 metri della Torre Pendente che condusse più
volte gli esperimenti sulla caduta dei gravi che arrivavano a terra
con pari velocità nonostante la differenza della massa.
La lampada di Galileo
secondo la leggenda
La vita di Galileo, come quella di ogni pisano dell’epoca, era
strettamente legata a questi monumenti: se nel Battistero era
stato infatti battezzato, nel Camposanto Monumentale è
custodita la vera lampada
19. Galileo primo enologo della storia
● Gli ultimi anni di Galileo
Il processo a Galileo Galilei, sostenitore della teoria
copernicana eliocentrica sul moto dei corpi celesti in
opposizione alla teoria geocentrica, sostenuta dalla Chiesa
cattolica, iniziò a Roma il 12 aprile 1633 e si concluse il 22
giugno 1633 con la condanna per "veemente sospetto di
eresia" e con l'abiura forzata delle sue concezioni
astronomiche.
Il 1º luglio 1633 gli è concesso di trasferirsi a Siena
nell'abitazione dell'amico arcivescovo Antonio Piccolomini,
poi nella sua villa di Arcetri, in una sorta di arresti
domiciliari. Nell'aprile del 1634 perde l'amata figlia Virginia,
suor Maria Celeste.
Galileo, ormai cieco, morì l'8 gennaio 1642, quindi
sepolto in Santa Croce a Firenze
20. Galileo primo enologo della storia
● Il vino per Galileo
Il vino per Galileo era un nettare prezioso “un composto di umore e di luce” e “la
luce del sole tenuta insieme dall'acqua”.
Dalle minuziose descrizioni della figlia
Virginia, Suor Maria Celeste, sappiamo
che produceva limitate quantità di vino dal
piccolo podere annesso alla villa Il
Gioello a Firenze nella quale abitò dal
1631 sino alla morte, e che non sempre
era buono.
Galileo apprezzava il vino di buona qualità e dalla Corte spesso gli venivano inviati
botti e fiaschi provenienti dalle cantine del Granduca o dalle sue fattorie sparse per la
Toscana.
Non mancavano i regali o i grossi acquisti: la figlia, ad esempio, parla dell'arrivo di
dieci barili di vino da San Miniato al Tedesco (l'attuale San Miniato).
21. Galileo primo enologo della storia
● La cantina di Galileo
Sempre dalla figlia sappiamo che la cantina
di Galileo aveva almeno tre botti e quattro
barili di diversa capienza provenienti dal
monastero di San Matteo in Arcetri e il
materiale che serviva a produrre il vino e a
conservarlo.
C'erano fiaschi e piccoli barilotti da cui
veniva cavato con regolarità per berlo, un
tino e anche ammostatoi, scale, bigonce,
mastelli, ecc.
La capacità delle botti era misura in barili ed era variabile: le misure erano quelle
normalmente utilizzate in Toscana e usavano gli stessi nomi dei vasi vinari come era
tradizione sin dal Medioevo.
22. Galileo primo enologo della storia
● Il consumo di vino di Galileo
Galileo amava e consumava vino di diversa tipologia “due e a quattro fiaschi per
volta, or bianco, or rosso” per evitare che si rovinasse stando nelle botti.
I biografi però affermano che lo bevesse in maniera equilibrata e quando lo
produceva supervisionava personalmente le fasi della fermentazione.
Tramite l'allievo Vincenzo Viviani sappiamo anche che Galileo sperimentava metodi
di produzione, come ad esempio una rudimentale macerazione carbonica.
“Per cavare da un medesimo tino il vino dolce e maturo, e far sì che vi resti l’agro, si
faccia empiere il tino di uve, senza ammostare, in grappoli interi, e si lasci così stare
qualche poco di tempo; che sturando la cannella uscirà vino maturo, e sarà quello dei
grani delle uve più maturi spremuti dal peso e carico proprio dei grappoli, che sono i
primi a scoppiare, e dopo che sarà uscito tal vino dolce, pigiando ed ammostando
l'uve, ne uscirà il vino assai meno, maturo anzi assai agro, secondo però che l’uve per
loro stesse saranno più o meno mature generalmente”.
23. Galileo primo enologo della storia
● Il vino e il cibo di Galileo
Il vino prodotto da Galileo è paragonabile al vino novello, caratterizzato da un colore
rosso intenso, con sfumature porpora; frizzantino, fruttato e fresco al palato.
● salumi di San Miniato e pecorino DOP Toscano e delle
Balze Volterrane
Immaginiamoci la cena di Galileo in autunno con abbinati al suo vino
alcuni prodotti delle Terre di Pisa attualizzati:
● zuppa di funghi
● frugiate con i marroni di Rivalto
24. vino e storytelling delle Terre di Pisa
● Cesare Studiati Berni e la nascita del vino
Chianti (1872)
Ritratto di Cesare Studiati Berni di Alvio Vaglini
conservato presso Palazzo Blu a Pisa
Cesare Studiati Berni (Pisa, 14 gennaio 1821 – Molina di
Quosa, 5 novembre 1894) è stato un medico e politico
italiano.
Di idee liberali moderate, partecipò attivamente alla fase
risorgimentale aderendo alla spedizione del battaglione
dei volontari universitari pisani e senesi del 1848, con il
grado di maggiore, combattendo a Curtatone e
Montanara.
25. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
Cesare Studiati entrò a pieno titolo nell'alta
società pisana nel 1860, prendendo in moglie la
nobile Giuseppina Agostini Venerosi della
Seta, dalla quale abbe il figlio Pietro, noto
architetto.
Già nel 1848 cominciò a interessarsi dei vigneti di proprietà della famiglia Studiati a
Farneta in comune di San Giuliano Terme; il vino purtroppo era pessimo, malgrado i
tanti e volenterosi tentativi.
Nel 1857, Cesare incontrò il Barone Bettino
Ricasoli, alle prese con analoghi problemi
enologici, all'esposizione agraria toscana.
Il barone Ricasoli, oltre ad essere Ministro nel
Governo del Granducato di Toscana e poi
Presidente del Consiglio nel Regno d'Italia era
anche uno dei maggiori produttori di Chianti.
26. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
L'edificio si trovava a livello della strada
del Lungomonte. Ma, o perché
Giuseppina aveva nostalgia della paterna
Villa di Corliano collocata più in alto, o
perché, come dicono i pettegolezzi del
tempo, desiderasse imprescindibilmente
di poter ammirare dalle finestre di casa le
isole dell'Arcipelago Toscano, fatto sta
che la Villa in basso fu smontata pietra
per pietra e trasportata in alto, dove
possiamo ammirarla ora, e nacque Villa
Alta.
Come dote Giuseppina portò la casa di villeggiatura, quella che era ancora definita
"bassa" rispetto all'altra villa di famiglia, Villa di Corliano.
● Villa Alta
27. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
Quello che veniva prodotto a quel tempo in Toscana era decisamente
inferiore ai vini francesi e non solo, malgrado il clima e la morfologia fossero
più che adeguati per la viticoltura. Semplicemente, non si sapeva fare il vino.
Nello stesso anno 1860, si sviluppò una fitta collaborazione tra il Barone
Ricasoli e Cesare Studiati per arrivare alla formulazione del "Vino
Perfetto".
E l'obiettivo principale di Cesare, che pur continuava a
coltivare diversi interessi scientifici di varia natura
(dall'anatomia umana alla paleontologia, dalla fisiologia
alla chimica), era sempre quello, come racconta lo
storico Zeffiro Ciuffoletti nel suo " Alla Ricerca del Vino
Perfetto" (2009).
28. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
E' il 26 settembre 1872.
Questa famosa lettera che il barone Bettino Ricasoli scrisse al medico Cesare
Studiati testimonia la nascita del moderno Chianti.
«IL VINO RICEVE dal Sangioveto la dose principale del suo profumo (a cui io miro
particolarmente) e una certa vigoria di sensazione; dal Canajolo l'amabilità che
tempera la durezza del primo, senza togliergli nulla del suo profumo essendone pur
esso dotato; la Malvagia, della quale si potrebbe fare a meno nei vini destinati
all'invecchiamento, tende a diluire il prodotto delle prime due uve, ne accresce il
sapore e lo rende più leggero e più prontamente adoperabile all'uso della tavola
quotidiana».
● composizione ufficiale del vino Chianti ritenuta più idonea per ottenere un vino
rosso piacevole, frizzante e di pronta beva: 70% di Sangioveto (denominazione
locale per il Sangiovese), 15% di Canaiolo, 15% di Malvasia
29. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
Cesare Studiati fu anche Deputato alla Costituente toscana, non volle
partecipare a quella italiana per non interrompere i suoi studi, rifiutando anche la
carica onorifica di gonfaloniere di Pisa offertagli da Bettino Ricasoli.
Prese comunque parte attiva nella
politica della città di Pisa, come
consigliere comunale e provinciale e,
per ben 35 anni, come presidente della
Cassa di risparmio di Pisa, succedendo
nel 1859 a Lelio Franceschi.
Collaborò con i principali produttori
toscani dell'epoca, Cosimo Ridolfi
(agronomo e politico italiano) e lo
stesso Ricasoli, e introdusse nuovi
vitigni nelle sue terre di Ripafratta,
intuendo l'azione del solfato di rame
contro parassiti come la fillossera e la
peronospora.
30. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
● A tavola con Cesare Studiati
● Pane abbrustolito del pisano fatto con pane toscano, acciughe
salate, capperi salati, origano o prezzemolo, aglio
● Vino in abbinamento IGT Bianco Toscana o Costa Toscana
● Bordatino alla pisana fatto con farina di mais,
sedano, carota, cipolla, cavolo, patata, zucchino,
fagioli bianchi, aglio, peperonicino, pomodoro, crosta
di parmigiano, olio EVO, sale e pepe
Ricette di Paolo Ciolli
Tratte da Pisa da gustare
31. Cesare Studiati e la nascita del vino Chianti
● Bistecca di Mucco Pisano
Vini in abbinamento:
● DOCG Chianti e Chianti Colline Pisane
● DOC Terre di Pisa sangiovese o rosso
● A tavola con Cesare Studiati
Vini in abbinamento:
● Vin Santo del Chianti
● Vin Santo del Chianti Colline Pisane
● Torta coi bischeri
32. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
Il progetto Terragir 3
Mira ad accrescere la competitività delle PMI del
settore turistico e l’attrattività delle aree marginali
ed insulari dell’area transfrontaliera promuovendo
sistemi congiunti di posizionamento e
promozione di prodotti turistici innovativi.
Obiettivo specifico è elaborare, ampliare e
qualificare Pacchetti Turistici mettendo “in rete” le
PMI del settore in un ottica di turismo
esperienziale che valorizzi l’autenticità dei
territori transfrontalieri e che capitalizzi quanto
sviluppato da altre progettualità (TERRAGIR 1/2)
passando da vetrina di prodotti/territori ad offerta
turistica integrata.
33. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Esempio: Il pescaturismo alle secche della Meloria
Il pescaturismo e’ una “vacanza a tema” che consente la conoscenza del mondo del
mare e della pesca oltre che la visione, dalla barca da pesca, di scorci straordinari
del mare di fronte alla costa pisana.
● Esempio: Il pescaturismo alle secche della Meloria
Una nuova opportunità di turismo ecologico , insieme ai pescatori, a contatto con
le bellezze dei paesaggi marittimi, le tradizioni, i saperi del mare e i sapori della
cucina di pesce. E’ l’idea giusta per vivere il mare in modo diverso e sostenibile.
34. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● partenza la mattina con un imbarcazione della
pesca professionale dal Porto di Livorno
● L'esperienza di pescaturismo
● salpamento delle reti calate il giorno prima dal
pescatore con spiegazione dell'attività di pesca
artigianale, dell'ambiente marino delle Secche della
Meloria e delle varie specie ittiche catturate
35. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Rientro nel pomeriggio al Porto di Livorno
● pranzo a bordo in prossimità della Torre della Meloria
con il pesce catturato; in abbinamento vino bianco o
rosato IGT Toscana e Costa Toscana
● Informazioni storiche riguardo le
Repubbliche Marinare e sulla
battaglia della Meloria tra
Genova e Pisa
36. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Passeggiata mattutina nei boschi nelle vicinanze
dell'azienda alla ricerca del prezioso tartufo
bianco, detto il diamante della terra oppure il Re
della tavola, con l'aiuto di tartufai e dei loro cani
da cerca
● Esempio: la cerca del tartufo e il vino
● visita delle cantine aziendali con la
guida di un esperto per la
spiegazione della storia e dei vini
prodotti in azienda, del loro intero
processo produttivo e dei metodi di
invecchiamento
37. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● illustrazione da parte di esperto assaggiatore delle
caratteristiche di tutti i vini di produzione aziendale
IGT Toscana, Chianti Superiore DOCG, DOC Terre
di Pisa e degli altri prodotti aziendali: olio extra
vergine d'oliva, birra e grappa
● mini corso di degustazione guidata da esperto
assaggiatore dei vini di produzione indicati con
assaggio per ogni partecipante di un calice di
ciascun vino
● pranzo nella suggestiva barriccaia aziendale
con piatti a base di tartufo bianco delle
colline sanminiatesi, cucinato alla tradizione
toscana: antipasto, primo, secondo e per
terminare dolce
38. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Fantasmi in villa è un itinerario guidato
teatralizzato all'interno della proprietà di
villa di Corliano, in località Rigoli, San
Giuliano Terme (PI)
● Esempio: Fantasmi a villa Corliano
La Villa di Corliano appartiene alla famiglia Agostini Venerosi della Seta dal 1536,
fu acquistata a Palermo dagli Spini di Firenze che l'avevano costruita nel 1448 sui
ruderi del castello dei Pagano e della domus della gens Venuleia del 92 d.C.
A metà settecento Ignazio Pellegrini, architetto della corte Granducale le conferì
l'aspetto attuale e costruì gli altri edifici del complesso monumentale. La Villa è
circondata da un parco secolare che conserva alcune specie rare ed è parte dell'area
protetta dei monti pisani.
39. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● A seguire si svolge l'itinerario guidato sulle tracce del fantasma
di Teresa Della Seta Bocca Gaetani (1736-1816), con rilevatori
elettromagnetici di facile utilizzo.
● I partecipanti sono invitati a una cena
durante la quale assaporano alcuni
prodotti del territorio, come la pasta del
Pastificio Morelli, accompagnati da una
selezione di vini della DOC Terre di Pisa.
● Teresa, bellissima nobildonna del XVIII secolo, amava a tal
punto la sua villa nel lungomonte pisano da decidere di non
lasciarla mai. A distanza di secoli, c’è chi racconta di averne
percepito la presenza nelle immense stanze della sua adorata
dimora
40. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● L'itinerario si muove all'interno e all'esterno della
prestigiosa villa, dal salone cinquecentesco al
piccolo oratorio, dalla coffe-house al bosco delle
fate, rivivendo la storia del territorio anche grazie
all'intervento di guide/attori che interpretano in prima
persona alcuni dei protagonisti citati.
● Alla fine dell’Ottocento, la villa fu meta di molte persone di spicco della letteratura tra
cui si annovera Lord Byron, Vittorio Alfieri, Mary e Percy Shelley e tanti altri…
● Per tre giorni un gruppo di moderni ghostbusters ha
soggiornato nella villa, cercando le tracce del
fantasma. Durante la seconda notte, nella sala da
ballo, alcuni di loro hanno udito strani rumori. Li
hanno registrati e identificati con un apposito
apparecchio. Risultato: era un ritmato tacchettìo di
scarpe, come se una donna corresse. O ballasse,
come amava fare Teresa.
41. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Frankenstein
Non è cosa insolita la visita di queste persone alle varie ville del
Lungomonte Pisano, sennonché Mary Shelley (Londra, 30 agosto
1797 – Londra, 1º febbraio 1851) sembra abbia preso spunto per il
suo manoscritto più famoso proprio dalle sue visite alla villa di
Corliano: Frankenstein, pubblicato nel 1818.
Durante le visite nei sotterranei della Villa, il chirurgo Francesco Vacca Berlinghieri,
soprannominato Francesco la Pietra, svolgeva esperimenti di galvanismo proprio
come nel libro: il dottor Frankenstein prova a ridar vita al cadavere decomposto
rubato al cimitero.
42. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Esempio: cucinare con il calore geotermico
● Breve passeggiata nel Parco Naturalistico delle
Biancane a Sasso Pisano fino al punto scelto
dove cucinare con il vapore che esce dal terreno
in modo naturale.
● Descrizioni sui procedimenti utilizzati per cuocere i
cibi e inizio della cottura.
● Durante la lenta cottura dei cibi escursione nel
Parco, visita al complesso termale Etrusco-
Romano “il Bagnone“ e/o al Museo della
Geotermia di Monterotondo Marittimo
raggiungibile a piedi.
43. vino e proposte di turismo esperienziale
nelle Terre di Pisa
● Riflessioni analitiche sui piatti
cucinati utilizzando questa
fonte di calore naturale
● Degustazione dei cibi cucinati in
abbinamento con vini IGT
Montecastelli e DOC Terre di Pisa
● Visita guidata alla cantina scavata
nella roccia
44. Collaboriamo?
Per contatti:
ANDREA ACCIAI (Presidente)
Mail: stradadelvinocollinepisane@gmail.com
Mobile: 3355979147
www.stradadelvinocollinepisane.it
IL VINO NELLE
TERRE DI PISA