La presentazione illustra brevemente la storia del museo, con la prima raccolta organizzata da Filippo Civinini, a cui il museo è intitolato, e la sua inaugurazione ufficiale in occasione della Prima Riunione degli Scienziati Italiani, tenuta a Pisa nell’ottobre 1839. Civinini curò anche la pubblicazione della prima storia del museo e del suo catalogo. Segue una visita virtuale del museo. Si parte da Via Roma, di fronte all’orto Botanico e a pochi metri dalla Piazza dei Miracoli, dove si trova la Scuola Medica, all’interno della quale è ospitato il museo. Il percorso museale si sviluppa su tre livelli. Al piano terra si visita la Galleria dei Busti, con sei busti in gesso di antichi anatomisti, il primo dei quali, Andrea Vesalio, è considerato il padre dell’anatomia moderna, rinnovando nel Rinascimento gli studi anatomici. Al primo piano c’è un pianerottolo, con un busto marmoreo di Civinini e un’epigrafe con la storia del museo. Segue la Galleria Mascagni che espone la collezione completa e originale delle tavole anatomiche di Paolo Mascagni, pubblicate agli inizi dell’Ottocento, con raffigurazioni acquerellate del corpo umano a grandezza naturale. Al secondo piano ci sono le due sale del museo. La prima espone una ricca collezione archeologica di oltre cento vasi precolombiani e resti di corredi funerari delle culture preincaiche Chimù e Chancay. La seconda sala conserva modelli anatomici in cera, gesso e cartapesta, oltre a preparati secchi e umidi, e resti scheletrici, fra cui interessanti mappe frenologiche. Fra gli altri reperti, si ricordano la mummia ottocentesca di Gaetano Arrighi, ottenuta secondo il metodo tranchiniano, lembi di cute con tatuaggi, resti animali, strumenti di laboratorio. Un’altra collezione archeologica completa la sala: una mummia egizia con sarcofago, proveniente dalla spedizione di Rosellini e Champollion del 1828. Al museo è annessa una ricca biblioteca anatomica. Alcune iniziative hanno promosso il restauro di volumi antichi, con l’organizzazione di mostre, conferenze e sito web. Infine, si illustrano le varie attività del museo, che rispondono alle principali missioni dell’università: didattica, ricerca e divulgazione. Si riportano alcuni esempi: pubblicazioni scientifiche, fra libri e articoli; partecipazione e organizzazione di mostre; attività di restauro e di studio; realizzazione di documentari; digitalizzazione dei reperti e dei documenti museali; attività didattica con le scuole; inserimento del percorso museale all’interno di programmi congressuali, Summer e Winter School. La presentazione si conclude con l’home page del sito museale, con un invito, appena l’emergenza pandemica sarà passata, a visitare realmente il museo e le sue collezioni.