Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Giulia Zumerle
Coferenza dei Servizi 2012
Coferenza dei Servizi 2012 Sono indici che dimostrano come l’Azienda stia rispondendo sempre più alla sua vocazione di ospedale per acuti di alta specializzazione, effettui prestazioni sempre più appropriate, accresca la propria efficienza nella gestione dei posti letto.
Coferenza dei Servizi 2012
Coferenza dei Servizi 2012
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
CONFERENZA DEI SERVIZI 2011
Coferenza dei Servizi 2012
Coferenza dei Servizi 2012
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 La Formazione L’Azienda Ospedaliero – Universitaria S.M.M. di Udine, in linea con quanto affermato dalla normativa, riconosce nella formazione continua lo strumento strategico fondamentale per lo sviluppo professionale dei dipendenti, finalizzato alla valorizzazione delle competenze, alla promozione dell’autonomia professionale ed all’assunzione di responsabilità in un’ottica di miglioramento della qualità del servizio erogato. Negli ultimi anni l’Azienda ha privilegiato gli aspetti clinici, relazionali e professionali favorendo un intervento organico e proattivo sulla competenza globale di sistema. Seguendo una logica di learning-organization , ha operato cercando di promuovere sempre più idonei contesti formativi, con particolare attenzione alla formazione “on the job”, elaborando ed interscambiando esperienze professionali di eccellenza con altre realtà e promuovendo riflessioni sul servizio erogato e sulla possibilità di migliorarlo e renderlo sempre più adeguato ai bisogni dei cittadini ecc.. Aderendo al programma nazionale per l’ECM, secondo cui la partecipazione alle attività di formazione continua costituisce requisito indispensabile per svolgere attività professionale di carattere sanitario, l’Azienda ha promosso la formazione costante dei professionisti sanitari ed ha scelto di estendere tale programma anche al personale non sanitario. La programmazione aziendale relativa alla formazione è avvenuta mediante il Piano annuale che è il documento di programmazione delle attività di formazione. Il Piano per il 2009 (approvato con decreto prot. n. 500-24083del 21-05-09) è stato redatto in relazione a quanto previsto dal Piano attuativo ospedaliero -PAO- (approvato con decreto n° 907/63413 del 19.12.08).
Coferenza dei Servizi 2012 Nel corso dell’anno sono stati organizzati in Azienda 275 corsi di formazione (pari a 594 edizioni). Complessivamente sono state dedicate alla formazione 82.674 ore, corrispondenti ad un numero medio individuale pari a 21 ore. Il numero complessivo di crediti formativi ECM acquisiti e documentati presso il Servizio Formazione corrisponde a 50.500; la media individuale per ogni professionista con obbligo ECM corrisponde a 20,38 crediti. In merito alla spesa sostenuta si evidenzia che per la formazione in sede sono stati spesi complessivamente 431.000 Euro, mentre per la formazione fuori sede sono stati spesi 145.000 Euro, per un totale complessivo di 576.000 Euro. Vengono di seguito riepilogati i dati relativi all’attività formativa rivolta al personale dipendente e convenzionato, svolta nel corso del 2009.
In questo spaccato del bilancio sociale vengono illustrati alcuni dati economico-finanziari ritenuti strumentali alla percezione dell’attività posta in essere dall’Azienda e alle ricadute di attività (in termini di risorse prodotte e destinate) sui diversi portatori di interesse. Fonte dei dati indicati nella presente sezione sono i documenti di bilancio di esercizio relativi al periodo preso in considerazione: 2009-2007.
La tabella consente di valutare l’impatto delle singole voci di impiego (costo) sul totale dei costi sostenuti nel perseguimento delle proprie finalità.
La tabella consente di valutare l’impatto delle singole voci di impiego (costo) sul totale dei costi sostenuti nel perseguimento delle proprie finalità.
La tabella consente di valutare l’impatto delle singole voci di impiego (costo) sul totale dei costi sostenuti nel perseguimento delle proprie finalità.
La tabella consente di valutare l’impatto delle singole voci di impiego (costo) sul totale dei costi sostenuti nel perseguimento delle proprie finalità.
La tabella consente di valutare l’impatto delle singole voci di impiego (costo) sul totale dei costi sostenuti nel perseguimento delle proprie finalità.
Oltre alle disponibilità residuate in esercizi precedenti l’Azienda ha potuto contare sulle risorse indicate dalla tabella. La limitata disponibilità evidenziata con riferimento all’esercizio 2007 va integrata con l’ammontare corrispondente al valore dei beni per i quali l’Azienda è stata autorizzata a far ricorso a contratti di leasing (euro 8.890.000 – rif. piano investimenti 2007 e succ. variazioni ). Tra le disponibilità dell’esercizio 2009, oltre a quelle di provenienza regionale, si evidenziano i seguenti contributi/donazioni a sostegno degli investimenti: - euro 110.000 - Fondazione CRUP- per l’acquisto di un ecografo intraoperatorio per le esigenze della SOC di Chirurgia Generale; euro 100.000 - Istituto Tesoriere dell’Azienda – Friulcassa S.p.A.; - euro 200.000 - Azienda Servizi Sanitari n. 4 “Medio Friuli” - compartecipazione alla spesa per la realizzazione dell’Asilo nido aziendale; - euro 11.000 – da parte di associazioni e/o privati. Oltre alle disponibilità monetarie di cui sopra si segnalano donazioni/lasciti di beni per un valore complessivo, nel 2009, di euro 612.807 (euro 172.558 nel 2008 – euro 402.992 nel 2007).
La riclassificazione dello Stato Patrimoniale ha la finalità di esaminare la composizione della struttura patrimoniale e finanziaria dell’Azienda con l’intento di rappresentare il rapporto tra le diverse fonti di finanziamento e gli impieghi realizzati.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 Le prime esperienze di bilancio sociale d ’ impresa sono state avviate nel settore produttivo privato degli Stati Uniti durante gli anni settanta del secolo scorso. L ’ intento, scaturito da un ampio dibattito, è stato quello di definire uno strumento in grado di rileggere in senso sociale il bilancio economico delle imprese, tenuto conto delle responsabilit à che ogni impresa ha nei confronti delle attese dei soggetti che utilizzano i propri prodotti oppure partecipano ai processi di scambio e produzione. Si tratta di soggetti, singole persone o gruppi, che si qualificano come stakeholders, ovverosia come portatori d ’ interessi, pretese e richieste e/o di diritti e prerogative nei confronti delle attivit à di una certa impresa, compresi coloro che svolgono tali attivit à . Il concetto e il significato sociale di stakeholders, in quanto destinatari della rendicontazione d ’ impresa, assieme a quello di responsabilit à , è di estrema importanza, anche alla luce delle grandi trasformazioni culturali ed economiche che accompagnano la globalizzazione. Fin dall ’ inizio del nuovo millennio, infatti, si assiste alla richiesta, proveniente da diversi livelli sociali, di disporre d ’ informazioni sempre pi ù esaurienti e attendibili da parte dei produttori di beni e servizi, mentre criteri rigorosi di rendicontazione nei confronti delle aziende, profit e non profit, sono sollecitati da istituzioni nazionali e internazionali con compiti di verifica e controllo dell ’ operato delle imprese, ma anche dall ’ opinione pubblica e dagli stessi dirigenti d ’ impresa che devono pianificare la propria attivit à e valutare i successi conseguiti. L ’ introduzione del bilancio sociale nella pubblica amministrazione del nostro Paese è un fenomeno recente, cresciuto in modo esponenziale negli ultimi anni, nonostante non vi sia alcuna norma di legge che lo imponga, a differenza del bilancio economico rivolto essenzialmente agli organi istituzionali di controllo. Nell ’ ambito della pubblica amministrazione, la redazione, su base volontaria, del bilancio sociale si qualifica come strumento per dare conto ai cittadini dell ’ opera di un ’ organizzazione pubblica, rendendo trasparenti e comprensibili all ’ esterno i programmi, le attivit à e i risultati raggiunti. Il bilancio sociale rappresenta, dunque, una scelta etica che, cercando di superare i limiti di chiarezza e comunicazione del bilancio economico, fornisce informazioni a tutti i soggetti interessati, sui risultati raggiunti con l ’ impiego delle risorse disponibili e, insieme, sulla ricaduta sociale complessiva degli interventi realizzati. È , infatti, sempre pi ù presente nelle organizzazioni pubbliche l ’ esigenza d ’ andare oltre la logica dell ’ autoreferenzialit à e di dare conto ai cittadini dei valori, della missione e del ruolo svolto. Con la riforma della pubblica amministrazione e, in particolare, del servizio sanitario, avviata all ’ inizio degli anni novanta del secolo scorso, l ’ enfasi è stata principalmente posta sull ’ efficienza, sull ’ efficacia e sull ’ economicit à delle prestazioni e degli interventi offerti ai cittadini. Il nuovo millennio si è aperto con una nuova enfasi che, senza dimenticare la precedente, comprende la responsabilit à degli amministratori, dei professionisti e degli operatori e impone, come esigenza etica dei soggetti pubblici, la necessit à e l ’ opportunit à della rendicontazione su ciò che si è e su ciò che si fa assieme alla ricerca del dialogo e della legittimazione sociale nei confronti di tutti coloro che possono influenzare o sono influenzati dal raggiungimento degli obiettivi dell ’ organizzazione. In questo modo, l ’ organizzazione pubblica conferma la propria identit à di soggetto sociale istituzionale le cui finalit à sono volte alla tutela d ’ interessi comuni.
Coferenza dei Servizi 2012 - 1) CONCESSIONE DI COSTRUZIONE DEL NUOVO OSPEDALE – Nel corso del 2009 è stato firmato l' ” Atto di ricognizione e parziale novazione dei rapporti inerenti la concessione di costruzione delle opere del Nuovo Ospedale di Udine, che fissa al 31.12.2011 il termine di ultimazione dell'esecuzione degli interventi di realizzazione del cosiddetto "1° e 2° Intervento", con l'approvazione dei progetti esecutivi delle "opere di completamento" e la previsione di messa a disposizione di alcune aree del Nuovo Ospedale (ambulatori, spogliatoi e radioterapia), ai fini della loro attivazione nell'anno 2010. E' in fase di predisposizione la documentazione propedeutica all'avvio delle procedure per la progettazione e realizzazione dei lotti futuri (3° e 4° lotto), che completeranno la costruzione del Nuovo Ospedale. - 2) CONCESSIONE DI COSTRUZIONE E GESTIONE DELLA NUOVA CENTRALE TECNOLOGICA, DI UN IMPIANTO DI COGENERAZIONE, DI CUNICOLI TECNOLOGICI E DEL CENTRO DI SERVIZI E LABORATORI – Nel corso del 2009 si sono concluse le operazioni di gara per l ’ affidamento e nell'ottobre 2009 è stato stipulato il contratto. La concessione prevede la costruzione, mediante finanziamento in parte pubblico ed in parte privato (a cura del concessionario) di: キ centrale tecnologica e di cogenerazione a servizio dell'intero complesso ospedaliero e di una rete di teleriscaldamento per l'area di Udine Nord キ nuovo centro servizi e laboratori キ completamento cunicoli tecnologici all'interno dell'area ospedaliera キ nuova centrale gas medicinali E' altres ì prevista la gestione delle opere realizzate e dell''impiantistica ospedaliera per un periodo di circa 30 anni. Il primo gennaio 2010 si è avuto l'avvio della gestione degli impianti da parte del concessionario, con l'avvio della cosiddetta "Gestione Transitoria" degli impianti tecnologici ospedalieri esistenti. Detta fase durer à fino all'attivazione della Nuova Centrale Tecnologica e, contestualmente alla sia conclusione, inizier à la cosiddetta Fase a Regime che comprender à anche la gestione di tutte le opere realizzate nella concessione, la quale durer à fino al termine della concessione. - 3) ADEGUAMENTO NORMATIVO CENTRALE TERMICA 2° LOTTO: L'intervento, la cui realizzazione è stata avviata nel 2009 ed è in fase di ultimazione, comprende i lavori finalizzati all'alimentazione energetica provvisoria delle aree del Nuovo Ospedale la cui attivazione è prevista nel 2010 (ambulatori, spogliatoi centralizzati e radioterapia)