IV EDIZIONE ITALIANA (dalla VI edizione francese)
Edizione aggiornatissima ed arricchita di un manuale contraddistinto da una grande originalità espositiva e di contenuti, apprezzato in tutto il mondo come la guida più completa nella descrizione della maggior parte dei movimenti di muscolazione.
Oltre 220 disegni a corpo intero e circa 500 disegni sui particolari anatomici coinvolti offrono una chiara descrizione esecutiva degli esercizi proposti, con una visualizzazione realmente completa dei gruppi muscolari utilizzati.
Ogni illustrazione è accompagnata da un testo che fornisce tutte le indicazioni pratiche, sia per il principiante che per l’atleta esperto, per costruire sessioni personalizzate di allenamento.
Particolarmente potenziata, in questa edizione, è la proposta di esercizi specifici di stretching, sempre appositamente adattati per l’allenamento della forza.
3. 6
LE BRACCIA
01
01 / FLESSIONE ALTERNATA DEGLI AVAMBRACCI CON ROTAZIONE DEL
POLSO E SOLLEVAMENTO DEI GOMITI .............................................8
02 / FLESSIONE ALTERNATA DELL’AVAMBRACCIO CON MANUBRIO, GOMITO
POGGIATO SULLA COSCIA ..............................................................9
MUSCOLO LUNGO, MUSCOLO CORTO.............................................10
03 / FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON MANUBRI
ALLA PANCA INCLINATA .............................................................. 12
PRESTARE ATTENZIONE ALLA FRAGILITÀ DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE 13
USURA E ROTTURA DEL CAPO LUNGO DEL BICIPITE .......................14
04 / FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON MANUBRI CORTI,
“PRESA A MARTELLO” ................................................................ 16
CAPIRE IL MOVIMENTO DI PRONAZIONE E SUPINAZIONE....................17
05 / FLESSIONE ALTERNATA DEGLI AVAMBRACCI ALLA CARRUCOLA BASSA .18
06 / BICIPITI, BRACCIA A CROCE, ALLA CARRUCOLA ALTA .................... 19
07 / FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON IL BILANCIERE,
MANI IN SUPINAZIONE.................................................................20
INFLUENZA DELLA MORFOLOGIA OSSEA DEL GOMITO
SULL’ALLENAMENTO...................................................................21
08 / BICIPITI ALLA MACCHINA “LARRY SCOTT” ...................................22
09 / FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON BILANCIERE
ALLA PANCA “LARRY SCOTT” ......................................................23
10 / ESTENSIONE DEI POLSI IN STAZIONE ERETTA,
CON IL BILANCIERE, O “MOVIMENTO DEL MOTOCICLISTA”..............24
11 / ESTENSIONE DEI POLSI CON BILANCIERE ......................................25
12 / FLESSIONE DEI POLSI CON BILANCIERE .......................................26
13 / FLESSIONI DELLE DITA CON BILANCIERE ......................................27
EVOLUZIONE DELLA MANO ......................................................... 28
CONFRONTO TRA GLI ARTI SUPERIORI
DELL’UOMO E DEL GORILLA ........................................................ 29
14 / FLESSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON BILANCIERE,
MANI IN PRONAZIONE .................................................................30
ALLUNGAMENTO DEI MUSCOLI DEGLI AVAMBRACCI .......................31
15 / TRICIPITI ALLA CARRUCOLA ALTA, MANI IN PRONAZIONE .............. 32
16 / TRICIPITI ALLA CARRUCOLA ALTA, MANI IN SUPINAZIONE .............33
17 / ESTENSIONI ALTERNATE DEGLI AVAMBRACCI,
ALLA CARRUCOLA ALTA, MANI IN SUPINAZIONE ............................34
18 / TRICIPITI ALLA CARRUCOLA ALTA................................................35
19 / TRICIPITI ALLA CARRUCOLA ALTA, DORSO ALL’ATTREZZO..............36
20 / TRICIPITI ALLA CARRUCOLA POSTERIORE ATLAS .......................... 37
21 / ESTENSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON BILANCIERE,
DISTESI SULLA PANCA PIANA ......................................................38
TRICIPITE E PATOLOGIE DEL GOMITO ...........................................39
22 / ESTENSIONE DEGLI AVAMBRACCI CON BILANCIERE, SULLA PANCA...40
23 / ESTENSIONE VERTICALE ALTERNATA DELLE BRACCIA
CON MANUBRIO .......................................................................... 41
24 / ESTENSIONE ALTERNATA DEGLI AVAMBRACCI
CON UN MANUBRIO, BUSTO INCLINATO IN AVANTI..........................42
25 / ESTENSIONE DEGLI AVAMBRACCI, DA SEDUTI,
CON UN MANUBRIO CORTO TENUTO CON DUE MANI ........................43
26 / ESTENSIONE DEGLI AVAMBRACCI, SEDUTI CON BILANCIERE...........44
27 / PIEGAMENTI SULLE BRACCIA TRA DUE PANCHE ............................45
ALLUNGAMENTO DEI TRICIPITI................................................... 46
4. 7
Bicipite brachiale,
capo lungo
Bicipite brachiale,
capo breve
Bicipite brachiale
Tricipite brachiale, capo lungo
Tricipite brachiale, capo mediale
Brachiale
Bicipite brachiale, tendine
Flessore superficiale delle dita
Flessore lungo del pollice
Flessore profondo delle dita
Flessore superficiale delle dita, tendine
Lombricale
Coraco-brachiale
Brachiale
Brachiale, tendine
Clavicola
Acromion
Processo coracoideo
Tubercolo maggiore
Tubercolo minore
Capitello dell’omero
Semilunare
Solco bicipitale
Tuberosità deltoidea
Testa del radio
Tuberosità radiale
Troclea omerale
Scafoide
Osso capitato Trapezoide
Trapezio
Metacarpo
Falange prossimale
Falange media
Falange distale
Radio
Ulna
Omero
Estensore radiale breve del carpo, tendine
1° interosseo dorsale
Estensore comune delle dita, tendine
Adduttore del pollice
Flessore superficiale delle dita, tendine
Flessore profondo delle dita, tendine
Oppositore del pollice
Abduttore breve del pollice
Flessore lungo del pollice
Flessore superficiale delle dita
Flessore radiale del carpo
Palmare lungo
Pronatore rotondo
Aponeurosi del muscolo bicipite
brachiale
Brachiale
Tricipite brachiale, capo mediale
Tricipite brachiale, capo lungo
Coraco-brachiale
Deltoide, fascio anteriore Deltoide, parte intermedia
Bicipite brachiale, tendine
Brachioradiale
Estensore radiale lungo del carpo, tendine
Grande rotondo
Grande dorsale
Sottoscapolare
Grande dentato
Grande pettorale
Bicipite brachiale
Estensore radiale lungo del carpo
Estensore radiale breve del carpo
Abduttore lungo del pollice
Estensore breve del pollice
Retinacolo degli estensori
Estensore lungo del pollice, tendine
5. 1 2
8
Flessore radiale del carpo
Capo mediale
Pronatore rotondo
Palmare lungo
Brachiale
Flessore ulnare del carpo
Estensore del mignolo
Supinazione
Pronazione
Bicipite brachiale
Seduticonunpesopermanoimpugnatoinsemipronazione:
-inspirareefletteregliavambraccieffettuandounarotazionedelpugnoverso
l’esternoprimadiarrivarecongliavambracciallaposizioneorizzontale;
-concluderelaflessionesollevandoigomiti,espirareallafinedelmovimento.
Questo esercizio recluta il muscolo brachioradiale (supinatore lungo), il bra-
chialeanteriore,ilbicipitebrachiale,ildeltoideanterioree,inmisuraminore,
ilcoraco-brachialeinsinergiaconilfascioclavicolaredelgrandepettorale.
Questo esercizio, a livello biomeccanico, permette di esaurire total-
mente la funzione del bicipite, in quanto flessore ed antepulsore del
braccio e soprattutto supinatore più potente.
01
Capo lungo
Tricipite brachiale
Grande pettorale, fascio clavicolare
Trapezio
Fasci anteriori
Porzione mediana
Fasci posteriori
Deltoide
Bicipite brachiale
Tricipite brachiale, capo laterale
Brachiale
Brachioradiale
Estensore radiale lungo del carpo
Anconeio
Muscolo estensore breve
radiale del carpo
Estensore delle dita
Estensore ulnare del carpo
Principale lavoro del bicipite
e del brachiale
Predominanza del lavoro
del bicipite
Lavoro intenso
del brachioradiale
Omero
Ulna
Radio
TRE MODALITÀ PER EFFETTUARE LE FLESSIONI DEGLI AVAMBRACCI
CON DEI CARICHI O PESI
1
1 2
2
FLESSIONE ALTERNATA DEGLI AVAMBRACCI
CON ROTAZIONE DEL POLSO E SOLLEVAMENTO DEI GOMITI
6. 9
Tricipite
brachiale
Flessore ulnare
del carpo
Brachiale
Tendine del bicipite brachiale
Aponeurosi del bicipite brachiale
Brachioradiale
Estensore radiale lungo del carpo
Estensore radiale breve del carpo
Seduti, impugnare un manubrio in
supinazione, con il gomito in appoggio
sulla parte interna della coscia:
- inspirare e flettere l’avambraccio;
- espirare al termine dello sforzo.
Questo esercizio di isolamento permette
di controllare l’ampiezza, la velocità e l’an-
damento rettilineo del movimento. Fa lavo-
rare principalmente il bicipite e il brachiale
anteriore.
02
Falange media
Trapezio
Grande pettorale
Fasci
anteriori
Fasci
mediali
Deltoide
Bicipite brachiale
Tricipite brachiale,
capo laterale
Coraco-brachiale
Capo lungo
Capo mediale
Pronatore rotondo
Flessore radiale
del carpo
Palmare lungo
Osso carpale
Falange prossimale
Falange distale
Clavicola
Sterno
Cartilagini costali
Costa
Acromion
Omero
Brachiale
Ulna
Radio
Metacarpo
Clavicola
Coraco-brachiale
Processo
coracoideo
Acromion
Omero
Scapola
Radio
Capo corto
Capo lungo
Brachiale
Tendine del
bicipite brachiale
Ulna
MUSCOLO BRACHIALE MUSCOLO BICIPITE BRACHIALE
FINE DEL MOVIMENTO
Bicipite
brachiale
FLESSIONE ALTERNATA DELL’AVAMBRACCIO
CON MANUBRIO, GOMITO POGGIATO SULLA COSCIA
7. 29
Quando la mano è portata in estensione, i flessori delle
dita, essendo molto corti, consentono alle dita di flettersi
automaticamente come fossero dei ganci; questa
caratteristica dei grandi primati arboricoli facilita la presa
dei rami e permette di risparmiare il lavoro muscolare
Muscolo
del pollice
poco
sviluppato
Grande pettorale più
adatto alla stretta che
all’elevazione del braccio
Abduttore lungo delle dita,
estensore breve delle dita e
estensore lungo delle dita molto
sviluppati; muscolo del pollice
poco sviluppato
Pollice lungo, molto mobile e
molto più muscolato rispetto
a quello degli altri grandi
primati, in grado così di
essere opposto alle altre dita
e formare una pinza precisa
e relativamente potente
Per compensare un collo e un
tronco scarsamente mobili,
il fascio deltoide e clavicolare
del grande pettorale sono
estremamente sviluppati,
permettendo all’arto superiore
di muoversi con potenza
e mobilità in tutti i piani
dello spazio
Bicipiti e muscoli
brachiali molto potenti
e sviluppati, per
facilitare la trazione
del corpo sugli alberi
Muscoli flessori delle dita
estremamente sviluppati e corti,
per potere bene afferrare I rami
Pollice relativamente piccolo, non
molto muscoloso e meno mobile
rispetto a quello dell’uomo
Le dita possono essere estese anche
con la mano in estensione, facilitando
palpazioni precise, permettendo di
coordinare il tiro di oggetti,
capacità che ha consentito all’uomo
di essere un formidabile cacciatore
CONFRONTO TRA GLI ARTI SUPERIORI
DELL’UOMO E DEL GORILLA
8. 39
FRAGILITÀ DEL TENDINE DEL TRICIPITE
PROBLEMA DELLA CALCIFICAZIONE INFIAMMATORIA
ROTTURA DEL TENDINE DISTALE DEL TRICIPITE
In muscolazione, le patologie al gomito, soprattutto a livello
dell’inserzione del tricipite, sono sovente causate dall’utiliz-
zazionedicarichitroppopesantiaccoppiatiadelleestensioni
ripetute degli avambracci, oltre che a una predisposizione
individuale.
Con l’età, l’utilizzo ripetuto di carichi troppo pesanti, asso-
ciati a una fragilità individuale dei tricipiti, può generare
un’infiammazione dolorosa e delle calcificazioni, o osteofiti,
che rendono più fragile l’inserzione del tendine e aumentano
i rischi di rotture tendinose.
All’insorgere del minimo dolore si consiglia di interrompere
per qualche tempo la sollecitazione del tricipite e, nel prosie-
guo, ricercare esercizi e angoli di lavoro più adatti alla propria
morfologia.
Nel caso si sospetti uno strappo del tendine del tricipite
(questo incidente può essere poco doloroso), è importante
ottenere una diagnosi per eventualmente procedere al più
presto alla reinserzione del tendine sull’olecrano.
Dato che, in stazione eretta, il braccio può essere flesso dal
bicipite, la forza di gravità permette l’estensione del braccio,
per cui lo strappo può non essere percepito facilmente.
Le predisposizioni individuali e anche
un lavoro intensivo e ripetitivo del
tricipite, possono generare
un’infiammazione del gomito
che, alla lunga, rischia di
causare uno sviluppo
anormale dell’olecrano
(osso prominente del
gomito).
Tricipite brachiale, capo mediale
(sotto la placca tendinea del tendine
distale del tricipite brachiale)
Olecrano
Omero
Tendine del tricipite brachiale
Ulna
Radio
Tendine, placca tendinea
Tricipite
brachiale
Capo mediale
Capo laterale
Capo lungo
Omero
Testa del radio
Radio
Ulna
Tendine del
tricipite brachiale
Osteofita che
provoca usura
Contrariamente al bicipite, che si contrae per flettere l’avambraccio
opponendosi alla gravità terrestre nelle attività quotidiane ed è ancora
capace di trazionare con forza, come succedeva ai nostri antenati “arbo-
ricoli”, il tricipite è invece un muscolo concepito più particolarmente per
frenare la caduta dell’avambraccio o per estendere le braccia in maniera
esplosiva; ad esempio, per colpire o lanciare degli oggetti leggeri come
dei bastoni o piccole pietre.
Il tricipite, a parte il suo capo lungo che partecipa a riportare le braccia
con una certa potenza verso il tronco, non è fatto per estendere le braccia
con forza, è un muscolo che si è adattato alla funzione predatrice del
lancio, utilizzato dai nostri antenati cacciatori. La proiezione ripetitiva
di oggetti pesanti di parecchi chili o l’estensione ripetuta delle braccia
controdelleresistenzeimportanti,comeavvienenellamuscolazione,non
gli sono naturali e rischiano, alla lunga, di generare delle infiammazioni
a livello del gomito e una usura prematura dell’inserzione del tendine del
tricipite. Logoramento che può arrivare fino alla sua rottura totale.
TRICIPITE E PATOLOGIE DEL GOMITO
Una predisposizione individuale, associata a un lavoro intenso e ripetuto del tricipite, può
generare un’infiammazione con osteofiti (osso che cresce in maniera anarchica) alla base del
tendine del tricipite brachiale. Questa patologia rende fragile il tendine che rischia così di
strapparsi durante un’attività con carichi elevati.
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