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Luigi Bertini
DISABILITà E SPORT
PARALIMPICI
METODOLOGIA E DIDATTICA
4
DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA
INDICE
PRESENTAZIONE								09
PREFAZIONE									11
INTRODUZIONE 								13
CAPITOLO 1 PROFILO STORICO							15
1.1 Ludwig Guttmann e i Giochi di Stoke Mandeville				 25
1.2 Paralimpiadi								 27
1.3 Special Olympics International						 42
1.4 Lo sport dei sordi							 46
1.5 Il Comitato Italiano Paralimpico						 47
1.6 Organismi sportivi internazionali e nazionali				 50
CAPITOLO 2 DALLE CLASSIFICAZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE
DELLA SANITÀ (W.H.O.) ALL’ATTIVITÀ FISICO-SPORTIVA ADATTATA			55
2.1 ICIDH - Classificazione internazionale delle menomazioni,
disabilità e svantaggi esistenziali						 56
2.2 ICF - Classificazione internazionale del funzionamento,
della disabilità e della salute 						 60
2.3 Attività fisica Adattata							 66
2.3.1 Ambiti dell’Attività Fisica Adattata					 67
2.3.2 Tipologie di programmi di Attività Fisica Adattata			 68
2.3.3 Carte internazionali dello Sport					 70
2.3.4 Disabilità e Sport							 74
CAPITOLO 3 DISABILITÀ FISICO-MOTORIE						 77
3.1 Lesioni Midollari							 78
3.2 Lesioni Cerebrali							 83
3.3 Amputazioni								 91
3.4 Altre menomazioni (Les autres)						 94
3.5 Avviamento all’attività motoria e sportiva dei soggetti
con disabilità fisico-motorie							 96
3.5.1 Atleti con Lesioni Midollari						 96
3.5.2 Avviamento all’attività motoria per giovani in carrozzina		 99
3.5.3 Avviamento all’attività motoria per Cerebrolesi			 101
3.5.4 Avviamento all’attività motoria per Amputati				 103
CAPITOLO 4 DISABILITÀ SENSORIALI						105
4.1 Deficit Visivo								 106
4.1.1 Classificazioni non vedenti e ipovedenti				 108
4.1.2 Idoneità alla competizione						 109
4.1.3 Aspetti metodologici dell’attività motoria
e sportiva dei non vedenti e ipovedenti					 110
4.1.4 Metodi suppletivi: sensi e sensazioni vicarianti			 114
4.1.5 Apprendimento nell’attività motoria
e sportiva dei soggetti con deficit visivo					 118
5
INDICE
4.2 Deficit uditivo							 121
4.2.1 Classificazione non udenti					 123
4.3 Avviamento all’attività motoria e sportiva dei soggetti con deficit sensoriali 125
4.3.1 Considerazioni sull’attività sportiva dei soggetti con deficit visivo 125
4.3.2 Considerazioni sull’attività sportiva dei soggetti con deficit uditivo 126
CAPITOLO 5 DISABILITÀ INTELLETTIVE E RELAZIONALI				 131
5.1 Caratteristiche eterogenee degli individui con deficit intellettivo		 133
5.2 Individui con deficit intellettivo: sintomi				 134
5.3 DSM-5 - Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali		 135
5.4 Disturbi del neurosviluppo						 136
5.4.1 Disabilità intellettive						 136
5.4.2 Disturbi della comunicazione					 136
5.4.3 Disturbi dello spettro autistico (ASD) 				 136
5.4.4 Disturbi da deficit di attenzione - iperattività (ADHD)		 137
5.4.5 Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)			 137
5.4.6 Disturbi del movimento 					 137
5.5 Sindrome di Down							 140
5.6 Valutazione iniziale delle capacità motorie: prove MO.V.I.T.		 142
5.7 Attività fisico-motoria nella disabilità intellettiva				 145
5.7.1 Educazione motoria dei soggetti con deficit intellettivo		 148
5.7.2 Indicazioni metodologiche specifiche				 150
5.7.3 Metodi di apprendimento					 155
5.8 Avviamento all’attività sportiva					 158
5.8.1 Disturbi della comunicazione e attività sportiva			 159
5.8.2 Disturbi dello spettro autistico (ASD) e attività sportiva		 159
5.8.3 Disturbi da deficit dell’attenzione - iperattività (ADHD) e attività sportiva 160
5.8.4 Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e attività sportiva 160
5.8.5 Disturbi del movimento e attività sportiva 			 160
5.9 L’attività sportiva dei soggetti con Sindrome di Down			 161
5.9.1 Instabilità atlanto-assiale					 163
5.10 Considerazioni sul deficit intellettivo-relazionale			 164
5.11 Il gioco								 168
CAPITOLO 6 CLASSIFICAZIONI FUNZIONALI						 171
6.1 Classificazione funzionale Atletica Leggera				 175
6.2 Classificazione funzionale Basket in carrozina				 177
6.3 Classificazione funzionale Nuoto					 184
6.4 Classificazione funzionale Paraciclismo					 186
6.5 Classificazione funzionale Tennis tavolo				 193
CAPITOLO 7 OBIETTIVI DELLE ATTIVITÀ FISICO-SPORTIVE ADATTATE		 199
7.1 Obiettivi preventivi e terapeutici					 202
7.2 Obiettivi formativi							 203
7.3 Obiettivi socio-relazionali						 204
7.4 Obiettivi psico-motori e sportivi					 204
7.5 Percorso socio-relazionale						 205
7.6 Accessibilità								 208
6
DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA
CAPITOLO 8 APPRENDIMENTO E ALLENAMENTO NELL’ATTIVITÀ
MOTORIA ADATTATA E NELLO SPORT PARALIMPICO			 217
8.1 Presupposti metodologici dell’apprendimento e dell’allenamento		 219
8.1.1 Principio dell’adeguamento alle caratteristiche fisiche
e psicologiche dell’allievo						 219
8.1.2 Principio dell’individualizzazione					 219
8.1.3 Principio della totalità (olistico)					 219
8.1.4 Principio della solidarietà					 220
8.1.5 Motivazione							 220
8.1.6 Consapevolezza 						 221
8.2 Principi generali dell’allenamento degli atleti con disabilità		 222
8.2.1 Disabilità congenita e acquisita					 225
8.2.2 Lo sport giovanile						 227
8.2.3 Variabili che contribuiscono al successo individuale
nell’apprendimento							 230
8.2.4 Aspetti psicologici						 231
CAPITOLO 9 BENEFICI - PRECAUZIONI - CONTROINDICAZIONI
NELL’ATTIVITÀ FISICO- SPORTIVA DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ 235
9.1 Benefici dello sport per i soggetti con disabilità				 236
9.2 Precauzioni								 244
9.3 Controindicazioni							 247
CAPITOLO 10 LO SPORT DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ FISICO-MOTORIE		 249
10.1 Atletica Leggera							 250
10.2 Basket in carrozzina							 255
10.3 Baskin								 267
10.4 Sitting Volley							 278
10.5 Tennis in carrozzina							 287
CAPITOLO 11 LO SPORT DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ SENSORIALI 293
11.1 Atletica Leggera con atleti con deficit alla vista				 294
11.2 Calcio a 5 - Non Vedenti - cat. B1					 298
11.3 Torball - Goalball - Regolamenti					 309
11.3.1 Torball: la difesa						 314
11.3.2 Goalball: la difesa						 316
11.3.3 Torball - Goalball: l’attacco					 318
11.3.4 Torball - Goalball: didattica					 322
CAPITOLO 12 LO SPORT DEI SOGGETTI
CON DISABILITÀ INTELLETTIVE E RELAZIONALI 			 323
12.1 Federazione Italiana Sport Paralimpici
degli Intellettivo-Relazionali (FISDIR)					 324
7
INDICE
12.1.1 Basket - Fisdir						326
12.1.2 Calcio a 5 - Fisdir						 328
12.1.3 Ginnastica Artistica e Ritmica - Fisdir				 330
12.1.4 Pallavolo - Fisdir 						 332
12.2 Special Olympics							 333
12.2.1 Unified Sports						 333
12.2.2 Pallavolo unificata						 336
12.2.3 Basket unificato						 341
CAPITOLO 13 INVECCHIAMENTO ED EFFICIENZA FISICA				 343
13.1 Il processo di invecchiamento					 344
13.2 Effetti dell’invecchiamento						 346
13.3 Condizioni favorevoli per l’attività fisica 				 354
13.4 Influenza dell’esercizio fisico sull’invecchiamento			 357
13.5 Effetti positivi dell’allenamento					 359
CAPITOLO 14 L’ATTIVITÀ FISICA E SPORTIVA IN ETÀ SENILE				365
14.1 Linee guida							366
14.2 L’attività fisica nell’anziano fragile					 373
14.3 Rischi legati all’esercizio fisico in età senile				 377
14.3.1 Le cadute nell’anziano						 378
14.3.2 Paura di cadere						382
14.4 Prevenzione nell’esercizio fisico in età senile				 384
14.4.1 Capire il processo di invecchiamento: i nuovi anziani		 384
14.4.2 Prevenzione degli infortuni					386
14.4.3 Prevenzione delle cadute					 387
14.5 Fattori di infortunio intrinseci ed estrinseci				 389
14.5.1 Prevenzione ”all’aperto”					 391
14.5.2 Prevenzione “in palestra”					 393
14.5.3 Prevenzione “in acqua”					 394
14.6 Test funzionali nella popolazione anziana				 396
14.6.1 Valutazione della forza muscolare				 396
14.6.1.1 Chair sit to stand test (CSST)				 396
14.6.1.2 Arm curl test (ACT)					 397
14.6.1.3 Grip strenght test (GST)					 399
14.6.2 Valutazione della funzionalità aerobica				 399
14.6.2.1 Six minutes walk test (6 MWT)				 399
14.6.3 Valutazione della flessibilità					 400
14.6.3.1 Sit and reach test (SRT)					 400
14.6.3.2 Back scratch test (BST)					 400
14.6.4 Valutazione dell’equilibrio e dell’agilità				 401
14.6.4.1 Romberg’s test (RT)					 401
14.6.4.2 Tandem test (TT)						 401
14.6.4.3 Balance error scoring system (BESS) 			 402
14.6.4.4 Timed up and go (TUG)					 403
14.6.5 Valutazione della composizione corporea			 404
14.6.5.1 Body mass index (BMI)					 404
8
DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA
BIBLIOGRAFIA 							 406
SITOGRAFIA 								 409
RINGRAZIAMENTI 							 413
L'AUTORE 								 415
9
PRESENTAZIONE
Negli ultimi anni l’attività motoria e sportiva adattata e lo sport paralimpico hanno avuto una
vera e propria esplosione di interesse e visibilità, determinati da diversi fattori quali la maggior
attenzione dei mass media, soprattutto in occasione delle Paralimpiadi, l’immane lavoro delle
associazioni sportive, dei tecnici e dei dirigenti, nonché l’impegno dei tanti atleti e di tutti colo-
ro che hanno creduto con più convinzione nella pratica di un’attività fisico-sportiva finalmente
dedicata anche a persone svantaggiate.
Anche i Corsi di Laurea magistrale in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie pre-
ventive e adattate, hanno fatto la loro parte tracciando dei percorsi di approfondimento per gli
studenti e consentendo loro di sviluppare nuove competenze e usufruendo di opportunità la-
vorative nei vari ambiti dell’Attività Fisica Adattata: educativo, sportivo, terapeutico, ricreativo e
preventivo. L’Università degli Studi di Perugia propone inoltre un Master di 1° Livello in “Mana-
gement dello Sport e delle attività motorie”, che offre, a giovani laureati triennali, l’opportunità
di approfondire vari aspetti del management sportivo e in maniera specifica l’organizzazione e
la gestione delle attività motorie adattate e degli sport paralimpici.
In questo testo l’Autore ha voluto ripercorrere la storia delle attività fisico-motorie adattate e
dello sport paralimpico analizzando il contesto, le credenze e le leggi del tempo. Non è diffici-
le ritrovare grandi personaggi della scienza, della medicina, della filosofia, della pedagogia,
dall’antichità ai giorni nostri, che si sono occupati degli individui con menomazione proponendo
modalità innovative di recupero e coinvolgimento sociale attraverso l’utilizzo dello sport-terapia
ma anche successivamente dello sport a livello agonistico.
Il testo analizza le varie tipologie di deficit, fisico, sensoriale ed intellettivo-relazionale, deli-
neando percorsi metodologici specifici che, attraverso le Classificazioni, definiscono le diverse
categorie in base alle abilità e al residuo funzionale degli atleti.
L’Attività Fisica Adattata viene presentata come nuova forma strutturata di esercizio motorio
pianificato anche per le cosiddette “popolazioni speciali”: anziani, diabetici, asmatici, obesi,
anoressici, con malattie rare, o portatori di varie forme di disagio sociale.
Con la definizione degli obiettivi e dei benefici delle attività fisico-sportive adattate ci si adden-
tra nella successiva fase dell’apprendimento e dell’allenamento senza tralasciare le implicazioni
psicologiche, le precauzioni e le controindicazioni del caso.
Vengono altresì approfondite alcune discipline paralimpiche specifiche per le varie patologie
fisiche, sensoriali ed intellettivo-relazionali.
10
DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA
Il lavoro termina con due capitoli dedicati agli effetti positivi del movimento sull’invecchiamen-
to, alle linee guida dell’attività fisica per la terza età, ai relativi test di valutazione e ai fattori
preventivi di infortunio da movimento nell’anziano visto all’aperto, in palestra o in acqua.
Ritengo pertanto che questo testo costituisca uno strumento indispensabile per chi, Studente,
Docente o Istruttore tecnico (Chinesiologo, Allenatore, Personal trainer) si voglia approcciare al
mondo dell’attività motoria e sportiva adattata e agli sport paralimpici.
Prof.ssa Leonella Pasqualini
Associata in Scienze dell'esercizio fisico e dello sport
Università degli Studi di Perugia
Dipartimento di Medicina e Chirurgia
Referente del Master in Management dello Sport e delle Attività Motorie
11
PREFAZIONE
È sempre fonte di grande ispirazione affrontare la lettura di un volume di metodologia e didatti-
ca sportiva, a maggior ragione se il lavoro porta la firma di un docente che, da anni, analizza lo
sport – e lo sport paralimpico in particolare – con passione, dedizione e competenza.
L’esperienza maturata principalmente in seno alla FIPAV ha permesso al Professor Luigi Bertini
di divenire un punto di riferimento fondamentale nel panorama degli sport di base e di alto
livello.
È fonte di ispirazione ma, altresì, motivo di grande orgoglio sfogliare le pagine di Disabilità e
Sport Paralimpici – Metodologia e Didattica, una pubblicazione che ci conferma quanto il mo-
vimento che ho l’onore di rappresentare sia cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale
in ogni suo aspetto, da quello dei risultati sportivi a quello mediatico, dalle metodologie di inse-
gnamento al coinvolgimento sempre più massiccio di addetti ai lavori o semplici appassionati.
Un lavoro che, grazie all’abbondanza e alla dovizia di particolari, consente al lettore di ampliare
lo sguardo su un mondo complesso e affascinante, di immergersi in una realtà poliedrica con la
consapevolezza che ogni impresa di un atleta paralimpico travalica l’aspetto prettamente agoni-
stico, ma è anche portatrice di profondi significati sociali e culturali.
Da sempre amo ripetere che lo sport è uno solo per tutti e non prevede differenze di sorta.
Ed è anche grazie all’impegno di studiosi come Luigi Bertini – che tratta con lo stesso grado di
attenzione lo sport olimpico e paralimpico - se questo messaggio di inclusione sta assumendo
sempre più forza all’interno della nostra società.
Un libro, inoltre, che trovo godibile anche sul piano narrativo, per i numerosi riferimenti storici
che lo costellano, volti a far comprendere quanto sia cambiato il concetto di disabilità nel corso
della storia dell’umanità.
Disabilità e Sport Paralimpici – Metodologia e Didattica, in sostanza, ha il merito di accendere
i riflettori su un mondo che ha ancora tantissimo da dire e che per farlo ha assoluto bisogno
dell’entusiasmo e della preparazione di intellettuali e sportivi come Luigi Bertini e di tutti coloro
che, a vario titolo, compongono la grande famiglia paralimpica.
In questo modo, ne sono sicuro, potremo raggiungere traguardi che oggi ci sembrano ambiziosi
ma che domani rappresenteranno solo un passaggio naturale verso la costruzione della società
che tutti noi vogliamo e auspichiamo, una società senza più barriere fisiche e culturali.
Avv. Luca Pancalli
Presidente del Comitato Italiano Paralimpico
13
INTRODUZIONE
Questo lavoro, che aggiorna il precedente “Attività Sportive Adattate” del 2005, si propone di
fornire agli studenti dei Corsi di Laurea magistrale in “Scienze e Tecniche dello Sport” e “Scienze
e Tecniche delle Attività Motorie preventive e adattate”, agli insegnanti di educazione fisica e di
sostegno, agli allenatori, agli educatori, e a quanti operano in ambito socio-educativo, alcune
conoscenze teoriche e le competenze metodologiche e didattiche di base sulle attività motorie
e sportive per le cosiddette “popolazioni speciali” (persone con disabilità, anziani, soggetti con
disagio sociale, ecc.), con l’intento di contribuire, anche se in piccola parte, a rimuovere sempre
più quelle “barriere culturali” che per troppo tempo ne hanno limitato la legittima partecipazio-
ne ad attività ludico-motorie o vere e proprie manifestazioni sportive.
In un’epoca in cui il progresso scientifico e il benessere si mescolano alle immancabili con-
traddizioni della nostra società, emergono anche maggiori attenzioni e considerazioni verso
le persone con disabilità, sempre meno oggetto di pietismo o di emarginazione, e sempre più
protagonisti attivi della vita sociale. Con il progressivo, anche se lento, abbattimento delle bar-
riere architettoniche, con il miglioramento dei servizi nelle scuole e nelle comunità, con un
coinvolgimento che negli ultimi anni ha portato nuova linfa verso il mondo della disabilità e
dell’età senile, anche la possibilità di praticare lo sport in modo sempre più organizzato e meno
improvvisato è un segno di civiltà e di rispetto dell’uomo nella sua totalità, e una naturale con-
seguenza dell’abbandono di certi pregiudizi nei confronti di chi già soffre per la propria condi-
zione. Lo “sport paralimpico” è quindi quell’insieme di discipline sportive praticate da soggetti
diversamente abili.
Meno restrittivo
Sport normale
Sport normale con accomodamento
Sport normale e adattato
Sport adattato integrato
Sport adattato segregato
Tabella 1 - Integrazione continua dello sport
“An Integration Continuum for sport partecipation”, by J.P.Winnick, 1987,Adapted Phisical Activity Quarterly”
14
DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA
L’attività può essere svolta in un ambito integrato, dove non risultano differenze col mondo dei
normodotati (es. Tiro con l’Arco), o in quegli ambiti speciali che accolgono solo individui con
differenti deficit. Ci sono discipline sportive che con l’utilizzo di ausili, con la variazione di alcune
regole e alcuni accorgimenti consentono l’effettuazione di allenamenti e gare ad atleti con varie
menomazioni: es.: gli sport individuali e di squadra in carrozzina, lo Sci con l’uso degli stabiliz-
zatori, l’Atletica con l’uso di protesi speciali per la corsa, il Ciclismo con l’uso di mezzi speciali
(Handbike e Triciclo), ecc…
Ci sono poi le discipline sportive inventate appositamente per gli atleti con disabilità, come il
Goalball e il Torball, sport di squadra per non vedenti e ipovedenti. Lo sport paralimpico quindi
comprende numerose e diversificate attività: ricreative, ludico-motorie e agonistiche, manife-
stazioni per soggetti con disabilità fisiche, oppure con deficit sensoriali di tipo visivo o uditivo, o
soggetti con problematiche di tipo intellettivo e relazionale, sia a livello agonistico che promo-
zionale, come le Paralimpiadi, gli Special Olympics, i Deaflympics, i Global Games, ecc…
Oggi il termine “sport paralimpico” è preferito a “sport adattato” e quindi a “sport per disabili”.
Ma il progresso non è solo nella terminologia o nella sostituzione di un termine desueto, ma
nel modo diverso di osservare attività e competizioni che si stanno sempre più “normalizzando”
all’occhio dell’opinione pubblica che non può più fare finta di niente di fronte a performances
ritenute prima impossibili o di poca rilevanza o alle apparizioni televisive di Beatrice (Bebe) Vio,
a volte impertinenti, ma sempre più accettate con simpatia e meritato rispetto, perché piene di
contenuti e proposte che vengono dalla sofferenza e dal sacrificio.
Il tutto appare finalmente più rispondente alle classificazioni dell’Organizzazione Mondiale del-
la Sanità, dove le componenti della salute, l’attività e la partecipazione sono identificate con una
connotazione positiva, e la pratica sportiva quindi, dopo aver superato i pregiudizi, conduce ad
una vasta gamma di offerte creative e stimolanti, consentendo alle persone diversamente abili
di distinguersi e realizzarsi in attività a loro congeniali non solo nell’ambito riabilitativo o ludico,
ma anche agonistico.
Ovviamente sono diverse le organizzazioni che si fanno carico di tali attività, in svariati ambiti e
con diverse modalità. Le attività sportive paralimpiche possono essere praticate, come abbiamo
detto, con scopi ricreativi, terapeutici e di benessere personale, o come stile di vita di alcuni
individui che hanno passione e ambizioni agonistiche. In generale il coinvolgimento ha varie
motivazioni tutte utili e orientate al miglioramento e al soddisfacimento dei bisogni della per-
sona. Lo sport anche per i diversamente abili ha avuto le sue radici arcaiche nella vasta storia
del movimento umano e dell’attività fisica, quando gli uomini primitivi avevano bisogno di forza
e tenacia per la caccia, la pesca e per difendersi, e l’irrobustimento del corpo era quindi fonda-
mentale per la propria sopravvivenza.
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  • 1. Luigi Bertini DISABILITà E SPORT PARALIMPICI METODOLOGIA E DIDATTICA
  • 2. 4 DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA INDICE PRESENTAZIONE 09 PREFAZIONE 11 INTRODUZIONE 13 CAPITOLO 1 PROFILO STORICO 15 1.1 Ludwig Guttmann e i Giochi di Stoke Mandeville 25 1.2 Paralimpiadi 27 1.3 Special Olympics International 42 1.4 Lo sport dei sordi 46 1.5 Il Comitato Italiano Paralimpico 47 1.6 Organismi sportivi internazionali e nazionali 50 CAPITOLO 2 DALLE CLASSIFICAZIONI DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ (W.H.O.) ALL’ATTIVITÀ FISICO-SPORTIVA ADATTATA 55 2.1 ICIDH - Classificazione internazionale delle menomazioni, disabilità e svantaggi esistenziali 56 2.2 ICF - Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute 60 2.3 Attività fisica Adattata 66 2.3.1 Ambiti dell’Attività Fisica Adattata 67 2.3.2 Tipologie di programmi di Attività Fisica Adattata 68 2.3.3 Carte internazionali dello Sport 70 2.3.4 Disabilità e Sport 74 CAPITOLO 3 DISABILITÀ FISICO-MOTORIE 77 3.1 Lesioni Midollari 78 3.2 Lesioni Cerebrali 83 3.3 Amputazioni 91 3.4 Altre menomazioni (Les autres) 94 3.5 Avviamento all’attività motoria e sportiva dei soggetti con disabilità fisico-motorie 96 3.5.1 Atleti con Lesioni Midollari 96 3.5.2 Avviamento all’attività motoria per giovani in carrozzina 99 3.5.3 Avviamento all’attività motoria per Cerebrolesi 101 3.5.4 Avviamento all’attività motoria per Amputati 103 CAPITOLO 4 DISABILITÀ SENSORIALI 105 4.1 Deficit Visivo 106 4.1.1 Classificazioni non vedenti e ipovedenti 108 4.1.2 Idoneità alla competizione 109 4.1.3 Aspetti metodologici dell’attività motoria e sportiva dei non vedenti e ipovedenti 110 4.1.4 Metodi suppletivi: sensi e sensazioni vicarianti 114 4.1.5 Apprendimento nell’attività motoria e sportiva dei soggetti con deficit visivo 118
  • 3. 5 INDICE 4.2 Deficit uditivo 121 4.2.1 Classificazione non udenti 123 4.3 Avviamento all’attività motoria e sportiva dei soggetti con deficit sensoriali 125 4.3.1 Considerazioni sull’attività sportiva dei soggetti con deficit visivo 125 4.3.2 Considerazioni sull’attività sportiva dei soggetti con deficit uditivo 126 CAPITOLO 5 DISABILITÀ INTELLETTIVE E RELAZIONALI 131 5.1 Caratteristiche eterogenee degli individui con deficit intellettivo 133 5.2 Individui con deficit intellettivo: sintomi 134 5.3 DSM-5 - Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali 135 5.4 Disturbi del neurosviluppo 136 5.4.1 Disabilità intellettive 136 5.4.2 Disturbi della comunicazione 136 5.4.3 Disturbi dello spettro autistico (ASD) 136 5.4.4 Disturbi da deficit di attenzione - iperattività (ADHD) 137 5.4.5 Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) 137 5.4.6 Disturbi del movimento 137 5.5 Sindrome di Down 140 5.6 Valutazione iniziale delle capacità motorie: prove MO.V.I.T. 142 5.7 Attività fisico-motoria nella disabilità intellettiva 145 5.7.1 Educazione motoria dei soggetti con deficit intellettivo 148 5.7.2 Indicazioni metodologiche specifiche 150 5.7.3 Metodi di apprendimento 155 5.8 Avviamento all’attività sportiva 158 5.8.1 Disturbi della comunicazione e attività sportiva 159 5.8.2 Disturbi dello spettro autistico (ASD) e attività sportiva 159 5.8.3 Disturbi da deficit dell’attenzione - iperattività (ADHD) e attività sportiva 160 5.8.4 Disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) e attività sportiva 160 5.8.5 Disturbi del movimento e attività sportiva 160 5.9 L’attività sportiva dei soggetti con Sindrome di Down 161 5.9.1 Instabilità atlanto-assiale 163 5.10 Considerazioni sul deficit intellettivo-relazionale 164 5.11 Il gioco 168 CAPITOLO 6 CLASSIFICAZIONI FUNZIONALI 171 6.1 Classificazione funzionale Atletica Leggera 175 6.2 Classificazione funzionale Basket in carrozina 177 6.3 Classificazione funzionale Nuoto 184 6.4 Classificazione funzionale Paraciclismo 186 6.5 Classificazione funzionale Tennis tavolo 193 CAPITOLO 7 OBIETTIVI DELLE ATTIVITÀ FISICO-SPORTIVE ADATTATE 199 7.1 Obiettivi preventivi e terapeutici 202 7.2 Obiettivi formativi 203 7.3 Obiettivi socio-relazionali 204 7.4 Obiettivi psico-motori e sportivi 204 7.5 Percorso socio-relazionale 205 7.6 Accessibilità 208
  • 4. 6 DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA CAPITOLO 8 APPRENDIMENTO E ALLENAMENTO NELL’ATTIVITÀ MOTORIA ADATTATA E NELLO SPORT PARALIMPICO 217 8.1 Presupposti metodologici dell’apprendimento e dell’allenamento 219 8.1.1 Principio dell’adeguamento alle caratteristiche fisiche e psicologiche dell’allievo 219 8.1.2 Principio dell’individualizzazione 219 8.1.3 Principio della totalità (olistico) 219 8.1.4 Principio della solidarietà 220 8.1.5 Motivazione 220 8.1.6 Consapevolezza 221 8.2 Principi generali dell’allenamento degli atleti con disabilità 222 8.2.1 Disabilità congenita e acquisita 225 8.2.2 Lo sport giovanile 227 8.2.3 Variabili che contribuiscono al successo individuale nell’apprendimento 230 8.2.4 Aspetti psicologici 231 CAPITOLO 9 BENEFICI - PRECAUZIONI - CONTROINDICAZIONI NELL’ATTIVITÀ FISICO- SPORTIVA DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ 235 9.1 Benefici dello sport per i soggetti con disabilità 236 9.2 Precauzioni 244 9.3 Controindicazioni 247 CAPITOLO 10 LO SPORT DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ FISICO-MOTORIE 249 10.1 Atletica Leggera 250 10.2 Basket in carrozzina 255 10.3 Baskin 267 10.4 Sitting Volley 278 10.5 Tennis in carrozzina 287 CAPITOLO 11 LO SPORT DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ SENSORIALI 293 11.1 Atletica Leggera con atleti con deficit alla vista 294 11.2 Calcio a 5 - Non Vedenti - cat. B1 298 11.3 Torball - Goalball - Regolamenti 309 11.3.1 Torball: la difesa 314 11.3.2 Goalball: la difesa 316 11.3.3 Torball - Goalball: l’attacco 318 11.3.4 Torball - Goalball: didattica 322 CAPITOLO 12 LO SPORT DEI SOGGETTI CON DISABILITÀ INTELLETTIVE E RELAZIONALI 323 12.1 Federazione Italiana Sport Paralimpici degli Intellettivo-Relazionali (FISDIR) 324
  • 5. 7 INDICE 12.1.1 Basket - Fisdir 326 12.1.2 Calcio a 5 - Fisdir 328 12.1.3 Ginnastica Artistica e Ritmica - Fisdir 330 12.1.4 Pallavolo - Fisdir 332 12.2 Special Olympics 333 12.2.1 Unified Sports 333 12.2.2 Pallavolo unificata 336 12.2.3 Basket unificato 341 CAPITOLO 13 INVECCHIAMENTO ED EFFICIENZA FISICA 343 13.1 Il processo di invecchiamento 344 13.2 Effetti dell’invecchiamento 346 13.3 Condizioni favorevoli per l’attività fisica 354 13.4 Influenza dell’esercizio fisico sull’invecchiamento 357 13.5 Effetti positivi dell’allenamento 359 CAPITOLO 14 L’ATTIVITÀ FISICA E SPORTIVA IN ETÀ SENILE 365 14.1 Linee guida 366 14.2 L’attività fisica nell’anziano fragile 373 14.3 Rischi legati all’esercizio fisico in età senile 377 14.3.1 Le cadute nell’anziano 378 14.3.2 Paura di cadere 382 14.4 Prevenzione nell’esercizio fisico in età senile 384 14.4.1 Capire il processo di invecchiamento: i nuovi anziani 384 14.4.2 Prevenzione degli infortuni 386 14.4.3 Prevenzione delle cadute 387 14.5 Fattori di infortunio intrinseci ed estrinseci 389 14.5.1 Prevenzione ”all’aperto” 391 14.5.2 Prevenzione “in palestra” 393 14.5.3 Prevenzione “in acqua” 394 14.6 Test funzionali nella popolazione anziana 396 14.6.1 Valutazione della forza muscolare 396 14.6.1.1 Chair sit to stand test (CSST) 396 14.6.1.2 Arm curl test (ACT) 397 14.6.1.3 Grip strenght test (GST) 399 14.6.2 Valutazione della funzionalità aerobica 399 14.6.2.1 Six minutes walk test (6 MWT) 399 14.6.3 Valutazione della flessibilità 400 14.6.3.1 Sit and reach test (SRT) 400 14.6.3.2 Back scratch test (BST) 400 14.6.4 Valutazione dell’equilibrio e dell’agilità 401 14.6.4.1 Romberg’s test (RT) 401 14.6.4.2 Tandem test (TT) 401 14.6.4.3 Balance error scoring system (BESS) 402 14.6.4.4 Timed up and go (TUG) 403 14.6.5 Valutazione della composizione corporea 404 14.6.5.1 Body mass index (BMI) 404
  • 6. 8 DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA BIBLIOGRAFIA 406 SITOGRAFIA 409 RINGRAZIAMENTI 413 L'AUTORE 415
  • 7. 9 PRESENTAZIONE Negli ultimi anni l’attività motoria e sportiva adattata e lo sport paralimpico hanno avuto una vera e propria esplosione di interesse e visibilità, determinati da diversi fattori quali la maggior attenzione dei mass media, soprattutto in occasione delle Paralimpiadi, l’immane lavoro delle associazioni sportive, dei tecnici e dei dirigenti, nonché l’impegno dei tanti atleti e di tutti colo- ro che hanno creduto con più convinzione nella pratica di un’attività fisico-sportiva finalmente dedicata anche a persone svantaggiate. Anche i Corsi di Laurea magistrale in Scienze e tecniche dello sport e delle attività motorie pre- ventive e adattate, hanno fatto la loro parte tracciando dei percorsi di approfondimento per gli studenti e consentendo loro di sviluppare nuove competenze e usufruendo di opportunità la- vorative nei vari ambiti dell’Attività Fisica Adattata: educativo, sportivo, terapeutico, ricreativo e preventivo. L’Università degli Studi di Perugia propone inoltre un Master di 1° Livello in “Mana- gement dello Sport e delle attività motorie”, che offre, a giovani laureati triennali, l’opportunità di approfondire vari aspetti del management sportivo e in maniera specifica l’organizzazione e la gestione delle attività motorie adattate e degli sport paralimpici. In questo testo l’Autore ha voluto ripercorrere la storia delle attività fisico-motorie adattate e dello sport paralimpico analizzando il contesto, le credenze e le leggi del tempo. Non è diffici- le ritrovare grandi personaggi della scienza, della medicina, della filosofia, della pedagogia, dall’antichità ai giorni nostri, che si sono occupati degli individui con menomazione proponendo modalità innovative di recupero e coinvolgimento sociale attraverso l’utilizzo dello sport-terapia ma anche successivamente dello sport a livello agonistico. Il testo analizza le varie tipologie di deficit, fisico, sensoriale ed intellettivo-relazionale, deli- neando percorsi metodologici specifici che, attraverso le Classificazioni, definiscono le diverse categorie in base alle abilità e al residuo funzionale degli atleti. L’Attività Fisica Adattata viene presentata come nuova forma strutturata di esercizio motorio pianificato anche per le cosiddette “popolazioni speciali”: anziani, diabetici, asmatici, obesi, anoressici, con malattie rare, o portatori di varie forme di disagio sociale. Con la definizione degli obiettivi e dei benefici delle attività fisico-sportive adattate ci si adden- tra nella successiva fase dell’apprendimento e dell’allenamento senza tralasciare le implicazioni psicologiche, le precauzioni e le controindicazioni del caso. Vengono altresì approfondite alcune discipline paralimpiche specifiche per le varie patologie fisiche, sensoriali ed intellettivo-relazionali.
  • 8. 10 DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA Il lavoro termina con due capitoli dedicati agli effetti positivi del movimento sull’invecchiamen- to, alle linee guida dell’attività fisica per la terza età, ai relativi test di valutazione e ai fattori preventivi di infortunio da movimento nell’anziano visto all’aperto, in palestra o in acqua. Ritengo pertanto che questo testo costituisca uno strumento indispensabile per chi, Studente, Docente o Istruttore tecnico (Chinesiologo, Allenatore, Personal trainer) si voglia approcciare al mondo dell’attività motoria e sportiva adattata e agli sport paralimpici. Prof.ssa Leonella Pasqualini Associata in Scienze dell'esercizio fisico e dello sport Università degli Studi di Perugia Dipartimento di Medicina e Chirurgia Referente del Master in Management dello Sport e delle Attività Motorie
  • 9. 11 PREFAZIONE È sempre fonte di grande ispirazione affrontare la lettura di un volume di metodologia e didatti- ca sportiva, a maggior ragione se il lavoro porta la firma di un docente che, da anni, analizza lo sport – e lo sport paralimpico in particolare – con passione, dedizione e competenza. L’esperienza maturata principalmente in seno alla FIPAV ha permesso al Professor Luigi Bertini di divenire un punto di riferimento fondamentale nel panorama degli sport di base e di alto livello. È fonte di ispirazione ma, altresì, motivo di grande orgoglio sfogliare le pagine di Disabilità e Sport Paralimpici – Metodologia e Didattica, una pubblicazione che ci conferma quanto il mo- vimento che ho l’onore di rappresentare sia cresciuto negli ultimi anni in maniera esponenziale in ogni suo aspetto, da quello dei risultati sportivi a quello mediatico, dalle metodologie di inse- gnamento al coinvolgimento sempre più massiccio di addetti ai lavori o semplici appassionati. Un lavoro che, grazie all’abbondanza e alla dovizia di particolari, consente al lettore di ampliare lo sguardo su un mondo complesso e affascinante, di immergersi in una realtà poliedrica con la consapevolezza che ogni impresa di un atleta paralimpico travalica l’aspetto prettamente agoni- stico, ma è anche portatrice di profondi significati sociali e culturali. Da sempre amo ripetere che lo sport è uno solo per tutti e non prevede differenze di sorta. Ed è anche grazie all’impegno di studiosi come Luigi Bertini – che tratta con lo stesso grado di attenzione lo sport olimpico e paralimpico - se questo messaggio di inclusione sta assumendo sempre più forza all’interno della nostra società. Un libro, inoltre, che trovo godibile anche sul piano narrativo, per i numerosi riferimenti storici che lo costellano, volti a far comprendere quanto sia cambiato il concetto di disabilità nel corso della storia dell’umanità. Disabilità e Sport Paralimpici – Metodologia e Didattica, in sostanza, ha il merito di accendere i riflettori su un mondo che ha ancora tantissimo da dire e che per farlo ha assoluto bisogno dell’entusiasmo e della preparazione di intellettuali e sportivi come Luigi Bertini e di tutti coloro che, a vario titolo, compongono la grande famiglia paralimpica. In questo modo, ne sono sicuro, potremo raggiungere traguardi che oggi ci sembrano ambiziosi ma che domani rappresenteranno solo un passaggio naturale verso la costruzione della società che tutti noi vogliamo e auspichiamo, una società senza più barriere fisiche e culturali. Avv. Luca Pancalli Presidente del Comitato Italiano Paralimpico
  • 10. 13 INTRODUZIONE Questo lavoro, che aggiorna il precedente “Attività Sportive Adattate” del 2005, si propone di fornire agli studenti dei Corsi di Laurea magistrale in “Scienze e Tecniche dello Sport” e “Scienze e Tecniche delle Attività Motorie preventive e adattate”, agli insegnanti di educazione fisica e di sostegno, agli allenatori, agli educatori, e a quanti operano in ambito socio-educativo, alcune conoscenze teoriche e le competenze metodologiche e didattiche di base sulle attività motorie e sportive per le cosiddette “popolazioni speciali” (persone con disabilità, anziani, soggetti con disagio sociale, ecc.), con l’intento di contribuire, anche se in piccola parte, a rimuovere sempre più quelle “barriere culturali” che per troppo tempo ne hanno limitato la legittima partecipazio- ne ad attività ludico-motorie o vere e proprie manifestazioni sportive. In un’epoca in cui il progresso scientifico e il benessere si mescolano alle immancabili con- traddizioni della nostra società, emergono anche maggiori attenzioni e considerazioni verso le persone con disabilità, sempre meno oggetto di pietismo o di emarginazione, e sempre più protagonisti attivi della vita sociale. Con il progressivo, anche se lento, abbattimento delle bar- riere architettoniche, con il miglioramento dei servizi nelle scuole e nelle comunità, con un coinvolgimento che negli ultimi anni ha portato nuova linfa verso il mondo della disabilità e dell’età senile, anche la possibilità di praticare lo sport in modo sempre più organizzato e meno improvvisato è un segno di civiltà e di rispetto dell’uomo nella sua totalità, e una naturale con- seguenza dell’abbandono di certi pregiudizi nei confronti di chi già soffre per la propria condi- zione. Lo “sport paralimpico” è quindi quell’insieme di discipline sportive praticate da soggetti diversamente abili. Meno restrittivo Sport normale Sport normale con accomodamento Sport normale e adattato Sport adattato integrato Sport adattato segregato Tabella 1 - Integrazione continua dello sport “An Integration Continuum for sport partecipation”, by J.P.Winnick, 1987,Adapted Phisical Activity Quarterly”
  • 11. 14 DISABILITÀ E SPORT PARALIMPICI - METODOLOGIA E DIDATTICA L’attività può essere svolta in un ambito integrato, dove non risultano differenze col mondo dei normodotati (es. Tiro con l’Arco), o in quegli ambiti speciali che accolgono solo individui con differenti deficit. Ci sono discipline sportive che con l’utilizzo di ausili, con la variazione di alcune regole e alcuni accorgimenti consentono l’effettuazione di allenamenti e gare ad atleti con varie menomazioni: es.: gli sport individuali e di squadra in carrozzina, lo Sci con l’uso degli stabiliz- zatori, l’Atletica con l’uso di protesi speciali per la corsa, il Ciclismo con l’uso di mezzi speciali (Handbike e Triciclo), ecc… Ci sono poi le discipline sportive inventate appositamente per gli atleti con disabilità, come il Goalball e il Torball, sport di squadra per non vedenti e ipovedenti. Lo sport paralimpico quindi comprende numerose e diversificate attività: ricreative, ludico-motorie e agonistiche, manife- stazioni per soggetti con disabilità fisiche, oppure con deficit sensoriali di tipo visivo o uditivo, o soggetti con problematiche di tipo intellettivo e relazionale, sia a livello agonistico che promo- zionale, come le Paralimpiadi, gli Special Olympics, i Deaflympics, i Global Games, ecc… Oggi il termine “sport paralimpico” è preferito a “sport adattato” e quindi a “sport per disabili”. Ma il progresso non è solo nella terminologia o nella sostituzione di un termine desueto, ma nel modo diverso di osservare attività e competizioni che si stanno sempre più “normalizzando” all’occhio dell’opinione pubblica che non può più fare finta di niente di fronte a performances ritenute prima impossibili o di poca rilevanza o alle apparizioni televisive di Beatrice (Bebe) Vio, a volte impertinenti, ma sempre più accettate con simpatia e meritato rispetto, perché piene di contenuti e proposte che vengono dalla sofferenza e dal sacrificio. Il tutto appare finalmente più rispondente alle classificazioni dell’Organizzazione Mondiale del- la Sanità, dove le componenti della salute, l’attività e la partecipazione sono identificate con una connotazione positiva, e la pratica sportiva quindi, dopo aver superato i pregiudizi, conduce ad una vasta gamma di offerte creative e stimolanti, consentendo alle persone diversamente abili di distinguersi e realizzarsi in attività a loro congeniali non solo nell’ambito riabilitativo o ludico, ma anche agonistico. Ovviamente sono diverse le organizzazioni che si fanno carico di tali attività, in svariati ambiti e con diverse modalità. Le attività sportive paralimpiche possono essere praticate, come abbiamo detto, con scopi ricreativi, terapeutici e di benessere personale, o come stile di vita di alcuni individui che hanno passione e ambizioni agonistiche. In generale il coinvolgimento ha varie motivazioni tutte utili e orientate al miglioramento e al soddisfacimento dei bisogni della per- sona. Lo sport anche per i diversamente abili ha avuto le sue radici arcaiche nella vasta storia del movimento umano e dell’attività fisica, quando gli uomini primitivi avevano bisogno di forza e tenacia per la caccia, la pesca e per difendersi, e l’irrobustimento del corpo era quindi fonda- mentale per la propria sopravvivenza.
  • 12. www.calzetti-mariucci.it Seguici sui social per rimanere sempre aggiornato sulle nostre iniziative Catalogo on line Visita il nostro sito Collegandoti al sito puoi visionare nel dettaglio e acquistare gli articoli (libri, video, dvd, riviste), grazie a un sistema di ricerca semplice e innovativo Newsletter Libri e video per lo sport Iscriviti alla nostra mailing list in tutta sicurezza al riparo dallo spam. Dai la tua preferenza alla disciplina sportiva che più ti interessa, riceverai tutte le news direttamente sulla tua mail Approfondimenti Il sito è costantemente in aggiornamento, con sezioni specifiche di approfondimento su tutti gli argomenti più interessanti legati allo sport, come eventi, convegni, festival, e corsi di aggiornamento