Gabriele Testa - Scuola di Agraria Università di Bologna e Dottore Agronomo e Giulio Sgarbanti - Scuola di Giurisprudenza Università di Bologna - 18° Meeting Nazionale ACEF - 28 settembre 2018 a Bologna
2. Il ritardo italiano nel campo dell’innovazione
L’Italia è in ritardo nel campo dell’innovazione tecnologica anche se, grazie al
piano nazionale Industria 4.0 e ad alcuni strumenti inseriti nella legge di
bilancio 2017, si sta andando nella direzione giusta.
Il ritardo del nostro Paese si misura in pochi dati: la classifica del World
economic forum, che valuta l’impatto della società dell’informazione sulla
competitività, ci vede al 45esimo posto su un totale di 139 Paesi.
Negli ultimi anni nel nostro Paese (e nel resto dell’Europa), si legge nello
studio, si è ridotto sensibilmente il flusso di investimenti in questo campo,
quindi oggi dobbiamo recuperare questo gap e anche la distanza con i
principali Paesi competitor. Abbiamo un ritardo considerevole «come sistema
Paese e una scarsa capacità di penetrazione delle politiche di e-government»,
per questo bisogna agire su tre ambiti:
• «accelerare nei programmi di digitalizzazione della
amministrazione pubblica;
• ripensare alla radice progetti e meccanismi di
acquisto di beni e servizi tecnologici;
• sostenere i progetti di investimento e di sviluppo
delle imprese orientati all’introduzione di nuovi
prodotti e processi integrando, laddove è possibile,
anche gli investimenti pubblici in ricerca e
3. I vuoti normativi nel recepire le innovazioni
Come è noto l’innovazione scientifica e la diffusione di device
più sicuri per i consumatori costringe a innovare anche
paradigmi giuridici vecchi e inadeguati, che si rivelano spesso
non all’altezza della situazione per garantire la tutela della salute
pubblica; rimane quindi una asintotica rincorsa tra diritto e
innovazione. Difficilmente il diritto anticipa, precede l’emer-
gere di situazioni supplementari e alternative non è facile. Più
spesso, invece, sono i progressi realizzati da ricercatori e im-
prese a evidenziare lentezze e inadeguatezze del legislatore e
dei decisori pubblici. Nascono così vuoti normativi, sanati poi
spesso con soluzioni non sempre definitive e doppiamente
parziali, per deficit di completezza e competenza.
4. Ricerca e innovazione nella U.E.
L'innovazione è il cardine della strategia dell'UE per
favorire la crescita e creare occupazione.
I paesi dell'UE dovranno investire, da qui al 2020, il 3%
del PIL in R&S (1% di finanziamenti pubblici, 2% di
investimenti privati) con l'obiettivo di creare 3,7
milioni di posti di lavoro e realizzare un aumento
annuo del PIL di circa 800 miliardi di euro.
L'Unione dell'innovazione English (en)è un'iniziativa dell'UE
destinata a incentrare gli sforzi dell'Europa, nonché la
cooperazione con i paesi extra UE, sulle grandi sfide di oggi:
energia, sicurezza alimentare, cambiamenti climatici e
invecchiamento della popolazione. Utilizza l'intervento del
settore pubblico per stimolare il settore privato ed eliminare gli
ostacoli che impediscono alle idee di arrivare sul mercato:
mancanza di finanziamenti, frammentazione dei sistemi di
ricerca e dei mercati, uso insufficiente degli appalti pubblici per
promuovere l'innovazione e ritardo nella definizione di standard
comuni.
5. Finanziamenti dell'UE
.A gennaio 2014 l'UE ha varato l'ultimo programma quadro per
la ricerca, che durerà 7 anni -Orizzonte 2020 English (en). Da qui
al 2020 saranno messi a disposizione finanziamenti europei per
quasi 80 miliardi di euro, oltre agli investimenti privati e pubblici
nazionali che questa somma attirerà. Tutti i finanziamenti per la
ricerca e l'innovazione sono integrati in un unico programma.
Gli obiettivi perseguiti sono:
• rafforzare la posizione dell'UE nel settore scientifico (24,5
miliardi di euro), anche con 13 miliardi di euro a favore del
Consiglio europeo della ricerca English (en)(CER)
• rinsaldare l'innovazione industriale (17,9 miliardi di euro),
con investimenti in tecnologie chiave, accesso agevolato ai
capitali e sostegno alle piccole imprese
• affrontare problematiche sociali fondamentali, quali i
cambiamenti climatici, il trasporto sostenibile, le energie
rinnovabili, la sicurezza alimentare e l'invecchiamento della
popolazione (24,4 miliardi di euro).
6. Il programma Orizzonte 2020
Il programma Orizzonte 2020 intende:
• fare in modo che le scoperte tecnologiche si
traducano in prodotti concreti con un vero
potenziale commerciale, formando
partenariati con l'industria e i governi;
• intensificare la cooperazione internazionale in
materia di ricerca e innovazione English (en),
invitando i paesi e le organizzazioni extra UE a
partecipare alle attività;
• sviluppare ulteriormente lo Spazio europeo
della ricerca English (en);
7. Oscar Green
Oscar Green è il premio promosso da Coldiretti Giovani
Impresa che punta a valorizzare il lavoro di tanti giovani
che hanno scelto per il proprio futuro l’Agricoltura.
Obiettivo dell’iniziativa è promuovere l’agricoltura
sana del nostro Paese che ha come testimonial le tante
idee innovative di giovani agricoltori
8. I sei Oscar Green 2017
ll primo take away marino a Km zero;
I primi “occhiali contadini” in lana di pecora;
La prima bio-vernice interamente ricavata da
buccia di pomodoro;
Il primo jeans no wash;
Il primo co-living contadino;
Uno spray di sale alle erbe aromatiche che
permette di condire con un bassissimo contenuto
di sodio
Sono queste le categorie con cuiè stato premiato lo spirito
imprenditoriale dei giovani agricoltori che più sono riusciti ad
applicare il modello di innovazione delle startup a un settore
produttivo che è tra i più antichi dell’umanità.
9. Take away marino “salvaspreco”
Il primo take away marino “salvaspreco” a chilometro
zero.
A partire da un tipo di prodotto – talmente a basso
costo che i pescatori lo butterebbero – un laboratorio
realizza hamburger di pesce, frittura mista in cono,
bottarghe, salatura di acciughe e insaccati di pesce,
tutti proposti come finger food direttamente sulla
barca.
10. “Pecore Attive”
“Pecore Attive” realizza pantofole, gomitoli colorati,
porta vasetti e da ultimo una montatura per occhiali da
vista in differenti colori. E’ stata appunto questa che è
valsa a Donato Mercadante il riconoscimento, avendo
così trovato il modo di riutilizzare un tipo di lana grezza
inadatta alla tessitura, che in passato veniva messa
nell’imbottitura dei materassi, ma che adesso viene
solitamente buttata via.
11. “Dagli scarti nasce il futuro”
Nella culla del pomodoro dagli scarti nasce il suo futuro. Quello
in latta. Proprio perché da oggi le latte potranno essere verniciate
all’interno con elementi naturali non più con la chimica.
Una bioresina naturale che è fatta dalla cutina, una sostanza che viene
estratta dal pomodoro.
Si trova nella buccia e ha la funzione di proteggere il frutto nei campi.
Stefano Chiesa, nell’ambito di alcuni progetti europei di ricerca, è
riuscito a realizzare, all’interno della sua impresa agricola, un impianto
semindustriale per riuscire ad estrarla e a realizzare il sogno di una
latta al cui interno non c’è chimica, ma solo natura.
12. Jeans no wash
L’azienda agricola Serro Croce di Monteverde, in provincia di
Avellino ha realizzato, un modello di “jeans no-wash”.
I jeans no-wash sono rigorosamente green, prendono la forma
di chi li indossa, sono eco-sostenibili, non si lavano, si
conservano in frigo e si puliscono sotto la doccia.
Il tessuto viene lavorato con una macchina da cucire
giapponese, a pedale, che non usa energia elettrica.
13. “ Agri you”: Progetti che sposano il
concetto di agricoltura sociale
“Progetti che sposano il concetto di agricoltura sociale, ovvero volti a rispondere a
bisogni della persona e della collettività grazie alla capacità di trasformare idee
innovative in servizi e prodotti destinati a soddisfare esigenze generali e al tempo
stesso creare valore economico e sociale”.
In Puglia vi era una comunità di recupero per tossicodipendenti divorata dalla
vegetazione e dall’incuria.
Cinque donne, tutte ritornate al sud dopo varie esperienze fuori, anche all’estero,
hanno ricostruito il senso di comunità, oltre all’architettura di quella ex comunità
creando“Luna”, il primo co-living contadino
Oggi produce zafferano, canapa, albicocche e piante officinali, ma organizza anche
iniziative culturali e ospita chi vuole visitare il Salento.
14. Geoessence- il sale in spray
Il sale spray aromatizzato è un distillato liquido salato in spray che, attraverso un
processo di estrazione di vegetali permette contemporaneamente sia di salare che
di aromatizzare in modo pratico ed elegante. Una caratteristica molto importante di
questo prodotto è il basso contenuto di sodio rispetto al resto dei comuni sali in grani
La grande novità del sale spray è che grazie al particolare legame tra le molecole di
sale e il distillato di rosmarino dura negli anni.
L’olio essenziale che compone la boccetta di sale spray, è quello che secerne la pianta
stessa, ottenuto per distillazione per una vita olfattiva molto lunga. Spruzzandolo sui
piatti si ottiene il profumo del pepe, o del rosmarino o della spezia con cui si
preferisce condire e la giusta sapidità al palato, ma con il 70% di sale in meno.