Il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri, è stato ascoltato, il 10 novembre 2014, dalla commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati nell'ambito delle audizioni per la legge di riforma del Terzo Settore.
In questa presentazione i contenuti salienti dell'intervento.
Riforma del Terzo Settore: le proposte di Banca Etica
1. Contributo per Audizione XII Commissione,
Affari sociali su:
Legge delega per la riforma del Terzo Settore
Proposte di legge 2071 e 2095
Roma, 10 novembre 2014– gg/mm/anno
Ugo Biggeri – Presidente
2. AGENDA
Definizioni:
Organizzazioni orientate al bene comune
Finanza etica, finanza sociale
Investimenti e capacità di attrazione:
Istituzionali
Retail (da i cittadini)
Strumenti finanziari “Imprese sociali”
Agevolazioni e misure per lo sviluppo:
Revisone Assorbimenti patrimoniali Terzo Settore
Agevolazioni fiscali
Commento proposta n. 2071 “Maestri”
4. #RIFORMATERZOSETTORE
ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL
BENE COMUNE (1)
Appartiene a
Terzo Settore / economia sociale / impresa sociale
chi opera, nello svolgimento della propria attività economica,
in forma prevalente per il bene comune e l'interesse generale
(occorre sforzo definitorio per superare i particolarismi e andare
alla sostanza degli effetti dell'azione economica)
5. #RIFORMATERZOSETTORE
ORGANIZZAZIONI ORIENTATE AL
BENE COMUNE (2)
In base all'esperienza di valutazione sociale di Banca Etica
Ecco alcune caratteristiche e prassi minime che potrebbereo esserutili
alla definizione del perimetro di intervento delle legge delega:
- governance democratica e trasparente
- chiaro assetto proprietario
- perseguimento di un obiettivo sociale e sua rendicontazione
- destinazione utili solo in minima parte destinata alla remunerazione
del capitale e prevalentemente destinati agli obbiettivi sociali
- limitazioni alla possibilità di speculare sul capitale e sulle parti
sociali.
I meccanismi dovranno essere il più possibile leggeri
e basati sull’autocertificazione
6. #RIFORMATERZOSETTORE
FINANZA ETICA O FINANZA
SOCIALE (1)
consultazione giugno 2014 > si usava il termine finanza etica
legge delega > non se ne parla ma emerge la finanza sociale senza
definirla.
Proponiamo di inserire nella legge delega (Disegno di legge 2617
art. 4, c.1, lettera c – ampliamento settori di utilità sociale; art.6,
c.1, lettera g – finanza sociale), una definizione che renda chiare le
caratteristiche degli strumenti finanziari dedicati al sociale
inserendo alcune importanti specifice.
7. #RIFORMATERZOSETTORE
FINANZA ETICA O FINANZA
SOCIALE (2)
Le caratteristiche che, secondo noi, devono essere rispettate per gli
strumenti finanziari dedicati al sociale:
- valutazione dell'oggetto dell'attività finanziaria,
- trasparenza dei finanziamenti o delle policy in tema di
finanziamenti
- coerenza proprietaria ed operativa
- ridotta forbice retributiva tra i lavoratori, incluso il
management
- pratiche interne di responsabilità sociale di Impresa
9. #RIFORMATERZOSETTORE
CAPACITÀ DI ATTRAZIONE
INVESTIMENTI ISTITUZIONALI (1)
In un ottica di sussidiarietà occorre non considerare solo le potenzialità
degli investitori istituzionali, ma anche la capacità, dimostrata anche
dalle esperienze di finanza etica in tutto il mondo, di impegno
finanziario diretto dei cittadini in un ottica di nuove forme di mutualità
“ampia” e di partecipazione attiva
Per gli investitori istituzionali si suggerisce di prendere ispirazione da quanto
avviene in Francia attraverso i fondi “solidaire”istituiti dalla Legge Fabius (19
febbraio 2001).
10. #RIFORMATERZOSETTORE
CAPACITÀ DI ATTRAZIONE
INVESTIMENTI ISTITUZIONALI (2)
La Legge Fabius (19 febbraio 2001)
Si tratta di fondi d’investimento aperti che hanno la caratteristica di investire
una quota dal 5 al 10% del capitale in titoli di imprese sociali e solidali e il
restante in titoli quotati (fondi 90/10) sui fondi di risparmio per i lavoratori,
sono poi stati allargati a tutti gli investitori.
Una forma alternativa di fondi Solidaire è quella di private equity sociale
(FCPR): questi fondi devono investire almeno il 40% in investimenti sociali.
11. #RIFORMATERZOSETTORE
CAPACITÀ DI ATTRAZIONE
INVESTIMENTI RETAIL
Investimenti da parte dei cittadini
In ottica di sussidiarietà e vista la buona esperienza in merito
realizzata in 15 anni di crescita di Banca Etica utile favorire
meccanismi di investimento che coinvolgano i cittadini (investitori
retail) con modalità semplici e trasparenti.
Ad esempio:
Semplificazione degli adempimenti normativi per piccoli investimenti
da parte di cittadini (ad esempio, fino a € 5000 per capitale sociale,
azioni, minibond, crowdfunding);
Deducibilità fiscale degli investimenti ad impatto
sociale (normativa francese)
12. #RIFORMATERZOSETTORE
INVESTIMENTI: STRUMENTI
FINANZIARI PER IL SETTORE (1)
Nella legge delega si propone di introdurre l'ampliamento dei settori
di attività di utilità sociale come da proposta di legge “Bobba”, n.
2095.
In particolare all'art. 2, comma 1.2), m-quater anziché “erogazione di
microcredito” introdurre una categoria più ampia che comprenda le
principali attività finanziarie volte chiaramente allo sviluppo
dell'utilità sociale.
13. #RIFORMATERZOSETTORE
INVESTIMENTI: STRUMENTI
FINANZIARI PER IL SETTORE (2)
Le principali attività finanziarie:
- microcredito assistenziale e imprenditoriale;
- costituzione/gestione fondi di garanzia su progetti di utilità sociale;
- investimenti, diretti/indiretti, nell'equity di imprese sociali;
- gestione di equity crowdfunding;
- forme di mutualità coerenti con le attività delle imprese sociali;
- pomozione della finanza etica.
Tali attività sono già parzialmente svolte ad esempio dalle
cooperative di Mutua Auto Gestione nonché
da altre istituzioni di finanza etica
e del terzo settore
15. #RIFORMATERZOSETTORE
Esigenza di supporto regolamentare
per facilitare il sostegno bancario/finanziario a
Terzo Settore / economia sociale / impresa sociale
Azione forte di Governo e Parlamento a sostegno delle
attività economiche attraverso la correzione delle incongrue
attribuzioni di rischio derivanti dai parametri di Basilea 3
Si evidenzia la penalizzazione che oggi caratterizza le esposizioni creditizie nei confronti
di tali organizzazioni che non associa correttamente profili
di rischio e di assorbimento in termini di capitale rispetto alla
tipica clientela e appaiono ingiustificate alla luce dei comportamenti
di mercato.
16. #RIFORMATERZOSETTORE
MISURE SU ASSORBIMENTI
PATRIMONIALI (1)
Introdurre anche per imprese del Terzo Settore/Economia Sociale/Imprese
Sociali l’applicazione del PMI Supporting Factor (pari al 76,19%). Il
trattamento prudenziale oggi previsto è fortemente penalizzante e non
rispecchia la rischiosità insita in tali operatori dato che, i tassi di sofferenza in
questo settore sono nettamente inferiori a quelli del mondo bancario
tradizionale.
Alternativamente si propone un adeguamento del trattamento prudenziale
relativo agli Enti senza scopo di lucro alle più generali categorie di mercato al
dettaglio (ponderazione al 75%) sarebbe perfettamente compatibile con i
principi della vigilanza prudenziale.
Aggiornare la normativa di Basilea III, i cui documenti di dettaglio
non fanno eccezioni per le esposizioni nei confronti degli Enti
senza scopo di lucro; aiuterebbe in modo incisivo lo sviluppo
di operatori dal rilevante ruolo sociale e occupazionale,
in coerenza con lo spirito del Disegno di legge.
17. #RIFORMATERZOSETTORE
MISURE SU ASSORBIMENTI
PATRIMONIALI (2)
Proponiamo di azzerare l’assorbimento di capitale per le operazioni
di anticipo di crediti concesse dalle banche ad operatori economici
qualora i debitori di questi ultimi siano lo Stato o Enti pubblici locali
e vi sia la certificazione del credito, in quanto il rischio di tali
finanziamenti si uniforma nella sostanza – sia pure non nella forma, al
rischio del debitore pubblico.
Questo avrebbe il doppio vantaggio di dare maggiore possibilità
erogare credito alle banche che intendono, come Banca Etica,
continuare a sostenere il Terzo Settore e consentirebbe
alla Pubblica Amministrazione di continuare ad poter
godere dei servizi del terzo settore
18. #RIFORMATERZOSETTORE
MISURE FISCALI DI SOSTEGNO
ECONOMICO
Buono l'impianto generale della legge delega;
Sosteniamo l'investimento anche di capitali privati nelle imprese
sociali (già assumendo che comprendono le cooperative sociali); ciò a
patto che si trovi la giusta misure e non venga snaturata la natura di
azione prevalente verso l'interesse generale;
Vantaggi fiscali per le imprese sociali, operanti come enti non
commerciali: esenzione a livello nazionale dell'IRAP, già presente in
una parte consistente delle regioni in modo difforme;
per le imprese sociali che lavorano in prevalenza con
le P.A. l'Irap si configura come un trasferimento di
costi tra P.A. stesse
20. PROPOSTA LEGGE MAESTRI
LE OSSERVAZIONI
Circa la proposta di legge in oggetto riteniamo che sia in
contrasto con le più volte auspicate norme di trasparenza e
chiarezza della legge delega e della proposta “Bobba” e
riteniamo inoltre che, rispetto all'oggetto dell'audizione, una tale
proposta sia in contrasto con l'obiettivo di sviluppare il settore e
creare nuovi posti di lavoro.
In particolare l'attività di volontariato può essere svolta con
l'erogazione di giustificati rimborsi spese.
21. Grazie per l’attenzione
CONTATTI
per contatti/approfondimenti
Ugo Biggeri - Presidente
ubiggeri@bancaetica.com + segreteria.generale@bancaetica.com
049/7399723
Dario Brollo – Ufficio relazioni culturali & RSI
dbrollo@bancaetica.com
049/8771129