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Freni a disco
La frenatura
Impianto di frenatura
Descrizione componenti
Modalità di sostituzione:
pinze e pastiglie freno
FRENI A DISCO

Principi fisici e forze in gioco
“Ogni corpo persiste nel suo stato di quiete o di
moto rettilineo uniforme finché non intervengono
forze dall’esterno che lo costringono a mutare
questo stato”.
Queste forze esterne sono legate alla ben nota
relazione fondamentale
f=mxa
che si può interpretare in questi termini:un corpo
di massa m, subisce una accelerazione a
(positiva o negativa), proporzionale alla forza f
che viene applicata ad esso.
Tutti i corpi in movimento sono soggetti a
una forza contraria al moto definita ”forza di
attrito”che può essere:
•attrito radente (il corpo striscia);
•attrito volvente (il corpo rotola)

a

da V0 a V1; da V1 a V2

2
FRENI A DISCO

Principi fisici e forze in gioco
La partenza, il movimento, l’accelerazione, e il mantenimento della
velocità di regime della vettura sono possibili grazie all’esistenza
della forza di attrito tra pneumatico e fondo stradale.

3
FRENI A DISCO

Peso che grava su ciascuna ruota
E’ la forza complessiva che agisce verticalmente sul veicolo, ripartita
dinamicamente su ogni pneumatico. Tale forza è composta dal peso del veicolo e
dalle forze inerziali che si generano durante la fase di frenatura.

!
Peso veicolo (P); - Forza dell’aria (FA); - Forza trasmessa dai pneumatici al terreno
(FT).

4
FRENI A DISCO

Riduzione della velocità o arresto del veicolo
Può essere ottenuta intervenendo sulla forza
che i pneumatici trasmettono a terra. Tale forza
è costituita da:
Forza periferica (FU) dovuta alla trazione
Forza laterale (FS) causata dallo sterzo
Forza normale (FN) dovuta al peso del veicolo.

!

Queste forze concorrono alla creazione
dell’attrito presente tra i pneumatici e la
superficie del fondo stradale.

!

Frenare; significa imprimere al veicolo una
forza di verso contrario al moto che tenda a
ridurre o ad annullarne la velocità.

!

Quando la forza di frenatura supera l’aderenza
minima, si ha lo slittamento del pneumatico sul
suolo stradale.
5
FRENI A DISCO

L’attrito
Un veicolo, per muoversi, deve spingere con le ruote sul terreno
con una forza (azione) e il terreno reagisce sulle ruote con una
forza di pari intensità e di verso opposto (reazione).
Questa forza che si esercita tra ruote e terreno si chiama forza di
attrito ed è determinante in tutte le fasi del moto poiché non
permette solo il moto del veicolo, ma serve anche per fermarlo.

!

L’intensità della forza di attrito, oltre a dipendere dal peso del
veicolo, dipende in modo considerevole dalla natura dei materiali,
dallo stato delle superfici che interagiscono e dalle condizioni
fisiche ambientali come temperatura o umidità. L’attrito è, da un
lato responsabile di larga parte del consumo energetico,
dall’altro, svolge un ruolo utilissimo, ci permette di camminare o
di frenare un veicolo in movimento.

6
FRENI A DISCO

Aderenza e decelerazione
Coefficiente di aderenza tra ruota e fondo stradale

E’ un parametro che varia in funzione di diversi fattori quali
lo stato dei pneumatici, (usura, pressione di gonfiaggio) e le
condizioni del fondo stradale.

7
FRENI A DISCO

Tempo di reazione del conducente)

8
FRENI A DISCO

Distanza di arresto
Lo scopo della frenatura è quello di ridurre la velocità V° dell’auto fino ad un
valore V1 minore di V° (rallentamento) o addirittura all’arresto.

9
FRENI A DISCO

Spazio di frenatura
Per arrestare un’auto, anche se le condizioni del guidatore, dei
freni, dei pneumatici e del manto stradale sono ottimali, ci vuole
tempo: il tempo di reazione (circa un secondo) durante il quale il
mezzo procede senza rallentare e il tempo di frenata vero e
proprio durante il quale il rallentamento viene regolato, nel
migliore dei casi, dalle leggi del moto uniformemente decelerato.

!

Esempio:
Consideriamo un mezzo che proceda sotto la pioggia a velocità
Vo = 80 km/h (22,3 m/s). Il guidatore si accorge di un ostacolo e,
in un secondo, agisce sul pedale del freno. Ha già percorso 22,3
metri

10
FRENI A DISCO

I pneumatici
Usura irregolare del battistrada

Pressione

11
Impianto di frenatura

L’impianto di frenatura è composto da:
1. Pedale di comando- 2. Servofreno - 3. Cilindro maestro/Pompa freni - 4.
Serbatoio liquido freni - 5. Tubazioni - 6. Pinze freni - 7. Dischi - 8. Correttore di
frenata- 9. Ganasce - 10. Tamburi - 11. Leva del freno di stazionamento
12
Che cos’è l’impianto
di frenatura

L’impianto di frenatura è un insieme di dispositivi che hanno la funzione di
rallentare il moto dell’autoveicolo fino ad arrestarlo.

!

L’impianto è suddiviso in:

!

• Freno di servizio;
• Freno di soccorso / Freno di stazionamento

!

Il freno di servizio funziona per effetto della pressione idraulica dell’olio che
viene trasformata in forza meccanica sulle quattro ruote agendo sul pedale
freni.
Il freno di soccorso e/o stazionamento si ottiene per mezzo della leva del freno
a mano. E’ un freno puramente meccanico.

13
l’impianto di frenatura

• Il

pedale di comando

!
• Il servofreno
- pompa idraulica
- serbatoio liquido freni

!
• Freno a disco
- pinze freni
- dischi
- pastiglie freno

• Correttore di frenata

!
• Freno a tamburo
- tamburi
- ganasce

!
• Tubazioni

14
Il pedale del freno

Il pedale di comando trasmette, tramite il puntalino 2, la
forza che il conducente applica sul pedale allo stantuffo del
cilindro maestro che determina la pressione idraulica.

Complessivo 
pedale di
comando
1. Pedale 
2. Puntalino
3. Servofreno
4. Copripedale
5. Molla
6. Boccola

15
Il servofreno è i suoi
componenti

Servofreno

Pompa idraulica(Pompa
Tandem)

Serbatoio liquido freni

16
FRENI A DISCO

Il servofreno (funzionamento)
Il servofreno è un dispositivo
pneumatico a depressione che
incrementa lo sforzo
esercitato sul pedale del freno
per ottenere una frenata più
potente.

!

In condizione di riposo: 
con motore in moto la
depressione perviene tramite
valvola unidirezionale (5) sia
nella camera anteriore (9) che
sulla camera posteriore (3)
tramite un canale di
collegamento (8).

3. Camera posteriore; 
5. Valvola di ritegno
depressione; 
8. Canale di collegamento
camere; 9. Camera anteriore.
17
FRENI A DISCO

Il servofreno (funzionamento)
In condizione di frenatura: 
al momento dell’azione del
freno lo spostamento del
puntale provoca prima la
chiusura del canale (8) e con il
distacco della valvola,
l’immissione della pressione
atmosferica nella camera
posteriore.

!

La differenza unitaria di
pressione fra le due camere
applicata all’area del pistone
crea il carico aggiuntivo che
viene sommato al carico
meccanico diretto del pedale.

2. Sede puntale; 
8. Canale di collegamento
camere.
18
FRENI A DISCO

Presa depressione del servofreno
Nei motori a benzina la depressione viene generata attraverso
la depressione del condotto di aspirazione aria del motore.
Nei motori a diesel la depressione viene generata da un
apparecchio denominato “depressore”.
Alimentazione
benzina

Alimentazione
Diesel

1. Depressore; 
2. Tubo di depressione

19
FRENI A DISCO

Presa depressione dal depressore
Le palette spinte dalla forza centrifuga
determinano , con l’ausilio dell’olio
motore, una tenuta perfetta nelle camere
del depressore mediante un movimento
radiale.
La rotazione dell’albero di comando del
depressore, posto su un asse eccentrico
rispetto alle camere, determina un
aumento del volume compreso tra due
palette.
Questo fenomeno produce una notevole
depressione che provoca l’apertura della
valvola unidirezionale (1), creando così
il vuoto nel cilindro operatore del
servofreno.

20
FRENI A DISCO

Il servofreno e il cilindro idraulico
La pompa freni

Detta anche cilindro maestro, è il
dispositivo che trasforma la forza
proveniente dal pedale e dal
servofreno, in pressione idraulica,
che viene trasmessa agli attuatori
(pinze freno e cilindretti).

Per ogni tipo di servofreno esiste la
possibilità di registrare la lunghezza
dell’asta di comando (1) al fine di
regolare giochi (A) o la corsa eccessiva
del pedale.

Schema registrazione puntalino servofreno
1. Asta; 2. Vite di registro; 3. Coperchio
anteriore

21
FRENI A DISCO

Il servofreno (controlli e verifiche)
Con motore spento

Svuotare completamente il
circuito della depressione freni,
premendo a fondo ripetutamente
il pedale freno.
Inserire il vuotometro (3) tra la
valvola unidirezionale, posta sul
depressore (1), e la tubazione (2)
di collegamento al servofreno.

!

Avviare il motore; 

dopo 20 secondi dall’avviamento
(con motore al minimo), il valore
di depressione letto sul
vuotometro deve risultare
superiore a 0,6 bar.

1. Depressore; 2. Tubazione; 3.
Vuotometro
22
FRENI A DISCO

Il servofreno (controlli e verifiche)
Se la depressione è inferiore a
0,6 bar è necessario scollegare
dal vuotometro il tubo (2) e
applicare sul bocchettone libero
l’apposito tappo (4).
Riavviare il motore; dopo 20
secondi dall’avviamento (con
motore al minimo), il valore di
depressione letto sul vuotometro
deve risultare superiore a 0,6 bar.

!

Con depressione >0,6 bar il
guasto va ricercato nel circuito
aria o nel servofreno;
Con depressione < 0,6 bar il
depressore è guasto e perciò va
sostituito.

4. Bocchettone con tappo
23
FRENI A DISCO

Il servofreno
Serbatoio liquido freni
Il serbatoio di contenimento olio
freni che alimenta il circuito
frenante, è situato sulla pompa
freni e non è soggetto, di norma, ad
alcuna manutenzione. 

!

Sul tappo è alloggiato un piccolo
galleggiante che chiude i contatti di
un interruttore (incorporato nel
tappo stesso) quando il livello
dell’olio è basso, provocando
l’accensione della spia sul quadro di
controllo.

Serbatoio impianto
frenante
1. Tappo 
2. Galleggiante 
3. Serbatoio
24
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
I liquidi per i freni debbono possedere i seguenti requisiti:

!

• viscosità sufficiente ad evitare perdite per trafilamento fra le 

guarnizioni;
• non debbono alterare: le guarnizioni di tenuta degli stantuffi, i
tubi 
flessibili e i materiali metallici costituenti i vari organi
dell’impianto
• debbono possedere un punto di ebollizione sufficientemente
alto; 
in caso contrario può accadere che il riscaldamento dei
cilindretti 
provochi la formazione di bolle di vapore (vapor - lock) nella
massa 
liquida
• debbono essere incongelabili
• debbono possedere un’alta stabilità chimica per garantire 

25
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
La viscosità

!

L’olio deve mantenere le stesse capacità
di trasmettere lo sforzo frenante entro
un ampio intervallo di temperatura;

!
Viscosità bassa;
Alle alte temperature, oltre a causare
problemi di tenuta, può comportare una
lubrificazione insufficiente;

!
Viscosità alta;
alle basse temperature può trasmettere
con ritardo l’azione frenante fino
all’inefficienza totale dei freni.

26
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
Punto di ebollizione
La caratteristica peculiare di un fluido frenante è
l’incomprimibilità, in quanto deve trasmettere un
impulso.
L’incomprimibilità è legata all’assenza nel liquido di
qualsiasi sostanza gassosa originata dalla
decomposizione del fluido stesso.
!
Se questo raggiunge l’ebollizione a temperature più
basse rispetto a quelle che si generano in esercizio,
si formano dei vapori (vapour lock) che sono
comprimibili vanificando lo sforzo esercitato sul
pedale.
27
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
Altre caratteristiche
importanti che deve
possedere il liquido freni
sono:
• Compatibilità con i metalli 
(inerte)
• Compatibilità con gli
elastomeri 
(guarnizioni ed anelli)
• Capacità lubrificanti
(velocità di 
frenata)
• Stabilità (non formazione di: 
depositi, residui gommosi, 
bolle ecc..) “due anni c.a.”

Tipi di liquido freni

28
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
La specifica SAE J1703 (Society of Automotive Engineers) si
riferisce a fluidi per freni di tipo non petrolifero da usarsi in
circuiti frenanti aventi tenute in gomma sintetica o naturale.

!

La DOT (Departement of Transportation) ha specificato i requisiti
di comportamento del fluido freni per veicoli a motore usati negli
USA.

!

Il National Highway Safety Bureau ha emendato la FMVSS n.116 e
ha reso i requisiti di comportamento del fluido freni più severi
proponendo 3 gradi di severità: DOT3, DOT4, DOT5 i quali pur
risalendo alla originaria e sempre valida SAE J1703, si distinguono
tra loro per 5 parametri critici come risulta nella tabella.

29
FRENI A DISCO

I liquidi per i freni
Parametro
116

!

Temperatura min. di ebollizione, °C
260

Limite di specifica FMVSS n.
DOT3

DOT4

205

DOT5

230

!

Temperatura min. di ebollizione sul
fluido umidificato, °C

!

Viscosità massima a -40°C,mm2/se.
900

140

155

180

1500

1800

200

225

!

Temperatura min. di vapor lock sul
fluido °C
255

Temperatura min. di vapor lock sul
fluido umidificato, °C



Intervallo di sostituzione
mesi

180


2 anni

210


1 anno



235
6

30
FRENI A DISCO

Le tubazioni
Le tubazioni hanno il compito di portare l’olio in pressione ai cilindri degli
elementi frenanti. Le tubazioni sono di due tipi: semirigide (metallo e
gomma telata) o flessibili (normalmente in gomma telata)
Metallo/gomma
telata

In gomma telata

31
FRENI A DISCO

Il correttore di frenata
Il correttore di frenata ha la funzione di controllare e limitare la pressione
nel circuito frenante delle ruote posteriori al fine di evitare il superamento
del limite di aderenza dei pneumatici.
A veicolo scarico/carico; 
se la pressione dell’olio all’asse
posteriore fosse inferiore al valore
prescritto dal costruttore si
potrebbero avere impuntamenti
dell’asse anteriore (vedi figura).

!

A veicolo scarico;
con pressione all’asse posteriore
uguale alla pressione dell’asse
anteriore si potrebbero avere
sbandamenti della vettura (testa
coda) per eccesso di forza frenante
sull’asse posteriore..

32
FRENI A DISCO

Il correttore di frenata
Poiché l’aderenza delle ruote è maggiore o minore in rapporto al carico, il
correttore di frenata diminuisce l’azione frenante dei freni posteriori a
vettura scarica e aumenta la potenza frenante in funzione dell’aumento del
carico sull’asse posteriore.

33
FRENI A DISCO

Il sistema ABS
Un veicolo sottoposto ad una azione frenante è soggetto ad
una decelerazione il cui massimo valore dipende
dall’aderenza tra i pneumatici ed il suolo.

!

Quando la forza frenante applicata ad una ruota è eccessiva
rispetto alle condizioni della strada si ha una perdita di
aderenza, il pneumatico si blocca e strisciando sul suolo
provoca una diminuzione della decelerazione ed un
possibile sbandamento del veicolo.

!

Il sistema anti-bloccaggio o ABS (dal tedesco Anti Blockiert
Schutz) ha lo scopo di evitare il bloccaggio delle ruote che
raggiungono il limite di aderenza.

34
FRENI A DISCO

Classificazione impianti di frenatura

35
FRENI A DISCO

Classificazione impianti di frenatura

36
FRENI A DISCO

Tipi di ganasce freno
PINZA FRENO
1. Tipo flottante con un
cilindretto
2. Tipo a doppio cilindretto
3. Tipo a quattro cilindretti

1

2

3

37
FRENI A DISCO

La pinza freno
Alla pinza freno perviene l’olio in
pressione dalla pompa, tale
pressione spinge le pastiglie sul
disco e determina la frenatura
generando attrito.

1. Disco freno - 2. Mozzo
ruota
3. Pinza flottante a un
cilindretto

La pressione idraulica spinge le
due guarnizioni frenanti a contatto
del disco freno, mediante l’azione
diretta del cilindretto da un lato e
tramite la parte flottante della
pinza dall’altro.

1. Cuffia di protezione - 2. Stantuffo -3.
Cilindretto pinza - 4. Anello di tenuta - 5. Vite
di spurgo - 
6. Attacco tubazione flessibile - 7. pattini

38
FRENI A DISCO

La pinza freno
Rilasciando il pedale del freno
viene a mancare la pressione
idraulica e le guarnizioni frenanti
si allontanano dal disco freno in
modo da permetterne la libera
rotazione.
Sui veicoli ad alte prestazioni si
utilizzano pinze freno a doppio
cilindretto, nelle quali i due
cilindretti agiscono direttamente
sulle due guarnizioni frenanti.

1. Disco freno
2. Mozzo ruota
3. Pinza a due
cilindretti

39
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
Le pastiglie freno hanno il
compito di frenare la rotazione del
disco tramite la superficie della
guarnizione frenante che viene a
contatto con il disco.

!

Sono costituite da piastre
metalliche, sulle quali vengono
incollate le guarnizioni di attrito.

!

Lo spessore del materiale di
attrito per i freni anteriori è di
circa 10 - 11 mm, mentre per i
freni posteriori è in genere
minore.
40
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
La mescola è composta da 15 o più componenti; tra i quali citiamo i più
significativi:
• Resine - legante di tutti i componenti
• Fibre - resistenza alle alte temperature
• Abrasivi - creare attrito
• Lubrificanti - limitare l’usura, ridurre il rumore
• Metalli - creare attrito e migliorare la resistenza meccanica.

!

ATTENZIONE; Ogni pastiglia freno ha una mescola che è studiata ed
eventualmente omologata, per un determinato impiego su una specifica
vettura.
Esempio: la mescola delle pastiglie della Punto 1.2 16V e Punto turbo
è diversa.

41
FRENI A DISCO

La mescola della pastiglia freno
Resine

Gomma
Ossido di alluminio

Grafite

Fibre ceramiche

Fibre Aramidiche

Carbone

Ottone
12
FRENI A DISCO

Sostituzione pastiglie freno

Le pastiglie non devono mai essere modificate al fine di adattarle a un
disco usurato. Questo tipo di adattamento riduce l’area di lavoro della
pastiglia e causa un sovraccarico meccanico e termico.
Queste caratteristiche in seguito riducono l’efficienza della frenata,
favoriscono l’usura e aumentano i livelli di rumore.

!

E’ più sicuro montare una coppia di dischi nuovi.
35
FRENI A DISCO

Sostituzione pastiglie freno

Il colore bluastro del disco è indice di
surriscaldamento dello stesso

E’ consigliabile sostituire le pastiglie ed eventualmente il disco
poiché la perdita della resina e degli elementi del materiale di
attrito possono compromettere l’efficacia della pastiglia sotto
sforzo.
32
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
(come riconoscere la temperatura dei freni)

Colorazione dischi
- giallo chiaro
- giallo scuro
- blù
- grigio scuro
- rosso chiaro
- rosso scuro
- rosso intenso
- bianco

210°C
250°C
300°C
400°C
500°C
700°C
800°C
1300°C

Fino a 400°C i colori rimangono visibili sul disco anche dopo il raffreddamento.
Oltre i 400°C i colori si osservano solo istantaneamente; dopo il
raffreddamento, il disco assume una tinta nerastra.
44
FRENI A DISCO

Crepature e Corrosione
Crepature:
Continue frenature durante la guida in discesa
o brusche frenate ad alta velocità provocano
elevate differenze di temperatura.
Questo potrebbe portare a crepature del disco.
Un disco freno come mostrato in figura, deve
essere cambiato (sostituire anche l’altro sull’asse
corrispondente).

Corrosione:
Qualsiasi corrosione del disco freno può essere
causata da:
• Malfunzionamento delle parti idrauliche (perdita
liquido freni ),
• Basso utilizzo della vettura,
• Qualità del materiale scadente.
33
FRENI A DISCO

Usura e Danneggiamenti

Usura:
Controllare il disco ogni volta che si
cambiano le pastiglie. Il minimo
spessore consentito è inciso sul bordo
del disco.
Non usare il disco sotto il minimo
spessore

Danneggiamenti:
La superficie del disco deve essere
omogenea.
Sono accettabili leggere scanalature.
Il disco segnato pesantemente deve
essere sostituito.
34
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
Lo smaltimento del calore

!

Nelle condizioni più gravose di
utilizzo un eccessivo riscaldamento
delle superfici che vengono a
contatto durante la frenata potrebbe
provocare la vetrificazione del
materiale di attrito (indurimento
superficiale del pattino frenante, con
conseguente perdita di efficacia
frenante).

Ad ogni variazione della temperatura varia anche il coefficiente di attrito tra le
pastiglie e il disco ; si passa da un coefficiente di attrito di 0,45 a freddo ad un
coefficiente di attrito di 0,35 a caldo (700 - 800°C).
42
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
Quali temperature possono raggiungere le pastiglie?
!
- Frenata d’arresto
• a 130 km/h
300°C
• a 180 km/h
500°C
!
- Discesa senza freno motore
a 40 km/h
400°C
!
- Colpi di freno ripetuti
a velocità elevata 800°C
43
FRENI A DISCO

La pastiglia freno (conseguenze del surriscaldamento)
Effetto Fading
Decadimento rapido del coefficiente di attrito dovuto al
surriscaldamento della guarnizione e alla qualità delle
mescole.

!
Vapor lock
Provocato dalla presenza di gas nel liquido freni del circuito
frenante. Si nota un allungamento improvviso della corsa del
pedale e totale inefficacia dei freni.

!
Deterioramento del materiale di attrito
Le mescole di bassa qualità ad alte temperature liberano delle
bolle di catrame che si spalmano sulla superficie del disco
riducendo il coefficiente di attrito e causando rumorosità.
45
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
Lo smaltimento del calore
!
Vengono impiegati materiali che consentono un
efficace smaltimento del calore e consentono quindi,
un rapido ripristino del coefficiente d’attrito.
!
Per limitare l’effetto “fading” (perdita di efficacia dei
freni dovuta al surriscaldamento degli elementi di
attrito) sulle pastiglie M. M. viene effettuato un
trattamento termico superficiale della guarnizione.

46
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
(deterioramento del materiale di attrito)
Da cosa dipende l’usura delle guarnizioni
!
- massa frenata
- velocità del veicolo
- frequenza d’uso del freno
- superficie delle guarnizioni
- qualità delle guarnizioni
- temperatura delle guarnizioni
- acqua, polvere

47
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
(deterioramento del materiale di attrito)
Quali informazioni trarre dall’usura delle guarnizioni?
!
!
• se è usurata la pastiglia interna

- problema idraulico
(ritorno difettoso del pistone)

!
• se è usurata la pastiglia esterna

- problema meccanico
(scorrimento difettoso della
pinza)

48
FRENI A DISCO

La pastiglia freno
(alcune caratteristiche delle pastiglie MM)

Indicatore d’usura
Tipi di indicatori di usura:
• incollati alla guarnizione
• inseriti nel supporto
• attaccati alla molla
Antivibrante
I problemi di rumorosità sono diversi da un veicolo all’altro.
L’antivibrante deve soddisfare alcune esigenze:
- resistenza al calore
- resistenza meccanica
- resistenza alle forti pressioni (se è troppo comprimibile causa
l’allungamento della corsa del pedale).
Su tutte le pastiglie freno M. M. è presente l’antivibrante
49
FRENI A DISCO

Il disco freno
Il disco freno è l’elemento che viene frenato nella sua
rotazione dall’attrito esistente tra i pattini e la superficie
del disco (in condizioni di frenata) determinando
l’arresto del veicolo.
Esso è generalmente costruito in ghisa o acciaio
speciale, viene montato sul mozzo ruota

59
FRENI A DISCO

Il disco freno (autoventilato)
Per applicazioni particolarmente
sollecitate, il disco viene dotato
di scanalature interne che hanno
lo scopo di assicurare una
ventilazione forzata tra le due
facce del disco.

Circuitazione dei
filetti fluidi dell’aria.
60
FRENI A DISCO

Dati di identificazione disco

61
FRENI A DISCO

Minimo “TH”
Il minimo “TH” è il valore minimo di
spessore
del disco consentito oltre il quale non si
ha più garanzia di sicurezza della frenata.

62
FRENI A DISCO

Rumori fastidiosi (il fischio)
Il fischio o quei rumori
fastidiosi che si avvertono
quando la vettura è in
movimento possono essere
stati provocati da errate
operazioni eseguite quando
vengono sostituite le
pastiglie freno, oppure da
componenti freno non
originali e di scarsa qualità.

63
FRENI A DISCO

Rumori fastidiosi (il fischio)
Il fischio può manifestarsi anche per scarso
allineamento, per sostituzione di dischi
usurati / pastiglie nuove o viceversa.

P. Pastiglia freno
P1. Stantuffo
64
FRENI A DISCO

Rumori fastidiosi
Prima della sostituzione

Dopo la sostituzione

Problemi possibili
• rumore
• bloccaggio freno
• odore o fumo
31
FRENI A DISCO

Il freno a tamburo
Il freno a tamburo è composto da un disco portafreno
(5) sul quale sono posizionate le ganasce (4) tenute in
sede dalle molle (6) e (8) e regolate dal dispositivo
autoregistrante (9), e il tamburo (7) fissato all’asse
ruota.

Cilindretto

Recupero 
automatico
del gioco

4. Ganasce - 5. Disco portafreno - 6 e 8. Molle 7. Tamburo freni - 9. Dispositivo autoregistrante

Tirante freno
a mano
65
FRENI A DISCO

Il freno a tamburo (il cilindretto)

1. Cilindretto
2. Stantuffo di spinta
3. Vite di spurgo
4. Anello di tenuta olio
5. Corpo del cilindretto
6. Molle e piattelli di
posizionamento anelli
66
FRENI A DISCO

Il freno a tamburo (ganasce freno)
Le ganasce hanno il compito di frenare la
rotazione del tamburo tramite la guarnizione
di attrito che viene a contatto con la
superficie interna dello stesso.

!

Le ganasce sono costruite in acciaio od in
lega leggera e sono rivestite da guarnizioni
di attrito, chiodate od incollate alle ganasce
stesse.

!

Le ganasce ed il meccanismo di apertura
sono supportate dal disco portafreno (5).
Sono montate flottanti sul disco portafreno
e possono scorrere parallelamente a se
stesse, in modo da appoggiare
uniformemente sulla superficie interna del
tamburo (7).

67
FRENI A DISCO

Il freno a tamburo
Per la rettifica dei tamburi usurati o ovalizzati bisogna attenersi alle
disposizioni del costruttore.

68
FRENI A DISCO

Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo)

1. Tirante
2. Vite di regolazione
3. Ghiera dentata
4. Squadretta
5. Lama elastica

6. Mollla richiamo ganasce
7. molla
8. Molla
9. Fermaglio
69
FRENI A DISCO

Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo)
La regolazione del gioco fra ganasce e tamburo
avviene in modo automatico e continuo ad ogni
frenatura. Nella posizione di riposo, la molla (6)
mantiene il dispositivo in compressione, di
conseguenza la ghiera (3) spinge la squadretta
(4) a contatto con l’estremità del tirante (1). La
squadretta (4) è sottoposta anche ad un’azione
di spinta tramite la lama elastica (5).
1. Tirante
2. Vite di regolazione
3. Ghiera dentata
4. Squadretta
5. Lama elastica
6. Mollla richiamo
ganasce
7.- 8. Molla
9. Fermaglio
70
FRENI A DISCO

Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo)
Durante l’azione frenante le due ganasce si
allontanano, ed entrano in contatto con il tamburo;
le due estremità del dispositivo vengono mantenute
a contatto con le ganasce tramite le molle di
reazione (7) e (8). Con la ghiera dentata (3)
bloccata in fase di rotazione, se lo stato di usura
delle guarnizioni dovuto a frenature precedenti
risulta sufficiente, il fermaglio (9) passa ed innesta il
dente successivo.
1. Tirante
2. Vite di regolazione
3. Ghiera dentata
4. Squadretta
5. Lama elastica
6. Mollla richiamo
ganasce
7.- 8. Molla
9. Fermaglio
71
FRENI A DISCO

Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo)
Se a seguito di eccessive frenate avvenisse il surriscaldamento dei freni e la
temperatura dovesse raggiungere i 100°C -110°C, entra in funzione nel dispositivo, la
lama elastica (10) la quale incurvandosi blocca la squadretta (4) in posizione neutra.
La ghiera dentata (3) durante la frenata non sarà più sottoposta all’azione di spinta
della lama elastica (5), di conseguenza il fermaglio (9) assumerà la stessa angolazione
del dente della ghiera, la quale sarà libera di scorrere con la vite di regolazione (2) sul
fermaglio (9) senza recuperare il gioco dovuto alla dilatazione del tamburo.

2. Vite di regolazione
3. Ghiera dentata
5. Lama elastica
7. Molla
9. Fermaglio
10. Lama elastica
72
FRENI A DISCO

Freno a tamburo (stazionamento)
Funzionamento
Il freno di stazionamento e/o soccorso
agisce mediante una fune sui freni
posteriori.Tale fune è vincolata
inferiormente con la staffa (1) la quale è
incernierata superiormente con la
ganascia (2) dalla rosetta fermaglio (3).

1.
2.
3.
4.
5.

Staffa
Ganascia
Fermaglio
Unità di regolazione
Risalto
73
FRENI A DISCO

Freno a tamburo (stazionamento)
Funzionamento

La staffa (1) nella parte superiore è
vincolata anche al dispositivo
autoregistrante per il recupero del
gioco causato dall’usura delle
ganasce, pertanto il freno di
stazionamento non necessita di
registrazioni.
La staffa (1) va a battuta sulla
ganascia (2) tramite il risalto (5).
1.
2.
3.
4.
5.

Staffa
Ganascia
Fermaglio
Unità di regolazione
Risalto
74
FRENI A DISCO

Freno a tamburo ( freno di stazionamento)

1. Leva del freno a mano - 2. Puntone - 3. Ganascia avvolgente - 4. Ganascia
svolgente - 5. Molla - 6. Piastra di regolazione - 7. Cilindretto - 8. Piastra del
nottolino - 9. Molla a spirale piana - 10. Molla fissaggio ganascia - 11e 12.
Molle richiamo ganascie

75
FRENI A DISCO

Dispositivo automatico regolazione del gioco della pinza freno posteriore
Descrizione
Tale dispositivo è costituito da una madrevite
(2), e da un albero (5) che è fisso sul corpo
pinza. La madrevite ha la possibilità di
ruotare sull’albero (5) solo nel senso di
avanzamento per l’azione della molla a tazza
(4). Fra l’albero e la madrevite è stato
realizzato un accoppiamento filettato (a
quattro principi) con un gioco (A) di valore
prestabilito.

!

Funzionamento
Durante la frenata lo stantuffo di comando
(1), spinto dalla pressione idraulica, si sposta
verso la guarnizione frenante con la
madrevite, essendo quest’ultima vincolata
allo stantuffo dall’anello di sicurezza (3) e
dalla molla a tazza (4).

1. Stantuffo - 2. Madrevite
3. Anello di sicurezza - 4. Molla a tazza
5. Albero di comando - 6. Sfera
7. Pista elicoidale - 8. Leva di comando
9. Albero (rotante) - 10. Molla
A. Gioco tra vite e madrevite
76
FRENI A DISCO

Pinza freno posteriore (freno di stazionamento)

Freno di stazionamento
Quando si aziona il freno di
stazionamento, lo sforzo
meccanico si trasmette dalla leva
di comando all’albero (9) la cui
rotazione fa trascinare le sfere (6)
su di una pista elicoidale (7) che
causa lo spostamento assiale
dell’albero stesso e di
conseguenza del complessivo
madrevite (2) - stantuffo (1) e da
questi alle guarnizioni frenanti.

1. Stantuffo - 2. Madrevite
3. Anello di sicurezza - 4. Molla a tazza
5. Albero di comando - 6. Sfera
7. Pista elicoidale - 8. Leva di comando
9. Albero (rotante) - 10. Molla
A. Gioco tra vite e madrevite
77
FRENI A DISCO

Pinza Bendix serie IV anteriore

1. Cilindro idraulico - 2. Ponte - 3. Bulloni
4. Aste di guida - 5. Pastiglie - 6. Chiavetta
7. Perno - 8. Molle antivibrazione
1. Cilindro - 4. Aste di guida - 9. Guarnizioni di
tenuta - 10. Molle antivibrazione - 11.
Raschiaolio 
12 . Parapolvere

75
FRENI A DISCO

Pinza Bendix serie IV posteriore

1. leva - 2. Camma - 3. puntone - 4. Asta di spinta - 5. Dado di regolazione 6. pistone - 7. molle ad elica - 8. Molla - 9. Rondella di spinta - 10. Cuscinetto
di spinta - 11. Sede pistone.

76
FRENI A DISCO

Pinza Bendix serie V

1. leva - 2. camma - 3. puntone - 5. Asta
di spinta - 7. Dado di regolazione
x. Gioco
Y. Lunghezza effettiva del complessivo 5/7

5. Asta di spinta - 7. Dado di regolazione
9. Molla - 10. Pistone - 13. Anello di spinta
16. Molle ad elica conica - 17. Cuscinetto
di spinta - 18. Pistone differenziale
77
FRENI A DISCO

Pinza freno flottante

78
SE TUTTO VA BENE NESSUNO SI ACCORGERA’ 
DELLA NOSTRA GUIDA DA…………………….

TUTTO PASSA INOSSERVATO
Tradotto

TUTTO PASSA INOSSERVATO
Lista di possibili sintomi di
usura del sistema frenante

!
•

•

•
•
•

la spia dei freni si accende e il freno a mano non è tirato: o il livello
del liquido è troppo basso, oppure le pastiglie sono troppo usurate;
il pedale del freno è troppo duro rispetto al solito: può essere dovuto
ad un mancato,o comunque deteriorato, funzionamento dell'assistenza
di frenata, del circuito idraulico (in particolare per quel che riguarda le
tubazioni), dei cilindretti delle ruote o delle pinze;
se il pedale del freno è troppo molle rispetto al solito: è un segnale di
una possibile grave anomalia del sistema idraulico;
se la vettura sbanda in frenata: un cilindretto delle ruote o una pinza
possono essersi grippati, oppure uno pneumatico può essere sgonfio;
se la vettura vibra in frenata: può esserci un problema sui dischi, sui
tamburi o sulle ganasce. Probabilmente si tratta di dischi difettosi, di un
pezzo allentato o di un gioco eccessivo dell'assale anteriore o
posteriore.
17

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Corso freni

  • 1. Freni a disco La frenatura Impianto di frenatura Descrizione componenti Modalità di sostituzione: pinze e pastiglie freno
  • 2. FRENI A DISCO Principi fisici e forze in gioco “Ogni corpo persiste nel suo stato di quiete o di moto rettilineo uniforme finché non intervengono forze dall’esterno che lo costringono a mutare questo stato”. Queste forze esterne sono legate alla ben nota relazione fondamentale f=mxa che si può interpretare in questi termini:un corpo di massa m, subisce una accelerazione a (positiva o negativa), proporzionale alla forza f che viene applicata ad esso. Tutti i corpi in movimento sono soggetti a una forza contraria al moto definita ”forza di attrito”che può essere: •attrito radente (il corpo striscia); •attrito volvente (il corpo rotola) a da V0 a V1; da V1 a V2 2
  • 3. FRENI A DISCO Principi fisici e forze in gioco La partenza, il movimento, l’accelerazione, e il mantenimento della velocità di regime della vettura sono possibili grazie all’esistenza della forza di attrito tra pneumatico e fondo stradale. 3
  • 4. FRENI A DISCO Peso che grava su ciascuna ruota E’ la forza complessiva che agisce verticalmente sul veicolo, ripartita dinamicamente su ogni pneumatico. Tale forza è composta dal peso del veicolo e dalle forze inerziali che si generano durante la fase di frenatura. ! Peso veicolo (P); - Forza dell’aria (FA); - Forza trasmessa dai pneumatici al terreno (FT). 4
  • 5. FRENI A DISCO Riduzione della velocità o arresto del veicolo Può essere ottenuta intervenendo sulla forza che i pneumatici trasmettono a terra. Tale forza è costituita da: Forza periferica (FU) dovuta alla trazione Forza laterale (FS) causata dallo sterzo Forza normale (FN) dovuta al peso del veicolo. ! Queste forze concorrono alla creazione dell’attrito presente tra i pneumatici e la superficie del fondo stradale. ! Frenare; significa imprimere al veicolo una forza di verso contrario al moto che tenda a ridurre o ad annullarne la velocità. ! Quando la forza di frenatura supera l’aderenza minima, si ha lo slittamento del pneumatico sul suolo stradale. 5
  • 6. FRENI A DISCO L’attrito Un veicolo, per muoversi, deve spingere con le ruote sul terreno con una forza (azione) e il terreno reagisce sulle ruote con una forza di pari intensità e di verso opposto (reazione). Questa forza che si esercita tra ruote e terreno si chiama forza di attrito ed è determinante in tutte le fasi del moto poiché non permette solo il moto del veicolo, ma serve anche per fermarlo. ! L’intensità della forza di attrito, oltre a dipendere dal peso del veicolo, dipende in modo considerevole dalla natura dei materiali, dallo stato delle superfici che interagiscono e dalle condizioni fisiche ambientali come temperatura o umidità. L’attrito è, da un lato responsabile di larga parte del consumo energetico, dall’altro, svolge un ruolo utilissimo, ci permette di camminare o di frenare un veicolo in movimento. 6
  • 7. FRENI A DISCO Aderenza e decelerazione Coefficiente di aderenza tra ruota e fondo stradale E’ un parametro che varia in funzione di diversi fattori quali lo stato dei pneumatici, (usura, pressione di gonfiaggio) e le condizioni del fondo stradale. 7
  • 8. FRENI A DISCO Tempo di reazione del conducente) 8
  • 9. FRENI A DISCO Distanza di arresto Lo scopo della frenatura è quello di ridurre la velocità V° dell’auto fino ad un valore V1 minore di V° (rallentamento) o addirittura all’arresto. 9
  • 10. FRENI A DISCO Spazio di frenatura Per arrestare un’auto, anche se le condizioni del guidatore, dei freni, dei pneumatici e del manto stradale sono ottimali, ci vuole tempo: il tempo di reazione (circa un secondo) durante il quale il mezzo procede senza rallentare e il tempo di frenata vero e proprio durante il quale il rallentamento viene regolato, nel migliore dei casi, dalle leggi del moto uniformemente decelerato. ! Esempio: Consideriamo un mezzo che proceda sotto la pioggia a velocità Vo = 80 km/h (22,3 m/s). Il guidatore si accorge di un ostacolo e, in un secondo, agisce sul pedale del freno. Ha già percorso 22,3 metri 10
  • 11. FRENI A DISCO I pneumatici Usura irregolare del battistrada Pressione 11
  • 12. Impianto di frenatura L’impianto di frenatura è composto da: 1. Pedale di comando- 2. Servofreno - 3. Cilindro maestro/Pompa freni - 4. Serbatoio liquido freni - 5. Tubazioni - 6. Pinze freni - 7. Dischi - 8. Correttore di frenata- 9. Ganasce - 10. Tamburi - 11. Leva del freno di stazionamento 12
  • 13. Che cos’è l’impianto di frenatura L’impianto di frenatura è un insieme di dispositivi che hanno la funzione di rallentare il moto dell’autoveicolo fino ad arrestarlo. ! L’impianto è suddiviso in: ! • Freno di servizio; • Freno di soccorso / Freno di stazionamento ! Il freno di servizio funziona per effetto della pressione idraulica dell’olio che viene trasformata in forza meccanica sulle quattro ruote agendo sul pedale freni. Il freno di soccorso e/o stazionamento si ottiene per mezzo della leva del freno a mano. E’ un freno puramente meccanico. 13
  • 14. l’impianto di frenatura • Il pedale di comando ! • Il servofreno - pompa idraulica - serbatoio liquido freni ! • Freno a disco - pinze freni - dischi - pastiglie freno • Correttore di frenata ! • Freno a tamburo - tamburi - ganasce ! • Tubazioni 14
  • 15. Il pedale del freno Il pedale di comando trasmette, tramite il puntalino 2, la forza che il conducente applica sul pedale allo stantuffo del cilindro maestro che determina la pressione idraulica. Complessivo pedale di comando 1. Pedale 2. Puntalino 3. Servofreno 4. Copripedale 5. Molla 6. Boccola 15
  • 16. Il servofreno è i suoi componenti Servofreno Pompa idraulica(Pompa Tandem) Serbatoio liquido freni 16
  • 17. FRENI A DISCO Il servofreno (funzionamento) Il servofreno è un dispositivo pneumatico a depressione che incrementa lo sforzo esercitato sul pedale del freno per ottenere una frenata più potente. ! In condizione di riposo: con motore in moto la depressione perviene tramite valvola unidirezionale (5) sia nella camera anteriore (9) che sulla camera posteriore (3) tramite un canale di collegamento (8). 3. Camera posteriore; 5. Valvola di ritegno depressione; 8. Canale di collegamento camere; 9. Camera anteriore. 17
  • 18. FRENI A DISCO Il servofreno (funzionamento) In condizione di frenatura: al momento dell’azione del freno lo spostamento del puntale provoca prima la chiusura del canale (8) e con il distacco della valvola, l’immissione della pressione atmosferica nella camera posteriore. ! La differenza unitaria di pressione fra le due camere applicata all’area del pistone crea il carico aggiuntivo che viene sommato al carico meccanico diretto del pedale. 2. Sede puntale; 8. Canale di collegamento camere. 18
  • 19. FRENI A DISCO Presa depressione del servofreno Nei motori a benzina la depressione viene generata attraverso la depressione del condotto di aspirazione aria del motore. Nei motori a diesel la depressione viene generata da un apparecchio denominato “depressore”. Alimentazione benzina Alimentazione Diesel 1. Depressore; 2. Tubo di depressione 19
  • 20. FRENI A DISCO Presa depressione dal depressore Le palette spinte dalla forza centrifuga determinano , con l’ausilio dell’olio motore, una tenuta perfetta nelle camere del depressore mediante un movimento radiale. La rotazione dell’albero di comando del depressore, posto su un asse eccentrico rispetto alle camere, determina un aumento del volume compreso tra due palette. Questo fenomeno produce una notevole depressione che provoca l’apertura della valvola unidirezionale (1), creando così il vuoto nel cilindro operatore del servofreno. 20
  • 21. FRENI A DISCO Il servofreno e il cilindro idraulico La pompa freni Detta anche cilindro maestro, è il dispositivo che trasforma la forza proveniente dal pedale e dal servofreno, in pressione idraulica, che viene trasmessa agli attuatori (pinze freno e cilindretti). Per ogni tipo di servofreno esiste la possibilità di registrare la lunghezza dell’asta di comando (1) al fine di regolare giochi (A) o la corsa eccessiva del pedale. Schema registrazione puntalino servofreno 1. Asta; 2. Vite di registro; 3. Coperchio anteriore 21
  • 22. FRENI A DISCO Il servofreno (controlli e verifiche) Con motore spento Svuotare completamente il circuito della depressione freni, premendo a fondo ripetutamente il pedale freno. Inserire il vuotometro (3) tra la valvola unidirezionale, posta sul depressore (1), e la tubazione (2) di collegamento al servofreno. ! Avviare il motore; dopo 20 secondi dall’avviamento (con motore al minimo), il valore di depressione letto sul vuotometro deve risultare superiore a 0,6 bar. 1. Depressore; 2. Tubazione; 3. Vuotometro 22
  • 23. FRENI A DISCO Il servofreno (controlli e verifiche) Se la depressione è inferiore a 0,6 bar è necessario scollegare dal vuotometro il tubo (2) e applicare sul bocchettone libero l’apposito tappo (4). Riavviare il motore; dopo 20 secondi dall’avviamento (con motore al minimo), il valore di depressione letto sul vuotometro deve risultare superiore a 0,6 bar. ! Con depressione >0,6 bar il guasto va ricercato nel circuito aria o nel servofreno; Con depressione < 0,6 bar il depressore è guasto e perciò va sostituito. 4. Bocchettone con tappo 23
  • 24. FRENI A DISCO Il servofreno Serbatoio liquido freni Il serbatoio di contenimento olio freni che alimenta il circuito frenante, è situato sulla pompa freni e non è soggetto, di norma, ad alcuna manutenzione. ! Sul tappo è alloggiato un piccolo galleggiante che chiude i contatti di un interruttore (incorporato nel tappo stesso) quando il livello dell’olio è basso, provocando l’accensione della spia sul quadro di controllo. Serbatoio impianto frenante 1. Tappo 2. Galleggiante 3. Serbatoio 24
  • 25. FRENI A DISCO I liquidi per i freni I liquidi per i freni debbono possedere i seguenti requisiti: ! • viscosità sufficiente ad evitare perdite per trafilamento fra le guarnizioni; • non debbono alterare: le guarnizioni di tenuta degli stantuffi, i tubi flessibili e i materiali metallici costituenti i vari organi dell’impianto • debbono possedere un punto di ebollizione sufficientemente alto; in caso contrario può accadere che il riscaldamento dei cilindretti provochi la formazione di bolle di vapore (vapor - lock) nella massa liquida • debbono essere incongelabili • debbono possedere un’alta stabilità chimica per garantire 25
  • 26. FRENI A DISCO I liquidi per i freni La viscosità ! L’olio deve mantenere le stesse capacità di trasmettere lo sforzo frenante entro un ampio intervallo di temperatura; ! Viscosità bassa; Alle alte temperature, oltre a causare problemi di tenuta, può comportare una lubrificazione insufficiente; ! Viscosità alta; alle basse temperature può trasmettere con ritardo l’azione frenante fino all’inefficienza totale dei freni. 26
  • 27. FRENI A DISCO I liquidi per i freni Punto di ebollizione La caratteristica peculiare di un fluido frenante è l’incomprimibilità, in quanto deve trasmettere un impulso. L’incomprimibilità è legata all’assenza nel liquido di qualsiasi sostanza gassosa originata dalla decomposizione del fluido stesso. ! Se questo raggiunge l’ebollizione a temperature più basse rispetto a quelle che si generano in esercizio, si formano dei vapori (vapour lock) che sono comprimibili vanificando lo sforzo esercitato sul pedale. 27
  • 28. FRENI A DISCO I liquidi per i freni Altre caratteristiche importanti che deve possedere il liquido freni sono: • Compatibilità con i metalli (inerte) • Compatibilità con gli elastomeri (guarnizioni ed anelli) • Capacità lubrificanti (velocità di frenata) • Stabilità (non formazione di: depositi, residui gommosi, bolle ecc..) “due anni c.a.” Tipi di liquido freni 28
  • 29. FRENI A DISCO I liquidi per i freni La specifica SAE J1703 (Society of Automotive Engineers) si riferisce a fluidi per freni di tipo non petrolifero da usarsi in circuiti frenanti aventi tenute in gomma sintetica o naturale. ! La DOT (Departement of Transportation) ha specificato i requisiti di comportamento del fluido freni per veicoli a motore usati negli USA. ! Il National Highway Safety Bureau ha emendato la FMVSS n.116 e ha reso i requisiti di comportamento del fluido freni più severi proponendo 3 gradi di severità: DOT3, DOT4, DOT5 i quali pur risalendo alla originaria e sempre valida SAE J1703, si distinguono tra loro per 5 parametri critici come risulta nella tabella. 29
  • 30. FRENI A DISCO I liquidi per i freni Parametro 116 ! Temperatura min. di ebollizione, °C 260 Limite di specifica FMVSS n. DOT3 DOT4 205 DOT5 230 ! Temperatura min. di ebollizione sul fluido umidificato, °C ! Viscosità massima a -40°C,mm2/se. 900 140 155 180 1500 1800 200 225 ! Temperatura min. di vapor lock sul fluido °C 255 Temperatura min. di vapor lock sul fluido umidificato, °C Intervallo di sostituzione mesi 180 2 anni 210 1 anno 235 6 30
  • 31. FRENI A DISCO Le tubazioni Le tubazioni hanno il compito di portare l’olio in pressione ai cilindri degli elementi frenanti. Le tubazioni sono di due tipi: semirigide (metallo e gomma telata) o flessibili (normalmente in gomma telata) Metallo/gomma telata In gomma telata 31
  • 32. FRENI A DISCO Il correttore di frenata Il correttore di frenata ha la funzione di controllare e limitare la pressione nel circuito frenante delle ruote posteriori al fine di evitare il superamento del limite di aderenza dei pneumatici. A veicolo scarico/carico; se la pressione dell’olio all’asse posteriore fosse inferiore al valore prescritto dal costruttore si potrebbero avere impuntamenti dell’asse anteriore (vedi figura). ! A veicolo scarico; con pressione all’asse posteriore uguale alla pressione dell’asse anteriore si potrebbero avere sbandamenti della vettura (testa coda) per eccesso di forza frenante sull’asse posteriore.. 32
  • 33. FRENI A DISCO Il correttore di frenata Poiché l’aderenza delle ruote è maggiore o minore in rapporto al carico, il correttore di frenata diminuisce l’azione frenante dei freni posteriori a vettura scarica e aumenta la potenza frenante in funzione dell’aumento del carico sull’asse posteriore. 33
  • 34. FRENI A DISCO Il sistema ABS Un veicolo sottoposto ad una azione frenante è soggetto ad una decelerazione il cui massimo valore dipende dall’aderenza tra i pneumatici ed il suolo. ! Quando la forza frenante applicata ad una ruota è eccessiva rispetto alle condizioni della strada si ha una perdita di aderenza, il pneumatico si blocca e strisciando sul suolo provoca una diminuzione della decelerazione ed un possibile sbandamento del veicolo. ! Il sistema anti-bloccaggio o ABS (dal tedesco Anti Blockiert Schutz) ha lo scopo di evitare il bloccaggio delle ruote che raggiungono il limite di aderenza. 34
  • 35. FRENI A DISCO Classificazione impianti di frenatura 35
  • 36. FRENI A DISCO Classificazione impianti di frenatura 36
  • 37. FRENI A DISCO Tipi di ganasce freno PINZA FRENO 1. Tipo flottante con un cilindretto 2. Tipo a doppio cilindretto 3. Tipo a quattro cilindretti 1 2 3 37
  • 38. FRENI A DISCO La pinza freno Alla pinza freno perviene l’olio in pressione dalla pompa, tale pressione spinge le pastiglie sul disco e determina la frenatura generando attrito. 1. Disco freno - 2. Mozzo ruota 3. Pinza flottante a un cilindretto La pressione idraulica spinge le due guarnizioni frenanti a contatto del disco freno, mediante l’azione diretta del cilindretto da un lato e tramite la parte flottante della pinza dall’altro. 1. Cuffia di protezione - 2. Stantuffo -3. Cilindretto pinza - 4. Anello di tenuta - 5. Vite di spurgo - 6. Attacco tubazione flessibile - 7. pattini 38
  • 39. FRENI A DISCO La pinza freno Rilasciando il pedale del freno viene a mancare la pressione idraulica e le guarnizioni frenanti si allontanano dal disco freno in modo da permetterne la libera rotazione. Sui veicoli ad alte prestazioni si utilizzano pinze freno a doppio cilindretto, nelle quali i due cilindretti agiscono direttamente sulle due guarnizioni frenanti. 1. Disco freno 2. Mozzo ruota 3. Pinza a due cilindretti 39
  • 40. FRENI A DISCO La pastiglia freno Le pastiglie freno hanno il compito di frenare la rotazione del disco tramite la superficie della guarnizione frenante che viene a contatto con il disco. ! Sono costituite da piastre metalliche, sulle quali vengono incollate le guarnizioni di attrito. ! Lo spessore del materiale di attrito per i freni anteriori è di circa 10 - 11 mm, mentre per i freni posteriori è in genere minore. 40
  • 41. FRENI A DISCO La pastiglia freno La mescola è composta da 15 o più componenti; tra i quali citiamo i più significativi: • Resine - legante di tutti i componenti • Fibre - resistenza alle alte temperature • Abrasivi - creare attrito • Lubrificanti - limitare l’usura, ridurre il rumore • Metalli - creare attrito e migliorare la resistenza meccanica. ! ATTENZIONE; Ogni pastiglia freno ha una mescola che è studiata ed eventualmente omologata, per un determinato impiego su una specifica vettura. Esempio: la mescola delle pastiglie della Punto 1.2 16V e Punto turbo è diversa. 41
  • 42. FRENI A DISCO La mescola della pastiglia freno Resine Gomma Ossido di alluminio Grafite Fibre ceramiche Fibre Aramidiche Carbone Ottone 12
  • 43. FRENI A DISCO Sostituzione pastiglie freno Le pastiglie non devono mai essere modificate al fine di adattarle a un disco usurato. Questo tipo di adattamento riduce l’area di lavoro della pastiglia e causa un sovraccarico meccanico e termico. Queste caratteristiche in seguito riducono l’efficienza della frenata, favoriscono l’usura e aumentano i livelli di rumore. ! E’ più sicuro montare una coppia di dischi nuovi. 35
  • 44. FRENI A DISCO Sostituzione pastiglie freno Il colore bluastro del disco è indice di surriscaldamento dello stesso E’ consigliabile sostituire le pastiglie ed eventualmente il disco poiché la perdita della resina e degli elementi del materiale di attrito possono compromettere l’efficacia della pastiglia sotto sforzo. 32
  • 45. FRENI A DISCO La pastiglia freno (come riconoscere la temperatura dei freni) Colorazione dischi - giallo chiaro - giallo scuro - blù - grigio scuro - rosso chiaro - rosso scuro - rosso intenso - bianco 210°C 250°C 300°C 400°C 500°C 700°C 800°C 1300°C Fino a 400°C i colori rimangono visibili sul disco anche dopo il raffreddamento. Oltre i 400°C i colori si osservano solo istantaneamente; dopo il raffreddamento, il disco assume una tinta nerastra. 44
  • 46. FRENI A DISCO Crepature e Corrosione Crepature: Continue frenature durante la guida in discesa o brusche frenate ad alta velocità provocano elevate differenze di temperatura. Questo potrebbe portare a crepature del disco. Un disco freno come mostrato in figura, deve essere cambiato (sostituire anche l’altro sull’asse corrispondente). Corrosione: Qualsiasi corrosione del disco freno può essere causata da: • Malfunzionamento delle parti idrauliche (perdita liquido freni ), • Basso utilizzo della vettura, • Qualità del materiale scadente. 33
  • 47. FRENI A DISCO Usura e Danneggiamenti Usura: Controllare il disco ogni volta che si cambiano le pastiglie. Il minimo spessore consentito è inciso sul bordo del disco. Non usare il disco sotto il minimo spessore Danneggiamenti: La superficie del disco deve essere omogenea. Sono accettabili leggere scanalature. Il disco segnato pesantemente deve essere sostituito. 34
  • 48. FRENI A DISCO La pastiglia freno Lo smaltimento del calore ! Nelle condizioni più gravose di utilizzo un eccessivo riscaldamento delle superfici che vengono a contatto durante la frenata potrebbe provocare la vetrificazione del materiale di attrito (indurimento superficiale del pattino frenante, con conseguente perdita di efficacia frenante). Ad ogni variazione della temperatura varia anche il coefficiente di attrito tra le pastiglie e il disco ; si passa da un coefficiente di attrito di 0,45 a freddo ad un coefficiente di attrito di 0,35 a caldo (700 - 800°C). 42
  • 49. FRENI A DISCO La pastiglia freno Quali temperature possono raggiungere le pastiglie? ! - Frenata d’arresto • a 130 km/h 300°C • a 180 km/h 500°C ! - Discesa senza freno motore a 40 km/h 400°C ! - Colpi di freno ripetuti a velocità elevata 800°C 43
  • 50. FRENI A DISCO La pastiglia freno (conseguenze del surriscaldamento) Effetto Fading Decadimento rapido del coefficiente di attrito dovuto al surriscaldamento della guarnizione e alla qualità delle mescole. ! Vapor lock Provocato dalla presenza di gas nel liquido freni del circuito frenante. Si nota un allungamento improvviso della corsa del pedale e totale inefficacia dei freni. ! Deterioramento del materiale di attrito Le mescole di bassa qualità ad alte temperature liberano delle bolle di catrame che si spalmano sulla superficie del disco riducendo il coefficiente di attrito e causando rumorosità. 45
  • 51. FRENI A DISCO La pastiglia freno Lo smaltimento del calore ! Vengono impiegati materiali che consentono un efficace smaltimento del calore e consentono quindi, un rapido ripristino del coefficiente d’attrito. ! Per limitare l’effetto “fading” (perdita di efficacia dei freni dovuta al surriscaldamento degli elementi di attrito) sulle pastiglie M. M. viene effettuato un trattamento termico superficiale della guarnizione. 46
  • 52. FRENI A DISCO La pastiglia freno (deterioramento del materiale di attrito) Da cosa dipende l’usura delle guarnizioni ! - massa frenata - velocità del veicolo - frequenza d’uso del freno - superficie delle guarnizioni - qualità delle guarnizioni - temperatura delle guarnizioni - acqua, polvere 47
  • 53. FRENI A DISCO La pastiglia freno (deterioramento del materiale di attrito) Quali informazioni trarre dall’usura delle guarnizioni? ! ! • se è usurata la pastiglia interna - problema idraulico (ritorno difettoso del pistone) ! • se è usurata la pastiglia esterna - problema meccanico (scorrimento difettoso della pinza) 48
  • 54. FRENI A DISCO La pastiglia freno (alcune caratteristiche delle pastiglie MM) Indicatore d’usura Tipi di indicatori di usura: • incollati alla guarnizione • inseriti nel supporto • attaccati alla molla Antivibrante I problemi di rumorosità sono diversi da un veicolo all’altro. L’antivibrante deve soddisfare alcune esigenze: - resistenza al calore - resistenza meccanica - resistenza alle forti pressioni (se è troppo comprimibile causa l’allungamento della corsa del pedale). Su tutte le pastiglie freno M. M. è presente l’antivibrante 49
  • 55. FRENI A DISCO Il disco freno Il disco freno è l’elemento che viene frenato nella sua rotazione dall’attrito esistente tra i pattini e la superficie del disco (in condizioni di frenata) determinando l’arresto del veicolo. Esso è generalmente costruito in ghisa o acciaio speciale, viene montato sul mozzo ruota 59
  • 56. FRENI A DISCO Il disco freno (autoventilato) Per applicazioni particolarmente sollecitate, il disco viene dotato di scanalature interne che hanno lo scopo di assicurare una ventilazione forzata tra le due facce del disco. Circuitazione dei filetti fluidi dell’aria. 60
  • 57. FRENI A DISCO Dati di identificazione disco 61
  • 58. FRENI A DISCO Minimo “TH” Il minimo “TH” è il valore minimo di spessore del disco consentito oltre il quale non si ha più garanzia di sicurezza della frenata. 62
  • 59. FRENI A DISCO Rumori fastidiosi (il fischio) Il fischio o quei rumori fastidiosi che si avvertono quando la vettura è in movimento possono essere stati provocati da errate operazioni eseguite quando vengono sostituite le pastiglie freno, oppure da componenti freno non originali e di scarsa qualità. 63
  • 60. FRENI A DISCO Rumori fastidiosi (il fischio) Il fischio può manifestarsi anche per scarso allineamento, per sostituzione di dischi usurati / pastiglie nuove o viceversa. P. Pastiglia freno P1. Stantuffo 64
  • 61. FRENI A DISCO Rumori fastidiosi Prima della sostituzione Dopo la sostituzione Problemi possibili • rumore • bloccaggio freno • odore o fumo 31
  • 62. FRENI A DISCO Il freno a tamburo Il freno a tamburo è composto da un disco portafreno (5) sul quale sono posizionate le ganasce (4) tenute in sede dalle molle (6) e (8) e regolate dal dispositivo autoregistrante (9), e il tamburo (7) fissato all’asse ruota. Cilindretto Recupero automatico del gioco 4. Ganasce - 5. Disco portafreno - 6 e 8. Molle 7. Tamburo freni - 9. Dispositivo autoregistrante Tirante freno a mano 65
  • 63. FRENI A DISCO Il freno a tamburo (il cilindretto) 1. Cilindretto 2. Stantuffo di spinta 3. Vite di spurgo 4. Anello di tenuta olio 5. Corpo del cilindretto 6. Molle e piattelli di posizionamento anelli 66
  • 64. FRENI A DISCO Il freno a tamburo (ganasce freno) Le ganasce hanno il compito di frenare la rotazione del tamburo tramite la guarnizione di attrito che viene a contatto con la superficie interna dello stesso. ! Le ganasce sono costruite in acciaio od in lega leggera e sono rivestite da guarnizioni di attrito, chiodate od incollate alle ganasce stesse. ! Le ganasce ed il meccanismo di apertura sono supportate dal disco portafreno (5). Sono montate flottanti sul disco portafreno e possono scorrere parallelamente a se stesse, in modo da appoggiare uniformemente sulla superficie interna del tamburo (7). 67
  • 65. FRENI A DISCO Il freno a tamburo Per la rettifica dei tamburi usurati o ovalizzati bisogna attenersi alle disposizioni del costruttore. 68
  • 66. FRENI A DISCO Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo) 1. Tirante 2. Vite di regolazione 3. Ghiera dentata 4. Squadretta 5. Lama elastica 6. Mollla richiamo ganasce 7. molla 8. Molla 9. Fermaglio 69
  • 67. FRENI A DISCO Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo) La regolazione del gioco fra ganasce e tamburo avviene in modo automatico e continuo ad ogni frenatura. Nella posizione di riposo, la molla (6) mantiene il dispositivo in compressione, di conseguenza la ghiera (3) spinge la squadretta (4) a contatto con l’estremità del tirante (1). La squadretta (4) è sottoposta anche ad un’azione di spinta tramite la lama elastica (5). 1. Tirante 2. Vite di regolazione 3. Ghiera dentata 4. Squadretta 5. Lama elastica 6. Mollla richiamo ganasce 7.- 8. Molla 9. Fermaglio 70
  • 68. FRENI A DISCO Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo) Durante l’azione frenante le due ganasce si allontanano, ed entrano in contatto con il tamburo; le due estremità del dispositivo vengono mantenute a contatto con le ganasce tramite le molle di reazione (7) e (8). Con la ghiera dentata (3) bloccata in fase di rotazione, se lo stato di usura delle guarnizioni dovuto a frenature precedenti risulta sufficiente, il fermaglio (9) passa ed innesta il dente successivo. 1. Tirante 2. Vite di regolazione 3. Ghiera dentata 4. Squadretta 5. Lama elastica 6. Mollla richiamo ganasce 7.- 8. Molla 9. Fermaglio 71
  • 69. FRENI A DISCO Dispositivo autoregistrante (freno a tamburo) Se a seguito di eccessive frenate avvenisse il surriscaldamento dei freni e la temperatura dovesse raggiungere i 100°C -110°C, entra in funzione nel dispositivo, la lama elastica (10) la quale incurvandosi blocca la squadretta (4) in posizione neutra. La ghiera dentata (3) durante la frenata non sarà più sottoposta all’azione di spinta della lama elastica (5), di conseguenza il fermaglio (9) assumerà la stessa angolazione del dente della ghiera, la quale sarà libera di scorrere con la vite di regolazione (2) sul fermaglio (9) senza recuperare il gioco dovuto alla dilatazione del tamburo. 2. Vite di regolazione 3. Ghiera dentata 5. Lama elastica 7. Molla 9. Fermaglio 10. Lama elastica 72
  • 70. FRENI A DISCO Freno a tamburo (stazionamento) Funzionamento Il freno di stazionamento e/o soccorso agisce mediante una fune sui freni posteriori.Tale fune è vincolata inferiormente con la staffa (1) la quale è incernierata superiormente con la ganascia (2) dalla rosetta fermaglio (3). 1. 2. 3. 4. 5. Staffa Ganascia Fermaglio Unità di regolazione Risalto 73
  • 71. FRENI A DISCO Freno a tamburo (stazionamento) Funzionamento La staffa (1) nella parte superiore è vincolata anche al dispositivo autoregistrante per il recupero del gioco causato dall’usura delle ganasce, pertanto il freno di stazionamento non necessita di registrazioni. La staffa (1) va a battuta sulla ganascia (2) tramite il risalto (5). 1. 2. 3. 4. 5. Staffa Ganascia Fermaglio Unità di regolazione Risalto 74
  • 72. FRENI A DISCO Freno a tamburo ( freno di stazionamento) 1. Leva del freno a mano - 2. Puntone - 3. Ganascia avvolgente - 4. Ganascia svolgente - 5. Molla - 6. Piastra di regolazione - 7. Cilindretto - 8. Piastra del nottolino - 9. Molla a spirale piana - 10. Molla fissaggio ganascia - 11e 12. Molle richiamo ganascie 75
  • 73. FRENI A DISCO Dispositivo automatico regolazione del gioco della pinza freno posteriore Descrizione Tale dispositivo è costituito da una madrevite (2), e da un albero (5) che è fisso sul corpo pinza. La madrevite ha la possibilità di ruotare sull’albero (5) solo nel senso di avanzamento per l’azione della molla a tazza (4). Fra l’albero e la madrevite è stato realizzato un accoppiamento filettato (a quattro principi) con un gioco (A) di valore prestabilito. ! Funzionamento Durante la frenata lo stantuffo di comando (1), spinto dalla pressione idraulica, si sposta verso la guarnizione frenante con la madrevite, essendo quest’ultima vincolata allo stantuffo dall’anello di sicurezza (3) e dalla molla a tazza (4). 1. Stantuffo - 2. Madrevite 3. Anello di sicurezza - 4. Molla a tazza 5. Albero di comando - 6. Sfera 7. Pista elicoidale - 8. Leva di comando 9. Albero (rotante) - 10. Molla A. Gioco tra vite e madrevite 76
  • 74. FRENI A DISCO Pinza freno posteriore (freno di stazionamento) Freno di stazionamento Quando si aziona il freno di stazionamento, lo sforzo meccanico si trasmette dalla leva di comando all’albero (9) la cui rotazione fa trascinare le sfere (6) su di una pista elicoidale (7) che causa lo spostamento assiale dell’albero stesso e di conseguenza del complessivo madrevite (2) - stantuffo (1) e da questi alle guarnizioni frenanti. 1. Stantuffo - 2. Madrevite 3. Anello di sicurezza - 4. Molla a tazza 5. Albero di comando - 6. Sfera 7. Pista elicoidale - 8. Leva di comando 9. Albero (rotante) - 10. Molla A. Gioco tra vite e madrevite 77
  • 75. FRENI A DISCO Pinza Bendix serie IV anteriore 1. Cilindro idraulico - 2. Ponte - 3. Bulloni 4. Aste di guida - 5. Pastiglie - 6. Chiavetta 7. Perno - 8. Molle antivibrazione 1. Cilindro - 4. Aste di guida - 9. Guarnizioni di tenuta - 10. Molle antivibrazione - 11. Raschiaolio 12 . Parapolvere 75
  • 76. FRENI A DISCO Pinza Bendix serie IV posteriore 1. leva - 2. Camma - 3. puntone - 4. Asta di spinta - 5. Dado di regolazione 6. pistone - 7. molle ad elica - 8. Molla - 9. Rondella di spinta - 10. Cuscinetto di spinta - 11. Sede pistone. 76
  • 77. FRENI A DISCO Pinza Bendix serie V 1. leva - 2. camma - 3. puntone - 5. Asta di spinta - 7. Dado di regolazione x. Gioco Y. Lunghezza effettiva del complessivo 5/7 5. Asta di spinta - 7. Dado di regolazione 9. Molla - 10. Pistone - 13. Anello di spinta 16. Molle ad elica conica - 17. Cuscinetto di spinta - 18. Pistone differenziale 77
  • 78. FRENI A DISCO Pinza freno flottante 78
  • 79. SE TUTTO VA BENE NESSUNO SI ACCORGERA’ DELLA NOSTRA GUIDA DA……………………. TUTTO PASSA INOSSERVATO Tradotto TUTTO PASSA INOSSERVATO
  • 80. Lista di possibili sintomi di usura del sistema frenante ! • • • • • la spia dei freni si accende e il freno a mano non è tirato: o il livello del liquido è troppo basso, oppure le pastiglie sono troppo usurate; il pedale del freno è troppo duro rispetto al solito: può essere dovuto ad un mancato,o comunque deteriorato, funzionamento dell'assistenza di frenata, del circuito idraulico (in particolare per quel che riguarda le tubazioni), dei cilindretti delle ruote o delle pinze; se il pedale del freno è troppo molle rispetto al solito: è un segnale di una possibile grave anomalia del sistema idraulico; se la vettura sbanda in frenata: un cilindretto delle ruote o una pinza possono essersi grippati, oppure uno pneumatico può essere sgonfio; se la vettura vibra in frenata: può esserci un problema sui dischi, sui tamburi o sulle ganasce. Probabilmente si tratta di dischi difettosi, di un pezzo allentato o di un gioco eccessivo dell'assale anteriore o posteriore. 17